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La plastica oggi e domani Maggio e Giugno 2017

La Plastica Oggi e Domani rivista dedicata al settore materie plastiche che fornisce, un’informazione esaustiva sulle nuove tecnologie, i materiali e le applicazioni.

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ANNO VI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />

www.interprogettied.com<br />

AXTROLAB<br />

<strong>La</strong> partnership come<br />

base per la crescita<br />

STAMPAGGIO<br />

A INIEZIONE<br />

Open house<br />

Haitian - IMG<br />

ESTRUSIONE<br />

Una crescita<br />

sostenibile nel tempo<br />

la<br />

plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI


TUT<br />

TTOT<br />

INU<br />

N UNICO<br />

GESTO,<br />

SEM<br />

MPLICE,<br />

VELOCE,<br />

SICURO<br />

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schio di errore ed aumentare la sicurezza<br />

degli oper<br />

atori e del macchinario.<br />

Le produzioni che prevedono l’utilizzo di molteplici<br />

organi di presa devono essere rapide, semplici e<br />

sicure.<br />

L’ ’ampia gamma di cambi-utensile offerta da GIMATIC<br />

soddisfa questa<br />

esigenza e ne innalza il livello<br />

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• Peso e ingombro contenuti.<br />

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separatamente ecompatibili con tutti gli ac<br />

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ANNO VI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />

AXTROLAB<br />

<strong>La</strong> partnership come<br />

base per la crescita<br />

STAMPAGGIO<br />

A INIEZIONE<br />

Open house<br />

Haitian - IMG<br />

ESTRUSIONE<br />

Una crescita<br />

sostenibile nel tempo<br />

www.interprogettied.com<br />

sommario<br />

la plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI<br />

la<br />

plastic a<br />

OGGI<br />

e<br />

DOMANI<br />

4<br />

Storia di copertina<br />

Una crescita consolidata<br />

e sostenibile nel tempo<br />

14<br />

Attualità<br />

Macchine per <strong>plastica</strong><br />

e gomma: crescono<br />

produzione ed export<br />

24<br />

Attualità<br />

30<br />

Appuntamenti<br />

32<br />

Stampaggio a iniezione<br />

9<br />

Editoriale<br />

Amaplast nasce sotto buoni<br />

auspici<br />

10<br />

Axtrolab<br />

<strong>La</strong> partnership come base<br />

per la crescita<br />

18<br />

Attualità<br />

Bioplastiche, quando<br />

il Sistema Italia funziona<br />

Nuovi spazi per la crescita<br />

36<br />

Stampaggio a iniezione<br />

Presse idrauliche, elettriche<br />

e verticali per termoplastici<br />

22<br />

Attualità<br />

L’Industria 4.0 nella filiera<br />

della gomma<br />

2 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


sommario<br />

ANNO VI - N. 2 MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />

39<br />

Estrusione<br />

40<br />

Estrusione<br />

L’innovazione nell’estrusione<br />

compound e nel recupero<br />

di materiali metallici e plastici<br />

44<br />

Estrusione<br />

Impianti per membrane<br />

impermeabilizzanti<br />

e per il trattamento rifiuti<br />

48<br />

Apparecchiature ausiliarie<br />

49<br />

Energia<br />

50<br />

Materiali<br />

Semilavorati e servizi<br />

per una meccanica d’avanguardia<br />

54<br />

Materiali<br />

Le buone pratiche per la sicurezza<br />

56<br />

Materiali<br />

Economia circolare: PVC capofila<br />

fra le materie plastiche<br />

58<br />

Materiali<br />

60<br />

Strumentazione<br />

62<br />

Nonsolo<strong>plastica</strong><br />

64<br />

Elenco inserzionisti<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 3


storia<br />

di copertina<br />

Vista bolla ed estrusori linea 5 strati<br />

Una crescita consolidata<br />

e sostenibile nel tempo<br />

Macchi è stata protagonista negli ultimi anni di una crescita intensa,<br />

grazie soprattutto all’affermazione della tecnologia di coestrusione<br />

a 5 strati POD, che <strong>oggi</strong> rappresenta circa il 40% della sua produzione.<br />

Tra i prossimi obiettivi, il rafforzamento della presenza sul mercato<br />

cinese, anche attraverso la futura apertura di una sede locale.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Negli ultimi anni Macchi ha dettato il ritmo<br />

dell’evoluzione della tecnologia POD,<br />

con una vasta esperienza accumulata<br />

e decine di linee vendute. L’azienda, leader nella<br />

costruzione di impianti per l’estrusione di film in<br />

bolla, ha vissuto così una crescita intensa, consolidandosi<br />

ai vertici del settore. Con Anthony<br />

Michael Caprioli, direttore generale della società,<br />

abbiamo fatto il punto sull’andamento della società<br />

lombarda, l’approccio ai diversi mercati e<br />

i progetti in fase di sviluppo.<br />

POD - Dott. Caprioli, come valuta l’andamento<br />

dell’ultimo periodo?<br />

I risultati del 2016 hanno consolidato il trend degli<br />

ultimi anni, in cui il fatturato ha raggiunto stabilmente<br />

una cifra superiore ai 55 milioni di euro.<br />

Nel <strong>2017</strong> l’obiettivo, che <strong>oggi</strong> riteniamo realistico,<br />

è quello di toccare i 60 milioni di euro. Ad avviduzione<br />

si basa sulla tecnologia POD a cinque<br />

strati ad alta produttività. L’affermazione internazionale<br />

di questo prodotto ha consentito un balzo<br />

in avanti e il consolidamento del nostro fatturato.<br />

cinarci a questo traguardo è stata anche una serie<br />

di operazioni interne, volte a riorganizzare e<br />

snellire i processi, aumentando la produttività dei<br />

componenti standard destinati a tutte le linee.<br />

POD - Questo risultato soddisfa quindi le vostre<br />

aspettative?<br />

Certo. Ho cercato di predisporre la struttura, con<br />

alcuni interventi in aree nevralgiche – dall’ufficio<br />

tecnico all’ automazione, fino al service – proprio<br />

con lo scopo di accompagnare una crescita sostenuta<br />

e sostenibile nel tempo. Dopo la partecipazione<br />

alla K 2013, anno che chiudemmo con<br />

35 milioni di euro di fatturato, abbiamo vissuto<br />

una crescita esponenziale, legata in gran parte<br />

al successo della linea di coestrusione POD a<br />

cinque strati, che è diventata la tecnologia di riferimento<br />

per le nostre macchine e per il mercato<br />

in generale. Ormai circa il 40% della nostra pro-<br />

POD - Oltre alla linea POD ci sono state altre tecnologie<br />

che hanno contribuito a questa crescita?<br />

Attraverso l’ufficio tecnico abbiamo svolto una<br />

serie di studi specifici per migliorare i componenti<br />

della sezione calda, basandoci anche sui feedback<br />

ricevuti dai nostri clienti. Abbiamo condotto<br />

prove reologiche e sperimentato trattamenti termici<br />

specifici, spesso in collaborazione con i nostri<br />

fornitori più importanti, che nel tempo sono<br />

diventati partner strategici. Per raggiungere un<br />

obiettivo è necessario condividere progetti e applicazioni<br />

con i clienti. Se i risultati sono soddisfacenti,<br />

allora la tecnologia è pronta per essere<br />

commercializzata su larga scala.<br />

POD - Su quali fronti è impegnata attualmente<br />

la vostra area R&D?<br />

Stiamo lavorando molto sui temi dell’energy saving<br />

e dell’automazione. Per alcuni studi collaboriamo<br />

con clienti storici, che ci mettono a disposizione<br />

gli spazi per testare impianti<br />

sperimentali. Recentemente, nell’ambito di una<br />

4 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


Anthony Caprioli,<br />

Direttore Generale<br />

di Macchi S.p.A.<br />

storia<br />

di copertina<br />

di queste collaborazioni, abbiamo effettuato delle<br />

prove su sistemi di avvolgimento innovativi, finalizzate<br />

a migliorare ulteriormente il sistema di<br />

controllo e la qualità del film, oppure a trovare<br />

nuove formulazioni. Stiamo cercando di ampliare<br />

la gamma degli avvolgitori con soluzioni diverse,<br />

che al momento definirei ibride. L’intento è quello<br />

di ottenere ciò che il mercato si aspetta da noi.<br />

POD - Anche in fase di ricerca e sviluppo, c’è<br />

quindi una costante interazione con il cliente…<br />

Sì, e questo ci consente di innovare in continuazione<br />

il prodotto, comprendendo e risolvendo<br />

delle questioni concrete, dettate dal mercato in<br />

cui il cliente opera. Noi possiamo concepire idee<br />

che possono avere senso a livello astratto, ma<br />

è solo la condivisione con l’utilizzatore e il ritorno<br />

che lui percepisce dal mercato che ci dicono se<br />

abbiamo centrato l’obiettivo e, magari, avviato<br />

una tendenza.<br />

Le agevolazioni agli investimenti sono importanti<br />

perché consentono alle aziende di rinnovare il<br />

proprio parco macchine e di restare competitive.<br />

Nel Sud Est Asiatico continuiamo a registrare buoni<br />

riscontri, mentre in Africa Centrale stiamo crescendo<br />

molto: richieste di un certo rilievo ci arrivano<br />

da Ghana, Nigeria, Kenya e altri paesi.<br />

Anche in Sudafrica si riscontrano segnali di ripresa,<br />

sebbene la situazione economica sia ancora<br />

molto difficile. Abbiamo cercato di diversificare i<br />

nostri sbocchi e stiamo crescendo praticamente<br />

ovunque, tranne che nelle zone fortemente penalizzate<br />

dalla crisi. Siamo soddisfatti, tanto più<br />

che alcuni osservatori affermano che siamo entrati<br />

in una fase di crescita mondiale sincronizzata.<br />

Dato che le nostre macchine producono un film<br />

flessibile che viene richiesto in quasi tutti i processi<br />

industriali, possiamo sentirci ottimisti.<br />

POD - State pensando di investire nelle filiali all’estero<br />

o di sviluppare qualche area?<br />

Un paese in cui intendiamo crescere è senz’altro<br />

la Cina, dove già siamo attivi attraverso un’agenzia<br />

e con la partecipazione alle fiere. Il progetto<br />

sullo sfondo è quello di aprire presto una sede,<br />

perché il mercato è talmente vasto da richiedere<br />

una presenza ancora maggiore. Intanto la nostra<br />

struttura commerciale che si occupa della Cina<br />

è già riuscita a vendere due linee POD.<br />

Stiro rotante<br />

POD - Cosa pensa del mercato italiano?<br />

Senza contare il pacchetto di agevolazioni introdotte<br />

dal Governo, il mercato interno rappresenta<br />

mediamente il 10% del nostro fatturato:<br />

si tratta quindi di uno zoccolo duro, di un<br />

mercato strutturale, che con i recenti stimoli fiscali<br />

è lievitato del 5% circa. Abbiamo notato<br />

un crescente interesse verso i nostri impianti<br />

barriera e comunque verso le tecnologie di livello<br />

sofisticato. Essere ben presenti nel mer-<br />

Zona<br />

alimentazione<br />

macchina<br />

POD - Negli ultimi tempi quali mercati hanno risposto<br />

meglio alla vostra offerta?<br />

Stiamo vendendo molto in tutto il blocco ex sovietico,<br />

dove si comincia a intravedere la fine della<br />

crisi che ha colpito duramente quelle zone, specialmente<br />

la Russia. Procedono molto bene anche<br />

i nostri mercati tradizionali, a partire dalla Francia<br />

dove, così come in Italia con la legge Sabatini e<br />

il Piano nazionale Industry 4.0, gli stimoli fiscali<br />

stanno danno i loro frutti, rafforzando la domanda.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 5


storia<br />

di copertina<br />

Tecnologia POD per il packaging flessibile<br />

Grazie allo sviluppo di nuove applicazioni e alla crescente disponibilità<br />

di gradi innovativi di resine, nel 2016 la tecnologia POD (PolyOlefin<br />

Dedicated) cinque strati ha rappresentato quasi il 40% delle vendite<br />

di Macchi, iniziando ad affermarsi anche sui mercati dell’Asia-Pacifico<br />

(nel <strong>2017</strong> l’azienda consegnerà due impianti POD in Cina e uno in<br />

Australia), colmando la distanza che ancora li separava dai tradizionali<br />

impianti di coestrusione a 3 strati e confermando ancora una volta la<br />

leadership dell’azienda in questo segmento.<br />

Nel contempo, i numerosi vantaggi offerti dai film ottenuti con tecnologia<br />

POD hanno incoraggiato i fornitori di resine a sviluppare gradi innovativi<br />

che potessero trovare applicazione in svariati settori, primo fra tutti<br />

quello dell’imballaggio flessibile.<br />

Il mercato del packaging flessibile è <strong>oggi</strong> dominato da tre trend principali.<br />

Il primo è rappresentato dalla riduzione dello spessore (il cosiddetto<br />

downgauging), poiché la pressione esercitata dalle istanze ambientaliste,<br />

in combinazione con gli elevati prezzi dei polimeri, spinge gli utilizzatori<br />

a richiedere film sempre più sottili. Sul fronte opposto troviamo i sempre<br />

più importanti film ad alte prestazioni. Per quanto riguarda i film per<br />

l’imballaggio alimentare, la tendenza è quella di impiegare strutture ad<br />

alte prestazioni, meno permeabili e, di conseguenza, in grado di prolungare<br />

i tempi di conservazione e di migliorare le proprietà organolettiche<br />

del loro contenuto. Una quota sempre maggiore di prodotti di<br />

alta qualità, compresi quelli per il confezionamento in atmosfera modificata<br />

(MAP), si presta alla realizzazione di imballaggio flessibile per<br />

prodotti da forno. Uno dei vantaggi offerti dall’imballaggio flessibile<br />

consiste nella possibilità di decidere quale barriera utilizzare in base al<br />

prodotto da proteggere e ai tempi di conservazione richiesti.<br />

Il terzo trend è costituito dalla praticità per il consumatore: un numero<br />

sempre maggiore di persone svolge <strong>oggi</strong> una vita intensa che spinge<br />

all’uso di piatti pronti, confezionati in innovativi packaging flessibili.<br />

Stazione avvolgimento e scarico bobina<br />

Avvolgitore automatico doppia stazione BoPlus<br />

HMI - Human Machine Interface<br />

cato interno resta per noi un punto di orgoglio.<br />

Proprio in onore dei nostri clienti italiani, al Plast<br />

2018 presenteremo in anteprima un impianto<br />

all’avanguardia.<br />

POD - Avete programmato investimenti per il<br />

breve e medio termine?<br />

Per rimanere al passo con i tempi e alzare continuamente<br />

il livello di qualità degli impianti, abbiamo<br />

investito molto nell’officina, dotandoci in<br />

particolare di tre macchine utensili di ultima generazione,<br />

ognuna delle quali sarà dedicata a<br />

una specifica tipologia di macchina, garantendo<br />

una effettiva ripetibilità. Abbiamo investito soprattutto<br />

sulla qualità delle teste di estrusione,<br />

ovvero il fulcro della tecnologia.<br />

POD - Le prospettive per il futuro sembrano<br />

buone...<br />

Sì, anche se bisogna sempre conservare la<br />

dovuta prudenza. Dobbiamo continuare a migliorare<br />

la qualità e crescere nelle zone del<br />

mondo in cui la penetrazione delle nostre macchine<br />

è ancora bassa, sempre nell’ottica di diversificare<br />

i mercati e garantire all’azienda un<br />

avvenire da protagonista.


In concomitanza con<br />

Petrolchimico<br />

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Registrazione<br />

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edizioni di successo<br />

+1. .000<br />

operatori previsti<br />

+130<br />

aziende rappresentate<br />

3<br />

convegni plenari<br />

+25<br />

workshop


editoriale<br />

Amaplast nasce<br />

sotto buoni auspici<br />

Dai primi di giugno Assocomaplast è diventata<br />

Amaplast: la nuova denominazione è più sintetica,<br />

più facile da ricordare anche da parte<br />

dei non addetti ai lavori e, soprattutto, esprime un invito,<br />

un messaggio positivo e beneaugurante.<br />

Forse è stato giusto cambiare nome all’Associazione<br />

di costruttori in un momento di ripresa consolidata, in<br />

cui il mondo della Plastica, forte dei numeri che sta<br />

ottenendo, vuole che siano ben noti i risultati che sta<br />

ottenendo e le sue grandi potenzialità, anche per<br />

quanto concerne l’ecosostenibilità, la riduzione dei<br />

consumi di materie prime e il risparmio energetico.<br />

<strong>La</strong> ritrovata salute del settore si percepisce chiaramente<br />

frequentando le aziende più rappresentative:<br />

la soddisfazione è condivisa, così come le aspettative<br />

favorevoli per il breve-medio termine.<br />

E questa impressione positiva è confermata dai risultati<br />

più recenti. Nel primo trimestre di quest’anno si è registrato<br />

un incremento dell’import del 15,3% di macchine<br />

e attrezzature rispetto allo stesso periodo dell’anno<br />

precedente, mentre l’export è cresciuto del 16,3%.<br />

<strong>La</strong> crescita a due cifre dell’importazione conferma la<br />

ripresa del mercato, che resta il secondo europeo,<br />

non solo per i consumi, ma anche per la qualità delle<br />

tecnologie prodotte e applicate. Il buon andamento<br />

dell’esportazione è una conferma che non stupisce<br />

più. I costruttori italiani consolidano i risultati brillanti<br />

sui mercati internazionali non più per la valuta debole,<br />

come accadeva ai tempi della Lira, ma esclusivamente<br />

grazie alla qualità dei loro prodotti. Crescono<br />

le vendite in Europa (+20%), in Africa (+21%), in Centro<br />

e Sudamerica (+53%), ma anche in Asia e in Nordamerica<br />

(+4%), aree che assorbono una quota rilevante<br />

dell’esportazione italiana.<br />

Anche i consumi dei materiali sono in crescita: i maggiori<br />

produttori e distributori di polimeri e compound<br />

registrano un andamento al rialzo della loro attività.<br />

Il primo trimestre del <strong>2017</strong> è stato positivo anche per<br />

la chimica dell’Eni, con una crescita dell’utile operativo<br />

del 10,8%.<br />

Daniele Ferrari, AD di Versalis, dal 2011 alla guida<br />

di PlasticsEurope Italia è stato eletto Presidente di<br />

Plastics Europe: anche questo è un segnale di centralità<br />

per la <strong>plastica</strong> italiana, che sembra tornata<br />

pienamente consapevole di dover ricoprire un ruolo<br />

da protagonista.<br />

Francesco Goi<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 9


axtrolab<br />

L’espansione costante<br />

di Arcoplex Group è favorita<br />

dal profondo rapporto<br />

di fiducia e collaborazione<br />

con i propri partner.<br />

Come dimostra il recente<br />

rafforzamento dell’accordo<br />

con Repsol per la distribuzione<br />

dei prodotti destinati ai settori<br />

healthcare e farmaceutico.<br />

di Alessandro Bignami<br />

<strong>La</strong> partnership<br />

come base<br />

per la crescita<br />

<strong>La</strong> base stabile su cui crescere in un mercato<br />

che, almeno recentemente, stabile<br />

non è stato, come quello dei polimeri e<br />

delle materie plastiche, è costituita soprattutto<br />

dalle strategie condivise con i partner, dalla<br />

collaborazione, dal rapporto di fiducia costruito<br />

nel tempo. Da questo dato di fatto, confermato<br />

dal recente rafforzamento dell’accordo con<br />

Repsol per la distribuzione esclusiva in Italia<br />

dei polimeri impiegati nei settori farmaceutico<br />

ed healthcare, prendono spunto le riflessioni<br />

di Giacomo Scanzi, Amministratore Delegato<br />

di Arcoplex Group.<br />

POD - Sig. Scanzi, come valuta la situazione<br />

del settore in questa prima metà dell’anno?<br />

Nella prima parte del <strong>2017</strong> il mercato è stato<br />

molto dinamico. Fin troppo. Si è verificata una<br />

tensione sui prezzi, anche a causa della scarsa<br />

disponibilità di poliammide 6.66 e di policarbonato.<br />

Il timore di trovarsi a corto di questi<br />

polimeri ha spinto la domanda oltre l’offerta,<br />

creando una rincorsa all’aumento dei prezzi e<br />

una situazione di instabilità. Non tutte le commodities<br />

hanno rincarato, in realtà: di sicuro il<br />

polistirene, il polietilene solo in minima parte,<br />

per esempio.<br />

Al di là delle fluttuazioni, bisogna guardare al<br />

futuro e proporsi in modo adeguato. Il Gruppo<br />

Arcoplex sta facendo la sua parte. Ha chiuso<br />

positivamente il 2016 e da poco ha ricevuto un<br />

importante riconoscimento da parte di Repsol,<br />

suo partner principale nel settore delle poliolefine:<br />

la nostra società sarà distributore esclusivo<br />

in Italia di tutti i prodotti per il settore farmaceutico<br />

e biomedicale di Repsol Quimica,<br />

Giacomo Scanzi, Amministratore<br />

Delegato di Arcoplex Group<br />

che ha deciso di entrare in questo settore, dedicandovi<br />

uno dei propri impianti di produzione.<br />

POD - Anche per voi si tratta di diventare più<br />

attivi in un mercato dove eravate meno<br />

presenti...<br />

In realtà la nostra attività in questo campo era<br />

diminuita solo negli ultimi anni, in assenza di<br />

un partner che ci garantisse la disponibilità di<br />

tali prodotti. Precedentemente avevamo sviluppato<br />

una collaborazione trentennale con<br />

una multinazionale che ci consentì di operare<br />

anche in settori “delicati” come quello farmaceutico<br />

e medicale. L’accordo raggiunto con<br />

Repsol ci dà davvero una grande soddisfazione<br />

e rappresenta un premio per il lavoro di tutti.<br />

10 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


axtrolab<br />

POD - Non è raro che riceviate riconoscimenti<br />

dai vostri partner…<br />

Sì, e questo fatto mi suggerisce una considerazione:<br />

una buona collaborazione – basata sulla<br />

trasparenza, sull’affidabilità nel tempo, su una<br />

strategia condivisa – genera una fiducia reciproca<br />

che consente di guardare molto avanti.<br />

POD - Ci sono nuovi sviluppi di gamma anche<br />

da parte di altre società che rappresentate?<br />

Sì. Per esempio Solvay sta continuando a incrementare<br />

il proprio portafoglio prodotti, che<br />

tocca così nuovi progetti e applicazioni. Solvay<br />

sta vivendo un periodo di grande fermento; di<br />

conseguenza lo viviamo anche noi, che siamo<br />

loro partner strategici con una distribuzione capillare<br />

in tutto il territorio nazionale.<br />

Siamo molto soddisfatti anche della collaborazione<br />

con BASF, che dura ormai da quattro<br />

anni, per la distribuzione dei biopolimeri compostabili<br />

PBAT-PLA. Nel 2016 i numeri generati<br />

dalla partnership hanno addirittura superato le<br />

aspettative. Nel <strong>2017</strong> abbiamo alzato l’asticella<br />

degli obiettivi, che per la verità, visti gli ottimi<br />

risultati dei primi mesi, <strong>oggi</strong> ci appaiono perfino<br />

prudenti.<br />

POD - Il settore biopolimeri sta vivendo un periodo<br />

stimolante…<br />

C’è grande attenzione sull’importanza di applicare<br />

la normativa che impone l’utilizzo degli<br />

<strong>La</strong>boratorio Primacolor<br />

shopper compostabili. Ho partecipato alla recente<br />

assemblea annuale di Assobioplastiche,<br />

che si muove molto, anche a livello istituzionale,<br />

per favorire il rispetto delle regole.<br />

A gennaio 2018, inoltre, dovrebbe entrare in<br />

vigore la legge che estende l’obbligo dell’uso<br />

del biopolimero compostabile ai sacchetti per<br />

l’asporto di frutta e verdura nei supermercati.<br />

Mi hanno fatto piacere la presenza e l’intensa<br />

partecipazione su questi temi da parte di tutti<br />

i principali attori della filiera. In platea ho visto<br />

produttori, trasformatori, distributori, esponenti<br />

di Legambiente e della Guardia di Finanza,<br />

che, con il supporto dell’ARPA Umbria, svolge<br />

i maggiori controlli. Anche se il settore ha bisogno<br />

di una sempre più adeguata regolamentazione<br />

e soprattutto di controlli più capillari<br />

sugli shopper fuori norma, credo che<br />

sia sulla strada giusta e che sia destinato a<br />

crescere.<br />

Healthcare: si amplia la partnership con Repsol<br />

Sulla scia del rapporto di fiducia e collaborazione iniziato nel 2008,<br />

Arcoplex è stata nominata da Repsol Química distributore esclusivo<br />

per l’Italia della nuova gamma di prodotti destinati al settore<br />

farmaceutico. <strong>La</strong> gamma di prodotti healthcare contiene tutta<br />

