Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

13.09.2017 Views

libriartearchitetturafumettifotografia CULTURA ORA D’ARTE NOME TOMASO COGNOME MONTANARI LA STREET ART CHE PROFANA LA LEGGE DEL MERCATO er secoli, per millenni, l’arte ha reso più belle le nostre P città. Ha lavorato nello spazio pubblico, anzi lo ha creato. Lo ha reso una palestra civile: cioè un luogo dove tutti potevano diventare “cittadini”, con un po’ di esercizio. E oggi? Oggi è più difficile. L’arte la pensiamo chiusa nei musei, o nelle case dei ricchi. O prigioniera della industria delle Grandi Mostre a pagamento. Addormentata, asservita: alla catena. Anche se a una catena d’oro. Ma può succedere ancora di camminare per strada imbattendosi nell’opera di un artista. Un’opera capace di modificare il tuo umore, di far cambiare verso alla tua giornata. Di modificare lo spazio della città: di modificarne i rapporti di forza, a favore di chi forza non ha. È il caso di quest’opera di Ludo. Uno writer, un artista di strada. Il suo nome completo è Ludovic Verhnet. Ha circa trent’anni, è nato nelle periferie di Parigi e ha studiato arte a Milano. E oggi strade di tutto il mondo (anche qualcuna in Italia, anche dietro al Colosseo) hanno cambiato faccia grazie al fatto che i loro muri hanno incontrato la sua arte. Ma Ludo non dipinge solo i muri, usa anche i cartelloni pubblicitari: come nel caso di quest’opera, realizzata a Parigi nel 2010. Prendere il più commerciale dei luoghi e cambiargli segno è quasi un sacrilegio. Una profanazione della legge del mercato: lo strumento che serve a non fare pensare e a creare bisogni inesistenti (la pubblicità) diventa qualcosa che serve a pensare e a mettere una distanza critica tra noi e i consumi. Una città che ritorna a formare cittadini, e non solo consumatori. In questo caso Ludo usa un linguaggio che tutti possono capire. I caratteri e la grafica di un notissimo marchio italiano di moda che gioca da sempre sui colori servono a dire che è “uscito” un nuovo colore. Non il verde, ma (grazie ad un gioco di parole intraducibile dall’inglese) il colore dell’avidità, vera regina del mondo. L’avidità che promana dai prodotti di un mercato che non si cura delle condizioni di vita dei lavoratori e dell’ambiente. E in questo caso il riferimento è alla produzione industriale di ananas in barattolo, secondo Ludo (e non solo) così insostenibile e bieca da far prendere al frutto l’aspetto di un teschio. E poi c’è qualcosa che Ludo ha imparato dai grandi artisti del Barocco: il confine dell’opera è infranto, e il verde dell’avidità (e dei dollari) cola oltre la cornice. E invade il mondo: il nostro mondo. Ludo Greed is the new color, 2010 Parigi 14 LUGLIO 2017 . IL VENERDÌ . 91

libriartearchitetturafumettifotografia CULTURA<br />

ORA D’ARTE<br />

NOME TOMASO COGNOME MONTANARI<br />

LA STREET ART<br />

CHE PROFANA<br />

LA LEGGE<br />

DEL MERCATO<br />

er secoli, per millenni, l’arte<br />

ha reso più belle le nostre<br />

P città. Ha lavorato nello spazio<br />

pubblico, anzi lo ha creato.<br />

Lo ha reso una palestra civile: cioè un<br />

luogo dove tutti potevano <strong>di</strong>ventare “citta<strong>di</strong>ni”,<br />

con un po’ <strong>di</strong> esercizio.<br />

E oggi? Oggi è più <strong>di</strong>fficile. L’arte la<br />

pensiamo chiusa nei musei, o nelle case<br />

dei ricchi. O prigioniera della industria<br />

delle Gran<strong>di</strong> Mostre a pagamento. Addormentata,<br />

asservita: alla catena. Anche se<br />

a una catena d’oro.<br />

Ma può succedere ancora <strong>di</strong> camminare<br />

per strada imbattendosi nell’opera<br />

<strong>di</strong> un artista. Un’opera capace <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare<br />

il tuo umore, <strong>di</strong> far cambiare verso<br />

alla tua giornata. Di mo<strong>di</strong>ficare lo spazio<br />

della città: <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarne i rapporti <strong>di</strong><br />

forza, a favore <strong>di</strong> chi forza non ha.<br />

È il caso <strong>di</strong> quest’opera <strong>di</strong> Ludo. Uno<br />

writer, un artista <strong>di</strong> strada. <strong>Il</strong> suo nome<br />

completo è Ludovic Verhnet. Ha circa<br />

trent’anni, è nato nelle periferie <strong>di</strong> Parigi<br />

e ha stu<strong>di</strong>ato arte a Milano. E oggi strade<br />

<strong>di</strong> tutto il mondo (anche qualcuna in Italia,<br />

anche <strong>di</strong>etro al Colosseo) hanno cambiato<br />

faccia grazie al fatto che i loro muri<br />

hanno incontrato la sua arte. Ma Ludo<br />

non <strong>di</strong>pinge solo i muri, usa anche i cartelloni<br />

pubblicitari: come nel caso <strong>di</strong><br />

quest’opera, realizzata a Parigi nel 2010.<br />

Prendere il più commerciale dei luoghi<br />

e cambiargli segno è quasi un sacrilegio.<br />

Una profanazione della legge del<br />

mercato: lo strumento che serve a non<br />

fare pensare e a creare bisogni inesistenti<br />

(la pubblicità) <strong>di</strong>venta qualcosa che<br />

serve a pensare e a mettere una <strong>di</strong>stanza<br />

critica tra noi e i consumi. Una città che<br />

ritorna a formare citta<strong>di</strong>ni, e non solo<br />

consumatori.<br />

In questo caso Ludo usa un linguaggio<br />

che tutti possono capire. I caratteri e la<br />

grafica <strong>di</strong> un notissimo marchio italiano<br />

<strong>di</strong> moda che gioca da sempre sui colori<br />

servono a <strong>di</strong>re che è “uscito” un nuovo<br />

colore. Non il verde, ma (grazie ad un<br />

gioco <strong>di</strong> parole intraducibile dall’inglese)<br />

il colore dell’avi<strong>di</strong>tà, vera regina del mondo.<br />

L’avi<strong>di</strong>tà che promana dai prodotti <strong>di</strong><br />

un mercato che non si cura delle con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> vita dei lavoratori e dell’ambiente.<br />

E in questo caso il riferimento è alla<br />

produzione industriale <strong>di</strong> ananas in barattolo,<br />

secondo Ludo (e non solo) così<br />

insostenibile e bieca da far prendere al<br />

frutto l’aspetto <strong>di</strong> un teschio.<br />

E poi c’è qualcosa che Ludo ha imparato<br />

dai gran<strong>di</strong> artisti del Barocco: il<br />

confine dell’opera è infranto, e il verde<br />

dell’avi<strong>di</strong>tà (e dei dollari) cola oltre la<br />

cornice. E invade il mondo: il nostro<br />

mondo.<br />

Ludo<br />

Greed is the new color, 2010<br />

Parigi<br />

14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 91

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