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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Rossana Fiorini<br />

La tutela e la salvaguardia della Selva di Pofi<br />

negli Statuta Terrae Popharum<br />

Introduzione<br />

La vicenda storiografica della normativa statutaria di Pofi è stata<br />

oggetto di studi 1 che hanno attestato le diverse datazioni dello Statuto,<br />

oggi conservato presso l’Archivio di Stato di Roma 2 . Gli studi<br />

precedenti fissano le proprie fondamenta intorno all’analisi critica<br />

dello statuto e intorno a notizie di carattere storico, consentendoci<br />

così di poter comprendere più a fondo le usanze, i costumi e le<br />

consuetudini dell’antica comunità pofana.<br />

In questa sede, muovendoci anche a partire da tali studi,<br />

analizzeremo – grazie alla disamina dei documenti reperiti presso<br />

l’Archivio di Stato di Roma nel fondo della Sacra Congregazione<br />

del Buon Governo e presso l’Archivio Colonna nella Biblioteca del<br />

Monumento Nazionale di Santa Scolastica di Subiaco – l’uso dello<br />

Statuto nelle pratiche comunitarie degli abitanti di Pofi.<br />

1<br />

F. M. Campoli, Pofi. Dalle origini all’inizio del secolo XX, Roma 1982; V.<br />

Celletti, Pofi, terra della campagna di Roma. Mille anni di feudalesimo,<br />

Roma 1957. Lo statuto di Pofi, Statuta Terrae Popharum, venne concesso<br />

da Marco Antonio II Colonna il 10 febbraio 1569, sotto il pontificato di Pio<br />

V. Lo statuto aveva però dei precedenti: il primo del 1195, riconfermato<br />

sotto Innocenzo III, poi sotto Papa Nicola IV; poi sotto la dominazione dei<br />

Caetani, quando nel 1491 si fa esplicito riferimento ad antiche consuetudini<br />

e ad “antiqui Capitoli e Statuti” concessi alla Comunità di Pofi. Anche<br />

se le notizie sono scarse, sostiene il Campoli, stanno tuttavia ad indicare<br />

che lo Statuto di Pofi dovette essere una rielaborazione dei precedenti, con<br />

aggiunta di nuove e/o modificate disposizioni.<br />

2<br />

Archivio di Stato di Roma, Biblioteca, Collezione Statuti, 0831, Statuta<br />

Terrae Popharum. Il Campoli ritiene che vi siano grafie che appartengono<br />

a periodi diversi e che una copia dello statuto fu inviata alla Sacra Congregazione<br />

della Consulta, così come era stato richiesto da quest’ultima; i<br />

tentativi per rintracciarla però non hanno ancora sortito esiti positivi.

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