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ACTA APOSTOLICAE SEDIS - La Santa Sede

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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale<br />

Non sterili accuse porteranno rimedio a tanto male, ma la sincera e<br />

generosa collaborazione di quanti banno possibilità e autorità per servire<br />

agli interessi del Paese. Non è forse desiderabile che cooperino al bene<br />

comune pèrsone probe, oneste, sperimentate, francheTe immuni da qual­<br />

siasi macchia di delitti o di reali abusi, anche se nel passato si trovarono<br />

in altro campo politico, il che spianerebbe altresì la via alla unione degli<br />

animi ? ,<br />

Nessun popolo, accasciato sotto il peso di sciagure fìsiche e morali,<br />

può risollevarsi da solo, con le proprie forze, dalla sua prostrazione.<br />

Ma d'altra parte nessun popolo, giustamente geloso del suo onore, si<br />

adatterebbe ad attendere il suo risorgimento unicamente dall'aiuto al­<br />

trui, e non in pari tempo dallo sforzo della propria volontà e delle pro­<br />

prie energie.<br />

Perciò Noi, conoscendo la profonda miseria in cui sono cadute estese<br />

regioni d'Italia, innanzi tutto ricordiamo a coloro, i quali nel Paese<br />

stesso posseggono ampie scorte e abbondante raccolto di viveri, l'obbligo<br />

di non sottrarli, per avidità di maggiori guadagni, a quelli che langui­<br />

scono di fame, memori dei tremendi castighi dal Giudice eterno minac­<br />

ciati a chi è senza pietà per il fratello sofferente. Invochiamo poi dai<br />

popoli, la cui capacità economica non è stata sostanzialmente danneg­<br />

giata dalla guerra, di porgere alla popolazione d'Italia, nei limiti del<br />

possibile e senza pregiudizio di quanto è dovuto anche ad altre Nazioni<br />

egualmente indigenti, quei soccorsi, di cui ha bisogno specialmente nel<br />

periodo iniziale della sua) rinascita.<br />

Di buon animo riconosciamo ciò che è stato fatto — e sappiamo che<br />

ancor più s'intende di fare — in tal senso dalle Potenze alleate, come<br />

altresì volentieri apprezziamo gli sforzi compiuti dalle Autorità italiane.<br />

Niuno più di Noi,—-cuile cure dell'Apostolico Ministero mettono più fa­<br />

cilmente in grado di conoscere i dolori dei poveri e degli"oppressi, — sente<br />

nel cuore intima gratitudine verso quanti, in Italia e all'estero, —-Go­<br />

verni, Episcopato, Clero, laici, — hanno cooperato e cooperano a così<br />

nobile scopò. Se pur troppo non Ci è stato fin qui possibile di ottenere<br />

l'uso di motovelieri o di altre navi per il trasporto di generi alimentari<br />

e per il ritorno di profughi alle loro terre, abbiamo tuttavia la fiducia<br />

di conseguire prossimamente altri mezzi per arrecare sollievo a nume­<br />

rose sventure. E come per il passato, così anche per il futuro serberemo<br />

profonda riconoscenza verso quanti Ci metteranno in condizione di at­<br />

tenuare la dolorosa sproporzione fra la esiguità delle Nostre proprie ri­<br />

sorse e la grandezza incommensurabile dei più urgenti bisogni.<br />

Noi salutiamo in questa prestazione di soccórsi da popolo a popolo,

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