La plastica oggi e domani Maggio e Giugno 2017
La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni. La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni.
ANNO VI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO 2017 www.interprogettied.com AXTROLAB La partnership come base per la crescita STAMPAGGIO A INIEZIONE Open house Haitian - IMG ESTRUSIONE Una crescita sostenibile nel tempo la plastic a OGGI e DOMANI
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ANNO VI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
AXTROLAB<br />
<strong>La</strong> partnership come<br />
base per la crescita<br />
STAMPAGGIO<br />
A INIEZIONE<br />
Open house<br />
Haitian - IMG<br />
ESTRUSIONE<br />
Una crescita<br />
sostenibile nel tempo<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI
TUT<br />
TTOT<br />
INU<br />
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ANNO VI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />
AXTROLAB<br />
<strong>La</strong> partnership come<br />
base per la crescita<br />
STAMPAGGIO<br />
A INIEZIONE<br />
Open house<br />
Haitian - IMG<br />
ESTRUSIONE<br />
Una crescita<br />
sostenibile nel tempo<br />
www.interprogettied.com<br />
sommario<br />
la plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
la<br />
plastic a<br />
OGGI<br />
e<br />
DOMANI<br />
4<br />
Storia di copertina<br />
Una crescita consolidata<br />
e sostenibile nel tempo<br />
14<br />
Attualità<br />
Macchine per <strong>plastica</strong><br />
e gomma: crescono<br />
produzione ed export<br />
24<br />
Attualità<br />
30<br />
Appuntamenti<br />
32<br />
Stampaggio a iniezione<br />
9<br />
Editoriale<br />
Amaplast nasce sotto buoni<br />
auspici<br />
10<br />
Axtrolab<br />
<strong>La</strong> partnership come base<br />
per la crescita<br />
18<br />
Attualità<br />
Bioplastiche, quando<br />
il Sistema Italia funziona<br />
Nuovi spazi per la crescita<br />
36<br />
Stampaggio a iniezione<br />
Presse idrauliche, elettriche<br />
e verticali per termoplastici<br />
22<br />
Attualità<br />
L’Industria 4.0 nella filiera<br />
della gomma<br />
2 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
sommario<br />
ANNO VI - N. 2 MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />
39<br />
Estrusione<br />
40<br />
Estrusione<br />
L’innovazione nell’estrusione<br />
compound e nel recupero<br />
di materiali metallici e plastici<br />
44<br />
Estrusione<br />
Impianti per membrane<br />
impermeabilizzanti<br />
e per il trattamento rifiuti<br />
48<br />
Apparecchiature ausiliarie<br />
49<br />
Energia<br />
50<br />
Materiali<br />
Semilavorati e servizi<br />
per una meccanica d’avanguardia<br />
54<br />
Materiali<br />
Le buone pratiche per la sicurezza<br />
56<br />
Materiali<br />
Economia circolare: PVC capofila<br />
fra le materie plastiche<br />
58<br />
Materiali<br />
60<br />
Strumentazione<br />
62<br />
Nonsolo<strong>plastica</strong><br />
64<br />
Elenco inserzionisti<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 3
storia<br />
di copertina<br />
Vista bolla ed estrusori linea 5 strati<br />
Una crescita consolidata<br />
e sostenibile nel tempo<br />
Macchi è stata protagonista negli ultimi anni di una crescita intensa,<br />
grazie soprattutto all’affermazione della tecnologia di coestrusione<br />
a 5 strati POD, che <strong>oggi</strong> rappresenta circa il 40% della sua produzione.<br />
Tra i prossimi obiettivi, il rafforzamento della presenza sul mercato<br />
cinese, anche attraverso la futura apertura di una sede locale.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Negli ultimi anni Macchi ha dettato il ritmo<br />
dell’evoluzione della tecnologia POD,<br />
con una vasta esperienza accumulata<br />
e decine di linee vendute. L’azienda, leader nella<br />
costruzione di impianti per l’estrusione di film in<br />
bolla, ha vissuto così una crescita intensa, consolidandosi<br />
ai vertici del settore. Con Anthony<br />
Michael Caprioli, direttore generale della società,<br />
abbiamo fatto il punto sull’andamento della società<br />
lombarda, l’approccio ai diversi mercati e<br />
i progetti in fase di sviluppo.<br />
POD - Dott. Caprioli, come valuta l’andamento<br />
dell’ultimo periodo?<br />
I risultati del 2016 hanno consolidato il trend degli<br />
ultimi anni, in cui il fatturato ha raggiunto stabilmente<br />
una cifra superiore ai 55 milioni di euro.<br />
Nel <strong>2017</strong> l’obiettivo, che <strong>oggi</strong> riteniamo realistico,<br />
è quello di toccare i 60 milioni di euro. Ad avviduzione<br />
si basa sulla tecnologia POD a cinque<br />
strati ad alta produttività. L’affermazione internazionale<br />
di questo prodotto ha consentito un balzo<br />
in avanti e il consolidamento del nostro fatturato.<br />
cinarci a questo traguardo è stata anche una serie<br />
di operazioni interne, volte a riorganizzare e<br />
snellire i processi, aumentando la produttività dei<br />
componenti standard destinati a tutte le linee.<br />
POD - Questo risultato soddisfa quindi le vostre<br />
aspettative?<br />
Certo. Ho cercato di predisporre la struttura, con<br />
alcuni interventi in aree nevralgiche – dall’ufficio<br />
tecnico all’ automazione, fino al service – proprio<br />
con lo scopo di accompagnare una crescita sostenuta<br />
e sostenibile nel tempo. Dopo la partecipazione<br />
alla K 2013, anno che chiudemmo con<br />
35 milioni di euro di fatturato, abbiamo vissuto<br />
una crescita esponenziale, legata in gran parte<br />
al successo della linea di coestrusione POD a<br />
cinque strati, che è diventata la tecnologia di riferimento<br />
per le nostre macchine e per il mercato<br />
in generale. Ormai circa il 40% della nostra pro-<br />
POD - Oltre alla linea POD ci sono state altre tecnologie<br />
che hanno contribuito a questa crescita?<br />
Attraverso l’ufficio tecnico abbiamo svolto una<br />
serie di studi specifici per migliorare i componenti<br />
della sezione calda, basandoci anche sui feedback<br />
ricevuti dai nostri clienti. Abbiamo condotto<br />
prove reologiche e sperimentato trattamenti termici<br />
specifici, spesso in collaborazione con i nostri<br />
fornitori più importanti, che nel tempo sono<br />
diventati partner strategici. Per raggiungere un<br />
obiettivo è necessario condividere progetti e applicazioni<br />
con i clienti. Se i risultati sono soddisfacenti,<br />
allora la tecnologia è pronta per essere<br />
commercializzata su larga scala.<br />
POD - Su quali fronti è impegnata attualmente<br />
la vostra area R&D?<br />
Stiamo lavorando molto sui temi dell’energy saving<br />
e dell’automazione. Per alcuni studi collaboriamo<br />
con clienti storici, che ci mettono a disposizione<br />
gli spazi per testare impianti<br />
sperimentali. Recentemente, nell’ambito di una<br />
4 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
Anthony Caprioli,<br />
Direttore Generale<br />
di Macchi S.p.A.<br />
storia<br />
di copertina<br />
di queste collaborazioni, abbiamo effettuato delle<br />
prove su sistemi di avvolgimento innovativi, finalizzate<br />
a migliorare ulteriormente il sistema di<br />
controllo e la qualità del film, oppure a trovare<br />
nuove formulazioni. Stiamo cercando di ampliare<br />
la gamma degli avvolgitori con soluzioni diverse,<br />
che al momento definirei ibride. L’intento è quello<br />
di ottenere ciò che il mercato si aspetta da noi.<br />
POD - Anche in fase di ricerca e sviluppo, c’è<br />
quindi una costante interazione con il cliente…<br />
Sì, e questo ci consente di innovare in continuazione<br />
il prodotto, comprendendo e risolvendo<br />
delle questioni concrete, dettate dal mercato in<br />
cui il cliente opera. Noi possiamo concepire idee<br />
che possono avere senso a livello astratto, ma<br />
è solo la condivisione con l’utilizzatore e il ritorno<br />
che lui percepisce dal mercato che ci dicono se<br />
abbiamo centrato l’obiettivo e, magari, avviato<br />
una tendenza.<br />
Le agevolazioni agli investimenti sono importanti<br />
perché consentono alle aziende di rinnovare il<br />
proprio parco macchine e di restare competitive.<br />
Nel Sud Est Asiatico continuiamo a registrare buoni<br />
riscontri, mentre in Africa Centrale stiamo crescendo<br />
molto: richieste di un certo rilievo ci arrivano<br />
da Ghana, Nigeria, Kenya e altri paesi.<br />
Anche in Sudafrica si riscontrano segnali di ripresa,<br />
sebbene la situazione economica sia ancora<br />
molto difficile. Abbiamo cercato di diversificare i<br />
nostri sbocchi e stiamo crescendo praticamente<br />
ovunque, tranne che nelle zone fortemente penalizzate<br />
dalla crisi. Siamo soddisfatti, tanto più<br />
che alcuni osservatori affermano che siamo entrati<br />
in una fase di crescita mondiale sincronizzata.<br />
Dato che le nostre macchine producono un film<br />
flessibile che viene richiesto in quasi tutti i processi<br />
industriali, possiamo sentirci ottimisti.<br />
POD - State pensando di investire nelle filiali all’estero<br />
o di sviluppare qualche area?<br />
Un paese in cui intendiamo crescere è senz’altro<br />
la Cina, dove già siamo attivi attraverso un’agenzia<br />
e con la partecipazione alle fiere. Il progetto<br />
sullo sfondo è quello di aprire presto una sede,<br />
perché il mercato è talmente vasto da richiedere<br />
una presenza ancora maggiore. Intanto la nostra<br />
struttura commerciale che si occupa della Cina<br />
è già riuscita a vendere due linee POD.<br />
Stiro rotante<br />
POD - Cosa pensa del mercato italiano?<br />
Senza contare il pacchetto di agevolazioni introdotte<br />
dal Governo, il mercato interno rappresenta<br />
mediamente il 10% del nostro fatturato:<br />
si tratta quindi di uno zoccolo duro, di un<br />
mercato strutturale, che con i recenti stimoli fiscali<br />
è lievitato del 5% circa. Abbiamo notato<br />
un crescente interesse verso i nostri impianti<br />
barriera e comunque verso le tecnologie di livello<br />
sofisticato. Essere ben presenti nel mer-<br />
Zona<br />
alimentazione<br />
macchina<br />
POD - Negli ultimi tempi quali mercati hanno risposto<br />
meglio alla vostra offerta?<br />
Stiamo vendendo molto in tutto il blocco ex sovietico,<br />
dove si comincia a intravedere la fine della<br />
crisi che ha colpito duramente quelle zone, specialmente<br />
la Russia. Procedono molto bene anche<br />
i nostri mercati tradizionali, a partire dalla Francia<br />
dove, così come in Italia con la legge Sabatini e<br />
il Piano nazionale Industry 4.0, gli stimoli fiscali<br />
stanno danno i loro frutti, rafforzando la domanda.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 5
storia<br />
di copertina<br />
Tecnologia POD per il packaging flessibile<br />
Grazie allo sviluppo di nuove applicazioni e alla crescente disponibilità<br />
di gradi innovativi di resine, nel 2016 la tecnologia POD (PolyOlefin<br />
Dedicated) cinque strati ha rappresentato quasi il 40% delle vendite<br />
di Macchi, iniziando ad affermarsi anche sui mercati dell’Asia-Pacifico<br />
(nel <strong>2017</strong> l’azienda consegnerà due impianti POD in Cina e uno in<br />
Australia), colmando la distanza che ancora li separava dai tradizionali<br />
impianti di coestrusione a 3 strati e confermando ancora una volta la<br />
leadership dell’azienda in questo segmento.<br />
Nel contempo, i numerosi vantaggi offerti dai film ottenuti con tecnologia<br />
POD hanno incoraggiato i fornitori di resine a sviluppare gradi innovativi<br />
che potessero trovare applicazione in svariati settori, primo fra tutti<br />
quello dell’imballaggio flessibile.<br />
Il mercato del packaging flessibile è <strong>oggi</strong> dominato da tre trend principali.<br />
Il primo è rappresentato dalla riduzione dello spessore (il cosiddetto<br />
downgauging), poiché la pressione esercitata dalle istanze ambientaliste,<br />
in combinazione con gli elevati prezzi dei polimeri, spinge gli utilizzatori<br />
a richiedere film sempre più sottili. Sul fronte opposto troviamo i sempre<br />
più importanti film ad alte prestazioni. Per quanto riguarda i film per<br />
l’imballaggio alimentare, la tendenza è quella di impiegare strutture ad<br />
alte prestazioni, meno permeabili e, di conseguenza, in grado di prolungare<br />
i tempi di conservazione e di migliorare le proprietà organolettiche<br />
del loro contenuto. Una quota sempre maggiore di prodotti di<br />
alta qualità, compresi quelli per il confezionamento in atmosfera modificata<br />
(MAP), si presta alla realizzazione di imballaggio flessibile per<br />
prodotti da forno. Uno dei vantaggi offerti dall’imballaggio flessibile<br />
consiste nella possibilità di decidere quale barriera utilizzare in base al<br />
prodotto da proteggere e ai tempi di conservazione richiesti.<br />
Il terzo trend è costituito dalla praticità per il consumatore: un numero<br />
sempre maggiore di persone svolge <strong>oggi</strong> una vita intensa che spinge<br />
all’uso di piatti pronti, confezionati in innovativi packaging flessibili.<br />
Stazione avvolgimento e scarico bobina<br />
Avvolgitore automatico doppia stazione BoPlus<br />
HMI - Human Machine Interface<br />
cato interno resta per noi un punto di orgoglio.<br />
Proprio in onore dei nostri clienti italiani, al Plast<br />
2018 presenteremo in anteprima un impianto<br />
all’avanguardia.<br />
POD - Avete programmato investimenti per il<br />
breve e medio termine?<br />
Per rimanere al passo con i tempi e alzare continuamente<br />
il livello di qualità degli impianti, abbiamo<br />
investito molto nell’officina, dotandoci in<br />
particolare di tre macchine utensili di ultima generazione,<br />
ognuna delle quali sarà dedicata a<br />
una specifica tipologia di macchina, garantendo<br />
una effettiva ripetibilità. Abbiamo investito soprattutto<br />
sulla qualità delle teste di estrusione,<br />
ovvero il fulcro della tecnologia.<br />
POD - Le prospettive per il futuro sembrano<br />
buone...<br />
Sì, anche se bisogna sempre conservare la<br />
dovuta prudenza. Dobbiamo continuare a migliorare<br />
la qualità e crescere nelle zone del<br />
mondo in cui la penetrazione delle nostre macchine<br />
è ancora bassa, sempre nell’ottica di diversificare<br />
i mercati e garantire all’azienda un<br />
avvenire da protagonista.
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editoriale<br />
Amaplast nasce<br />
sotto buoni auspici<br />
Dai primi di giugno Assocomaplast è diventata<br />
Amaplast: la nuova denominazione è più sintetica,<br />
più facile da ricordare anche da parte<br />
dei non addetti ai lavori e, soprattutto, esprime un invito,<br />
un messaggio positivo e beneaugurante.<br />
Forse è stato giusto cambiare nome all’Associazione<br />
di costruttori in un momento di ripresa consolidata, in<br />
cui il mondo della Plastica, forte dei numeri che sta<br />
ottenendo, vuole che siano ben noti i risultati che sta<br />
ottenendo e le sue grandi potenzialità, anche per<br />
quanto concerne l’ecosostenibilità, la riduzione dei<br />
consumi di materie prime e il risparmio energetico.<br />
<strong>La</strong> ritrovata salute del settore si percepisce chiaramente<br />
frequentando le aziende più rappresentative:<br />
la soddisfazione è condivisa, così come le aspettative<br />
favorevoli per il breve-medio termine.<br />
E questa impressione positiva è confermata dai risultati<br />
più recenti. Nel primo trimestre di quest’anno si è registrato<br />
un incremento dell’import del 15,3% di macchine<br />
e attrezzature rispetto allo stesso periodo dell’anno<br />
precedente, mentre l’export è cresciuto del 16,3%.<br />
<strong>La</strong> crescita a due cifre dell’importazione conferma la<br />
ripresa del mercato, che resta il secondo europeo,<br />
non solo per i consumi, ma anche per la qualità delle<br />
tecnologie prodotte e applicate. Il buon andamento<br />
dell’esportazione è una conferma che non stupisce<br />
più. I costruttori italiani consolidano i risultati brillanti<br />
sui mercati internazionali non più per la valuta debole,<br />
come accadeva ai tempi della Lira, ma esclusivamente<br />
grazie alla qualità dei loro prodotti. Crescono<br />
le vendite in Europa (+20%), in Africa (+21%), in Centro<br />
e Sudamerica (+53%), ma anche in Asia e in Nordamerica<br />
(+4%), aree che assorbono una quota rilevante<br />
dell’esportazione italiana.<br />
Anche i consumi dei materiali sono in crescita: i maggiori<br />
produttori e distributori di polimeri e compound<br />
registrano un andamento al rialzo della loro attività.<br />
Il primo trimestre del <strong>2017</strong> è stato positivo anche per<br />
la chimica dell’Eni, con una crescita dell’utile operativo<br />
del 10,8%.<br />
Daniele Ferrari, AD di Versalis, dal 2011 alla guida<br />
di PlasticsEurope Italia è stato eletto Presidente di<br />
Plastics Europe: anche questo è un segnale di centralità<br />
per la <strong>plastica</strong> italiana, che sembra tornata<br />
pienamente consapevole di dover ricoprire un ruolo<br />
da protagonista.<br />
Francesco Goi<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 9
axtrolab<br />
L’espansione costante<br />
di Arcoplex Group è favorita<br />
dal profondo rapporto<br />
di fiducia e collaborazione<br />
con i propri partner.<br />
Come dimostra il recente<br />
rafforzamento dell’accordo<br />
con Repsol per la distribuzione<br />
dei prodotti destinati ai settori<br />
healthcare e farmaceutico.<br />
di Alessandro Bignami<br />
<strong>La</strong> partnership<br />
come base<br />
per la crescita<br />
<strong>La</strong> base stabile su cui crescere in un mercato<br />
che, almeno recentemente, stabile<br />
non è stato, come quello dei polimeri e<br />
delle materie plastiche, è costituita soprattutto<br />
dalle strategie condivise con i partner, dalla<br />
collaborazione, dal rapporto di fiducia costruito<br />
nel tempo. Da questo dato di fatto, confermato<br />
dal recente rafforzamento dell’accordo con<br />
Repsol per la distribuzione esclusiva in Italia<br />
dei polimeri impiegati nei settori farmaceutico<br />
ed healthcare, prendono spunto le riflessioni<br />
di Giacomo Scanzi, Amministratore Delegato<br />
di Arcoplex Group.<br />
POD - Sig. Scanzi, come valuta la situazione<br />
del settore in questa prima metà dell’anno?<br />
Nella prima parte del <strong>2017</strong> il mercato è stato<br />
molto dinamico. Fin troppo. Si è verificata una<br />
tensione sui prezzi, anche a causa della scarsa<br />
disponibilità di poliammide 6.66 e di policarbonato.<br />
Il timore di trovarsi a corto di questi<br />
polimeri ha spinto la domanda oltre l’offerta,<br />
creando una rincorsa all’aumento dei prezzi e<br />
una situazione di instabilità. Non tutte le commodities<br />
hanno rincarato, in realtà: di sicuro il<br />
polistirene, il polietilene solo in minima parte,<br />
per esempio.<br />
Al di là delle fluttuazioni, bisogna guardare al<br />
futuro e proporsi in modo adeguato. Il Gruppo<br />
Arcoplex sta facendo la sua parte. Ha chiuso<br />
positivamente il 2016 e da poco ha ricevuto un<br />
importante riconoscimento da parte di Repsol,<br />
suo partner principale nel settore delle poliolefine:<br />
la nostra società sarà distributore esclusivo<br />
in Italia di tutti i prodotti per il settore farmaceutico<br />
e biomedicale di Repsol Quimica,<br />
Giacomo Scanzi, Amministratore<br />
Delegato di Arcoplex Group<br />
che ha deciso di entrare in questo settore, dedicandovi<br />
uno dei propri impianti di produzione.<br />
POD - Anche per voi si tratta di diventare più<br />
attivi in un mercato dove eravate meno<br />
presenti...<br />
In realtà la nostra attività in questo campo era<br />
diminuita solo negli ultimi anni, in assenza di<br />
un partner che ci garantisse la disponibilità di<br />
tali prodotti. Precedentemente avevamo sviluppato<br />
una collaborazione trentennale con<br />
una multinazionale che ci consentì di operare<br />
anche in settori “delicati” come quello farmaceutico<br />
e medicale. L’accordo raggiunto con<br />
Repsol ci dà davvero una grande soddisfazione<br />
e rappresenta un premio per il lavoro di tutti.<br />
10 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
axtrolab<br />
POD - Non è raro che riceviate riconoscimenti<br />
dai vostri partner…<br />
Sì, e questo fatto mi suggerisce una considerazione:<br />
una buona collaborazione – basata sulla<br />
trasparenza, sull’affidabilità nel tempo, su una<br />
strategia condivisa – genera una fiducia reciproca<br />
che consente di guardare molto avanti.<br />
POD - Ci sono nuovi sviluppi di gamma anche<br />
da parte di altre società che rappresentate?<br />
Sì. Per esempio Solvay sta continuando a incrementare<br />
il proprio portafoglio prodotti, che<br />
tocca così nuovi progetti e applicazioni. Solvay<br />
sta vivendo un periodo di grande fermento; di<br />
conseguenza lo viviamo anche noi, che siamo<br />
loro partner strategici con una distribuzione capillare<br />
in tutto il territorio nazionale.<br />
Siamo molto soddisfatti anche della collaborazione<br />
con BASF, che dura ormai da quattro<br />
anni, per la distribuzione dei biopolimeri compostabili<br />
PBAT-PLA. Nel 2016 i numeri generati<br />
dalla partnership hanno addirittura superato le<br />
aspettative. Nel <strong>2017</strong> abbiamo alzato l’asticella<br />
degli obiettivi, che per la verità, visti gli ottimi<br />
risultati dei primi mesi, <strong>oggi</strong> ci appaiono perfino<br />
prudenti.<br />
POD - Il settore biopolimeri sta vivendo un periodo<br />
stimolante…<br />
C’è grande attenzione sull’importanza di applicare<br />
la normativa che impone l’utilizzo degli<br />
<strong>La</strong>boratorio Primacolor<br />
shopper compostabili. Ho partecipato alla recente<br />
assemblea annuale di Assobioplastiche,<br />
che si muove molto, anche a livello istituzionale,<br />
per favorire il rispetto delle regole.<br />
A gennaio 2018, inoltre, dovrebbe entrare in<br />
vigore la legge che estende l’obbligo dell’uso<br />
del biopolimero compostabile ai sacchetti per<br />
l’asporto di frutta e verdura nei supermercati.<br />
Mi hanno fatto piacere la presenza e l’intensa<br />
partecipazione su questi temi da parte di tutti<br />
i principali attori della filiera. In platea ho visto<br />
produttori, trasformatori, distributori, esponenti<br />
di Legambiente e della Guardia di Finanza,<br />
che, con il supporto dell’ARPA Umbria, svolge<br />
i maggiori controlli. Anche se il settore ha bisogno<br />
di una sempre più adeguata regolamentazione<br />
e soprattutto di controlli più capillari<br />
sugli shopper fuori norma, credo che<br />
sia sulla strada giusta e che sia destinato a<br />
crescere.<br />
Healthcare: si amplia la partnership con Repsol<br />
Sulla scia del rapporto di fiducia e collaborazione iniziato nel 2008,<br />
Arcoplex è stata nominata da Repsol Química distributore esclusivo<br />
per l’Italia della nuova gamma di prodotti destinati al settore<br />
farmaceutico. <strong>La</strong> gamma di prodotti healthcare contiene tutta<br />
l’esperienza e il know-how di Repsol, che ne garantisce gli elevati<br />
standard qualitativi. Un ulteriore valore aggiunto è l’eccellente servizio<br />
tecnico che Repsol Química mette a disposizione attraverso<br />
la forte partnership instaurata con Arcoplex. <strong>La</strong> gamma è composta<br />
da diversi gradi che comprendono PP, EVA, HDPE e LDPE.<br />
In base alla specificità del grado questi materiali vengono forniti<br />
con le certificazioni Farmacopea Europea, USP o ISO 10993. Con<br />
questi prodotti è possibile produrre articoli per il settore farmaceutico<br />
e medicale: dai film ai flaconi, dalle siringhe ai blister, dai<br />
tappi ai tubi.<br />
<strong>La</strong> forza commerciale Arcoplex e i tecnici di Axtrolab, il moderno<br />
e attrezzato laboratorio di analisi sono a disposizione per offrire<br />
consulenza tecnica e supporto durante l’importante fase di sviluppo<br />
dei progetti e nella messa a punto del processo produttivo.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 11
axtrolab<br />
POD - Da diversi anni state promuovendo l’impegno<br />
per l’ambiente, per esempio in occasione<br />
della fiera Ecomondo…<br />
Sì, e continueremo a farlo nella prossima edizione,<br />
ponendo l’attenzione sulla necessità di<br />
scegliere il biopolimero più adatto per ogni singola<br />
applicazione. Un altro tema che sottolineeremo<br />
quest’anno a Rimini sarà lo spirito di<br />
collaborazione che ci lega al trasformatore.<br />
Arcoplex<br />
Academy<br />
promuove<br />
l’ingresso<br />
dei giovani<br />
in azienda<br />
Chimica, Informatica o all’Università delle<br />
Materie plastiche. Il piano di studi prevede<br />
regolari momenti di verifica del livello di preparazione<br />
e conoscenza raggiunti. Costante<br />
sarà il confronto con i collaboratori delle società<br />
del Gruppo e saranno valorizzate le opinioni<br />
degli studenti, dai quali ci attendiamo<br />
una forte spinta verso modelli di business 4.0.<br />
Il percorso formativo prevede che i ragazzi<br />
vivano insieme e che, attraverso la convivenza,<br />
attingano da ogni membro del gruppo<br />
nuovi stimoli e nuove competenze.<br />
Academy è una vera opportunità occupazionale<br />
che le aziende del Gruppo Arcoplex offrono<br />
ai candidati che porteranno a termine<br />
con successo il percorso.<br />
POD - Altri prodotti delle società del Gruppo<br />
che stanno dando risultati importanti?<br />
<strong>La</strong>voriamo molto con il polietilene, EVA ed EBA.<br />
Repsol ne ha incrementato la produzione, ampliando<br />
le applicazioni e noi li rappresentiamo<br />
su tutto il territorio nazionale (isole comprese).<br />
Inoltre contiamo su un’importante produzione<br />
interna. Presso Primacolor, una delle aziende<br />
del Gruppo, abbiamo installato una nuova linea<br />
per la produzione di masterbatch, in funzione<br />
da poche settimane. Abbiamo inoltre investito<br />
sulle apparecchiature accessorie della linea di<br />
produzione di poliammide. Essendo quest’ultima<br />
ormai satura e attiva su tre turni, ora stiamo<br />
pensando all’installazione di una seconda linea:<br />
siamo pronti per un grande salto in avanti.<br />
POD - Su quali altri progetti state investendo?<br />
Puntiamo molto su Arcoplex Academy, e quindi<br />
sui rapporti con le università, sull’interazione<br />
fra scuola e lavoro e sulla conoscenza tecnica<br />
dei materiali con cui lavoriamo ogni giorno.<br />
Attraverso un articolato percorso formativo, il<br />
progetto prepara le aziende del gruppo al<br />
prossimo decennio, formando e forgiando<br />
nuove figure aziendali.<br />
Coinvolgerà sei candidati tra i 22 e i 30 anni,<br />
brillantemente diplomati o laureati in Eco no -<br />
mia, Giurisprudenza, Ingegneria gestionale,<br />
POD - Come vorrebbe che si caratterizzasse<br />
l’anno in corso?<br />
Intanto posso dire che al momento abbiamo<br />
rispettato pienamente il piano industriale annunciato<br />
nel 2015. Nell’arco del <strong>2017</strong> sarà<br />
importante consolidare l’assetto manageriale<br />
del gruppo e ricavare il massimo beneficio<br />
dalle azioni sinergiche fra le diverse società.<br />
Oggi abbiamo una struttura in grado di gestire<br />
un volume d’affari ancora più alto dell’attuale:<br />
perciò non escludo la possibilità di valutare<br />
acquisizioni che ci facciano crescere<br />
ulteriormente.<br />
12 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Clima di fiducia<br />
all’assemblea annuale<br />
dell’associazione<br />
nazionale dei costruttori<br />
di macchine, attrezzature<br />
e stampi per materie<br />
plastiche e gomma,<br />
ribattezzata Amaplast.<br />
Confermato il presidente<br />
Grassi: “Il nuovo nome<br />
rafforzerà l’immagine<br />
positiva del settore,<br />
che sviluppa tecnologie<br />
d’avanguardia<br />
e sostenibili”.<br />
Macchine per plastiche<br />
e gomma: crescono<br />
produzione ed export<br />
Assocomaplast cambia nome in<br />
Amaplast e conferma il presidente<br />
Alessandro Grassi anche per il prossimo<br />
mandato. Queste le decisioni principali<br />
prese dall’assemblea annuale dell'associazione<br />
nazionale di categoria, aderente a<br />
Confindustria, che raggruppa oltre 160 costruttori<br />
