Motociclissimo Fuori
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Epoca<br />
BULTACO ALPINA 250-350<br />
innovazioni apportate all’Alpina riguardano il<br />
manovellismo – scriviamo nella prova - con volani<br />
interni più pesanti per aumentare il tiro ai bassi regimi<br />
e con cuscinetti modificati; la trasmissione primaria<br />
con catena duplex, il filtro dell’aria in spugna sintetica<br />
e raggiungibile di fianco, il telaio modificato nella<br />
parte posteriore con due rinforzi; la forcella derivata<br />
dalla Matador, i cerchi dal profilo aperto per evitare<br />
accumuli di fango e dotati di viti sui fianchi per fissare<br />
le coperture; i parafanghi in acciaio inox, il serbatoio<br />
di nuovo disegno con le fiancatine laterali staccabili. Il<br />
freno anteriore è in duralluminio, senza la solita corona<br />
interna in acciaio sulla quale agiscono le guarnizioni".<br />
Aggiungiamo che c’è un nuovo sellone, ben più<br />
lungo del precedente e imbottito. Tra la 250 e la<br />
350, il tester di allora, Mario Colombo, premia la<br />
Bultaco più piccola: “Ci si aspetterebbe che la 350 sia<br />
più tranquilla e pacioccona della sua consorella minore:<br />
l’avviamento, specie a freddo, è reso problematico<br />
dalla ridottissima corsa della pedivella, sacrificata<br />
tra poggiapiedi e pedale del freno, tanto che l’albero<br />
motore riesce a fare soltanto un paio di giri; il folle è<br />
difficilissimo da trovare, la frizione, piuttosto dura, non<br />
è delle migliori; le vibrazioni sono avvertibili.<br />
Il funzionamento è accompagnato da rumori e<br />
borbottii meccanici che, per quanto innocui, suonano<br />
sempre sospetti... Tutto sommato le nostre preferenze<br />
vanno alla versione di 250 cc che si è rivelata più<br />
trattabile, agile, meglio a punto di motore e più<br />
economica nel consumo".<br />
Nel corso del 1974 questa Bultaco conosce<br />
un primo intervento importante sul motore;<br />
aumentando di 4 mm la corsa, la cilindrata sale<br />
da 326 a 347 cc, mentre nel 1976, in tutti i motori<br />
250 prodotti, la cilindrata scende da 244,3 a 237,5<br />
cc, fatto che consente di avere agevolazioni fiscali<br />
TECNICA<br />
RAFFINATA<br />
L'esploso del<br />
motore dove<br />
si nota la<br />
trasmissione<br />
primaria a<br />
catena duplex a<br />
destra, il volano<br />
supplementare<br />
per appesantire<br />
l'albero motore,<br />
il cambio a 5<br />
marce con il<br />
comando a destra<br />
e il complesso del<br />
volano alternatore<br />
a sinistra. Sotto, il<br />
pedale del cambio<br />
è a sinistra in<br />
questa versione<br />
350 del 1977;<br />
la conformazione<br />
della testa "ad<br />
unghia" ed il<br />
carburatore<br />
tedesco Bing<br />
che sostituiva<br />
l'Amal inglese che<br />
è presente nel<br />
disegno a fianco.<br />
Il cilindro aveva la<br />
camicia in ghisa, il<br />
motore 250 aveva<br />
un traversino<br />
tra le luci di<br />
aspirazione mentre<br />
quello di 350 cc<br />
aveva due travasi<br />
supplementari<br />
a fianco della<br />
apertura principale<br />
per l'alimentazione<br />
del carter pompa.<br />
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MOTOCICLISMOFUORISTRADA | 8/9 2017