l’esperienza e il know-how di Repsol, che ne garantisce gli elevati<br />

standard qualitativi. Un ulteriore valore aggiunto è l’eccellente servizio<br />

tecnico che Repsol Química mette a disposizione attraverso<br />

la forte partnership instaurata con Arcoplex. <strong>La</strong> gamma è composta<br />

da diversi gradi che comprendono PP, EVA, HDPE e LDPE.<br />

In base alla specificità del grado questi materiali vengono forniti<br />

con le certificazioni Farmacopea Europea, USP o ISO 10993. Con<br />

questi prodotti è possibile produrre articoli per il settore farmaceutico<br />

e medicale: dai film ai flaconi, dalle siringhe ai blister, dai<br />

tappi ai tubi.<br />

<strong>La</strong> forza commerciale Arcoplex e i tecnici di Axtrolab, il moderno<br />

e attrezzato laboratorio di analisi sono a disposizione per offrire<br />

consulenza tecnica e supporto durante l’importante fase di sviluppo<br />

dei progetti e nella messa a punto del processo produttivo.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 11


axtrolab<br />

POD - Da diversi anni state promuovendo l’impegno<br />

per l’ambiente, per esempio in occasione<br />

della fiera Ecomondo…<br />

Sì, e continueremo a farlo nella prossima edizione,<br />

ponendo l’attenzione sulla necessità di<br />

scegliere il biopolimero più adatto per ogni singola<br />

applicazione. Un altro tema che sottolineeremo<br />

quest’anno a Rimini sarà lo spirito di<br />

collaborazione che ci lega al trasformatore.<br />

Arcoplex<br />

Academy<br />

promuove<br />

l’ingresso<br />

dei giovani<br />

in azienda<br />

Chimica, Informatica o all’Università delle<br />

Materie plastiche. Il piano di studi prevede<br />

regolari momenti di verifica del livello di preparazione<br />

e conoscenza raggiunti. Costante<br />

sarà il confronto con i collaboratori delle società<br />

del Gruppo e saranno valorizzate le opinioni<br />

degli studenti, dai quali ci attendiamo<br />

una forte spinta verso modelli di business 4.0.<br />

Il percorso formativo prevede che i ragazzi<br />

vivano insieme e che, attraverso la convivenza,<br />

attingano da ogni membro del gruppo<br />

nuovi stimoli e nuove competenze.<br />

Academy è una vera opportunità occupazionale<br />

che le aziende del Gruppo Arcoplex offrono<br />

ai candidati che porteranno a termine<br />

con successo il percorso.<br />

POD - Altri prodotti delle società del Gruppo<br />

che stanno dando risultati importanti?<br />

<strong>La</strong>voriamo molto con il polietilene, EVA ed EBA.<br />

Repsol ne ha incrementato la produzione, ampliando<br />

le applicazioni e noi li rappresentiamo<br />

su tutto il territorio nazionale (isole comprese).<br />

Inoltre contiamo su un’importante produzione<br />

interna. Presso Primacolor, una delle aziende<br />

del Gruppo, abbiamo installato una nuova linea<br />

per la produzione di masterbatch, in funzione<br />

da poche settimane. Abbiamo inoltre investito<br />

sulle apparecchiature accessorie della linea di<br />

produzione di poliammide. Essendo quest’ultima<br />

ormai satura e attiva su tre turni, ora stiamo<br />

pensando all’installazione di una seconda linea:<br />

siamo pronti per un grande salto in avanti.<br />

POD - Su quali altri progetti state investendo?<br />

Puntiamo molto su Arcoplex Academy, e quindi<br />

sui rapporti con le università, sull’interazione<br />

fra scuola e lavoro e sulla conoscenza tecnica<br />

dei materiali con cui lavoriamo ogni giorno.<br />

Attraverso un articolato percorso formativo, il<br />

progetto prepara le aziende del gruppo al<br />

prossimo decennio, formando e forgiando<br />

nuove figure aziendali.<br />

Coinvolgerà sei candidati tra i 22 e i 30 anni,<br />

brillantemente diplomati o laureati in Eco no -<br />

mia, Giurisprudenza, Ingegneria gestionale,<br />

POD - Come vorrebbe che si caratterizzasse<br />

l’anno in corso?<br />

Intanto posso dire che al momento abbiamo<br />

rispettato pienamente il piano industriale annunciato<br />

nel 2015. Nell’arco del <strong>2017</strong> sarà<br />

importante consolidare l’assetto manageriale<br />

del gruppo e ricavare il massimo beneficio<br />

dalle azioni sinergiche fra le diverse società.<br />

Oggi abbiamo una struttura in grado di gestire<br />

un volume d’affari ancora più alto dell’attuale:<br />

perciò non escludo la possibilità di valutare<br />

acquisizioni che ci facciano crescere<br />

ulteriormente.<br />

12 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Clima di fiducia<br />

all’assemblea annuale<br />

dell’associazione<br />

nazionale dei costruttori<br />

di macchine, attrezzature<br />

e stampi per materie<br />

plastiche e gomma,<br />

ribattezzata Amaplast.<br />

Confermato il presidente<br />

Grassi: “Il nuovo nome<br />

rafforzerà l’immagine<br />

positiva del settore,<br />

che sviluppa tecnologie<br />

d’avanguardia<br />

e sostenibili”.<br />

Macchine per plastiche<br />

e gomma: crescono<br />

produzione ed export<br />

Assocomaplast cambia nome in<br />

Amaplast e conferma il presidente<br />

Alessandro Grassi anche per il prossimo<br />

mandato. Queste le decisioni principali<br />

prese dall’assemblea annuale dell'associazione<br />

nazionale di categoria, aderente a<br />

Confindustria, che raggruppa oltre 160 costruttori<br />

di macchine, attrezzature e stampi per materie<br />

plastiche e gomma. L’evento si è svolto a<br />

Villa Cagnola di Gazzada Schianno, in provincia<br />

di Varese, lo scorso 7 giugno, in un clima<br />

piuttosto fiducioso verso il futuro, sia per il moderato<br />

ottimismo rilevato da Amaplast in un<br />

sondaggio fra i soci sull’andamento della propria<br />

azienda nel primo semestre <strong>2017</strong>, sia per<br />

l’analisi tendenzialmente positiva illustrata dall’economista<br />

Marco Fortis nella parte pubblica<br />

dell’assemblea.<br />

Assocomaplast diventa Amaplast<br />

L’assemblea dei soci ha approvato la proposta<br />

di modifica della denominazione da Assocoma -<br />

plast ad Amaplast. Le motivazioni del cambiamento<br />

le ha illustrate ai soci il presidente<br />

Alessandro Grassi: “In una logica di rinnovamento,<br />

per rafforzare ulteriormente l’immagine della<br />

nostra Associazione e delle aziende da essa rap-<br />

14 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Un momento dell’assemblea di Amaplast a Villa Cagnola di Gazzada Schianno (VA)<br />

presentate, ho proposto unitamente a Consiglio<br />

e Giunta il cambio della nostra denominazione<br />

da Assocomaplast ad Amaplast, che è più corto<br />

e più semplice da pronunciare (soprattutto per<br />

gli stranieri), pur nel rispetto dell’acronimo<br />

Associazione Macchine Plastica. È stato anche<br />

ideato un acronimo ancora più sintetico: AMP,<br />

con un logo tricolore verde, bianco e rosso, per<br />

richiamare l’identità nazionale. In un periodo in<br />

cui la <strong>plastica</strong> è costantemente sotto le luci dei<br />

riflettori e spesso criticata, questa denominazione<br />

manda un messaggio positivo e vuole rafforzare<br />

l’idea di un’organizzazione e di un insieme di<br />

aziende che si impegnano per lo sviluppo e la<br />

diffusione di tecnologie all’avanguardia per la<br />

produzione di manufatti di qualità, con un occhio<br />

attento all’ecosostenibilità, alla riduzione del consumo<br />

di materie prime (grazie, per esempio, a<br />

spessori sempre più ridotti negli imballi), al risparmio<br />

energetico. “Mi rendo conto che è una scelta<br />

impegnativa” – ha aggiunto Grassi – “ma l’obiettivo<br />

non è certo quello di cancellare con un colpo<br />

di spugna oltre 50 anni di storia, anzi”.<br />

L’associazione è stata fondata infatti nel 1960<br />

con la denominazione di Assocomaplast, con<br />

lo scopo di promuovere nel mondo la conoscenza<br />

e la diffusione della tecnologia italiana per la<br />

trasformazione delle materie plastiche e della<br />

gomma, che occupa un posto di preminenza<br />

nella graduatoria mondiale in termini di produzione<br />

ed export; sin dall'inizio degli anni '50, i<br />

costruttori italiani offrono una gamma completa<br />

di macchine originali e affidabili.<br />

Oggi, alla modifica di denominazione in<br />

Amaplast, l’associazione (che aderisce a Con -<br />

findustria) rappresenta oltre 160 importanti<br />

aziende italiane costruttrici di macchinari.<br />

Nel corso dell’assemblea si sono svolte inoltre<br />

le elezioni del presidente e di tre vicepresidenti<br />

per il biennio <strong>2017</strong>-2019. Alessandro Grassi è<br />

stato confermato per un secondo mandato alla<br />

presidenza mentre sono stati eletti vicepresidenti<br />

Andrea Franceschetti (Gefran), Massimo<br />

Margaglione (Gefit), Corrado Zanga (Uniloy<br />

Milacron).<br />

Un surplus commerciale<br />

di 3,2 miliardi di euro<br />

Nella fase dell’assemblea aperta al pubblico,<br />

sono intervenuti di Federico Visconti, Rettore<br />

della LIUC, e Marco Fortis, vicepresidente della<br />

Fondazione Edison.<br />

Il professor Visconti ha svolto una presentazione<br />

dal titolo “Il cantiere famiglia-impresa”, illustrando<br />

in particolare i quattro pilastri a cui le aziende a<br />

conduzione familiare dovrebbero fare riferimento<br />

per una gestione efficace e per la creazione di<br />

un ambiente favorevole alla crescita imprenditoriale<br />

delle nuove generazioni, in un’ottica strategica<br />

di evoluzione aziendale.<br />

Marco Fortis ha presentato un’analisi dello scenario<br />

economico internazionale e italiano, con<br />

un focus sulla filiera della gomma-<strong>plastica</strong>.<br />

Nel suo intervento, il professor Fortis ha illustrato<br />

le stime e le previsioni per il <strong>2017</strong> e 2018 in termini<br />

di Pil e inflazione a livello mondo, eurozona<br />

e Italia. Seppure gli indicatori del nostro paese<br />

continuino a essere meno brillanti rispetto alle<br />

altre aree, la ripresa italiana risulta essere più<br />

positiva di quanto inizialmente stimato: in particolare,<br />

per quanto concerne l’economia reale,<br />

in termini di valore aggiunto generato dal manifatturiero,<br />

nel biennio 2015/16 vantiamo un trend<br />

migliore (+3,5%) rispetto a Germania (+3,0%)<br />

e Francia (+2,6%).<br />

“Già nel primo trimestre l’Italia ha registrato un<br />

aumento del Pil dello 0,9% rispetto allo stesso<br />

periodo dell’anno precedente, raggiungendo<br />

quindi già l’obiettivo del <strong>2017</strong>. E per il secondo<br />

trimestre si prevede un’ulteriore crescita dello<br />

0,5%. Cominciano a farsi sentire gli ordini stimolati<br />

dal Piano Nazionale Industria 4.0 e dalla politica<br />

economica del governo, volta a incentivare<br />

gli investimenti privati e i consumi, non potendo<br />

incrementare una spesa pubblica già altissima”.<br />

Per quanto riguarda il sistema <strong>plastica</strong>-gommamacchine-stampi,<br />

nel 2016 il surplus ha raggiunto<br />

un valore di 3,2 miliardi di euro (che sale<br />

a 7,4 miliardi se non si considera il deficit generato<br />

dalle materie prime), grazie a esportazioni<br />

per 22,9 miliardi. Molto positivo il contributo dei<br />

prodotti in <strong>plastica</strong>-gomma e di assoluto rispetto<br />

quello dei macchinari.<br />

Nel 2015, la filiera italiana della <strong>plastica</strong>-gomma-macchine-stampi<br />

ha occupato il podio della<br />

Alessandro Grassi è stato<br />

confermato per il secondo mandato<br />

alla presidenza dell’associazione<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 15


attualità<br />

classifica mondiale per saldo commerciale con<br />

51 prodotti, contro i 45 del 2014.<br />

Per quanto concerne il segmento delle macchine,<br />

attrezzature e stampi per materie plastiche<br />

e gomma, i più recenti dati di commercio estero<br />

pubblicati da Istat ed elaborati dal Centro Studi<br />

Assocomaplast, riferiti ai primi due mesi dell’anno<br />

in corso, mostrano un ottimo andamento per<br />

entrambi i flussi. Infatti, le importazioni risultano<br />

in aumento del 16,1% rispetto allo stesso periodo<br />

del 2016 mentre l’export segna un +10,3%.<br />

Tali progressioni a due cifre confermano il clima<br />

di moderato ottimismo rilevato negli ultimì mesi<br />

tra i costruttori italiani e testimoniano da un lato<br />

la perdurante tendenza positiva del mercato interno<br />

– che, dopo un lungo periodo di stagnazione,<br />

sembra aver riacquistato una certa vivacità<br />

– dall’altro il rafforzamento delle esportazioni,<br />

da sempre motore propulsivo del settore, a cui<br />

è destinato mediamente oltre il 70% della produzione.<br />

Produzione che – come ha ricordato il<br />

presidente Grassi nella sua relazione ai soci –<br />

in base alle stime del Centro Studi Assoco -<br />

maplast nel 2016 ha superato il valore di 4,2 miliardi<br />

di euro, tornando ai livelli pre-crisi, grazie<br />

anche al buon andamento delle vendite all’estero<br />

che, con un incremento dell’1,7% sul 2015,<br />

hanno toccato un nuovo record storico, portandosi<br />

a poco meno di tre miliardi di euro.<br />

L’ultima indagine congiunturale svolta da<br />

Amaplast tra i propri associati a fine maggio relativamente<br />

al semestre in corso rispetto al precedente<br />

rileva un mood tendenzialmente positivo<br />

sia per quanto concerne l’andamento del<br />

fatturato – in miglioramento per il 39% degli intervistati<br />

e stabile per il 49% – sia relativamente<br />

al trend della raccolta ordini, in crescita per il<br />

42% del campione e stabile per il 52%.<br />

“Pur con tutta la prudenza del caso” – ha dichiarato<br />

Grassi – “i costruttori italiani di macchine<br />

per materie plastiche e gomma si dimostrano<br />

moderatamente fiduciosi anche per il <strong>2017</strong>,<br />

attendendosi un ulteriore miglioramento di produzione<br />

ed export, stimato intorno ai due punti<br />

percentuali”. Ciò in considerazione delle misure<br />

a sostegno degli investimenti in beni strumentali<br />

– superammortamento, iperammortamento,<br />

nuova Sabatini, detrazioni fiscali per attività di<br />

ricerca e sviluppo – messi in campo anche e<br />

soprattutto nell’ambito del Piano Nazionale<br />

Industria 4.0. “Per la prima volta, dopo decenni,<br />

abbiamo visto una reale pianificazione di politica<br />

industriale”, ha sottolineato a tal proposito il presidente<br />

Grassi. “Industria 4.0 è sicuramente<br />

una grande opportunità per le nostre aziende<br />

e per i nostri clienti. Come più volte sottolineato<br />

dai relatori dell’evento organizzato a marzo dalla<br />

nostra associazione, non è sufficiente acquistare<br />

una macchina 4.0 ready, ma occorre che<br />

questa sia integrata nel sistema informatico<br />

dell’azienda acquirente, affinché venga concesso<br />

l’iperammortamento”.<br />

Buone prospettive per Plast 2018<br />

Tale contesto economico favorevole ha verosimilmente<br />

contribuito al positivo andamento delle<br />

iscrizioni a Plast 2018 – mostra internazionale<br />

per l’industria delle materie plastiche e della<br />

gomma (Milano, 29 maggio-1° giugno 2018) –<br />

che al 30 aprile scorso avevano superato quota<br />

800, con un incremento del 6% dell’area prenotata<br />

rispetto all’analoga scadenza di Plast<br />

2015 e un aumento del 10% dei nuovi espositori.<br />

“Mi sono impegnato affinché Industria 4.0<br />

sia uno dei focal point della nostra manifestazione<br />

fieristica e più in generale di tutta The<br />

Innovation Alliance, ovvero il progetto voluto<br />

dall’organizzatore di Plast 2018 (Promaplast srl,<br />

società di servizi dell’associazione) insieme alle<br />

Segreterie di Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All e<br />

Intralogistica Italia per dare vita a una manifestazione<br />

che occuperà tutti i padiglioni del quartiere<br />

espositivo di FieraMilano”, ha concluso il<br />

presidente di Amaplast.<br />

16 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Bioplastiche, quando<br />

il Sistema Italia funziona<br />

In Europa il nostro paese è stato un apripista sia nel campo<br />

delle tecnologie industriali sia nella normativa del settore, cogliendo<br />

il ruolo cruciale delle bioplastiche nella gestione della raccolta<br />

dei rifiuti organici. Servono però più controlli per limitare la<br />

circolazione di shopper non compostabili, ancora molto diffusi.<br />

di Alessandro Bignami<br />

Un settore che in Italia genera circa<br />

475 milioni di euro di fatturato, una<br />

cifra che potrebbe perfino raddoppiare<br />

se semplicemente venisse rispettata la<br />

legge sui sacchetti monouso compostabili.<br />

Sul fronte delle bioplastiche l’Italia ha fatto da<br />

modello all’Europa sia sotto il profilo delle tecnologie<br />

industriali sia della normativa, studiata<br />

alla luce della gestione integrata della raccolta<br />

differenziata dei rifiuti organici.<br />

A limitare le grandi potenzialità della filiera, è<br />

semmai un sistema di controlli non ancora<br />

abbastanza capillare, visto che oltre il 50%<br />

dei sacchetti monouso in circolazione non è<br />

compostabile come impone la legge.<br />

Abbiamo parlato di questi temi con il presidente<br />

Marco Versari, presidente di Assobio -<br />

plastiche, l’associazione italiana delle bioplastiche<br />

e dei materiali biodegradabili e<br />

compostabili.<br />

POD - Presidente Versari, la normativa italiana<br />

sulle bioplastiche è <strong>oggi</strong> soddisfacente o è<br />

ancora migliorabile?<br />

Dal punto di vista normativo, in questo settore<br />

l’Italia è stata un’apripista, perché è riuscita a<br />

collegare le bioplastiche – compiendo secondo<br />

me una scelta giusta – alla gestione integrata<br />

dei rifiuti, in particolare di quelli organici.<br />

L’obiettivo della normativa non è quello di abbattere<br />

dei nemici, ma di rendere più efficiente<br />

ed efficace la raccolta differenziata della frazione<br />

organica. Il punto di partenza non è stato<br />

altro che il decreto legislativo 152/2006, che<br />

definisce le norme in materia ambientale. Esso<br />

impone che la raccolta differenziata della frazione<br />

organica avvenga senza sacchetti oppure<br />

con sacchetti compostabili. In questo<br />

modo la legge italiana ha fatto un passo in<br />

più, diventando il punto di riferimento della di-<br />

18 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Il presidente di Assobioplastiche<br />

Marco Versari<br />

rettiva europea. Poi anche la Francia si è dotata<br />

di una normativa nazionale focalizzata sui<br />

sacchetti compostabili per la frutta e la verdura<br />

nei supermercati. Su questa scia, nel novembre<br />

scorso il governo italiano ha sottoposto<br />

alla Commissione europea il disegno di legge<br />

che fissa le nuove regole sui sacchetti monouso<br />

per l’asporto di ortofrutta. Tra queste<br />

l’obbligo per gli shopper, a partire dal primo<br />

gennaio 2018, non solo di essere compostabili,<br />

ma di contenere anche una percentuale<br />

crescente di carbonio biobased.<br />

distribuzione del Centro e del Sud Italia utilizza ropea più grande dove si fa la raccolta porta<br />

ancora buste per asporto merci non conformi a porta anche della frazione organica. È la<br />

alla legge italiana.<br />

prova che il sistema Italia può funzionare e<br />

generare progetti industriali fortemente innovativi.<br />

È determinante cogliere la stretta cor-<br />

POD - Questo significa che il vostro settore<br />

ha ancora ampi margini di crescita… relazione fra corretta gestione dei rifiuti, normative<br />

avanzate e sviluppo industriale.<br />

Sempre secondo il report annuale di Plastic<br />

Consult il settore delle bioplastiche vale in Peccato che, come a volte accade nel nostro<br />

Italia poco meno di 500 milioni di euro. Se paese, non si riesca a sfruttare tutte le nostre<br />

solo la legge fosse interamente applicata e grandi potenzialità a causa dei controlli insufficienti<br />

o dell’applicazione incompleta della<br />

rispettata, avremmo una filiera da circa un miliardo<br />

di euro, con la conseguente disponibilità<br />

finanziaria per investire di più negli impianti pubblicato un servizio sulla “piaga dei sac-<br />

normativa. Un quotidiano ha recentemente<br />

industriali, nella comunicazione e insomma chetti proibiti”: ne circolerebbero centomila<br />

nell’ulteriore evoluzione del comparto. al giorno solo nei mercati di Milano.<br />

POD - Per altro la tecnologia italiana è molto POD - Cosa si può fare?<br />

avanzata nel campo della chimica verde e Chiediamo semplicemente che venga osservata<br />

la legge, niente di più. Non sono neces-<br />

delle bioraffinerie…<br />

Sì, anzi è un esempio a livello europeo. Basti sari interventi straordinari. Certo, c’è bisogno<br />

pensare a realtà di livello internazionale come di controlli più capillari. Per eseguirli, è fondamentale<br />

però che non siano coinvolti solo<br />

Versalis, Novamont e Mossi & Ghisolfi. Credo<br />

comunque che il successo italiano si debba Guardia di Finanza e Carabinieri, ma anche<br />

alla scelta di aver messo al centro la raccolta le Pubbliche Amministrazioni, attraverso per<br />

differenziata dell’umido. Milano è la città eu-<br />

esempio l’azione della Polizia Municipale.<br />

<strong>La</strong> filiera industriale completa e il ruolo di Assobioplastiche<br />

