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ACTA APOSTOLICAE SEDIS - La Santa Sede

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174 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale<br />

di distruggere la vita nazionale fin nelle radici, soffocano ogni altra<br />

riflessione e infondono in non pochi il coraggio della disperazione. Co­<br />

loro che sono posseduti da tali sentimenti avanzano, come in un sonno<br />

ipnotico, attraverso abissi d'indicibili sacrifìci e costringono così altri<br />

ad una lotta estenuante e dissanguatrice, le cui conseguenze economiche,<br />

sociali e spirituali minacciano di divenire il flagello del tempo avvenire.<br />

Due diversi aspetti del problema della pace<br />

Perciò è di somma importanza che a quel timore possa subentrare<br />

la fondata attesa di oneste soluzioni; soluzioni non passeggiere, nè<br />

suscettive dei germi venefìci di nuovi turbamenti e pericoli per la pace,<br />

ma vere e durevoli; soluzioni le quali muovono dal pensiero che le<br />

guerre, oggi non meno che in passato, difficilmente possono essere<br />

messe a conto e a colpa dei popoli come tali.<br />

A voi, Venerabili Fratelli, è ben noto come, adempiendo un impre­<br />

scindibile ufficio del Nostro ministero Apostolico, Noi abbiamo già a<br />

più riprese e in maniera concreta additate le basi indispensabili in<br />

conformità del pensiero cristiano, non solo per ciò che riguarda la paci­<br />

fica convivenza e collaborazione internazionale, ma anche per quanto<br />

si riferisce all'ordine interno degli Stati e dei popoli. Oggi Ci limitiamo<br />

ad osservare che ogni retta soluzione del conflitto mondiale deve consi­<br />

derare come ben distinte due gravi e complesse questioni : la colpa nel<br />

suscitare o nel prolungare la guerra, da un lato, la configurazione della<br />

pace e la sua sicurezza, dall'altro; distinzione che lascia naturalmente<br />

intatti i postulati così della giusta espiazione per atti violenti contro<br />

persone o cose non richiesti realmente dalla condotta della guerra, come<br />

delle necessarie garanzie a difesa del diritto contro possibili attentati<br />

della forza.<br />

Questi due diversi aspetti del formidabile problema hanno trovato<br />

larga eco nella coscienza dei popoli, ed anche in pubbliche dichiara­<br />

zioni di autorità competenti si è manifestato il proposito e il volere di<br />

dare al mondo, al termine del conflitto armato, una pace comportabile<br />

per tutte le Nazioni. Noi desideriamo e speriamo che il prolungarsi<br />

della guerra, congiunto col progressivo inasprimento dei mètodi bellici,<br />

e la conseguente più acuta tensione ed esasperazione degli animi, non<br />

finiscano con lo scemare ed estinguere quei sani sentimenti, e con essi<br />

la prontezza a subordinare gl'istinti della vendetta e dell'ira, quae est<br />

inimica consilio, alla maestà della giustizia e della equanimità.<br />

In ogni guerra, se una delle Parti belligeranti riuscisse soltanto con<br />

la potenza della spada o con altri mezzi d'irresistibile coercizione a

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