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Motociclissimo Fuori

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Test<br />

DISCO FRENO BRAKING BATFLY<br />

legato alla costanza di rendimento tra l’impianto<br />

a freddo e a caldo, dal momento che si lavora per<br />

sfregamento e le alte temperature di esercizio<br />

possono portare a differenze di comportamento.<br />

Il tutto limitando sempre di più il peso.<br />

COS'È E COME LAVORA<br />

Il prodotto più sviluppato di Braking si chiama<br />

Batfly e la sua ultima evoluzione è la versione con<br />

diametro da 280 mm, che affianca il precedente<br />

(e ancora stabilmente in commercio) disco da<br />

270 mm. Per capirne meglio la filosofia e il<br />

funzionamento parliamo direttamente con Paolo<br />

Gottardis, Technical Manager e R&D di Sunstar<br />

Engineering Italy S.r.l.<br />

Partiamo dall’inizio, da come e perché avete<br />

realizzato questo prodotto.<br />

“Negli ultimi anni la tendenza del settore<br />

offroad è stata quella di sfruttare diametri sempre<br />

maggiori; siamo partiti da un disco da 250 mm,<br />

poi 260 mm, quindi 270 mm, fino a carpire<br />

l’esigenza di avere ancora qualcosa in più, un<br />

diametro più grande e una potenza maggiore.<br />

La richiesta è partita da alcuni Team con i<br />

quali lavoriamo a stretto contatto come quello<br />

di Rinaldi (con i piloti Febvre e Van Horebeek)<br />

o anche il Team Yamaha Factory in USA,<br />

soprattutto da Cooper Webb; l’idea iniziale era<br />

quella di accontentare i piloti che volevano ancora<br />

più prestazioni. Una volta testato il prodotto in<br />

gara abbiamo notato che anche il mercato voleva<br />

un’alternativa al 270 mm, così abbiamo deciso<br />

di fare la gamma 280 mm per tutte le principali<br />

applicazioni offroad. Dovendo realizzare un disco<br />

maggiorato non abbiamo avuto dubbi di sfruttare<br />

la nostra tecnologia migliore, cioè la versione<br />

Batfly, ormai un must per la nostra azienda”.<br />

Come è fatto e come lavora?<br />

“È un disco flottante, cioè con mozzo separato<br />

dalla pista. Il mozzo è alleggerito il più possibile e<br />

quindi è realizzato in alluminio, mentre la pista<br />

è in acciaio. La caratteristica principale, oltre ad<br />

avere un profilo Wave (da noi brevettato e poi<br />

ripreso da molti altri concorrenti nel tempo), sono<br />

le “groove” (che possiamo tradurre come canale o<br />

solco) che troviamo sulla pista, cioè scavi di colore<br />

nero che hanno due caratteristiche principali: la<br />

prima è quella di pulire la pastiglia favorendo la<br />

rimozione di sporco, fango o sabbia e, allo stesso<br />

tempo, ravviva la superficie di contatto tra il disco<br />

LA PROVA<br />

Per capire il<br />

funzionamento del<br />

Batfly avevamo<br />

bisogno di un<br />

riferimento. Per<br />

questo la prova si<br />

è svolta in due fasi:<br />

la prima ha visto<br />

varie entrate in<br />

pista con l'impianto<br />

frenante originale<br />

(disco da 270 mm),<br />

successivamente<br />

sostituito con il kit<br />

Braking da 280 mm.<br />

La pista scelta<br />

per il test è<br />

stata quella di<br />

Malpensa. È ideale<br />

per questo tipo di<br />

prova, grazie alle<br />

lunghe discese e<br />

relative staccate,<br />

con fondo duro e<br />

scivoloso.<br />

Il disco di serie (da 270 mm)<br />

non brilla per modulabilità.<br />

Se si insiste sulla leva si arriva<br />

facilmente al bloccaggio<br />

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MOTOCICLISMOFUORISTRADA | 8/9 2017

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