Gara MONDIALE ENDUROGP 2T ATTACK Steve Holcombe (70) sta dominando la classe EnduroGP in sella alla Beta RR 300. Con la stessa cilindrata, ma su KTM, ha tra i rivali Nambotin (7), attualmente terzo nella generale e vincitore in Ungaria. Rauchenecker (76), quarto nella E2, ci mostra cosa significa guidare in un single-track ungherese.
sono grandi alternative quando la montagna più alta, il Kekés, arriva appena a 1.014 m. In realtà di montagne ce ne sono, quasi tutte a nord, a ridosso del confine con la Slovacchia: sono basse e piatte, con un totale di quindici stazioni sciistiche... per un totale di 30 km di piste (2 km di piste in media per località!). Quindi anche qui è possibile fare un enduro per così dire convenzionale, con boschi, sentieri e mulattiere. La prova iridata s'è svolta proprio sulle pendici del Kekés. Il MC organizzatore, Màtra Extrem, prende il nome dalla catena di montagne su cui si trova l’Everest ungherese (Màtra con la M: non stiamo confondendoci con i polacchi Tatra). La località che ha fatto da base all’evento si chiama Parádfürd, è attrezzata per ospitare tante persone (perché ha sia le terme sia una piccola stazione sciistica) e si trova a 110 km a nord est da Budapest, a 230 m sul mare. Vi è stato tracciato un anello da 60 km da ripetere tre volte, il cui carattere predominante era il sentierino tortuoso nel bosco. Si trattava di un tracciato dov’erano favorite le moto leggere, a due tempi e dov’era anche facile centrare qualche albero, come successo ad Alex Salvini al sabato. Holcombe vola in rettilineo, Nambotin e Rauchenecker danzano nei boschi STEVE RESISTE Il leader provvisorio della EnduroGP, Steve Holcombe, si aspettava violenti attacchi da Matthew Phillips, che in Italia aveva perso la leadership a causa di un carter sfondato, da Loïc Larrieu, che da costante è diventato anche vincente e da Christophe Nambotin che, con la sua KTM 300 a due tempi, è il Re dei single-track. In effetti "Nambo" dominava, vincendo le due giornate con tempi inferiori a chiunque altro, ma Steve si difendeva bene, con un secondo e un quarto posto che gli permettevano di lasciare l'Ungheria con un vantaggio di 21 punti su Larrieu (due volte terzo) e 26 su Nambotin. Phillips invece si rivelava innocuo, perché si piazzava solamente quarto e nono. Tra i migliori di questa classe c'è anche l'inglese Nathan Watson, che arrivava quinto e secondo. Peccato che, per noi italiani, il treno per il titolo sembri ormai perso. Quasi tutte le volte che Alex Salvini lotta per la vittoria ci scappa la caduta - come detto, sabato è finito contro un albero - ma lui lotta sempre senza risparmiarsi; e così domenica, nonostante gli acciacchi, è arrivato quinto. Invece Giacomo Redondi è al debutto nella classe più dura dopo avere vinto il titolo della EJ, quindi sta tarandosi con dei nuovi compagni di merende più anziani e più esperti. In Ungheria è arrivato decimo ed ottavo, ma vedrete che migliorerà. Pochi giorni dopo, in Grecia, su un percorso roccioso e caldissimo, sono venuti fuori i piloti più atletici e resistenti ed Holcombe, con un primo e un secondo posto, ha consolidato la sua posizione. Watson è andato fortissimo (secondo e primo), Larrieu s'è confermato costante (due terzi posti), ma Nambotin e Phillips sono crollati: quinto e nono il francese, due volte settimo l'altro. MOTOCICLISMOFUORISTRADA | 8/9 2017 93