di macchine, attrezzature e stampi per materie<br />
plastiche e gomma. L’evento si è svolto a<br />
Villa Cagnola di Gazzada Schianno, in provincia<br />
di Varese, lo scorso 7 giugno, in un clima<br />
piuttosto fiducioso verso il futuro, sia per il moderato<br />
ottimismo rilevato da Amaplast in un<br />
sondaggio fra i soci sull’andamento della propria<br />
azienda nel primo semestre <strong>2017</strong>, sia per<br />
l’analisi tendenzialmente positiva illustrata dall’economista<br />
Marco Fortis nella parte pubblica<br />
dell’assemblea.<br />
Assocomaplast diventa Amaplast<br />
L’assemblea dei soci ha approvato la proposta<br />
di modifica della denominazione da Assocoma -<br />
plast ad Amaplast. Le motivazioni del cambiamento<br />
le ha illustrate ai soci il presidente<br />
Alessandro Grassi: “In una logica di rinnovamento,<br />
per rafforzare ulteriormente l’immagine della<br />
nostra Associazione e delle aziende da essa rap-<br />
14 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Un momento dell’assemblea di Amaplast a Villa Cagnola di Gazzada Schianno (VA)<br />
presentate, ho proposto unitamente a Consiglio<br />
e Giunta il cambio della nostra denominazione<br />
da Assocomaplast ad Amaplast, che è più corto<br />
e più semplice da pronunciare (soprattutto per<br />
gli stranieri), pur nel rispetto dell’acronimo<br />
Associazione Macchine Plastica. È stato anche<br />
ideato un acronimo ancora più sintetico: AMP,<br />
con un logo tricolore verde, bianco e rosso, per<br />
richiamare l’identità nazionale. In un periodo in<br />
cui la <strong>plastica</strong> è costantemente sotto le luci dei<br />
riflettori e spesso criticata, questa denominazione<br />
manda un messaggio positivo e vuole rafforzare<br />
l’idea di un’organizzazione e di un insieme di<br />
aziende che si impegnano per lo sviluppo e la<br />
diffusione di tecnologie all’avanguardia per la<br />
produzione di manufatti di qualità, con un occhio<br />
attento all’ecosostenibilità, alla riduzione del consumo<br />
di materie prime (grazie, per esempio, a<br />
spessori sempre più ridotti negli imballi), al risparmio<br />
energetico. “Mi rendo conto che è una scelta<br />
impegnativa” – ha aggiunto Grassi – “ma l’obiettivo<br />
non è certo quello di cancellare con un colpo<br />
di spugna oltre 50 anni di storia, anzi”.<br />
L’associazione è stata fondata infatti nel 1960<br />
con la denominazione di Assocomaplast, con<br />
lo scopo di promuovere nel mondo la conoscenza<br />
e la diffusione della tecnologia italiana per la<br />
trasformazione delle materie plastiche e della<br />
gomma, che occupa un posto di preminenza<br />
nella graduatoria mondiale in termini di produzione<br />
ed export; sin dall'inizio degli anni '50, i<br />
costruttori italiani offrono una gamma completa<br />
di macchine originali e affidabili.<br />
Oggi, alla modifica di denominazione in<br />
Amaplast, l’associazione (che aderisce a Con -<br />
findustria) rappresenta oltre 160 importanti<br />
aziende italiane costruttrici di macchinari.<br />
Nel corso dell’assemblea si sono svolte inoltre<br />
le elezioni del presidente e di tre vicepresidenti<br />
per il biennio <strong>2017</strong>-2019. Alessandro Grassi è<br />
stato confermato per un secondo mandato alla<br />
presidenza mentre sono stati eletti vicepresidenti<br />
Andrea Franceschetti (Gefran), Massimo<br />
Margaglione (Gefit), Corrado Zanga (Uniloy<br />
Milacron).<br />
Un surplus commerciale<br />
di 3,2 miliardi di euro<br />
Nella fase dell’assemblea aperta al pubblico,<br />
sono intervenuti di Federico Visconti, Rettore<br />
della LIUC, e Marco Fortis, vicepresidente della<br />
Fondazione Edison.<br />
Il professor Visconti ha svolto una presentazione<br />
dal titolo “Il cantiere famiglia-impresa”, illustrando<br />
in particolare i quattro pilastri a cui le aziende a<br />
conduzione familiare dovrebbero fare riferimento<br />
per una gestione efficace e per la creazione di<br />
un ambiente favorevole alla crescita imprenditoriale<br />
delle nuove generazioni, in un’ottica strategica<br />
di evoluzione aziendale.<br />
Marco Fortis ha presentato un’analisi dello scenario<br />
economico internazionale e italiano, con<br />
un focus sulla filiera della gomma-<strong>plastica</strong>.<br />
Nel suo intervento, il professor Fortis ha illustrato<br />
le stime e le previsioni per il <strong>2017</strong> e 2018 in termini<br />
di Pil e inflazione a livello mondo, eurozona<br />
e Italia. Seppure gli indicatori del nostro paese<br />
continuino a essere meno brillanti rispetto alle<br />
altre aree, la ripresa italiana risulta essere più<br />
positiva di quanto inizialmente stimato: in particolare,<br />
per quanto concerne l’economia reale,<br />
in termini di valore aggiunto generato dal manifatturiero,<br />
nel biennio 2015/16 vantiamo un trend<br />
migliore (+3,5%) rispetto a Germania (+3,0%)<br />
e Francia (+2,6%).<br />
“Già nel primo trimestre l’Italia ha registrato un<br />
aumento del Pil dello 0,9% rispetto allo stesso<br />
periodo dell’anno precedente, raggiungendo<br />
quindi già l’obiettivo del <strong>2017</strong>. E per il secondo<br />
trimestre si prevede un’ulteriore crescita dello<br />
0,5%. Cominciano a farsi sentire gli ordini stimolati<br />
dal Piano Nazionale Industria 4.0 e dalla politica<br />
economica del governo, volta a incentivare<br />
gli investimenti privati e i consumi, non potendo<br />
incrementare una spesa pubblica già altissima”.<br />
Per quanto riguarda il sistema <strong>plastica</strong>-gommamacchine-stampi,<br />
nel 2016 il surplus ha raggiunto<br />
un valore di 3,2 miliardi di euro (che sale<br />
a 7,4 miliardi se non si considera il deficit generato<br />
dalle materie prime), grazie a esportazioni<br />
per 22,9 miliardi. Molto positivo il contributo dei<br />
prodotti in <strong>plastica</strong>-gomma e di assoluto rispetto<br />
quello dei macchinari.<br />
Nel 2015, la filiera italiana della <strong>plastica</strong>-gomma-macchine-stampi<br />
ha occupato il podio della<br />
Alessandro Grassi è stato<br />
confermato per il secondo mandato<br />
alla presidenza dell’associazione<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 15
attualità<br />
classifica mondiale per saldo commerciale con<br />
51 prodotti, contro i 45 del 2014.<br />
Per quanto concerne il segmento delle macchine,<br />
attrezzature e stampi per materie plastiche<br />
e gomma, i più recenti dati di commercio estero<br />
pubblicati da Istat ed elaborati dal Centro Studi<br />
Assocomaplast, riferiti ai primi due mesi dell’anno<br />
in corso, mostrano un ottimo andamento per<br />
entrambi i flussi. Infatti, le importazioni risultano<br />
in aumento del 16,1% rispetto allo stesso periodo<br />
del 2016 mentre l’export segna un +10,3%.<br />
Tali progressioni a due cifre confermano il clima<br />
di moderato ottimismo rilevato negli ultimì mesi<br />
tra i costruttori italiani e testimoniano da un lato<br />
la perdurante tendenza positiva del mercato interno<br />
– che, dopo un lungo periodo di stagnazione,<br />
sembra aver riacquistato una certa vivacità<br />
– dall’altro il rafforzamento delle esportazioni,<br />
da sempre motore propulsivo del settore, a cui<br />
è destinato mediamente oltre il 70% della produzione.<br />
Produzione che – come ha ricordato il<br />
presidente Grassi nella sua relazione ai soci –<br />
in base alle stime del Centro Studi Assoco -<br />
maplast nel 2016 ha superato il valore di 4,2 miliardi<br />
di euro, tornando ai livelli pre-crisi, grazie<br />
anche al buon andamento delle vendite all’estero<br />
che, con un incremento dell’1,7% sul 2015,<br />
hanno toccato un nuovo record storico, portandosi<br />
a poco meno di tre miliardi di euro.<br />
L’ultima indagine congiunturale svolta da<br />
Amaplast tra i propri associati a fine maggio relativamente<br />
al semestre in corso rispetto al precedente<br />
rileva un mood tendenzialmente positivo<br />
sia per quanto concerne l’andamento del<br />
fatturato – in miglioramento per il 39% degli intervistati<br />
e stabile per il 49% – sia relativamente<br />
al trend della raccolta ordini, in crescita per il<br />
42% del campione e stabile per il 52%.<br />
“Pur con tutta la prudenza del caso” – ha dichiarato<br />
Grassi – “i costruttori italiani di macchine<br />
per materie plastiche e gomma si dimostrano<br />
moderatamente fiduciosi anche per il <strong>2017</strong>,<br />
attendendosi un ulteriore miglioramento di produzione<br />
ed export, stimato intorno ai due punti<br />
percentuali”. Ciò in considerazione delle misure<br />
a sostegno degli investimenti in beni strumentali<br />
– superammortamento, iperammortamento,<br />
nuova Sabatini, detrazioni fiscali per attività di<br />
ricerca e sviluppo – messi in campo anche e<br />
soprattutto nell’ambito del Piano Nazionale<br />
Industria 4.0. “Per la prima volta, dopo decenni,<br />
abbiamo visto una reale pianificazione di politica<br />
industriale”, ha sottolineato a tal proposito il presidente<br />
Grassi. “Industria 4.0 è sicuramente<br />
una grande opportunità per le nostre aziende<br />
e per i nostri clienti. Come più volte sottolineato<br />
dai relatori dell’evento organizzato a marzo dalla<br />
nostra associazione, non è sufficiente acquistare<br />
una macchina 4.0 ready, ma occorre che<br />
questa sia integrata nel sistema informatico<br />
dell’azienda acquirente, affinché venga concesso<br />
l’iperammortamento”.<br />
Buone prospettive per Plast 2018<br />
Tale contesto economico favorevole ha verosimilmente<br />
contribuito al positivo andamento delle<br />
iscrizioni a Plast 2018 – mostra internazionale<br />
per l’industria delle materie plastiche e della<br />
gomma (Milano, 29 maggio-1° giugno 2018) –<br />
che al 30 aprile scorso avevano superato quota<br />
800, con un incremento del 6% dell’area prenotata<br />
rispetto all’analoga scadenza di Plast<br />
2015 e un aumento del 10% dei nuovi espositori.<br />
“Mi sono impegnato affinché Industria 4.0<br />
sia uno dei focal point della nostra manifestazione<br />
fieristica e più in generale di tutta The<br />
Innovation Alliance, ovvero il progetto voluto<br />
dall’organizzatore di Plast 2018 (Promaplast srl,<br />
società di servizi dell’associazione) insieme alle<br />
Segreterie di Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All e<br />
Intralogistica Italia per dare vita a una manifestazione<br />
che occuperà tutti i padiglioni del quartiere<br />
espositivo di FieraMilano”, ha concluso il<br />
presidente di Amaplast.<br />
16 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Bioplastiche, quando<br />
il Sistema Italia funziona<br />
In Europa il nostro paese è stato un apripista sia nel campo<br />
delle tecnologie industriali sia nella normativa del settore, cogliendo<br />
il ruolo cruciale delle bioplastiche nella gestione della raccolta<br />
dei rifiuti organici. Servono però più controlli per limitare la<br />
circolazione di shopper non compostabili, ancora molto diffusi.<br />
di Alessandro Bignami<br />
Un settore che in Italia genera circa<br />
475 milioni di euro di fatturato, una<br />
cifra che potrebbe perfino raddoppiare<br />
se semplicemente venisse rispettata la<br />
legge sui sacchetti monouso compostabili.<br />
Sul fronte delle bioplastiche l’Italia ha fatto da<br />
modello all’Europa sia sotto il profilo delle tecnologie<br />
industriali sia della normativa, studiata<br />
alla luce della gestione integrata della raccolta<br />
differenziata dei rifiuti organici.<br />
A limitare le grandi potenzialità della filiera, è<br />
semmai un sistema di controlli non ancora<br />
abbastanza capillare, visto che oltre il 50%<br />
dei sacchetti monouso in circolazione non è<br />
compostabile come impone la legge.<br />
Abbiamo parlato di questi temi con il presidente<br />
Marco Versari, presidente di Assobio -<br />
plastiche, l’associazione italiana delle bioplastiche<br />
e dei materiali biodegradabili e<br />
compostabili.<br />
POD - Presidente Versari, la normativa italiana<br />
sulle bioplastiche è <strong>oggi</strong> soddisfacente o è<br />
ancora migliorabile?<br />
Dal punto di vista normativo, in questo settore<br />
l’Italia è stata un’apripista, perché è riuscita a<br />
collegare le bioplastiche – compiendo secondo<br />
me una scelta giusta – alla gestione integrata<br />
dei rifiuti, in particolare di quelli organici.<br />
L’obiettivo della normativa non è quello di abbattere<br />
dei nemici, ma di rendere più efficiente<br />
ed efficace la raccolta differenziata della frazione<br />
organica. Il punto di partenza non è stato<br />
altro che il decreto legislativo 152/2006, che<br />
definisce le norme in materia ambientale. Esso<br />
impone che la raccolta differenziata della frazione<br />
organica avvenga senza sacchetti oppure<br />
con sacchetti compostabili. In questo<br />
modo la legge italiana ha fatto un passo in<br />
più, diventando il punto di riferimento della di-<br />
18 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Il presidente di Assobioplastiche<br />
Marco Versari<br />
rettiva europea. Poi anche la Francia si è dotata<br />
di una normativa nazionale focalizzata sui<br />
sacchetti compostabili per la frutta e la verdura<br />
nei supermercati. Su questa scia, nel novembre<br />
scorso il governo italiano ha sottoposto<br />
alla Commissione europea il disegno di legge<br />
che fissa le nuove regole sui sacchetti monouso<br />
per l’asporto di ortofrutta. Tra queste<br />
l’obbligo per gli shopper, a partire dal primo<br />
gennaio 2018, non solo di essere compostabili,<br />
ma di contenere anche una percentuale<br />
crescente di carbonio biobased.<br />
distribuzione del Centro e del Sud Italia utilizza ropea più grande dove si fa la raccolta porta<br />
ancora buste per asporto merci non conformi a porta anche della frazione organica. È la<br />
alla legge italiana.<br />
prova che il sistema Italia può funzionare e<br />
generare progetti industriali fortemente innovativi.<br />
È determinante cogliere la stretta cor-<br />
POD - Questo significa che il vostro settore<br />
ha ancora ampi margini di crescita… relazione fra corretta gestione dei rifiuti, normative<br />
avanzate e sviluppo industriale.<br />
Sempre secondo il report annuale di Plastic<br />
Consult il settore delle bioplastiche vale in Peccato che, come a volte accade nel nostro<br />
Italia poco meno di 500 milioni di euro. Se paese, non si riesca a sfruttare tutte le nostre<br />
solo la legge fosse interamente applicata e grandi potenzialità a causa dei controlli insufficienti<br />
o dell’applicazione incompleta della<br />
rispettata, avremmo una filiera da circa un miliardo<br />
di euro, con la conseguente disponibilità<br />
finanziaria per investire di più negli impianti pubblicato un servizio sulla “piaga dei sac-<br />
normativa. Un quotidiano ha recentemente<br />
industriali, nella comunicazione e insomma chetti proibiti”: ne circolerebbero centomila<br />
nell’ulteriore evoluzione del comparto. al giorno solo nei mercati di Milano.<br />
POD - Per altro la tecnologia italiana è molto POD - Cosa si può fare?<br />
avanzata nel campo della chimica verde e Chiediamo semplicemente che venga osservata<br />
la legge, niente di più. Non sono neces-<br />
delle bioraffinerie…<br />
Sì, anzi è un esempio a livello europeo. Basti sari interventi straordinari. Certo, c’è bisogno<br />
pensare a realtà di livello internazionale come di controlli più capillari. Per eseguirli, è fondamentale<br />
però che non siano coinvolti solo<br />
Versalis, Novamont e Mossi & Ghisolfi. Credo<br />
comunque che il successo italiano si debba Guardia di Finanza e Carabinieri, ma anche<br />
alla scelta di aver messo al centro la raccolta le Pubbliche Amministrazioni, attraverso per<br />
differenziata dell’umido. Milano è la città eu-<br />
esempio l’azione della Polizia Municipale.<br />
<strong>La</strong> filiera industriale completa e il ruolo di Assobioplastiche<br />
POD - È vero che oltre la metà dei sacchetti<br />
monouso è ancora fuori norma?<br />
Sì. Il rapporto annuale che affidiamo alla società<br />
di ricerche di mercato Plastic Consult rappresenta<br />
la fotografia della filiera. Il documento<br />
presentato a fine 2016 mostra chiaramente che<br />
l’Italia sta continuando nel suo cammino verso<br />
la diminuzione degli shopper monouso in materie<br />
plastiche, che corrisponde all’obiettivo<br />
della legge. A sfavore delle bioplastiche, però,<br />
rimane la quota di sacchetti fuori norma, cioè<br />
in polietilene o i cosiddetti falsi biodegradabili,<br />
che supera il 50%. Quasi tutta la piccola distribuzione<br />
e una parte non irrilevante della grande<br />
Fonte: Plastic Consult<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 19
attualità<br />
Il presidente Versari (primo da destra) accanto al Ministro<br />
dell’Ambiente, Territorio e Tutela del mare Gian Luca Galletti<br />
Una filiera da 475 milioni<br />
di euro<br />
POD - Oltre alla repressione dell’illegalità conta<br />
anche la sensibilizzazione del cittadino?<br />
Per un’ampia parte del nostro paese, in particolare<br />
al Nord, la raccolta differenziata è parte<br />
ormai delle abitudini quotidiane, del modo<br />
di vivere, della cultura. Sta diventando comune<br />
una reazione di fastidio quando capita di<br />
“<strong>La</strong> gestione della raccolta dei rifiuti<br />
è una questione centrale non solo per<br />
l’ambiente, ma anche per l’industria,<br />
che può valorizzare i rifiuti organici<br />
come materia prima”<br />
vedere una bottiglia gettata nell’indifferenziata.<br />
Sebbene si debba fare ancora molto, il cittadino<br />
è sempre più partecipe e consapevole<br />
su questi temi. Non bisogna però pretendere<br />
che sia lui il guardiano del territorio. <strong>La</strong> gestione<br />
della raccolta dei rifiuti è una questione<br />
centrale non solo per l’ambiente, ma anche<br />
per l’industria, che può valorizzare i rifiuti organici<br />
come materia prima. In alcuni casi la<br />
raccolta differenziata ha addirittura ispirato<br />
nuove iniziative industriali.<br />
POD – Per esempio?<br />
Pensi alle cialde del caffè. Le bioplastiche non<br />
sono state certo sviluppate per questo prodotto.<br />
È stata la raccolta dell’umido a mostrare<br />
l’opportunità: la capsula del caffè in polipropilene<br />
creava un doppio problema, perché il caffè<br />
contamina la raccolta della <strong>plastica</strong>, e il polipropilene<br />
a sua volta inquina i rifiuti organici.<br />
Una capsula del caffè compostabile è risultata<br />
quindi la soluzione migliore a un problema.<br />
Questo esempio chiarisce il vero ruolo delle<br />
bioplastiche, che non è legato a operazioni di<br />
eco-marketing o di immagine, ma al superamento<br />
di problemi concreti nell’ambito della<br />
gestione integrata dei rifiuti.<br />
Dalle materie prime rinnovabili ai manufatti<br />
compostabili: secondo l’ultimo rapporto<br />
annuale di Plastic Consult. la filiera<br />
industriale completa delle materie plastiche<br />
compostabili è formata da circa<br />
210 aziende e 2.000 addetti, con un fatturato<br />
complessivo attorno ai 475 milioni<br />
di euro.<br />
“Per bioplastiche si intendono i materiali<br />
e i manufatti, sia da fonti rinnovabili sia<br />
di origine fossile, che hanno la caratteristica<br />
di essere biodegradabili e compostabili.<br />
Il concetto di bio<strong>plastica</strong> si applica<br />
dunque ai prodotti che nel fine vita<br />
garantiscono la riciclabilità organica certificata<br />
nei diversi ambienti (per esempio<br />
compostaggio, digestione anaerobica,<br />
suolo)”. È la definizione riportata dal sito<br />
di Assobioplastiche, costituita a Roma<br />
nel 2011 su iniziativa di vari soggetti, tra<br />
cui M&G Polimeri Italia e Novamont.<br />
L’associazione comprende fornitori di<br />
materie prime, produttori di manufatti e<br />
distributori di bioplastiche, oltre al<br />
Consorzio Italiano Compostatori.<br />
POD - Qual è il bilancio della sua presidenza<br />
fino ad <strong>oggi</strong> e quali obiettivi ritiene più urgente<br />
raggiungere?<br />
Sono contento che il ruolo dell’associazione,<br />
che è giovanissima, sia stato riconosciuto da<br />
importanti enti e istituzioni del settore, con i<br />
quali ci sediamo spesso al tavolo per dialogare<br />
e definire accordi. Quanto ai nostri prossimi<br />
intenti, uno è quello di riuscire a devolvere<br />
il contributo versato al Conai dai<br />
produttori di imballaggi in bio<strong>plastica</strong> all’organizzazione<br />
di campagne informative dedicate<br />
al settore.<br />
20 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Nella seconda edizione<br />
di “Fare Sistema”, incontri<br />
tematici organizzati da<br />
Assogomma, si è parlato<br />
dei diversi approcci<br />
del comparto alla rivoluzione<br />
digitale: dalla capacità<br />
manageriale all’automazione<br />
dei processi produttivi<br />
e logistici, dagli “smart<br />
materials” all’utilizzo<br />
dei big data.<br />
(Foto Phys.org)<br />
L’Industria 4.0<br />
nella filiera della gomma<br />
Sistema” nasce nel 2016 con<br />
lo scopo di aggregare le diverse<br />
“Fare<br />
anime del settore gomma attraverso<br />
incontri tematici con le imprese della filiera:<br />
dalla materia prima alla macchina, dal<br />
prodotto finito fino all’utilizzatore finale. Obiettivo<br />
di questi incontri promossi da Assogomma è<br />
quello di focalizzare l’attenzione e proporre<br />
spunti di riflessione su temi caldi che influiscono<br />
sulla competitività delle imprese.<br />
Nella sua prima edizione, lo scorso anno, si<br />
sviluppò il tema di come creare valore attraverso<br />
una più stretta collaborazione di filiera a partire<br />
dal fornitore di materia prima fino ad arrivare<br />
al cliente finale, che nel mondo gomma molto<br />
spesso è rappresentato da un costruttore di<br />
automobili.<br />
<strong>La</strong> produzione di articoli tecnici in gomma in<br />
Italia, a parte i pneumatici, ha uno sbocco nel<br />
settore automotive pari al 40% della produzione,<br />
che insieme ai pneumatici raggiunge il 70%<br />
della produzione di settore.<br />
Con un approccio sistemico e una più stretta<br />
e aperta collaborazione tra fornitori e clienti,<br />
tutti gli operatori professionali possono avvantaggiarsi,<br />
aumentando le capacità di competitività<br />
delle singole aziende e più in generale<br />
di tutto il settore.<br />
Dal medesimo e sempre valido concetto dell’importanza<br />
di “Fare Sistema” prende spunto anche<br />
la seconda iniziativa voluta da Assogomma, con<br />
un chiaro e non casuale riferimento al mondo<br />
dell’informatica “0.2” che aggiunge al concetto<br />
di lavorare insieme quello di farlo in un modo<br />
“smart”, o come si dice, “4.0”.<br />
Nella seconda edizione del seminario, che si<br />
è svolta recentemente a Milano, si è trattato il<br />
tema dell’industria 4.0 parlando di innovazione<br />
Il presidente di Assogomma<br />
Fabio Bertolotti<br />
22 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
vivere. Tre le opzioni: vendere a terzi, aggregarsi<br />
o investire su se stessa. Dopo un tentativo<br />
di sinergia, l’azienda decise di investire su se<br />
stessa in tecnologia, ricostruendo ex-novo la<br />
fabbrica e automatizzando tutta la logistica<br />
con un impianto avveniristico per una PMI<br />
gomma italiana. Un coraggioso esempio di<br />
come sia ancora possibile investire in Italia per<br />
lo sviluppo della produzione. Grazie all’automazione,<br />
l’azienda ha incrementato i business<br />
con effetti positivi persino sull’occupazione,<br />
sia in termini di riqualificazione pro fes sionale<br />
possibilità, in un futuro non troppo lontano, di<br />
utilizzare la vettura come fonte di dati inerenti,<br />
ad esempio, alle preferenze di guida dell’automobilista<br />
oppure lo stato di utilizzo, usura e manutenzione<br />
delle parti “consumabili” della vettura,<br />
dai pneumatici ai componenti interni fino<br />
al vano motore. Alcuni componenti dell’auto,<br />
resi “intelligenti” (con sensoristica dedicata) e<br />
"comunicanti" (grazie a tecnologie di connettività),<br />
saranno in grado di mandare autonomamente<br />
un'allerta di rottura o di possibile malfunzionamento.<br />
Tali informazioni potranno essere<br />
All’evento<br />
“Fare Sistema”<br />
è stato presentato<br />
uno studio sull’utilizzo<br />
dell’automobile<br />
come fonte di dati<br />
sullo stato di usura<br />
e manutenzione delle<br />
parti “consumabili”,<br />
dai pneumatici<br />
ai componenti interni<br />
fino al vano motore<br />
(Foto ThyssenKrupp)<br />
tecnologica nella sua più ampia accezione,<br />
tralasciando gli incentivi fiscali legati agli investimenti<br />
in innovazione.<br />
Per fare “Industria 4.0” molti sono gli approcci<br />
e gli aspetti importanti, ma alcuni di essi sono<br />
preminenti e fondamentali: la capacità manageriale<br />
in un mercato globale in continua e rapida<br />
evoluzione, l’automazione dei processi<br />
produttivi e logistici, l’innovazione tecnologica<br />
e gli “smart materials”, l’utilizzo sistemico e integrato<br />
dei big data.<br />
Il tema della capacità manageriale è stato affrontato<br />
da Vittorio D’Amato, presidente di<br />
Akron, che ha introdotto alcuni principi chiave<br />
su come deve evolvere la figura del manager<br />
4.0 per affrontare i cambiamenti in atto, per saperli<br />
interpretare, guidare e tradurre all’interno<br />
della propria realtà aziendale.<br />
A seguire, l’intervento di Franco Zanella,<br />
Customer Service Manager di Sew Eurodrive,<br />
che ha affrontato il tema delle tecnologie digitali<br />
al servizio dell’Industria 4.0 e dell’automazione<br />
di processo produttivo e del cosiddetto smartmanufacturing<br />
(robotica, internet of things, automazione<br />
logistica ecc.).<br />
Matteo Bernini, amministratore delegato di<br />
Comet, ha invece raccontato come una<br />
“Azienda Gomma” storica, a conduzione familiare,<br />
sia diventata Industria 4.0 prima ancora<br />
che si iniziasse a parlarne. Comet si trovò infatti<br />
a dover affrontare il cambiamento per soprav-<br />
sia in termini di addetti impiegati. Il tema dell’innovazione<br />
tecnologica è stato affrontato da<br />
Paolo Chiappero, Responsabile del laboratorio<br />
sui materiali elastomeri del Centro Ricerche<br />
FCA, che ha illustrato come nel prossimo futuro<br />
sarà possibile utilizzare una serie di innovazioni<br />
tecnologiche, legate ai materiali in gomma, a<br />
partire dagli “smart materials”, cioè materiali<br />
dotati di caratteristiche tali da renderli capaci<br />
di comunicare dati prestazionali e di funzionamento.<br />
Questi dati potranno essere analizzati<br />
e utilizzati in diversi modi e con possibilità di<br />
sviluppi futuri, legati ad esempio alla tecnologia<br />
ibrida che porterà a nuove esigenze tecnologiche<br />
per i prodotti in gomma il cui impiego<br />
aumenterà, soprattutto nella componente insonorizzazione.<br />
Michele Bertoncello, Partner di McKinsey &<br />
Company, ha presentato un recente studio sulle<br />
gestite da un sistema di raccolta ed analisi dati<br />
che potrà interfacciarsi con i costruttori auto,<br />
coi fornitori e con i centri di manutenzione per<br />
la riparazione. <strong>La</strong> creazione di questo tipo di<br />
"ecosistema digitale" presuppone una serie di<br />
competenze (ad esempio software, digital manufacturing,<br />
gestione e analisi dei dati ecc.) che<br />
nessun player è in grado di sviluppare autonomamente,<br />
a prescindere che sia una big company<br />
dell’automotive o dell’informatica, un fornitore<br />
oppure una brillante startup.<br />
Per avere successo in tale contesto sarà necessario<br />
guidare il cambiamento interno all'azienda,<br />
sviluppando competenze digitali,<br />
e collaborare con un ampio spettro di aziende<br />
di dimensioni diverse e con competenze anche<br />
molto diversificate tra loro, ancora una<br />
volta a dimostrazione della necessità di “Fare<br />
Sistema”.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 23
attualità<br />
