Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017
SCIENZE PLAYGROUND JAIME D’ALESSANDRO Russa o italiana, arriva l’aria fresca da scrivania 1 acqua la consuma velocemente, L’ in massimo sei ore il serbatoio (750 ml) è vuoto. Ma questo mini condizionatore da tavolo, che si alimenta con un cavo usb da smartphone, fa il suo mestiere. È già un risultato, considerando le dimensioni. In ambienti (o aree) di pochi metri quadri l’Evapolar riesce a rinfrescare l’aria. Ha una ghiera attorno al display a cristalli liquidi che, se ruotata, fa aumentare il flusso d’aria fredda. Le funzioni 2 sono poche ma ben congegnate: si può cambiare il colore dell’illuminazione del serbatoio, che va dal bianco al verde, passando dal blu e arrivando al viola; si può aumentare o diminuire la luminosità nel caso si usi l’Evapolar in stanza da letto di notte; si può decidere se visualizzare la temperatura in gradi centigradi o Fahrenheit; si può incrementare l’umidità dell’aria. Creato a San Pietroburgo da un’azienda russa, [1] EVAPOLAR 170 EURO eu.evapolar.com [2] GEIZEER 130 EURO geizeer.com ma con sede legale a Cipro, e prodotto in Cina, questo piccolo condizionatore si trova online in tre colori diversi a 170 euro. In Italia due giovani architetti, Damiano Iannini e Ferdinando Petrella, si sono inventati un sistema simile nelle dimensioni e che si alimenta sempre via usb, ma usa un principio diverso. Il Geizeer, che su Kickstarter ha raccolto 600 mila euro, è formato da due parti: in quella inferiore c’è un contenitore con del sap gel che va congelato nel freezer; in quella superiore invece si trova una ventola. Quando le due parti sono unite, il sistema si attiva e inizia a raffreddare l’aria. I consumi sono ridicoli, il prezzo accessibile: 130 euro. Ma non è ancora sul mercato, si può solo preordinare sul sito. I SABBIA MOBILE I L’ISOLA TEDESCA CHE CORRE VERSO LA COSTA Per gli scienziati del grande Parco nazionale tedesco Wattenmeer nello Schleswig-Holstein, in Germania (dal 2009 Patrimonio dell’Unesco), è un miracolo della geologia. Trischen, l’isola nel Mare del Nord che fa parte di quel parco, è l’isola più veloce al mondo. Situata a diciotto chilometri dalla località marittima di Büsum e con una superficie di poco meno di due chilometri quadrati, è nata 400 anni fa dalle dune lasciate dietro di sé da uno tsunami che ha innalzato i fondali della zona. Da allora non ha più smesso di muoversi, trasportata dalle correnti che dall’Atlantico vanno verso la Scandinavia. L’ISOLA DI TRISCHEN È EMERSA 400 ANNI FA E DA ALLORA SI MUOVE SPOSTATA DALLE CORRENTI. TRA 300 ANNI POTREBBE UNIRSI ALLA TERRAFERMA «A differenza delle altre isole davanti la costa della Frisia settentrionale, la regione costiera compresa tra Olanda, Germania e Danimarca, la parte emersa di Trischen non poggia infatti su una base rocciosa, ma su una massa di sabbia che viene continuamente spostata da venti e correnti» spiega Mojib Latif, esperto del Centro ricerche oceanografiche Helmholtz di Kiel. Le ultime ricognizioni aeree condotte hanno confermato il record: le correnti stanno spostando Trischen verso est di dieci centimetri al giorno (tre metri al mese). «Da quando sono iniziate le misurazioni si è già mossa di quattro chilometri» spiega il biologo Tore Mayland-Quellhorst, dell’Università anseatica di Greifswald, che resterà sull’isola fino a ottobre per la conta degli uccelli, unica presenza animale sull’isola: Trischen, come altre piccole isole al largo delle coste nordiche, è una riserva naturale dove nessuno può andare. Secondo i calcoli dell’Istituto di Kiel, se nulla contrasterà il suo cammino, si unirà alla terraferma, più o meno all’altezza della città portuale di Büsum, tra circa trecento anni. (simone porrovecchio) 52 . IL VENERDÌ . 14 LUGLIO 2017
tecnologiapsicologianaturamedicina SCIENZE ALAMY / IPA NATURA ROSSELLA SLEITER Salvia bella e facile: mettetela in giardino (ma in padella no) è di che perdersi nel vasto mondo delle salvie C’ da fiore, tutte americane. Comunque le scegliate, avrete grandi soddisfazioni. Facili, senza pretese, accettano qualsiasi tipo di terreno, si accontentano di acqua moderata, sopportano il sole e l’ombra leggera, si possono moltiplicare dividendone il cespo interrato o riseminare facilmente appena finisce l’inverno. Rappresentano l’arricchimento di qualsiasi bordura fiorita dove si mescolino ogni tipo di fiori da noi amati, dalle ortensie agli agapanti, dai gigli ai tulipani e alle