13.09.2017 Views

Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

A SINISTRA,<br />

UNO SPORTELLO<br />

DELLA BANCA<br />

POPOLARE<br />

DI VICENZA.<br />

A DESTRA, LA SEDE<br />

DEL MONTE DEI<br />

PASCHI DI SIENA.<br />

SOTTO,<br />

LA PROTESTA<br />

DEI RISPARMIATORI<br />

VENETI<br />

che universali”, che possono offrire molti<br />

prodotti finanziari, e si sono aperte le<br />

frontiere, consentendo agli istituti <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to europei <strong>di</strong> farsi concorrenza tra<br />

loro. La maggiore competizione ha progressivamente<br />

ridotto il “margine”, ovvero<br />

la <strong>di</strong>fferenza tra i tassi d’interesse<br />

fatti pagare dalle banche ai loro debitori<br />

e quelli pagati da loro stessi ai titolari<br />

dei depositi. Una nuova situazione che<br />

ha generato benefici per i clienti, ma<br />

anche una serie <strong>di</strong> effetti negativi<br />

per il sistema cre<strong>di</strong>tizio. Per<br />

questo le banche hanno reagito<br />

sia sul piano dei costi (tagliandoli)<br />

che su quello dell’offerta <strong>di</strong><br />

prodotti. Così ridurre il personale<br />

è <strong>di</strong>ventato una priorità<br />

che si è affiancata a<br />

un secondo obiettivo fondamentale:<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>di</strong> nuove fonti <strong>di</strong><br />

ricavo con l’offerta <strong>di</strong><br />

servizi <strong>di</strong> gestione del<br />

risparmio (come polizze e<br />

fon<strong>di</strong> comuni) che generano profitto<br />

dalle commissioni anziché dagli interessi.<br />

In pratica il bancario si è tramutato<br />

in un ven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> prodotti finanziari,<br />

mentre la clientela è stata obbligata<br />

a imparare a orientarsi <strong>di</strong> fronte a<br />

un’offerta sempre più estesa e complicata.<br />

E, con l’irruzione catastrofica della<br />

crisi finanziaria, la situazione si è<br />

fatta ancora più intricata».<br />

Ma alla crisi non è seguita una reazione<br />

in termini <strong>di</strong> regolamentazioni<br />

più rigi<strong>di</strong>?<br />

«La reazione c’è stata e ha avuto una<br />

funzione positiva (come nel caso del<br />

rafforzamento patrimoniale previsto<br />

dai vari Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Basilea).<br />

Tuttavia, i regolamenti europei<br />

impongono spesso una<br />

struttura farraginosa. Va<br />

riconosciuto il fatto che,<br />

limitatamente al campo<br />

dei fon<strong>di</strong> comuni, è aumentata<br />

la trasparenza<br />

grazie all’introduzione del<br />

MIRCO TONIOLO/ERREBI / AGF ALEANDRO BIAGIANTI / AGF<br />

«A VOLTE<br />

LE REGOLE<br />

EUROPEE<br />

SONO UTILI,<br />

ALTRE VOLTE<br />

APPESANTISCONO<br />

IL SISTEMA»<br />

modulo Kiid (Key investor information<br />

document): un documento che contiene<br />

le informazioni fondamentali sulle caratteristiche<br />

<strong>di</strong> un fondo. A cominciare<br />

dai rischi e dai costi. Ma in questo, come<br />

in molti gli altri casi, siamo in presenza<br />

<strong>di</strong> un eccesso <strong>di</strong> tecnicalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile<br />

comprensione. Inoltre il Kiid è obbligatorio<br />

solo per i fon<strong>di</strong> comuni, e non per<br />

le obbligazioni».<br />

E l’Europa, ci aiuta o ci danneggia?<br />

«Dipende. A volte la Ue viene in aiuto<br />

delle istituzioni <strong>di</strong> vigilanza nazionali,<br />

mentre in altre occasioni le appesantisce.<br />

Come con i prospetti informativi<br />

che, nati per aiutare i gli investitori, finiscono<br />

spesso per tutelare più le banche<br />

che i clienti. Mettendo le prime al riparo<br />

dai contenziosi legali. Pensi al questionario<br />

Mifid (il “profilo <strong>di</strong> rischio” dell’investitore).<br />

Doveva essere uno strumento<br />

per garantire a chi investe una perfetta<br />

conoscenza dei prodotti finanziari. Invece<br />

si è trasformato in un rito al quale ci<br />

siamo tutti sottoposti senza capirne<br />

bene il significato».<br />

Per colpa <strong>di</strong> chi?<br />

«Le responsabilità sono <strong>di</strong>verse. Da<br />

quelle degli interme<strong>di</strong>ari<br />

finanziari<br />

a quelle delle autorità<br />

<strong>di</strong> vigilanza<br />

che, in alcuni casi,<br />

avrebbero dovuto<br />

vigilare meglio».<br />

Siamo davvero a<br />

rischio in Italia?<br />

«Nel nostro sistema<br />

bancario ci sono punti <strong>di</strong> forza e<br />

altri <strong>di</strong> debolezza. I primi riguardano il<br />

patrimonio e le risorse finanziarie liquide<br />

(grazie anche alla Bce), mentre i<br />

secon<strong>di</strong> rimandano ai prestiti a soggetti<br />

insolventi, ai titoli <strong>di</strong> Stato in portafoglio<br />

e alla bassa red<strong>di</strong>tività. Oltre a<br />

questo ci sono stati, purtroppo, casi<br />

truffal<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> manipolazione vera e<br />

propria (da Banca Etruria al Monte dei<br />

Paschi e alle due popolari venete)».<br />

Concludendo?<br />

«Nel complesso mi sento moderatamente<br />

ottimista. <strong>Il</strong> sistema bancario<br />

italiano è ancora sostanzialmente solido,<br />

anche se esistono elementi critici da<br />

affrontare in tempi rapi<strong>di</strong>».<br />

ARMANDO DADI / AGF<br />

14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 49

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!