POD - È vero che oltre la metà dei sacchetti<br />

monouso è ancora fuori norma?<br />

Sì. Il rapporto annuale che affidiamo alla società<br />

di ricerche di mercato Plastic Consult rappresenta<br />

la fotografia della filiera. Il documento<br />

presentato a fine 2016 mostra chiaramente che<br />

l’Italia sta continuando nel suo cammino verso<br />

la diminuzione degli shopper monouso in materie<br />

plastiche, che corrisponde all’obiettivo<br />

della legge. A sfavore delle bioplastiche, però,<br />

rimane la quota di sacchetti fuori norma, cioè<br />

in polietilene o i cosiddetti falsi biodegradabili,<br />

che supera il 50%. Quasi tutta la piccola distribuzione<br />

e una parte non irrilevante della grande<br />

Fonte: Plastic Consult<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 19


attualità<br />

Il presidente Versari (primo da destra) accanto al Ministro<br />

dell’Ambiente, Territorio e Tutela del mare Gian Luca Galletti<br />

Una filiera da 475 milioni<br />

di euro<br />

POD - Oltre alla repressione dell’illegalità conta<br />

anche la sensibilizzazione del cittadino?<br />

Per un’ampia parte del nostro paese, in particolare<br />

al Nord, la raccolta differenziata è parte<br />

ormai delle abitudini quotidiane, del modo<br />

di vivere, della cultura. Sta diventando comune<br />

una reazione di fastidio quando capita di<br />

“<strong>La</strong> gestione della raccolta dei rifiuti<br />

è una questione centrale non solo per<br />

l’ambiente, ma anche per l’industria,<br />

che può valorizzare i rifiuti organici<br />

come materia prima”<br />

vedere una bottiglia gettata nell’indifferenziata.<br />

Sebbene si debba fare ancora molto, il cittadino<br />

è sempre più partecipe e consapevole<br />

su questi temi. Non bisogna però pretendere<br />

che sia lui il guardiano del territorio. <strong>La</strong> gestione<br />

della raccolta dei rifiuti è una questione<br />

centrale non solo per l’ambiente, ma anche<br />

per l’industria, che può valorizzare i rifiuti organici<br />

come materia prima. In alcuni casi la<br />

raccolta differenziata ha addirittura ispirato<br />

nuove iniziative industriali.<br />

POD – Per esempio?<br />

Pensi alle cialde del caffè. Le bioplastiche non<br />

sono state certo sviluppate per questo prodotto.<br />

È stata la raccolta dell’umido a mostrare<br />

l’opportunità: la capsula del caffè in polipropilene<br />

creava un doppio problema, perché il caffè<br />

contamina la raccolta della <strong>plastica</strong>, e il polipropilene<br />

a sua volta inquina i rifiuti organici.<br />

Una capsula del caffè compostabile è risultata<br />

quindi la soluzione migliore a un problema.<br />

Questo esempio chiarisce il vero ruolo delle<br />

bioplastiche, che non è legato a operazioni di<br />

eco-marketing o di immagine, ma al superamento<br />

di problemi concreti nell’ambito della<br />

gestione integrata dei rifiuti.<br />

Dalle materie prime rinnovabili ai manufatti<br />

compostabili: secondo l’ultimo rapporto<br />

annuale di Plastic Consult. la filiera<br />

industriale completa delle materie plastiche<br />

compostabili è formata da circa<br />

210 aziende e 2.000 addetti, con un fatturato<br />

complessivo attorno ai 475 milioni<br />

di euro.<br />

“Per bioplastiche si intendono i materiali<br />

e i manufatti, sia da fonti rinnovabili sia<br />

di origine fossile, che hanno la caratteristica<br />

di essere biodegradabili e compostabili.<br />

Il concetto di bio<strong>plastica</strong> si applica<br />

dunque ai prodotti che nel fine vita<br />

garantiscono la riciclabilità organica certificata<br />

nei diversi ambienti (per esempio<br />

compostaggio, digestione anaerobica,<br />

suolo)”. È la definizione riportata dal sito<br />

di Assobioplastiche, costituita a Roma<br />

nel 2011 su iniziativa di vari soggetti, tra<br />

cui M&G Polimeri Italia e Novamont.<br />

L’associazione comprende fornitori di<br />

materie prime, produttori di manufatti e<br />

distributori di bioplastiche, oltre al<br />

Consorzio Italiano Compostatori.<br />

POD - Qual è il bilancio della sua presidenza<br />

fino ad <strong>oggi</strong> e quali obiettivi ritiene più urgente<br />

raggiungere?<br />

Sono contento che il ruolo dell’associazione,<br />

che è giovanissima, sia stato riconosciuto da<br />

importanti enti e istituzioni del settore, con i<br />

quali ci sediamo spesso al tavolo per dialogare<br />

e definire accordi. Quanto ai nostri prossimi<br />

intenti, uno è quello di riuscire a devolvere<br />

il contributo versato al Conai dai<br />

produttori di imballaggi in bio<strong>plastica</strong> all’organizzazione<br />

di campagne informative dedicate<br />

al settore.<br />

20 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Nella seconda edizione<br />

di “Fare Sistema”, incontri<br />

tematici organizzati da<br />

Assogomma, si è parlato<br />

dei diversi approcci<br />

del comparto alla rivoluzione<br />

digitale: dalla capacità<br />

manageriale all’automazione<br />

dei processi produttivi<br />

e logistici, dagli “smart<br />

materials” all’utilizzo<br />

dei big data.<br />

(Foto Phys.org)<br />

L’Industria 4.0<br />

nella filiera della gomma<br />

Sistema” nasce nel 2016 con<br />

lo scopo di aggregare le diverse<br />

“Fare<br />

anime del settore gomma attraverso<br />

incontri tematici con le imprese della filiera:<br />

dalla materia prima alla macchina, dal<br />

prodotto finito fino all’utilizzatore finale. Obiettivo<br />

di questi incontri promossi da Assogomma è<br />

quello di focalizzare l’attenzione e proporre<br />

spunti di riflessione su temi caldi che influiscono<br />

sulla competitività delle imprese.<br />

Nella sua prima edizione, lo scorso anno, si<br />

sviluppò il tema di come creare valore attraverso<br />

una più stretta collaborazione di filiera a partire<br />

dal fornitore di materia prima fino ad arrivare<br />

al cliente finale, che nel mondo gomma molto<br />

spesso è rappresentato da un costruttore di<br />

automobili.<br />

<strong>La</strong> produzione di articoli tecnici in gomma in<br />

Italia, a parte i pneumatici, ha uno sbocco nel<br />

settore automotive pari al 40% della produzione,<br />

che insieme ai pneumatici raggiunge il 70%<br />

della produzione di settore.<br />

Con un approccio sistemico e una più stretta<br />

e aperta collaborazione tra fornitori e clienti,<br />

tutti gli operatori professionali possono avvantaggiarsi,<br />

aumentando le capacità di competitività<br />

delle singole aziende e più in generale<br />

di tutto il settore.<br />

Dal medesimo e sempre valido concetto dell’importanza<br />

di “Fare Sistema” prende spunto anche<br />

la seconda iniziativa voluta da Assogomma, con<br />

un chiaro e non casuale riferimento al mondo<br />

dell’informatica “0.2” che aggiunge al concetto<br />

di lavorare insieme quello di farlo in un modo<br />

“smart”, o come si dice, “4.0”.<br />

Nella seconda edizione del seminario, che si<br />

è svolta recentemente a Milano, si è trattato il<br />

tema dell’industria 4.0 parlando di innovazione<br />

Il presidente di Assogomma<br />

Fabio Bertolotti<br />

22 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

vivere. Tre le opzioni: vendere a terzi, aggregarsi<br />

o investire su se stessa. Dopo un tentativo<br />

di sinergia, l’azienda decise di investire su se<br />

stessa in tecnologia, ricostruendo ex-novo la<br />

fabbrica e automatizzando tutta la logistica<br />

con un impianto avveniristico per una PMI<br />

gomma italiana. Un coraggioso esempio di<br />

come sia ancora possibile investire in Italia per<br />

lo sviluppo della produzione. Grazie all’automazione,<br />

l’azienda ha incrementato i business<br />

con effetti positivi persino sull’occupazione,<br />

sia in termini di riqualificazione pro fes sionale<br />

possibilità, in un futuro non troppo lontano, di<br />

utilizzare la vettura come fonte di dati inerenti,<br />

ad esempio, alle preferenze di guida dell’automobilista<br />

oppure lo stato di utilizzo, usura e manutenzione<br />

delle parti “consumabili” della vettura,<br />

dai pneumatici ai componenti interni fino<br />

al vano motore. Alcuni componenti dell’auto,<br />

resi “intelligenti” (con sensoristica dedicata) e<br />

"comunicanti" (grazie a tecnologie di connettività),<br />

saranno in grado di mandare autonomamente<br />

un'allerta di rottura o di possibile malfunzionamento.<br />

Tali informazioni potranno essere<br />

All’evento<br />

“Fare Sistema”<br />

è stato presentato<br />

uno studio sull’utilizzo<br />

dell’automobile<br />

come fonte di dati<br />

sullo stato di usura<br />

e manutenzione delle<br />

parti “consumabili”,<br />

dai pneumatici<br />

ai componenti interni<br />

fino al vano motore<br />

(Foto ThyssenKrupp)<br />

tecnologica nella sua più ampia accezione,<br />

tralasciando gli incentivi fiscali legati agli investimenti<br />

in innovazione.<br />

Per fare “Industria 4.0” molti sono gli approcci<br />

e gli aspetti importanti, ma alcuni di essi sono<br />

preminenti e fondamentali: la capacità manageriale<br />

in un mercato globale in continua e rapida<br />

evoluzione, l’automazione dei processi<br />

produttivi e logistici, l’innovazione tecnologica<br />

e gli “smart materials”, l’utilizzo sistemico e integrato<br />

dei big data.<br />

Il tema della capacità manageriale è stato affrontato<br />

da Vittorio D’Amato, presidente di<br />

Akron, che ha introdotto alcuni principi chiave<br />

su come deve evolvere la figura del manager<br />

4.0 per affrontare i cambiamenti in atto, per saperli<br />

interpretare, guidare e tradurre all’interno<br />

della propria realtà aziendale.<br />

A seguire, l’intervento di Franco Zanella,<br />

Customer Service Manager di Sew Eurodrive,<br />

che ha affrontato il tema delle tecnologie digitali<br />

al servizio dell’Industria 4.0 e dell’automazione<br />

di processo produttivo e del cosiddetto smartmanufacturing<br />

(robotica, internet of things, automazione<br />

logistica ecc.).<br />

Matteo Bernini, amministratore delegato di<br />

Comet, ha invece raccontato come una<br />

“Azienda Gomma” storica, a conduzione familiare,<br />

sia diventata Industria 4.0 prima ancora<br />

che si iniziasse a parlarne. Comet si trovò infatti<br />

a dover affrontare il cambiamento per soprav-<br />

sia in termini di addetti impiegati. Il tema dell’innovazione<br />

tecnologica è stato affrontato da<br />

Paolo Chiappero, Responsabile del laboratorio<br />

sui materiali elastomeri del Centro Ricerche<br />

FCA, che ha illustrato come nel prossimo futuro<br />

sarà possibile utilizzare una serie di innovazioni<br />

tecnologiche, legate ai materiali in gomma, a<br />

partire dagli “smart materials”, cioè materiali<br />

dotati di caratteristiche tali da renderli capaci<br />

di comunicare dati prestazionali e di funzionamento.<br />

Questi dati potranno essere analizzati<br />

e utilizzati in diversi modi e con possibilità di<br />

sviluppi futuri, legati ad esempio alla tecnologia<br />

ibrida che porterà a nuove esigenze tecnologiche<br />

per i prodotti in gomma il cui impiego<br />

aumenterà, soprattutto nella componente insonorizzazione.<br />

Michele Bertoncello, Partner di McKinsey &<br />

Company, ha presentato un recente studio sulle<br />

gestite da un sistema di raccolta ed analisi dati<br />

che potrà interfacciarsi con i costruttori auto,<br />

coi fornitori e con i centri di manutenzione per<br />

la riparazione. <strong>La</strong> creazione di questo tipo di<br />

"ecosistema digitale" presuppone una serie di<br />

competenze (ad esempio software, digital manufacturing,<br />

gestione e analisi dei dati ecc.) che<br />

nessun player è in grado di sviluppare autonomamente,<br />

a prescindere che sia una big company<br />

dell’automotive o dell’informatica, un fornitore<br />

oppure una brillante startup.<br />

Per avere successo in tale contesto sarà necessario<br />

guidare il cambiamento interno all'azienda,<br />

sviluppando competenze digitali,<br />

e collaborare con un ampio spettro di aziende<br />

di dimensioni diverse e con competenze anche<br />

molto diversificate tra loro, ancora una<br />

volta a dimostrazione della necessità di “Fare<br />

Sistema”.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 23


attualità<br />

Daniele Ferrari primo presidente italiano di PlasticsEurope<br />

Ceo di Versalis (Eni), Daniele<br />

Ferrari è il primo presidente italiano<br />

dell’Associazione Europea di<br />

Materie Plastiche.<br />

Eletto il primo giugno, durante<br />

l’assemblea generale dell’associazione<br />

dei produttori di materie plastiche<br />

a Madrid, Daniele Ferrari<br />

succede a Patrick Thomas, Ceo di<br />

Covestro, che ha ricoperto la carica<br />

dal 2011.<br />

Il neo-presidente ha ringraziato<br />

il suo predecessore per il lavoro<br />

svolto, complimentandosi con lui<br />

anche per quanto fatto a sostegno<br />

del World Plastics Council, la piattaforma<br />

che riunisce i vertici del<br />

settore delle materie plastiche di<br />

tutto il mondo, per affrontare le<br />

tante sfide che riguardano da vicino<br />

la filiera.<br />

"Sono molto contento dell’incarico<br />

affidatomi e di poter continuare<br />

il cammino intrapreso da<br />

Patrick Thomas in questi sei anni.<br />

Il nostro settore ha bisogno di sviluppare<br />

alleanze e partnership<br />

mantenendo un approccio costruttivo<br />

e propositivo, orientato<br />

alla soluzione", ha dichiarato<br />

Massimo Covezzi alla guida<br />

di PlasticsEurope Italia<br />

L'assemblea di PlasticsEurope Italia,<br />

l’associazione nazionale dei produttori di<br />

materie plastiche che fa parte di Feder -<br />

chimica, ha eletto lo scorso 3 maggio all’unanimità<br />

Massimo Covezzi come nuovo<br />

presidente. Covezzi è presidente di Basell<br />

Poliolefine Italia Srl e Senior vicepresident Ricerca e Sviluppo di<br />

LyondellBasell. PlasticsEurope Italia, alla quale aderiscono 45 imprese<br />

nazionali e multinazionali, rappresenta oltre il 90% del fatturato totale<br />

del settore (circa 8,3 miliardi di euro).<br />

Il presidente Covezzi ha dichiarato di volere proseguire le attività<br />

dell’associazione, in particolare quelle relative alle sfide dell’economia<br />

circolare, al fine vita dei manufatti in <strong>plastica</strong> e all’immagine delle<br />

materie plastiche.<br />

Il presidente ha inoltre ribadito la volontà di continuare il coordinamento<br />

con PlasticsEurope, l’associazione europea dei produttori di<br />

materie plastiche, e con le altre associazioni della filiera delle materie<br />

plastiche, per attivare le opportune sinergie, rinnovando l’impegno<br />

dell’industria della <strong>plastica</strong> verso una maggiore sostenibilità.<br />

Ferrari. “Per poter affrontare efficacemente<br />

le tante sfide che ci interessano<br />

a livello mondiale, abbiamo<br />

bisogno di un'industria che<br />

collabori con le Ong, la filiera e il<br />

grande pubblico. Abbiamo bisogno<br />

della <strong>plastica</strong>, che è parte della<br />

soluzione".<br />

Daniele Ferrari ha un’esperienza<br />

di oltre 25 anni nell'industria chimica.<br />

Ha lavorato per Imperial<br />

Chemical Industries (ICI) e<br />

Huntsman dove ha ricoperto vari<br />

incarichi nel Regno Unito, a<br />

Bruxelles e a Houston in Texas.<br />

Nel 2012 è stato nominato amministratore<br />

delegato di Versalis e<br />

presidente di Matrìca, la joint venture<br />

50:50 con Novamont sulla<br />

chimica da rinnovabili.<br />

Dal 2011 al <strong>2017</strong> Ferrari ha inoltre<br />

ricoperto la carica di presidente<br />

di PlasticsEurope Italia. Ferrari è<br />

tuttora vicepresidente di Feder -<br />

chimica e fa parte del Comitato di<br />

Presidenza della Federazione.<br />

EPS: mercato stabile in tutti i settori applicativi<br />

I dati raccolti, relativi al 2016, mostrano una situazione<br />

pressoché invariata rispetto all'anno precedente.<br />

Questo indica che il settore dell’EPS, nonostante<br />

la fase congiunturale, riesce a mantenere<br />

la propria posizione nei mercati di riferimento.<br />

Entrando nel dettaglio dei numeri, complessivamente<br />

il mercato italiano “pesa” 116.000 tonnellate,<br />

esattamente quanto il 2015. Il mercato è segmentato<br />

in tre macro-aree (blocchi, lastre e derivati, preformati<br />

e perle sfuse) ciascuno dei quali a sua volta ripartito<br />

in tre ambiti applicativi: edilizia, imballaggio,<br />

altri settori.<br />

L'area blocchi, lastre e derivati vale complessivamente<br />

52.000 tonnellate. L'edilizia rappresenta la<br />

principale area di impiego di questi manufatti (39.000<br />

tonnellate) utilizzati, per esempio, nell'isolamento<br />

degli edifici. Anche l'imballaggio rappresenta un ambito<br />

interessante (12.000 tonnellate), mentre le altre<br />

applicazioni hanno un peso residuale (1.000 tonnellate).<br />

Rispetto al 2015, l'unica variazione è a carico<br />

dell'applicazione nell'edilizia, calata di 1.000 tonnellate.<br />

Nell'ambito dei preformati (59.000 tonnellate complessive),<br />

l'imballaggio rappresenta l'ambito di applicazione<br />

più importante, con un utilizzo di 33.000<br />

tonnellate (1.000 in più rispetto al 2015). Stabile<br />

l'edilizia (25.000 tonnellate) e gli altri settori applicativi<br />

(perle, patatine, trucioli), con 1.000 tonnellate.<br />

L'area delle perle sfuse ha un peso minore delle<br />

altre (5.000 tonnellate). L'edilizia, con un impiego<br />

di 3.000 tonnellate, rappresenta il principale mercato<br />

di sbocco.<br />

24 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

BASF: vendite per 1,7 miliardi di euro nel 2016<br />

Basf annuncia i risultati economici per<br />

l’Italia. Nel 2016 il Gruppo ha chiuso l’esercizio<br />

con vendite complessive pari a 1.709<br />

milioni, in diminuzione del 4% rispetto ai<br />

1.782 milioni di euro di fatturato del 2015.<br />

A incidere principalmente sulle performance<br />

dello scorso anno il calo significativo<br />

dei prezzi delle materie prime,<br />

unitamente a un mercato nazionale confermatosi<br />

prudente.<br />

L’azienda ha saputo controbilanciare<br />

“l’effetto prezzi” mantenendo alti i volumi<br />

venduti in tutti i segmenti di business. In<br />

particolare, i prodotti e le soluzioni per il<br />

settore dell’agricoltura e dell’automotive<br />

hanno contribuito alle vendite di Basf in<br />

Italia con un trend positivo rispetto al 2015,<br />

grazie anche a nuove commesse nell’ambito<br />

dei prodotti vernicianti. Anche il comparto<br />

delle specialità chimiche ha registrato<br />

una crescita leggermente superiore alla<br />

media di mercato.<br />

“Grazie ai risultati raggiunti nel 2016, nonostante<br />

un contesto di riferimento ancora<br />

molto incerto, Basf Italia è riuscita a crescere<br />

in alcuni comparti strategici, garantendo<br />

una sostanziale tenuta del mercato”, ha<br />

commentato Andreas Riehemann, amministratore<br />

delegato di Basf Italia e responsabile<br />

del Gruppo per il Paese.<br />

“Lo scorso anno le nostre vendite complessive<br />

hanno superato 1,7 miliardi di<br />

euro confermandoci un player di primaria<br />

importanza del mercato chimico italiano”,<br />

ha continuato Riehemann. “Registriamo<br />

per il primo trimestre <strong>2017</strong> un avvio d’anno<br />

positivo sia per le vendite, che per la<br />

produzione”.<br />

Nel corso del 2016, Basf ha inoltre completato<br />

l’acquisizione di Chemetall, azienda<br />

globale specializzata nel trattamento delle<br />

superfici in metallo, <strong>plastica</strong> e vetro, presente<br />

in Italia a Giussano (MB) con uno<br />

dei suoi siti produttivi più importanti a livello<br />

internazionale.<br />

Per il <strong>2017</strong> l’azienda punta a sfruttare<br />

appieno la capacità produttiva dei suoi<br />

otto impianti nel Paese e a proseguire nella<br />

politica di efficientamento dei costi.<br />

Andreas Riehemann: “A fronte di un contesto<br />

macroeconomico incerto, rimane<br />

forte il nostro impegno in Italia e cogliamo<br />

con fiducia gli indicatori positivi di questi<br />

primi mesi dell’anno, a cominciare dalla<br />

domanda interna di prodotti chimici e<br />

dall’andamento positivo delle esportazioni.<br />

Per centrare gli obiettivi di crescita che ci<br />

siamo posti, so di poter contare sulla<br />

grande esperienza e sulla professionalità<br />

del team italiano”.<br />

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<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 25


attualità<br />

L’edilizia primo settore applicativo del PVC<br />

Nel 2016 sono state trasformate complessivamente 650.000 tonnellate<br />

di PVC per le diverse applicazioni. Le tonnellate totali sono quasi equamente<br />

suddivise tra PVC rigido (332.000 tonnellate) utilizzato per tubi,<br />

profili finestra, film, lastre e PVC plastificato (318.000 tonnellate), impiegato<br />

per cavi, pavimentazioni, automotive, abbigliamento/calzature,<br />

prodotti medicali e altro.<br />

L’edilizia si riconferma il principale settore con 197.500 tonnellate<br />

che equivalgono a oltre il 30% del consumo totale. Al suo interno tubi<br />

e raccordi in PVC rigido, con 94.500 tonnellate trasformate nel 2016,<br />

coprono il 14,5% del mercato totale di PVC, posizionandosi al primo<br />

posto in termini di consumi e registrando un leggero incremento rispetto<br />

all’anno precedente.<br />

Per quanto riguarda le applicazioni, il PVC si conferma materiale di<br />

scelta in particolare nelle tubazioni per scarichi e per fognature mentre<br />

nelle tubazioni in pressione rappresenta il 19% rispetto alle altre materie<br />

plastiche. Si registra un incremento dell’utilizzo di tubazioni in PVC per<br />

impieghi industriali.<br />

Le principali caratteristiche distintive dei tubi e raccordi in PVC sono<br />

la produzione efficiente (con risparmio energetico e di materie prime),<br />

l’ottimo rapporto costo/prestazione, leggerezza e facilità di installazione<br />

