ACTA APOSTOLICAE SEDIS - La Santa Sede
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260 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale morale del rètto adempimento dei doveri civili ; essa si eleva alla dignità di un postulato della coscienza sorretta e guidata dall'amore di Dio e del prossimo, cui aggiungono vigore i segni ammonitori del momento presente e la intensità dello sforzo richiesto per la salvezza dei popoli. Il quadrante della storia segna oggi un'ora grave, decisiva, per tutta l'umanità. Un mondo antico giace in frantumi. Veder sorgere al più presto da quelle rovine un nuovo mondo, più sano, giuridicamente meglio ordinato, più in armonia con le esigenze della natura umana : tale è l'anelito dei popoli martoriati. Quali saranno gli architetti che disegneranno le linee essenziali del nuovo edificio, quali i pensatori che daranno ad esso l'impronta defi nitiva ? Ai dolorosi e funesti errori del passato succederanno forse altri non meno deplorevoli, e il mondo oscillerà indefinitamente da un estremo al l'altro? ovvero si arresterà il pendolo, grazie all'azione di saggi reggitori di popoli, su direzioni e soluzioni che non contraddicano al diritto divino e non contrastino con la coscienza umana e soprattutto cristiana ? Dalla risposta a questa domanda dipende la sorte della civiltà cri stiana nell'Europa e nel mondo. Civiltà che, lungi dal portare ombra o pregiudizio a tutte le forme peculiari e così svariate di vivere civile nelle quali si manifesta l'indole propria di ciascun, popolo, s'innesta in esse e vi ravviva i più alti principi ètici : la legge morale scritta dal Creatore nei cuori degli uomini, 1 il diritto di natura derivante da Dio, i diritti fondamentali e là intangibile dignità della persona umana ; e per meglio piegare le volontà alla loro osservanza, infonde nei singoli uomini, in tutto il popolo e nella convivenza delle nazioni quelle energie superiori, che nessun potere umano vale anche soltanto lontanamente a conferire, méntre, a somiglianza delle forze della natura, preserva dai germi vele nosi che minacciano l'ordine morale, di cui impedisce la rovina. Così avviene che la civiltà cristiana, senza soffocare, nè indebolire gli elementi sani delle più varie culture native, nelle cose essenziali le armonizza, creando in tal guisa una larga unità di sentimenti e di norme morali — fondamento saldissimo di vera pace, di giustizia sociale e di amore fraterno fra tutti i membri della grande famiglia umana. Gli ultimi secoli hanno veduto, con una di quelle evoluzioni piene di contraddizioni di cui la storia è scaglionata, da un lato, sistemati camente minati i fondamenti stessi della civiltà cristiana, dall'altro, in^ 1 Cfr. Rom. 2, 15.
Acta Pii Pp, XII 251 vece, il patrimonio di essa diffondersi pur sempre attraverso tutti i po poli. L'Europa e gli altri continenti vivono ancora, in diverso grado, delle forze vitali e dei principi, che la eredità del pensiero cristiano ha loro trasmessi quasi come in una spirituale trasfusione di sangue. Alcuni giungono a dimenticare questo prezioso patrimonio, a trascu rarlo, perfino a ripudiarlo ; ma il fatto di quella successione ereditaria rimane. Un figlio può ben rinnegare sua madre ; egli non cessa perciò di essere a lei unito biologicamente e spiritualmente. Così anche i figli, al lontanatisi e straniatisi dalla casa paterna, sentono pur sempre, talvolta inconsapevolmente, come voce del sangue, Peco di quella eredità cristiana, che spesso nei propositi e nelle azioni li preserva dal lasciarsi interamente dominare è guidare dalle false idee, a cui essi, volutamente o di fatto, aderiscono. La chiaroveggenza, la dedizione, il coraggio, il genio inventivo, il sen timento di carità fraterna di tutti gli spiriti retti ed onesti determine ranno in quale misura é fino a qua! grado sarà dato al pensiero cristiano di mantenere e di sorreggere Popera gigantesca della restaurazione della vita sociale, economica ed internazionale in un piano non contrastante col contenuto religioso e morale della civiltà cristiana. Perciò a tutti i Nostri figli e figlie nel vasto mondo, come anche a co loro che, pur non appartenendo alla Chiesa, si sentono uniti con Noi in quest'ora