Daniele Ferrari primo presidente italiano di PlasticsEurope<br />
Ceo di Versalis (Eni), Daniele<br />
Ferrari è il primo presidente italiano<br />
dell’Associazione Europea di<br />
Materie Plastiche.<br />
Eletto il primo giugno, durante<br />
l’assemblea generale dell’associazione<br />
dei produttori di materie plastiche<br />
a Madrid, Daniele Ferrari<br />
succede a Patrick Thomas, Ceo di<br />
Covestro, che ha ricoperto la carica<br />
dal 2011.<br />
Il neo-presidente ha ringraziato<br />
il suo predecessore per il lavoro<br />
svolto, complimentandosi con lui<br />
anche per quanto fatto a sostegno<br />
del World Plastics Council, la piattaforma<br />
che riunisce i vertici del<br />
settore delle materie plastiche di<br />
tutto il mondo, per affrontare le<br />
tante sfide che riguardano da vicino<br />
la filiera.<br />
"Sono molto contento dell’incarico<br />
affidatomi e di poter continuare<br />
il cammino intrapreso da<br />
Patrick Thomas in questi sei anni.<br />
Il nostro settore ha bisogno di sviluppare<br />
alleanze e partnership<br />
mantenendo un approccio costruttivo<br />
e propositivo, orientato<br />
alla soluzione", ha dichiarato<br />
Massimo Covezzi alla guida<br />
di PlasticsEurope Italia<br />
L'assemblea di PlasticsEurope Italia,<br />
l’associazione nazionale dei produttori di<br />
materie plastiche che fa parte di Feder -<br />
chimica, ha eletto lo scorso 3 maggio all’unanimità<br />
Massimo Covezzi come nuovo<br />
presidente. Covezzi è presidente di Basell<br />
Poliolefine Italia Srl e Senior vicepresident Ricerca e Sviluppo di<br />
LyondellBasell. PlasticsEurope Italia, alla quale aderiscono 45 imprese<br />
nazionali e multinazionali, rappresenta oltre il 90% del fatturato totale<br />
del settore (circa 8,3 miliardi di euro).<br />
Il presidente Covezzi ha dichiarato di volere proseguire le attività<br />
dell’associazione, in particolare quelle relative alle sfide dell’economia<br />
circolare, al fine vita dei manufatti in <strong>plastica</strong> e all’immagine delle<br />
materie plastiche.<br />
Il presidente ha inoltre ribadito la volontà di continuare il coordinamento<br />
con PlasticsEurope, l’associazione europea dei produttori di<br />
materie plastiche, e con le altre associazioni della filiera delle materie<br />
plastiche, per attivare le opportune sinergie, rinnovando l’impegno<br />
dell’industria della <strong>plastica</strong> verso una maggiore sostenibilità.<br />
Ferrari. “Per poter affrontare efficacemente<br />
le tante sfide che ci interessano<br />
a livello mondiale, abbiamo<br />
bisogno di un'industria che<br />
collabori con le Ong, la filiera e il<br />
grande pubblico. Abbiamo bisogno<br />
della <strong>plastica</strong>, che è parte della<br />
soluzione".<br />
Daniele Ferrari ha un’esperienza<br />
di oltre 25 anni nell'industria chimica.<br />
Ha lavorato per Imperial<br />
Chemical Industries (ICI) e<br />
Huntsman dove ha ricoperto vari<br />
incarichi nel Regno Unito, a<br />
Bruxelles e a Houston in Texas.<br />
Nel 2012 è stato nominato amministratore<br />
delegato di Versalis e<br />
presidente di Matrìca, la joint venture<br />
50:50 con Novamont sulla<br />
chimica da rinnovabili.<br />
Dal 2011 al <strong>2017</strong> Ferrari ha inoltre<br />
ricoperto la carica di presidente<br />
di PlasticsEurope Italia. Ferrari è<br />
tuttora vicepresidente di Feder -<br />
chimica e fa parte del Comitato di<br />
Presidenza della Federazione.<br />
EPS: mercato stabile in tutti i settori applicativi<br />
I dati raccolti, relativi al 2016, mostrano una situazione<br />
pressoché invariata rispetto all'anno precedente.<br />
Questo indica che il settore dell’EPS, nonostante<br />
la fase congiunturale, riesce a mantenere<br />
la propria posizione nei mercati di riferimento.<br />
Entrando nel dettaglio dei numeri, complessivamente<br />
il mercato italiano “pesa” 116.000 tonnellate,<br />
esattamente quanto il 2015. Il mercato è segmentato<br />
in tre macro-aree (blocchi, lastre e derivati, preformati<br />
e perle sfuse) ciascuno dei quali a sua volta ripartito<br />
in tre ambiti applicativi: edilizia, imballaggio,<br />
altri settori.<br />
L'area blocchi, lastre e derivati vale complessivamente<br />
52.000 tonnellate. L'edilizia rappresenta la<br />
principale area di impiego di questi manufatti (39.000<br />
tonnellate) utilizzati, per esempio, nell'isolamento<br />
degli edifici. Anche l'imballaggio rappresenta un ambito<br />
interessante (12.000 tonnellate), mentre le altre<br />
applicazioni hanno un peso residuale (1.000 tonnellate).<br />
Rispetto al 2015, l'unica variazione è a carico<br />
dell'applicazione nell'edilizia, calata di 1.000 tonnellate.<br />
Nell'ambito dei preformati (59.000 tonnellate complessive),<br />
l'imballaggio rappresenta l'ambito di applicazione<br />
più importante, con un utilizzo di 33.000<br />
tonnellate (1.000 in più rispetto al 2015). Stabile<br />
l'edilizia (25.000 tonnellate) e gli altri settori applicativi<br />
(perle, patatine, trucioli), con 1.000 tonnellate.<br />
L'area delle perle sfuse ha un peso minore delle<br />
altre (5.000 tonnellate). L'edilizia, con un impiego<br />
di 3.000 tonnellate, rappresenta il principale mercato<br />
di sbocco.<br />
24 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
BASF: vendite per 1,7 miliardi di euro nel 2016<br />
Basf annuncia i risultati economici per<br />
l’Italia. Nel 2016 il Gruppo ha chiuso l’esercizio<br />
con vendite complessive pari a 1.709<br />
milioni, in diminuzione del 4% rispetto ai<br />
1.782 milioni di euro di fatturato del 2015.<br />
A incidere principalmente sulle performance<br />
dello scorso anno il calo significativo<br />
dei prezzi delle materie prime,<br />
unitamente a un mercato nazionale confermatosi<br />
prudente.<br />
L’azienda ha saputo controbilanciare<br />
“l’effetto prezzi” mantenendo alti i volumi<br />
venduti in tutti i segmenti di business. In<br />
particolare, i prodotti e le soluzioni per il<br />
settore dell’agricoltura e dell’automotive<br />
hanno contribuito alle vendite di Basf in<br />
Italia con un trend positivo rispetto al 2015,<br />
grazie anche a nuove commesse nell’ambito<br />
dei prodotti vernicianti. Anche il comparto<br />
delle specialità chimiche ha registrato<br />
una crescita leggermente superiore alla<br />
media di mercato.<br />
“Grazie ai risultati raggiunti nel 2016, nonostante<br />
un contesto di riferimento ancora<br />
molto incerto, Basf Italia è riuscita a crescere<br />
in alcuni comparti strategici, garantendo<br />
una sostanziale tenuta del mercato”, ha<br />
commentato Andreas Riehemann, amministratore<br />
delegato di Basf Italia e responsabile<br />
del Gruppo per il Paese.<br />
“Lo scorso anno le nostre vendite complessive<br />
hanno superato 1,7 miliardi di<br />
euro confermandoci un player di primaria<br />
importanza del mercato chimico italiano”,<br />
ha continuato Riehemann. “Registriamo<br />
per il primo trimestre <strong>2017</strong> un avvio d’anno<br />
positivo sia per le vendite, che per la<br />
produzione”.<br />
Nel corso del 2016, Basf ha inoltre completato<br />
l’acquisizione di Chemetall, azienda<br />
globale specializzata nel trattamento delle<br />
superfici in metallo, <strong>plastica</strong> e vetro, presente<br />
in Italia a Giussano (MB) con uno<br />
dei suoi siti produttivi più importanti a livello<br />
internazionale.<br />
Per il <strong>2017</strong> l’azienda punta a sfruttare<br />
appieno la capacità produttiva dei suoi<br />
otto impianti nel Paese e a proseguire nella<br />
politica di efficientamento dei costi.<br />
Andreas Riehemann: “A fronte di un contesto<br />
macroeconomico incerto, rimane<br />
forte il nostro impegno in Italia e cogliamo<br />
con fiducia gli indicatori positivi di questi<br />
primi mesi dell’anno, a cominciare dalla<br />
domanda interna di prodotti chimici e<br />
dall’andamento positivo delle esportazioni.<br />
Per centrare gli obiettivi di crescita che ci<br />
siamo posti, so di poter contare sulla<br />
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<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 25
attualità<br />
L’edilizia primo settore applicativo del PVC<br />
Nel 2016 sono state trasformate complessivamente 650.000 tonnellate<br />
di PVC per le diverse applicazioni. Le tonnellate totali sono quasi equamente<br />
suddivise tra PVC rigido (332.000 tonnellate) utilizzato per tubi,<br />
profili finestra, film, lastre e PVC plastificato (318.000 tonnellate), impiegato<br />
per cavi, pavimentazioni, automotive, abbigliamento/calzature,<br />
prodotti medicali e altro.<br />
L’edilizia si riconferma il principale settore con 197.500 tonnellate<br />
che equivalgono a oltre il 30% del consumo totale. Al suo interno tubi<br />
e raccordi in PVC rigido, con 94.500 tonnellate trasformate nel 2016,<br />
coprono il 14,5% del mercato totale di PVC, posizionandosi al primo<br />
posto in termini di consumi e registrando un leggero incremento rispetto<br />
all’anno precedente.<br />
Per quanto riguarda le applicazioni, il PVC si conferma materiale di<br />
scelta in particolare nelle tubazioni per scarichi e per fognature mentre<br />
nelle tubazioni in pressione rappresenta il 19% rispetto alle altre materie<br />
plastiche. Si registra un incremento dell’utilizzo di tubazioni in PVC per<br />
impieghi industriali.<br />
Le principali caratteristiche distintive dei tubi e raccordi in PVC sono<br />
la produzione efficiente (con risparmio energetico e di materie prime),<br />
l’ottimo rapporto costo/prestazione, leggerezza e facilità di installazione<br />
(a garanzia anche della sicurezza dei lavoratori), resistenza e durabilità,<br />
inattaccabilità da ruggini e muffe e totale riciclabilità a fine vita che contribuisce<br />
ad offrire a questa applicazione anche un’eccellente compatibilità<br />
ambientale.<br />
I dati sopra riportati provengono da due studi realizzati da Plastic Consult<br />
(www.plasticconsult.it) per conto del PVC Forum Italia: “Il consumo di<br />
PVC in Italia - 2016” e “Il mercato italiano dei tubi in materie plastiche”.<br />
I volumi relativi agli ultimi anni per tubi e raccordi e la percentuale<br />
sul totale dei consumi di PVC<br />
2013 2014 2015 2016<br />
Tonnellate % Tonnellate % Tonnellate % Tonnellate %<br />
91.000 14,2 96.000 14,8 94.000 14,5 94.500 14,5<br />
Il Gruppo Tubi e Raccordi in PVC compatto è costituito da aziende<br />
di settore associate al PVC Forum Italia, associazione nata nel 1996<br />
per riunire le principali aziende di produzione, compoundazione e trasformazione<br />
del PVC, i produttori di additivi e anche di macchine trasformatrici.<br />
Il principale obiettivo del Gruppo è creare una nuova “cultura della<br />
qualità” per tubi e raccordi in PVC prodotti in conformità alle norme UNI<br />
EN 1329, 1401 e 1452 e quindi sicuri, durevoli e riciclabili.<br />
Un progetto made in Italy in mostra a Tokyo<br />
In occasione dell’Interior<br />
Lifestyle di Tokyo, la più importante<br />
fiera del settore del design<br />
in Giappone, POS ha proposto al<br />
pubblico asiatico la collezioni di<br />
Piccoli Oggetti Speciali creati dal<br />
designer Marco <strong>Maggio</strong>ni e realizzati<br />
dall’Italiana Ecoplast.<br />
Prodotti nati da un concept molto<br />
vicino alla filosofia orientale che<br />
tende a coniugare in modo armonico<br />
il mondo della natura con l’uomo:<br />
non a caso l’estetica di ogni<br />
modello evoca forme naturali e organiche<br />
per restituire anche nella<br />
semplice funzione d’uso del singolo<br />
oggetto una ricercata espressione<br />
di bellezza e raffinatezza.<br />
POS Design è un progetto nato<br />
per volontà di Ecoplast, affermata<br />
azienda italiana con anni di esperienza<br />
nella lavorazione delle materie<br />
plastiche, e Marco <strong>Maggio</strong>ni,<br />
brillante e pluripremiato designer<br />
italiano. Obiettivo di questa unione<br />
è dar vita, attraverso una collezione<br />
di oggetti creativi per la casa,<br />
a nuovi orizzonti di forma, colore<br />
e armonia.<br />
I Piccoli Oggetti Speciali soddisfano<br />
pienamente questi propositi<br />
offrendo modelli che, pur nella<br />
loro essenziale funzione di utilizzo<br />
nel quotidiano – parliamo infatti<br />
di un cestino, un innaffiatoio, un<br />
porta oggetti, di barattoli - esprimono<br />
tutta la ricercatezza della<br />
forma e la bellezza della materia<br />
<strong>plastica</strong>, quando lavorata sapientemente.<br />
“Esiste una materia prima che<br />
non si esaurirà mai”, dice Marco<br />
<strong>Maggio</strong>ni, “ed è l’immaginazione.<br />
Piccoli Oggetti Speciali è stata<br />
pensata da subito come una linea<br />
esclusiva, dal design originale e<br />
ricercato. Ogni prodotto, attraverso<br />
le sue forme, esprime un più<br />
profondo significato estetico”.<br />
Un esempio su tutti del grande<br />
lavoro creativo e di ricerca applicata<br />
alla lavorazione della <strong>plastica</strong><br />
è il modello Fluid, il tappeto da lavello.<br />
<strong>La</strong> forma trova ispirazione<br />
dalla natura nelle linee ramificate<br />
di una botanica parallela, la struttura<br />
si rende fluida ad evocare percorsi<br />
d’acqua. Leggero, resistente,<br />
funzionale: il design nella sua più<br />
raffinata espressione.<br />
26 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Alfatherm investe sull’adesivizzazione<br />
Protagonista in Europa nella produzione<br />
di film termoplastici rigidi, semirigidi<br />
e plastificati, Alfatherm ha annunciato<br />
l’investimento di oltre 1 milione di<br />
euro per il potenziamento della linea di<br />
calandratura dedicata all’adesivizzazione<br />
nel sito di Gallarate (VA).<br />
Con questo investimento, Alfatherm<br />
si posiziona con decisione tra i leader<br />
di mercato per la qualità dei film nel settore<br />
dell’adesivizzazione. Il mercato dei<br />
film adesivi è in continua espansione,<br />
con una crescita stimata a livello globale<br />
attorno al 6%. Con il potenziamento delle<br />
linee di calandratura di Gallarate che<br />
ne incrementano notevolmente capacità<br />
produttiva e livello qualitativo, Alfatherm<br />
pone le basi per un’ulteriore crescita a<br />
livello nazionale e internazionale.<br />
<strong>La</strong> nuova linea permetterà all’azienda<br />
di fornire film fino a 2 metri di altezza,<br />
trasparenti, bianchi o colorati, nelle diverse<br />
finiture richieste dal mercato.<br />
I prodotti Alfatherm sono formulati<br />
con differenti percentuali di plastificazione,<br />
nelle finiture sia lucide che opache,<br />
in modo da poterli adattare alle diverse<br />
tipologie di applicazione (visual<br />
advertising, protezione, decorazione,<br />
labelling) e soddisfare le più innovative<br />
esigenze tecnologiche di un mercato in<br />
continua evoluzione e alla ricerca di soluzioni<br />
sempre più originali ed esteticamente<br />
attraenti.<br />
Inoltre, grazie alla sua ultradecennale<br />
esperienza nello sviluppo di decorazioni<br />
innovative per l’exterior e interior design,<br />
coniugabile anche all’adesivizzazione,<br />
Alfatherm potrà supportare i propri<br />
clienti nella ricerca di nuovi prodotti<br />
e mercati.<br />
“Quello dell’adesivizzazione” – conferma<br />
Marino Uberti, amministratore<br />
delegato di Alfatherm – “è, con sleeves<br />
e surface decoration, uno dei settori<br />
strategici del nostro core business, e<br />
questo investimento ci pone ai più alti<br />
standard qualitativi. Il mercato dell’adesivizzazione<br />
è in crescita, e intendiamo<br />
competere ai massimi livelli sia in Italia<br />
che all’estero”.<br />
Con un piano complessivo di investimenti<br />
di oltre 12 milioni di euro per<br />
il triennio 2016-2018, destinati a ricerca<br />
e sviluppo e alla modernizzazione degli<br />
impianti, Alfatherm si conferma come<br />
una delle realtà internazionali più dinamiche<br />
e innovative nel settore della produzione<br />
di film termoplastici. L’azienda<br />
investe nella riduzione dell’impatto delle<br />
produzioni e nella compatibilità ambientale<br />
dei prodotti, delle tecnologie e delle<br />
metodologie produttive.<br />
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<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 27
attualità<br />
Victrex acquisisce il produttore di fibre Zyex<br />
Protagonista internazionale in soluzioni polimeriche ad elevate<br />
prestazioni, Victrex plc ha annunciato acquisito la società Zyex,<br />
leader riconosciuto a livello globale nella produzione di fibre a<br />
base Peek, principalmente destinate ai settori dell’aerospaziale,<br />
dell’automobile e dell’industria. Questa operazione consente<br />
a Victrex di offrire soluzioni diversificate a base di Victrex<br />
Peek in grado di aprire nuovi mercati, in linea con la propria<br />
strategia. L’aggiunta dei prodotti in fibra rafforza tale strategia<br />
grazie all’esperienza applicativa e alle risorse provenienti dal<br />
team Zyex in grado di sviluppare soluzioni attuali e nuove per<br />
i propri clienti.<br />
Zyex è un cliente consolidato di Victrex e, come la stessa<br />
Victrex, anche Zyex proviene dalla ICI. Le due società si uniscono<br />
quindi in una evoluzione naturale. I punti di forza complementari<br />
di Zyex e Victrex daranno vita a un fornitore di fibre in Peek di livello<br />
globale. Oltre alle opportunità derivanti dallo sviluppo di<br />
applicazioni attuali e di altre nuove, l’investimento consentirà a<br />
Victrex di esplorare anche il potenziale della produzione additiva<br />
nel mercato delle fibre, nell’ambito della propria attività nel consorzio<br />
AM (Additive Manufacturing) già annunciato nel 2016.<br />
L’acquisizione Zyex è molto importante per Victrex, in quanto<br />
consente di gestire le opportunità di crescita futura nell’ambito<br />
dei mercati allineati e nelle aree applicative di sviluppo correlate”,<br />
ha affermato David Hummel, Chief Executive di Victrex.<br />
“Le risorse della società e l’esperienza dei team contribuiranno<br />
in modo complementare all’offerta prodotti. <strong>La</strong> buona affermazione<br />
di Zyex, insieme agli obiettivi globali Victrex, con la focalizzazione<br />
innovativa e la comprovata capacità di creazione di<br />
nuovi mercati, rappresentano un’opportunità di grande interesse<br />
ai fini dello sviluppo dei prossimi anni. Tutto questo risulta in<br />
linea con la nostra strategia volta a offrire prodotti e particolari<br />
semilavorati selezionati e differenziati, investendo sulla nostra<br />
offerta polimerica principale”.<br />
<strong>La</strong> gamma Zyex si focalizza sulle fibre a base del polimero<br />
Peek per applicazioni come nastri trasportatori, filtrazione o cablaggi,<br />
realizzati nei propri stabilimenti nel Gloucestershire, in<br />
Gran Bretagna.<br />
L’acquisizione Zyex si aggiunge agli altri investimenti recenti.<br />
Nel febbraio <strong>2017</strong> infatti, Victrex ha annunciato una nuova jointventure,<br />
la TxV Aero Composites, con la società Tri-Mack Plastics<br />
per accelerare l’adozione di applicazioni in compositi di polichetoni<br />
(Paek) nel settore aerospaziale, tramite la produzione di particolari<br />
selezionati utilizzando processi innovativi. Lo scorso dicembre<br />
2016 Victrex ha inoltre investito in una quota di minoranza nella<br />
Magma Global Ltd per rafforzare la partnership e favorire l’adozione<br />
della tecnologia innovativa m-pipe ® dedicata alle tubazioni<br />
sottomarine in compositi per il settore energetico.<br />
Accordo tra Simona e FIP per la distribuzione in Italia<br />
Da maggio è iniziata anche in Italia la<br />
collaborazione per la distribuzione di tubi<br />
e raccordi Simona ® in PP e raccordi in PE<br />
per applicazioni industriali da parte di FIP<br />
- Formatura Iniezione Polimeri, azienda<br />
storica con sede a Casella (GE), che fa<br />
capo al gruppo Aliaxis. Le due società, che<br />
hanno punti di forza complementari, concordano<br />
sulla necessità di sviluppo commerciale<br />
del mercato industriale in Italia.<br />
“Questo accordo, in linea con i recenti<br />
sviluppi commerciali di Simona in Italia,<br />
sarà un valore aggiunto per il mercato<br />
Italiano”, ha commentato Giovanni Vesco,<br />
amministratore delegato di Simona in Italia<br />
e Sales Area Manager Western Europe di<br />
Simona AG. “I clienti trarranno vantaggio<br />
da una gamma più vasta e completa nonché<br />
da tempistiche di approvvigionamento<br />
più efficienti e tempestive”.<br />
Molto positivo anche il commento di<br />
Lucio Luciotti, amministratore delegato<br />
di FIP Spa: “Questo accordo costituisce<br />
un esempio ideale di partnership tra due<br />
grandi aziende con una profonda esperienza<br />
nei rispettivi core business. I clienti<br />
avranno a disposizione un portafoglio prodotti<br />
allargato e di alta qualità, che consentirà<br />
di coprire molteplici soluzioni nei<br />
segmenti delle applicazioni industriali per<br />
i fluidi in pressione; saranno altresì realizzate<br />
delle sinergie a livello logistico che<br />
miglioreranno ulteriormente il servizio verso<br />
l’utente finale”.<br />
28 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
attualità<br />
Bandera apre un nuovo Centro Ricambi a Pechino<br />
All’inizio del mese di maggio<br />
<strong>2017</strong> un importante evento ha<br />
ulteriormente rafforzato la collaborazione<br />
tecnica e commerciale<br />
tra Bandera e Nanjing<br />
Yangzi Plastic & Chemical<br />
Company, una relazione fondata<br />
sulla fiducia reciproca che dura<br />
ormai da 16 anni e che si è sviluppata<br />
nel campo dell’estrusione<br />
di film in bolla per la produzione<br />
di sacchi industriali<br />
(HDB). Bandera si è impegnata<br />
ad aprire un nuovo Centro<br />
Ricambi a Pechino, per garantire<br />
la disponibilità immediata<br />
di ricambi direttamente nella<br />
Cina continentale e negli altri<br />
paesi asiatici, potenziando, così,<br />
l’impatto già positivo del marchio<br />
Bandera in tutto il territorio<br />
cinese, e oltre.<br />
<strong>La</strong> fornitura diretta di ricambi<br />
Bandera al Centro Ricambi di<br />
Pechino garantirà un miglioramento<br />
dell’indice OEEE (Overall<br />
Extrusion Equipment Effec ti -<br />
veness: efficienza generale dei<br />
macchinari di estrusione) di tutte<br />
le linee esistenti, consentendo<br />
interventi più rapidi nell’ambito<br />
della manutenzione programmata<br />
e una risoluzione tempestiva<br />
di eventuali sostituzioni di<br />
ricambi, per mantenere una<br />
produzione continua. L’accordo<br />
prevede, tra l’altro: la pronta disponibilità<br />
di tecnici di assistenza<br />
locali (formati da Bandera);<br />
l’assistenza tecnica a tutti i clienti<br />
Bandera, anche al di fuori del<br />
territorio cinese.<br />
Nanjing Yangzi Plastic &<br />
Chemical Co. è il maggior produttore<br />
di film FFS in Asia e<br />
Costruzioni Meccaniche Luigi<br />
Bandera è un’azienda leader nella<br />
costruzione di linee di estrusione<br />
d’eccellenza per la produzione di<br />
film FFS in Eu ropa, artefice di<br />
continue innovazioni tecnologiche<br />
dedicate a tale applicazione,<br />
tarate in base alle nuove materie<br />
prime e alle richieste di questo<br />
specifico mercato.<br />
Sono trascorsi ormai sedici<br />
anni da quando è iniziata la collaborazione<br />
tra Bandera e<br />
Nanjing Yangzi Plastic &<br />
Chemical Co: era il 2001 e, da<br />
allora, tredici linee FFS Bandera<br />
sono state importate a Nanjing.<br />
In questi anni, entrambe le<br />
aziende non solo hanno tratto<br />
significativi benefici economici,<br />
ma hanno anche migliorato e<br />
ampliato la propria intesa reciproca,<br />
facendone nascere una<br />
vera e propria amicizia.<br />
Si prevede un’enorme richiesta<br />
di film FFS sul mercato, nonché<br />
un’attenzione sempre maggiore<br />
alla tutela dell’ambiente.<br />
Ottenuta un’ottima reputazione<br />
locale grazie alla collaborazione<br />
con la propria società partner<br />
di Nanchino e forte di notevoli<br />
referenze a livello di linee<br />
per film FFS (19+5), attraverso<br />
l’offerta di un servizio postvendita<br />
rapido ai propri clienti, la<br />
condivisione delle esperienze<br />
produttive maturate in tanti anni<br />
interventi reattivi mirati a soddisfare<br />
le richieste di ricambi,<br />
Bandera è destinata a incrementare<br />
ulteriormente la propria credibilità<br />
sul territorio cinese.<br />
Giorgio Quagliuolo presidente di Conai<br />
Il Consiglio di amministrazione<br />
di Conai (Consorzio nazionale imballaggi),<br />
riunitosi lo scorso 31<br />
maggio, ha nominato Giorgio<br />
Quagliuolo presidente per il triennio<br />
<strong>2017</strong>-2019.<br />
Presidente di Unionplast e vicepresidente<br />
della Federazione<br />
Gomma Plastica, è stato anche presidente<br />
di Corepla nei trienni 2007-<br />
2010 e 2013-2016.<br />
Il Consiglio di amministrazione<br />
ha anche nominato in qualità di vicepresidenti<br />
Angelo Tortorelli, in<br />
rappresentanza della componente<br />
degli utilizzatori commerciali e distributori,<br />
e Aurelio Ceresoli, in rappresentanza<br />
degli utilizzatori di imballaggi.<br />
Conai è un consorzio privato costituito<br />
per garantire l'avvio a riciclo<br />
dei rifiuti di imballaggio sul territorio<br />
nazionale. Costituito nel 1997 a seguito<br />
del Decreto Ronchi, in 20 anni<br />
ha avviato a riciclo 50 milioni di tonnellate<br />
di rifiuti di imballaggio – in<br />
acciaio, alluminio, carta, legno, <strong>plastica</strong><br />
e vetro – passando da poco<br />
meno di 190 mila tonnellate nel 1998<br />
a poco più di 4 milioni di tonnellate<br />
del 2016. In 20 anni l’operato di<br />
Conai ha evitato la costruzione di 130<br />
discariche di medie dimensioni.<br />
Complessivamente, la quota di<br />
rifiuti di imballaggio avviati a riciclo<br />
nel 2016 è stata pari al 67,1% dell’immesso<br />
al consumo, per un totale<br />
di 8,4 milioni di tonnellate<br />
(+2,8% sul 2015). Un risultato che<br />
è ampiamente al di sopra degli<br />
obiettivi europei al 2020, e che già<br />
supera quelli attualmente in discussione<br />
per l’anno 2025.<br />
Considerando, infine, anche la<br />
quota di recupero energetico, il<br />
78,2% degli imballaggi immessi<br />
al consumo in Italia è <strong>oggi</strong> sottratto<br />
alla discarica.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 29
appuntamenti<br />
A Norimberga la piattaforma internazionale per l'automazione<br />
Anche nel <strong>2017</strong>, SPS IPC Drives si presenta<br />
come fiera specialistica leader in Europa per l'automazione<br />
elettrica. Oltre 1.650 fornitori di automazione<br />
da tutto il mondo saranno presenti a<br />
Norimberga dal 28 al 30 novembre. Oltre ai rinomati<br />
key player del settore, numerose giovani<br />
aziende presentano i loro prodotti e soluzioni,<br />
nonché le innovazioni e le tendenze d'avanguardia.<br />
Esse forniscono ai visitatori una panoramica<br />
completa sia sui singoli componenti che sulle<br />
soluzioni complete dell'automazione elettrica.<br />
A SPS IPC Drives i visitatori da tutto il mondo<br />
beneficiano di una vasta gamma di informazioni<br />
e dell'accesso diretto alle ultime offerte dell'automazione.<br />
L'analisi della scorsa manifestazione<br />
riferita all'Europa rivela che dei 63.291 visitatori<br />
totali, 1.441 provenivano dall'Italia.<br />
Le seguenti citazioni riportano le impressioni<br />
positive della SPS IPC Drives 2016: “È stata<br />
un'esperienza che ti fa aprire gli occhi, a tal punto<br />
che la raccomanderei a chiunque nell'ambito<br />
dell'industria”, spiega Italo Zanin, Sales<br />
Management di ZML Industries Spa. “SPS IPC<br />
Drives è uno dei più grandi eventi in cui le persone<br />
di tutto il mondo vengono a vedere e ad<br />
esporre le nuove tendenze nella tecnologia di<br />
automazione. Mi è piaciuto il padiglione della<br />
sensoristica e tutto ciò che è correlato a Industria<br />
4.0 perché IoT è qualcosa che sta crescendo<br />
molto velocemente con grandi capacità di sviluppo.<br />
Posso dire di aver avuto la possibilità di<br />