(a garanzia anche della sicurezza dei lavoratori), resistenza e durabilità,<br />

inattaccabilità da ruggini e muffe e totale riciclabilità a fine vita che contribuisce<br />

ad offrire a questa applicazione anche un’eccellente compatibilità<br />

ambientale.<br />

I dati sopra riportati provengono da due studi realizzati da Plastic Consult<br />

(www.plasticconsult.it) per conto del PVC Forum Italia: “Il consumo di<br />

PVC in Italia - 2016” e “Il mercato italiano dei tubi in materie plastiche”.<br />

I volumi relativi agli ultimi anni per tubi e raccordi e la percentuale<br />

sul totale dei consumi di PVC<br />

2013 2014 2015 2016<br />

Tonnellate % Tonnellate % Tonnellate % Tonnellate %<br />

91.000 14,2 96.000 14,8 94.000 14,5 94.500 14,5<br />

Il Gruppo Tubi e Raccordi in PVC compatto è costituito da aziende<br />

di settore associate al PVC Forum Italia, associazione nata nel 1996<br />

per riunire le principali aziende di produzione, compoundazione e trasformazione<br />

del PVC, i produttori di additivi e anche di macchine trasformatrici.<br />

Il principale obiettivo del Gruppo è creare una nuova “cultura della<br />

qualità” per tubi e raccordi in PVC prodotti in conformità alle norme UNI<br />

EN 1329, 1401 e 1452 e quindi sicuri, durevoli e riciclabili.<br />

Un progetto made in Italy in mostra a Tokyo<br />

In occasione dell’Interior<br />

Lifestyle di Tokyo, la più importante<br />

fiera del settore del design<br />

in Giappone, POS ha proposto al<br />

pubblico asiatico la collezioni di<br />

Piccoli Oggetti Speciali creati dal<br />

designer Marco <strong>Maggio</strong>ni e realizzati<br />

dall’Italiana Ecoplast.<br />

Prodotti nati da un concept molto<br />

vicino alla filosofia orientale che<br />

tende a coniugare in modo armonico<br />

il mondo della natura con l’uomo:<br />

non a caso l’estetica di ogni<br />

modello evoca forme naturali e organiche<br />

per restituire anche nella<br />

semplice funzione d’uso del singolo<br />

oggetto una ricercata espressione<br />

di bellezza e raffinatezza.<br />

POS Design è un progetto nato<br />

per volontà di Ecoplast, affermata<br />

azienda italiana con anni di esperienza<br />

nella lavorazione delle materie<br />

plastiche, e Marco <strong>Maggio</strong>ni,<br />

brillante e pluripremiato designer<br />

italiano. Obiettivo di questa unione<br />

è dar vita, attraverso una collezione<br />

di oggetti creativi per la casa,<br />

a nuovi orizzonti di forma, colore<br />

e armonia.<br />

I Piccoli Oggetti Speciali soddisfano<br />

pienamente questi propositi<br />

offrendo modelli che, pur nella<br />

loro essenziale funzione di utilizzo<br />

nel quotidiano – parliamo infatti<br />

di un cestino, un innaffiatoio, un<br />

porta oggetti, di barattoli - esprimono<br />

tutta la ricercatezza della<br />

forma e la bellezza della materia<br />

<strong>plastica</strong>, quando lavorata sapientemente.<br />

“Esiste una materia prima che<br />

non si esaurirà mai”, dice Marco<br />

<strong>Maggio</strong>ni, “ed è l’immaginazione.<br />

Piccoli Oggetti Speciali è stata<br />

pensata da subito come una linea<br />

esclusiva, dal design originale e<br />

ricercato. Ogni prodotto, attraverso<br />

le sue forme, esprime un più<br />

profondo significato estetico”.<br />

Un esempio su tutti del grande<br />

lavoro creativo e di ricerca applicata<br />

alla lavorazione della <strong>plastica</strong><br />

è il modello Fluid, il tappeto da lavello.<br />

<strong>La</strong> forma trova ispirazione<br />

dalla natura nelle linee ramificate<br />

di una botanica parallela, la struttura<br />

si rende fluida ad evocare percorsi<br />

d’acqua. Leggero, resistente,<br />

funzionale: il design nella sua più<br />

raffinata espressione.<br />

26 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Alfatherm investe sull’adesivizzazione<br />

Protagonista in Europa nella produzione<br />

di film termoplastici rigidi, semirigidi<br />

e plastificati, Alfatherm ha annunciato<br />

l’investimento di oltre 1 milione di<br />

euro per il potenziamento della linea di<br />

calandratura dedicata all’adesivizzazione<br />

nel sito di Gallarate (VA).<br />

Con questo investimento, Alfatherm<br />

si posiziona con decisione tra i leader<br />

di mercato per la qualità dei film nel settore<br />

dell’adesivizzazione. Il mercato dei<br />

film adesivi è in continua espansione,<br />

con una crescita stimata a livello globale<br />

attorno al 6%. Con il potenziamento delle<br />

linee di calandratura di Gallarate che<br />

ne incrementano notevolmente capacità<br />

produttiva e livello qualitativo, Alfatherm<br />

pone le basi per un’ulteriore crescita a<br />

livello nazionale e internazionale.<br />

<strong>La</strong> nuova linea permetterà all’azienda<br />

di fornire film fino a 2 metri di altezza,<br />

trasparenti, bianchi o colorati, nelle diverse<br />

finiture richieste dal mercato.<br />

I prodotti Alfatherm sono formulati<br />

con differenti percentuali di plastificazione,<br />

nelle finiture sia lucide che opache,<br />

in modo da poterli adattare alle diverse<br />

tipologie di applicazione (visual<br />

advertising, protezione, decorazione,<br />

labelling) e soddisfare le più innovative<br />

esigenze tecnologiche di un mercato in<br />

continua evoluzione e alla ricerca di soluzioni<br />

sempre più originali ed esteticamente<br />

attraenti.<br />

Inoltre, grazie alla sua ultradecennale<br />

esperienza nello sviluppo di decorazioni<br />

innovative per l’exterior e interior design,<br />

coniugabile anche all’adesivizzazione,<br />

Alfatherm potrà supportare i propri<br />

clienti nella ricerca di nuovi prodotti<br />

e mercati.<br />

“Quello dell’adesivizzazione” – conferma<br />

Marino Uberti, amministratore<br />

delegato di Alfatherm – “è, con sleeves<br />

e surface decoration, uno dei settori<br />

strategici del nostro core business, e<br />

questo investimento ci pone ai più alti<br />

standard qualitativi. Il mercato dell’adesivizzazione<br />

è in crescita, e intendiamo<br />

competere ai massimi livelli sia in Italia<br />

che all’estero”.<br />

Con un piano complessivo di investimenti<br />

di oltre 12 milioni di euro per<br />

il triennio 2016-2018, destinati a ricerca<br />

e sviluppo e alla modernizzazione degli<br />

impianti, Alfatherm si conferma come<br />

una delle realtà internazionali più dinamiche<br />

e innovative nel settore della produzione<br />

di film termoplastici. L’azienda<br />

investe nella riduzione dell’impatto delle<br />

produzioni e nella compatibilità ambientale<br />

dei prodotti, delle tecnologie e delle<br />

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<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 27


attualità<br />

Victrex acquisisce il produttore di fibre Zyex<br />

Protagonista internazionale in soluzioni polimeriche ad elevate<br />

prestazioni, Victrex plc ha annunciato acquisito la società Zyex,<br />

leader riconosciuto a livello globale nella produzione di fibre a<br />

base Peek, principalmente destinate ai settori dell’aerospaziale,<br />

dell’automobile e dell’industria. Questa operazione consente<br />

a Victrex di offrire soluzioni diversificate a base di Victrex<br />

Peek in grado di aprire nuovi mercati, in linea con la propria<br />

strategia. L’aggiunta dei prodotti in fibra rafforza tale strategia<br />

grazie all’esperienza applicativa e alle risorse provenienti dal<br />

team Zyex in grado di sviluppare soluzioni attuali e nuove per<br />

i propri clienti.<br />

Zyex è un cliente consolidato di Victrex e, come la stessa<br />

Victrex, anche Zyex proviene dalla ICI. Le due società si uniscono<br />

quindi in una evoluzione naturale. I punti di forza complementari<br />

di Zyex e Victrex daranno vita a un fornitore di fibre in Peek di livello<br />

globale. Oltre alle opportunità derivanti dallo sviluppo di<br />

applicazioni attuali e di altre nuove, l’investimento consentirà a<br />

Victrex di esplorare anche il potenziale della produzione additiva<br />

nel mercato delle fibre, nell’ambito della propria attività nel consorzio<br />

AM (Additive Manufacturing) già annunciato nel 2016.<br />

L’acquisizione Zyex è molto importante per Victrex, in quanto<br />

consente di gestire le opportunità di crescita futura nell’ambito<br />

dei mercati allineati e nelle aree applicative di sviluppo correlate”,<br />

ha affermato David Hummel, Chief Executive di Victrex.<br />

“Le risorse della società e l’esperienza dei team contribuiranno<br />

in modo complementare all’offerta prodotti. <strong>La</strong> buona affermazione<br />

di Zyex, insieme agli obiettivi globali Victrex, con la focalizzazione<br />

innovativa e la comprovata capacità di creazione di<br />

nuovi mercati, rappresentano un’opportunità di grande interesse<br />

ai fini dello sviluppo dei prossimi anni. Tutto questo risulta in<br />

linea con la nostra strategia volta a offrire prodotti e particolari<br />

semilavorati selezionati e differenziati, investendo sulla nostra<br />

offerta polimerica principale”.<br />

<strong>La</strong> gamma Zyex si focalizza sulle fibre a base del polimero<br />

Peek per applicazioni come nastri trasportatori, filtrazione o cablaggi,<br />

realizzati nei propri stabilimenti nel Gloucestershire, in<br />

Gran Bretagna.<br />

L’acquisizione Zyex si aggiunge agli altri investimenti recenti.<br />

Nel febbraio <strong>2017</strong> infatti, Victrex ha annunciato una nuova jointventure,<br />

