Motociclissimo Fuori
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Turismo<br />
OLTREPO PAVESE CON LA HUSQVARNA 701<br />
come mai parli di fatica: la trazione del motore e<br />
le sospensioni che copiano tutto benissimo non<br />
la fanno mai scartare di lato ed è in quel caso<br />
che il peso si sentirebbe. Tra l’altro, i rapporti del<br />
cambio di questa moto sono perfetti, con la prima<br />
molto corta e la sesta bella lunga. Compare un<br />
salitone, di quelli lunghi, ripidissimi e con curve<br />
strette: qui il fatto di essere lunga e con un motore<br />
potentissimo ma gestibile rende, sempre per me,<br />
la 701 migliore delle altre. Le curve sono la parte<br />
più delicata: le 450 tendono a impennarsi, inoltre<br />
per non uscire di strada bisogna chiudere il gas ma<br />
poi il motore fa fatica a riprendere i giri. La 701,<br />
essendo lunga, si impenna di meno e il motore<br />
generosissimo non patisce il chiudi-apri-chiudiapri,<br />
perché riprende potenza senza problemi.<br />
Al contrario, qui la DR-Z400 fa fatica: ha un<br />
cambio a 5 marce ravvicinate, con la prima lunga<br />
e la quinta corta e, una volta che chiudi il gas, il<br />
motore non riesce a riprendere i giri. Anche Marco<br />
prova la 701 su questo salitone e ne apprezza il<br />
motore che c’è sempre, ma insiste: fa fatica. Forse<br />
abbiamo due stili diversi, lui è più grintoso, tende<br />
di più a inclinare la moto in curva e ne sente più il<br />
peso, mentre io, abituato all'Africa Twin, tendo a<br />
inclinare le moto grosse il meno possibile, chissà?<br />
La 701 mi piace anche in discesa, per via della sua<br />
stabilità e della favolosa frenata anteriore. Quindi<br />
siamo in un contesto più complicato della semplice<br />
strada bianca, ma io mi sto divertendo di più con la<br />
701 che con le altre, per via del motore che concede<br />
di più, della stabilità superiore, della frenata.<br />
CON UNA GAMBA SOLA<br />
La nostra meta era la vetta della Crocetta, su cui oggi si trovano un rifugio (a<br />
destra) e una targa a ricordo dell'impresa di Angelo Ansaldi, che riuscì a liberare<br />
Varzi nonostante avesse perso una gamba pochi mesi prima, durante un'imboscata<br />
nazifascista. A destra, la 701 spunta tra due enduro specialistiche.<br />
MA POI...<br />
Poi la gita diventa più difficile. Arriva una lunga<br />
salita a tornanti con fondo fangoso, dove la 701<br />
sale senza piantarsi ma al limite, per colpa di quei<br />
tasselli mancanti. Quindi scoda, scarta, tende a<br />
girarsi e qui patisco il peso e quella sella troppo alta<br />
e larga, che mi fa zampettare a fatica. Giovanni non<br />
ha mai fatto nulla di simile e non riesce a salire, pur<br />
avendo la moto migliore sul fango. Qui il concetto,<br />
sconosciuto a chi gira solo su strada, è che meno<br />
acceleri e più forte vai: è una cosa contronatura,<br />
se non hai esperienza. Infatti Giovanni accelera,<br />
la moto gli scappa via da sotto, lui cade, rialza la<br />
moto, si stanca, è sempre meno lucido, cade di<br />
nuovo, dà la moto a Marco e sale a piedi. Poco<br />
dopo compare un salitone a gradoni: lui manco ci<br />
prova, avrà tempo per imparare. La Husky sale,<br />
ma non è il suo mondo. La sensazione è che sia<br />
più facile sbilanciarsi e cadere. Sella alta e larga,<br />
peso maggiore, meno luce a terra rispetto alle altre.<br />
Arrivo in cima, non era facile, grande Husky, ma<br />
non la comprerei per farci solo queste cose. A meno<br />
che non sia una salita obbligata durante una grande<br />
traversata… La morale, caro Gualdani, è che<br />
McCanney farebbe bene a non correre il Mondiale<br />
con questa moto, ma qua stiamo giocando in un<br />
altro campionato, quello della moto totale: e la<br />
Husky 701 è da medaglia.<br />
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MOTOCICLISMOFUORISTRADA | 8/9 2017