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QUESTIONI DI CUORE<br />
NATALIA ASPESI<br />
LE LETTERE PER NATALIA ASPESI VANNO INDIRIZZATE A<br />
il Venerdì Via Nervesa, 21 20139 Milano<br />
n.aspesi@repubblica.it<br />
DI CHE COSA PARLANO I TRENTENNI<br />
QUANDO PARLANO D’AMORE<br />
on sono assidua della sua rubrica<br />
a cui mi pare manchi<br />
N totalmente un pezzo <strong>di</strong> mondo<br />
assai interessante trattandosi<br />
<strong>di</strong> giovani. Non parlo delle loro pene d’amore,<br />
ma <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> una visione del<br />
mondo cui non siamo abituati, <strong>di</strong> valori<br />
così <strong>di</strong>versi da ribaltare le istituzioni vigenti.<br />
Quest’inverno sono riuscita a contattare<br />
e a parlare con 37 giovani tra i 27 e<br />
i 35 anni (32 maschi e 5 ragazze), figli <strong>di</strong><br />
amici, <strong>di</strong> conoscenti, ex compagni <strong>di</strong> scuola<br />
o colleghi e amici <strong>di</strong> mia figlia. Non costituiscono<br />
certo un campione casuale,<br />
ma una società emergente sì. Appartengono<br />
in buona parte all’ex borghesia, qualcuno<br />
viene dalla povertà, ricchi nessuno,<br />
quelli ere<strong>di</strong>tano le posizioni paterne o le<br />
professioni acquisite dalle famiglie.<br />
Molto in sintesi: non riconoscono il<br />
matrimonio come istituzione, vivono,<br />
quelli più gran<strong>di</strong>, con la loro compagna<br />
che non sposeranno, forse avranno un figlio,<br />
non credono nell’eternità dell’amore,<br />
hanno come valori la fedeltà (sic), la fiducia,<br />
la sincerità, il colloquio, il rapporto<br />
affettivo-sessuale (al venir meno del quale<br />
crolla tutto), gli amici comuni cui tengono<br />
molto. Non pensano che la convivenza<br />
uomo-donna duri una vita, ma le danno un<br />
tempo variabile dall’uno all’altro, ma per<br />
lo più non superiore ai <strong>di</strong>eci anni. Sanno<br />
argomentare le loro ragioni anche assai<br />
bene, sono quasi tutti fisici, ingegneri,<br />
pochi matematici, naturalisti, biotecnologi<br />
e poco altro. Non hanno patria. Hanno<br />
lasciato il paese natale per ragioni <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>o, per lo più Politecnico <strong>di</strong> Milano,<br />
Master, nessuno sogna il ritorno, chi è<br />
venuto a Milano per lavoro pensava <strong>di</strong><br />
restarci, quando trova <strong>di</strong> meglio oltralpe<br />
ci va e pensa <strong>di</strong> restarci. Nessuno dei 37 ha<br />
mai sentito parlare della sua rubrica.<br />
Non sarà per caso che le sue risposte<br />
quasi sempre incentrate sul problema che<br />
le viene sottoposto, sono poco “spaziose”?<br />
Elena<br />
La ringrazio per il suo illuminante<br />
piccolo sondaggio. Probabilmente lei<br />
è una donna giovane che non ha<br />
vissuto il ’68 e gli anni che seguirono:<br />
quando i giovani, soprattutto <strong>di</strong> ceto<br />
borghese e più giovani <strong>di</strong> quelli del<br />
suo campione, rifiutavano certezze<br />
sentimentali e sociali, però<br />
a <strong>di</strong>fferenza dei suoi 32 maschi e 5<br />
femmine adulti, non contemplavano<br />
la fedeltà ed erano poco interessati al<br />
loro futuro professionale, agli egoismi<br />
in<strong>di</strong>viduali, al denaro, sognando<br />
ingenuamente e pericolosamente<br />
un mondo, l’intero mondo, più giusto.<br />
Non è detto che non siano gli stessi<br />
che oggi, invecchiati, delusi, rientrati<br />
negli schemi che avevano combattuto,<br />
perdendo, mi scrivono dei loro<br />
problemi e dei loro sogni. Non<br />
sappiamo quin<strong>di</strong> cosa desidereranno,<br />
come vivranno i suoi simpatici e già<br />
non più giovanissimi amici, tra <strong>di</strong>eci,<br />
vent’anni. Lei potrà farne una nuova<br />
ricerca, e inviarla per conoscenza, a<br />
un’eventuale nuova signora del cuore.<br />
Posso assicurarle che comunque, se<br />
pure non in massa, persone dell’età<br />
<strong>di</strong> quelle con cui lei ha parlato<br />
scrivono lettere che, se interessanti,<br />
pubblico: certo sono lettori <strong>di</strong><br />
quoti<strong>di</strong>ani, per lo meno <strong>di</strong> <strong>Repubblica</strong>,<br />
cosa <strong>di</strong> cui i suoi 37 forse fanno<br />
volentieri a meno. Però è possibile<br />
che, pur con lauree importanti<br />
e sicurezze sentimentali e sessuali,<br />
si affi<strong>di</strong>no per informarsi del mondo<br />
al confuso web: a meno che il mondo,<br />
gli altri, proprio non gli interessino.<br />
DESIDERO QUALCUNO<br />
CHE STRINGA LA MIA MANO<br />
INVECE DEL CELLULARE<br />
Sono una donna che ha superato i 50<br />
anni, ben portati nel corpo e nello spirito.<br />
Dopo alcune storie d’amore finite, ho<br />
preferito de<strong>di</strong>carmi a me stessa, ai miei<br />
interessi, a vari hobby, alla serenità dello<br />
star sola, pur avendo ancora vari<br />
corteggiatori. Mi è capitato <strong>di</strong> entrare,<br />
per curiosità e un pizzico <strong>di</strong> sano <strong>di</strong>vertimento,<br />
in alcune chat, dove ho conosciuto<br />
varia umanità: dallo sfigato <strong>di</strong>soccupato<br />
al separato con figli a carico,<br />
allo sposato che si finge <strong>di</strong>vorziato, al<br />
deluso dalle donne che vuol farla pagare<br />
a tutte, al narcisista fuori <strong>di</strong> testa. Un’amica<br />
mi ha detto che alcuni anni fa era<br />
molto più facile <strong>di</strong>alogare anche per ore,<br />
nelle chat a pagamento e non, rispetto ad<br />
oggi, dove si arriva subito al sodo. «Da 1<br />
a 10 quanto ti interessa il sesso?».<br />
A quanto pare le donne non sono da<br />
meno. Mi chiedo se il mondo virtuale<br />
oggi rappresenti quanto viviamo nella<br />
realtà quoti<strong>di</strong>ana, dove an<strong>di</strong>amo tutti <strong>di</strong><br />
corsa e non ci soffermiamo a guardare<br />
10 . IL VENERDÌ . 14 LUGLIO <strong>2017</strong>