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ultimo... lo nuevo, lo ultimo... lo nuevo, lo ultimo... lo ... - Marcelo Burlon

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MarcE<strong>lo</strong> bUr<strong>lo</strong>n<br />

Event Manager, Editor e Dj<br />

Dove hai iniziato a lavorare? Sono Argentino. Della<br />

Patagonia, mi piace precisar<strong>lo</strong>. A Milano sono dal ’98,<br />

all’inizio modellavo. Ho cominciato a lavorare a Jet Lag,<br />

una serata dei Magazzini Generali che in quel momento<br />

era al top. Era frequentata bene, mi ha dato visibilità<br />

e mi ha permesso di conoscere persone con cui sono<br />

diventato amico, come Riccardo Tisci e Domenico Dolce,<br />

con cui ho anche collaborato.<br />

Perché l’ossessione delle persone? Sono un mezzo,<br />

un ponte che comunica con le persone. È il mio dono unire<br />

la gente.<br />

Qual è uno dei tuoi momenti da ricordare?<br />

Quando ho iniziato a lavorare con Riccardo Tisci<br />

mentre era a Londra. Facevo il suo ufficio stampa. Era<br />

un momento particolare, tutto era istintivo. A 23 anni<br />

le cose sono leggere, non hai il peso di dover compiere<br />

determinate cose. Con Riccardo, che è il mio migliore<br />

amico, [ha le sue iniziali tatuate sui gomiti, ndr] è come<br />

essere una famiglia.<br />

Quali opportunità ti ha dato Milano.. Poter<br />

crescere come individuo e come professionista. Mi ha<br />

dato tanto, ma mi ha anche tolto tanto. È stato difficile<br />

far capire quale fosse il mio ruo<strong>lo</strong>. Nel mondo della<br />

comunicazione ero, per diversi aspetti, fuori dagli schemi<br />

e la vecchia scuola delle pubbliche relazioni non capiva<br />

il mio ruo<strong>lo</strong> a Milano. Non ho frequentato nessun tipo di<br />

scuola, se non quella dell’esperienza.<br />

..quali gli ostacoli? Devi confrontarti con una realtà<br />

parecchio provinciale. Nonostante sia internazionale ha<br />

comunque questo retrogusto di provincialismo. Ci sono<br />

voluti dieci anni per me per emergere veramente, con tutti<br />

i pro e i contro.<br />

Serve una cura? Sicuramente rinfrescare la<br />

testa delle persone che sono in alto e che hanno<br />

sempre comandato. Ma sta cambiando grazie ad<br />

internet, ed ai b<strong>lo</strong>g, che hanno fatto sì che le persone<br />

si rapportassero più direttamente col mondo. E poi.. più<br />

yoga per tutti.<br />

Quali sono i tuoi posti preferiti di Milano? Piazza<br />

Sant’Eustorgio e il Parco della Vetra, il tetto del Duomo e<br />

Milano di notte, girata con <strong>lo</strong> skate.<br />

MARCELO BURLON ENTERPRISE • Press Review • March 2012<br />

“la sEnTo Mia coME ciTTÀ. ho<br />

faTTo MolTo pEr Milano E<br />

pEnso Di EssErE EssEnzialE<br />

pEr la ciTTÀ, MoDEsTaMEnTE<br />

parlanDo.”<br />

Cosa ti piacerebbe fare per la scena milanese? La<br />

sento mia come città. Ho fatto molto per Milano e penso<br />

di essere essenziale per la città, modestamente parlando.<br />

Posso fare qualcosa continuando con il mio b<strong>lo</strong>g e con le<br />

mie feste: voglio mostrare una realtà di Milano che molti<br />

non conoscono.<br />

Milano ce la può fare a essere cool? È cool, bisogna<br />

so<strong>lo</strong> entrarci dentro.<br />

Costruiamo una città-Frankenstein, con quel<strong>lo</strong><br />

che ti piace in ogni luogo del mondo.. Romantica.<br />

Piena di verde. Con dei grandi fiumi, e festival musicali.<br />

Che<br />

rapporto hai con la moda? Amore e odio.<br />

Mi piace molto vestirmi ed acquistare. Sono<br />

so<strong>lo</strong> tre i marchi che compro, quattro quelli che indosso.<br />

Mi diverte.<br />

Un progetto o un sogno..? Espandermi a livel<strong>lo</strong><br />

internazionale. In questi giorni lancio il mio b<strong>lo</strong>g a New<br />

York, durante la Settimana della Moda. Portare ancora di<br />

più in giro la serata Pink is Punk. Continuare a suonare<br />

come deejay a Berlino, che è comunque la mia città ideale.<br />

MassiMo MEzzavilla<br />

Art Director<br />

“Ho fatto di tutto. Mentre mi laureavo in architettura di<br />

interni facevo il model<strong>lo</strong> a Roma, dove sono nato, e sono<br />

entrato in contatto con la dimensione del<strong>lo</strong> stile. Mi ha<br />

affascinato. Ho congiunto le capacità progettuali, che<br />

stavo imparando all’università, al<strong>lo</strong> stile. Ho lavorato da<br />

American Apparel e poi, con Sergio Zambon, come house<br />

model da Fendi. Mi sono trasferito a Milano <strong>lo</strong> scorso<br />

novembre, dove lavoro con Susanna Cucco al<strong>lo</strong> Shelter<br />

Group. Il mio traguardo per ora.”<br />

Quali opportunità ti ha dato Milano..<br />

Da un punto di vista professionale sono stupefatto dalla<br />

qualità dei lavori. La cosa meravigliosa di Milano è<br />

che è costantemente attraversata da flussi. Durante la<br />

Settimana della Moda e il Sa<strong>lo</strong>ne del Mobile arrivano<br />

persone da tutto il mondo e si crea dia<strong>lo</strong>go. Roma è piena<br />

di turisti, non c’è dia<strong>lo</strong>go; li incroci semplicemente per<br />

strada.<br />

RITRATTI<br />

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