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Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

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viaggicibobenesseredesignmodasport DOLCEVITA<br />

A PIETRASANTA<br />

LA PLASTICA<br />

PRENDE CASA<br />

CON IL MARMO<br />

<strong>di</strong> Francesca Fre<strong>di</strong>ani<br />

Una mostra <strong>di</strong> Gaetano Pesce riapre<br />

lo storico atelier Tommasi. Artefice<br />

del progetto Francesca, <strong>di</strong>scendente<br />

della <strong>di</strong>nastia <strong>di</strong> pittori e scultori<br />

i intitola Effe come Francesca<br />

S la mostra <strong>di</strong> vasi e gioielli del<br />

designer e architetto Gaetano<br />

Pesce che si inaugura nell’appena<br />

riaperto Atelier Tommasi <strong>di</strong> Pietrasanta<br />

(Lucca). Musa ispiratrice e artefice<br />

del progetto è Francesca Sacchi Tommasi,<br />

34enne fiorentina <strong>di</strong>scendente <strong>di</strong> una famiglia<br />

<strong>di</strong> artisti toscani, scultori e pittori.<br />

Plastica e resina ultracolorate e ipercontemporanee,<br />

declinazioni del design <strong>di</strong><br />

Pesce (esposto in tutto il mondo, dal Moma<br />

<strong>di</strong> New York al Beaubourg <strong>di</strong> Parigi),<br />

spiccano immerse nelle rarefatte atmosfere<br />

del laboratorio del bisnonno <strong>di</strong><br />

Francesca, Leone Tommasi, tra sculture in<br />

marmo, bronzi e gessi preparatori <strong>di</strong> opere<br />

anche monumentali (per esempio i<br />

PRO FORMA<br />

AURELIO<br />

MAGISTÀ<br />

Filo, la lampada<br />

che mette in luce<br />

ogni sua parte<br />

SOPRA E QUI ACCANTO, VASI E GIOIELLI<br />

DI GAETANO PESCE ESPOSTI<br />

NELL’ATELIER TOMMASI DI PIETRASANTA.<br />

LA MOSTRA EFFE COME FRANCESCA<br />

NASCE DALLA COLLABORAZIONE<br />

TRA IL DESIGNER E FRANCESCA<br />

SACCHI TOMMASI (A DESTRA)<br />

È una lampada destrutturata, quasi<br />

una collana. Presentata lo scorso aprile<br />

al Salone del mobile <strong>di</strong> Milano, Filo<br />

<strong>di</strong> Andrea Anastasio per Foscarini<br />

è piaciuta subito perché, scomponendo<br />

la lampada tra<strong>di</strong>zionale nei suoi elementi,<br />

valorizza l’identità <strong>di</strong> ciascuno. La fonte<br />

luminosa con paralume in ceramica, il cavo<br />

rivestito in tessuto, il sostegno e la base<br />

in metallo verniciato e, per esigenze<br />

<strong>di</strong> stabilità, i contrappesi in vetro, fanno <strong>di</strong><br />

questa lampada un’opera d’arte pop.<br />

Come suggerisce anche questa immagine,<br />

in cui una serialità warholiana offre un’idea<br />

delle possibili varianti. www.foscarini.com<br />

bozzetti del Descamisado, il monumentale<br />

progetto che gli venne commissionato<br />

da Evita Perón ma non fu mai completato).<br />

«Un’architettura da salotto come può<br />

essere un vaso» spiega Stefano Morelli,<br />

curatore della mostra, «ha per Gaetano<br />

Pesce la stessa importanza e complessità<br />

<strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio vero. Nei<br />

due lavori c’è il medesimo sforzo me<strong>di</strong>tativo<br />

sulla forma e sui materiali. I suoi<br />

sono oggetti “empatici”, si sforzano cioè<br />

<strong>di</strong> comunicare l’affettuosità e la familiarità<br />

della materia». Queste qualità sono<br />

quanto mai evidenti in questo caso, in cui<br />

vasi, ciotole e gioielli sono chiamati a<br />

suggellare l’amicizia con la giovane gallerista<br />

e curatrice d’arte, nata e cresciuta<br />

attraverso le varie collaborazioni professionali,<br />

come la collocazione, lo scorso<br />

novembre, dell’enorme scultura in poliuretano<br />

Maestà tra<strong>di</strong>ta davanti a Santa<br />

Maria Novella a Firenze.<br />

La femminilità è da sempre un tema<br />

caro a Pesce. Nel 1969 la sua poltrona<br />

della serie Up riprendeva le forme arcaiche<br />

<strong>di</strong> una Grande Madre, con un pouf<br />

rotondo collegato alla seduta come una<br />

grande palla al piede, a simboleggiare<br />

una liberazione dal patriarcato <strong>di</strong> là da<br />

venire. Oggi proprio la femminilità è l’ideale<br />

car<strong>di</strong>ne su cui ruota la riapertura<br />

dell’atelier pietrasantino, che <strong>di</strong>venterà<br />

uno spazio espositivo come il palazzo <strong>di</strong><br />

via della Pergola a Firenze, dove Cellini<br />

realizzò il suo Perseo. Marcello Tommasi<br />

lo acquistò dai <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> Giacomo<br />

Leopar<strong>di</strong> per farne il suo laboratorio, ora<br />

è <strong>di</strong>ventato la galleria museo <strong>di</strong> arte contemporanea<br />

Etra-Stu<strong>di</strong>o Tommasi. «Fin<br />

da piccola ho respirato arte, ma a <strong>di</strong>fferenza<br />

dei miei antenati non <strong>di</strong>pingo e non<br />

scolpisco» spiega Francesca Sacchi Tommasi.<br />

«Così il mio intento è quello <strong>di</strong> ridare<br />

vita ai luoghi in cui la mia famiglia ha<br />

prodotto arte».<br />

14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 63

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