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SOTTO, FRANCO PEZZINI E IL SUO L’ODISSEA<br />
DI ENCOLPIO (ODOYA, PP. 320, EURO 20). A SINISTRA,<br />
UNA SCENA DAL FILM FELLINI SATYRICON (1969).<br />
IN BASSO, UN RITRATTO DI PETRONIO ARBITRO<br />
(27-66 D.C.), L’AUTORE DEL SATYRICON<br />
WEBPHOTO<br />
IL NUOVO SATYRICON<br />
INTRODUZIONE AL SESSO<br />
SECONDO I ROMANI<br />
<strong>di</strong> Maurizio Bettini<br />
Licantropi e sacerdotesse, banchetti<br />
e bordelli: il romanzo <strong>di</strong> Petronio<br />
è un viaggio in un universo fantastico.<br />
Un libro lo “riscrive” per i lettori <strong>di</strong> oggi<br />
volte capita che qualcuno mi<br />
chieda: ma insomma, lei che<br />
A cosa consiglierebbe <strong>di</strong> leggere<br />
fra gli autori latini? Domanda<br />
<strong>di</strong>fficile, naturalmente, ma alla fine quasi<br />
sempre rispondo così: cominci col Satyricon,<br />
poi ne riparliamo. Perché quest’opera<br />
<strong>di</strong> Petronio non è solo un romanzo, ma una<br />
sala delle meraviglie. Chi non l’ha ancora<br />
letto, e questa sarebbe anzi l’occasione<br />
buona per farlo, provi a immaginare un<br />
testo non solo avventuroso, ironico ed<br />
erotico quant’altri mai; ma che soprattutto<br />
ci viene incontro da un mondo così<br />
profondamente <strong>di</strong>verso dal nostro che,<br />
paradossalmente, gli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong>ciamo più<br />
“realistici” che vi sono contenuti risultano<br />
per noi anche i più onirici, o fantastici. Fra<br />
le molte sorprese narrative che il Satyricon<br />
riserva al suo lettore – oltre a sacerdotesse<br />
<strong>di</strong> Priapo, risse <strong>di</strong> bordello, nababbi<br />
che spendono il loro tempo viaggiando per<br />
mare, miserabili fattucchiere – ci sono<br />
anche quelle prodotte <strong>di</strong>rettamente dal<br />
linguaggio. Allorché il latino letterario,<br />
elegante e trasparente che caratterizza il<br />
narrare <strong>di</strong> Petronio cede improvvisamente<br />
il campo al latinaccio goffo e perfino<br />
sgrammaticato che parlano i liberti straricchi<br />
convitati al banchetto <strong>di</strong> Trimalcio-<br />
ne, il più ricco e il più ignorante <strong>di</strong> tutti.<br />
Detto ciò, il Satyricon un problema ce<br />
l’ha. <strong>Il</strong> suo testo infatti è giunto fino a noi<br />
attraverso vicende tormentate, che lo<br />
hanno progressivamente reso più simile<br />
a una collezione <strong>di</strong> frammenti – alcuni,<br />
fortunatamente, assai lunghi e completi<br />
– che non a un romanzo nel senso tra<strong>di</strong>zionale<br />
del termine. Questa con<strong>di</strong>zione<br />
dell’opera fa sì che, <strong>di</strong> tanto in tanto, il<br />
lettore si trovi <strong>di</strong> fronte a qualche brusca<br />
cesura narrativa, e dunque debba ingegnarsi<br />
a immaginare che cosa possa essere<br />
accaduto nel frattempo. Molto intelligentemente,<br />
dunque, il libro <strong>di</strong> Franco<br />
Pezzini L’o<strong>di</strong>ssea <strong>di</strong> Encolpio si mette dal<br />
punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> un lettore che ama leggere<br />
una storia come si deve e, dall’inizio<br />
alla fine, ri-racconta il Satyricon. Lo fa in<br />
una prosa elegante e vivace, che lascia<br />
intendere quanto possa esserlo quella<br />
originale <strong>di</strong> Petronio. Di più, nel corso del<br />
testo Pezzini intercala non solo immagini,<br />
<strong>di</strong>segni satirici e altre trovate originali,<br />
ma vere e proprie schede che gettano<br />
luce su molte delle “alterità” in cui inevitabilmente,<br />
anzi beneficamente, ci si imbatte<br />
quando si affronta la lettura <strong>di</strong> un<br />
testo che ci giunge appunto da un mondo<br />
altro. <strong>Il</strong> libro ha come sottotitolo «Sesso,<br />
licantropi e labirinti nel Satyricon <strong>di</strong><br />
Petronio». <strong>Il</strong> lettore però si rassicuri: è<br />
molto più e molto meglio <strong>di</strong> questo.<br />
14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 83