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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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186<br />

Marco Di Cosmo<br />

sull’attività quotidiana della Comunità.<br />

Il caso di Ercole Spezza<br />

In date successive non saranno meno frequenti i casi legati al<br />

danno dato e al libero pascolo degli animali. Uno dei più interessanti<br />

è quello che coinvolge Ercole Spezza e il <strong>Comune</strong> di Patrica, sempre<br />

per i danni provocati dalle bestie in un terreno che, a detta del<br />

<strong>Comune</strong>, era proibito al pascolo e all’attraversamento degli animali.<br />

Il <strong>Comune</strong> di Patrica aveva dunque aperto una vertenza per la<br />

riconduzione di bestiame caprino contro lo Spezza, che in sua difesa<br />

scrive il 7 febbraio 1855 alla Delegazione Apostolica, professandosi<br />

innocente in base agli articoli dello Statuto e alle successive<br />

risoluzioni consiliari.<br />

Il <strong>Comune</strong> di Patrica, nella persona del Priore, risponde alla<br />

Delegazione, in data 6 maggio 1855, affermando che lo Spezza si<br />

ostina a pascolare i propri animali in terreni proibiti 8 . Per questo<br />

motivo, scrive il <strong>Comune</strong>, le disposizioni statutarie, allegate nel<br />

fascicolo, dovrebbero punire il comportamento dello Spezza e<br />

«fiaccare una volta il suo insensato orgoglio» 9 .<br />

L’allegato di cui si parla è il capitolo XVI dello Statuto,<br />

riguardante le «Bestie minute in vigne ed alboreti», che qui si<br />

8<br />

Ivi. Lettera del Priore di Patrica alla Delegazione Apostolica di Frosinone,<br />

in data 6 Maggio 1855 in cui si legge che lo Spezza «si ostina a far<br />

dimorare le sue capre lungi dall’essere prossimo alla Macchia Piana, ne è<br />

anzi discosto un ben rimarchevole tratto destinato alla coltura di tanti alberi<br />

con viti, spettanti a ben diciotto proprietari di questo luogo avrò rettificato<br />

i fatti in guisa da dover convincere l’Eccellenza Vostra e codesta Eccelsa<br />

Congregazione Governativa che lo Spezza abbia fatto suo di un ben meschino<br />

ripiego per indur l’uno l’altra in errore di fatto».<br />

9<br />

Ivi. Le circostanze rendono quindi «applicabilissimo al caso le disposizioni<br />

statutarie e provinciali Allegato 3 e 4, voglia fiaccare una volta l’insensato<br />

orgoglio dello Spezza, che per reintegro dei danni delle riconduzioni<br />

è giunto financo alla temerità di dar corso, quantunque anziano, ad<br />

una istanza giudiziaria contro il comune».

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