la TxV Aero Composites, con la società Tri-Mack Plastics<br />

per accelerare l’adozione di applicazioni in compositi di polichetoni<br />

(Paek) nel settore aerospaziale, tramite la produzione di particolari<br />

selezionati utilizzando processi innovativi. Lo scorso dicembre<br />

2016 Victrex ha inoltre investito in una quota di minoranza nella<br />

Magma Global Ltd per rafforzare la partnership e favorire l’adozione<br />

della tecnologia innovativa m-pipe ® dedicata alle tubazioni<br />

sottomarine in compositi per il settore energetico.<br />

Accordo tra Simona e FIP per la distribuzione in Italia<br />

Da maggio è iniziata anche in Italia la<br />

collaborazione per la distribuzione di tubi<br />

e raccordi Simona ® in PP e raccordi in PE<br />

per applicazioni industriali da parte di FIP<br />

- Formatura Iniezione Polimeri, azienda<br />

storica con sede a Casella (GE), che fa<br />

capo al gruppo Aliaxis. Le due società, che<br />

hanno punti di forza complementari, concordano<br />

sulla necessità di sviluppo commerciale<br />

del mercato industriale in Italia.<br />

“Questo accordo, in linea con i recenti<br />

sviluppi commerciali di Simona in Italia,<br />

sarà un valore aggiunto per il mercato<br />

Italiano”, ha commentato Giovanni Vesco,<br />

amministratore delegato di Simona in Italia<br />

e Sales Area Manager Western Europe di<br />

Simona AG. “I clienti trarranno vantaggio<br />

da una gamma più vasta e completa nonché<br />

da tempistiche di approvvigionamento<br />

più efficienti e tempestive”.<br />

Molto positivo anche il commento di<br />

Lucio Luciotti, amministratore delegato<br />

di FIP Spa: “Questo accordo costituisce<br />

un esempio ideale di partnership tra due<br />

grandi aziende con una profonda esperienza<br />

nei rispettivi core business. I clienti<br />

avranno a disposizione un portafoglio prodotti<br />

allargato e di alta qualità, che consentirà<br />

di coprire molteplici soluzioni nei<br />

segmenti delle applicazioni industriali per<br />

i fluidi in pressione; saranno altresì realizzate<br />

delle sinergie a livello logistico che<br />

miglioreranno ulteriormente il servizio verso<br />

l’utente finale”.<br />

28 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


attualità<br />

Bandera apre un nuovo Centro Ricambi a Pechino<br />

All’inizio del mese di maggio<br />

<strong>2017</strong> un importante evento ha<br />

ulteriormente rafforzato la collaborazione<br />

tecnica e commerciale<br />

tra Bandera e Nanjing<br />

Yangzi Plastic & Chemical<br />

Company, una relazione fondata<br />

sulla fiducia reciproca che dura<br />

ormai da 16 anni e che si è sviluppata<br />

nel campo dell’estrusione<br />

di film in bolla per la produzione<br />

di sacchi industriali<br />

(HDB). Bandera si è impegnata<br />

ad aprire un nuovo Centro<br />

Ricambi a Pechino, per garantire<br />

la disponibilità immediata<br />

di ricambi direttamente nella<br />

Cina continentale e negli altri<br />

paesi asiatici, potenziando, così,<br />

l’impatto già positivo del marchio<br />

Bandera in tutto il territorio<br />

cinese, e oltre.<br />

<strong>La</strong> fornitura diretta di ricambi<br />

Bandera al Centro Ricambi di<br />

Pechino garantirà un miglioramento<br />

dell’indice OEEE (Overall<br />

Extrusion Equipment Effec ti -<br />

veness: efficienza generale dei<br />

macchinari di estrusione) di tutte<br />

le linee esistenti, consentendo<br />

interventi più rapidi nell’ambito<br />

della manutenzione programmata<br />

e una risoluzione tempestiva<br />

di eventuali sostituzioni di<br />

ricambi, per mantenere una<br />

produzione continua. L’accordo<br />

prevede, tra l’altro: la pronta disponibilità<br />

di tecnici di assistenza<br />

locali (formati da Bandera);<br />

l’assistenza tecnica a tutti i clienti<br />

Bandera, anche al di fuori del<br />

territorio cinese.<br />

Nanjing Yangzi Plastic &<br />

Chemical Co. è il maggior produttore<br />

di film FFS in Asia e<br />

Costruzioni Meccaniche Luigi<br />

Bandera è un’azienda leader nella<br />

costruzione di linee di estrusione<br />

d’eccellenza per la produzione di<br />

film FFS in Eu ropa, artefice di<br />

continue innovazioni tecnologiche<br />

dedicate a tale applicazione,<br />

tarate in base alle nuove materie<br />

prime e alle richieste di questo<br />

specifico mercato.<br />

Sono trascorsi ormai sedici<br />

anni da quando è iniziata la collaborazione<br />

tra Bandera e<br />

Nanjing Yangzi Plastic &<br />

Chemical Co: era il 2001 e, da<br />

allora, tredici linee FFS Bandera<br />

sono state importate a Nanjing.<br />

In questi anni, entrambe le<br />

aziende non solo hanno tratto<br />

significativi benefici economici,<br />

ma hanno anche migliorato e<br />

ampliato la propria intesa reciproca,<br />

facendone nascere una<br />

vera e propria amicizia.<br />

Si prevede un’enorme richiesta<br />

di film FFS sul mercato, nonché<br />

un’attenzione sempre maggiore<br />

alla tutela dell’ambiente.<br />

Ottenuta un’ottima reputazione<br />

locale grazie alla collaborazione<br />

con la propria società partner<br />

di Nanchino e forte di notevoli<br />

referenze a livello di linee<br />

per film FFS (19+5), attraverso<br />

l’offerta di un servizio postvendita<br />

rapido ai propri clienti, la<br />

condivisione delle esperienze<br />

produttive maturate in tanti anni<br />

interventi reattivi mirati a soddisfare<br />

le richieste di ricambi,<br />

Bandera è destinata a incrementare<br />

ulteriormente la propria credibilità<br />

sul territorio cinese.<br />

Giorgio Quagliuolo presidente di Conai<br />

Il Consiglio di amministrazione<br />

di Conai (Consorzio nazionale imballaggi),<br />

riunitosi lo scorso 31<br />

maggio, ha nominato Giorgio<br />

Quagliuolo presidente per il triennio<br />

<strong>2017</strong>-2019.<br />

Presidente di Unionplast e vicepresidente<br />

della Federazione<br />

Gomma Plastica, è stato anche presidente<br />

di Corepla nei trienni 2007-<br />

2010 e 2013-2016.<br />

Il Consiglio di amministrazione<br />

ha anche nominato in qualità di vicepresidenti<br />

Angelo Tortorelli, in<br />

rappresentanza della componente<br />

degli utilizzatori commerciali e distributori,<br />

e Aurelio Ceresoli, in rappresentanza<br />

degli utilizzatori di imballaggi.<br />

Conai è un consorzio privato costituito<br />

per garantire l'avvio a riciclo<br />

dei rifiuti di imballaggio sul territorio<br />

nazionale. Costituito nel 1997 a seguito<br />

del Decreto Ronchi, in 20 anni<br />

ha avviato a riciclo 50 milioni di tonnellate<br />

di rifiuti di imballaggio – in<br />

acciaio, alluminio, carta, legno, <strong>plastica</strong><br />

e vetro – passando da poco<br />

meno di 190 mila tonnellate nel 1998<br />

a poco più di 4 milioni di tonnellate<br />

del 2016. In 20 anni l’operato di<br />

Conai ha evitato la costruzione di 130<br />

discariche di medie dimensioni.<br />

Complessivamente, la quota di<br />

rifiuti di imballaggio avviati a riciclo<br />

nel 2016 è stata pari al 67,1% dell’immesso<br />

al consumo, per un totale<br />

di 8,4 milioni di tonnellate<br />

(+2,8% sul 2015). Un risultato che<br />

è ampiamente al di sopra degli<br />

obiettivi europei al 2020, e che già<br />

supera quelli attualmente in discussione<br />

per l’anno 2025.<br />

Considerando, infine, anche la<br />

quota di recupero energetico, il<br />

78,2% degli imballaggi immessi<br />

al consumo in Italia è <strong>oggi</strong> sottratto<br />

alla discarica.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 29


appuntamenti<br />

A Norimberga la piattaforma internazionale per l'automazione<br />

Anche nel <strong>2017</strong>, SPS IPC Drives si presenta<br />

come fiera specialistica leader in Europa per l'automazione<br />

elettrica. Oltre 1.650 fornitori di automazione<br />

da tutto il mondo saranno presenti a<br />

Norimberga dal 28 al 30 novembre. Oltre ai rinomati<br />

key player del settore, numerose giovani<br />

aziende presentano i loro prodotti e soluzioni,<br />

nonché le innovazioni e le tendenze d'avanguardia.<br />

Esse forniscono ai visitatori una panoramica<br />

completa sia sui singoli componenti che sulle<br />

soluzioni complete dell'automazione elettrica.<br />

A SPS IPC Drives i visitatori da tutto il mondo<br />

beneficiano di una vasta gamma di informazioni<br />

e dell'accesso diretto alle ultime offerte dell'automazione.<br />

L'analisi della scorsa manifestazione<br />

riferita all'Europa rivela che dei 63.291 visitatori<br />

totali, 1.441 provenivano dall'Italia.<br />

Le seguenti citazioni riportano le impressioni<br />

positive della SPS IPC Drives 2016: “È stata<br />

un'esperienza che ti fa aprire gli occhi, a tal punto<br />

che la raccomanderei a chiunque nell'ambito<br />

dell'industria”, spiega Italo Zanin, Sales<br />

Management di ZML Industries Spa. “SPS IPC<br />

Drives è uno dei più grandi eventi in cui le persone<br />

di tutto il mondo vengono a vedere e ad<br />

esporre le nuove tendenze nella tecnologia di<br />

automazione. Mi è piaciuto il padiglione della<br />

sensoristica e tutto ciò che è correlato a Industria<br />

4.0 perché IoT è qualcosa che sta crescendo<br />

molto velocemente con grandi capacità di sviluppo.<br />

Posso dire di aver avuto la possibilità di<br />

vedere un sacco di cose nuove che sicuramente<br />

aiuteranno il mio gruppo a lavorare in modo efficiente<br />

ed a sviluppare applicazioni di fascia alta",<br />

ha dichiarato Adrian-loan Petrariu, docente di<br />

Ingegneria alla Universitatea Stefan cel Mare<br />

Suceava, come visitatore della manifestazione<br />

2016. Il tema Industria 4.0 è uno degli argomenti<br />

principali della SPS IPC Drives <strong>2017</strong>. Nell'era<br />

della trasformazione digitale, i due settori IT e<br />

automazione stanno crescendo di pari passo, e<br />

questo si rifletterà sulla manifestazione. Oltre<br />

alle speciali aree espositive e agli interventi tematici,<br />

alcuni espositori mostreranno anche diversi<br />

prodotti ed esempi applicativi sulla trasformazione<br />

digitale.<br />

Al tema software e IT nella produzione è dedicato<br />

quest'anno il padiglione 6. Qui si possono<br />

vedere argomenti come Web Services,<br />

sviluppo/progettazione virtuale del prodotto,<br />

piattaforme di business digitali, tecnologie<br />

IT/OT, Fog/Edge e Cloud-Computing, e molto<br />

altro ancora.<br />

Presso lo stand collettivo e il forum "Auto -<br />

mation meets IT” nel padiglione 6, le aziende<br />

presentano soluzioni digitali sulla scia di Industria<br />

4.0. Lo stand collettivo “MES goes Automation”<br />

mostra come, con l'impiego del MES, vengono<br />

ottimizzati i processi produttivi e di elaborazione<br />

degli ordini. Il tema della Cyber Security è stato<br />

ripreso da numerosi fornitori anche nel <strong>2017</strong>.<br />

Essi dimostrano visivamente nei loro stand,<br />

come le aziende possono proteggersi dagli attacchi<br />

informatici.<br />

Presso ulteriori stand collettivi i visitatori avranno<br />

la possibilità di farsi consigliare dagli espositori<br />

per acquisire un quadro completo su argomenti<br />

specifici: “Centro AMA per sensoristica,<br />

tecnica di misura e di collaudo” nel padiglione<br />

4A; “VDMA Elaborazione industriale delle immagini”<br />

nel padiglione 3A nonché “wireless in<br />

automation” nel padiglione 10.<br />

I forum delle associazioni ZVEI nel padiglione<br />

3A e VDMA nel padiglione 3 offrono interventi<br />

qualitativamente molto elevati e specialistici<br />

nonché tavole rotonde. I visitatori possono informarsi<br />

sui temi attuali dei settori e scambiare<br />

informazioni con gli esperti tramite colloqui<br />

personali.<br />

Per ulteriori informazioni sulla manifestazione,<br />

biglietti giornalieri gratuiti, viaggi speciali e consigli<br />

sulla preparazione, consultare la pagina web<br />

sps-exhibition.com. Qui gli interessati, oltre alla<br />

cartina dell'area espositiva, possono trovare una<br />

panoramica degli espositori e dei padiglioni per<br />

una migliore preparazione della visita.<br />

30 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


appuntamenti<br />

L’Industria 4.0 passa da Verona<br />

Il 18 e 19 ottobre <strong>2017</strong> a Vero -<br />

nafiere è in programma l’undicesima<br />

edizione di Save, Mostra convegno<br />

dedicata alle soluzioni e<br />

applicazioni verticali di automazione,<br />

strumentazione e sensori.<br />

Save torna con un calendario colmo<br />

di appuntamenti, convegni, dibattiti,<br />

tavole rotonde, approfondimenti<br />

dal taglio tecnico-applicativo<br />

che affronteranno tematiche di attualità.<br />

Si spazierà dalle novità<br />

dell’IoT e Industria 4.0 per il processo<br />

e per il manifatturiero alle<br />

frontiere della nuova predittiva, dai<br />

sistemi di visione all’asset management<br />

alla sicurezza informatica,<br />

dalla sensoristica alle soluzioni specifiche<br />

per l’efficienza energetica e<br />

molto altro ancora, per implementare<br />

le migliori strategie e soluzioni<br />

nei differenti mercati industriali:<br />

energia, ambiente, food & beverage,<br />

pharma, <strong>plastica</strong>, chimica e petrolchimica,<br />

automotive, gomma e<br />

<strong>plastica</strong> e così via.<br />

I maggiori player del mercato<br />

hanno già confermato la loro presenza<br />

all’evento, tra questi ricordiamo<br />

i Platinum Sponsor Beckhoff,<br />

Keyence, Rittal. Da anni Save è un<br />

momento fondamentale di aggiornamento<br />

professionale, di confronto<br />

diretto aperto a esperti, aziende,<br />

enti, istituzioni, per offrire una completa<br />

rassegna di tecnologie e soluzioni<br />

nell'ambito della strumentazione<br />

e dell’automazione, oltre<br />

che punto d'incontro per svilup -<br />

pare business.<br />

<strong>La</strong> due giorni di Verona è organizzata<br />

da Eiom con il patrocinio di Gisi<br />

(Associazione imprese italiane di<br />

strumentazione), la collaborazione<br />

e il supporto di Anipla (As socia zione<br />

nazionale per l’automazione), Ais /<br />

Isa Italy Section (Asso ciazione italiana<br />

strumentisti), Anie Automa -<br />

zione (Associa zione nazionale automazione<br />

e misura), PLC Forum (la<br />

principale Associazione italiana online<br />

per la promozione dell’automazione),<br />

Aiat (Associazione degli ingegneri<br />

per l’ambiente ed il territorio)<br />

e molte altre associazioni ancora.<br />

Per aumentare le opportunità,<br />

l’evento si svolgerà in concomitanza<br />

con MCM (manutenzione e asset<br />

management), Acquaria (trattamento<br />

acqua e aria), VPC (valvole,<br />

pompe e componentistica) e Home<br />

& Building (automazione dell’edificio<br />

e building automation), a comporre<br />

un grande evento sinergico<br />

ricco di soluzioni per gli operatori<br />

(progettisti, impiantisti, responsabili<br />

manutenzione, responsabili produzione,<br />

tecnici e strumentisti, ingegneri<br />

ecc.) che parteciperanno alla<br />

kermesse.<br />

L’agenda<br />

PSE Europe<br />

27-29 giugno <strong>2017</strong><br />

Monaco di Baviera, Germania<br />

www.pse-europe.com<br />

mcTER Cogenerazione<br />

29 giugno <strong>2017</strong><br />

Milano<br />

www.mcter.com/cogenerazione_<br />

milano<br />

Automation Instrumentation<br />

Summit<br />

5-6 luglio <strong>2017</strong><br />

Castello di Belgioioso (PV)<br />

automationinstrumentationsum<br />

mit.com<br />

Forum Meccatronica<br />

26 settembre <strong>2017</strong><br />

Ancona<br />

www.forumeccatronica.it<br />

Iranplast<br />

26-29 settembre <strong>2017</strong><br />

Teheran, Iran<br />

www.iranplast.ir<br />

Midest<br />

3-5 ottobre <strong>2017</strong><br />

Parigi, Francia<br />

www.midest.com<br />

Fakuma<br />

17-21 ottobre <strong>2017</strong><br />

Friedrichschafen, Germania<br />

www.fakuma-messe.de<br />

SAVE<br />

18-19 ottobre <strong>2017</strong><br />

Verona<br />

www.exposave.com<br />

Ecomondo<br />

7-10 novembre <strong>2017</strong><br />

Rimini<br />

www.ecomondo.com<br />

Plastimagen<br />

7-10 novembre <strong>2017</strong><br />

Città del Messico, Messico<br />

www.plastimagen.com.mx<br />

SPS IPC Drives<br />

28-30 novembre <strong>2017</strong><br />

Norimberga , Germania<br />

www.mesago.de/en/SPS<br />

Samuplast<br />

1-3 febbraio 2018<br />

Pordenone<br />

www.samuexpo.com/samuplast<br />

Mecspe<br />

22-24 marzo 2018<br />

Parma<br />

www.mecspe.com<br />

Plast<br />

29 maggio-1 giugno 2018<br />

Milano<br />

www.plastonline.org<br />

Ipack-Ima<br />

29 maggio-1 giugno 2018<br />

Milano<br />

www.ipack-ima.com<br />

Achema<br />

11-15 giugno 2018<br />

Francoforte sul Meno,<br />

Germania<br />

www.achema.de<br />

Feiplastic<br />

8-12 aprile 2019<br />

San Paolo, Brasile<br />

www.feiplastic.com.br<br />

K<br />

16-23 ottobre 2019<br />

Düsseldorf, Germania<br />

www.k-online.de<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 31


Nuovi spazi per la crescita<br />

Sulla scia dei risultati positivi,<br />

IMG amplia la sede con un<br />

edificio per gli uffici e un’area<br />

dedicata alle presse a marchio<br />

Haitian, presentati<br />

in occasione del recente open<br />

house. In mostra un’ampia<br />

selezione delle presse Haitian<br />

e IMG.<br />

di Alessandro Bignami<br />

32 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani<br />

Nuovi spazi che consentiranno una<br />

crescita equilibrata, e un rafforzamento<br />

delle rispettive identità, per i due<br />

marchi Haitian e IMG. È questo uno dei messaggi<br />

chiave trasmessi da IMG in occasione<br />

dell’open house organizzata nella sede di<br />

Capriano del Colle, in provincia di Brescia, gli<br />

scorsi 9 e 10 giugno. Oltre al nuovo edificio<br />

per gli uffici, IMG ha infatti aggiunto alla struttura<br />

già esistente un capannone dedicato alle<br />

presse idrauliche ed elettriche Haitian per lo<br />

stampaggio di materie plastiche.<br />

Nella nuova area ci sarà anche spazio per uno<br />

showroom permanente per testare le macchine<br />

e osservarne il funzionamento.<br />

Nel corso dell’open house, i visitatori hanno<br />

potuto vedere in funzione un’ampia selezione<br />

delle presse prodotte o distribuite dall’azienda,<br />

alcune delle quali inserite in isole di lavoro. Le<br />

presse, sia elettriche sia idrauliche, erano collegate<br />

a un sistema di connessione e gestione<br />

dati secondo le logiche e le direttive vigenti in<br />

materia di Industry 4.0 e Iperammortamento.<br />

Davide Bonfadini, direttore commerciale di<br />

IMG, commenta le ragioni e l’esito dell’evento,<br />

cogliendo l’occasione per fare il punto sull’andamento<br />

della società e sui prossimi obiettivi.<br />

POD - Sig. Bonfadini, qual era lo scopo principale<br />

dell’open house che avete organizzato?<br />

Anzitutto quello di presentare l’ampliamento<br />

dello stabilimento e la nuova area degli uffici.<br />

Dopo 11 anni di attività in cui siamo riusciti a<br />

meritare la fiducia dei mercati, abbiamo deciso<br />

di investire nella sede, che ora si estende su<br />

Il CEO e Direttore Esecutivo<br />

di Haitian International Zhang Jianming<br />

(al centro), con Xiang Linfa,<br />

General Manager di Haitian<br />

International Germany (a destra)<br />

e Davide Bonfadini, Direttore<br />

Commerciale di IMG (a sinistra)


stampaggio<br />

a iniezione<br />

<strong>La</strong> sede di IMG e Haitian Italia<br />

a Capriano del Colle (BS) si estende<br />

ora su una superficie di 7000 m 2<br />

7 mila metri quadrati coperti. L’operazione ci<br />

ha consentito di riservare degli spazi indipendenti<br />

sia per Haitian sia per IMG, realtà che<br />

stanno andando entrambe molto bene. Così<br />

la struttura è organizzata in modo più razionale,<br />

consentendo ai due marchi di sviluppare e rafforzare<br />

la propria identità.<br />

POD - Un altro passo avanti in un periodo già<br />

ricco di soddisfazioni…<br />

Da anni stiamo vivendo un trend positivo, che<br />

si è confermato nel <strong>2017</strong>. Nel maggio scorso<br />

in Italia avevamo già venduto 150 macchine,<br />

migliorando il già ottimo risultato dello stesso<br />

periodo dell’anno scorso. E ora l’open house<br />

ha richiamato circa 500 visitatori. Davvero, i risultati<br />

in questo momento non ci mancano.<br />

Reparto produttivo IMG<br />

POD - Quali macchine avete esposto?<br />

Tra le macchine Haitian per lo stampaggio di<br />

termoplastici erano in mostra: una pressa ibrida<br />

Zeres da 120 tonnellate con robot collaborativo<br />

e isola di lavoro automatizzata; una pressa<br />

idraulica standard Mars da 200 tonnellate<br />

equipaggiata con stampo tecnico, un vero cavallo<br />

di battaglia; una Jupiter da 750 tonnellate<br />

dotata di robot cartesiano con stampo tecnico<br />

per il settore moto.<br />

Tra le macchine IMG per lo stampaggio della<br />

gomma, c’era una Nek 50 ton inserita in un’isola<br />

di lavoro automatizzata con robot antropomorfo,<br />

una pressa orizzontale Gum da 150<br />

tonnellate dedicata allo stampaggio di O-Ring<br />

e una pressa orizzontale Gum con forza di<br />

chiusura da 300 tonnellate. Più che mostrare<br />

novità in anteprima o lanciare prodotti inediti,<br />

l’open house ha offerto una visione completa<br />

di ciò che siamo <strong>oggi</strong>, dal nuovo stabilimento<br />

all’ampia gamma di tecnologie di cui disponiamo.<br />

Una sede rinnovata e più grande non<br />

è solo una questione di immagine, ovviamente.<br />

È in realtà una scelta determinante per incrementare<br />

le produzioni, servire meglio il cliente,<br />

migliorare performance ed efficacia.<br />

POD - A quando dunque il lancio delle prossime<br />

novità tecnologiche?<br />

Entro ottobre <strong>2017</strong>, Haitian presenterà la versione<br />

ibrida della pressa Zeres, che riguarderà<br />

i modelli fino alle 1300 tonnellate. In seguito<br />

sarà la volta della pressa Jupiter con<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 33


stampaggio<br />

a iniezione<br />

trafila elettrica: una combinazione ibrida fra<br />

il sistema a iniezione della Zeres e la chiusura<br />

della Jupiter, quindi a due piani. Sono novità<br />

già note a chi ci ha visitato a Chinaplas lo<br />

scorso maggio, ma che in Europa stanno per<br />

debuttare ora.<br />

Per IMG, stiamo sviluppando alcune tipologie<br />

di macchinari completamente nuove, che presenteremo<br />

in occasione di Plast 2018. A dire<br />

il vero, quando ci vengono richieste le novità,<br />

dovrei rispondere che quasi ogni giorno ne<br />

potremmo presentare una, essendo le macchine<br />

di IMG tutte speciali e tailor made.<br />

Stiamo cercando di far diventare questa marcata<br />

specializzazione il nostro standard.<br />

Due momenti dell’open house di Haitian IMG<br />

POD - Che cosa la rende più orgoglioso di<br />

questi anni di lavoro?<br />

Sono contento che l’azienda abbia saputo<br />

mantenere piena trasparenza e ottenere dal<br />

mercato il riconoscimento della propria capacità,<br />

serietà e professionalità, aggiornando il<br />

proprio approccio al settore in conformità alle<br />

esigenze e allo stile di <strong>oggi</strong>.<br />

Presse IMG esposte all’open house<br />

POD - <strong>La</strong> collaborazione con Haitian continua<br />

ad avere un ruolo chiave nella vostra<br />

crescita…<br />

Sì, certo. E da parte del partner cinese c’è il<br />

pieno riconoscimento per il lavoro che abbiamo<br />

svolto. Lo prova anche il fatto che il presidente<br />

di Haitian, Zhang Jianming, ha scelto<br />

l’occasione del nostro open house per tornare<br />

in Italia, dove non veniva da 10 anni.<br />

POD - Adesso cosa bisogna fare?<br />

Consolidare quanto fatto; se poi riusciamo a<br />

crescere ulteriormente, meglio ancora. Di certo<br />

l’ampliamento della sede ci spingerà a fare di<br />

più, ma resto dell’idea che, nello scenario europeo<br />

e soprattutto italiano, puntare troppo sulla<br />

grandezza delle dimensioni non sia necessariamente<br />

la strategia giusta. Preferisco<br />

continuare a mettere al centro la qualità del<br />

servizio al cliente.<br />

34 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


stampaggio<br />

a iniezione<br />

Tecnologie a iniezione in scena<br />

Nel corso della fiera FIP <strong>2017</strong>, tenutasi<br />

recentemente a Lione, Negri Bossi ha<br />

presentato le ultime tecnologie all’interno<br />

di uno stand di 143 metri quadrati.<br />

L’evento si è rivelato un successo per<br />

l’azienda, che ha attirato nuovi clienti<br />

oltre a quelli storici.<br />

<strong>La</strong> star dello show è stata la ele all electric,<br />

macchina da 180 tons che stampava<br />

racchette da ping pong utilizzando la tecnologia<br />

FMC (Foam Microcellular<br />

Moulding Process). Il gruppo di iniezione<br />

principale iniettava materiale PBT per<br />

produrre lo scheletro e il manico della<br />

racchetta mentre grazie all’iniezione elettrica<br />

verticale veniva iniettato il materiale<br />

TPE per ottenere un’impugnatura più<br />

soffice. Uno dei due lati della racchetta<br />

era in foam LSR (Liquid Silicone Rubber)<br />

che lo rendeva più soffice e leggero mentre<br />

l’altro lato era più duro, prodotto in<br />

LSR standard.<br />

Il materiale LSR era iniettato direttamente<br />

nello stampo tramite le linee di<br />

iniezione EasyBalance LSR by Guzzini<br />

Engineering ed era completo di sistema<br />

per la realizzazione del FMC. I pezzi stampati<br />

erano gestiti da un robot a 6 assi fornito<br />

da Sytrama, una società appartenente<br />

al gruppo Negri Bossi, mentre lo<br />

stampo è stato realizzato da Esistampi.<br />

<strong>La</strong> tecnologia presentata ha destato l’attenzione<br />

di molti visitatori, sia di aziende<br />

clienti che concorrenti.<br />

A completare l’allestimento dello stand<br />

una Canbio st 250 tons, macchina servo-idraulica<br />

che, per l’occasione, produceva<br />

un tappo grazie a uno stampo a 8<br />

impronte in materiale PP con un tempo<br />

ciclo di 6,7 secondi.<br />

Aggiornamento<br />

del sistema qualità<br />

L’edizione aggiornata della ISO<br />

9001 ha stimolato l’azienda verso<br />

un modo di pensare basato sull’analisi<br />

del rischio (risk-based thinking)<br />

per supportare e migliorare<br />

la comprensione e l’applicazione<br />

dell’approccio per processi. Negri<br />

Bossi è una delle poche aziende<br />

che si è uniformata già alla recente<br />

ISO, sebbene avesse ancora tempo<br />

fino al 2018 per adeguarsi.<br />

L’analisi del rischio, Risk Based<br />

Thinking, permette a una organizzazione<br />

di determinare i fattori che<br />

potrebbero rendere inefficaci i processi<br />

e il Sistema di Gestione<br />

Qualità e di porre preventivamente<br />

in atto i controlli necessari ad assicurare<br />

che questo non accada.<br />

Nel corso del processo di adeguamento<br />

l’azienda ha sottoposto<br />

dunque ad analisi il proprio contesto<br />

di riferimento determinando<br />

i rischi principali, sia a livello strategico<br />

che a livello operativo, e ne<br />

ha fatto la base per la pianificazione<br />

del miglioramento.<br />

Negri Bossi ha integrato questo<br />

approccio nelle proprie strategie<br />

indirizzate a perseguire politiche<br />

di innovazione del prodotto, del<br />

processo produttivo e dei rapporti<br />

con i fornitori e clienti, così da supportare<br />

adeguatamente la politica<br />

di penetrazione nei mercati di riferimento<br />

e di ricollocazione del<br />

marchio.<br />

I risultati del confronto di questi<br />

giorni con l’Ente di Certificazione<br />

sono stati particolarmente positivi:<br />

zero rilievi e due punti di forza.<br />

L’organizzazione Negri Bossi ha<br />

dimostrato di essere in linea con<br />

le evoluzioni dei principi di gestione<br />

per la qualità ed è lieta di condividere<br />

con tutti la soddisfazione<br />

del risultato.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 35


stampaggio<br />

a iniezione<br />

Da quasi vent’anni IMEX Italia distribuisce sul mercato nazionale una vasta gamma<br />

di presse, progressivamente arricchita. L’efficienza del servizio ha rappresentato<br />