vedere un sacco di cose nuove che sicuramente<br />
aiuteranno il mio gruppo a lavorare in modo efficiente<br />
ed a sviluppare applicazioni di fascia alta",<br />
ha dichiarato Adrian-loan Petrariu, docente di<br />
Ingegneria alla Universitatea Stefan cel Mare<br />
Suceava, come visitatore della manifestazione<br />
2016. Il tema Industria 4.0 è uno degli argomenti<br />
principali della SPS IPC Drives <strong>2017</strong>. Nell'era<br />
della trasformazione digitale, i due settori IT e<br />
automazione stanno crescendo di pari passo, e<br />
questo si rifletterà sulla manifestazione. Oltre<br />
alle speciali aree espositive e agli interventi tematici,<br />
alcuni espositori mostreranno anche diversi<br />
prodotti ed esempi applicativi sulla trasformazione<br />
digitale.<br />
Al tema software e IT nella produzione è dedicato<br />
quest'anno il padiglione 6. Qui si possono<br />
vedere argomenti come Web Services,<br />
sviluppo/progettazione virtuale del prodotto,<br />
piattaforme di business digitali, tecnologie<br />
IT/OT, Fog/Edge e Cloud-Computing, e molto<br />
altro ancora.<br />
Presso lo stand collettivo e il forum "Auto -<br />
mation meets IT” nel padiglione 6, le aziende<br />
presentano soluzioni digitali sulla scia di Industria<br />
4.0. Lo stand collettivo “MES goes Automation”<br />
mostra come, con l'impiego del MES, vengono<br />
ottimizzati i processi produttivi e di elaborazione<br />
degli ordini. Il tema della Cyber Security è stato<br />
ripreso da numerosi fornitori anche nel <strong>2017</strong>.<br />
Essi dimostrano visivamente nei loro stand,<br />
come le aziende possono proteggersi dagli attacchi<br />
informatici.<br />
Presso ulteriori stand collettivi i visitatori avranno<br />
la possibilità di farsi consigliare dagli espositori<br />
per acquisire un quadro completo su argomenti<br />
specifici: “Centro AMA per sensoristica,<br />
tecnica di misura e di collaudo” nel padiglione<br />
4A; “VDMA Elaborazione industriale delle immagini”<br />
nel padiglione 3A nonché “wireless in<br />
automation” nel padiglione 10.<br />
I forum delle associazioni ZVEI nel padiglione<br />
3A e VDMA nel padiglione 3 offrono interventi<br />
qualitativamente molto elevati e specialistici<br />
nonché tavole rotonde. I visitatori possono informarsi<br />
sui temi attuali dei settori e scambiare<br />
informazioni con gli esperti tramite colloqui<br />
personali.<br />
Per ulteriori informazioni sulla manifestazione,<br />
biglietti giornalieri gratuiti, viaggi speciali e consigli<br />
sulla preparazione, consultare la pagina web<br />
sps-exhibition.com. Qui gli interessati, oltre alla<br />
cartina dell'area espositiva, possono trovare una<br />
panoramica degli espositori e dei padiglioni per<br />
una migliore preparazione della visita.<br />
30 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
appuntamenti<br />
L’Industria 4.0 passa da Verona<br />
Il 18 e 19 ottobre <strong>2017</strong> a Vero -<br />
nafiere è in programma l’undicesima<br />
edizione di Save, Mostra convegno<br />
dedicata alle soluzioni e<br />
applicazioni verticali di automazione,<br />
strumentazione e sensori.<br />
Save torna con un calendario colmo<br />
di appuntamenti, convegni, dibattiti,<br />
tavole rotonde, approfondimenti<br />
dal taglio tecnico-applicativo<br />
che affronteranno tematiche di attualità.<br />
Si spazierà dalle novità<br />
dell’IoT e Industria 4.0 per il processo<br />
e per il manifatturiero alle<br />
frontiere della nuova predittiva, dai<br />
sistemi di visione all’asset management<br />
alla sicurezza informatica,<br />
dalla sensoristica alle soluzioni specifiche<br />
per l’efficienza energetica e<br />
molto altro ancora, per implementare<br />
le migliori strategie e soluzioni<br />
nei differenti mercati industriali:<br />
energia, ambiente, food & beverage,<br />
pharma, <strong>plastica</strong>, chimica e petrolchimica,<br />
automotive, gomma e<br />
<strong>plastica</strong> e così via.<br />
I maggiori player del mercato<br />
hanno già confermato la loro presenza<br />
all’evento, tra questi ricordiamo<br />
i Platinum Sponsor Beckhoff,<br />
Keyence, Rittal. Da anni Save è un<br />
momento fondamentale di aggiornamento<br />
professionale, di confronto<br />
diretto aperto a esperti, aziende,<br />
enti, istituzioni, per offrire una completa<br />
rassegna di tecnologie e soluzioni<br />
nell'ambito della strumentazione<br />
e dell’automazione, oltre<br />
che punto d'incontro per svilup -<br />
pare business.<br />
<strong>La</strong> due giorni di Verona è organizzata<br />
da Eiom con il patrocinio di Gisi<br />
(Associazione imprese italiane di<br />
strumentazione), la collaborazione<br />
e il supporto di Anipla (As socia zione<br />
nazionale per l’automazione), Ais /<br />
Isa Italy Section (Asso ciazione italiana<br />
strumentisti), Anie Automa -<br />
zione (Associa zione nazionale automazione<br />
e misura), PLC Forum (la<br />
principale Associazione italiana online<br />
per la promozione dell’automazione),<br />
Aiat (Associazione degli ingegneri<br />
per l’ambiente ed il territorio)<br />
e molte altre associazioni ancora.<br />
Per aumentare le opportunità,<br />
l’evento si svolgerà in concomitanza<br />
con MCM (manutenzione e asset<br />
management), Acquaria (trattamento<br />
acqua e aria), VPC (valvole,<br />
pompe e componentistica) e Home<br />
& Building (automazione dell’edificio<br />
e building automation), a comporre<br />
un grande evento sinergico<br />
ricco di soluzioni per gli operatori<br />
(progettisti, impiantisti, responsabili<br />
manutenzione, responsabili produzione,<br />
tecnici e strumentisti, ingegneri<br />
ecc.) che parteciperanno alla<br />
kermesse.<br />
L’agenda<br />
PSE Europe<br />
27-29 giugno <strong>2017</strong><br />
Monaco di Baviera, Germania<br />
www.pse-europe.com<br />
mcTER Cogenerazione<br />
29 giugno <strong>2017</strong><br />
Milano<br />
www.mcter.com/cogenerazione_<br />
milano<br />
Automation Instrumentation<br />
Summit<br />
5-6 luglio <strong>2017</strong><br />
Castello di Belgioioso (PV)<br />
automationinstrumentationsum<br />
mit.com<br />
Forum Meccatronica<br />
26 settembre <strong>2017</strong><br />
Ancona<br />
www.forumeccatronica.it<br />
Iranplast<br />
26-29 settembre <strong>2017</strong><br />
Teheran, Iran<br />
www.iranplast.ir<br />
Midest<br />
3-5 ottobre <strong>2017</strong><br />
Parigi, Francia<br />
www.midest.com<br />
Fakuma<br />
17-21 ottobre <strong>2017</strong><br />
Friedrichschafen, Germania<br />
www.fakuma-messe.de<br />
SAVE<br />
18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />
Verona<br />
www.exposave.com<br />
Ecomondo<br />
7-10 novembre <strong>2017</strong><br />
Rimini<br />
www.ecomondo.com<br />
Plastimagen<br />
7-10 novembre <strong>2017</strong><br />
Città del Messico, Messico<br />
www.plastimagen.com.mx<br />
SPS IPC Drives<br />
28-30 novembre <strong>2017</strong><br />
Norimberga , Germania<br />
www.mesago.de/en/SPS<br />
Samuplast<br />
1-3 febbraio 2018<br />
Pordenone<br />
www.samuexpo.com/samuplast<br />
Mecspe<br />
22-24 marzo 2018<br />
Parma<br />
www.mecspe.com<br />
Plast<br />
29 maggio-1 giugno 2018<br />
Milano<br />
www.plastonline.org<br />
Ipack-Ima<br />
29 maggio-1 giugno 2018<br />
Milano<br />
www.ipack-ima.com<br />
Achema<br />
11-15 giugno 2018<br />
Francoforte sul Meno,<br />
Germania<br />
www.achema.de<br />
Feiplastic<br />
8-12 aprile 2019<br />
San Paolo, Brasile<br />
www.feiplastic.com.br<br />
K<br />
16-23 ottobre 2019<br />
Düsseldorf, Germania<br />
www.k-online.de<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 31
Nuovi spazi per la crescita<br />
Sulla scia dei risultati positivi,<br />
IMG amplia la sede con un<br />
edificio per gli uffici e un’area<br />
dedicata alle presse a marchio<br />
Haitian, presentati<br />
in occasione del recente open<br />
house. In mostra un’ampia<br />
selezione delle presse Haitian<br />
e IMG.<br />
di Alessandro Bignami<br />
32 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani<br />
Nuovi spazi che consentiranno una<br />
crescita equilibrata, e un rafforzamento<br />
delle rispettive identità, per i due<br />
marchi Haitian e IMG. È questo uno dei messaggi<br />
chiave trasmessi da IMG in occasione<br />
dell’open house organizzata nella sede di<br />
Capriano del Colle, in provincia di Brescia, gli<br />
scorsi 9 e 10 giugno. Oltre al nuovo edificio<br />
per gli uffici, IMG ha infatti aggiunto alla struttura<br />
già esistente un capannone dedicato alle<br />
presse idrauliche ed elettriche Haitian per lo<br />
stampaggio di materie plastiche.<br />
Nella nuova area ci sarà anche spazio per uno<br />
showroom permanente per testare le macchine<br />
e osservarne il funzionamento.<br />
Nel corso dell’open house, i visitatori hanno<br />
potuto vedere in funzione un’ampia selezione<br />
delle presse prodotte o distribuite dall’azienda,<br />
alcune delle quali inserite in isole di lavoro. Le<br />
presse, sia elettriche sia idrauliche, erano collegate<br />
a un sistema di connessione e gestione<br />
dati secondo le logiche e le direttive vigenti in<br />
materia di Industry 4.0 e Iperammortamento.<br />
Davide Bonfadini, direttore commerciale di<br />
IMG, commenta le ragioni e l’esito dell’evento,<br />
cogliendo l’occasione per fare il punto sull’andamento<br />
della società e sui prossimi obiettivi.<br />
POD - Sig. Bonfadini, qual era lo scopo principale<br />
dell’open house che avete organizzato?<br />
Anzitutto quello di presentare l’ampliamento<br />
dello stabilimento e la nuova area degli uffici.<br />
Dopo 11 anni di attività in cui siamo riusciti a<br />
meritare la fiducia dei mercati, abbiamo deciso<br />
di investire nella sede, che ora si estende su<br />
Il CEO e Direttore Esecutivo<br />
di Haitian International Zhang Jianming<br />
(al centro), con Xiang Linfa,<br />
General Manager di Haitian<br />
International Germany (a destra)<br />
e Davide Bonfadini, Direttore<br />
Commerciale di IMG (a sinistra)
stampaggio<br />
a iniezione<br />
<strong>La</strong> sede di IMG e Haitian Italia<br />
a Capriano del Colle (BS) si estende<br />
ora su una superficie di 7000 m 2<br />
7 mila metri quadrati coperti. L’operazione ci<br />
ha consentito di riservare degli spazi indipendenti<br />
sia per Haitian sia per IMG, realtà che<br />
stanno andando entrambe molto bene. Così<br />
la struttura è organizzata in modo più razionale,<br />
consentendo ai due marchi di sviluppare e rafforzare<br />
la propria identità.<br />
POD - Un altro passo avanti in un periodo già<br />
ricco di soddisfazioni…<br />
Da anni stiamo vivendo un trend positivo, che<br />
si è confermato nel <strong>2017</strong>. Nel maggio scorso<br />
in Italia avevamo già venduto 150 macchine,<br />
migliorando il già ottimo risultato dello stesso<br />
periodo dell’anno scorso. E ora l’open house<br />
ha richiamato circa 500 visitatori. Davvero, i risultati<br />
in questo momento non ci mancano.<br />
Reparto produttivo IMG<br />
POD - Quali macchine avete esposto?<br />
Tra le macchine Haitian per lo stampaggio di<br />
termoplastici erano in mostra: una pressa ibrida<br />
Zeres da 120 tonnellate con robot collaborativo<br />
e isola di lavoro automatizzata; una pressa<br />
idraulica standard Mars da 200 tonnellate<br />
equipaggiata con stampo tecnico, un vero cavallo<br />
di battaglia; una Jupiter da 750 tonnellate<br />
dotata di robot cartesiano con stampo tecnico<br />
per il settore moto.<br />
Tra le macchine IMG per lo stampaggio della<br />
gomma, c’era una Nek 50 ton inserita in un’isola<br />
di lavoro automatizzata con robot antropomorfo,<br />
una pressa orizzontale Gum da 150<br />
tonnellate dedicata allo stampaggio di O-Ring<br />
e una pressa orizzontale Gum con forza di<br />
chiusura da 300 tonnellate. Più che mostrare<br />
novità in anteprima o lanciare prodotti inediti,<br />
l’open house ha offerto una visione completa<br />
di ciò che siamo <strong>oggi</strong>, dal nuovo stabilimento<br />
all’ampia gamma di tecnologie di cui disponiamo.<br />
Una sede rinnovata e più grande non<br />
è solo una questione di immagine, ovviamente.<br />
È in realtà una scelta determinante per incrementare<br />
le produzioni, servire meglio il cliente,<br />
migliorare performance ed efficacia.<br />
POD - A quando dunque il lancio delle prossime<br />
novità tecnologiche?<br />
Entro ottobre <strong>2017</strong>, Haitian presenterà la versione<br />
ibrida della pressa Zeres, che riguarderà<br />
i modelli fino alle 1300 tonnellate. In seguito<br />
sarà la volta della pressa Jupiter con<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 33
stampaggio<br />
a iniezione<br />
trafila elettrica: una combinazione ibrida fra<br />
il sistema a iniezione della Zeres e la chiusura<br />
della Jupiter, quindi a due piani. Sono novità<br />
già note a chi ci ha visitato a Chinaplas lo<br />
scorso maggio, ma che in Europa stanno per<br />
debuttare ora.<br />
Per IMG, stiamo sviluppando alcune tipologie<br />
di macchinari completamente nuove, che presenteremo<br />
in occasione di Plast 2018. A dire<br />
il vero, quando ci vengono richieste le novità,<br />
dovrei rispondere che quasi ogni giorno ne<br />
potremmo presentare una, essendo le macchine<br />
di IMG tutte speciali e tailor made.<br />
Stiamo cercando di far diventare questa marcata<br />
specializzazione il nostro standard.<br />
Due momenti dell’open house di Haitian IMG<br />
POD - Che cosa la rende più orgoglioso di<br />
questi anni di lavoro?<br />
Sono contento che l’azienda abbia saputo<br />
mantenere piena trasparenza e ottenere dal<br />
mercato il riconoscimento della propria capacità,<br />
serietà e professionalità, aggiornando il<br />
proprio approccio al settore in conformità alle<br />
esigenze e allo stile di <strong>oggi</strong>.<br />
Presse IMG esposte all’open house<br />
POD - <strong>La</strong> collaborazione con Haitian continua<br />
ad avere un ruolo chiave nella vostra<br />
crescita…<br />
Sì, certo. E da parte del partner cinese c’è il<br />
pieno riconoscimento per il lavoro che abbiamo<br />
svolto. Lo prova anche il fatto che il presidente<br />
di Haitian, Zhang Jianming, ha scelto<br />
l’occasione del nostro open house per tornare<br />
in Italia, dove non veniva da 10 anni.<br />
POD - Adesso cosa bisogna fare?<br />
Consolidare quanto fatto; se poi riusciamo a<br />
crescere ulteriormente, meglio ancora. Di certo<br />
l’ampliamento della sede ci spingerà a fare di<br />
più, ma resto dell’idea che, nello scenario europeo<br />
e soprattutto italiano, puntare troppo sulla<br />
grandezza delle dimensioni non sia necessariamente<br />
la strategia giusta. Preferisco<br />
continuare a mettere al centro la qualità del<br />
servizio al cliente.<br />
34 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
stampaggio<br />
a iniezione<br />
Tecnologie a iniezione in scena<br />
Nel corso della fiera FIP <strong>2017</strong>, tenutasi<br />
recentemente a Lione, Negri Bossi ha<br />
presentato le ultime tecnologie all’interno<br />
di uno stand di 143 metri quadrati.<br />
L’evento si è rivelato un successo per<br />
l’azienda, che ha attirato nuovi clienti<br />
oltre a quelli storici.<br />
<strong>La</strong> star dello show è stata la ele all electric,<br />
macchina da 180 tons che stampava<br />
racchette da ping pong utilizzando la tecnologia<br />
FMC (Foam Microcellular<br />
Moulding Process). Il gruppo di iniezione<br />
principale iniettava materiale PBT per<br />
produrre lo scheletro e il manico della<br />
racchetta mentre grazie all’iniezione elettrica<br />
verticale veniva iniettato il materiale<br />
TPE per ottenere un’impugnatura più<br />
soffice. Uno dei due lati della racchetta<br />
era in foam LSR (Liquid Silicone Rubber)<br />
che lo rendeva più soffice e leggero mentre<br />
l’altro lato era più duro, prodotto in<br />
LSR standard.<br />
Il materiale LSR era iniettato direttamente<br />
nello stampo tramite le linee di<br />
iniezione EasyBalance LSR by Guzzini<br />
Engineering ed era completo di sistema<br />
per la realizzazione del FMC. I pezzi stampati<br />
erano gestiti da un robot a 6 assi fornito<br />
da Sytrama, una società appartenente<br />
al gruppo Negri Bossi, mentre lo<br />
stampo è stato realizzato da Esistampi.<br />
<strong>La</strong> tecnologia presentata ha destato l’attenzione<br />
di molti visitatori, sia di aziende<br />
clienti che concorrenti.<br />
A completare l’allestimento dello stand<br />
una Canbio st 250 tons, macchina servo-idraulica<br />
che, per l’occasione, produceva<br />
un tappo grazie a uno stampo a 8<br />
impronte in materiale PP con un tempo<br />
ciclo di 6,7 secondi.<br />
Aggiornamento<br />
del sistema qualità<br />
L’edizione aggiornata della ISO<br />
9001 ha stimolato l’azienda verso<br />
un modo di pensare basato sull’analisi<br />
del rischio (risk-based thinking)<br />
per supportare e migliorare<br />
la comprensione e l’applicazione<br />
dell’approccio per processi. Negri<br />
Bossi è una delle poche aziende<br />
che si è uniformata già alla recente<br />
ISO, sebbene avesse ancora tempo<br />
fino al 2018 per adeguarsi.<br />
L’analisi del rischio, Risk Based<br />
Thinking, permette a una organizzazione<br />
di determinare i fattori che<br />
potrebbero rendere inefficaci i processi<br />
e il Sistema di Gestione<br />
Qualità e di porre preventivamente<br />
in atto i controlli necessari ad assicurare<br />
che questo non accada.<br />
Nel corso del processo di adeguamento<br />
l’azienda ha sottoposto<br />
dunque ad analisi il proprio contesto<br />
di riferimento determinando<br />
i rischi principali, sia a livello strategico<br />
che a livello operativo, e ne<br />
ha fatto la base per la pianificazione<br />
del miglioramento.<br />
Negri Bossi ha integrato questo<br />
approccio nelle proprie strategie<br />
indirizzate a perseguire politiche<br />
di innovazione del prodotto, del<br />
processo produttivo e dei rapporti<br />
con i fornitori e clienti, così da supportare<br />
adeguatamente la politica<br />
di penetrazione nei mercati di riferimento<br />
e di ricollocazione del<br />
marchio.<br />
I risultati del confronto di questi<br />
giorni con l’Ente di Certificazione<br />
sono stati particolarmente positivi:<br />
zero rilievi e due punti di forza.<br />
L’organizzazione Negri Bossi ha<br />
dimostrato di essere in linea con<br />
le evoluzioni dei principi di gestione<br />
per la qualità ed è lieta di condividere<br />
con tutti la soddisfazione<br />
del risultato.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 35
stampaggio<br />
a iniezione<br />
Da quasi vent’anni IMEX Italia distribuisce sul mercato nazionale una vasta gamma<br />
di presse, progressivamente arricchita. L’efficienza del servizio ha rappresentato<br />
un fattore determinante per l’affermazione della società veronese.<br />
di Francesco Goi<br />
Pressa serie BS<br />
dotata di<br />
servomotore<br />
e pompa<br />
ad ingranaggi<br />
Presse idrauliche,<br />
elettriche e verticali<br />
per termoplastici<br />
Quando le presse asiatiche hanno iniziato<br />
a trovare spazio anche sui mercati<br />
europei, IMEX Italia è stata una<br />
delle prime società a proporre queste macchine<br />
sul mercato italiano. Da allora si è avuta<br />
una crescente affermazione su cui ci soffermiamo<br />
con il fondatore e amministratore delegato<br />
Franco Buglio.<br />
POD - Sig. Buglio, con quali obiettivi è nata la<br />
IMEX e quali sono stati i momenti più importanti<br />
della sua attività?<br />
Ancor prima della fondazione dell’azienda, nei<br />
primi anni Novanta, avevo proposto al mercato<br />
italiano alcune linee di presse di costruttori asiatici.<br />
Nel corso dei miei numerosi viaggi nel Sud-<br />
Est asiatico avevo conosciuto alcune aziende<br />
locali e ritenuto che il mercato europeo avrebbe<br />
potuto essere interessato ad alcune delle loro<br />
tecnologie.<br />
Inizialmente l’affermazione delle presse asiatiche<br />
sul mercato europeo non è stata facile,<br />
ma gradualmente il buon rapporto qualità/prezzo<br />
ha rappresentato un fattore vincente.<br />
IMEX Italia è stata fondata nel 1998 per la distribuzione<br />
delle presse idrauliche della Borche; la<br />
gamma si è arricchita nel 2000 con le macchine<br />
verticali della Multiplas, mentre nel 2015 è iniziata<br />
la collaborazione con la Foxnum, società di<br />
Taiwan costruttrice di presse elettriche, facente<br />
parte del Gruppo Hon Hai/Foxconn Technology<br />
(1.200.000 dipendenti).<br />
Lo staff di IMEX Italia presente a Mecspe <strong>2017</strong><br />
POD - Partendo dalle presse idrauliche, in<br />
anni molto complessi, quali sono stati i punti<br />
di forza delle macchine e del vostro approccio<br />
al mercato?<br />
Essendo una piccola azienda, è stato forse più<br />
agevole superare i momenti di crisi. Ritengo<br />
che in questi anni abbiamo lavorato bene, fornendo<br />
al cliente il massimo sostegno per la<br />
qualità delle macchine, ma principalmente per<br />
il servizio, che per noi riveste un’importanza<br />
fondamentale.<br />
36 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
stampaggio<br />
a iniezione<br />
Pressa serie BU 6800 ton con gruppo di chiusura a 2 piani<br />
Il servizio inizia con la consulenza, con l’obiettivo<br />
di indirizzare l’utilizzatore verso l’acquisto<br />
della macchina più adatta alle sue necessità.<br />
In seguito, occorre essere pronti ad affrontare<br />
ogni tipo di problema con costi sostenibili.<br />
Le macchine asiatiche hanno incontrato progressivamente<br />
il favore degli stampatori italiani,<br />
dimostrando una grande affidabilità.<br />
L’importanza assegnata al servizio assistenza<br />
è confermata dal fatto di aver costituito IMEX<br />
Italia in società con Roberto Chittò, che aveva<br />
maturato consolidate esperienze tecniche. <strong>La</strong><br />
nostra rete di assistenza copre tutta Italia avvalendoci<br />
di collaborazioni con tecnici di grande<br />
esperienza quali LG Granini, MAC Service<br />
Ballarini, I.S.C. Benazzi in modo da garantire<br />
interventi rapidi su tutto il territorio nazionale.<br />
Assistiamo i clienti in Italia, ma anche in alcuni<br />
mercati internazionali dove operano società<br />
italiane o multinazionali che utilizzano le nostre<br />
macchine in paesi stranieri: Inghilterra, Francia,<br />
Germania, Sudafrica, Marocco, Tunisia, Sri<br />
<strong>La</strong>nka, Brasile.<br />
POD - Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono<br />
le vostre presse idrauliche?<br />
Le presse idrauliche Borche adottano un sistema<br />
di pompe a ingranaggi, abbinato a un servomotore<br />
a magneti permanenti: a livello di prestazioni<br />
e consumi energetici si avvicinano<br />
molto a quelli delle presse elettriche. Si tratta<br />
di macchine affidabili, dal rendimento costante,<br />
che ci stanno fornendo grosse soddisfazioni:<br />
lo constatiamo quando il cliente rinnova gli ordinativi,<br />
soddisfatto dei risultati ottenuti. Recen -<br />
Pressa serie BS 200T con robot<br />
Borunte a 3 assi elettrici<br />
temente abbiamo realizzato un impianto, con<br />
14 macchine da 120 a 1600 tonnellate, per un<br />
cliente italiano con stabilimento in Polonia.<br />
Abbiamo sempre cercato la soddisfazione dei<br />
clienti, facendo un passo alla volta, senza trascurare<br />
anche i clienti più piccoli.<br />
POD - Perché avete scelto di arricchire la vostra<br />
gamma con le macchine elettriche?<br />
Nel corso degli ultimi anni si è progressivamente<br />
affermata la tendenza a utilizzare le macchine<br />
elettriche. Abbiamo così iniziato la collaborazione<br />
con Foxnum perché l’altra casa che<br />
rappresentiamo, la Multiplas, leader mondiale<br />
nelle presse verticali, è il suo primo fornitore; a<br />
sua volta Foxnum è il primo fornitore della<br />
Apple per la produzione di iPad e altri prodotti<br />
di questo tipo.<br />
Pressa elettrica<br />
mod. FAE 250T<br />
Foxnum realizzava da molto tempo le macchine<br />
elettriche per il proprio fabbisogno interno<br />
e nei propri stabilimenti conta su oltre 10.000<br />
macchine funzionanti.<br />
<strong>La</strong> collaborazione è iniziata alla metà del 2015.<br />
All’inizio Foxnum non era conosciuta sul mercato<br />
italiano; in seguito le vendite sono cresciute<br />
gradualmente e, anche in questo ambito,<br />
stiamo ottenendo buoni risultati.<br />
POD - Quali sono le peculiarità di queste presse<br />
elettriche?<br />
<strong>La</strong> gamma di presse comprende i modelli da<br />
50 a 650 tonnellate; è inoltre disponibile la serie<br />
con doppia iniezione. È importante sottolineare<br />
che tutti i componenti principali vengono prodotti<br />
internamente, un’ulteriore garanzia per gli<br />
utilizzatori.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 37
stampaggio<br />
a iniezione<br />
Pressa elettrica<br />
a doppia iniezione<br />
Presse verticali<br />
Pressa verticale<br />
serie V4-2R-300ton<br />
a doppia iniezione<br />
POD - Nei vent’anni di attività di IMEX Italia il<br />
mercato italiano ha vissuto alcuni anni buoni e<br />
molti difficili. Come vede il futuro del settore nel<br />
breve-medio termine? Quali investimenti contate<br />
di sostenere per consolidare ulteriormente<br />
il posizionamento raggiunto?<br />
Anche noi abbiamo vissuto le difficoltà del mer-<br />
cato. Una scelta felice è stata quella di completare<br />
la nostra gamma con le presse verticali<br />
della Multiplas che, nei momenti di crisi di mercato,<br />
ci hanno assicurato un grosso aiuto.<br />
Oggi disponiamo di una gamma completa che<br />
ci offre la possibilità di realizzare forniture più<br />
ampie ai clienti che acquistavano una sola tipologia<br />
di macchina.<br />
È difficile fare previsioni per il futuro. Il 2016 è<br />
stato un anno record, in cui abbiamo praticamente<br />
raddoppiato il fatturato; nel <strong>2017</strong> contiamo<br />
di consolidare i risultati raggiunti.<br />
Finora abbiamo ottenuto le maggiori affermazioni<br />
nel settore automotive. Nell’ultimo anno<br />
la nostra offerta si è arricchita con i manipolatori<br />
della Borunte, uno dei maggiori costruttori internazionali<br />
in questo ambito, i cui prodotti possono<br />
offrire nuove opportunità nell’automotive<br />
e in altri settori.<br />
POD - Di quali risultati raggiunti con IMEX è<br />
maggiormente orgoglioso e quali obiettivi vorrebbe<br />
raggiungere nei prossimi anni?<br />
Il primo successo è quello di far parte ancora<br />
di un settore in cui diversi protagonisti, sia i costruttori<br />
che stampatori, non sono riusciti a superare<br />
gli anni della crisi.<br />
Battute a parte, dà soddisfazione quando i<br />
clienti riconoscono che la scelta delle macchine<br />
IMEX è stata giusta: non è facile ricevere complimenti<br />
dai clienti, ma fortunatamente ci è capitato<br />
spesso di avere questa soddisfazione.<br />
<strong>La</strong> correttezza e la rispondenza delle tecnologie<br />
alle attese dei clienti determina un rapporto<br />
di fidelizzazione e, qualche volta, anche di riconoscimenti<br />
espliciti.<br />
Per il futuro ci interessa mantenere i livelli raggiunti<br />
lo scorso anno, confermando l’efficienza<br />
del servizio anche di fronte ad un eventuale<br />
aumento del lavoro. Non aspiriamo ad una crescita<br />
troppo veloce, preferiamo consolidare i<br />
nostri punti forti e dare ai clienti il top della qualità<br />
e del servizio.<br />
POD - Anche la partecipazione alle fiere di<br />
settore ha inciso positivamente per la vostra<br />
attività?<br />
Siamo soddisfatti soprattutto della partecipazione<br />
al Mecspe, manifestazione in cui siamo<br />
stati presenti a quasi tutte le edizioni: in particolare,<br />
nel 2016 e nell’edizione del marzo scorso<br />
abbiamo avuto buone soddisfazioni.<br />
Il prossimo anno parteciperemo al Plast, la fiera<br />
italiana più importante, augurandoci che sia<br />
più brillante rispetto alle ultime due edizioni.<br />
Siamo presenti anche alle maggiori manifestazioni<br />
internazionali in app<strong>oggi</strong>o ai costruttori di<br />
cui siamo distributori.<br />
