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ANCILOTTO,<br />
IL PM “NOIOSO”<br />
CHE A VENEZIA<br />
È UNO TSUNAMI<br />
A SINISTRA,<br />
CANTIERI<br />
DEL MOSE<br />
ALLA BOCCA<br />
DI MALAMOCCO<br />
A VENEZIA.<br />
SOTTO, IL PM<br />
STEFANO<br />
ANCILOTTO<br />
<strong>di</strong> Andrea Gaiardoni<br />
Non grida negli interrogatori. Parla<br />
<strong>di</strong> legalità nei licei. Applica le tecniche<br />
antimafia alle indagini sulle tangenti.<br />
Ritratto <strong>di</strong> un magistrato (poco) or<strong>di</strong>nario<br />
l mostro della laguna, titolava<br />
<strong>Il</strong> Manifesto nel 2014, quando<br />
I scoppiò il bubbone del Mose.<br />
Un mostro dai mille tentacoli:<br />
fon<strong>di</strong> neri, corruzione, tangenti, finanziamenti<br />
occulti. Un’inchiesta che travolse<br />
Venezia, e non solo: 35 arresti, carriere<br />
politiche spazzate via in un lampo (dal<br />
sindaco Orsoni all’ex governatore Galan),<br />
ma anche ufficiali della Finanza e un torpedone<br />
<strong>di</strong> manager e faccen<strong>di</strong>eri che <strong>di</strong>etro<br />
lo schermo della salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Venezia<br />
avevano costruito una colossale truffa<br />
ai danni dello Stato. Un’opera cominciata<br />
nel 2003, che sarà forse consegnata nel<br />
2019, ma non entrerà in funzione prima<br />
del 2022; e finora è costata 5,5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
euro. A scoprire il “mostro” è stato un pool<br />
<strong>di</strong> magistrati della procura <strong>di</strong> Venezia. <strong>Il</strong><br />
motore è lui, Stefano Ancilotto, sostituto<br />
procuratore, cinquant’anni. È <strong>di</strong> Mestre,<br />
conosce bene la laguna. E sa come muoversi.<br />
Qualche settimana fa è lui a scate-<br />
nare un nuovo terremoto: tangenti e corruzione<br />
in cambio <strong>di</strong> sconti sulle sanzioni<br />
per evasione fiscale. Per fare un esempio:<br />
13 milioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> multa, ridotti a 3,7 in<br />
cambio <strong>di</strong> 70 mila euro cash. Un marciume<br />
venuto a galla grazie a intercettazioni<br />
eseguite per l’inchiesta Mose. Tra i 16 arresti,<br />
tre funzionari dell’Agenzia delle<br />
Entrate, due ufficiali della Finanza e un<br />
giu<strong>di</strong>ce tributario.<br />
«Determinazione e pazienza sono doti<br />
in<strong>di</strong>spensabili per fare oggi il magistrato»<br />
spiega Ancilotto. Liceo dai Salesiani, laurea<br />
a Bologna, inizia a fare l’avvocato, ma<br />
nel ’92 vince il concorso in magistratura.<br />
Prima destinazione Siracusa, alla Dda: tre<br />
anni. Poi altri cinque come applicato a<br />
Catania. Insomma, con l’antimafia si fa le<br />
ossa. E quando torna a Venezia porta<br />
una ventata <strong>di</strong> novità. «Applico alle<br />
indagini per i reati contro la pubblica<br />
amministrazione le stesse tecniche<br />
che si utilizzano per la criminalità<br />
organizzata. Perché il filo conduttore<br />
è lo stesso: è aggredendo<br />
il patrimonio<br />
che si fa la <strong>di</strong>fferenza».<br />
È elegante, ri-<br />
servato: «Ho una vita semplice, <strong>di</strong>rei<br />
quasi noiosa». Sposato, una figlia adolescente.<br />
Sport nel tempo libero, corsa, tennis,<br />
qualche sciata. Appena può va nei licei<br />
a tenere lezioni, «perché la corruzione è<br />
una metastasi e Tangentopoli ha insegnato<br />
che la via giu<strong>di</strong>ziaria non basta: bisogna<br />
ricostruire una cultura della legalità».<br />
Nessuna fretta durante gli interrogatori:<br />
«Negano tutti, io li lascio parlare. Al<br />
terzo o quarto interrogatorio arrivano le<br />
prime crepe. Mi arrabbio dentro, non urlo<br />
mai. Ma sono irremovibile. Cosa provo<br />
quando un pubblico ufficiale confessa?<br />
Una sod<strong>di</strong>sfazione tecnica con un retrogusto<br />
amaro». Ancilotto vorrebbe avere<br />
più strumenti. «Non serve aumentare le<br />
pene ma aiutare chi va in procura» spiega.<br />
«Come contro la mafia si è usato il<br />
collaboratore <strong>di</strong> giustizia che rompe<br />
il patto criminale, anche nelle<br />
inchieste per corruzione<br />
servirebbe qualcosa <strong>di</strong><br />
simile. Sarebbe una svolta.<br />
Come si potrebbero utilizzare<br />
agenti sotto copertura<br />
per spezzare la catena <strong>di</strong><br />
omertà».<br />
ANSA<br />
BIORITMI<br />
CLAUDIA<br />
ARLETTI<br />
bioritmi@repubblica.it<br />
Signorina o señorita,<br />
c’è lavoro per la Crusca<br />
Non siamo solo noi a incartarci: si <strong>di</strong>ce alcalde o alcaldesa?, si chiedono<br />
i madrileni da quando a guidare la capitale è Manuela Carmena Castrillo (nella foto),<br />
una signora molto decisa e sensibile alle questioni femminili (è lei ad avere voluto sui bus<br />
i cartelli che invitano gli uomini a sedere educatamente, con le ginocchia chiuse). Nel libro<br />
dell’Accademia della Crusca Quasi una rivoluzione. I femminili <strong>di</strong> professioni e cariche<br />
in Italia e all’estero (e<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong>crusca.it, pp. 136, euro 12), si legge che nei documenti<br />
dell’amministrazione <strong>di</strong> Madrid la carica <strong>di</strong> sindaco è designata al maschile, ma poi ecco<br />
spuntare alcaldelsa quando ci si riferisce alla señora Manuela; e, come da noi signorina,<br />
anche señorita è un titolo <strong>di</strong> cortesia in regresso. <strong>Il</strong> libro illustra la situazione italiana, per<br />
poi passare a Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna (l’inglese è una lingua a bassa<br />
marcatura <strong>di</strong> genere, ma la cultura resta “androcentrica”). A chiudere, il presidente<br />
della Crusca Clau<strong>di</strong>o Marazzini dà alcune dritte e invita alla calma, perché litigando tanto<br />
<strong>di</strong> sindache e ministre talvolta si <strong>di</strong>menticano problemi «dai costi materiali maggiori».<br />
Esempio? La maternità non riconosciuta alle assegniste universitarie.<br />
14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 39