Storia Comune
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale
Marco Di Cosmo Il prezzo della carne a Giuliano e l’antico statuto Introduzione Di grande interesse per l’ambito della ricerca è il caso di Giuliano di Roma. La ricostruzione della vicenda è particolarmente interessante sia perché è testimonianza sociale del fermento del comune giulianese nelle questioni che coinvolgevano la comunità in maniera diretta, ma soprattutto perché ci rende inequivocabili attestazioni dell’antico Statuto comunale, oggi scomparso, che è qui richiamato con insistenza come riferimento normativo. La disputa, infatti, coinvolge la comunità locale e l’affittuario del macello, richiamando a dirimere la controversia l’eccellentissimo Principe Colonna, e manifestando, in caso di mancato intervento, la determinazione della comunità giulianese a ricorrere anche ad altri tribunali. Mancando una copia conservata dell’antico Statuto giulianese, il materiale più interessante preso in esame per questa ricerca appartiene al fondo Colonna dell’omonimo archivio, presso la Biblioteca del monumento nazionale di S. Scolastica, a Subiaco. La causa sul prezzo della carne in Giuliano La vicenda, come anticipato, riguarda nel dettaglio la causa tra il comune di Giuliano e l’affittuario del macello, Virginio Bompiani. Il ruolo dell’affittuario, all’interno dell’ordinamento cittadino, prevedeva la concessione del macello da parte del comune ad un privato, che poteva mettere in vendita gli animali macellati ai prezzi concordati con le singole amministrazioni. I problemi più frequenti, se non in caso di mancati rifornimenti, riguardavano allora proprio i prezzi di vendita, che non potevano
160 Marco Di Cosmo essere modificati senza una procedura amministrativa differenziata all’interno dei singoli comuni. Nel 1793 la comunità di Giuliano è quindi in agitazione per gli aumenti sul prezzo della carne operati dall’affittuario Bompiani. Per questo motivo si rivolge in prima battuta al Principe Colonna, poiché mai, come si legge nel memoriale allegato al caso, la casata Colonna ha avuto «motivo in tanti secoli di dolersi di cosa alcuna sulle operazioni del popolo di Giuliano» 1 . Invece, in quei giorni, la popolazione è particolarmente turbata dall’aumento del prezzo operato dal Bompiani, affittuario, al tempo, del macello comunale. La carne, ricorda ancora il memoriale, è stata sempre regolata, nel comune di Giuliano, con il medesimo prezzo, e si specifica che, secondo l’antico statuto, «il castrato, l’agnello, la vitella e il porco venivano venduti a 11 quatrini la libbra. Le carni meno pregiate invece, a 8 quatrini, compresa anche la carne di vaccina» 2 . Ciò che più conta è che mai, per la comunità di Giuliano, sia stato variato questo prezzo da parte degli affittuari. Il riferimento storico e normativo di tale certezza deriva allora proprio dallo Statuto, che viene esplicitamente chiamato in causa nel memoriale, per chiarire che il prezzo «sempre tale sia stato […] dallo statuto formato nel 1537 e pienamente approvato dall’Eccellentissima Principessa Aragona Colonna, sulla data di Civita Lavinia» 3 . Lo statuto disponeva dunque che nel macello «si debbano vendere carni buone e recipienti al prezzo convenuto dalla comunità e per essa dai superstiti siano rappresentati come dalla copia autentica che si umilia in lettera A» 4 . Le carni recipienti, letteralmente “accettabili”, potevano essere messere in vendita ai prezzi stabiliti dallo Statuto comunale, e dunque convenuti con la comunità tramite i superstiti, ovvero gli 1 Subiaco, Biblioteca del monumento nazionale di S. Scolastica, Archivio Colonna, Affari di Giuliano III B, Protocolli Legali. Memoriale del Servo e vassallo Rotilio Canonico Felici, anno 1793. 2 Ivi. 3 Ivi. 4 Ivi.