un fattore determinante per l’affermazione della società veronese.<br />

di Francesco Goi<br />

Pressa serie BS<br />

dotata di<br />

servomotore<br />

e pompa<br />

ad ingranaggi<br />

Presse idrauliche,<br />

elettriche e verticali<br />

per termoplastici<br />

Quando le presse asiatiche hanno iniziato<br />

a trovare spazio anche sui mercati<br />

europei, IMEX Italia è stata una<br />

delle prime società a proporre queste macchine<br />

sul mercato italiano. Da allora si è avuta<br />

una crescente affermazione su cui ci soffermiamo<br />

con il fondatore e amministratore delegato<br />

Franco Buglio.<br />

POD - Sig. Buglio, con quali obiettivi è nata la<br />

IMEX e quali sono stati i momenti più importanti<br />

della sua attività?<br />

Ancor prima della fondazione dell’azienda, nei<br />

primi anni Novanta, avevo proposto al mercato<br />

italiano alcune linee di presse di costruttori asiatici.<br />

Nel corso dei miei numerosi viaggi nel Sud-<br />

Est asiatico avevo conosciuto alcune aziende<br />

locali e ritenuto che il mercato europeo avrebbe<br />

potuto essere interessato ad alcune delle loro<br />

tecnologie.<br />

Inizialmente l’affermazione delle presse asiatiche<br />

sul mercato europeo non è stata facile,<br />

ma gradualmente il buon rapporto qualità/prezzo<br />

ha rappresentato un fattore vincente.<br />

IMEX Italia è stata fondata nel 1998 per la distribuzione<br />

delle presse idrauliche della Borche; la<br />

gamma si è arricchita nel 2000 con le macchine<br />

verticali della Multiplas, mentre nel 2015 è iniziata<br />

la collaborazione con la Foxnum, società di<br />

Taiwan costruttrice di presse elettriche, facente<br />

parte del Gruppo Hon Hai/Foxconn Technology<br />

(1.200.000 dipendenti).<br />

Lo staff di IMEX Italia presente a Mecspe <strong>2017</strong><br />

POD - Partendo dalle presse idrauliche, in<br />

anni molto complessi, quali sono stati i punti<br />

di forza delle macchine e del vostro approccio<br />

al mercato?<br />

Essendo una piccola azienda, è stato forse più<br />

agevole superare i momenti di crisi. Ritengo<br />

che in questi anni abbiamo lavorato bene, fornendo<br />

al cliente il massimo sostegno per la<br />

qualità delle macchine, ma principalmente per<br />

il servizio, che per noi riveste un’importanza<br />

fondamentale.<br />

36 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


stampaggio<br />

a iniezione<br />

Pressa serie BU 6800 ton con gruppo di chiusura a 2 piani<br />

Il servizio inizia con la consulenza, con l’obiettivo<br />

di indirizzare l’utilizzatore verso l’acquisto<br />

della macchina più adatta alle sue necessità.<br />

In seguito, occorre essere pronti ad affrontare<br />

ogni tipo di problema con costi sostenibili.<br />

Le macchine asiatiche hanno incontrato progressivamente<br />

il favore degli stampatori italiani,<br />

dimostrando una grande affidabilità.<br />

L’importanza assegnata al servizio assistenza<br />

è confermata dal fatto di aver costituito IMEX<br />

Italia in società con Roberto Chittò, che aveva<br />

maturato consolidate esperienze tecniche. <strong>La</strong><br />

nostra rete di assistenza copre tutta Italia avvalendoci<br />

di collaborazioni con tecnici di grande<br />

esperienza quali LG Granini, MAC Service<br />

Ballarini, I.S.C. Benazzi in modo da garantire<br />

interventi rapidi su tutto il territorio nazionale.<br />

Assistiamo i clienti in Italia, ma anche in alcuni<br />

mercati internazionali dove operano società<br />

italiane o multinazionali che utilizzano le nostre<br />

macchine in paesi stranieri: Inghilterra, Francia,<br />

Germania, Sudafrica, Marocco, Tunisia, Sri<br />

<strong>La</strong>nka, Brasile.<br />

POD - Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono<br />

le vostre presse idrauliche?<br />

Le presse idrauliche Borche adottano un sistema<br />

di pompe a ingranaggi, abbinato a un servomotore<br />

a magneti permanenti: a livello di prestazioni<br />

e consumi energetici si avvicinano<br />

molto a quelli delle presse elettriche. Si tratta<br />

di macchine affidabili, dal rendimento costante,<br />

che ci stanno fornendo grosse soddisfazioni:<br />

lo constatiamo quando il cliente rinnova gli ordinativi,<br />

soddisfatto dei risultati ottenuti. Recen -<br />

Pressa serie BS 200T con robot<br />

Borunte a 3 assi elettrici<br />

temente abbiamo realizzato un impianto, con<br />

14 macchine da 120 a 1600 tonnellate, per un<br />

cliente italiano con stabilimento in Polonia.<br />

Abbiamo sempre cercato la soddisfazione dei<br />

clienti, facendo un passo alla volta, senza trascurare<br />

anche i clienti più piccoli.<br />

POD - Perché avete scelto di arricchire la vostra<br />

gamma con le macchine elettriche?<br />

Nel corso degli ultimi anni si è progressivamente<br />

affermata la tendenza a utilizzare le macchine<br />

elettriche. Abbiamo così iniziato la collaborazione<br />

con Foxnum perché l’altra casa che<br />

rappresentiamo, la Multiplas, leader mondiale<br />

nelle presse verticali, è il suo primo fornitore; a<br />

sua volta Foxnum è il primo fornitore della<br />

Apple per la produzione di iPad e altri prodotti<br />

di questo tipo.<br />

Pressa elettrica<br />

mod. FAE 250T<br />

Foxnum realizzava da molto tempo le macchine<br />

elettriche per il proprio fabbisogno interno<br />

e nei propri stabilimenti conta su oltre 10.000<br />

macchine funzionanti.<br />

<strong>La</strong> collaborazione è iniziata alla metà del 2015.<br />

All’inizio Foxnum non era conosciuta sul mercato<br />

italiano; in seguito le vendite sono cresciute<br />

gradualmente e, anche in questo ambito,<br />

stiamo ottenendo buoni risultati.<br />

POD - Quali sono le peculiarità di queste presse<br />

elettriche?<br />

<strong>La</strong> gamma di presse comprende i modelli da<br />

50 a 650 tonnellate; è inoltre disponibile la serie<br />

con doppia iniezione. È importante sottolineare<br />

che tutti i componenti principali vengono prodotti<br />

internamente, un’ulteriore garanzia per gli<br />

utilizzatori.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 37


stampaggio<br />

a iniezione<br />

Pressa elettrica<br />

a doppia iniezione<br />

Presse verticali<br />

Pressa verticale<br />

serie V4-2R-300ton<br />

a doppia iniezione<br />

POD - Nei vent’anni di attività di IMEX Italia il<br />

mercato italiano ha vissuto alcuni anni buoni e<br />

molti difficili. Come vede il futuro del settore nel<br />

breve-medio termine? Quali investimenti contate<br />

di sostenere per consolidare ulteriormente<br />

il posizionamento raggiunto?<br />

Anche noi abbiamo vissuto le difficoltà del mer-<br />

cato. Una scelta felice è stata quella di completare<br />

la nostra gamma con le presse verticali<br />

della Multiplas che, nei momenti di crisi di mercato,<br />

ci hanno assicurato un grosso aiuto.<br />

Oggi disponiamo di una gamma completa che<br />

ci offre la possibilità di realizzare forniture più<br />

ampie ai clienti che acquistavano una sola tipologia<br />

di macchina.<br />

È difficile fare previsioni per il futuro. Il 2016 è<br />

stato un anno record, in cui abbiamo praticamente<br />

raddoppiato il fatturato; nel <strong>2017</strong> contiamo<br />

di consolidare i risultati raggiunti.<br />

Finora abbiamo ottenuto le maggiori affermazioni<br />

nel settore automotive. Nell’ultimo anno<br />

la nostra offerta si è arricchita con i manipolatori<br />

della Borunte, uno dei maggiori costruttori internazionali<br />

in questo ambito, i cui prodotti possono<br />

offrire nuove opportunità nell’automotive<br />

e in altri settori.<br />

POD - Di quali risultati raggiunti con IMEX è<br />

maggiormente orgoglioso e quali obiettivi vorrebbe<br />

raggiungere nei prossimi anni?<br />

Il primo successo è quello di far parte ancora<br />

di un settore in cui diversi protagonisti, sia i costruttori<br />

che stampatori, non sono riusciti a superare<br />

gli anni della crisi.<br />

Battute a parte, dà soddisfazione quando i<br />

clienti riconoscono che la scelta delle macchine<br />

IMEX è stata giusta: non è facile ricevere complimenti<br />

dai clienti, ma fortunatamente ci è capitato<br />

spesso di avere questa soddisfazione.<br />

<strong>La</strong> correttezza e la rispondenza delle tecnologie<br />

alle attese dei clienti determina un rapporto<br />

di fidelizzazione e, qualche volta, anche di riconoscimenti<br />

espliciti.<br />

Per il futuro ci interessa mantenere i livelli raggiunti<br />

lo scorso anno, confermando l’efficienza<br />

del servizio anche di fronte ad un eventuale<br />

aumento del lavoro. Non aspiriamo ad una crescita<br />

troppo veloce, preferiamo consolidare i<br />

nostri punti forti e dare ai clienti il top della qualità<br />

e del servizio.<br />

POD - Anche la partecipazione alle fiere di<br />

settore ha inciso positivamente per la vostra<br />

attività?<br />

Siamo soddisfatti soprattutto della partecipazione<br />

al Mecspe, manifestazione in cui siamo<br />

stati presenti a quasi tutte le edizioni: in particolare,<br />

nel 2016 e nell’edizione del marzo scorso<br />

abbiamo avuto buone soddisfazioni.<br />

Il prossimo anno parteciperemo al Plast, la fiera<br />

italiana più importante, augurandoci che sia<br />

più brillante rispetto alle ultime due edizioni.<br />

Siamo presenti anche alle maggiori manifestazioni<br />

internazionali in app<strong>oggi</strong>o ai costruttori di<br />

cui siamo distributori.<br />

38 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


estrusione<br />

Linee di produzione film barriera per il settore agricolo<br />

Bandera si conferma un protagonista internazionale nella produzione<br />

di impianti in bolla di grandi dimensioni per l’agricoltura.<br />

Negli ultimi cinque anni ha registrato un incremento nelle richieste<br />

di linee multistrato non più dedicate soltanto alla realizzazione<br />

di film standard per copertura serre, ma capaci anche di produrre<br />

film “barriera” con proprietà foto selettive, stabilizzanti e migliorative<br />

di resistenza e flessibilità, allungando anche la durata del<br />

film in condizioni meteorologiche avverse e migliorandone la<br />

permeabilità alle temperature di esercizio. L’impianto è caratterizzato<br />

da un’estrema flessibilità, garantita da particolari e innovative<br />

soluzioni tecnologiche, che permettono di realizzare film<br />

per svariati utilizzi quali “silobag”, “flexitank”, fumigazione e<br />

liner per container. Tutte queste applicazioni hanno in comune<br />

strutture “barriera” a 5 o 7 strati, che conferiscono al prodotto<br />

finale una considerevole impermeabilità ai gas, consentendo<br />

così lo stoccaggio e/o il trasporto di beni normalmente considerati<br />

velocemente deperibili (granaglie, vino, olio di palma, succhi/polpa<br />

di frutta ecc.)<br />

A tale scopo, nei prossimi 12 mesi, Bandera installerà cinque<br />

impianti, distribuiti in quattro aziende localizzate in diversi continenti.<br />

Si tratta di converter che hanno deciso di affidarsi al marchio<br />

Bandera in virtù non soltanto della sua lunga esperienza e<br />

le numerose referenze in questo specifico settore, ma anche<br />

per comprovata efficienza del servizio tecnico post-vendita.<br />

L’azienda progetta, con propri ingegneri di grande competenza,<br />

linee di ultima generazione realizzate 100% nei propri reparti<br />

produttivi di Busto Arsizio (VA).<br />

Le commesse in ordine saranno un’opportunità per i clienti<br />

trasformatori di soddisfare necessità di customizzazione, permettendo<br />

lo sviluppo del loro business con tecnologie all’avanguardia.<br />

Il range produttivo completo delle linee agri Bandera comprende:<br />

range di spessori film: 30 ÷ 220 µm; fascia utile: fino a<br />

24 m con possibilità di avvolgitore semi e full automatic; capacità<br />

di produzione dei Ø delle teste fino a 2500 mm ed oltre; produttività<br />

fino a 2000 kg/h ed oltre; numero di strati: 3, 5 e 7.<br />

Nuovo impianto venduto in Egitto<br />

Bandera riafferma la sua posizione nel mercato egiziano attraverso la<br />

vendita di una linea di film in bolla di alta qualità SmartFlex ® 22 Plus per la<br />

produzione di film agricolo.<br />

Questo nuovo ordine conferma la tendenza positiva di Bandera sul mercato,<br />

che ha registrato negli ultimi anni la vendita di numerose linee, specialmente<br />

per film agricolo.<br />

Principali caratteristiche tecniche: applicazioni: film agricolo e per imballaggio<br />

generico; larghezza film piatto: fino a 2200 mm netto (già refilato);<br />

gamma spessori: 20÷200 µm; produttività: fino a 550 kg/h; sistema di dosaggio<br />

gravimetrico a batch a 12 componenti;1 estrusore Ø 85 mm per lo<br />

strato centrale e 2 estrusori Ø 65 mm per gli strati laterali; testa di coestrusione<br />

a 3 strati con filiera Ø 600 mm e sistema IBC; 4 sensori ad ultrasuoni<br />

per la gestione dell’IBC e controllo automatico della larghezza; anello di raffreddamento<br />

a doppio flusso ad alta efficienza; sistema automatico di misura<br />

e controllo dello spessore; gabbia guida tubolare; traino rotante tavola 2400<br />

mm con rullini in alluminio, rulli di raffreddamento addizionali “S-wrap” e<br />

soffietti; guida nastri; avvolgitore a doppia stazione modello back-to-back<br />

con modalità di avvolgimento a contatto; IoE - Internet of Extrusion / Industry<br />

4.0 collegamento e gestione via PLC.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 39


estrusione<br />

Union Officine Meccaniche, sempre alla ricerca<br />

di nuove soluzioni meccaniche nei numerosi settori<br />

applicativi dei suoi impianti di estrusione,<br />

ha recentemente sviluppato due nuove tecnologie<br />

nel settore dei compound e del recupero<br />

dei materiali.<br />

di Francesco Goi<br />

Estrusore bivite<br />

33 ad alta<br />

velocità<br />

L’innovazione nell’estrusione<br />

compound e nel recupero<br />

di materiali plastici con metalli<br />

Negli anni ’70 - ’80, e fino alla fine degli<br />

anni ’90, Union Officine Meccaniche<br />

per la prima volta aveva affrontato<br />

l’estrusione compound, quando si era manifestata<br />

l’esigenza di lavorare cariche minerali e<br />

vegetali all’interno del polimero.<br />

Riprendendo a distanza di anni la costruzione<br />

di questa tipologia di macchine, <strong>oggi</strong> si è imposta<br />

la necessità di trattare materiali molto<br />

più sofisticati, che richiedono l’applicazione<br />

di una tecnologia meccanica per la macchina,<br />

ma anche una tecnologia chimica per il prodotto<br />

da trattare.<br />

Avendo la possibilità di lavorare a stretto contatto<br />

con esperti di polimeri, la società ha recentemente<br />

sviluppato un metodo innovativo<br />

per la produzione di compound antifiamma,<br />

compound contenenti grafene e altri materiali<br />

eterogenei.<br />

Per sviluppare queste applicazioni non erano<br />

più sufficienti estrusori monovite o bivite tradizionali,<br />

ma si richiedevano macchine particolari<br />

che consentono di eseguire molto rapidamente<br />

la pulizia delle viti e, con un profilo vite<br />

definito, permettono di estrudere diverse tipologie<br />

di materiali senza che si rendano necessari<br />

continui interventi in un punto molto delicato<br />

della macchina.<br />

Con l’obiettivo di fornire agli utilizzatori un supporto<br />

completo, Union ha installato presso il<br />

proprio stabilimento una macchina di media<br />

capacità produttiva, utilizzabile anche per eseguire<br />

prove e ricerche per i clienti; infatti non<br />

sarebbe stato possibile sviluppare le prove su<br />

una macchina di bassa portata e poi trasferire<br />

le informazioni su una macchina di produzione.<br />

Si è scelto di costruire una macchina con una<br />

capacità produttiva di 600 - 1000 kg/ora, a disposizione<br />

di chi è interessato a trattare compound<br />

non generici.<br />

Union realizza tecnologie per i settori del rigido<br />

e dell’espanso: nel rispetto delle vigenti nor-<br />

mative sulla sicurezza delle costruzioni, anche<br />

ai materiali espansi sono richieste caratteristiche<br />

antifiamma.<br />

“Uno dei materiali che ci ha permesso di ottenere<br />

risultati molto brillanti”, osserva il<br />

Direttore Commerciale Fausto Zanazza”, “è<br />

proprio il compound realizzato con un additivo<br />

antifiamma polimerico, in sostituzione di quello<br />

messo al bando alcuni anni fa dalla Comunità<br />

Europea”.<br />

Per i primi test di produzione Union ha sviluppato<br />

una tecnologia - per la quale verranno richiesti<br />

brevetti - che utilizza additivi antifiamma<br />

in forma liquida. Come è noto, gli additivi antifiamma<br />

sono altamente corrosivi e usuranti per<br />

le viti; pertanto la possibilità di dosarli in forma<br />

liquida consente la loro aggiunta in una fase più<br />

avanzata del processo, nel melt del prodotto,<br />

senza modificare la struttura del polimero, riducendo<br />

sensibilmente l’effetto abrasivo e garantendo<br />

addirittura una migliore miscelazione.<br />

40 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


estrusione<br />

Apertura a libro estrusore bivite da compound,<br />

viti 33 mm ad alta velocità<br />

Estrusore bivite da compound,<br />

viti 66 mm con taglio in testa<br />

“Il risultato è stato superiore alle migliori aspettative”,<br />

aggiunge Zanazza; “l’additivo liquido<br />

antifiamma ha rappresentato quasi un aiuto anche<br />

per il processo; il prodotto finito, estruso in<br />

testa piana, presenta una superficie molto più<br />

regolare. <strong>La</strong> soluzione sviluppata rappresenta<br />

un successo; infatti sul mercato finora non era<br />

mai stato proposto un prodotto con queste caratteristiche.<br />

Siamo orgogliosi che questo traguardo sia stato<br />

ottenuto proprio nel laboratorio che Union ha<br />

creato per la produzione di compound in fase<br />

sperimentale, in piccoli lotti. In questo ambito<br />

collaboriamo con Green Chemicals e insieme<br />

abbiamo costituito una società terza, a disposizione<br />

dei clienti per questo tipo di attività.<br />

<strong>La</strong> nuova esperienza è iniziata nel mese di febbraio<br />

di quest’anno e ci auguriamo di poterla<br />

allargare ad altri settori, per esempio nel biodegradabile<br />

e nel biocompostabile. Sono già<br />

state sviluppate prove di estrusione che hanno<br />

fornito risultati positivi che potrebbero avere<br />

una valenza importante se, magari in un futuro<br />

non lontano, nel settore del packaging dovesse<br />

essere prescritto l’impiego di materiali biodegradabili.<br />

Siamo entrati il questo settore con un passo<br />

lento, ma sviluppando esperienze con prodotti<br />

di alto livello”.<br />

Un progetto di recupero<br />

dei materiali ferrosi e polimerici<br />

Il “rientro” dell’azienda nel settore dei compound,<br />

ha suggerito di applicare questa esperienza<br />

nel settore del recupero di materiali molto<br />

delicati, partendo dalle applicazioni nel settore<br />

automobilistico.<br />

In questo ambito esiste un progetto internazionale<br />

molto avanzato che ha permesso di ampliare<br />

le conoscenze nel trattamento di un prodotto<br />

contenente metalli e materiali plastici.<br />

“Union è sempre molto aperta di fronte alla ricerca<br />

e all’innovazione, con l’obiettivo di soddisfare<br />

nuove esigenze del mercato”, aggiunge<br />

Zanazza.<br />

“Il recupero dei film agricoli e delle bottiglie in<br />

materiale plastico si realizza ormai da anni.<br />

Quello dedicato al settore delle batterie dell’automobile<br />

rappresenta una base indispensabile<br />

per effettuare, in futuro, anche il recupero<br />

delle batterie al litio delle auto elettriche”.<br />

“Nel grande progetto internazionale per il riciclo<br />

del polipropilene da batteria e da altri componenti<br />

dell’interno auto, Union si propone come<br />

fornitore “chiavi in mano” delle tecnologie per<br />

le fasi di pre- e post-estrusione”, osserva l’Area<br />

Manager Mattia Valtorta.<br />

“Per pre- e post-estrusione intendiamo le fasi<br />

di caricamento dell’impianto delle scaglie provenienti<br />

dal lavaggio, la dosatura, la separazione<br />

del polimero da eventuali residui ferrosi<br />

o non ferrosi, la produzione del granulo, il trasporto,<br />

lo stoccaggio interno, lo stoccaggio<br />

esterno e il caricamento in automatico su autobotti<br />

specifiche per ogni polimero.<br />

<strong>La</strong> novità risiede nel fatto che Union è in grado<br />

di proporsi come fornitore di tecnologia, quindi<br />

con la capacità finanziaria di affrontare un progetto<br />

che va oltre la fase di estrusione, includendo<br />

anche il trasporto e lo stoccaggio.<br />

Union ha già ottenuto riscontri molto positivi<br />

anche per questa soluzione tecnologica, di<br />

pari livello, se non superiore, a quelle dei più<br />

famosi competitors internazionali, principalmente<br />

tedeschi.<br />

Spesso le aziende italiane riescono a prevalere<br />

sulla concorrenza per il fattore prezzo; Union,<br />

invece, ha avuto la forza di sviluppare questo<br />

progetto grazie alle soluzioni tecnologiche che<br />

fanno parte del suo bagaglio di esperienze.<br />

Riteniamo che questa soluzione innovativa nel<br />

campo del recupero possa costituire il trampolino<br />

di lancio per altri sviluppi, ci auguriamo<br />

ancora più importanti.<br />

Nel settore auto sono sempre più numerosi i<br />

componenti costruiti non più in lega o materiali<br />

metallici, ma utilizzando nuovi tecnopo-<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 41


estrusione<br />

limeri; di conseguenza, il riciclo dei prodotti<br />

esausti costituirà una sfida sempre più frequente<br />

per noi costruttori di impianti. Entrando<br />

a far parte del mondo del riciclo, soprattutto<br />

per quanto riguarda il settore automobile,<br />

possiamo contare su un vantaggio competitivo<br />

determinato dalle vaste esperienze maturate<br />

nel corso degli anni”.<br />

Flessibilità e diversificazione<br />

Le tecnologie citate rappresentano una conferma<br />

della tendenza di Union a sviluppare progetti<br />

innovativi, anche in settori diversi, accomunati<br />

dal principio di soddisfare esigenze<br />

concrete degli utilizzatori.<br />

“Oggi si legge di qualcuno che realizza granuli<br />

con la fibra di vetro; in Union, utilizzando<br />

macchine monovite, già nei primi anni Ottanta<br />

abbiamo trattato materiali con fibra di vetro,<br />

di poliammide e polipropilene”, riprende<br />

Zanazza. “Passare agli estrusori bivite per realizzare<br />

i compound non ha rappresentato un<br />

salto di tecnologia troppo difficoltoso; abbiamo<br />

solo affinato le performance raggiunte già nel<br />

passato.<br />

Alcuni anni fa una grande multinazionale ha<br />

presentato un nuovo polimero antifiamma apparentemente<br />

rivoluzionario; tuttavia l’utilizzo<br />

di questo materiale sulle macchine esistenti ha<br />

richiesto l’introduzione di modifiche meccaniche<br />

consistenti. Nel caso nostro, l’introduzione<br />

dell’antifiamma liquido, che non necessità una<br />

miscelazione particolare, non ha richiesto modifiche<br />

nel macchinario.<br />

Grazie all’esperienza di Union nel settore dell’espanso,<br />

mediante specifiche pompe è possibile<br />

entrare con gas liquidi all’interno dell’estrusore;<br />

in questo caso non si tratta di un<br />

gas, ma di un polimero antifiamma.<br />

Il progetto per il recupero delle batterie d’auto<br />

è stato sviluppato rivolgendo un’attenzione particolare<br />

al trattamento delle materie prime: stoccaggio,<br />

miscelazione, lavaggio dei materiali<br />

ferrosi. Il business delle batterie è gestito da<br />

alcune società multinazionali, ma alcuni paesi<br />

non accettano che l’operazione di recupero<br />

venga effettuato da queste strutture e preferiscono<br />

realizzarla in proprio.<br />

In questa ottica, Union è pronta per il mercato<br />

cinese, destinato a rappresentare il futuro nel<br />

campo dell’automotive, avendo la necessità di<br />

recuperare quantità enormi di materiale; lo stesso<br />

avverrà in India. Per noi le opportunità saranno<br />

molte”.<br />

“Nel settore del riciclo”, aggiunge Valtorta,<br />

“abbiamo mutuato un’esperienza, già fatta nel<br />

settore PET, in merito alla correzione in automatico<br />

della formulazione:<br />

con il nostro sistema è<br />

possibile realizzare il controllo<br />

della viscosità in linea<br />

e la sua correzione in<br />

automatico durante il processo.<br />

<strong>La</strong> proposta tecnologica<br />

è stata il key point<br />

che ci ha proiettato in una<br />

posizione d’avanguardia<br />

in questo settore.<br />

Particolare cilindro<br />

di un estrusore bivite ad alta<br />

velocità, viti 33 mmn<br />

Sono più di 280 le formulazioni del polipropilene<br />

di recupero dal car interior. Attualmente, negli<br />

impianti esistenti, le correzioni non avvengono<br />

mai in tempo reale e sono affidate all’esperienza<br />

degli operatori.<br />

Union ha proposto il controllo e la correzione<br />

della formulazione nella convinzione che la sua<br />

esperienza consolidata potesse essere trasferita<br />

anche in questo settore: finora la soluzione<br />

ha incontrato il pieno riscontro del mercato”.<br />

“Abbiamo proposto queste anteprime”, conclude<br />

Zanazza, “per sottolineare che Union è in<br />

grado di fornire un supporto generale negli ambiti<br />

trattati, non limitato al granulo. <strong>La</strong> nostra esperienza<br />

è tale da poter consigliare anche l’abbandono<br />

di un’idea, quando non ha le caratteristiche<br />

per soddisfare l’obiettivo prefissato. Solo una<br />

modifica basata su esperienze consolidate potrebbe<br />

permettere una sua affermazione.<br />

Non vogliamo essere i depositari delle regole<br />

della polimerizzazione, ma sicuramente 50 anni<br />

di esperienza nel trattamento dei materiali garantiscono<br />

un vantaggio competitivo rispetto<br />

a chi si pone sul mercato proponendo impianti<br />

senza un adeguato back ground.<br />

Union è una struttura più piccola rispetto ad<br />

altri player internazionali e italiani presenti in<br />

questo segmento di business. Non sempre<br />

‘piccolo è bello’, ma è certamente fondamentale<br />

la flessibilità che può assicurare una piccola<br />

società. Nel corso degli anni siamo riusciti<br />

a proporre soluzioni tecnologiche tuttora uniche<br />

al mondo, per esempio il doppio degasaggio<br />

nella monovite e il quarto degasaggio nella bivite<br />

corotante.<br />

<strong>La</strong> nostra Ricerca & Sviluppo è ancora old style,<br />

con tutti gli aspetti positivi legati a questo approccio,<br />

cioè l’esperienza pratica e le prove fisiche,<br />

che spesso risultano molto più efficaci<br />

della teoria e di alcune ipotesi tutte da verificare.<br />

<strong>La</strong> capacità di trasformare in engineering meccanico<br />

e di processo un’idea del cliente, utilizzando<br />

anche la sua parte di esperienza, molto<br />

spesso ha prodotto risultati tecnologici di<br />

alto livello”.<br />

42 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


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ANNO V - NUMERO 2 - MAGGIO / GIUGNO 2016<br />

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ANNOVII NUMERO3 GIUGNO/LUGLIO2016<br />

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Mensile - anno VII - n°4 settembre/ottobre 2016<br />

Pag. 04<br />

Pag. 26<br />

Pag. 30<br />

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esaustivo sullo stato dell'arte dei due<br />

settori di riferimento, rappresenta uno<br />

strumento di lavoro qualificato, attraverso<br />

una presentazione completa dell'innovazione<br />

tecnologica ad essi dedicata.<br />

Tecnologie Alimentari, la rivista tecnico-scientifica<br />

di riferimento per i tecnologi<br />

alimentari, illustra le reali innovazioni,<br />

con i contributi dei massimi<br />

esperti dei diversi comparti del settore.<br />

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hanno acquisito una maggiore specializzazione<br />

e collaborano con il<br />

committente per la messa a punto<br />

del prodotto finito.<br />

<strong>La</strong> Plastica Oggi e Domani rivista<br />

dedicata al settore materie plastiche<br />

che fornisce, un’informazione esaustiva<br />

sulle nuove tecnologie, i materiali<br />

e le applicazioni.<br />

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❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 92,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Oceania 140,00 €<br />

Italia: ❏ spedizione ordinaria 61,00 €<br />

❏ contrassegno 65,00 €<br />

Estero: ❏ spedizione ordinaria 89,50 €<br />

❏ spedizione prioritaria Europa 101,00 €<br />

❏ spedizione prioritaria Africa, America, Asia 125,00 €<br />

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Informativa a richiesta di consenso - d.lgs 196/2003. Ai sensi dell’art.11 della Legge 675/96<br />

ed in relazione all’informativa che avete fornito sui dati richiesti, si esprime il consenso al trattamento<br />

ed alla comunicazione degli stessi.<br />

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❏ Bonifico bancario IBAN IT10 T031 0422 9030 0000 0820 424<br />

