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Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

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SPETTACOLI<br />

PISTOLERO APOCALITTICO<br />

Beyond e Heimdall <strong>di</strong> Avengers: Age of<br />

Ultron, ma, soprattutto, Nelson Mandela<br />

in Long Walk to Freedom <strong>di</strong> Justin<br />

Chadwick. «Quando mi hanno proposto<br />

il ruolo <strong>di</strong> Mandela, ho pensato subito a<br />

mio papà Winston» racconta «lo ricordava<br />

per tanti aspetti. Era nato e cresciuto<br />

in Sierra Leone ma nel 1968, durante lo<br />

stato d’emergenza, decise <strong>di</strong> scappare:<br />

il Paese, in una situazione economica<br />

precaria, era piombato nel caos e regnavano<br />

solo i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni sanguinosi e gli<br />

antagonismi tribali. Papà decise <strong>di</strong> emigrare<br />

in Inghilterra con mia madre poco<br />

prima che nascessi».<br />

L’attore, che ormai vive a New York,<br />

racconta che la sua infanzia a Londra<br />

non fu facilissima: «I miei genitori avevano<br />

sofferto molto e ciò si tradusse in<br />

un atteggiamento iperprotettivo nei<br />

miei confronti: mi facevano uscire poco<br />

e, quando succedeva, dovevo rispettare<br />

decine <strong>di</strong> regole. Mi ripetevano: “Quando<br />

parlano gli adulti, devi stare zitto”. Oppure:<br />

“Non comportarti come gli altri<br />

ragazzi maleducati, sei tu che devi dare<br />

il buon esempio!”. Una massima dopo<br />

l’altra, incessanti. Sono nato e cresciuto<br />

a Hackney, una zona povera a est <strong>di</strong> Londra.<br />

Non avevamo molto, ma della mia<br />

infanzia ho bei ricor<strong>di</strong>: eravamo poveri<br />

ma per <strong>di</strong>vertirci ci bastava poco. Dai<br />

miei genitori ho imparato che cosa significa<br />

dover lavorare per vivere, hanno<br />

sempre avuto una <strong>di</strong>sciplina straor<strong>di</strong>naria,<br />

sempre pagato i loro<br />

conti. Grazie a Miss McPhee,<br />

la mia insegnante <strong>di</strong> recitazione,<br />

amavo anche la<br />

scuola. Durante le sue<br />

lezioni ero libero <strong>di</strong> essere<br />

me stesso, nessuno mi<br />

giu<strong>di</strong>cava o controllava<br />

la mia creatività».<br />

L’influenza del padre<br />

per Idris Elba rimane importante<br />

anche oggi. «Mi ha trasmesso<br />

la passione per le<br />

auto, quelle da rally in particolare.<br />

Lui lavorava alla Ford<br />

e spesso portava a casa dei<br />

vecchi volanti. Quando trasmettevano<br />

le corse in tv, mi<br />

metteva sulle sue ginocchia e<br />

tenevamo in mano un volante<br />

imitando tutte le mosse dei<br />

piloti. Da adulto, oltre ad aver<br />

preso la patente <strong>di</strong> pilota, ho<br />

deciso <strong>di</strong> girare la serie tv sul rally Idris<br />

Elba. No Limits non perché mi interessino<br />

le corse multimilionarie, ma perché<br />

mi piacciono le storie incre<strong>di</strong>bili raccontate<br />

dai piloti. Sono persone che rischiano,<br />

mo<strong>di</strong>ficano le proprie macchine,<br />

scommettono, amano la velocità,<br />

sono <strong>di</strong>sposte a tutto per sod<strong>di</strong>sfare<br />

l’amore per il loro sport».<br />

È evidente che a Idris Elba il mestiere<br />

dell’attore, pur tanto amato, sta un po’<br />

stretto. «Quando reciti devi avere delle<br />

attività alternative per alleviare lo<br />

stress. Quando scavi nelle profon<strong>di</strong>tà<br />

della tua anima per cercare l’ispirazione<br />

paghi sempre delle conseguenze emotive.<br />

Appena ho tempo libero mi de<strong>di</strong>co<br />

alla musica, sono un dj, e cerco <strong>di</strong> scoprire<br />

nuovi talenti su internet. Ho anche<br />

<strong>di</strong>segnato una collezione <strong>di</strong> moda<br />

per una catena <strong>di</strong> abbigliamento<br />

inglese. Un consiglio<br />

agli uomini: non abbiate paura<br />

<strong>di</strong> fare shopping senza una<br />

donna accanto. I pezzi migliori<br />

del mio guardaroba me li sono<br />

comprati da solo».<br />

Un’altra attività che lo rilassa<br />

è quella <strong>di</strong> produttore.<br />

«Ho cominciato curando dei<br />

programmi per Bbc Three dal<br />

titolo Idris Takeover, dove<br />

«QUANDO HO<br />

INTERPRETATO<br />

MANDELA<br />

HO PENSATO<br />

A MIO PADRE,<br />

CRESCIUTO IN<br />

SIERRA LEONE»<br />

con Five by Five ho dato spazio<br />

a short film, e poi a musica<br />

e documentari. L’importante<br />

era che fossero prodotti<br />

innovativi».<br />

Tra i progetti futuri <strong>di</strong><br />

Idris Elba al cinema c’è invece<br />

<strong>Il</strong> domani tra <strong>di</strong> noi, con<br />

Kate Winslet, <strong>di</strong>retto dall’arabo-israeliano<br />

Hany<br />

Abu-Assad, e Thor: Ragnarok,<br />

con Tom Hiddleston, Bene<strong>di</strong>ct<br />

Cumberbatch, Chris<br />

Hemsworth, Cate Blanchett e Anthony<br />

Hopkins. «<strong>Il</strong> film è <strong>di</strong>retto da Taika Waititi,<br />

un regista che ho trovato straor<strong>di</strong>nario<br />

in un piccolo film, Selvaggi in<br />

fuga, del 2016» <strong>di</strong>ce.<br />

Non basta: davanti al Parlamento<br />

britannico Elba si è fatto portavoce<br />

contro il razzismo strisciante nel mondo<br />

dello spettacolo che si manifesta<br />

con la mancanza <strong>di</strong> ruoli per le persone<br />

<strong>di</strong> colore. «Non ho problemi ad ammettere<br />

che vorrei essere preso come esempio.<br />

Non perché sia migliore <strong>di</strong> altri, ma<br />

perché ho fatto fatica ad arrivare fin<br />

qui. La celebrità in sé non mi interessa,<br />

ma il successo mi è servito per finanziare<br />

e produrre progetti che mi appassionano.<br />

<strong>Il</strong> <strong>di</strong>scorso in Parlamento è<br />

stata un’occasione per parlare della<br />

mancanza <strong>di</strong> opportunità nel mondo<br />

dello spettacolo non solo per noi neri,<br />

ma anche per gli attori <strong>di</strong> altre etnie.<br />

L’importante, però, non è fare un bel<br />

<strong>di</strong>scorso in una sede ufficiale e prestigiosa,<br />

ma rendersi utili con dei progetti<br />

concreti». Un esempio? «Produrre<br />

documentari che trattino della con<strong>di</strong>zione<br />

umana, <strong>di</strong> tutta l’umanità, con<br />

uno sguardo limpido. Come <strong>di</strong>ceva<br />

Mark Twain: l’onestà è la migliore <strong>di</strong><br />

tutte le arti perdute».<br />

Roberto Croci

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