38 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
estrusione<br />
Linee di produzione film barriera per il settore agricolo<br />
Bandera si conferma un protagonista internazionale nella produzione<br />
di impianti in bolla di grandi dimensioni per l’agricoltura.<br />
Negli ultimi cinque anni ha registrato un incremento nelle richieste<br />
di linee multistrato non più dedicate soltanto alla realizzazione<br />
di film standard per copertura serre, ma capaci anche di produrre<br />
film “barriera” con proprietà foto selettive, stabilizzanti e migliorative<br />
di resistenza e flessibilità, allungando anche la durata del<br />
film in condizioni meteorologiche avverse e migliorandone la<br />
permeabilità alle temperature di esercizio. L’impianto è caratterizzato<br />
da un’estrema flessibilità, garantita da particolari e innovative<br />
soluzioni tecnologiche, che permettono di realizzare film<br />
per svariati utilizzi quali “silobag”, “flexitank”, fumigazione e<br />
liner per container. Tutte queste applicazioni hanno in comune<br />
strutture “barriera” a 5 o 7 strati, che conferiscono al prodotto<br />
finale una considerevole impermeabilità ai gas, consentendo<br />
così lo stoccaggio e/o il trasporto di beni normalmente considerati<br />
velocemente deperibili (granaglie, vino, olio di palma, succhi/polpa<br />
di frutta ecc.)<br />
A tale scopo, nei prossimi 12 mesi, Bandera installerà cinque<br />
impianti, distribuiti in quattro aziende localizzate in diversi continenti.<br />
Si tratta di converter che hanno deciso di affidarsi al marchio<br />
Bandera in virtù non soltanto della sua lunga esperienza e<br />
le numerose referenze in questo specifico settore, ma anche<br />
per comprovata efficienza del servizio tecnico post-vendita.<br />
L’azienda progetta, con propri ingegneri di grande competenza,<br />
linee di ultima generazione realizzate 100% nei propri reparti<br />
produttivi di Busto Arsizio (VA).<br />
Le commesse in ordine saranno un’opportunità per i clienti<br />
trasformatori di soddisfare necessità di customizzazione, permettendo<br />
lo sviluppo del loro business con tecnologie all’avanguardia.<br />
Il range produttivo completo delle linee agri Bandera comprende:<br />
range di spessori film: 30 ÷ 220 µm; fascia utile: fino a<br />
24 m con possibilità di avvolgitore semi e full automatic; capacità<br />
di produzione dei Ø delle teste fino a 2500 mm ed oltre; produttività<br />
fino a 2000 kg/h ed oltre; numero di strati: 3, 5 e 7.<br />
Nuovo impianto venduto in Egitto<br />
Bandera riafferma la sua posizione nel mercato egiziano attraverso la<br />
vendita di una linea di film in bolla di alta qualità SmartFlex ® 22 Plus per la<br />
produzione di film agricolo.<br />
Questo nuovo ordine conferma la tendenza positiva di Bandera sul mercato,<br />
che ha registrato negli ultimi anni la vendita di numerose linee, specialmente<br />
per film agricolo.<br />
Principali caratteristiche tecniche: applicazioni: film agricolo e per imballaggio<br />
generico; larghezza film piatto: fino a 2200 mm netto (già refilato);<br />
gamma spessori: 20÷200 µm; produttività: fino a 550 kg/h; sistema di dosaggio<br />
gravimetrico a batch a 12 componenti;1 estrusore Ø 85 mm per lo<br />
strato centrale e 2 estrusori Ø 65 mm per gli strati laterali; testa di coestrusione<br />
a 3 strati con filiera Ø 600 mm e sistema IBC; 4 sensori ad ultrasuoni<br />
per la gestione dell’IBC e controllo automatico della larghezza; anello di raffreddamento<br />
a doppio flusso ad alta efficienza; sistema automatico di misura<br />
e controllo dello spessore; gabbia guida tubolare; traino rotante tavola 2400<br />
mm con rullini in alluminio, rulli di raffreddamento addizionali “S-wrap” e<br />
soffietti; guida nastri; avvolgitore a doppia stazione modello back-to-back<br />
con modalità di avvolgimento a contatto; IoE - Internet of Extrusion / Industry<br />
4.0 collegamento e gestione via PLC.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 39
estrusione<br />
Union Officine Meccaniche, sempre alla ricerca<br />
di nuove soluzioni meccaniche nei numerosi settori<br />
applicativi dei suoi impianti di estrusione,<br />
ha recentemente sviluppato due nuove tecnologie<br />
nel settore dei compound e del recupero<br />
dei materiali.<br />
di Francesco Goi<br />
Estrusore bivite<br />
33 ad alta<br />
velocità<br />
L’innovazione nell’estrusione<br />
compound e nel recupero<br />
di materiali plastici con metalli<br />
Negli anni ’70 - ’80, e fino alla fine degli<br />
anni ’90, Union Officine Meccaniche<br />
per la prima volta aveva affrontato<br />
l’estrusione compound, quando si era manifestata<br />
l’esigenza di lavorare cariche minerali e<br />
vegetali all’interno del polimero.<br />
Riprendendo a distanza di anni la costruzione<br />
di questa tipologia di macchine, <strong>oggi</strong> si è imposta<br />
la necessità di trattare materiali molto<br />
più sofisticati, che richiedono l’applicazione<br />
di una tecnologia meccanica per la macchina,<br />
ma anche una tecnologia chimica per il prodotto<br />
da trattare.<br />
Avendo la possibilità di lavorare a stretto contatto<br />
con esperti di polimeri, la società ha recentemente<br />
sviluppato un metodo innovativo<br />
per la produzione di compound antifiamma,<br />
compound contenenti grafene e altri materiali<br />
eterogenei.<br />
Per sviluppare queste applicazioni non erano<br />
più sufficienti estrusori monovite o bivite tradizionali,<br />
ma si richiedevano macchine particolari<br />
che consentono di eseguire molto rapidamente<br />
la pulizia delle viti e, con un profilo vite<br />
definito, permettono di estrudere diverse tipologie<br />
di materiali senza che si rendano necessari<br />
continui interventi in un punto molto delicato<br />
della macchina.<br />
Con l’obiettivo di fornire agli utilizzatori un supporto<br />
completo, Union ha installato presso il<br />
proprio stabilimento una macchina di media<br />
capacità produttiva, utilizzabile anche per eseguire<br />
prove e ricerche per i clienti; infatti non<br />
sarebbe stato possibile sviluppare le prove su<br />
una macchina di bassa portata e poi trasferire<br />
le informazioni su una macchina di produzione.<br />
Si è scelto di costruire una macchina con una<br />
capacità produttiva di 600 - 1000 kg/ora, a disposizione<br />
di chi è interessato a trattare compound<br />
non generici.<br />
Union realizza tecnologie per i settori del rigido<br />
e dell’espanso: nel rispetto delle vigenti nor-<br />
mative sulla sicurezza delle costruzioni, anche<br />
ai materiali espansi sono richieste caratteristiche<br />
antifiamma.<br />
“Uno dei materiali che ci ha permesso di ottenere<br />
risultati molto brillanti”, osserva il<br />
Direttore Commerciale Fausto Zanazza”, “è<br />
proprio il compound realizzato con un additivo<br />
antifiamma polimerico, in sostituzione di quello<br />
messo al bando alcuni anni fa dalla Comunità<br />
Europea”.<br />
Per i primi test di produzione Union ha sviluppato<br />
una tecnologia - per la quale verranno richiesti<br />
brevetti - che utilizza additivi antifiamma<br />
in forma liquida. Come è noto, gli additivi antifiamma<br />
sono altamente corrosivi e usuranti per<br />
le viti; pertanto la possibilità di dosarli in forma<br />
liquida consente la loro aggiunta in una fase più<br />
avanzata del processo, nel melt del prodotto,<br />
senza modificare la struttura del polimero, riducendo<br />
sensibilmente l’effetto abrasivo e garantendo<br />
addirittura una migliore miscelazione.<br />
40 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
estrusione<br />
Apertura a libro estrusore bivite da compound,<br />
viti 33 mm ad alta velocità<br />
Estrusore bivite da compound,<br />
viti 66 mm con taglio in testa<br />
“Il risultato è stato superiore alle migliori aspettative”,<br />
aggiunge Zanazza; “l’additivo liquido<br />
antifiamma ha rappresentato quasi un aiuto anche<br />
per il processo; il prodotto finito, estruso in<br />
testa piana, presenta una superficie molto più<br />
regolare. <strong>La</strong> soluzione sviluppata rappresenta<br />
un successo; infatti sul mercato finora non era<br />
mai stato proposto un prodotto con queste caratteristiche.<br />
Siamo orgogliosi che questo traguardo sia stato<br />
ottenuto proprio nel laboratorio che Union ha<br />
creato per la produzione di compound in fase<br />
sperimentale, in piccoli lotti. In questo ambito<br />
collaboriamo con Green Chemicals e insieme<br />
abbiamo costituito una società terza, a disposizione<br />
dei clienti per questo tipo di attività.<br />
<strong>La</strong> nuova esperienza è iniziata nel mese di febbraio<br />
di quest’anno e ci auguriamo di poterla<br />
allargare ad altri settori, per esempio nel biodegradabile<br />
e nel biocompostabile. Sono già<br />
state sviluppate prove di estrusione che hanno<br />
fornito risultati positivi che potrebbero avere<br />
una valenza importante se, magari in un futuro<br />
non lontano, nel settore del packaging dovesse<br />
essere prescritto l’impiego di materiali biodegradabili.<br />
Siamo entrati il questo settore con un passo<br />
lento, ma sviluppando esperienze con prodotti<br />
di alto livello”.<br />
Un progetto di recupero<br />
dei materiali ferrosi e polimerici<br />
Il “rientro” dell’azienda nel settore dei compound,<br />
ha suggerito di applicare questa esperienza<br />
nel settore del recupero di materiali molto<br />
delicati, partendo dalle applicazioni nel settore<br />
automobilistico.<br />
In questo ambito esiste un progetto internazionale<br />
molto avanzato che ha permesso di ampliare<br />
le conoscenze nel trattamento di un prodotto<br />
contenente metalli e materiali plastici.<br />
“Union è sempre molto aperta di fronte alla ricerca<br />
e all’innovazione, con l’obiettivo di soddisfare<br />
nuove esigenze del mercato”, aggiunge<br />
Zanazza.<br />
“Il recupero dei film agricoli e delle bottiglie in<br />
materiale plastico si realizza ormai da anni.<br />
Quello dedicato al settore delle batterie dell’automobile<br />
rappresenta una base indispensabile<br />
per effettuare, in futuro, anche il recupero<br />
delle batterie al litio delle auto elettriche”.<br />
“Nel grande progetto internazionale per il riciclo<br />
del polipropilene da batteria e da altri componenti<br />
dell’interno auto, Union si propone come<br />
fornitore “chiavi in mano” delle tecnologie per<br />
le fasi di pre- e post-estrusione”, osserva l’Area<br />
Manager Mattia Valtorta.<br />
“Per pre- e post-estrusione intendiamo le fasi<br />
di caricamento dell’impianto delle scaglie provenienti<br />
dal lavaggio, la dosatura, la separazione<br />
del polimero da eventuali residui ferrosi<br />
o non ferrosi, la produzione del granulo, il trasporto,<br />
lo stoccaggio interno, lo stoccaggio<br />
esterno e il caricamento in automatico su autobotti<br />
specifiche per ogni polimero.<br />
<strong>La</strong> novità risiede nel fatto che Union è in grado<br />
di proporsi come fornitore di tecnologia, quindi<br />
con la capacità finanziaria di affrontare un progetto<br />
che va oltre la fase di estrusione, includendo<br />
anche il trasporto e lo stoccaggio.<br />
Union ha già ottenuto riscontri molto positivi<br />
anche per questa soluzione tecnologica, di<br />
pari livello, se non superiore, a quelle dei più<br />
famosi competitors internazionali, principalmente<br />
tedeschi.<br />
Spesso le aziende italiane riescono a prevalere<br />
sulla concorrenza per il fattore prezzo; Union,<br />
invece, ha avuto la forza di sviluppare questo<br />
progetto grazie alle soluzioni tecnologiche che<br />
fanno parte del suo bagaglio di esperienze.<br />
Riteniamo che questa soluzione innovativa nel<br />
campo del recupero possa costituire il trampolino<br />
di lancio per altri sviluppi, ci auguriamo<br />
ancora più importanti.<br />
Nel settore auto sono sempre più numerosi i<br />
componenti costruiti non più in lega o materiali<br />
metallici, ma utilizzando nuovi tecnopo-<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 41
estrusione<br />
limeri; di conseguenza, il riciclo dei prodotti<br />
esausti costituirà una sfida sempre più frequente<br />
per noi costruttori di impianti. Entrando<br />
a far parte del mondo del riciclo, soprattutto<br />
per quanto riguarda il settore automobile,<br />
possiamo contare su un vantaggio competitivo<br />
determinato dalle vaste esperienze maturate<br />
nel corso degli anni”.<br />
Flessibilità e diversificazione<br />
Le tecnologie citate rappresentano una conferma<br />
della tendenza di Union a sviluppare progetti<br />
innovativi, anche in settori diversi, accomunati<br />
dal principio di soddisfare esigenze<br />
concrete degli utilizzatori.<br />
“Oggi si legge di qualcuno che realizza granuli<br />
con la fibra di vetro; in Union, utilizzando<br />
macchine monovite, già nei primi anni Ottanta<br />
abbiamo trattato materiali con fibra di vetro,<br />
di poliammide e polipropilene”, riprende<br />
Zanazza. “Passare agli estrusori bivite per realizzare<br />
i compound non ha rappresentato un<br />
salto di tecnologia troppo difficoltoso; abbiamo<br />
solo affinato le performance raggiunte già nel<br />
passato.<br />
Alcuni anni fa una grande multinazionale ha<br />
presentato un nuovo polimero antifiamma apparentemente<br />
rivoluzionario; tuttavia l’utilizzo<br />
di questo materiale sulle macchine esistenti ha<br />
richiesto l’introduzione di modifiche meccaniche<br />
consistenti. Nel caso nostro, l’introduzione<br />
dell’antifiamma liquido, che non necessità una<br />
miscelazione particolare, non ha richiesto modifiche<br />
nel macchinario.<br />
Grazie all’esperienza di Union nel settore dell’espanso,<br />
mediante specifiche pompe è possibile<br />
entrare con gas liquidi all’interno dell’estrusore;<br />
in questo caso non si tratta di un<br />
gas, ma di un polimero antifiamma.<br />
Il progetto per il recupero delle batterie d’auto<br />
è stato sviluppato rivolgendo un’attenzione particolare<br />
al trattamento delle materie prime: stoccaggio,<br />
miscelazione, lavaggio dei materiali<br />
ferrosi. Il business delle batterie è gestito da<br />
alcune società multinazionali, ma alcuni paesi<br />
non accettano che l’operazione di recupero<br />
venga effettuato da queste strutture e preferiscono<br />
realizzarla in proprio.<br />
In questa ottica, Union è pronta per il mercato<br />
cinese, destinato a rappresentare il futuro nel<br />
campo dell’automotive, avendo la necessità di<br />
recuperare quantità enormi di materiale; lo stesso<br />
avverrà in India. Per noi le opportunità saranno<br />
molte”.<br />
“Nel settore del riciclo”, aggiunge Valtorta,<br />
“abbiamo mutuato un’esperienza, già fatta nel<br />
settore PET, in merito alla correzione in automatico<br />
della formulazione:<br />
con il nostro sistema è<br />
possibile realizzare il controllo<br />
della viscosità in linea<br />
e la sua correzione in<br />
automatico durante il processo.<br />
<strong>La</strong> proposta tecnologica<br />
è stata il key point<br />
che ci ha proiettato in una<br />
posizione d’avanguardia<br />
in questo settore.<br />
Particolare cilindro<br />
di un estrusore bivite ad alta<br />
velocità, viti 33 mmn<br />
Sono più di 280 le formulazioni del polipropilene<br />
di recupero dal car interior. Attualmente, negli<br />
impianti esistenti, le correzioni non avvengono<br />
mai in tempo reale e sono affidate all’esperienza<br />
degli operatori.<br />
Union ha proposto il controllo e la correzione<br />
della formulazione nella convinzione che la sua<br />
esperienza consolidata potesse essere trasferita<br />
anche in questo settore: finora la soluzione<br />
ha incontrato il pieno riscontro del mercato”.<br />
“Abbiamo proposto queste anteprime”, conclude<br />
Zanazza, “per sottolineare che Union è in<br />
grado di fornire un supporto generale negli ambiti<br />
trattati, non limitato al granulo. <strong>La</strong> nostra esperienza<br />
è tale da poter consigliare anche l’abbandono<br />
di un’idea, quando non ha le caratteristiche<br />
per soddisfare l’obiettivo prefissato. Solo una<br />
modifica basata su esperienze consolidate potrebbe<br />
permettere una sua affermazione.<br />
Non vogliamo essere i depositari delle regole<br />
della polimerizzazione, ma sicuramente 50 anni<br />
di esperienza nel trattamento dei materiali garantiscono<br />
un vantaggio competitivo rispetto<br />
a chi si pone sul mercato proponendo impianti<br />
senza un adeguato back ground.<br />
Union è una struttura più piccola rispetto ad<br />
altri player internazionali e italiani presenti in<br />
questo segmento di business. Non sempre<br />
‘piccolo è bello’, ma è certamente fondamentale<br />
la flessibilità che può assicurare una piccola<br />
società. Nel corso degli anni siamo riusciti<br />
a proporre soluzioni tecnologiche tuttora uniche<br />
al mondo, per esempio il doppio degasaggio<br />
nella monovite e il quarto degasaggio nella bivite<br />
corotante.<br />
<strong>La</strong> nostra Ricerca & Sviluppo è ancora old style,<br />
con tutti gli aspetti positivi legati a questo approccio,<br />
cioè l’esperienza pratica e le prove fisiche,<br />
che spesso risultano molto più efficaci<br />
della teoria e di alcune ipotesi tutte da verificare.<br />
<strong>La</strong> capacità di trasformare in engineering meccanico<br />
e di processo un’idea del cliente, utilizzando<br />
anche la sua parte di esperienza, molto<br />
spesso ha prodotto risultati tecnologici di<br />
alto livello”.<br />
42 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
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Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />
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❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />
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estrusione<br />
Il Gruppo Amut “chiude il cerchio”<br />
Impianti per membrane<br />
impermeabilizzanti<br />
e per il trattamento rifiuti<br />
Amut, che sta vivendo una fase di espansione della sua attività,<br />
ha recentemente messo a punto alcune linee innovative nei settori<br />
dell’estrusione membrane impermeabilizzanti e del riciclaggio<br />
delle materie plastiche.<br />
di Francesco Goi<br />
Giovanni Cattaneo, Direttore Commerciale di Amut, “nel tempo libero”<br />
Il Gruppo Amut, attualmente presente in tutti i<br />
comparti dell’estrusione, è alla costante ricerca<br />
di soluzioni tecnologiche innovative, destinate<br />
alle più svariate applicazioni industriali.<br />
Abbiamo incontrato il Direttore Commerciale<br />
Giovanni Cattaneo per fare il punto sugli sviluppi<br />
più significativi e i progetti per il breve-medio<br />
termine.<br />
POD - Sig. Cattaneo, qual è il Suo giudizio sui<br />
risultati raggiunti da Amut nel 2016 e nel primo<br />
semestre di quest’anno?<br />
Il 2016 è stato un anno molto interessante, che<br />
si è chiuso positivamente con la partecipazione
estrusione<br />
del Gruppo alla K di Düsseldorf. Per la prima volta<br />
eravamo presenti in fiera dopo l’acquisizione<br />
della Dolci Bielloni e la linea esposta allo stand<br />
ha riscosso un ottimo riscontro, che sta dando i<br />
suoi frutti anche nel corso di quest’anno.<br />
Anche le linee tradizionali di Amut per l’estrusione<br />
profili, tubi, tubi medicali, foglia per termoformatura<br />
hanno garantito ottimi risultati; particolarmente<br />
significativi sono stati gli sviluppi<br />
nel campo della foglia multistrato con abbinamenti<br />
diversi a seconda delle esigenze particolari<br />
degli utilizzatori.<br />
Per fare un esempio, proprio in questi giorni è<br />
terminato il collaudo di un impianto estrusione<br />
foglia per un cliente francese operante nel campo<br />
della termoformatura di imballaggi brevettati<br />
per componenti elettrici ed elettronici. Per questa<br />
Impianto per l’estrusione<br />
di membrane impermeabilizzanti<br />
Configurazione membrane<br />
fornitura abbiamo sviluppato un flowbox molto<br />
particolare per la distribuzione e la regolazione<br />
degli strati in modo da ottenere protezione da<br />
campi magnetici ed elettrostatici.<br />
Il settore dei mobili, grazie alla nostra tecnologia<br />
per la produzione della foglia destinata<br />
all’”edge banding”, sta portando dei risultati<br />
molto positivi con un considerevole numero di<br />
linee vendute ogni anno.<br />
Anche il <strong>2017</strong> sta procedendo positivamente.<br />
Recentemente abbiamo ottenuto, da parte di<br />
una importante società cinese nel settore impermeabilizzazione,<br />
una commessa di rilevanza<br />
tecnica per la realizzazione di un impianto completo<br />
per membrane impermeabilizzanti in PVC<br />
e TPO destinate alle protezione dei tetti e utilizzabili<br />
anche all’interno delle gallerie.<br />
Sono previste le configurazioni delle membrane<br />
a 2 o 3 strati con rinforzo di fibra di vetro o poliestere<br />
ed aggiunta di fleeceback in un solo passaggio<br />
produttivo.<br />
Si tratterà di uno dei più grandi impianti di questo<br />
tipo operante sul mercato asiatico: la larghezza<br />
massima della membrana prodotta è di 2000<br />
mm, con una portata fino a 2200 kg/ora. Per alcuni<br />
tipi di membrane è prevista l’aggiunta di<br />
cariche minerali estruse attraverso un processo<br />
in linea. Siamo orgogliosi di questo risultato ottenuto<br />
sul mercato asiatico, in cui abbiamo superato<br />
la concorrenza dei costruttori europei<br />
con sedi produttive in Cina. Siamo stati scelti<br />
per la nostra tecnologia, in un settore in cui possiamo<br />
vantare quarant’anni di esperienza su diverse<br />
linee specifiche.<br />
<strong>La</strong> linea descritta, la cui configurazione è abbastanza<br />
convenzionale per la tecnologia Amut, si<br />
distingue per l’elevata flessibilità, che permette<br />
di lavorare i materiali termoplastici, il PVC e il TPO<br />
(i termoplastici a base poliolefinica con caratteristiche<br />
che tendono verso gli elastomeri).<br />
È importante sottolineare che abbiamo sviluppato<br />
un sistema con una sola calandra che, in<br />
un unico passaggio, riesce a produrre una membrana<br />
in 3 strati con un rinforzo interno di diverso<br />
genere (rete in poliestere, in polipropilene, in fibra<br />
di vetro o fleeceback): in pratica sono 5 materiali<br />
che vengono accoppiati in un unico passaggio,<br />
una proposta completamente diversa da quella<br />
della concorrenza.<br />
L’impianto permette di realizzare sia le bobine<br />
pronte per essere utilizzate direttamente sul cantiere,<br />
talvolta già imballate con lo stretch, sia il<br />
jumbo roll, utilizzato fuori linea per ottenere bobine<br />
in diverse lunghezze e larghezze.<br />
Siamo riusciti, in un’unica linea molto versatile,<br />
ad affrontare con successo alcuni aspetti tecnici,<br />
che rappresentavano un po’ il cruccio di alcuni<br />
nostri clienti.<br />
<strong>La</strong> linea potrà essere utilizzata anche con altri<br />
materiali: in particolare, seguiamo gli sviluppi del<br />
TPO. Ogni anno vengono introdotte normative<br />
diverse, quindi occorre lavorare sulle caratteri-<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 45
estrusione<br />
stiche meccaniche del prodotto, ma anche sugli<br />
aspetti inerenti la sicurezza dell’applicazione finale.<br />
Nel campo dei materiali antifiamma ogni<br />
anno i produttori propongono nuove soluzioni e,<br />
grazie alla collaborazione con loro, riusciamo<br />
sempre ad aggiornare le nostre proposte.<br />
Impianto cast per stretch film<br />
POD - In quali altri settori avete recentemente<br />
sviluppato le proposte più innovative?<br />
In questo periodo anche il settore del riciclaggio<br />
sta fornendo ottimi riscontri. Recentemente abbiamo<br />
acquisito due grossi contratti da importanti<br />
clienti europei operanti nel settore del trattamento/riciclo<br />
di rifiuti urbani,<br />
In Scandinavia stiamo fornendo un impianto di<br />
lavaggio e granulazione di materie plastiche da<br />
post-consumo costituito da due linee in parallelo<br />
di decantazione, lavaggio ed essicazione in grado<br />
di raggiungere una produzione in uscita di<br />
1500 kg/ora di film LDPE e, con cicli sequenziali<br />
di lavorazione, 4000 kg/ora di contenitori rigidi<br />
in polipropilene oppure in HDPE.<br />
Il contratto include anche una linea di estrusione<br />
e di granulazione da 1500 kg/ora con relativi sili<br />
miscelatori e sistema di insacco, nonché il necessario<br />
impianto di trattamento dell’acqua di<br />
lavaggio e i frigoriferi di raffreddamento.<br />
Nel Nord Europa forniremo a breve un impianto<br />
di post-selezione e lavaggio di film in LDPE da<br />
post consumo. Una prima sezione sviluppa la<br />
movimentazione meccanica e la selezione del<br />
film di polipropilene presente come contaminante<br />
nelle balle di film LDPE.<br />
Una seconda sezione di sedimentazione - lavaggio<br />
- risciacquo - asciugatura è costituita da<br />
due linee parallele con una capacità totale di<br />
2500 kg/ora in uscita.<br />
<strong>La</strong> fornitura include una sezione completa di movimentazione<br />
granuli con stoccaggio/insacco/carico<br />
cisterne, un impianto di trattamento dell’acqua<br />
di lavaggio e i sistemi centralizzati di<br />
trattamento ad umido dell’aria di essicazione e<br />
di filtrazione a secco degli scarichi di aria esausta<br />
aspirata dall’impianto.<br />
Nel corso degli ultimi anni il settore riciclaggio<br />
ha fornito risultati molto positivi. Si era parlato di<br />
una possibile crisi del riciclo di bottiglie in PET,<br />
ma questi timori si sono rivelati infondati e si è registrato<br />
un trend favorevole.<br />
Grazie alle nostre tecnologie brevettate abbiamo<br />
mantenuto una eccellente collocazione sul mercato<br />
e, in questo periodo, stiamo sviluppando<br />
numerosi progetti di cui è previsto il completamento<br />
tra quest’anno e il 2018.<br />
Sempre in questo settore stiamo anche realizzando<br />
l’installazione e l’avviamento di un impianto<br />
da 3000 kg/ora per il riciclaggio delle bottiglie in<br />
PET presso la Ferrarelle, uno dei nomi di riferimento<br />
del settore acque minerali.<br />
Gli impianti Amut, oltre a garantire un’elevata purezza<br />
del macinato delle bottiglie, si caratterizzano<br />
per il minor consumo d’acqua e di additivi,<br />
sempre nel rispetto dell’ambiente.<br />
POD - L’attività di Ricerca & Sviluppo prende<br />
spunto soprattutto dalle esigenze dei clienti o<br />
dall’innovazione proposta nelle fiere di tutto il<br />
mondo in cui siete presenti?<br />
Nel passato erano soprattutto le fiere a suggerire<br />
la direzione da intraprendere nei diversi settori;<br />
<strong>oggi</strong> con la comunicazione assai più rapida, soprattutto<br />
attraverso Internet, il contatto costante<br />
con il mercato è determinante per lanciare i nuovi<br />
progetti. <strong>La</strong> collaborazione con il cliente aiuta a<br />
focalizzare l’attenzione sulla possibilità di costruire<br />
macchine tecnicamente più avanzate e di incrementare<br />
la produzione.<br />
Dal punto di vista commerciale è determinante<br />
conservare sempre un rapporto continuativo con<br />
tutti i clienti; da parte della società è importante<br />
mantenere attiva la collaborazione per avere una<br />
visione più ampia verso le future applicazioni anche<br />
di prodotti convenzionali, realizzati però attraverso<br />
tecniche più specifiche ed affinate.<br />
POD - In quali ambiti sono previsti altri progetti<br />
e investimenti per il medio termine?<br />
Siamo molto impegnati nel settore foglia per termoformatura,<br />
per l’alimentare e altri settori di nicchia<br />
con esigenze ben definite, che rappresentano<br />
per noi buone opportunità di vendita.<br />
L’estrusione profili è ancora molto attiva, nonostante<br />
il rallentamento del mercato europeo, che<br />
era sempre stato il principale per questo settore.<br />
Si è registrata una flessione degli investimenti<br />
per gli impianti per estrusione profili in PVC per<br />
costruzioni, mentre si è avuto uno sviluppo inte-<br />
46 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
