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Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

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PER POSTA<br />

MICHELE SERRA<br />

LE LETTERE PER MICHELE SERRA VANNO INDIRIZZATE A<br />

il Venerdì Via Cristoforo Colombo, 90 00147 Roma<br />

laposta<strong>di</strong>serra@repubblica.it<br />

LA SEGRETA SPERANZA<br />

CHE IL SILENZIO DIVENTI DI MODA<br />

aro Michele Serra, la tua<br />

Amaca sul silenzio negato ha<br />

C preceduto la mail che stavo<br />

per scriverti dal posto in cui<br />

mi trovo: un buon villaggio, immerso in<br />

una folta pineta degradante verso una<br />

bella spiaggia del Cilento, con un mare<br />

cristallino. Allora cosa vuoi <strong>di</strong> più? Domanda<br />

sbagliata. «Cosa vuoi <strong>di</strong> meno?» è<br />

quella giusta. Ogni mattina dalle 9.30<br />

alle 12.30 e, a pomeriggi alterni, dalle<br />

16.30 alle 19, sull’invitante spiaggia c’è<br />

l’animazione, ovvero musica ininterrotta<br />

a palla. Incredula, ma ormai abituata<br />

a chiedere ovunque – bar, ristoranti,<br />

centri commerciali – <strong>di</strong> abbassare il volume,<br />

inizio la trafila fra animatori, responsabili<br />

<strong>di</strong> organizzazione e <strong>di</strong> staff<br />

fino al <strong>di</strong>rettore, a cui racconto <strong>di</strong> tappi<br />

nelle orecchie, telefonate possibili solo<br />

lontano dalla spiaggia e impossibilità <strong>di</strong><br />

leggere alcunché. Nonostante il <strong>di</strong>ffuso<br />

stupore per la mia richiesta, il laborioso<br />

negoziato si conclude con la promessa <strong>di</strong><br />

affievolire la musica, alzandola <strong>di</strong> tono<br />

solo per le attività <strong>di</strong> gruppo.<br />

Tu auspicavi ironicamente l’avvento<br />

<strong>di</strong> una “impren<strong>di</strong>toria del silenzio”, in cui<br />

con un sovrapprezzo ci si possa garantire<br />

un po’ <strong>di</strong> tranquillità acustica. Stiamo<br />

già andando velocemente in questa <strong>di</strong>rezione<br />

e il prezzo del silenzio sarà presto<br />

tutto a nostro carico, perché <strong>di</strong>venteranno<br />

esclusivi e costosi tutti i luoghi SEN-<br />

ZA: senza musica, rumori notturni, socializzazione<br />

forzata, finto <strong>di</strong>vertimento,<br />

pubblicità invadente più o meno occulta.<br />

D’altra parte non sono già più costosi<br />

tutti gli alimenti SENZA che compriamo<br />

a tutela della nostra salute? Senza grassi<br />

idrogenati, olio <strong>di</strong> palma, zuccheri aggiunti,<br />

lattosio, glutine, coloranti, conservanti...<br />

Caso nuovo e interessante in tema <strong>di</strong><br />

battaglie per l’affermazione dei <strong>di</strong>ritti,<br />

siamo una minoranza che, per avere <strong>di</strong><br />

meno, sarà costretta, potendo permetterselo,<br />

a pagare <strong>di</strong> più. Dov’è che abbiamo<br />

sbagliato?<br />

Liliana <strong>di</strong> Ponte<br />

(<strong>di</strong>ponteliana@gmail.com)<br />

***<br />

Caro Serra, lei lancia una riven<strong>di</strong>cazione<br />

del <strong>di</strong>ritto al silenzio, ormai negato e vilipeso<br />

in tutte le manifestazioni <strong>di</strong> quoti<strong>di</strong>ana<br />

socializzazione, <strong>di</strong>chiarandosi<br />

<strong>di</strong>sponibile a pagare un prezzo (al cinema,al<br />

ristorante) per poter godere <strong>di</strong><br />

questo privilegio. Ma è sicuro che qualche<br />

euro in più possa debellare la cafonaggine<br />

imperante? Per avere un riscontro,<br />

provi a prenotare un posto nell’area<br />

“silenzio” <strong>di</strong> un treno Frecciarossa; io lo<br />

faccio ogni volta che posso, inevitabilmente<br />

rassegnato a dover zittire almeno<br />

tre o quattro incalliti telefonatori seriali,<br />

sempre infasti<strong>di</strong>ti da questo inopinato<br />

richiamo al rispetto <strong>di</strong> una così elementare<br />

regola <strong>di</strong> buona educazione.<br />

Luigi Avagliano<br />

***<br />

Caro Serra, anche quest’estate si caratterizza<br />

per una miscela infernale <strong>di</strong> rumori<br />

e schiamazzi che imperversano <strong>di</strong><br />

giorno e <strong>di</strong> notte nelle nostre città. Non<br />

esiste requie per chi è raggiunto da immissioni<br />

rumorose intollerabili prodotte<br />

dalle più svariate fonti. In particolare i<br />

rumori rivelano la speciale capacità<br />

dell’uomo <strong>di</strong> ignorare i <strong>di</strong>ritti degli altri e<br />

<strong>di</strong> affermare il proprio primato non solo<br />

me<strong>di</strong>ante l’uso degli strumenti sonori ma<br />

anche alzando la voce nelle conversazioni<br />

e nei <strong>di</strong>battiti.<br />

Questa nuova barbarie <strong>di</strong>mostra la<br />

frantumazione del vincolo sociale, l’incapacità<br />

d’ascolto del nostro prossimo, una<br />

tragica forma d’insopportabilità del silenzio.<br />

<strong>Il</strong> silenzio è un ornamento della<br />

parola, la nutre <strong>di</strong> significati e <strong>di</strong> sfumature.<br />

A teatro, nella musica e nella vita le<br />

pause <strong>di</strong> silenzio danno valore, forza e<br />

respiro alle parole e ai suoni.<br />

Sembra quasi si tema il silenzio, considerato<br />

rappresentazione del vuoto,<br />

negazione della vita. Si evita il silenzio<br />

per evitare gli interrogativi fondamentali,<br />

si de<strong>di</strong>ca tempo infinito al cellulare per<br />

comunicare il nulla, si usa sempre più<br />

raramente la parola per un sincero <strong>di</strong>alogo<br />

con il prossimo.<br />

Mauro <strong>Luglio</strong> (Monfalcone)<br />

È un grande argomento, questo.<br />

Parto dalla constatazione, secondo<br />

me verissima, del lettore <strong>Luglio</strong>:<br />

il silenzio fa paura perché costringe<br />

a riflettere. Silenzio e solitu<strong>di</strong>ne<br />

costruiscono un vuoto invitante<br />

per alcuni, che ci si perdono<br />

con gratitu<strong>di</strong>ne, terrificante<br />

per altri, che lo rifuggono<br />

per il classico horror vacui, la paura<br />

del vuoto, che la nostra società<br />

si affanna a riempire con ogni genere<br />

<strong>di</strong> entertainment (sonoro, visivo,<br />

materiale: la folla, lo shopping,<br />

la movida, i mille network,<br />

12 . IL VENERDÌ . 14 LUGLIO <strong>2017</strong>

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