You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
consumilavororisparmioinnovazione ECONOMIE<br />
NOI E GLI ALTRI<br />
ANTONELLA BARINA<br />
Uno smartphone<br />
che ti aiuta<br />
a <strong>di</strong>ventare italiano<br />
l video è ingenuo sul piano tecnico, ma ha una<br />
I forte carica emotiva: riprende un pescatore che<br />
getta le reti in mare, immagine familiare a<br />
chiunque abiti le coste del Me<strong>di</strong>terraneo, mentre la<br />
colonna sonora alterna note me<strong>di</strong>orientali e ritmi hip-hop,<br />
versi in arabo e in italiano. «Ho una madre che mi aspetta<br />
lì, oltre il mare», canta la voce dell’autore: Ahmed,<br />
adolescente egiziano che quel mare lo ha attraversato da<br />
solo. E che eppure canta: «Mamma, non ti preoccupare.<br />
A chi mi guarda <strong>di</strong> traverso non ci faccio caso. Sono<br />
sempre stato vero. Con un obiettivo: tornare a casa fiero.<br />
Farti fiero, papà. Un futuro per noi ci sarà».<br />
Ahmed è uno dei ragazzi che partecipano al progetto<br />
Re-Future, laboratorio <strong>di</strong> film-making che avvia un gruppo <strong>di</strong><br />
minori non accompagnati, giunti da poco in Italia, all’arte del<br />
racconto per immagini – quello che supera qualsiasi barriera<br />
linguistica e culturale – incoraggiandoli a narrare la loro realtà<br />
quoti<strong>di</strong>ana attraverso lo smartphone. Uno strumento che tutti<br />
hanno in tasca. Un prolungamento della mano e del pensiero<br />
per i nativi <strong>di</strong>gitali e ancor più per i giovani migranti, che<br />
partono armati solo <strong>di</strong> cellulare: cordone ombelicale che li<br />
lega alla famiglia d’origine e ponte verso l’ignoto, perché<br />
serve a comunicare con i trafficanti e i compagni <strong>di</strong> sventura.<br />
<strong>Il</strong> progetto, organizzato dalla Dugong Film, società <strong>di</strong><br />
produzione au<strong>di</strong>ovisiva che per quest’idea ha vinto un bando<br />
Ue (dugong.it), si tiene a Siracusa con venti ragazzi seguiti<br />
dall’associazione Accoglierete, che in città <strong>di</strong>ffonde il ruolo<br />
del tutore legale volontario per il sostegno dei giovani<br />
migranti (accoglierete.org/it). <strong>Il</strong> workshop, della durata <strong>di</strong><br />
nove mesi, è condotto da Andrea Caccia, regista milanese<br />
con una lunga esperienza <strong>di</strong> insegnamento del linguaggio<br />
visivo via smartphone (suo un analogo progetto per studenti<br />
liceali). Obiettivo: favorire l’inclusione dei nuovi arrivati.<br />
Re-future è infatti la crasi <strong>di</strong> refugee e future. E Caccia<br />
spiega: «Spronare questi ragazzi a guardare la nostra realtà<br />
con occhio critico, libero, creativo, esprimendosi e mettendosi<br />
in gioco, facilita lo scambio: loro scoprono il nostro<br />
mondo, noi scopriamo il loro». Info: re-future.eu.<br />
RICOSTRUZIONE A PREMI<br />
Un’escursione nel Parco dei Monti Sibillini, zona colpita<br />
dal sisma dell’ottobre scorso, per sostenere la ricostruzione<br />
<strong>di</strong> Castelluccio, in Umbria: la organizza la Federazione<br />
italiana Escursionismo, domenica 16. A seguire, una<br />
lotteria con 150 premi, il cui ricavato andrà al paese. Per<br />
partecipare (l’iniziativa è gratuita): tel. 333/3042270.<br />
UNA ROTTA CONTRO IL DISAGIO<br />
Ci si imbarca sul più grande brigantino del mondo e si<br />
approda nei porti del Mar Ligure e Tirreno: la Fondazione<br />
Tender to Nave ITALIA, fondata dalla Marina Militare e dallo<br />
Yacht Club, offre a non profit, scuole, ospedali, servizi sociali<br />
che si occupano <strong>di</strong> persone con <strong>di</strong>sabilità, <strong>di</strong>sagio psichico e<br />
<strong>di</strong>sagio sociale <strong>di</strong> utilizzare la cultura del mare per favorire<br />
inclusione e riabilitazione. I progetti del <strong>2017</strong> sono partiti, ma<br />
è già aperto il bando per quelli del 2018: naveitalia.org.<br />
I IL LIBRO I<br />
OGNUNO PER SÉ<br />
SI RISPARMIA<br />
(O FORSE NO)<br />
MILANO. Facciamo il pieno da soli. Gestiamo<br />
i nostri conti con l’home banking. Ci<br />
trasformiamo in agenzie <strong>di</strong> viaggio comprando<br />
online biglietti aerei. E ancora: facciamo<br />
benzina al self-service o ci montiamo<br />
i mobili. Tutto bello e tutto comodo, vero? Ma<br />
quanta inconsapevolezza. Perché questi, e<br />
molti altri, sono tutti lavori che un tempo<br />
erano retribuiti e oggi facciamo noi (gratis).<br />
Ce lo ricorda Craig Lambert, <strong>di</strong>rettore per<br />
vent’anni dell’Harvard Magazine, con <strong>Il</strong> lavoro<br />
ombra. Tutti i lavori che fate (gratis)<br />
senza nemmeno saperlo (Bal<strong>di</strong>ni e Castol<strong>di</strong>,<br />
pp. 320, euro 18). La morale è facile: quelli che<br />
una volta erano semplici clienti, adesso sono,<br />
in pratica, lavoratori “ombra”. Prigionieri<br />
della «schiavitù della classe me<strong>di</strong>a», ovvero<br />
<strong>di</strong> tutto ciò che è nato con l’invasione<br />
dell’elettronica e della robotica nei nostri<br />
spazi quoti<strong>di</strong>ani.<br />
Una guida utile perché capire quello che<br />
sta accadendo, ci avverte, è il primo passo<br />
per poter scegliere se lavorare (senza stipen<strong>di</strong>o)<br />
o far fare agli altri. Magari pagandoli al<br />
nostro posto. Sempre che se ne abbia la<br />
possibilità.<br />
(rossana campisi)<br />
14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 47