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viaggicibobenesseredesignmodasport DOLCEVITA<br />
A PIETRASANTA<br />
LA PLASTICA<br />
PRENDE CASA<br />
CON IL MARMO<br />
<strong>di</strong> Francesca Fre<strong>di</strong>ani<br />
Una mostra <strong>di</strong> Gaetano Pesce riapre<br />
lo storico atelier Tommasi. Artefice<br />
del progetto Francesca, <strong>di</strong>scendente<br />
della <strong>di</strong>nastia <strong>di</strong> pittori e scultori<br />
i intitola Effe come Francesca<br />
S la mostra <strong>di</strong> vasi e gioielli del<br />
designer e architetto Gaetano<br />
Pesce che si inaugura nell’appena<br />
riaperto Atelier Tommasi <strong>di</strong> Pietrasanta<br />
(Lucca). Musa ispiratrice e artefice<br />
del progetto è Francesca Sacchi Tommasi,<br />
34enne fiorentina <strong>di</strong>scendente <strong>di</strong> una famiglia<br />
<strong>di</strong> artisti toscani, scultori e pittori.<br />
Plastica e resina ultracolorate e ipercontemporanee,<br />
declinazioni del design <strong>di</strong><br />
Pesce (esposto in tutto il mondo, dal Moma<br />
<strong>di</strong> New York al Beaubourg <strong>di</strong> Parigi),<br />
spiccano immerse nelle rarefatte atmosfere<br />
del laboratorio del bisnonno <strong>di</strong><br />
Francesca, Leone Tommasi, tra sculture in<br />
marmo, bronzi e gessi preparatori <strong>di</strong> opere<br />
anche monumentali (per esempio i<br />
PRO FORMA<br />
AURELIO<br />
MAGISTÀ<br />
Filo, la lampada<br />
che mette in luce<br />
ogni sua parte<br />
SOPRA E QUI ACCANTO, VASI E GIOIELLI<br />
DI GAETANO PESCE ESPOSTI<br />
NELL’ATELIER TOMMASI DI PIETRASANTA.<br />
LA MOSTRA EFFE COME FRANCESCA<br />
NASCE DALLA COLLABORAZIONE<br />
TRA IL DESIGNER E FRANCESCA<br />
SACCHI TOMMASI (A DESTRA)<br />
È una lampada destrutturata, quasi<br />
una collana. Presentata lo scorso aprile<br />
al Salone del mobile <strong>di</strong> Milano, Filo<br />
<strong>di</strong> Andrea Anastasio per Foscarini<br />
è piaciuta subito perché, scomponendo<br />
la lampada tra<strong>di</strong>zionale nei suoi elementi,<br />
valorizza l’identità <strong>di</strong> ciascuno. La fonte<br />
luminosa con paralume in ceramica, il cavo<br />
rivestito in tessuto, il sostegno e la base<br />
in metallo verniciato e, per esigenze<br />
<strong>di</strong> stabilità, i contrappesi in vetro, fanno <strong>di</strong><br />
questa lampada un’opera d’arte pop.<br />
Come suggerisce anche questa immagine,<br />
in cui una serialità warholiana offre un’idea<br />
delle possibili varianti. www.foscarini.com<br />
bozzetti del Descamisado, il monumentale<br />
progetto che gli venne commissionato<br />
da Evita Perón ma non fu mai completato).<br />
«Un’architettura da salotto come può<br />
essere un vaso» spiega Stefano Morelli,<br />
curatore della mostra, «ha per Gaetano<br />
Pesce la stessa importanza e complessità<br />
<strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio vero. Nei<br />
due lavori c’è il medesimo sforzo me<strong>di</strong>tativo<br />
sulla forma e sui materiali. I suoi<br />
sono oggetti “empatici”, si sforzano cioè<br />
<strong>di</strong> comunicare l’affettuosità e la familiarità<br />
della materia». Queste qualità sono<br />
quanto mai evidenti in questo caso, in cui<br />
vasi, ciotole e gioielli sono chiamati a<br />
suggellare l’amicizia con la giovane gallerista<br />
e curatrice d’arte, nata e cresciuta<br />
attraverso le varie collaborazioni professionali,<br />
come la collocazione, lo scorso<br />
novembre, dell’enorme scultura in poliuretano<br />
Maestà tra<strong>di</strong>ta davanti a Santa<br />
Maria Novella a Firenze.<br />
La femminilità è da sempre un tema<br />
caro a Pesce. Nel 1969 la sua poltrona<br />
della serie Up riprendeva le forme arcaiche<br />
<strong>di</strong> una Grande Madre, con un pouf<br />
rotondo collegato alla seduta come una<br />
grande palla al piede, a simboleggiare<br />
una liberazione dal patriarcato <strong>di</strong> là da<br />
venire. Oggi proprio la femminilità è l’ideale<br />
car<strong>di</strong>ne su cui ruota la riapertura<br />
dell’atelier pietrasantino, che <strong>di</strong>venterà<br />
uno spazio espositivo come il palazzo <strong>di</strong><br />
via della Pergola a Firenze, dove Cellini<br />
realizzò il suo Perseo. Marcello Tommasi<br />
lo acquistò dai <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> Giacomo<br />
Leopar<strong>di</strong> per farne il suo laboratorio, ora<br />
è <strong>di</strong>ventato la galleria museo <strong>di</strong> arte contemporanea<br />
Etra-Stu<strong>di</strong>o Tommasi. «Fin<br />
da piccola ho respirato arte, ma a <strong>di</strong>fferenza<br />
dei miei antenati non <strong>di</strong>pingo e non<br />
scolpisco» spiega Francesca Sacchi Tommasi.<br />
«Così il mio intento è quello <strong>di</strong> ridare<br />
vita ai luoghi in cui la mia famiglia ha<br />
prodotto arte».<br />
14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 63