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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Note introduttive allo studio degli statuti comunali di Anticoli in Campanea<br />

153<br />

I codici esaminati dal De Rossi contengono dunque due copie<br />

del XVI e XVII secolo degli statuti di Anticoli riformati nel 1410 6 .<br />

Essi sono gli unici testimoni conosciuti dell’età di vigenza, uno<br />

dipendente dall’altro, portatori del testo normativo del castrum<br />

ernico, il cui originale già allora era andato disperso 7 .<br />

I due esemplari sono analizzati alcuni anni dopo dall’ingegnere<br />

Augusto Statuti, membro della Società geologica italiana, accademico<br />

dei Nuovi Lincei pontifici. Lo Statuti in un ampio saggio del 1897,<br />

dedicato alle proprietà dell’acqua anticolana, pubblica il capitolo De<br />

fonte frugi, che contiene disposizioni riguardanti la protezione e la<br />

tutela del celebre fonte. Lo studioso riferisce inoltre dell’esistenza,<br />

presso l’Accademia romana di conferenze storico-giuridiche, di<br />

un’altra copia degli statuti di Anticoli, fatta eseguire per finalità<br />

erudita dal De Rossi 8 .<br />

6<br />

Per la fondamentale distinzione, non solo per finalità editoriali, tra testimoni<br />

di statuti dell’età di vigenza e semplici apografi, questi ultimi intesi<br />

quali «copie d’età o finalità erudita, mai quelle coeve al vigore dello statuto»,<br />

S. Caprioli, Per una convenzione sugli statuti, in Gli statuti cittadini.<br />

Criteri di edizione - Elaborazione informatica, Atti delle giornate di studio<br />

Ferentino, 20-21 maggio 1989, Centro di Studi internazionale “Giuseppe<br />

Ermini”, Ferentino 1991, pp. 117-124, p. 124 (apparso, corredato di note,<br />

anche in Bullettino dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo e Archivio<br />

muratoriano, 95 (1989), pp. 311-322).<br />

7<br />

Il De Rossi congettura che il più antico dei due codici sia stato condotto<br />

sull’originale del 1410 («l’antico esemplare degli statuti era malconcio,<br />

quando ne fu ordinata la copia in pergamena circa un secolo dopo la loro<br />

promulgazione», Gli statuti del <strong>Comune</strong> di Anticoli, cit., p. 72). Alcuni studiosi<br />

che si sono in séguito occupati del tema hanno collegato la scomparsa<br />

di questo originale con la generali combustione del castello, alla quale accenna<br />

nel 1421 Martino V nel confermare agli homines di Anticoli le immunità<br />

fiscali riconosciute dal suo predecessore (A. Theiner, Codex diplomaticus<br />

dominii temporalis S. Sedis, Roma 1862, 3, pp. 271b-272b, n. 203<br />

[1421, giugno 6]). Tale ricostruzione confligge tuttavia con l’ipotesi del De<br />

Rossi appena illustrata, ipotesi assai plausibile, ancorché non verificabile.<br />

8<br />

Cfr. A. Statuti, Sull’acqua antilitiaca denominata di Fiuggi. Ulteriori<br />

notizie, rilievi e documenti storici, in Memorie della Pontificia Accademia<br />

dei Nuovi Lincei, 13 (1897), pp. 1-145. La descrizione dei due codici

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