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Il Venerdi di Repubblica Luglio 2017

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MOJMIR JEŽEK<br />

www.core-e<strong>di</strong>zioni.it<br />

chi abbiamo <strong>di</strong> fronte. Sui bus, sui tram,<br />

in metropolitana: tutti con gli occhi<br />

abbassati sui nostri smartphone, a<br />

“smanettare” il più possibile per essere<br />

sempre online.<br />

In tempi remoti, per avvicinare una<br />

donna e poterla conoscere si chiedeva<br />

consiglio all’amica o alla cugina <strong>di</strong> turno<br />

combinando un appuntamento: c’era<br />

l’attesa, l’emozione, il cuore in gola, il<br />

desiderio dell’inaspettato. Sono un’inguaribile<br />

romantica cui piacciono ancora<br />

le sorprese, le dolci parole, le poesie<br />

con de<strong>di</strong>ca, la voce al telefono <strong>di</strong> una<br />

persona cara anziché il solito messaggino<br />

su WhatsApp, gli sguar<strong>di</strong> intensi, i<br />

silenzi espressivi. Sono destinata a rimanere<br />

nell’ambito buio <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> sopiti?<br />

Eppure desidero sperare <strong>di</strong> camminare<br />

con qualcuno che desideri ancora<br />

stringermi la mano, <strong>di</strong>menticando<br />

tablet e iPhone.<br />

Francesca<br />

Possibile che tra i suoi vari<br />

corteggiatori non ce ne sia neppure<br />

uno che le piaccia, che la guar<strong>di</strong><br />

intensamente, si esprima con<br />

romantici silenzi, le tenga la mano?<br />

Ma allora che corteggiatori sono?<br />

È vero, i tempi sono cambiati, però<br />

mi pare che il modo <strong>di</strong> incontrarsi cui<br />

lei accenna appartenga all’Ottocento,<br />

neanche al secolo scorso, quando<br />

ci si innamorava sul luogo <strong>di</strong> lavoro,<br />

a scuola, in vacanza, insomma<br />

dovunque ci si trovasse. Come capita<br />

ancora. È vero, ci si guardava, anzi<br />

un mezzo forte <strong>di</strong> conoscenza era<br />

proprio lo sguardo. Adesso il modo<br />

<strong>di</strong> conoscersi è impersonale, nel senso<br />

che si comunica coi messaggini,<br />

le foto, i filmini, che possono anche<br />

non essere veri. Anche lei l’ha fatto,<br />

almeno con le parole, attraverso<br />

le chat: ed è anche stata fortunata<br />

perché i suoi interlocutori non le<br />

hanno teso una trappola, le hanno<br />

subito rivelato le loro intenzioni,<br />

situazioni, desideri: che lei ha<br />

giustamente rifiutato. Ma che<br />

evidentemente vanno bene ad altre<br />

donne. Quin<strong>di</strong> o lei subito chiede<br />

alle chat solo <strong>di</strong> conversare (poi<br />

si vedrà), o è più indulgente con<br />

almeno uno dei suoi corteggiatori<br />

reali, oppure continui a de<strong>di</strong>carsi<br />

a se stessa, l’unica persona che<br />

certamente non la deluderà. Forse<br />

poteva consentire la pubblicazione<br />

della sua mail, chissà…<br />

CI SCRIVEVAMO MAIL<br />

OGNI SETTIMANA,<br />

POI NON HA RISPOSTO PIÙ...<br />

Avevo iniziato a <strong>di</strong>cembre un’amicizia<br />

epistolare con un suo lettore. Volevo incoraggiarlo<br />

perché le aveva scritto una lettera<br />

pessimista in cui <strong>di</strong>mostrava <strong>di</strong> non<br />

accettare sé stesso, ma nello stesso tempo<br />

era così curioso culturalmente, desideroso<br />

<strong>di</strong> vita. Ci scrivevamo una volta la<br />

settimana, e per me era anche un gioco<br />

letterario, ma era anche sondare un animo.<br />

Poi per un periodo l’interlocutore non<br />

mi risponde più, io lo supplicavo <strong>di</strong> scrivermi<br />

senza petulanza, poi arriva la doccia<br />

fredda. Una mail della madre che mi<br />

comunica la morte del figlio, invitandomi<br />

a rispettare il suo dolore.<br />

Sono rimasto pietrificato. Una morte<br />

improvvisa? So che devo fermarmi, ma il<br />

dolore ha tante facce, tante sfumature.<br />

Non sapevo che le amicizie epistolari<br />

fossero così belle, una stella in più brilla<br />

in cielo. Sono tanto afflitto per la madre.<br />

Mail non pubblicabile<br />

La storia che racconta è davvero<br />

molto triste, e lei immagino vorrebbe<br />

sapere cosa è successo: una morte<br />

naturale, un incidente, una scelta<br />

volontaria... Rilegga le lettere del suo<br />

amico pessimista per capire meglio<br />

la situazione. Capisco meno perché<br />

la madre le abbia chiesto <strong>di</strong> rispettare<br />

il suo dolore non scrivendo più<br />

neppure a lei: come se non volesse<br />

approfon<strong>di</strong>re le ragioni della vostra<br />

amicizia. Però, se lei pensa davvero<br />

anche al dolore della madre, tra un<br />

po’ <strong>di</strong> tempo potrebbe ricontattarla,<br />

spiegandole l’importanza per tutti e<br />

due del vostro rapporto epistolare. La<br />

signora avrà già rintracciato la vostra<br />

corrispondenza mail e forse non ne<br />

ha capito il senso e l’importanza.<br />

Poi lei ha ragione, scambiarsi lettere<br />

è molto bello e confortante, certi<br />

epistolari del passato ci hanno<br />

raccontato vite, sentimenti, epoche,<br />

abitu<strong>di</strong>ni e hanno arricchito la storia.<br />

14 LUGLIO <strong>2017</strong> . IL VENERDÌ . 11

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