rose. Tanto per citare la più famosa ecco la Salvia splendens, originaria del Brasile, cespugliosa, vigorosa, dal fiore rosso che rallegra da luglio ad ottobre qualunque aiuola, qualsiasi balcone. Ma ce n’è una che più di altre fa al caso nostro, sia in vaso che in terra, e che per il colore meno aggressivo del rosso, si accompagna meglio al resto delle coltivazioni. È la Salvia farinacea di origini messicane (nella foto) che si è naturalizzata anche in Texas e nell’Oklahoma ed è approdata in Europa con successo. Erbacea perenne, d’inverno va tagliata fino alla base, certi però che ributterà a primavera, alta circa 70 centimetri, riempiendo di foglie verdi, lunghe e strette, non vellutate come molte altre salvie (e purtroppo non da cucina come la nostra salvia ) da cui spunteranno spighe blu violaceo molto decorative. Se avete uno spicchio di giardino da riempire, un vaso vuoto da riutilizzare, con la Salvia farinacea risolverete facilmente e al meglio ogni problema. Se invece non avete da rimediare a qualche errore, ma volete il massimo anche dalla salvia, cercate l’incrocio tra la farinacea e la longispicata: Indigo Spires è il suo nome e i nostri vivaisti la conoscono e la distribuiscono. Più alta, più vistosa, potrebbe essere la prima pianta su cui, lentamente, aggiungendo a piacere altre essenze, vi troverete ad avere una bordura mista all’inglese, bella come quelle che si vedono nelle fotografie. I SOTTO I GHIACCI I LA VIVACE PREISTORIA DELLA NORVEGIA Il cambiamento climatico ha fatto nascere un nuovo tipo di archeologia, detta “glaciale”, che studia i reperti emersi dai ghiacci in fusione: come Oetzi, l’uomo di cinquemila anni fa, il cui corpo fu scoperto nel 1991 su un ghiacciaio fra Italia e Austria. Le ultime ricerche gettano nuova luce sulla civilizzazione della Scandinavia. «Le conche piene di neve gelata sono freezer naturali, che, svuotandosi, stanno restituendo oggetti di popoli nomadi di cui abbiamo poche notizie» dice l’archeologo Lars Holger Pilo. Per esempio, sul grande altopiano di Hardangervidda, in Norvegia, sono stati trovati manufatti vecchi di millenni, come graffiti (nella foto), una scarpa dell’età del Bronzo, coeva quindi di Oetzi, un più recente bastone da passeggio con iscrizioni runiche, pettini d’osso e attrezzi per catturare le renne. «L’analisi degli isotopi e del Dna mostrano che pettini simili, risalenti a periodi fra l’età del Ferro e il Medioevo, ritrovati in Inghilterra, Francia, Germania e Polonia erano stati fabbricati con le renne di Hardangervidda» aggiunge l’archeologo Christopher Prescott, dell’Istituto Norvegese di Roma. «Questo rivela che le montagne e gli altopiani scandinavi erano un mondo non isolato ma, al contrario, connesso con il resto d’Europa». (al.sa.) I RICERCA I UN VELENO DI SERPENTE PER CURARE IL RENE Il veleno del mamba verde (Dendroaspis angusticeps) è tra i più pericolosi del mondo, ma contiene una proteina che riuscirebbe a frenare la progressione del rene policistico. Questa malattia genetica causa la formazione di cisti che compromettono la funzionalità dell’organo, finché diventa inevitabile sottoporsi a dialisi e trapianto. Nicolas Gilles, dell’Università di Paris-Saclay, è il coordinatore dello studio che ha analizzato l’azione della mambaquaretin-1 su sei topi per 99 giorni; ad altrettanti animali, come controllo, è stata iniettata una soluzione salina. A fine trattamento, nei topi “avvelenati” sono diminuiti numero e grandezza delle cisti (rispettivamente del 33 e del 47 per cento), e non è emersa alcuna tossicità. La mambaquaretin-1 si lega ai recettori della vasopressina localizzati sulla superficie delle cellule renali, e così facendo blocca l’azione di molecole coinvolte nello sviluppo della malattia. Ora si passerà alla sperimentazione sull’uomo. (martina saporiti) 14 LUGLIO 2017 . IL VENERDÌ . 53
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SCIENZE<br />
PLAYGROUND<br />
JAIME D’ALESSANDRO<br />
Russa o italiana,<br />
arriva l’aria fresca<br />
da scrivania<br />
1<br />
acqua la consuma velocemente,<br />
L’ in massimo sei ore il serbatoio<br />
(750 ml) è vuoto. Ma questo<br />
mini con<strong>di</strong>zionatore da tavolo, che si<br />
alimenta con un cavo usb da smartphone,<br />
fa il suo mestiere. È già un risultato,<br />
considerando le <strong>di</strong>mensioni. In ambienti (o<br />
aree) <strong>di</strong> pochi metri quadri l’Evapolar riesce<br />
a rinfrescare l’aria. Ha una ghiera attorno al<br />
