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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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152<br />

Sandro Notari<br />

è soprattutto la scoperta di un «documento notabilissimo», ossia<br />

l’atto con cui Stefano Porcari approva nel 1448 alcune riforme allo<br />

statuto, nella veste di rettore generale della provincia di Campagna<br />

e Marittima 3 .<br />

La sommaria descrizione che egli fornisce dei due codici è ancóra<br />

oggi imprescindibile per ricostruire la tradizione manoscritta degli<br />

statuti anticolani. Se ne comprenderà a breve la ragione.<br />

Lo studioso romano descrive il primo e più antico dei due codici<br />

come un manoscritto membranaceo, in forma di quarto piccolo,<br />

acefalo delle prime nove carte e mutilo in fine, con perdita di testo.<br />

Vi è trascritta una copia degli statuti in lingua latina del castello di<br />

Anticoli nella redazione del 1410, con successive approvazioni e<br />

riforme. Egli data il manoscritto «di mano degli inizii in circa del<br />

secolo XVI» 4 .<br />

Il secondo esemplare è descritto come un manoscritto cartaceo,<br />

in forma di ottavo piccolo, «di mano del secolo XVII o della fine<br />

del XVI», che il De Rossi riconosce come una copia «scorretta»<br />

dell’altro esemplare, eseguita quando questo era integro. Il codice<br />

non ha subìto perdita di carte e il testo procede «di pari passo» con<br />

l’antigrafo, fino al punto in cui questo si interrompe 5 .<br />

tuto C. Fantappiè, Chiesa romana e modernità giuridica, I, L’edificazione<br />

del sistema canonistico (1563-1903), Milano 2008, pp. 233-245, 863-867.<br />

Sull’interesse dell’Accademia per la statutaria medievale romana, mi permetto<br />

di rinviare a S. Notari, Manoscritti statutari sulle due sponde del<br />

Tevere. Il <strong>Comune</strong> di popolo e gli statuta Urbis del Trecento tra storia e<br />

storiografia, in corso di stampa nella rivista Le carte e la <strong>Storia</strong>. Rivista di<br />

storia delle istituzioni.<br />

3<br />

Dell’incarico rettorale ricoperto nel 1448 dal Porcari, non si aveva fino ad<br />

allora notizia, a parte un accenno nel De Porcaria coniuratione, dove Leon<br />

Battista Alberti riferisce che papa Niccolò V inviò Stefano «in Hernicos…<br />

propraetorem habitusque in magistratu». Su questa vicenda, i cui profili<br />

istituzionali non sono ancóra del tutto chiari, e per tutti i riferimenti letterari<br />

e bibliografici, A. Modigliani, I Porcari: storie di una famiglia romana<br />

tra Medioevo e Rinascimento, Roma 1994, p. 61.<br />

4<br />

G. B. de Rossi, Gli statuti del <strong>Comune</strong> di Anticoli, cit., p. 71.<br />

5<br />

Ivi, p. 73.

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