estrusione<br />
ressante nel campo dei profili tecnici. Anche in<br />
questo ambito possiamo fare la differenza perché,<br />
unendo le diverse esperienze maturate, riusciamo<br />
a trovare soluzioni a problemi tecnici che,<br />
in qualche caso, il cliente non pensa neanche<br />
di dover affrontare. Non ci tiriamo mai indietro<br />
quando ci sono macchine o componenti nuovi<br />
da progettare.<br />
Il mercato dei profili è molto ampio: comprende<br />
infatti non solo quelli estrusi o coestrusi in PVC,<br />
ma anche quelli più tecnici realizzati con poliammidi,<br />
fibre di vetro e polimeri tecnici, per utilizzi<br />
nel settore automotive e costruzione.<br />
Vastissimo anche il settore tubi: dai microscopici<br />
Impianto coating<br />
Impianto di lavaggio<br />
tubi per il medicale, che possono essere tecnicamente<br />
molto complessi, ai tubi multistrato per<br />
l’automotive realizzati con materiali sofisticati nel<br />
rispetto delle vigenti regolamentazioni molto severe.<br />
L’offerta si completa con i tubi multistrato in<br />
polietilene e polipropilene e i prodotti più tradizionali,<br />
nessuno dei quali è stato abbandonato.<br />
POD - Grazie anche alle più recenti acquisizioni<br />
siete una delle società del settore estrusione con<br />
una gamma produttiva più vasta…<br />
Sicuramente l’impegno è enorme. Ogni società<br />
del Gruppo sviluppa le sue specialità, che spaziano<br />
dall’estrusione alla termoformatura, al riciclo.<br />
Un aspetto molto interessante sono le sinergie<br />
dal punto di vista tecnico. Lo scambio di informazioni,<br />
di tecnologia e di back ground ci consente<br />
di affrontare nuovi progetti e sfide impegnative<br />
con un’apertura mentale che altre società<br />
non si possono permettere. Occorre essere sempre<br />
molto “open minded” e flessibili, ma questo<br />
aspetto del nostro lavoro è molto stimolante.<br />
POD - Dalla Sua prospettiva si sente di esprimere<br />
una valutazione ottimistica sul futuro dei settori<br />
delle materie plastiche in cui siete impegnati?<br />
Sicuramente sì. Siamo più che ottimisti e confortati<br />
dai risultati che stiamo ottenendo, Questa visione<br />
positiva ci è fornita da quello che abbiamo<br />
definito il “close the loop”, ossia dalla possibilità,<br />
attraverso le società del Gruppo, di avere sotto<br />
controllo l’intera filiera. Partendo dalla Amut<br />
Ecotech, che si occupa del riciclo di base e realizza<br />
la separazione dei materiali plastici, passiamo<br />
alla separazione delle poliolefine dal PET.<br />
Con il PET, dopo il lavaggio, possiamo produrre<br />
i flakes destinati al bottle-to-bottle, ma anche al<br />
“bottle-to-packaging”, estrudendo e termoformando<br />
la foglia.<br />
Le poliolefine, dopo essere sottoposte a granulazione<br />
con le macchine Amut, possono essere<br />
destinate all’estrusione film con gli impianti Amut<br />
Dolci Bielloni: siamo rientrati nel settore del film<br />
soffiato, dopo una ventina d’anni di assenza, con<br />
un marchio storico che ci inorgoglisce.<br />
Altre opportunità potranno venire dalle applicazioni<br />
che partono dal riciclaggio della materia<br />
<strong>plastica</strong> fino alla realizzazione di prodotti finiti.<br />
L’offerta si completa con le linee cast per lo<br />
stretch film e l’extrusion coating. Anche quest’ultimo<br />
mercato è in forte espansione, partendo<br />
dalle linee più semplici a quelle più complesse,<br />
per prodotti altamente tecnici.<br />
Con le operazioni degli ultimi anni abbiamo in<br />
buona parte realizzato un’idea “storica” del<br />
Gruppo, concepita dal nostro fondatore Giovanni<br />
Milani. Già negli anni Settanta era stato lui ad<br />
esprimere l’idea futuristica secondo cui un<br />
Gruppo comprendente i maggiori costruttori italiani<br />
di macchine per le materie plastiche avrebbe<br />
potuto contrastare molto efficacemente la concorrenza<br />
internazionale.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 47
apparecchiature<br />
ausiliarie<br />
Turbomiscelatore ad alta velocità<br />
Gli innovativi turbomiscelatori della serie XM di Promixon offrono<br />
una soluzione ottimale per tutte le applicazioni in cui è richiesta<br />
la dispersione di polveri con polveri o granuli o l’aggiunta<br />
di liquidi, come: PVC DRY-BLEND rigido e plastificato; WPC<br />
(Wood Plastic Composites a base PVC/PP/PE con farine di legno);<br />
resine termoplastiche in genere (PVH, PVA, PC, POM, ecc); dispersione<br />
a freddo o a caldo di master-batch, additivi, polveri;<br />
premiscelazione a freddo di Powder Coatings; bonderizzazione<br />
a caldo di Powder Coatings con pigmenti metallici o miche.<br />
Ma in cosa si differenzia questo impianto dagli altri presenti<br />
sul mercato? Qui di seguito alcune delle migliorie apportate dall’azienda<br />
al proprio mixer:<br />
• produzione garantita: 9 batch/ora per la produzione di PVC<br />
rigido - 7 batch/ora per la produzione di PVC plastificato;<br />
• design e geometria innovativi degli attrezzi miscelatori per<br />
una maggiore intensità di miscelazione, anche con i materiali<br />
più difficili;<br />
• speciali rivestimenti antiusura sugli attrezzi miscelatori per<br />
una drastica riduzione delle problematiche legate all’usura;<br />
• tecnologia di processo rinnovata e progettazione meccanica<br />
di ultima generazione assicurano il 30% di incremento nella<br />
produttività dell’impianto;<br />
• superfici interne lucidate a specchio per evitare il deposito<br />
di materiale;<br />
• nessun rischio di fermo macchina grazie all’assistenza in<br />
remoto.<br />
Centralina di smistamento automatico<br />
Dolphin è l’esclusiva centralina di smistamento<br />
Moretto completamente automatica<br />
per l’assegnazione del materialemacchina<br />
nei sistemi centralizzati di<br />
trasporto di materie plastiche. L’innovativa<br />
concezione meccanica è basata su un movimento<br />
“a tuffo” di bracci meccanici indipendenti<br />
comandati da un cilindro pneumatico<br />
che creano un’automazione<br />
semplice e molto affidabile con una velocità<br />
di posizionamento di 1 solo secondo. A<br />
partire da una struttura di base, Dolphin<br />
configura in modo modulare ed espandibile<br />
le utenze in entrata e in uscita nel numero<br />
desiderato con modelli da 2 a 36 in-out.<br />
Questo permette di ampliare la centralina<br />
nel tempo senza ricorrere a interventi troppo<br />
onerosi.<br />
Dolphin è l’unico sistema che garantisce<br />
un accoppiamento dei bracci ermetici grazie<br />
ad anelli di tenuta, evitando così qualsiasi<br />
rischio di contaminazione del materiale. È<br />
adatta al settore medicale grazie alla costruzione<br />
completamente in inox che elimina il<br />
rischio di inquinamento del materiale.<br />
Ogni braccio di Dolphin è dotato del proprio<br />
azionamento che in caso di guasto è<br />
l’unico che necessita di manutenzione, contrariamente<br />
alle centraline dei competitor<br />
dove un guasto al motore principale determina<br />
il blocco di tutto il reparto. Da qui si<br />
può comprendere l’elevata affidabilità del<br />
sistema Dolphin.<br />
Grazie alla semplicità costruttiva, il tratto<br />
comune è di soli 100 mm, garanzia di un<br />
trasporto esente da contaminazioni.<br />
Dolphin non necessita di manutenzione e<br />
lubrificazione, ha una durata almeno 4 volte<br />
superiore ad ogni altra centralina. In sintesi,<br />
le caratteristiche principali sono: modularità<br />
costruttiva e applicativa; connessione ermetica<br />
delle tubazioni; controllo touch view;<br />
tempo di reazione di 1 sec.; nessuna manutenzione<br />
richiesta.<br />
48 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
energia<br />
Riduzione dei consumi energetici nella produzione di polimeri<br />
Fra i tanti interventi possibili per ridurre<br />
la spesa energetica in ambito industriale<br />
è importante la possibilità di intervenire<br />
sulla riduzione dei consumi legati all’utilizzo<br />
dell’aria compressa nei processi produttivi<br />
aziendali, interventi che possono<br />
essere poco invasivi, ma in grado di dare<br />
buoni risultati in termini di risparmio.<br />
È quanto è stato realizzato in Covestro<br />
(ex Bayer MaterialScience), player di riferimento<br />
internazionale nel settore dei<br />
polimeri, quindi delle materie plastiche<br />
quali il policarbonato, le materie prime<br />
poliuretaniche, il coating e gli adesivi.<br />
A seguito di un’attenta attività di analisi,<br />
supportata dai risultati ottenuti da strumenti<br />
di misura relativi alla produzione e<br />
alla distribuzione dell’aria compressa,<br />
sono stati individuati e realizzati i seguenti<br />
interventi lungo tutte le fasi del ciclo dell’aria:<br />
1) in ambito produzione è stato inserito<br />
un compressore a velocità variabile<br />
e sono stati inseriti inverter sui ventilatori<br />
del trasporto pneumatico; 2) in ambito<br />
distribuzione si è provveduto all’eliminazione<br />
metodica e ricorrente delle perdite<br />
lungo la rete; 3) in ambito ottimizzazione<br />
delle utenze è stato modificato il sistema<br />
di asciugatura del prodotto per evitare<br />
l’utilizzo di aria compressa.<br />
“Gli interventi sopra descritti hanno permesso<br />
di ottenere, oltre ai benefici del<br />
meccanismo dei certificati bianchi (258<br />
TEE), risparmi complessivi per 1.381<br />
MWhe, quindi circa 200.000 euro di evitati<br />
consumi elettrici, considerando il costo<br />
dell’energia 150 euro/MWh”, afferma<br />
Giuseppe Caruso, fondatore e direttore<br />
tecnico di Solgen. “È importante sottolineare<br />
che, in questo caso come in altri,<br />
la collaborazione fra fornitori di tecnologia<br />
e Energy Service Company è fondamentale,<br />
in un gioco di squadra nel quale la<br />
ESCo mette a disposizione le sue capacità<br />
progettuali e di consulenza nel settore<br />
dell’energia. In questo caso abbiamo utilizzato<br />
gli strumenti di misura di Atlas<br />
Copco, i quali da un lato hanno messo in<br />
evidenza le perdite di pressione dei compressori,<br />
dall’altro hanno permesso di simularne<br />
la sostituzione dando una stima<br />
ex-ante dei possibili risparmi”.<br />
“Il 70% del costo nella vita di un impianto<br />
ad aria compressa è dovuto al consumo<br />
di energia”, afferma Luca Bicchierini,<br />
Airchitect/Sector Mana ger/Operative<br />
Lease/ESCO and Energy/ Crepelle/ES/CT<br />
Division di Atlas Copco. “L’efficienza energetica<br />
è quindi per noi un settore di grande<br />
importanza, nel quale la collaborazione con<br />
società di consulenza nel settore energetico<br />
gioca un ruolo fondamentale per dare ai<br />
clienti un servizio coerente con le loro esigenze<br />
di riduzione dei consumi”.<br />
Nata nel 2004, Solgen è una Energy<br />
Service Company certificata specializzata<br />
nella consulenza alle aziende che vogliono<br />
ridurre la spesa energetica. È stata<br />
fra le prime dieci aziende ad accreditarsi<br />
per l’ottenimento dei Certificati Bianchi<br />
e dal 2012 è certificata in base alla norma<br />
UNI-CEI 11352. L’offerta Solgen è in continua<br />
evoluzione e <strong>oggi</strong> comprende la<br />
consulenza sui contratti di fornitura, la<br />
consulenza per l’ottenimento dei<br />
Certificati Bianchi, la diagnosi energetica,<br />
la consulenza ai fini della certificazione<br />
50001, servizi di Project Management e<br />
contratti EPC.<br />
Grazie a un team affiatato, all’aggiornamento<br />
costante sulla normativa e alla<br />
flessibilità aziendale l’azienda è in grado<br />
di affiancare i grandi clienti nel percorso<br />
evolutivo verso l’efficienza energetica. È<br />
associata ad ASSOESCo, Associazione<br />
delle Energy Service Company.<br />
Atlas Copco è un gruppo industriale di<br />
primo piano internazionale nella produzione<br />
di compressori, espansori, vuoto e<br />
sistemi di trattamento dell'aria, di apparecchiature<br />
per il settore delle costruzioni<br />
e dell’estrazione mineraria, di utensili elettrici<br />
e di sistemi di assemblaggio. Con<br />
prodotti e servizi innovativi, Atlas Copco<br />
offre soluzioni per la produttività sostenibile,<br />
efficienza energetica ed ergonomia.<br />
L'azienda fondata nel 1873, ha sede a<br />
Stoccolma, Svezia, ed è presente in più<br />
di 180 paesi. Nel 2016, Atlas Copco contava<br />
più di 45.000 dipendenti e ha registrato<br />
un fatturato di 101 miliardi di corone<br />
svedesi (11 miliardi di euro).<br />
<strong>La</strong> Divisione Compressori è una divisione<br />
di Atlas Copco Compressor<br />
Technique. Sviluppa, produce e commercializza<br />
compressori d'aria a iniezione<br />
d'olio e oil-free, pompe per vuoto, soffianti,<br />
generatori di gas, soluzioni per il<br />
trattamento dell'aria e sistemi di controllo<br />
e monitoraggio dei compressori.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 49
“I materiali sono prodotti e ottimizzati in modo<br />
da essere lavorati facilmente tramite asportazione<br />
di truciolo. Inoltre, grazie alle basse tensioni<br />
interne e all’eccezionale lavorabilità è altresì<br />
possibile realizzare componenti di forma<br />
complessa”, ha aggiunto.<br />
Recentemente l’offerta Ensinger si è ampliata<br />
anche ai filamenti per stampanti 3D, ultima generazione<br />
di materiali tecnoplastici per le nuove<br />
tecnologie di prototipazione rapida. In particolare<br />
Ensinger, tra i primi al mondo, propone per<br />
il comparto 3D materiali come PPSU, PEI,<br />
PVDF e PEEK.<br />
Oltre ai materiali, l’azienda offre servizi e prelavorazioni<br />
in grado di semplificare e ottimizzare<br />
la produzione dei particolari a disegno. “Il reparto<br />
di Conversion Service può infatti rendere<br />
i semilavorati pronti all’uso su macchine CNC<br />
tramite operazioni di taglio, piallatura, calibratura,<br />
rettifica o, all’occorrenza, eseguire trattamateriali<br />
Semilavorati e servizi<br />
per una meccanica<br />
d’avanguardia<br />
In occasione dell’ultima edizione<br />
di Mecspe, Ensinger ha illustrato<br />
le innovazioni della sua offerta:<br />
semilavorati plastici e servizi<br />
per lavorazioni meccaniche<br />
avanzate, oltre a filamenti ad alte<br />
prestazioni per stampanti 3D.<br />
Dai semilavorati plastici per la meccanica<br />
ai servizi di pre-lavorazione per<br />
semplificare la produzione a disegno,<br />
fino ai filamenti per la stampa 3D. L’ultima edizione<br />
di Mecspe ha rappresentato l’occasione<br />
per approfondire le novità dell’offerta di Ensinger,<br />
il gruppo tedesco specialista nella fornitura di<br />
materiali plastici ad elevate prestazioni e profili<br />
per il taglio termico per finestre e facciate continue<br />
e presente in Italia con una filiale dal 1991.<br />
Soluzioni per applicazioni<br />
con alta resistenza meccanica<br />
Ensinger ha presentato a Mecspe <strong>2017</strong> la gamma<br />
di semilavorati plastici TECA ® e i servizi dedicati<br />
agli operatori della meccanica.<br />
<strong>La</strong> gamma TECA permette di realizzare applicazioni<br />
con resistenza meccanica elevata, senza<br />
lubrificazione esterna e, rispetto alle soluzioni<br />
in metallo, consente di alleggerire il sistema<br />
macchina in virtù dell’eccellente rapporto prestazioni/peso<br />
e all’ottimale resistenza alla corrosione.<br />
“Il magazzino di Olcella di Busto<br />
Garolfo (MI), che si estende su una superficie<br />
di circa 5.000 m², è fornito di lastre, barre tonde<br />
e barre forate disponibili in una varietà di formati<br />
adatti alla realizzazione di componenti macchina,<br />
guide, ingranaggi e altri particolari anche<br />
di dimensioni ragguardevoli”, dichiara Flavio<br />
Granato, Technical Manager di Ensinger Italia.<br />
50 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
materiali<br />
menti termici aggiuntivi”, ha specificato<br />
Granato. L’utilizzo di materiali pre-lavorati con<br />
superfici prefinite, infatti, velocizza le operazioni<br />
di piazzamento macchina, riduce i tempi di lavorazione<br />
e, nel contempo, minimizza il rischio<br />
di deformazioni sui particolari finiti. Non ultimo,<br />
grazie ai prefiniti si riduce la necessità di macchinari<br />
complementari, limitando altresì gli scarti.<br />
<strong>La</strong> preparazione del materiale si conclude<br />
con un accurato imballaggio e consegne rapide<br />
e puntali, grazie a una rete logistica capillare<br />
e affidabile. A completamento dell’offerta,<br />
Ensinger mette a disposizione, oltre al quotidiano<br />
supporto commerciale e post-vendita,<br />
un servizio dedicato alla consulenza tecnica<br />
finalizzato all’analisi applicativa e la scelta del<br />
materiale, nonché all’assistenza sulla correttezza<br />
delle modalità di lavorazione.<br />
Il nuovo reparto<br />
per i servizi di pre-lavorazione<br />
Il nuovo reparto Conversion Service di Ensinger<br />
propone specifiche lavorazioni delle superfici<br />
e servizi accessori in grado di semplificare l’utilizzo<br />
dei semilavorati per le lavorazioni meccaniche<br />
e ottimizzando le procedure di produzione<br />
dei particolari a disegno.<br />
I servizi di pre-lavorazione offerti dal nuovo reparto<br />
consistono in operazioni di taglio, piallatura,<br />
rettifica e profilatura, oltre a trattamenti termici<br />
intermedi dei prodotti semilavorati, utili sia<br />
per la realizzazione di prototipi che per produzioni<br />
su larga scala.<br />
Per queste pre-lavorazioni Ensinger utilizza un<br />
parco macchine ad alta tecnologia che consente<br />
di eseguire: taglio di lastre con spessore<br />
da 0,5 a 200 mm; taglio di tondi con diametro<br />
da 4 a 600 mm; piallatura di lastre con spessore<br />
da 6 a 200 mm, larghezza massima 1000 mm;<br />
lavorazione in squadra di listelli rettangolari;<br />
calibratura tondi con diametro da 8 a 50 mm;<br />
rettifica centesimale di tondi dal diametro 2 al<br />
90 mm; trattamenti termici su materiali plastici<br />
sino a 3 m di lunghezza.<br />
In tutti i casi, possono essere mantenuti campi<br />
di tolleranza stringenti: 1 mm sul taglio lastre,<br />
0,4 mm in piallatura (con possibilità di 0,2 mm<br />
se richiesta dal cliente), 0,2 mm nella calibratura<br />
tondi.<br />
Qualora fosse necessario detensionare il materiale<br />
per una migliore stabilità dimensionale<br />
durante la lavorazione, Ensinger mette a disposizione<br />
dei trattamenti termici aggiuntivi,<br />
nonché ottimizzati per ciascun polimero, che<br />
consentono di migliorare anche le proprietà<br />
meccaniche.<br />
Oltre al consueto servizio di consulenza tecnica<br />
per la scelta applicativa dei materiali, Ensinger<br />
aggiunge da <strong>oggi</strong> anche l’assistenza dedicata<br />
alla messa a punto dei parametri di lavorazione<br />
più adatti per la fresatura e la tornitura dei materiali<br />
plastici presenti in gamma.<br />
Il Conversion Service offre ai trasformatori di<br />
materiali plastici per asportazione di truciolo<br />
una serie di vantaggi importanti. <strong>La</strong> lunga esperienza<br />
Ensinger – accanto alla profonda conoscenza<br />
di materiali, processi produttivi e possibili<br />
criticità – consente infatti di poter contare<br />
su procedure rigorose applicate anche alle<br />
operazioni più semplici, garantendo sempre il<br />
miglior risultato.<br />
Grazie alla possibilità di acquistare semilavorati<br />
plastici pronti per essere messi in macchina e<br />
lavorati e alla disponibilità di formati e superfici<br />
personalizzabili, tutte le operazioni di preparazione<br />
possono essere notevolmente semplificate.<br />
Inoltre, vengono eliminate attrezzature<br />
quali taglierine, pialle, sistemi di aspirazione e<br />
le relative operazioni di stoccaggio e movimentazione<br />
di materiali ingombranti, risparmiando<br />
così il tempo prezioso degli operatori e generando<br />
altresì una riduzione significativa dei costi<br />
di investimento.<br />
“Anche un semplice blocchetto di <strong>plastica</strong> si<br />
può trasformare in un componente ad alta tecnologia”,<br />
spiega Flavio Granato. “Grazie alla<br />
preparazione accurata di ogni singolo pezzo<br />
tramite procedimenti di taglio, lavorazione delle<br />
superfici e riduzione delle tolleranze dimensionali<br />
che consentono di ottenere eccellenti finiture,<br />
il trasformatore può beneficiare di un processo<br />
di lavoro più rapido e lineare rispetto a<br />
quello che parte da un semilavorato grezzo”,<br />
ha aggiunto Granato.<br />
Tramite ordini dedicati ad ogni singola commessa,<br />
il cliente può contare sull’ulteriore ga-<br />
I servizi di pre-lavorazione offerti<br />
dal nuovo reparto Conversion Service<br />
consistono in operazioni di taglio,<br />
piallatura, rettifica e profilatura,<br />
oltre a trattamenti termici intermedi<br />
dei prodotti semilavorati<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 51
materiali<br />
ranzia di una maggiore tracciabilità del prodotto<br />
acquistato. Infine, la gestione di eventuali scarti<br />
di produzione è notevolmente agevolata e ridotta,<br />
con minori costi di smaltimento.<br />
Le bobine di filamenti del partner Simona AG,<br />
in bio-polimero PLA colorato<br />
e in PETG trasparente (Foto Simona AG)<br />
Filamenti ad elevate<br />
prestazioni per la stampa 3D<br />
Ensinger punta da sempre su un‘offerta prodotti<br />
diversificata che include materiali, tecnologie,<br />
metodi di produzione e applicazioni, in risposta<br />
alle molteplici esigenze di mercato. Mecspe<br />
<strong>2017</strong> è stata l’occasione di presentare un nuovo<br />
ambito di ricerca: la prototipazione rapida da<br />
filamento, un mercato che in pochi anni ha registrato<br />
una crescita esponenziale.<br />
Nel panorama della stampa 3D esistono varie<br />
tecnologie con risultati diversi per proprietà meccaniche<br />
e finiture. Ensinger sta lavorando su più<br />
fronti, focalizzandosi però principalmente sulla<br />
tecnologia a fusione di filamento – FFF Fused<br />
Filament Fabrication – un processo additivo nel<br />
quale l’oggetto è costruito strato dopo strato partendo<br />
dalla base e che prospetta uno sviluppo<br />
particolarmente interessante per le materie termoplastiche<br />
ad elevate prestazioni<br />
I nuovi filamenti Ensinger<br />
trovano utilizzo nella<br />
produzione di oggetti<br />
in piccoli lotti,<br />
per applicazioni speciali<br />
o prototipi (Foto Ensinger)<br />
I filamenti, prodotti dalla divisione Profili e<br />
Tubi industriali di Ensinger, trovano utilizzo<br />
nella produzione di oggetti in piccoli lotti,<br />
per applicazioni speciali o prototipi. Grazie<br />
alla cinquantennale esperienza nel campo<br />
dell’estrusione di materie plastiche, i clienti<br />
possono contare sulla consueta qualità<br />
Ensinger anche per questa nuova linea di prodotti.<br />
Come per gli altri articoli, la materia prima utilizzata<br />
è preparata dalla Divisione interna di<br />
compounding Ensinger in stretta collaborazione<br />
con diversi partner e per questo può anche essere<br />
personalizzata in risposta a richieste specifiche.<br />
I filamenti sono stati messi a punto per<br />
garantire un risultato di stampa ottimale, anche<br />
nel caso di forme complesse. Per questo motivo,<br />
la produzione si avvale di standard di elevata<br />
precisione, con un controllo dimensionale<br />
costante che consente di ottenere filamenti con<br />
tolleranze di diametro di ±0.05 mm. Viene inoltre<br />
garantito un attento<br />
controllo dell’umidità<br />
grazie a operazioni di essiccazione<br />
dei materiali e successivo confezionamento<br />
ermetico con materiale assorbente e<br />
barriera in film composito rivestito di alluminio.<br />
Grazie alla collaborazione con diversi produttori<br />
di stampanti 3D, i filamenti possono essere usati<br />
in stampanti ad elevate prestazioni come<br />
quelle prodotte da Apiumtec, Roboze, GEWO<br />
Feinmechanik e altri.<br />
<strong>La</strong> gamma completa di filamenti in bobina include:<br />
TECAPEEK (PEEK) ø1,75 / 2,85 ±0,05mm;<br />
TECAPEEK MT (PEEK medicale) ø1,75<br />
±0,05mm; TECAPEI (PEI) ø1,75 ±0,05mm; TE-<br />
CASON S (PSU), TECASON P (PPSU) e TECA-<br />
SON E (PESU) ø1,75 ±0,05mm; TECAFLON<br />
(PVDF) ø1,75 ±0,05mm; TECAMID 12 (PA 12)<br />
ELS ø1,75 ±0,05mm; TECABLEND ABS+PC natural<br />
(Blend) ø1,75 ±0,05mm; TECAFORM AH<br />
SD (POM antistatico) ø1,75 ±0,05mm.<br />
A Parma Ensinger ha presentato – oltre ai materiali<br />
plastici ad altre prestazioni in bobina –<br />
anche alcuni particolari finiti realizzati con la<br />
tecnologia FFF e successivamente lavorati sulle<br />
superfici funzionali dalla Divisione Machined<br />
Parts di Ensinger GmbH.<br />
Sono stati esposti, infine, i filamenti in bobina<br />
realizzati dal partner Simona AG, che produce<br />
materiali come il bio-polimero PLA (polilattato)<br />
in diversi colori e il PETG trasparente (polietilene<br />
tereftalato), completando in questo modo la<br />
proposta Ensinger con materiali di consumo<br />
per stampa 3D.<br />
52 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
materiali<br />
Adesivi a base acqua per imballaggi flessibili<br />
Basf ha avviato recentemente una collaborazione strategica<br />
con HP Indigo, leader mondiale nelle macchine da stampa<br />
digitali.<br />
Obiettivo della collaborazione è quello di sviluppare adesivi<br />
a base acqua per il flexible packaging particolarmente adatti<br />
alla tecnologia di stampa HP Indigo ElectroInk, che utilizza un<br />
processo di stampa digitale altamente flessibile e veloce.<br />
Gli adesivi a base acqua di Basf rappresentano un’alternativa<br />
rispettosa dell’ambiente ed economicamente vantaggiosa rispetto<br />
alle tecnologie tradizionali, soprattutto quando si tratta di imballaggi<br />
flessibili per il settore alimentare. Le soluzioni ottenute con<br />
sistemi Epotal ® presentano notevoli vantaggi rispetto agli adesivi<br />
a base solvente e a quelli solvent-less. Oltre ad un minor impatto<br />
ambientale, questi sistemi garantiscono maggiore flessibilità al<br />
cliente, riducendo notevolmente i tempi di produzione grazie ad<br />
alcune proprietà intrinseche del polimero.<br />
“HP è costantemente alla ricerca di soluzioni che riducano<br />
ulteriormente i tempi di lavorazione facendo crescere il valore<br />
delle applicazioni della la stampa digitale”, ha commentato<br />
Nurit Raccah, <strong>La</strong>bels and Packaging Media and Materials<br />
Business Manager, della divisione Indigo di HP.<br />
“Questa collaborazione strategica con Basf, leader nel settore<br />
degli adesivi, conferma il nostro impegno costante nel fornire<br />
ai clienti di HP Indigo soluzioni end-to-end complete e capaci<br />
di garantire performance di alto livello”.<br />
<strong>La</strong> crescita di HP Indigo nel settore del flexible packaging<br />
comporta che ci sia una completa rispondenza delle performance<br />
adesive con le esigenze del processo HP Indigo<br />
ElectronInk. Basf ha realizzato diverse soluzioni di laminazione<br />
per la stampa digitale, come gli adesivi per laminazione per gli<br />
imballaggi alimentari.<br />
“Abbiamo recentemente sviluppato una gamma di adesivi innovativi<br />
a base acqua che garantiscono alte performance per gli<br />
inchiostri digitali: Epotal DP3820x e Basonat ® LR 9056”, ha detto<br />
Axel Weiss, Head of Marketing Dispersions for Industrial<br />
Ashesives Europe di Basf. “Grazie alla collaborazione con HP<br />
Indigo Pack Ready Coating, questi adesivi consentono la produzione<br />
di retortable pack con un’ottima qualità di laminazione”.<br />
Un laminato termoplastico che unisce estetica ed ecologia<br />
In occasione del Fuorisalone, a Milano,<br />
Alfatherm ha presentato Aecore, l’innovativo<br />
laminato termoplastico studiato per<br />
il mondo dell’architettura e del design, che<br />
unisce estetica e funzionalità al rispetto<br />
per l’ambiente.<br />
Con Aecore nasce una nuova linea di<br />
laminati, sviluppati da Giuseppe Cerizza,<br />
direttore tecnico di Alfatherm e coordinati,<br />
nelle scelte cromatiche e di superficie, dal<br />
design dell’architetto Fabrizio Bianchetti.<br />