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Tel./fax 031 4128181 - E-mail: abbonamenti@interprogettied.com


estrusione<br />

Il Gruppo Amut “chiude il cerchio”<br />

Impianti per membrane<br />

impermeabilizzanti<br />

e per il trattamento rifiuti<br />

Amut, che sta vivendo una fase di espansione della sua attività,<br />

ha recentemente messo a punto alcune linee innovative nei settori<br />

dell’estrusione membrane impermeabilizzanti e del riciclaggio<br />

delle materie plastiche.<br />

di Francesco Goi<br />

Giovanni Cattaneo, Direttore Commerciale di Amut, “nel tempo libero”<br />

Il Gruppo Amut, attualmente presente in tutti i<br />

comparti dell’estrusione, è alla costante ricerca<br />

di soluzioni tecnologiche innovative, destinate<br />

alle più svariate applicazioni industriali.<br />

Abbiamo incontrato il Direttore Commerciale<br />

Giovanni Cattaneo per fare il punto sugli sviluppi<br />

più significativi e i progetti per il breve-medio<br />

termine.<br />

POD - Sig. Cattaneo, qual è il Suo giudizio sui<br />

risultati raggiunti da Amut nel 2016 e nel primo<br />

semestre di quest’anno?<br />

Il 2016 è stato un anno molto interessante, che<br />

si è chiuso positivamente con la partecipazione


estrusione<br />

del Gruppo alla K di Düsseldorf. Per la prima volta<br />

eravamo presenti in fiera dopo l’acquisizione<br />

della Dolci Bielloni e la linea esposta allo stand<br />

ha riscosso un ottimo riscontro, che sta dando i<br />

suoi frutti anche nel corso di quest’anno.<br />

Anche le linee tradizionali di Amut per l’estrusione<br />

profili, tubi, tubi medicali, foglia per termoformatura<br />

hanno garantito ottimi risultati; particolarmente<br />

significativi sono stati gli sviluppi<br />

nel campo della foglia multistrato con abbinamenti<br />

diversi a seconda delle esigenze particolari<br />

degli utilizzatori.<br />

Per fare un esempio, proprio in questi giorni è<br />

terminato il collaudo di un impianto estrusione<br />

foglia per un cliente francese operante nel campo<br />

della termoformatura di imballaggi brevettati<br />

per componenti elettrici ed elettronici. Per questa<br />

Impianto per l’estrusione<br />

di membrane impermeabilizzanti<br />

Configurazione membrane<br />

fornitura abbiamo sviluppato un flowbox molto<br />

particolare per la distribuzione e la regolazione<br />

degli strati in modo da ottenere protezione da<br />

campi magnetici ed elettrostatici.<br />

Il settore dei mobili, grazie alla nostra tecnologia<br />

per la produzione della foglia destinata<br />

all’”edge banding”, sta portando dei risultati<br />

molto positivi con un considerevole numero di<br />

linee vendute ogni anno.<br />

Anche il <strong>2017</strong> sta procedendo positivamente.<br />

Recentemente abbiamo ottenuto, da parte di<br />

una importante società cinese nel settore impermeabilizzazione,<br />

una commessa di rilevanza<br />

tecnica per la realizzazione di un impianto completo<br />

per membrane impermeabilizzanti in PVC<br />

e TPO destinate alle protezione dei tetti e utilizzabili<br />

anche all’interno delle gallerie.<br />

Sono previste le configurazioni delle membrane<br />

a 2 o 3 strati con rinforzo di fibra di vetro o poliestere<br />

ed aggiunta di fleeceback in un solo passaggio<br />

produttivo.<br />

Si tratterà di uno dei più grandi impianti di questo<br />

tipo operante sul mercato asiatico: la larghezza<br />

massima della membrana prodotta è di 2000<br />

mm, con una portata fino a 2200 kg/ora. Per alcuni<br />

tipi di membrane è prevista l’aggiunta di<br />

cariche minerali estruse attraverso un processo<br />

in linea. Siamo orgogliosi di questo risultato ottenuto<br />

sul mercato asiatico, in cui abbiamo superato<br />

la concorrenza dei costruttori europei<br />

con sedi produttive in Cina. Siamo stati scelti<br />

per la nostra tecnologia, in un settore in cui possiamo<br />

vantare quarant’anni di esperienza su diverse<br />

linee specifiche.<br />

<strong>La</strong> linea descritta, la cui configurazione è abbastanza<br />

convenzionale per la tecnologia Amut, si<br />

distingue per l’elevata flessibilità, che permette<br />

di lavorare i materiali termoplastici, il PVC e il TPO<br />

(i termoplastici a base poliolefinica con caratteristiche<br />

che tendono verso gli elastomeri).<br />

È importante sottolineare che abbiamo sviluppato<br />

un sistema con una sola calandra che, in<br />

un unico passaggio, riesce a produrre una membrana<br />

in 3 strati con un rinforzo interno di diverso<br />

genere (rete in poliestere, in polipropilene, in fibra<br />

di vetro o fleeceback): in pratica sono 5 materiali<br />

che vengono accoppiati in un unico passaggio,<br />

una proposta completamente diversa da quella<br />

della concorrenza.<br />

L’impianto permette di realizzare sia le bobine<br />

pronte per essere utilizzate direttamente sul cantiere,<br />

talvolta già imballate con lo stretch, sia il<br />

jumbo roll, utilizzato fuori linea per ottenere bobine<br />

in diverse lunghezze e larghezze.<br />

Siamo riusciti, in un’unica linea molto versatile,<br />

ad affrontare con successo alcuni aspetti tecnici,<br />

che rappresentavano un po’ il cruccio di alcuni<br />

nostri clienti.<br />

<strong>La</strong> linea potrà essere utilizzata anche con altri<br />

materiali: in particolare, seguiamo gli sviluppi del<br />

TPO. Ogni anno vengono introdotte normative<br />

diverse, quindi occorre lavorare sulle caratteri-<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 45


estrusione<br />

stiche meccaniche del prodotto, ma anche sugli<br />

aspetti inerenti la sicurezza dell’applicazione finale.<br />

Nel campo dei materiali antifiamma ogni<br />

anno i produttori propongono nuove soluzioni e,<br />

grazie alla collaborazione con loro, riusciamo<br />

sempre ad aggiornare le nostre proposte.<br />

Impianto cast per stretch film<br />

POD - In quali altri settori avete recentemente<br />

sviluppato le proposte più innovative?<br />

In questo periodo anche il settore del riciclaggio<br />

sta fornendo ottimi riscontri. Recentemente abbiamo<br />

acquisito due grossi contratti da importanti<br />

clienti europei operanti nel settore del trattamento/riciclo<br />

di rifiuti urbani,<br />

In Scandinavia stiamo fornendo un impianto di<br />

lavaggio e granulazione di materie plastiche da<br />

post-consumo costituito da due linee in parallelo<br />

di decantazione, lavaggio ed essicazione in grado<br />

di raggiungere una produzione in uscita di<br />

1500 kg/ora di film LDPE e, con cicli sequenziali<br />

di lavorazione, 4000 kg/ora di contenitori rigidi<br />

in polipropilene oppure in HDPE.<br />

Il contratto include anche una linea di estrusione<br />

e di granulazione da 1500 kg/ora con relativi sili<br />

miscelatori e sistema di insacco, nonché il necessario<br />

impianto di trattamento dell’acqua di<br />

lavaggio e i frigoriferi di raffreddamento.<br />

Nel Nord Europa forniremo a breve un impianto<br />

di post-selezione e lavaggio di film in LDPE da<br />

post consumo. Una prima sezione sviluppa la<br />

movimentazione meccanica e la selezione del<br />

film di polipropilene presente come contaminante<br />

nelle balle di film LDPE.<br />

Una seconda sezione di sedimentazione - lavaggio<br />

- risciacquo - asciugatura è costituita da<br />

due linee parallele con una capacità totale di<br />

2500 kg/ora in uscita.<br />

<strong>La</strong> fornitura include una sezione completa di movimentazione<br />

granuli con stoccaggio/insacco/carico<br />

cisterne, un impianto di trattamento dell’acqua<br />

di lavaggio e i sistemi centralizzati di<br />

trattamento ad umido dell’aria di essicazione e<br />

di filtrazione a secco degli scarichi di aria esausta<br />

aspirata dall’impianto.<br />

Nel corso degli ultimi anni il settore riciclaggio<br />

ha fornito risultati molto positivi. Si era parlato di<br />

una possibile crisi del riciclo di bottiglie in PET,<br />

ma questi timori si sono rivelati infondati e si è registrato<br />

un trend favorevole.<br />

Grazie alle nostre tecnologie brevettate abbiamo<br />

mantenuto una eccellente collocazione sul mercato<br />

e, in questo periodo, stiamo sviluppando<br />

numerosi progetti di cui è previsto il completamento<br />

tra quest’anno e il 2018.<br />

Sempre in questo settore stiamo anche realizzando<br />

l’installazione e l’avviamento di un impianto<br />

da 3000 kg/ora per il riciclaggio delle bottiglie in<br />

PET presso la Ferrarelle, uno dei nomi di riferimento<br />

del settore acque minerali.<br />

Gli impianti Amut, oltre a garantire un’elevata purezza<br />

del macinato delle bottiglie, si caratterizzano<br />

per il minor consumo d’acqua e di additivi,<br />

sempre nel rispetto dell’ambiente.<br />

POD - L’attività di Ricerca & Sviluppo prende<br />

spunto soprattutto dalle esigenze dei clienti o<br />

dall’innovazione proposta nelle fiere di tutto il<br />

mondo in cui siete presenti?<br />

Nel passato erano soprattutto le fiere a suggerire<br />

la direzione da intraprendere nei diversi settori;<br />

<strong>oggi</strong> con la comunicazione assai più rapida, soprattutto<br />

attraverso Internet, il contatto costante<br />

con il mercato è determinante per lanciare i nuovi<br />

progetti. <strong>La</strong> collaborazione con il cliente aiuta a<br />

focalizzare l’attenzione sulla possibilità di costruire<br />

macchine tecnicamente più avanzate e di incrementare<br />

la produzione.<br />

Dal punto di vista commerciale è determinante<br />

conservare sempre un rapporto continuativo con<br />

tutti i clienti; da parte della società è importante<br />

mantenere attiva la collaborazione per avere una<br />

visione più ampia verso le future applicazioni anche<br />

di prodotti convenzionali, realizzati però attraverso<br />

tecniche più specifiche ed affinate.<br />

POD - In quali ambiti sono previsti altri progetti<br />

e investimenti per il medio termine?<br />

Siamo molto impegnati nel settore foglia per termoformatura,<br />

per l’alimentare e altri settori di nicchia<br />

con esigenze ben definite, che rappresentano<br />

per noi buone opportunità di vendita.<br />

L’estrusione profili è ancora molto attiva, nonostante<br />

il rallentamento del mercato europeo, che<br />

era sempre stato il principale per questo settore.<br />

Si è registrata una flessione degli investimenti<br />

per gli impianti per estrusione profili in PVC per<br />

costruzioni, mentre si è avuto uno sviluppo inte-<br />

46 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


estrusione<br />

ressante nel campo dei profili tecnici. Anche in<br />

questo ambito possiamo fare la differenza perché,<br />

unendo le diverse esperienze maturate, riusciamo<br />

a trovare soluzioni a problemi tecnici che,<br />

in qualche caso, il cliente non pensa neanche<br />

di dover affrontare. Non ci tiriamo mai indietro<br />

quando ci sono macchine o componenti nuovi<br />

da progettare.<br />

Il mercato dei profili è molto ampio: comprende<br />

infatti non solo quelli estrusi o coestrusi in PVC,<br />

ma anche quelli più tecnici realizzati con poliammidi,<br />

fibre di vetro e polimeri tecnici, per utilizzi<br />

nel settore automotive e costruzione.<br />

Vastissimo anche il settore tubi: dai microscopici<br />

Impianto coating<br />

Impianto di lavaggio<br />

tubi per il medicale, che possono essere tecnicamente<br />

molto complessi, ai tubi multistrato per<br />

l’automotive realizzati con materiali sofisticati nel<br />

rispetto delle vigenti regolamentazioni molto severe.<br />

L’offerta si completa con i tubi multistrato in<br />

polietilene e polipropilene e i prodotti più tradizionali,<br />

nessuno dei quali è stato abbandonato.<br />

POD - Grazie anche alle più recenti acquisizioni<br />

siete una delle società del settore estrusione con<br />

una gamma produttiva più vasta…<br />

Sicuramente l’impegno è enorme. Ogni società<br />

del Gruppo sviluppa le sue specialità, che spaziano<br />

dall’estrusione alla termoformatura, al riciclo.<br />

Un aspetto molto interessante sono le sinergie<br />

dal punto di vista tecnico. Lo scambio di informazioni,<br />

di tecnologia e di back ground ci consente<br />

di affrontare nuovi progetti e sfide impegnative<br />

con un’apertura mentale che altre società<br />

non si possono permettere. Occorre essere sempre<br />

molto “open minded” e flessibili, ma questo<br />

aspetto del nostro lavoro è molto stimolante.<br />

POD - Dalla Sua prospettiva si sente di esprimere<br />

una valutazione ottimistica sul futuro dei settori<br />

delle materie plastiche in cui siete impegnati?<br />

Sicuramente sì. Siamo più che ottimisti e confortati<br />

dai risultati che stiamo ottenendo, Questa visione<br />

positiva ci è fornita da quello che abbiamo<br />

definito il “close the loop”, ossia dalla possibilità,<br />

attraverso le società del Gruppo, di avere sotto<br />

controllo l’intera filiera. Partendo dalla Amut<br />

Ecotech, che si occupa del riciclo di base e realizza<br />

la separazione dei materiali plastici, passiamo<br />

alla separazione delle poliolefine dal PET.<br />

Con il PET, dopo il lavaggio, possiamo produrre<br />

i flakes destinati al bottle-to-bottle, ma anche al<br />

“bottle-to-packaging”, estrudendo e termoformando<br />

la foglia.<br />

Le poliolefine, dopo essere sottoposte a granulazione<br />

con le macchine Amut, possono essere<br />

destinate all’estrusione film con gli impianti Amut<br />

Dolci Bielloni: siamo rientrati nel settore del film<br />

soffiato, dopo una ventina d’anni di assenza, con<br />

un marchio storico che ci inorgoglisce.<br />

Altre opportunità potranno venire dalle applicazioni<br />

che partono dal riciclaggio della materia<br />

<strong>plastica</strong> fino alla realizzazione di prodotti finiti.<br />

L’offerta si completa con le linee cast per lo<br />

stretch film e l’extrusion coating. Anche quest’ultimo<br />

mercato è in forte espansione, partendo<br />

dalle linee più semplici a quelle più complesse,<br />

per prodotti altamente tecnici.<br />

Con le operazioni degli ultimi anni abbiamo in<br />

buona parte realizzato un’idea “storica” del<br />

Gruppo, concepita dal nostro fondatore Giovanni<br />

Milani. Già negli anni Settanta era stato lui ad<br />

esprimere l’idea futuristica secondo cui un<br />

Gruppo comprendente i maggiori costruttori italiani<br />

di macchine per le materie plastiche avrebbe<br />

potuto contrastare molto efficacemente la concorrenza<br />

internazionale.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 47


apparecchiature<br />

ausiliarie<br />

Turbomiscelatore ad alta velocità<br />

Gli innovativi turbomiscelatori della serie XM di Promixon offrono<br />

una soluzione ottimale per tutte le applicazioni in cui è richiesta<br />

la dispersione di polveri con polveri o granuli o l’aggiunta<br />

di liquidi, come: PVC DRY-BLEND rigido e plastificato; WPC<br />

(Wood Plastic Composites a base PVC/PP/PE con farine di legno);<br />

resine termoplastiche in genere (PVH, PVA, PC, POM, ecc); dispersione<br />

a freddo o a caldo di master-batch, additivi, polveri;<br />

premiscelazione a freddo di Powder Coatings; bonderizzazione<br />

a caldo di Powder Coatings con pigmenti metallici o miche.<br />

Ma in cosa si differenzia questo impianto dagli altri presenti<br />

sul mercato? Qui di seguito alcune delle migliorie apportate dall’azienda<br />

al proprio mixer:<br />

• produzione garantita: 9 batch/ora per la produzione di PVC<br />

rigido - 7 batch/ora per la produzione di PVC plastificato;<br />

• design e geometria innovativi degli attrezzi miscelatori per<br />

una maggiore intensità di miscelazione, anche con i materiali<br />

più difficili;<br />

• speciali rivestimenti antiusura sugli attrezzi miscelatori per<br />

una drastica riduzione delle problematiche legate all’usura;<br />

• tecnologia di processo rinnovata e progettazione meccanica<br />

di ultima generazione assicurano il 30% di incremento nella<br />

produttività dell’impianto;<br />

• superfici interne lucidate a specchio per evitare il deposito<br />

di materiale;<br />

• nessun rischio di fermo macchina grazie all’assistenza in<br />

remoto.<br />

Centralina di smistamento automatico<br />

Dolphin è l’esclusiva centralina di smistamento<br />

Moretto completamente automatica<br />

per l’assegnazione del materialemacchina<br />

nei sistemi centralizzati di<br />

trasporto di materie plastiche. L’innovativa<br />

concezione meccanica è basata su un movimento<br />

“a tuffo” di bracci meccanici indipendenti<br />

comandati da un cilindro pneumatico<br />

che creano un’automazione<br />

semplice e molto affidabile con una velocità<br />

di posizionamento di 1 solo secondo. A<br />

partire da una struttura di base, Dolphin<br />

configura in modo modulare ed espandibile<br />

le utenze in entrata e in uscita nel numero<br />

desiderato con modelli da 2 a 36 in-out.<br />

Questo permette di ampliare la centralina<br />

nel tempo senza ricorrere a interventi troppo<br />

onerosi.<br />

Dolphin è l’unico sistema che garantisce<br />

un accoppiamento dei bracci ermetici grazie<br />

ad anelli di tenuta, evitando così qualsiasi<br />

rischio di contaminazione del materiale. È<br />

adatta al settore medicale grazie alla costruzione<br />

completamente in inox che elimina il<br />

rischio di inquinamento del materiale.<br />

Ogni braccio di Dolphin è dotato del proprio<br />

azionamento che in caso di guasto è<br />

l’unico che necessita di manutenzione, contrariamente<br />

alle centraline dei competitor<br />

dove un guasto al motore principale determina<br />

il blocco di tutto il reparto. Da qui si<br />

può comprendere l’elevata affidabilità del<br />

sistema Dolphin.<br />

Grazie alla semplicità costruttiva, il tratto<br />

comune è di soli 100 mm, garanzia di un<br />

trasporto esente da contaminazioni.<br />

Dolphin non necessita di manutenzione e<br />

lubrificazione, ha una durata almeno 4 volte<br />

superiore ad ogni altra centralina. In sintesi,<br />

le caratteristiche principali sono: modularità<br />

costruttiva e applicativa; connessione ermetica<br />

delle tubazioni; controllo touch view;<br />

tempo di reazione di 1 sec.; nessuna manutenzione<br />

richiesta.<br />

48 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


energia<br />

Riduzione dei consumi energetici nella produzione di polimeri<br />

Fra i tanti interventi possibili per ridurre<br />

la spesa energetica in ambito industriale<br />

è importante la possibilità di intervenire<br />

sulla riduzione dei consumi legati all’utilizzo<br />

dell’aria compressa nei processi produttivi<br />

aziendali, interventi che possono<br />

essere poco invasivi, ma in grado di dare<br />

buoni risultati in termini di risparmio.<br />

È quanto è stato realizzato in Covestro<br />

(ex Bayer MaterialScience), player di riferimento<br />

internazionale nel settore dei<br />

polimeri, quindi delle materie plastiche<br />

quali il policarbonato, le materie prime<br />

poliuretaniche, il coating e gli adesivi.<br />

A seguito di un’attenta attività di analisi,<br />

supportata dai risultati ottenuti da strumenti<br />

di misura relativi alla produzione e<br />

alla distribuzione dell’aria compressa,<br />

sono stati individuati e realizzati i seguenti<br />

interventi lungo tutte le fasi del ciclo dell’aria:<br />

1) in ambito produzione è stato inserito<br />

un compressore a velocità variabile<br />

e sono stati inseriti inverter sui ventilatori<br />

del trasporto pneumatico; 2) in ambito<br />

distribuzione si è provveduto all’eliminazione<br />

metodica e ricorrente delle perdite<br />

lungo la rete; 3) in ambito ottimizzazione<br />

delle utenze è stato modificato il sistema<br />

di asciugatura del prodotto per evitare<br />

l’utilizzo di aria compressa.<br />

“Gli interventi sopra descritti hanno permesso<br />

di ottenere, oltre ai benefici del<br />

meccanismo dei certificati bianchi (258<br />

TEE), risparmi complessivi per 1.381<br />

MWhe, quindi circa 200.000 euro di evitati<br />

consumi elettrici, considerando il costo<br />

dell’energia 150 euro/MWh”, afferma<br />

Giuseppe Caruso, fondatore e direttore<br />

tecnico di Solgen. “È importante sottolineare<br />

che, in questo caso come in altri,<br />

la collaborazione fra fornitori di tecnologia<br />

e Energy Service Company è fondamentale,<br />

in un gioco di squadra nel quale la<br />

ESCo mette a disposizione le sue capacità<br />

progettuali e di consulenza nel settore<br />

dell’energia. In questo caso abbiamo utilizzato<br />

gli strumenti di misura di Atlas<br />

Copco, i quali da un lato hanno messo in<br />

evidenza le perdite di pressione dei compressori,<br />

dall’altro hanno permesso di simularne<br />

la sostituzione dando una stima<br />

ex-ante dei possibili risparmi”.<br />

“Il 70% del costo nella vita di un impianto<br />

ad aria compressa è dovuto al consumo<br />

di energia”, afferma Luca Bicchierini,<br />

Airchitect/Sector Mana ger/Operative<br />

Lease/ESCO and Energy/ Crepelle/ES/CT<br />

Division di Atlas Copco. “L’efficienza energetica<br />

è quindi per noi un settore di grande<br />

importanza, nel quale la collaborazione con<br />

società di consulenza nel settore energetico<br />

gioca un ruolo fondamentale per dare ai<br />

clienti un servizio coerente con le loro esigenze<br />

di riduzione dei consumi”.<br />

Nata nel 2004, Solgen è una Energy<br />

Service Company certificata specializzata<br />

nella consulenza alle aziende che vogliono<br />

ridurre la spesa energetica. È stata<br />

fra le prime dieci aziende ad accreditarsi<br />

per l’ottenimento dei Certificati Bianchi<br />

e dal 2012 è certificata in base alla norma<br />

UNI-CEI 11352. L’offerta Solgen è in continua<br />

evoluzione e <strong>oggi</strong> comprende la<br />

consulenza sui contratti di fornitura, la<br />

consulenza per l’ottenimento dei<br />

Certificati Bianchi, la diagnosi energetica,<br />

la consulenza ai fini della certificazione<br />

50001, servizi di Project Management e<br />

contratti EPC.<br />

Grazie a un team affiatato, all’aggiornamento<br />

costante sulla normativa e alla<br />

flessibilità aziendale l’azienda è in grado<br />

di affiancare i grandi clienti nel percorso<br />

evolutivo verso l’efficienza energetica. È<br />

associata ad ASSOESCo, Associazione<br />

delle Energy Service Company.<br />

Atlas Copco è un gruppo industriale di<br />

primo piano internazionale nella produzione<br />

di compressori, espansori, vuoto e<br />

sistemi di trattamento dell'aria, di apparecchiature<br />

per il settore delle costruzioni<br />

e dell’estrazione mineraria, di utensili elettrici<br />

e di sistemi di assemblaggio. Con<br />

prodotti e servizi innovativi, Atlas Copco<br />

offre soluzioni per la produttività sostenibile,<br />

efficienza energetica ed ergonomia.<br />

L'azienda fondata nel 1873, ha sede a<br />

Stoccolma, Svezia, ed è presente in più<br />

di 180 paesi. Nel 2016, Atlas Copco contava<br />

più di 45.000 dipendenti e ha registrato<br />

un fatturato di 101 miliardi di corone<br />

svedesi (11 miliardi di euro).<br />

<strong>La</strong> Divisione Compressori è una divisione<br />

di Atlas Copco Compressor<br />

Technique. Sviluppa, produce e commercializza<br />

compressori d'aria a iniezione<br />

d'olio e oil-free, pompe per vuoto, soffianti,<br />

generatori di gas, soluzioni per il<br />

trattamento dell'aria e sistemi di controllo<br />

e monitoraggio dei compressori.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 49