<strong>di</strong>splay a cristalli liqui<strong>di</strong> che, se ruotata, fa<br />
aumentare il flusso d’aria fredda. Le funzioni 2<br />
sono poche ma ben congegnate: si può<br />
cambiare il colore dell’illuminazione del serbatoio, che va<br />
dal bianco al verde, passando dal blu e arrivando al viola;<br />
si può aumentare o <strong>di</strong>minuire la luminosità nel caso si usi<br />
l’Evapolar in stanza da letto <strong>di</strong> notte; si può decidere<br />
se visualizzare la temperatura in gra<strong>di</strong> centigra<strong>di</strong><br />
o Fahrenheit; si può incrementare l’umi<strong>di</strong>tà dell’aria.<br />
Creato a San Pietroburgo da un’azienda russa,<br />
[1] EVAPOLAR<br />
170 EURO<br />
eu.evapolar.com<br />
[2] GEIZEER<br />
130 EURO<br />
geizeer.com<br />
ma con sede legale a Cipro,<br />
e prodotto in Cina, questo<br />
piccolo con<strong>di</strong>zionatore<br />
si trova online in tre colori<br />
<strong>di</strong>versi a 170 euro.<br />
In Italia due giovani architetti,<br />
Damiano Iannini e Fer<strong>di</strong>nando<br />
Petrella, si sono inventati un<br />
sistema simile nelle <strong>di</strong>mensioni<br />
e che si alimenta sempre via<br />
usb, ma usa un principio<br />
<strong>di</strong>verso. <strong>Il</strong> Geizeer, che su<br />
Kickstarter ha raccolto 600 mila euro, è formato da due<br />
parti: in quella inferiore c’è un contenitore con del sap gel<br />
che va congelato nel freezer; in quella superiore invece<br />
si trova una ventola. Quando le due parti sono unite,<br />
il sistema si attiva e inizia a raffreddare l’aria. I consumi<br />
sono ri<strong>di</strong>coli, il prezzo accessibile: 130 euro. Ma non è<br />
ancora sul mercato, si può solo preor<strong>di</strong>nare sul sito.<br />
I SABBIA MOBILE I<br />
L’ISOLA TEDESCA<br />
CHE CORRE<br />
VERSO LA COSTA<br />
Per gli scienziati del grande Parco nazionale<br />
tedesco Wattenmeer nello Schleswig-Holstein,<br />
in Germania (dal 2009<br />
Patrimonio dell’Unesco), è un miracolo<br />
della geologia. Trischen, l’isola nel Mare<br />
del Nord che fa parte <strong>di</strong> quel parco, è<br />
l’isola più veloce al mondo. Situata a<br />
<strong>di</strong>ciotto chilometri dalla località marittima<br />
<strong>di</strong> Büsum e con una superficie <strong>di</strong><br />
poco meno <strong>di</strong> due chilometri quadrati, è<br />
nata 400 anni fa dalle dune lasciate <strong>di</strong>etro<br />
<strong>di</strong> sé da uno tsunami che ha innalzato<br />
i fondali della zona. Da allora non ha<br />
più smesso <strong>di</strong> muoversi, trasportata<br />
dalle correnti che dall’Atlantico vanno<br />
verso la Scan<strong>di</strong>navia.<br />
L’ISOLA DI TRISCHEN È EMERSA 400 ANNI FA<br />
E DA ALLORA SI MUOVE SPOSTATA DALLE CORRENTI.<br />
TRA 300 ANNI POTREBBE UNIRSI ALLA TERRAFERMA<br />
«A <strong>di</strong>fferenza delle altre isole davanti<br />
la costa della Frisia settentrionale, la<br />
regione costiera compresa tra Olanda,<br />
Germania e Danimarca, la parte emersa<br />
<strong>di</strong> Trischen non poggia infatti su una<br />
base rocciosa, ma su una massa <strong>di</strong> sabbia<br />
che viene continuamente spostata<br />
da venti e correnti» spiega Mojib Latif,<br />
esperto del Centro ricerche oceanografiche<br />
Helmholtz <strong>di</strong> Kiel.<br />
Le ultime ricognizioni aeree condotte<br />
hanno confermato il record: le correnti<br />
stanno spostando Trischen verso est <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>eci centimetri al giorno (tre metri al<br />
mese). «Da quando sono iniziate le misurazioni<br />
si è già mossa <strong>di</strong> quattro chilometri»<br />
spiega il biologo Tore<br />
Mayland-Quellhorst, dell’Università anseatica<br />
<strong>di</strong> Greifswald, che resterà sull’isola<br />
fino a ottobre per la conta degli uccelli,<br />
unica presenza animale sull’isola:<br />
Trischen, come altre piccole isole al largo<br />
delle coste nor<strong>di</strong>che, è una riserva naturale<br />
dove nessuno può andare. Secondo i<br />
calcoli dell’Istituto <strong>di</strong> Kiel, se nulla contrasterà<br />
il suo cammino, si unirà alla<br />
terraferma, più o meno all’altezza della<br />
città portuale <strong>di</strong> Büsum, tra circa trecento<br />
anni.<br />
(simone porrovecchio)<br />
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