Caratteristica unica e distintiva di Aecore<br />
sul mercato è la sua versatilità. Disponibile<br />
in una vasta gamma di superfici, disegni<br />
e colori, Aecore permette di realizzare soluzioni<br />
personalizzate in base a qualsiasi<br />
progetto, grazie anche al perfezionamento<br />
di tecniche innovative come la stampa<br />
Oled 3D o la tecnologia embossed-in-register,<br />
che esalta l’effetto legno.<br />
Ideale per il rivestimento di qualsiasi superficie<br />
in casa, ufficio o negozio, Aecore è<br />
resistente alla fiamma e all’umidità, e grazie<br />
alla possibilità di superfici battericide, è adatto<br />
anche per ambienti sanitari.<br />
Aecore si distingue inoltre per un’elevata<br />
attenzione alla sostenibilità ambientale;<br />
ne sono un esempio concreto i totem informativi<br />
modulari, collocati in piazza<br />
Cadorna e nello spazio Piazza Grandesign.<br />
Progettato da Fabrizio Bianchetti secondo<br />
criteri di eco-design, il Totem, interamente<br />
riciclabile, è costituito da un telaio in acciaio<br />
rivestito con Aecore Invicta che abbina<br />
il laminato termoplastico<br />
a un supporto<br />
in fibra di vetro proveniente<br />
da riciclo.<br />
<strong>La</strong> linea Aecore era<br />
al Fuorisalone con la<br />
mostra “Aecore: innovazione,<br />
ecologia e<br />
trend per la nuova architettura” nell’ambito<br />
della rassegna “Personalissimo: design<br />
per il benessere”, curata dall’Associazione<br />
Culturale Plana, nello spazio “Piazza<br />
Grandesign” in Piazza Cadorna, a Milano.<br />
“Alfatherm è una realtà proiettata sui<br />
mercati internazionali, ma abbiamo partecipato<br />
con entusiasmo a questo progetto,<br />
come segno tangibile del nostro legame<br />
col territorio, e per sottolineare la<br />
vitalità e la visione di un’industria, come<br />
quella del mobile, che costituisce una delle<br />
eccellenze del Made in<br />
Italy”, afferma Marino Uberti, amministratore<br />
delegato di Alfatherm.<br />
L'allestimento dell’esposizione è stato<br />
ideato da Fabrizio Bianchetti per esaltare<br />
proprio la forza espressiva di Aecore, proponendo<br />
“una cortina colorata che ‘rompe’<br />
il confine dello spazio espositivo per attraversarlo<br />
e uscire, superando i limiti geometrici<br />
dello spazio, sino all'esterno con<br />
un muro di colori, superfici, espressioni<br />
e giochi formali che facilitano la scoperta<br />
del nuovo materiale”.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 53
materiali<br />
Le buone pratiche<br />
per la sicurezza<br />
In occasione del Safety Day,<br />
il centro ricerca di Solvay<br />
a Bollate ha raggiunto i 2.093<br />
giorni senza infortuni. Nel corso<br />
dell’evento in ogni reparto sono<br />
stati illustrati i comportamenti<br />
idonei per evitare incidenti<br />
e gestire situazioni<br />
potenzialmente pericolose.<br />
Sono 2.093 i giorni trascorsi senza infortuni<br />
sul lavoro nel centro direzionale e ricerca<br />
Solvay di Bollate, dove il 9 giugno<br />
scorso si è celebrato il Safety Day, l’annuale appuntamento<br />
dedicato alla sicurezza sul lavoro.<br />
Ogni reparto di Solvay – attraverso 14 stand divisi<br />
per aree tematiche e dedicati ai diversi aspetti<br />
della sicurezza (dalle 8 regole salvavita, alla sicurezza<br />
negli uffici, al primo soccorso…) – ha il<br />
compito di illustrare a tutti i collaboratori le pratiche<br />
utili per evitare infortuni e gestire situazioni<br />
potenzialmente pericolose. Ad ogni dipendente<br />
del sito viene così consegnato uno speciale “passaporto<br />
della sicurezza” che attesta la partecipazione<br />
alle diverse dimostrazioni pratiche.<br />
<strong>La</strong> giornata ha coinvolto anche le istituzioni locali:<br />
sono intervenuti il sindaco di Bollate<br />
Francesco Vassallo e il Comandante dei<br />
Carabinieri Maurizio Mistretta. In occasione del<br />
Safety Day sono stati presentati i nuovi spazi di<br />
sale riunioni e uffici recentemente ristrutturati,<br />
come tappa del piano in corso per il riammodernamento<br />
generale del centro.<br />
“Ogni anno celebriamo il Safety Day, appuntamento<br />
a cui teniamo molto per rafforzare l’attenzione<br />
e la conoscenza delle buone pratiche di<br />
sicurezza, sia da parte dei nostri dipendenti sia<br />
per le nostre imprese appaltatrici”, ha dichiarato<br />
Marco Colatarci, Country Manager di Solvay<br />
Italia: “Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, ma<br />
puntiamo sempre a migliorare su questi temi,<br />
fondamentali e prioritari per tutti i siti del Gruppo<br />
Solvay. Questo tipo di evento si inserisce nelle<br />
azioni di sviluppo della strategia More Future per<br />
cui il Gruppo è impegnato in tutte i suoi siti internazionali<br />
a proseguire una concreta politica di<br />
sviluppo sostenibile. Per il 2025” – ha continuato<br />
Colatarci – “sono stati identificati cinque obiettivi<br />
precisi: la riduzione degli incidenti sul lavoro e di<br />
emissioni di CO 2 e l’incremento di produzioni ad<br />
elevata sostenibilità, societal actions e engagement<br />
di tutto il personale”.<br />
Si è tenuto infine un momento di formazione per<br />
tutti i dipendenti nell’Auditorium della sede, durante<br />
il quale Dante Cesaretti di Solvay, specialista<br />
in medicina del lavoro, ha approfondito l’argomento<br />
relativo ai comportamenti adeguati<br />
alla sicurezza.<br />
Queste le aree tematiche che sono state trattate<br />
nei 14 stand, tutti gestiti direttamente dagli operatori<br />
dei vari reparti: lavori in spazi confinati; manutenzione<br />
di linee; circolazione; lavori in aree<br />
con presenza di atmosfere esplosive; lavori in<br />
quota; lavori su sistemi in tensione; movimentazione<br />
dei carichi; lavori di scavo; DPI; sicurezza<br />
domestica; sicurezza negli uffici; antincendio; sicurezza<br />
alimentare; infermeria.<br />
54 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
materiali<br />
105 anni di attività<br />
e 8 stabilimenti in Italia<br />
Il Gruppo Solvay ha raggiunto 154 anni di storia<br />
industriale: è stato fondato in Belgio da Ernest<br />
Solvay nel 1863. Oggi, con headquarters a<br />
Bruxelles, è attivo a livello internazionale nel settore<br />
chimico e delle materie plastiche ed è operativo<br />
con 140 siti in 58 Paesi, con una forza lavoro<br />
di circa 27.000 unità. Nel 2016 ha realizzato<br />
un fatturato netto di 10.9 miliardi di euro.<br />
Dopo l’acquisizione della società Rhodia, avvenuta<br />
nel 2011, il Gruppo Solvay è diventato un<br />
“major leader” chimico mondiale, con il 90% delle<br />
vendite nei mercati dove è tra i 3 top global leader.<br />
Nel dicembre 2015, ha realizzato un’altra importante<br />
acquisizione: la società Cytec, che opera a<br />
livello internazionale ed è specializzata nel settore<br />
delle forniture per l’industria aereospaziale. Ciò<br />
ha consentito un potenziamento<br />
della capacità di offerta negli<br />
Advanced Materials e una ulteriore<br />
penetrazione nei mercati<br />
a elevate tecnologie. Cytec è un<br />
gruppo americano con uno stabilimento<br />
anche in Italia, a<br />
Mondovì, in provincia di Cuneo.<br />
Viene così incrementata ulteriormente<br />
la presenza industriale<br />
di Solvay nel nostro Paese.<br />
Solvay in Italia ha celebrato<br />
105 anni di attività: è presente<br />
infatti dal 1912 con il primo storico<br />
insediamento chimico in<br />
Tosca na nell’area di Rosignano Solvay.<br />
Oggi è uno dei più importanti gruppi chimici in<br />
Italia. Opera con 8 stabilimenti e la Direzione<br />
Nazionale che è situata a Bollate nei pressi di<br />
Milano, dove lavorano 438 dipendenti. <strong>La</strong> forza<br />
lavoro italiana complessiva è di circa 2.000 unità.<br />
Le varie aziende in Italia hanno realizzato nel<br />
2016 un fatturato di 1.350 milioni di euro. Solvay<br />
in Italia sviluppa le varie produzioni chimiche e<br />
plastiche del Gruppo, di cui rappresenta circa il<br />
10% dell’attività internazionale, caratterizzandosi<br />
come uno dei paesi più significativi in cui opera.<br />
Gli stabilimenti Solvay italiani sono localizzati a:<br />
Bollate (MI), Ospiate (MI), Spinetta Marengo (AL),<br />
Mondovì (CN), Porto Marghera (VE), Livorno,<br />
Massa, Rosignano Solvay (LI).<br />
Gli investimenti nei vari siti italiani si quantificano<br />
in circa 100 milioni di euro all’anno, divisi fra modernizzazione<br />
delle tecnologie, interventi per<br />
Da destra,<br />
Federica Spadini,<br />
Deputy HR<br />
Manager Solvay,<br />
Marco Colatarci,<br />
Country Manager<br />
Solvay Italia, due<br />
docenti di istituti<br />
scolastici<br />
del territorio<br />
e Giuseppe<br />
Fortunato,<br />
Responsabile<br />
Sicurezza Solvay<br />
Bollate<br />
Alcuni momenti del Safety Day nel centro ricerca di Solvay a Bollate<br />
l’impatto ambientale, manutenzioni mirate all’eccellenza<br />
produttiva, progetti speciali per la<br />
realizzazione di nuovi impianti, produzione e<br />
gestione dell’energia.<br />
Solvay Italia ha recentemente ricevuto da<br />
Sodalitas Assolombarda il Premio “Best in class:<br />
crescita e sostenibilità”, grazie ai propri concreti<br />
investimenti nel perseguire progetti di<br />
Sustainable Development.<br />
A Bollate un centro<br />
di ricerca d’eccellenza<br />
Nel 2011 il Gruppo Solvay ha costituito questa<br />
Global Business Unit, nata dalla fusione di quattro<br />
società operanti nel mercato internazionale delle<br />
materie plastiche, dei polimeri speciali e fluorurati,<br />
che è attiva a livello mondiale con 3.700 collaboratori<br />
in 18 siti produttivi e 10 centri ricerca, fra<br />
Stati Uniti, Europa e Asia. Nel 2016 ha realizzato<br />
un fatturato di 1,9 miliardi di euro.<br />
L’headquarter di questa realtà internazionale è<br />
collocato in Italia, a Bollate, dove è attivo un<br />
Centro Ricerca e Innovazione d’eccellenza con<br />
250 ricercatori, impegnati a sviluppare nuovi materiali<br />
e prodotti per settori hi-tech: elettronica,<br />
energie alternative, telecomunicazione, aeronautica,<br />
automobile, medicale, farmaceutica,<br />
estrazione petrolifera, depurazione acque... I risultati<br />
di questa organizzazione e degli investimenti<br />
in ricerca sono importanti. Solvay è una<br />
delle società che ogni anno depositano, dall’Italia<br />
in Europa, il maggior numero di nuovi brevetti di<br />
ricerca: una media fra settanta e ottanta.<br />
Solvay Specialty Polymers realizza circa 1500<br />
prodotti specifici, noti sotto 35 marchi di polimeri<br />
ad alte prestazioni – fluoropolimeri, fluoroelastomeri,<br />
fluidi fluorurati, poliammidi semi-aromatiche,<br />
sulfoni, ultra-polimeri aromatici, polimeri ad elevata<br />
proprietà barriera e compound reticolati ad<br />
alte prestazioni – per impieghi nei settori aerospaziale,<br />
automobilistico, elettronica, comunicazione,<br />
petrolchimico, sanitario, energie alternative,<br />
membrane, imballaggi, semiconduttori, cavi e<br />
cablaggi, depurazione delle acque ed altri.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 55
materiali<br />
A Berlino, in occasione<br />
del VinylPlus Sustainability<br />
Forum, si è discusso dei passi<br />
avanti dell'industria del PVC<br />
sui temi essenziali per la<br />
sostenibilità, come i legacy<br />
additives nel riciclato<br />
e il contributo a un maggiore<br />
flusso circolare delle risorse.<br />
Economia circolare:<br />
PVC capofila fra<br />
le materie plastiche<br />
del PVC sta compiendo significativi<br />
progressi verso la sostenibilità<br />
e sta offrendo un positivo contri-<br />
L’industria<br />
buto all'economia circolare attraverso un<br />
approccio unitario. Questo il messaggio lanciato<br />
ai partecipanti al 5° VinylPlus Sustainability<br />
Forum tenutosi a Berlino, in Germania.<br />
Organizzato da VinylPlus, il programma di sostenibilità<br />
dell'industria europea del PVC, il<br />
Forum di quest'anno tenutosi il 10 e 11 maggio<br />
ha affrontato il tema "Verso un’economia circolare"<br />
e ha esplorato le crescenti opportunità per<br />
il settore del PVC di contribuire a questo fondamentale<br />
obiettivo della politica europea.<br />
Nel contesto delle importanti decisioni che si<br />
stanno prendendo sul Pacchetto sull’economia<br />
circolare della Commissione Europea, i relatori<br />
del Forum hanno discusso di come l'industria<br />
del PVC stia affrontando temi essenziali per la<br />
sostenibilità, come ad esempio i legacy additives<br />
nel PVC riciclato e il contributo a un maggiore<br />
flusso circolare delle risorse.<br />
Il Forum ha richiamato oltre 170 stakeholder<br />
da 30 Paesi, provenienti da Commissione<br />
Europea, Nazioni Unite, enti governativi, mondo<br />
accademico, nonché professionisti, progettisti,<br />
architetti e rappresentanti di tutti i settori dell'industria<br />
del PVC.<br />
"Il dibattito su come l'Europa possa passare a<br />
un'economia circolare è una priorità dell'agenda<br />
politica”, ha dichiarato il presidente di VinylPlus<br />
Josef Ertl accogliendo i delegati. “Sono sicuro,<br />
e in molti concorderanno, che è difficile immaginare<br />
una società sostenibile senza un'economia<br />
circolare. E le caratteristiche uniche delle<br />
materie plastiche consentono di offrire un forte<br />
contributo a un'Europa più sostenibile dal punto<br />
di vista ambientale e più efficiente nell’impiego<br />
delle risorse. Il PVC sta contribuendo chiaramente<br />
a questo; e certamente VinylPlus, con il<br />
suo particolare modello di cooperazione che<br />
riunisce l'intera filiera del PVC, è la giusta piattaforma<br />
per la sostenibilità e circolarità dell'industria<br />
del PVC".<br />
Per un PVC sostenibile<br />
VinylPlus è l’Impegno Volontario dell’industria<br />
europea del PVC. Il programma<br />
definisce un modello di lungo periodo<br />
per lo sviluppo sostenibile dell’industria<br />
del PVC affrontando una serie di sfide<br />
chiave nell’Europa dei 28, più Norvegia<br />
e Svizzera.<br />
56 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
materiali<br />
Il presidente<br />
di VinylPlus<br />
Josef Ertl<br />
Riconoscendo che un passaggio da un sistema<br />
economico prevalentemente lineare a uno largamente<br />
circolare "cambierebbe drasticamente"<br />
il modo in cui aziende e filiere cooperano e come<br />
si producono e si consumano i beni, Josef Ertl<br />
ha affermato che “in questo contesto dobbiamo<br />
garantire che sia considerato l’intero ciclo di vita<br />
di un prodotto e non solo i suoi aspetti finali”.<br />
Ertl ha quindi invitato i leader politici a lavorare<br />
assieme all’industria per analizzare i potenziali<br />
impatti di qualsiasi decisione che possa minacciare<br />
il settore del PVC, aggiungendo che “dovrebbero<br />
assicurare che il processo si sviluppi<br />
in modo fluido e senza troppe frizioni: noi dell’industria<br />
del PVC e della <strong>plastica</strong> supporteremo<br />
tale approccio”.<br />
Michael Kundel, presidente dell’Associazione<br />
europea dei trasformatori di materie plastiche<br />
(EuPC), ha dichiarato che è urgente delineare<br />
Nell’ambito di VinylPlus, nel 2016<br />
sono state riciclate 568.696 tonnellate<br />
di PVC, per un totale di oltre 3,5 milioni<br />
di tonnellate dal 2000 (foto Huber)<br />
Christophe Yvetot, Rappresentante Ue<br />
all’Unido (Organizzazione delle Nazioni<br />
Unite per lo Sviluppo Industriale)<br />
un percorso chiaro su come gestire il fine vita<br />
del PVC se si vuole sfruttare il suo ulteriore potenziale<br />
in futuro, e ha invitato l'industria del PVC<br />
e i decisori politici a "cooperare strettamente e<br />
creare un contesto che soddisfi le esigenze di<br />
un'economia a basse emissioni di carbonio”.<br />
“L'Impegno Volontario VinylPlus ha definito un<br />
quadro di riferimento e può servire come piano<br />
d’azione per creare un futuro più sostenibile<br />
con le materie plastiche lungo l’intera filiera”,<br />
ha continuato Kundel. “Come approccio pioneristico<br />
di successo, VinylPlus potrebbe servire<br />
da modello anche per altre plastiche".<br />
Nel suo aggiornamento sull'Agenda 2030 e<br />
sull'Economia Circolare, Christophe Yvetot,<br />
Rappresentante per l’Unione Europea all’Unido<br />
(Organizzazione delle Nazioni Unite per lo<br />
Sviluppo Industriale), ha evidenziato il contributo<br />
del PVC alla visione “less is more” grazie<br />
alla sua maggiore durabilità, longevità e riciclabilità<br />
nei materiali da utilizzare nei futuri sviluppi<br />
urbani.<br />
Presentando i risultati del 2016, il direttore generale<br />
di VinylPlus Brigitte Dero ha sottolineato<br />
i risultati di una “filiera unita del PVC” nell’ambito<br />
di VinylPlus, tra cui il riciclo di 568.696 tonnellate<br />
di PVC, per un totale di oltre 3,5 milioni di tonnellate<br />
riciclate dal 2000 ad <strong>oggi</strong>. I progressi<br />
sugli additivi includono inoltre lo sviluppo<br />
dell’Impronta ambientale di sostenibilità degli<br />
additivi (ASF), una metodologia basata su dati<br />
scientifici per valutare l'uso sostenibile degli ad-<br />
ditivi nei prodotti in PVC. Il primo ASF sarà completato<br />
per profili finestra quest'anno, seguito<br />
da applicazioni in PVC flessibile.<br />
“Attraverso l'Impegno Volontario VinylPlus, possiamo<br />
fornire soluzioni alle problematiche sollevate<br />
nella discussione dell’Ue sulla Plastics<br />
Strategy”, ha affermato Dero. “Nel 2016 abbiamo<br />
compiuto reali progressi verso i nostri obiettivi<br />
di sostenibilità in termini di sicurezza e qualità<br />
del PVC riciclato e un riconoscimento da<br />
parte degli stakeholder esterni di VinylPlus,<br />
considerato da molti come capofila per l’economia<br />
circolare”.<br />
Il dibattito si è inoltre incentrato sulle politiche<br />
per l’economia circolare, sia a livello regionale<br />
che europeo, e sul loro potenziale impatto sull'industria<br />
delle materie plastiche nel suo complesso.<br />
Cees Luttikhuizen, Senior Policy Advisor<br />
al ministero olandese delle Infrastrutture e<br />
dell'Ambiente, ha analizzato l'impatto delle politiche<br />
Reach sui rifiuti e sull'economia circolare.<br />
Due interventi di Norbert Kurilla, Segretario di<br />
Stato del Ministero dell'Ambiente slovacco e<br />
di Alexander Janz del Ministero dell'Ambiente<br />
tedesco, hanno evidenziato le migliori pratiche<br />
e gli sviluppi verso un'economia circolare nei<br />
rispettivi Paesi.<br />
“I molti possibili utilizzi delle plastiche le hanno<br />
rese parte integrante della nostra vita quotidiana”,<br />
ha affermato Alexander Janz. “Ed è proprio<br />
per questo che ora più che mai dobbiamo rafforzare<br />
la gestione sostenibile delle materie<br />
plastiche lungo l’intero ciclo di vita, riducendo<br />
così gli effetti negativi sull’ambiente e sulla salute<br />
umana”.<br />
"L’innovazione è l’elemento chiave per la riduzione<br />
delle emissioni e dei consumi di materie<br />
prime e risorse”, ha concluso Josef Ertl riflettendo<br />
sul Forum. “L’innovazione contribuisce<br />
al miglioramento dell’efficienza energetica e dei<br />
costi, allunga la vita utile dei prodotti e creerà<br />
molte nuove strade per migliorare il riciclo.<br />
Attraverso l’impegno volontario VinylPlus, con<br />
l’intera filiera, possiamo contribuire a superare<br />
le sfide dell'economia circolare".<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 57
materiali<br />
I molteplici impieghi dell’EPS nell’edilizia<br />
Made Expo <strong>2017</strong>, la fiera dedicata all'edilizia,<br />
è stata un’occasione per AIPE<br />
- Associazione Italiana Polistirene<br />
Espanso di toccare con mano le possibilità<br />
di impiego più innovative<br />
dell'EPS in questo comparto. Il polistirene<br />
espanso ha saputo sfruttare questa<br />
vetrina per dimostrare agli operatori<br />
del settore, ai progettisti, alla stampa i<br />
molteplici impieghi che può trovare in<br />
edilizia, dal pavimento al tetto.<br />
Forte della sua bassa conduttività termica,<br />
il polistirene espanso ha dimostrato<br />
in fiera di poter trovare spazio<br />
nelle nuove realizzazioni come nelle ristrutturazioni.<br />
<strong>La</strong> sua leggerezza, versatilità<br />
ed economicità gli permettono<br />
di combinarsi con tutti gli altri materiali<br />
di comune impiego in edilizia (cemento,<br />
mattoni, legno), migliorandone la funzionalità.<br />
Si sposa anche con sistemi<br />
complessi, con l'obiettivo migliorare il<br />
comfort abitativo e il consumo energetico<br />
dell'intero edificio.<br />
Tra i tanti ambiti di impiego, si è<br />
messa in luce l'ampia possibilità di utilizzo<br />
dell'EPS nella serramentistica e<br />
in particolare per la realizzazione del<br />
“cassonetto”. I traini principali sono<br />
stati da una parte l’emanazione dei decreti<br />
per i requisiti minimi della ristrutturazione<br />
e dall’altra l’importante attività<br />
che tutti i serramentisti hanno svolto<br />
per una corretta posa in opera del componente.<br />
<strong>La</strong> legge in materia impone che il<br />
cassonetto che ospita gli avvolgibili,<br />
nel caso venisse sostituito singolarmente,<br />
presenti la stessa trasmittanza<br />
termica del serramento, con valori<br />
prossimi all’unità (espressa in W/m 2 K).<br />
L’estrema versatilità dell'EPS (che gli<br />
permette di adattarsi alle forme delle<br />
strutture preesistenti), coniugata con<br />
un’ottimale conducibilità termica e con<br />
un basso assorbimento d’acqua ha trasformato<br />
i vecchi cassonetti da veri colabrodi<br />
energetici a componenti “spaziali”<br />
con un'ottima tenuta allo scambio<br />
di calore con l'esterno.<br />
Oggi nel mercato nazionale, la grande<br />
maggioranza degli attori che opera nella<br />
serramentistica propone la sostituzione<br />
del cassonetto di antica manifattura<br />
con uno realizzato in EPS.<br />
Si arricchisce la collana sui serramenti in PVC<br />
<strong>La</strong> già nutrita collana “Serramenti<br />
in PVC” di PVC Forum si arricchisce<br />
con due nuovi volumi per rispondere,<br />
fin dalla progettazione,<br />
alle crescenti richieste del mercato:<br />
Volume 11 - “Fuoco e serramenti<br />
in PVC”; Volume 12 - “Progettare<br />
il serramento, criteri di scelta”.<br />
<strong>La</strong> scelta di un serramento, sempre<br />
più da considerarsi la parte “intelligente”<br />
della facciata, passa ormai<br />
da molteplici parametri che<br />
vanno dal risparmio energetico e<br />
riduzione dell’impatto ambientale<br />
all’interazione con l’utente per garantire<br />
comfort e sicurezza anche<br />
agli incendi. I due volumi, rivolti a<br />
progettisti, installatori ed esperti<br />
del settore, presentano gli aggiornamenti<br />
normativi e le indicazioni<br />
tecniche per poter procedere a una<br />
progettazione efficiente e sicura.<br />
In “Fuoco e serramenti in PVC”<br />
si parte dalla progettazione e dal<br />
comportamento al fuoco dell’edificio,<br />
anche in termini di prevenzione<br />
e controllo degli incendi, per poi passare<br />
al comportamento delle facciate<br />
(con il concetto di “kit”) e del PVC<br />
impiegato nei serramenti, con<br />
un’analisi approfondita della classificazione<br />
europea per la reazione al<br />
fuoco dei materiali.<br />
Il PVC, nello specifico, è in grado<br />
di ottenere i più alti risultati di reazione<br />
al fuoco rispetto ad ogni altro<br />
materiale termoplastico: Euroclasse<br />
B-s1-d0. Il livello B indica basso rilascio<br />
di calore e limitato contributo<br />
all’alimentazione del fuoco; s1 significa<br />
un ridotto rilascio di fumo;<br />
d0 indica che quando brucia il PVC<br />
non genera scintille riducendo la<br />
propagazione dell’incendio.<br />
Nel secondo volume si parla dei<br />
nuovi criteri di scelta nella progettazione<br />
di un serramento che includono<br />
il mantenimento della prestazione<br />
nella vita utile in opera<br />
(per la finestra in PVC è minimo di<br />
50 anni e arriva fino a 100), la<br />
compatibilità del manufatto con la<br />
domotica, gli aspetti connessi all’isolamento<br />
anche acustico del<br />
serramento e naturalmente il miglioramento<br />
dell’efficienza energetica.<br />
<strong>La</strong> bassa trasmittanza termica<br />
del serramento in PVC, che può essere<br />
paragonato alla classe “A” degli<br />
elettrodomestici, consente importanti<br />
risparmi energetici e<br />
riduzioni delle emissioni di gas serra.<br />
Ipotizzando di sostituire in<br />
Europa tutti i serramenti poco performanti<br />
con finestre in PVC di classe<br />
A, si potrebbe ottenere un risparmio<br />
energetico massimo all’anno<br />
di 39.600 milioni di Kwh e di 8,58<br />
mega tonnellate di C02. I 2 volumi<br />
sono disponibili in formato PDF su<br />
richiesta al PVC Forum Italia.<br />
58 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
materiali<br />
<strong>La</strong> piattaforma della filiera europea dei cavi in PVC<br />
È stata lanciata a Brighton, UK, in occasione della PVC<br />
Conference <strong>2017</strong>, PVC4cables, la nuova piattaforma di ECVM<br />
dedicata alla filiera dei cavi in PVC. <strong>La</strong> piattaforma riunisce i<br />
produttori di PVC resina, stabilizzanti e plastificanti, ed è aperta<br />
alla partecipazione dei compoundatori e dei produttori di cavi<br />
in PVC. PVC4cables intende agire come driver per un’innovazione<br />
ecocompatibile nel settore dei cavi in PVC e come<br />
punto di riferimento per il dialogo e la comunicazione tra tutti<br />
gli stakeholder: produttori di compound e di cavi, legislatori,<br />
progettisti, installatori, elettricisti, media e opinione pubblica.<br />
Obiettivo dell'iniziativa è l’impegno attivo nella promozione<br />
dei cavi in PVC, evidenziandone il contributo allo sviluppo sostenibile,<br />
nonché i vantaggi tecnici e funzionali per utenti finali<br />
e consumatori. Con il 46% del mercato dei cavi in Europa, il<br />
PVC è il polimero più utilizzato nei cavi elettrici e per le telecomunicazioni,<br />
grazie ai suoi vantaggi in termini di miglior<br />
rapporto costo/prestazione, sostenibilità e riciclabilità. Fili<br />
elettrici e cavi rappresentano <strong>oggi</strong> il principale settore applicativo<br />
per il PVC flessibile in Europa, assorbendo circa il 7%<br />
della resina di PVC prodotta. Le principali applicazioni includono:<br />
classici cavi elettrici per la trasmissione di energia elettrica<br />
a basso e medio voltaggio in case e uffici; cavi telefonici;<br />
cavi per TV/computer/hi-fi; cavi per il settore auto; cavi per<br />
batteria e per la robotica; cavi di trasmissione dati, LAN e IT.<br />
“I cavi in PVC rappresentano uno dei mercati applicativi chiave<br />
in Europa e una delle principali fonti di PVC riciclato”, ha affermato<br />
Zdenek Hruska, Public Affairs Senior Manager di<br />
ECVM e Project Manager di PVC4cables. “Con questa iniziativa<br />
intendiamo offrire un valido punto di riferimento per l'intera<br />
filiera dei cavi in PVC e per i suoi stakeholder. Siamo fiduciosi<br />
che PVC4cables rafforzerà la collaborazione tra produttori di<br />
resina di PVC, additivi, compounds e cavi per promuovere i<br />
vantaggi tecnici e funzionali dei cavi in PVC e stimolerà ricerca<br />
e innovazione per migliorare ulteriormente qualità e sostenibilità<br />
dei prodotti". "<strong>La</strong> filiera dei cavi in PVC è impegnata nella<br />
ricerca e nello sviluppo di nuove formulazioni per garantire<br />
massima sicurezza e protezione all’ambiente e alla salute di<br />
utenti e consumatori. Grazie ai programmi di sostenibilità dell'industria<br />
europea del PVC, la filiera dei cavi in PVC è ben<br />
posizionata per continuare a progredire verso un reale modello<br />
di economia circolare", ha aggiunto Carlo Ciotti, presidente<br />
del PVC Forum Italia e Spokesperson di PVC4cables.<br />
<strong>La</strong> prima conferenza di PVC4cables “Sostenibilità, innovazione,<br />
mercato: i nuovi orizzonti dell’industria dei cavi in PVC”<br />
si terrà a Lione, in Francia, il 26 ottobre <strong>2017</strong>, per presentare<br />
e discutere lo stato dell'arte sui cavi in PVC e i loro vantaggi.<br />
