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Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

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SCIENZE<br />

ANIMALI<br />

METAMORFOSI<br />

DEL GABBIANO<br />

JONATHAN<br />

LIVINGSTON<br />

<strong>di</strong> Giuliano Aluffi<br />

L’uccello che nel celebre libro <strong>di</strong> Bach<br />

era un simbolo <strong>di</strong> purezza e libertà<br />

si è “evoluto” in un bullo rumoroso<br />

che la fa da padrone nelle città.<br />

Riusciremo a rispe<strong>di</strong>rlo sul mare?<br />

vesi, zoologo e responsabile del servizio <strong>di</strong><br />

consulenza faunistica dell’istituto per la<br />

protezione e la ricerca ambientale Ispra.<br />

«Per l’uomo, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> qualche volo che ci<br />

passa troppo vicino, è più un fasti<strong>di</strong>o che<br />

un vero pericolo, anche se qualche beccata<br />

può far male: io stesso ne ho ricevuta una.<br />

Soprattutto nel periodo tra marzo e maggio,<br />

quando i gabbiani depongono le uova,<br />

per proteggerle possono attaccare le persone<br />

che passano inavvertitamente vicino<br />

ai ni<strong>di</strong>. Dico “inavvertitamente” perché i<br />

gabbiani ni<strong>di</strong>ficano<br />

sui tetti e in zone poco<br />

accessibili, e quin<strong>di</strong><br />

è facile che non ci<br />

si renda conto <strong>di</strong> trovarsi<br />

in una zona<br />

sensibile. D’altra<br />

parte, se si pensa che<br />

i gabbiani romani sono<br />

oltre <strong>di</strong>ecimila, si<br />

capisce che <strong>di</strong> zone dove l’uomo è avvertito<br />

come un intruso ce ne sono parecchie».<br />

E poi c’è un problema più generale, <strong>di</strong><br />

tipo sanitario: «Sempre più spesso i gabbiani<br />

predano piccioni e ratti, che possono<br />

portare sui tetti per mangiarli in<strong>di</strong>sturbati.<br />

Lasciando carcasse in decomposizione<br />

in posti poco raggiungibili». E<br />

questa, tra l’altro, è una novità evoluzionistica.<br />

«Osservata per la prima volta a<br />

Venezia una decina <strong>di</strong> anni fa, ormai capita<br />

in tutte le città: il gabbiano ha imparato<br />

a cacciare il piccione. E più recentel<br />

gabbiano Jonathan Livingston,<br />

protagonista del libro <strong>di</strong><br />

I Richard Bach, successo del<br />

1970, cercava la perfezione nel<br />

volo e l’in<strong>di</strong>pendenza <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio ed è rimasto<br />

nell’immaginario <strong>di</strong> più generazioni<br />

come simbolo <strong>di</strong> purezza e ascesi. Qualità<br />

che c’erano anche nel Gabbiano <strong>di</strong><br />

Cechov, dove l’innocente libertà veniva<br />

contrapposta al crudele arbitrio umano.<br />

Oggi il gabbiano, per chi vive in città, è<br />

soprattutto un bullo alato, ladro <strong>di</strong> gelati<br />

e focaccine e serial killer <strong>di</strong> piccioni. Dive<br />

bomb (tuffo a bomba) è l’evocativo termine<br />

che gli inglesi usano per descrivere le aggressive<br />

picchiate con cui cerca <strong>di</strong> scacciare<br />

l’intruso umano dal suo territorio. «L’invasione<br />

del gabbiano reale in città, iniziata<br />

negli anni Settanta e Ottanta, oggi appare<br />

inarrestabile, a Roma come a Milano<br />

e a Venezia. Oltretutto i gabbiani mostrano<br />

comportamenti nuovi» spiega Piero Geno-<br />

GERALD HAENEL/LAIF / CONTRASTO<br />

TANIA/A3/CONTRASTO<br />

mente ha iniziato a predare anche i parrocchetti,<br />

i pappagalli che, liberati dai<br />

loro proprietari, hanno invaso Roma e<br />

altre città» spiega Genovesi. «In realtà sia<br />

il piccione che il parrocchetto sono ottimi<br />

volatori: per il gabbiano perciò è <strong>di</strong>fficile<br />

predarli in volo. Ma ora ha imparato a<br />

farlo a terra: se riesce ad arrivare da <strong>di</strong>etro<br />

non visto, con una beccata li uccide e<br />

58 . IL VENERDÌ . 14 LUGLIO <strong>2017</strong>

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