- Page 109 and 110: 108 Paolo Scaccia Scarafoni Statuti
- Page 111 and 112: 110 Paolo Scaccia Scarafoni Statuti
- Page 113 and 114: 112 Paolo Scaccia Scarafoni Statuti
- Page 115 and 116: 114 Rossana Fiorini l’archivio st
- Page 117 and 118: 116 Rossana Fiorini La Comunità di
- Page 119 and 120: 118 Rossana Fiorini uniformato a qu
- Page 121 and 122: 120 Rossana Fiorini il divieto di i
- Page 123 and 124: 122 Rossana Fiorini Nei primissimi
- Page 125 and 126: 124 Rossana Fiorini del 4 Novembre
- Page 127 and 128: 126 Rossana Fiorini da decidersi in
- Page 129 and 130: 128 Marco Di Cosmo parte prepondera
- Page 131 and 132: 130 Marco Di Cosmo è provata da al
- Page 133 and 134: 132 Marco Di Cosmo tà degli Statut
- Page 135 and 136: 134 Marco Di Cosmo cra Congregazion
- Page 137 and 138: 136 Marco Di Cosmo Richiesta dell
- Page 139 and 140: 138 Marco Di Cosmo et imponendis, e
- Page 141 and 142: 140 Matteo Maccioni quale ormai, al
- Page 143 and 144: 142 Matteo Maccioni o “minute”,
- Page 145 and 146: 144 Matteo Maccioni Provvedimenti a
- Page 147 and 148: 146 Matteo Maccioni per Informazion
- Page 149 and 150: 148 Matteo Maccioni È d’uopo pre
- Page 151 and 152: 150 Matteo Maccioni dargli li al pr
- Page 153 and 154: 152 Sandro Notari è soprattutto la
- Page 155 and 156: 154 Sandro Notari I due codici anti
- Page 157 and 158: 156 Sandro Notari Nel frattempo, al
- Page 162 and 163: Il prezzo della carne a Giuliano e
- Page 164 and 165: Il prezzo della carne a Giuliano e
- Page 166 and 167: Matteo Maccioni “Minorare il nume
- Page 168 and 169: Minorare i consiglieri a Morolo 167
- Page 170 and 171: Minorare i consiglieri a Morolo 169
- Page 172: Minorare i consiglieri a Morolo 171
- Page 175 and 176: 174 Matteo Maccioni Governo, e data
- Page 177 and 178: 176 Matteo Maccioni Il danno che qu
- Page 179 and 180: 178 Matteo Maccioni Caprinae, et pe
- Page 182 and 183: Marco Di Cosmo Patrica: statuto e d
- Page 184 and 185: Patrica: statuto e danni dei pastor
- Page 186 and 187: Patrica: statuto e danni dei pastor
- Page 188 and 189: Patrica: statuto e danni dei pastor
- Page 190 and 191: Patrica: statuto e danni dei pastor
- Page 192 and 193: Rossana Fiorini La tutela e la salv
- Page 194 and 195: Pofi: Statuto e patrimonio boschivo
- Page 196 and 197: Pofi: Statuto e patrimonio boschivo
- Page 198 and 199: Pofi: Statuto e patrimonio boschivo
- Page 200 and 201: Pofi: Statuto e patrimonio boschivo
- Page 202 and 203: Pofi: Statuto e patrimonio boschivo
- Page 204: Pofi: Statuto e patrimonio boschivo
- Page 207 and 208: 206 Rossana Fiorini raccolta eterog
160<br />
Marco Di Cosmo<br />
essere modificati senza una procedura amministrativa differenziata<br />
all’interno dei singoli comuni.<br />
Nel 1793 la comunità di Giuliano è quindi in agitazione per gli<br />
aumenti sul prezzo della carne operati dall’affittuario Bompiani.<br />
Per questo motivo si rivolge in prima battuta al Principe Colonna,<br />
poiché mai, come si legge nel memoriale allegato al caso, la casata<br />
Colonna ha avuto «motivo in tanti secoli di dolersi di cosa alcuna<br />
sulle operazioni del popolo di Giuliano» 1 .<br />
Invece, in quei giorni, la popolazione è particolarmente turbata<br />
dall’aumento del prezzo operato dal Bompiani, affittuario, al tempo,<br />
del macello comunale. La carne, ricorda ancora il memoriale, è stata<br />
sempre regolata, nel comune di Giuliano, con il medesimo prezzo,<br />
e si specifica che, secondo l’antico statuto, «il castrato, l’agnello,<br />
la vitella e il porco venivano venduti a 11 quatrini la libbra. Le<br />
carni meno pregiate invece, a 8 quatrini, compresa anche la carne di<br />
vaccina» 2 . Ciò che più conta è che mai, per la comunità di Giuliano,<br />
sia stato variato questo prezzo da parte degli affittuari.<br />
Il riferimento storico e normativo di tale certezza deriva allora<br />
proprio dallo Statuto, che viene esplicitamente chiamato in causa nel<br />
memoriale, per chiarire che il prezzo «sempre tale sia stato […] dallo<br />
statuto formato nel 1537 e pienamente approvato dall’Eccellentissima<br />
Principessa Aragona Colonna, sulla data di Civita Lavinia» 3 .<br />
Lo statuto disponeva dunque che nel macello «si debbano vendere<br />
carni buone e recipienti al prezzo convenuto dalla comunità e per<br />
essa dai superstiti siano rappresentati come dalla copia autentica che<br />
si umilia in lettera A» 4 .<br />
Le carni recipienti, letteralmente “accettabili”, potevano essere<br />
messere in vendita ai prezzi stabiliti dallo Statuto comunale, e<br />
dunque convenuti con la comunità tramite i superstiti, ovvero gli<br />
1<br />
Subiaco, Biblioteca del monumento nazionale di S. Scolastica, Archivio<br />
Colonna, Affari di Giuliano III B, Protocolli Legali. Memoriale del<br />
Servo e vassallo Rotilio Canonico Felici, anno 1793.<br />
2<br />
Ivi.<br />
3<br />
Ivi.<br />
4<br />
Ivi.