di determinazioni forse irrevocabili, rivolgiamo l'urgente esor tazione di ponderare la straordinaria gravità del momento e di conside rare come, al di sopra di ogni collaborazione con altre divergenti ten dènze ideologiche e forze sociali, suggerita talora da motivi puramente contingenti, la fedeltà al patrimonio della civiltà cristiana e la sua stre nua difesa contro le correnti atee ed anticristiane è la chiave di volta, che mai non può essere sacrificata, a nessun vantaggio transitorio, a nes suna mutevole combinazione. Quésto invito, che confidiamo troverà un'eco favorevole in milioni di anime sulla terra, tende principalmente ad una leale ed efficace collabo razione in tutti quei campi, nei quali la creazione di un più retto ordina^ mento giuridico si manifesta come particolarmente richiesta dalla stessa idea cristiana. Ciò vale in modo speciale per quel complesso di formida bili problemi, che riguardano la costituzione di un ordine economico e sociale più rispondente all'eterna legge divina e più conforme alla dignità umana. In esso il pensiero cristiano ravvisa come elemento sostanziale la elevazione del proletariato, la cui risoluta e generosa attuazione appa risce ad ogni vero seguace di Cristo non solo come un progresso terreno, ma anche come l'adempimento di un obbligo morale.
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delle forze vitali e dei principi, che la eredità del pensiero cristiano ha<br />
loro trasmessi quasi come in una spirituale trasfusione di sangue.<br />
Alcuni giungono a dimenticare questo prezioso patrimonio, a trascu<br />
rarlo, perfino a ripudiarlo ; ma il fatto di quella successione ereditaria<br />
rimane. Un figlio può ben rinnegare sua madre ; egli non cessa perciò di<br />
essere a lei unito biologicamente e spiritualmente. Così anche i figli, al<br />
lontanatisi e straniatisi dalla casa paterna, sentono pur sempre, talvolta<br />
inconsapevolmente, come voce del sangue, Peco di quella eredità<br />
cristiana, che spesso nei propositi e nelle azioni li preserva dal lasciarsi<br />
interamente dominare è guidare dalle false idee, a cui essi, volutamente<br />
o di fatto, aderiscono.<br />
<strong>La</strong> chiaroveggenza, la dedizione, il coraggio, il genio inventivo, il sen<br />
timento di carità fraterna di tutti gli spiriti retti ed onesti determine<br />
ranno in quale misura é fino a qua! grado sarà dato al pensiero cristiano<br />
di mantenere e di sorreggere Popera gigantesca della restaurazione della<br />
vita sociale, economica ed internazionale in un piano non contrastante<br />
col contenuto religioso e morale della civiltà cristiana.<br />
Perciò a tutti i Nostri figli e figlie nel vasto mondo, come anche a co<br />
loro che, pur non appartenendo alla Chiesa, si sentono uniti con Noi in<br />
quest'ora di determinazioni forse irrevocabili, rivolgiamo l'urgente esor<br />
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rare come, al di sopra di ogni collaborazione con altre divergenti ten<br />
dènze ideologiche e forze sociali, suggerita talora da motivi puramente<br />
contingenti, la fedeltà al patrimonio della civiltà cristiana e la sua stre<br />
nua difesa contro le correnti atee ed anticristiane è la chiave di volta,<br />
che mai non può essere sacrificata, a nessun vantaggio transitorio, a nes<br />
suna mutevole combinazione.<br />
Quésto invito, che confidiamo troverà un'eco favorevole in milioni di<br />
anime sulla terra, tende principalmente ad una leale ed efficace collabo<br />
razione in tutti quei campi, nei quali la creazione di un più retto ordina^<br />
mento giuridico si manifesta come particolarmente richiesta dalla stessa<br />
idea cristiana. Ciò vale in modo speciale per quel complesso di formida<br />
bili problemi, che riguardano la costituzione di un ordine economico e<br />
sociale più rispondente all'eterna legge divina e più conforme alla dignità<br />
umana. In esso il pensiero cristiano ravvisa come elemento sostanziale<br />
la elevazione del proletariato, la cui risoluta e generosa attuazione appa<br />
risce ad ogni vero seguace di Cristo non solo come un progresso terreno,<br />
ma anche come l'adempimento di un obbligo morale.