Fluoropolimeri termoplastici anticorrosione<br />
Nell’ambito di una revisione della propria<br />
gamma di materiali a base fluoro<br />
quali Pvdf, Ectfe ed Etfe (parzialmente<br />
fluorurati) Simona ® ha annunciato di<br />
aver anche esteso la propria offerta con<br />
semilavorati in PFA-M e PFA (completamente<br />
fluorurati.)<br />
Questi materiali trovano applicazione<br />
principalmente in aree che richiedono<br />
un’eccezionale stabilità termica, bassi livelli<br />
di leaching (nei semiconduttori) oppure<br />
elevata resistenza alla frattura. Di<br />
tutti i fluoropolimeri termoplastici, il PFA<br />
offre la maggiore resistenza chimica, con<br />
il più alto limite di temperatura, superiore<br />
a 260°. I PFA Simona risultano particolarmente<br />
adatti soprattutto nel campo della<br />
protezione anticorrosione.<br />
Grazie a tali proprietà quindi, sono destinati<br />
– ad esempio – all'industria chimica<br />
di processo, grazie a una temperatura<br />
massima di servizio oltre i 200°C, ma anche<br />
a quella galvanica, nell’industria elettrica<br />
e dei semiconduttori così come nel<br />
campo delle tecniche medicali e del nucleare,<br />
nel settore energetico e ambientale,<br />
come in svariate tipologie di elementi e<br />
componenti quali, tanto per citarne solo<br />
alcuni, canali di drenaggio, sistemi di<br />
estrazione e filtrazione, serbatoi di stoccaggio<br />
e di reazione, separatori, centrifughe,<br />
pompe e agitatori.<br />
Infatti, i semilavorati completamente<br />
fluorurati risultano fondamentali soprattutto<br />
in condizioni operative di particolare<br />
complessità e impegno e, molto spesso,<br />
in ambiti soggetti a elevata corrosione e<br />
che richiedono altresì eccellenti prestazioni<br />
termiche e chimiche. Il profilo dei PFA-M<br />
e PFA di Simona offre quindi soluzioni in<br />
grado di contribuire in misura sostanziale<br />
alla durata e all’affidabilità delle applicazioni.<br />
Inoltre, grazie all’eccellente resistenza<br />
alla frattura e alla superficie estremamente<br />
liscia, il PFA-M di Simona è la scelta<br />
ideale per garantire minime perdite di carico,<br />
o la formazione d’incrostazioni e una<br />
pulizia efficiente.<br />
Le lastre Simona PFA-M e PFA possono<br />
essere fornite senza o con tessuto in fibra<br />
di vetro o fibra aramidica, ai fini di una<br />
maggiore sicurezza nei rivestimenti e nelle<br />
costruzioni composite.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 59
strumentazione<br />
Monitoraggio temperatura: una soluzione specifica<br />
per l’industria della <strong>plastica</strong><br />
Il principio di misura a infrarossi offre caratteristiche uniche<br />
rispetto ai sistemi basati su principi più “tradizionali”. Evitando<br />
il contatto con il target di misura, questi sensori possono infatti<br />
sottrarsi ad alcune problematiche legate sia alla vicinanza ad<br />
aree potenzialmente dannose sia alla possibilità di creare danni<br />
al target o vizi nella misura.<br />
A causa delle caratteristiche chimico-fisiche delle materie plastiche,<br />
questo settore ha posto numerose sfide nell’analisi della<br />
temperatura senza contatto. Una tra queste è la necessità di monitorare<br />
ed analizzare differenti campi di temperatura durante<br />
le singole fasi del processo produttivo, come lo stampaggio ad<br />
iniezione o la termoformatura. Optris, azienda tedesca specializzata<br />
nella misura della temperatura ad infrarossi, ha sviluppato<br />
diversi dispositivi a infrarossi adatti a questo scopo.<br />
Per le misure nel campo dell’infrarosso, la lunghezza d’onda<br />
e l’emissività sono variabili chiave. Esse influiscono notevolmente<br />
sull’accuratezza ed è necessario quindi regolarle per<br />
ogni applicazione a seconda dal materiale, dalla qualità della<br />
superficie, dall’angolo di misura e, in molti casi, dalla configurazione<br />
utilizzata. Impostando attentamente questi parametri<br />
è possibile raggiungere un grado di accuratezza estremo.<br />
A seconda del target di misura, è necessario selezionare il<br />
dispositivo e il campo spettrale più adatto. Le plastiche con<br />
spessori superiori a 0,4 mm e i film plastici colorati possono<br />
essere misurati facilmente con un campo spettrale ad onda<br />
lunga da 8-14 µm e con emissività ≥0,9. Il modello di riferimento<br />
in questo caso è il pirometro optris ® CSmicro LT, un<br />
sensore compatto con elettronica integrata nel cavo e fornito<br />
di un led intelligente per l’autodiagnostica. Il modello CSmicro<br />
LT è capace di resistere a temperature ambientali fino a 180°C<br />
e possiede un intervallo di temperatura che soddisfa tutte le<br />
possibili applicazioni del settore plastico, con un tempo di risposta<br />
di 30 ms.<br />
Tuttavia, a questa lunghezza d’onda i film plastici più sottili<br />
risultano trasparenti. Per ovviare a questo problema è possibile<br />
utilizzare bande di assorbimento o pirometri con campi spettrali<br />
specifici. Il pirometro optris ® CT P3, con una lunghezza d’onda<br />
operativa di 3,43 µm, è stato appositamente sviluppato per<br />
misurare in modo affidabile la temperatura su materie plastiche<br />
molto sottili come polietilene, polipropilene, nylon e polistirene.<br />
Il termometro ha un campo di misura che si estende da 50°C<br />
ai 400°C, con un tempo di risposta di 100 ms. <strong>La</strong> testa del<br />
sensore resiste a temperature fino a 75°C, senza l’ausilio di<br />
sistemi di raffreddamento.<br />
Per film plastici in poliestere, poliuretano, Teflon, FEP e poliammide<br />
è invece indicata una lunghezza d’onda di 7,9 µm,<br />
la stessa dei pirometri optris ® CT P7 e CTlaser P7.<br />
Oltre a questi, Optris offre un’ampia scelta di prodotti adatti<br />
al settore plastico e della gomma. Luchsinger è un distributore<br />
ufficiale di Optris con anni di esperienza in questo campo.<br />
Sensore per rilevamenti rapidi di etichette e materiali<br />
Il sensore opto-elettronico PS30<br />
di Sick, ideato per un rapido e preciso<br />
rilevamento della presenza e<br />
posizione di etichette, materiali per<br />
il confezionamento o bottiglie, è il<br />
primo Pattern Sensor al mondo<br />
che legge immagini ad una velocità<br />
fino a 10 m/s sfruttando il<br />
principio di funzionamento di un<br />
sensore lineare. Caratteristica che<br />
fornisce un segnale risoluto e stabile,<br />
risultando vincente nel settore<br />
del packaging.<br />
Oltre ad offrire una possibilità di<br />
progettazione macchina senza vincoli,<br />
PS30 rileva sia i formati presenti<br />
su film in continuo che singoli<br />
oggetti. Il lettore memorizza delle<br />
aree d’interesse comprese all’interno<br />
del formato da controllare utilizzandole<br />
come riferimento per determinare<br />
in modo preciso la<br />
posizione di taglio o di offset; non<br />
sono pertanto richieste tacche di<br />
riferimento. Ne conseguono una<br />
maggiore libertà di progettazione,<br />
una riduzione significativa dei consumi<br />
del materiale e un efficace<br />
controllo del processo.<br />
<strong>La</strong> messa in servizio del sensore<br />
è facile e veloce: PS30 può essere<br />
configurato dal pannello di controllo<br />
a bordo del sensore attraverso<br />
il software di supporto SOPAS o<br />
tramite l’HMI della macchina. Sono<br />
inoltre disponibili dei function block<br />
software per l’integrazione del sensore<br />
in rete e per la semplificazione<br />
dei cambi formati durante il processo,<br />
con un conseguente risparmio<br />
di tempo in fase di programmazione.<br />
60 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
strumentazione<br />
Una nuova generazione di strumenti per il controllo<br />
della qualità di verniciatura<br />
In collaborazione con Volkswagen AG<br />
e Audi AG, Rhopoint Instruments Ltd. ha<br />
sviluppato il TAMS (Total Appearance<br />
Measurement System) uno strumento di<br />
nuova generazione destinato al controllo<br />
della qualità di verniciatura la cui performance<br />
risulta pienamente coincidente<br />
con la percezione visiva che di solito viene<br />
definita a livello di contrasto, nitidezza,<br />
ondulazione e dimensione della struttura<br />
dominante.<br />
Nel TAMS sono inseriti nuovi valori<br />
– Qualità e Armonia – che offrono criteri<br />
oggettivi, veloci e affidabili nella fase di<br />
ispezione finale del prodotto.<br />
Konica Minolta Sensing Europe B.V.<br />
– in qualità di partner e distributore di<br />
lunga data di Rhopoint Instruments Ltd<br />
– commercializzerà e distribuirà il<br />
TAMS tramite la propria rete di vendita<br />
e di supporto. Il TAMS rappresenta il<br />
complemento ottimale della gamma di<br />
soluzioni Konica Minolta per la misurazione<br />
del colore e della luce per l’industria<br />
automobilistica e la relativa supply-chain.<br />
L’aspetto superficiale è di fondamentale<br />
importanza per i produttori automobilistici<br />
in quanto l’impressione visiva<br />
di un veicolo contribuisce a generare la<br />
decisione d’acquisto. <strong>La</strong> finitura della<br />
superficie verniciata quindi deve offrire<br />
la percezione visiva migliore, il che è ottenibile<br />
solo se la finitura superficiale<br />
della vettura offre valori elevati di Qualità<br />
e Armonia. Gli strumenti di misura esistenti<br />
producono risultati complessi che<br />
si basano su fattori interpretativi da parte<br />
dell’utilizzatore, generando problematiche<br />
che spesso portano a comunicazioni<br />
inesatte tra produttori, fornitori di vernice<br />
e fornitori di componenti agli OEM.<br />
Infatti, le difficoltà correlate alla misurazione<br />
di valori determinati da impressioni<br />
visive possono determinare una<br />
finitura superficiale non in linea con le<br />
aspettative del produttore, anche se i<br />
parametri misurati rientrano nelle tolleranze<br />
previste.<br />
Per migliorare i processi di verniciatura,<br />
Volkswagen ha intrapreso un importante<br />
progetto innovativo volto all’investigazione<br />
e al miglioramento dei<br />
processi fondamentali di misurazione<br />
della finitura delle auto. Il progetto ha richiesto<br />
lo sviluppo di uno strumento con<br />
tecnologia completamente nuova realizzato<br />
grazie alla collaborazione della<br />
Rhopoint Instruments (GB), società specializzata<br />
nel campo della misura dell’apparenza.<br />
Una porzione significativa di<br />
questo progetto ha richiesto studi approfonditi<br />
sulla percezione umana realizzati<br />
alla Audi, e la collaborazione nella<br />
definizione di parametri di computo fondamentali<br />
in grado di descrivere pienamente<br />
la percezione umana dell’apparenza<br />
delle superfici di automobili.<br />
Questo progetto ha portato allo sviluppo<br />
del Total Appearance Measurement<br />
System, una tecnologia destinata a riprodurre<br />
l’occhio umano e il meccanismo<br />
cerebrale usando un sistema di visione<br />
a doppia focale unito a una elevata tecnologia<br />
di imaging e un sistema di calcolo.<br />
Il TAMS cattura le immagini con<br />
focali diverse e ne calcola le caratteristiche<br />
correlate alla percezione umana fornendo<br />
risultati ripetibili che descrivono<br />
pienamente l’apparenza visiva.<br />
Sono poi stati adottati dei parametri<br />
di misura intuitivi per migliorare la comunicazione<br />
nell’ambito delle parti interne<br />
ed esterne della supply-chain del<br />
mondo dell’automobile che si occupano<br />
dell’apparenza superficiale.<br />
Il TAMS emula i meccanismi dell’occhio<br />
e del cervello e replica i processi<br />
naturali di visione, percezione ed<br />
emozione e utilizza dei nuovi<br />
parametri per definire pienamente<br />
la percezione visiva.<br />
Oltre al contrasto, la nitidezza,<br />
l’ondulazione e la dimensione<br />
della struttura dominante,<br />
aggiunge due nuovi<br />
valori: la qualità e l’armonia,<br />
elementi in grado di offrire la<br />
risposta emotiva che avviene a<br />
livello subconscio nella mente del consumatore,<br />
che prende in esame la qualità<br />
percepita di ogni singolo componente e<br />
l’omogeneità complessiva di particolari<br />
adiacenti.<br />
Basato sulla metrologia ottica, il<br />
TAMS rappresenta un significativo<br />
passo avanti ai fini della misurazione dei<br />
rivestimenti utilizzati nell’ambito automobilistico<br />
e la quantificazione della per -<br />
ce zione visiva contribuendo inoltre alla<br />
condivisione dei risultati. <strong>La</strong> tecnologia<br />
TAMS rende infatti possibile una visione<br />
totale chiara delle diverse superfici<br />
(iniziando dal substrato in acciaio, a seguire<br />
quello di E-coat, il rivestimento di<br />
base e, infine, quello superficiale) stabilendo<br />
nuovi criteri di qualità in grado<br />
di eliminare l’interferenza soggettiva del<br />
giudizio visivo.<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 61
nonsolo<strong>plastica</strong><br />
Mark Tobey nel suo studio1949, Courtesy Arthur Lyon Dahl.<br />
Photo by <strong>La</strong>rry Novak<br />
Mostre<br />
Collezione Peggy Guggenheim<br />
MARK TOBEY. LUCE FILANTE<br />
Fino al 10 settembre <strong>2017</strong><br />
È la più esaustiva retrospettiva degli ultimi vent’anni<br />
dedicata all’artista americano Mark Tobey<br />
(1890 - 1976). <strong>La</strong> mostra Mark Tobey. Luce filante<br />
intende tracciare l’evoluzione dello stile<br />
pionieristico dell’artista, nonché il suo contributo,<br />
significativo e ancora non del tutto riconosciuto,<br />
all’astrazione e al modernismo americano<br />
del XX secolo.<br />
Con 70 dipinti, che spaziano dalle produzioni degli<br />
anni '20 fino ad arrivare agli anni '70, la mostra<br />
indaga la portata della produzione artistica di<br />
Tobey e rivela lo straordinario, quanto radicale,<br />
fascino del suo lavoro. Il percorso espositivo si<br />
configura, dunque, come un attento riesame<br />
della produzione artistica del pittore, tra i maggiori<br />
artisti americani a emergere negli anni '40, in<br />
quel decennio clou che vide la nascita<br />
dell’Espressionismo astratto, riconosciuto come<br />
figura d'avanguardia, precursore con la sua "scrittura<br />
bianca" di quelle innovazioni stilistiche introdotte<br />
di lì a poco dagli artisti della Scuola di<br />
New York, quali Jackson Pollock.<br />
Tobey ha lasciato un segno forte nella storia<br />
dell’arte del '900 per le sue rappresentazioni<br />
calligrafiche, uniche nel loro genere, che risultano<br />
essere il risultato di una lirica integrazione<br />
tra due culture figurative, l’occidentale e l’orientale,<br />
che spaziano dalla tradizionale pittura cinese<br />
su pergamena al Cubismo europeo. Tale<br />
forma di astrazione deriva<br />
dalle diverse esperienze fatte<br />
dall'artista che ha vissuto<br />
tra Seattle e New York, ha<br />
viaggiato a lungo tra Hong<br />
Kong, Shanghai, Kyoto e<br />
l'Europa, e si è convertito<br />
alla fede Bahá'í, religione<br />
abramitica monoteistica<br />
nata in Iran a metà del XIX<br />
secolo.<br />
Come spiega la curatrice<br />
Debra Bricker Balken "all'interno<br />
di questo mix di fonti,<br />
Tobey è stato in grado di<br />
evitare uno specifico debito<br />
col Cubismo, a differenza<br />
dei suoi compagni modernisti, fondendo elementi<br />
legati a linguaggi formali in composizioni<br />
che sono sorprendentemente radicali e al tempo<br />
stesso meravigliose". Il lavoro di Tobey, innovativo<br />
e peculiare nelle influenze che esercita e nella<br />
sua bellezza intrinseca, incarna a pieno l’anima<br />
internazionale del modernismo della metà del<br />
XX secolo, aspetto finora inesplorato dalla critica<br />
dell’arte post-bellica.<br />
www.guggenheim-venice.it<br />
Firenze, Palazzo Strozzi<br />
BILL VIOLA. RINASCIMENTO ELETTRONICO<br />
Fino al 23 luglio <strong>2017</strong><br />
Bill Viola, opere video<br />
<strong>La</strong> Fondazione Palazzo Strozzi presenta al<br />
pubblico Bill Viola. Rinascimento elettronico,<br />
una grande mostra che celebra il maestro indiscusso<br />
della videoarte contemporanea.<br />
In un percorso espositivo unitario tra Piano<br />
Nobile e Strozzina la mostra ripercorre – attraverso<br />
straordinarie esperienze di immersione<br />
tra spazio, immagine e suono – la carriera di questo<br />
artista, dalle prime sperimentazioni degli anni<br />
settanta fino alle grandi installazioni successive<br />
al Duemila.<br />
Esplorando spiritualità, esperienza e percezione<br />
Viola indaga l’umanità: persone, corpi,<br />
volti sono i protagonisti delle sue opere, caratterizzate<br />
da uno stile poetico e fortemente simbolico<br />
in cui l’uomo è chiamato a interagire con<br />
forze ed energie della natura come l’acqua e il<br />
fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello<br />
della rinascita.<br />
Nella cornice rinascimentale di Palazzo Strozzi<br />
si crea soprattutto uno straordinario dialogo tra<br />
antico e contemporaneo attraverso un inedito<br />
confronto diretto delle opere di Viola con quei<br />
capolavori di grandi maestri del passato che<br />
sono stati per lui fonte di ispirazione e ne hanno<br />
segnato l’evoluzione del linguaggio.<br />
Si celebra così la speciale relazione tra Bill<br />
Viola e Firenze. È qui infatti che l’artista ha iniziato<br />
la sua carriera nel campo della videoarte quando,<br />
tra il 1974 e il ’76, è stato direttore tecnico di<br />
art/tapes/22, centro di produzione e documentazione<br />
del video. Il rapporto di Viola con la storia<br />
e l’arte viene inoltre esaltato attraverso importanti<br />
collaborazioni con musei e istituzioni quali il<br />
Grande Museo del Duomo, le Gallerie degli Uffizi<br />
e il Museo di Santa Maria Novella a Firenze, ma<br />
anche con le città di Empoli e Arezzo.<br />
A cura di: Arturo Galansino e Kira Perov.<br />
www.palazzostrozzi.org/mostre/bill-viola/<br />
62 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani
nonsolo<strong>plastica</strong><br />
Libri<br />
Guy Debord<br />
LA SOCIETÀ DELLO SPETTACOLO<br />
Baldini&Castoldi<br />
<strong>La</strong> società dello spettacolo: un libro di culto che<br />
non ha mai smesso di essere tale, apparso troppo<br />
in anticipo sui tempi per essere capito sino in fondo,<br />
più citato e saccheggiato che letto veramente.<br />
Scritto nel 1967, agli albori dell’era televisiva, ha<br />
intuito con lucidità agghiacciante che il mondo<br />
reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo<br />
spettacolo sarebbe diventato “la principale produzione<br />
della società attuale”. Comunismo<br />
e capitalismo, per Debord, erano solo<br />
due forme diverse di regime politico,<br />
uno basato sullo “spettacolare concentrato”,<br />
proprio delle società totalitarie, e<br />
l’altro sullo “spettacolare diffuso” del<br />
consumismo. Ma anche questa bipolarità<br />
è stata sorpassata, come ha riconosciuto<br />
Debord nei Commentari alla società<br />
dello spettacolo, scritti nel 1988:<br />
siamo entrati nell’epoca dello “spettacolare<br />
integrato”. È la fine della storia,<br />
“il crimine perfetto”, scrivono Carlo<br />
Freccero e Daniela Strumia nell’introduzione,<br />
che “ha soppresso la realtà”.<br />
www.baldinicastoldi.it/libri/la-societadello-spettacolo/<br />
Paolo Paci<br />
CAPORETTO ANDATA E RITORNO.<br />
UN VIAGGIO SENTIMENTALE<br />
DALL'ISONZO AL PIAVE<br />
Corbaccio<br />
“<strong>La</strong> guerra è tra di noi. Vicina, vicinissima, anzi<br />
sotto casa. È una guerra di un secolo fa. Dopo,<br />
ci sono state altre guerre, perfino più devastanti.<br />
Eppure nessuna si è impressa nella memoria<br />
(collettiva, familiare, individuale) quanto quella<br />
guerra. <strong>La</strong> prima guerra mondiale”.<br />
Dove si trova Caporetto? Pochi lo sanno. Il villaggio<br />
nella valle dell’Isonzo, <strong>oggi</strong> conosciuto<br />
con il nome sloveno di Kobarid, è un buco nero<br />
della geografia e della storia d’Ita lia. Il Piave e il<br />
Mon te Grap pa invece tutti sanno dove sono:<br />
sotto casa. Impressi per sempre nella toponomastica<br />
dei nostri paesi e città. Memorie censurate,<br />
no mi trasfigurati dal mito della Vittoria.<br />
Ma Capo retto, Piave, Monte Grappa sono (anche)<br />
luoghi reali. Sono il punto di partenza e il<br />
traguardo di un viaggio durato un anno, dall’ottobre<br />
1917 al novembre 1918. Un anno di invasione,<br />
di stragi, di fame, durante il quale l’Italia<br />
ha rischiato di perdere sé stessa. Per ritrovare<br />
infine, contro ogni previsione, una sua controversa<br />
identità.<br />
Paolo Paci ci conduce passo passo nell’itinerario<br />
dalle Alpi Giulie ai contrafforti delle Prealpi venete,<br />
seguendo le tracce di un esercito in rotta e di un<br />
altro in trionfale avanzata. Tra ossari e diari di<br />
guerra, canzoni e trincee, film e musei spontanei,<br />
ritroviamo la verità geografica dei luoghi.<br />
Scoprendo, nel racconto degli abitanti (nipoti e<br />
pronipoti degli antichi soldati), come la memoria<br />
della Grande Guerra sia ancora straordinariamente<br />
viva. Un po’ business, un po’ nostalgia.<br />
E, in fondo, frammento del nostro Dna.<br />
www.corbaccio.it/generi/saggistica_generale<br />
Daniel Smail<br />
STORIA PROFONDA - IL CERVELLO UMANO E<br />
L’ORIGINE DELLA STORIA<br />
Bollati Boringhieri<br />
<strong>La</strong> logica dell’ “inizio della storia” basata sull’invenzione<br />
della scrittura e sulla nascita delle<br />
civiltà risente ancora <strong>oggi</strong> della temporalizzazione<br />
del mondo proveniente dal quadro concettuale<br />
religioso di matrice ebraico-cristiana. Nei manuali<br />
di scuola la storia inizia tipicamente quando l’uomo<br />
diventa “cultura”, se non apertamente quando<br />
riconosce un dio. L’immenso lasso di tempo<br />
che precede quel momento viene semplicemente<br />
ignorato, o al più ridotto a un breve paragrafo<br />
iniziale. Generazioni di studenti si sono formati<br />
con questo schema narrativo e lo hanno naturalmente<br />
introiettato.<br />
In questo modo però si tralascia un’enorme<br />
quantità di dati che sono fondamentali per capire<br />
come l’uomo abbia operato nel mondo e perché<br />
lo abbia fatto così e non altrimenti.<br />
Decenni di studi sul cervello e lavori pionieristici<br />
come quello di Jared Diamond ci permettono<br />
ora, finalmente, di studiare la storia umana<br />
in una prospettiva diversa, più “profonda”, tenendo<br />
conto di tutti quei fattori che hanno modellato<br />
il nostro comportamento, e permettendoci<br />
in tal modo di comprendere in un contesto molto<br />
più ampio le ragioni di molti percorsi storici.<br />
Leggendo queste pagine si troveranno molti<br />
esempi affascinanti di questo modo di procedere,<br />
come ad esempio quelli relativi alla «neurostoria»,<br />
una disciplina che analizza sotto una luce<br />
completamente differente, incentrata sulle caratteristiche<br />
del cervello umano, certe vicende<br />
del nostro passato e del nostro presente.<br />
L’integrazione tra storia e biologia diventa, allora,<br />
un nuovo paradigma investigativo.<br />
<strong>La</strong> continua coevoluzione di natura e cultura<br />
nell’ultimo milione di anni è ciò che ci ha resi<br />
quel che siamo. D’altra parte la biologia è una<br />
scienza storica da tempo, sostiene Smail: è ora<br />
che anche la storia si apra all’apporto concettuale<br />
dell’evoluzionismo e delle scienze biologiche.<br />
www.bollatiboringhieri.it<br />
<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 63
ANNO VI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />
AXTROLAB<br />
<strong>La</strong> partnership come<br />
base per la crescita<br />
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ANNO VI NUMERO 2<br />
MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />
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OGGI<br />
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DOMANI<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi (f.goi@interprogettied.com)<br />
REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com)<br />
<strong>La</strong>ura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />
GRAFICA: Studio Grafico Page di De Rosa Vincenzo - www.studiograficopage.it<br />
In questo numero<br />
abbiamo parlato di...<br />
(in nero sono indicate le inserzioni<br />
pubblicitarie)<br />
AIPE ...................................................................58<br />
ALFATHERM..................................................27, 53<br />
AMAPLAST .........................................................14<br />
AMUT .................................................................44<br />
ARCOPLEX TRADING.........BATTENTE 1A COP., 10<br />
ASSOBIOPLASTICHE ...........................................18<br />
ASSOGOMMA .....................................................22<br />
BANDERA .....................................................30, 39<br />
BASF ............................................................25, 53<br />
COLORTECH.......................................................13<br />
CONAI.................................................................30<br />
COVESTRO .........................................................49<br />
EIOM..............................................................8, 33<br />
ENSINGER .........................................................50<br />
FIP - FORMATURA INIEZIONE POLIMERI ..............28<br />
GIMATIC....................................................2A COP.<br />
HP INDIGO ..........................................................53<br />
IMEX...................................................................36<br />
IMG................................................................7, 32<br />
INTERPROGETTI EDITORI....................43, 3A COP.<br />
IPM ...........................................................4A COP.<br />
KONICA MINOLTA................................................61<br />
MACAM .............................................................17<br />
MACCHI.................................................1A COP., 4<br />
MONTENEGRO ...................................................27<br />
MORETTO...........................................................48<br />
NEGRI BOSSI ......................................................35<br />
OPTRIS...............................................................60<br />
PLASTICS EUROPE..............................................24<br />
PORDENONE FIERE............................................21<br />
POS - PICCOLI OGGETTI SPECIALI.......................26<br />
PROMIXON .........................................................48<br />
PRUFTECHNIK ...................................................25<br />
PVC FORUM..................................................26, 58<br />
PVC4CABLES......................................................59<br />
SICK ...................................................................60<br />
SIMONA........................................................28, 59<br />
SOLGEN..............................................................49<br />
SOLVAY...............................................................54<br />
SPS IPC DRIVES..................................................32<br />
UNION OFFICINE MECCANICHE .....................1, 40<br />
VICTREX .............................................................28<br />
VINYLPLUS .........................................................56<br />
INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />
Via <strong>Maggio</strong>lino, 34 F - 23849 Rogeno LC<br />
Redazione, vendite e abbonamenti<br />
Tel./fax 031 4128181<br />
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e integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />
Registrazione Tribunale di Milano n. 315 in data 03/06/2010<br />
Direttore Responsabile: Francesco Goi<br />
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Piazza Martiri di Fossoli, 22 - 20832 Desio (MB)<br />
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l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori<br />
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