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Storia Comune

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale. Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco. Biblioteca di Latium, 21 Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

Gli statuti comunali antichi del Lazio meridionale.
Gli statuti dei comuni del Sistema bibliotecario e documentario Valle del Sacco.
Biblioteca di Latium, 21
Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale

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Ceccano: danno dato, conferma di uno statuto<br />

117<br />

animali risultavano particolarmente dannosi. Senza la necessità<br />

dunque di uccidere l’animale 10 .<br />

La deliberazione del Consiglio però appare l’estrema ratio<br />

dinanzi ad episodi ricorrenti: i documenti sono estremamente chiari<br />

al riguardo, riportano una situazione in cui nulla avevano potuto le<br />

precedenti disposizioni che avevano modificato e aggravato le pene<br />

comminate. I danni perpetrati spingevano dunque la Comunità a<br />

richiedere di rendere legale l’uccisione delle bestie. La risoluzione<br />

consiliare adottata recitava infatti:<br />

«Per dar riparo a li danni che vengono causati nelli ristretti<br />

di questa terra, e suoi cittadini, giacché gl’altri pratticati per<br />

il passato tutti sono stati, e riusciti inutili, sarebbe egli di<br />

opinione, e erede espediente, che oltre la pena statutaria contro<br />

li trasgressori, dare la facoltà, e libertà alli padroni di tali<br />

ristretti di poter impunemente ammazzare le bestie caprine,<br />

che entrano in detti ristretti, con l’approvazione dei superiori».<br />

Malgrado ciò era stato impossibile trovare un rimedio ai danni<br />

apportati dalle capre 11 , quindi il parere dell’uditore si era ora<br />

10<br />

Ivi. L’uditore di Ceccano scrive alla Sacra Congregazione in data 5 maggio<br />

1778. «È contraria alla giustizia e all’equità la risoluzione presa da<br />

questo Pubblico Consiglio di potersi ammazzare le capre, che si trovano<br />

a danneggiare ne’ luoghi ristretti, potendo quelli, che ricevono il danno,<br />

convenire giudizialmente li padroni di esse per conseguirne l’emenda. Se<br />

si crede tenue la pena statutaria, si può accrescere, a riportarne l’approvazione<br />

de’ superiori, giacché così si rimedierebbe all’intollerabile licenza<br />

d’alcuni caprari».<br />

11<br />

Ivi, b. 939. Missiva indirizzata al Buon Governo dall’uditore Pietro Antonio<br />

Vaccari, in data 3 ottobre 1780. «Rapporto a quanto si espone nella<br />

supplica data alla Sacra Congregazione del Buon Governo in nome dei<br />

Consiglieri della terra di Ceccano, e che univocamente col documento nella<br />

medesima annessa mi do l’onore di ritrovar compiegata all’Eccellenza<br />

Vostra devo ossequiosamente riferire alla medesima, esser veramente<br />

intollerabili li danni, li quali si recano delle capre nelle vigne, alboreti,<br />

oliveri, ed altri ristretti di quel territorio, e non esser stato possibile finora<br />

il prendervi riparo, neppure all’accrescimento della pena altre volte dalla<br />

prelodata Sacra Congregazione ordinato, atteso che gl’animali suddetti appartengono<br />

per la massima parte a persone prepotenti, le quali poco, o nul-

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