“I materiali sono prodotti e ottimizzati in modo<br />

da essere lavorati facilmente tramite asportazione<br />

di truciolo. Inoltre, grazie alle basse tensioni<br />

interne e all’eccezionale lavorabilità è altresì<br />

possibile realizzare componenti di forma<br />

complessa”, ha aggiunto.<br />

Recentemente l’offerta Ensinger si è ampliata<br />

anche ai filamenti per stampanti 3D, ultima generazione<br />

di materiali tecnoplastici per le nuove<br />

tecnologie di prototipazione rapida. In particolare<br />

Ensinger, tra i primi al mondo, propone per<br />

il comparto 3D materiali come PPSU, PEI,<br />

PVDF e PEEK.<br />

Oltre ai materiali, l’azienda offre servizi e prelavorazioni<br />

in grado di semplificare e ottimizzare<br />

la produzione dei particolari a disegno. “Il reparto<br />

di Conversion Service può infatti rendere<br />

i semilavorati pronti all’uso su macchine CNC<br />

tramite operazioni di taglio, piallatura, calibratura,<br />

rettifica o, all’occorrenza, eseguire trattamateriali<br />

Semilavorati e servizi<br />

per una meccanica<br />

d’avanguardia<br />

In occasione dell’ultima edizione<br />

di Mecspe, Ensinger ha illustrato<br />

le innovazioni della sua offerta:<br />

semilavorati plastici e servizi<br />

per lavorazioni meccaniche<br />

avanzate, oltre a filamenti ad alte<br />

prestazioni per stampanti 3D.<br />

Dai semilavorati plastici per la meccanica<br />

ai servizi di pre-lavorazione per<br />

semplificare la produzione a disegno,<br />

fino ai filamenti per la stampa 3D. L’ultima edizione<br />

di Mecspe ha rappresentato l’occasione<br />

per approfondire le novità dell’offerta di Ensinger,<br />

il gruppo tedesco specialista nella fornitura di<br />

materiali plastici ad elevate prestazioni e profili<br />

per il taglio termico per finestre e facciate continue<br />

e presente in Italia con una filiale dal 1991.<br />

Soluzioni per applicazioni<br />

con alta resistenza meccanica<br />

Ensinger ha presentato a Mecspe <strong>2017</strong> la gamma<br />

di semilavorati plastici TECA ® e i servizi dedicati<br />

agli operatori della meccanica.<br />

<strong>La</strong> gamma TECA permette di realizzare applicazioni<br />

con resistenza meccanica elevata, senza<br />

lubrificazione esterna e, rispetto alle soluzioni<br />

in metallo, consente di alleggerire il sistema<br />

macchina in virtù dell’eccellente rapporto prestazioni/peso<br />

e all’ottimale resistenza alla corrosione.<br />

“Il magazzino di Olcella di Busto<br />

Garolfo (MI), che si estende su una superficie<br />

di circa 5.000 m², è fornito di lastre, barre tonde<br />

e barre forate disponibili in una varietà di formati<br />

adatti alla realizzazione di componenti macchina,<br />

guide, ingranaggi e altri particolari anche<br />

di dimensioni ragguardevoli”, dichiara Flavio<br />

Granato, Technical Manager di Ensinger Italia.<br />

50 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


materiali<br />

menti termici aggiuntivi”, ha specificato<br />

Granato. L’utilizzo di materiali pre-lavorati con<br />

superfici prefinite, infatti, velocizza le operazioni<br />

di piazzamento macchina, riduce i tempi di lavorazione<br />

e, nel contempo, minimizza il rischio<br />

di deformazioni sui particolari finiti. Non ultimo,<br />

grazie ai prefiniti si riduce la necessità di macchinari<br />

complementari, limitando altresì gli scarti.<br />

<strong>La</strong> preparazione del materiale si conclude<br />

con un accurato imballaggio e consegne rapide<br />

e puntali, grazie a una rete logistica capillare<br />

e affidabile. A completamento dell’offerta,<br />

Ensinger mette a disposizione, oltre al quotidiano<br />

supporto commerciale e post-vendita,<br />

un servizio dedicato alla consulenza tecnica<br />

finalizzato all’analisi applicativa e la scelta del<br />

materiale, nonché all’assistenza sulla correttezza<br />

delle modalità di lavorazione.<br />

Il nuovo reparto<br />

per i servizi di pre-lavorazione<br />

Il nuovo reparto Conversion Service di Ensinger<br />

propone specifiche lavorazioni delle superfici<br />

e servizi accessori in grado di semplificare l’utilizzo<br />

dei semilavorati per le lavorazioni meccaniche<br />

e ottimizzando le procedure di produzione<br />

dei particolari a disegno.<br />

I servizi di pre-lavorazione offerti dal nuovo reparto<br />

consistono in operazioni di taglio, piallatura,<br />

rettifica e profilatura, oltre a trattamenti termici<br />

intermedi dei prodotti semilavorati, utili sia<br />

per la realizzazione di prototipi che per produzioni<br />

su larga scala.<br />

Per queste pre-lavorazioni Ensinger utilizza un<br />

parco macchine ad alta tecnologia che consente<br />

di eseguire: taglio di lastre con spessore<br />

da 0,5 a 200 mm; taglio di tondi con diametro<br />

da 4 a 600 mm; piallatura di lastre con spessore<br />

da 6 a 200 mm, larghezza massima 1000 mm;<br />

lavorazione in squadra di listelli rettangolari;<br />

calibratura tondi con diametro da 8 a 50 mm;<br />

rettifica centesimale di tondi dal diametro 2 al<br />

90 mm; trattamenti termici su materiali plastici<br />

sino a 3 m di lunghezza.<br />

In tutti i casi, possono essere mantenuti campi<br />

di tolleranza stringenti: 1 mm sul taglio lastre,<br />

0,4 mm in piallatura (con possibilità di 0,2 mm<br />

se richiesta dal cliente), 0,2 mm nella calibratura<br />

tondi.<br />

Qualora fosse necessario detensionare il materiale<br />

per una migliore stabilità dimensionale<br />

durante la lavorazione, Ensinger mette a disposizione<br />

dei trattamenti termici aggiuntivi,<br />

nonché ottimizzati per ciascun polimero, che<br />

consentono di migliorare anche le proprietà<br />

meccaniche.<br />

Oltre al consueto servizio di consulenza tecnica<br />

per la scelta applicativa dei materiali, Ensinger<br />

aggiunge da <strong>oggi</strong> anche l’assistenza dedicata<br />

alla messa a punto dei parametri di lavorazione<br />

più adatti per la fresatura e la tornitura dei materiali<br />

plastici presenti in gamma.<br />

Il Conversion Service offre ai trasformatori di<br />

materiali plastici per asportazione di truciolo<br />

una serie di vantaggi importanti. <strong>La</strong> lunga esperienza<br />

Ensinger – accanto alla profonda conoscenza<br />

di materiali, processi produttivi e possibili<br />

criticità – consente infatti di poter contare<br />

su procedure rigorose applicate anche alle<br />

operazioni più semplici, garantendo sempre il<br />

miglior risultato.<br />

Grazie alla possibilità di acquistare semilavorati<br />

plastici pronti per essere messi in macchina e<br />

lavorati e alla disponibilità di formati e superfici<br />

personalizzabili, tutte le operazioni di preparazione<br />

possono essere notevolmente semplificate.<br />

Inoltre, vengono eliminate attrezzature<br />

quali taglierine, pialle, sistemi di aspirazione e<br />

le relative operazioni di stoccaggio e movimentazione<br />

di materiali ingombranti, risparmiando<br />

così il tempo prezioso degli operatori e generando<br />

altresì una riduzione significativa dei costi<br />

di investimento.<br />

“Anche un semplice blocchetto di <strong>plastica</strong> si<br />

può trasformare in un componente ad alta tecnologia”,<br />

spiega Flavio Granato. “Grazie alla<br />

preparazione accurata di ogni singolo pezzo<br />

tramite procedimenti di taglio, lavorazione delle<br />

superfici e riduzione delle tolleranze dimensionali<br />

che consentono di ottenere eccellenti finiture,<br />

il trasformatore può beneficiare di un processo<br />

di lavoro più rapido e lineare rispetto a<br />

quello che parte da un semilavorato grezzo”,<br />

ha aggiunto Granato.<br />

Tramite ordini dedicati ad ogni singola commessa,<br />

il cliente può contare sull’ulteriore ga-<br />

I servizi di pre-lavorazione offerti<br />

dal nuovo reparto Conversion Service<br />

consistono in operazioni di taglio,<br />

piallatura, rettifica e profilatura,<br />

oltre a trattamenti termici intermedi<br />

dei prodotti semilavorati<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 51


materiali<br />

ranzia di una maggiore tracciabilità del prodotto<br />

acquistato. Infine, la gestione di eventuali scarti<br />

di produzione è notevolmente agevolata e ridotta,<br />

con minori costi di smaltimento.<br />

Le bobine di filamenti del partner Simona AG,<br />

in bio-polimero PLA colorato<br />

e in PETG trasparente (Foto Simona AG)<br />

Filamenti ad elevate<br />

prestazioni per la stampa 3D<br />

Ensinger punta da sempre su un‘offerta prodotti<br />

diversificata che include materiali, tecnologie,<br />

metodi di produzione e applicazioni, in risposta<br />

alle molteplici esigenze di mercato. Mecspe<br />

<strong>2017</strong> è stata l’occasione di presentare un nuovo<br />

ambito di ricerca: la prototipazione rapida da<br />

filamento, un mercato che in pochi anni ha registrato<br />

una crescita esponenziale.<br />

Nel panorama della stampa 3D esistono varie<br />

tecnologie con risultati diversi per proprietà meccaniche<br />

e finiture. Ensinger sta lavorando su più<br />

fronti, focalizzandosi però principalmente sulla<br />

tecnologia a fusione di filamento – FFF Fused<br />

Filament Fabrication – un processo additivo nel<br />

quale l’oggetto è costruito strato dopo strato partendo<br />

dalla base e che prospetta uno sviluppo<br />

particolarmente interessante per le materie termoplastiche<br />

ad elevate prestazioni<br />

I nuovi filamenti Ensinger<br />

trovano utilizzo nella<br />

produzione di oggetti<br />

in piccoli lotti,<br />

per applicazioni speciali<br />

o prototipi (Foto Ensinger)<br />

I filamenti, prodotti dalla divisione Profili e<br />

Tubi industriali di Ensinger, trovano utilizzo<br />

nella produzione di oggetti in piccoli lotti,<br />

per applicazioni speciali o prototipi. Grazie<br />

alla cinquantennale esperienza nel campo<br />

dell’estrusione di materie plastiche, i clienti<br />

possono contare sulla consueta qualità<br />

Ensinger anche per questa nuova linea di prodotti.<br />

Come per gli altri articoli, la materia prima utilizzata<br />

è preparata dalla Divisione interna di<br />

compounding Ensinger in stretta collaborazione<br />

con diversi partner e per questo può anche essere<br />

personalizzata in risposta a richieste specifiche.<br />

I filamenti sono stati messi a punto per<br />

garantire un risultato di stampa ottimale, anche<br />

nel caso di forme complesse. Per questo motivo,<br />

la produzione si avvale di standard di elevata<br />

precisione, con un controllo dimensionale<br />

costante che consente di ottenere filamenti con<br />

tolleranze di diametro di ±0.05 mm. Viene inoltre<br />

garantito un attento<br />

controllo dell’umidità<br />

grazie a operazioni di essiccazione<br />

dei materiali e successivo confezionamento<br />

ermetico con materiale assorbente e<br />

barriera in film composito rivestito di alluminio.<br />

Grazie alla collaborazione con diversi produttori<br />

di stampanti 3D, i filamenti possono essere usati<br />

in stampanti ad elevate prestazioni come<br />

quelle prodotte da Apiumtec, Roboze, GEWO<br />

Feinmechanik e altri.<br />

<strong>La</strong> gamma completa di filamenti in bobina include:<br />

TECAPEEK (PEEK) ø1,75 / 2,85 ±0,05mm;<br />

TECAPEEK MT (PEEK medicale) ø1,75<br />

±0,05mm; TECAPEI (PEI) ø1,75 ±0,05mm; TE-<br />

CASON S (PSU), TECASON P (PPSU) e TECA-<br />

SON E (PESU) ø1,75 ±0,05mm; TECAFLON<br />

(PVDF) ø1,75 ±0,05mm; TECAMID 12 (PA 12)<br />

ELS ø1,75 ±0,05mm; TECABLEND ABS+PC natural<br />

(Blend) ø1,75 ±0,05mm; TECAFORM AH<br />

SD (POM antistatico) ø1,75 ±0,05mm.<br />

A Parma Ensinger ha presentato – oltre ai materiali<br />

plastici ad altre prestazioni in bobina –<br />

anche alcuni particolari finiti realizzati con la<br />

tecnologia FFF e successivamente lavorati sulle<br />

superfici funzionali dalla Divisione Machined<br />

Parts di Ensinger GmbH.<br />

Sono stati esposti, infine, i filamenti in bobina<br />

realizzati dal partner Simona AG, che produce<br />

materiali come il bio-polimero PLA (polilattato)<br />

in diversi colori e il PETG trasparente (polietilene<br />

tereftalato), completando in questo modo la<br />

proposta Ensinger con materiali di consumo<br />

per stampa 3D.<br />

52 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


materiali<br />

Adesivi a base acqua per imballaggi flessibili<br />

Basf ha avviato recentemente una collaborazione strategica<br />

con HP Indigo, leader mondiale nelle macchine da stampa<br />

digitali.<br />

Obiettivo della collaborazione è quello di sviluppare adesivi<br />

a base acqua per il flexible packaging particolarmente adatti<br />

alla tecnologia di stampa HP Indigo ElectroInk, che utilizza un<br />

processo di stampa digitale altamente flessibile e veloce.<br />

Gli adesivi a base acqua di Basf rappresentano un’alternativa<br />

rispettosa dell’ambiente ed economicamente vantaggiosa rispetto<br />

alle tecnologie tradizionali, soprattutto quando si tratta di imballaggi<br />

flessibili per il settore alimentare. Le soluzioni ottenute con<br />

sistemi Epotal ® presentano notevoli vantaggi rispetto agli adesivi<br />

a base solvente e a quelli solvent-less. Oltre ad un minor impatto<br />

ambientale, questi sistemi garantiscono maggiore flessibilità al<br />

cliente, riducendo notevolmente i tempi di produzione grazie ad<br />

alcune proprietà intrinseche del polimero.<br />

“HP è costantemente alla ricerca di soluzioni che riducano<br />

ulteriormente i tempi di lavorazione facendo crescere il valore<br />

delle applicazioni della la stampa digitale”, ha commentato<br />

Nurit Raccah, <strong>La</strong>bels and Packaging Media and Materials<br />

Business Manager, della divisione Indigo di HP.<br />

“Questa collaborazione strategica con Basf, leader nel settore<br />

degli adesivi, conferma il nostro impegno costante nel fornire<br />

ai clienti di HP Indigo soluzioni end-to-end complete e capaci<br />

di garantire performance di alto livello”.<br />

<strong>La</strong> crescita di HP Indigo nel settore del flexible packaging<br />

comporta che ci sia una completa rispondenza delle performance<br />

adesive con le esigenze del processo HP Indigo<br />

ElectronInk. Basf ha realizzato diverse soluzioni di laminazione<br />

per la stampa digitale, come gli adesivi per laminazione per gli<br />

imballaggi alimentari.<br />

“Abbiamo recentemente sviluppato una gamma di adesivi innovativi<br />

a base acqua che garantiscono alte performance per gli<br />

inchiostri digitali: Epotal DP3820x e Basonat ® LR 9056”, ha detto<br />

Axel Weiss, Head of Marketing Dispersions for Industrial<br />

Ashesives Europe di Basf. “Grazie alla collaborazione con HP<br />

Indigo Pack Ready Coating, questi adesivi consentono la produzione<br />

di retortable pack con un’ottima qualità di laminazione”.<br />

Un laminato termoplastico che unisce estetica ed ecologia<br />

In occasione del Fuorisalone, a Milano,<br />

Alfatherm ha presentato Aecore, l’innovativo<br />

laminato termoplastico studiato per<br />

il mondo dell’architettura e del design, che<br />

unisce estetica e funzionalità al rispetto<br />

per l’ambiente.<br />

Con Aecore nasce una nuova linea di<br />

laminati, sviluppati da Giuseppe Cerizza,<br />

direttore tecnico di Alfatherm e coordinati,<br />

nelle scelte cromatiche e di superficie, dal<br />

design dell’architetto Fabrizio Bianchetti.<br />

Caratteristica unica e distintiva di Aecore<br />

sul mercato è la sua versatilità. Disponibile<br />

in una vasta gamma di superfici, disegni<br />

e colori, Aecore permette di realizzare soluzioni<br />

personalizzate in base a qualsiasi<br />

progetto, grazie anche al perfezionamento<br />

di tecniche innovative come la stampa<br />

Oled 3D o la tecnologia embossed-in-register,<br />

che esalta l’effetto legno.<br />

Ideale per il rivestimento di qualsiasi superficie<br />

in casa, ufficio o negozio, Aecore è<br />

resistente alla fiamma e all’umidità, e grazie<br />

alla possibilità di superfici battericide, è adatto<br />

anche per ambienti sanitari.<br />

Aecore si distingue inoltre per un’elevata<br />

attenzione alla sostenibilità ambientale;<br />

ne sono un esempio concreto i totem informativi<br />

modulari, collocati in piazza<br />

Cadorna e nello spazio Piazza Grandesign.<br />

Progettato da Fabrizio Bianchetti secondo<br />

criteri di eco-design, il Totem, interamente<br />

riciclabile, è costituito da un telaio in acciaio<br />

rivestito con Aecore Invicta che abbina<br />

il laminato termoplastico<br />

a un supporto<br />

in fibra di vetro proveniente<br />

da riciclo.<br />

<strong>La</strong> linea Aecore era<br />

al Fuorisalone con la<br />

mostra “Aecore: innovazione,<br />

ecologia e<br />

trend per la nuova architettura” nell’ambito<br />

della rassegna “Personalissimo: design<br />

per il benessere”, curata dall’Associazione<br />

Culturale Plana, nello spazio “Piazza<br />

Grandesign” in Piazza Cadorna, a Milano.<br />

“Alfatherm è una realtà proiettata sui<br />

mercati internazionali, ma abbiamo partecipato<br />

con entusiasmo a questo progetto,<br />

come segno tangibile del nostro legame<br />

col territorio, e per sottolineare la<br />

vitalità e la visione di un’industria, come<br />

quella del mobile, che costituisce una delle<br />

eccellenze del Made in<br />

Italy”, afferma Marino Uberti, amministratore<br />

delegato di Alfatherm.<br />

L'allestimento dell’esposizione è stato<br />

ideato da Fabrizio Bianchetti per esaltare<br />

proprio la forza espressiva di Aecore, proponendo<br />

“una cortina colorata che ‘rompe’<br />

il confine dello spazio espositivo per attraversarlo<br />

e uscire, superando i limiti geometrici<br />

dello spazio, sino all'esterno con<br />

un muro di colori, superfici, espressioni<br />

e giochi formali che facilitano la scoperta<br />

del nuovo materiale”.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 53


materiali<br />

Le buone pratiche<br />

per la sicurezza<br />

In occasione del Safety Day,<br />

il centro ricerca di Solvay<br />

a Bollate ha raggiunto i 2.093<br />

giorni senza infortuni. Nel corso<br />

dell’evento in ogni reparto sono<br />

stati illustrati i comportamenti<br />

idonei per evitare incidenti<br />

e gestire situazioni<br />

potenzialmente pericolose.<br />

Sono 2.093 i giorni trascorsi senza infortuni<br />

sul lavoro nel centro direzionale e ricerca<br />

Solvay di Bollate, dove il 9 giugno<br />

scorso si è celebrato il Safety Day, l’annuale appuntamento<br />

dedicato alla sicurezza sul lavoro.<br />

Ogni reparto di Solvay – attraverso 14 stand divisi<br />

per aree tematiche e dedicati ai diversi aspetti<br />

della sicurezza (dalle 8 regole salvavita, alla sicurezza<br />

negli uffici, al primo soccorso…) – ha il<br />

compito di illustrare a tutti i collaboratori le pratiche<br />

utili per evitare infortuni e gestire situazioni<br />

potenzialmente pericolose. Ad ogni dipendente<br />

del sito viene così consegnato uno speciale “passaporto<br />

della sicurezza” che attesta la partecipazione<br />

alle diverse dimostrazioni pratiche.<br />

<strong>La</strong> giornata ha coinvolto anche le istituzioni locali:<br />

sono intervenuti il sindaco di Bollate<br />

Francesco Vassallo e il Comandante dei<br />

Carabinieri Maurizio Mistretta. In occasione del<br />

Safety Day sono stati presentati i nuovi spazi di<br />

sale riunioni e uffici recentemente ristrutturati,<br />

come tappa del piano in corso per il riammodernamento<br />

generale del centro.<br />

“Ogni anno celebriamo il Safety Day, appuntamento<br />

a cui teniamo molto per rafforzare l’attenzione<br />

e la conoscenza delle buone pratiche di<br />

sicurezza, sia da parte dei nostri dipendenti sia<br />

per le nostre imprese appaltatrici”, ha dichiarato<br />

Marco Colatarci, Country Manager di Solvay<br />

Italia: “Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, ma<br />

puntiamo sempre a migliorare su questi temi,<br />

fondamentali e prioritari per tutti i siti del Gruppo<br />

Solvay. Questo tipo di evento si inserisce nelle<br />

azioni di sviluppo della strategia More Future per<br />

cui il Gruppo è impegnato in tutte i suoi siti internazionali<br />

a proseguire una concreta politica di<br />

sviluppo sostenibile. Per il 2025” – ha continuato<br />

Colatarci – “sono stati identificati cinque obiettivi<br />

precisi: la riduzione degli incidenti sul lavoro e di<br />

emissioni di CO 2 e l’incremento di produzioni ad<br />

elevata sostenibilità, societal actions e engagement<br />

di tutto il personale”.<br />

Si è tenuto infine un momento di formazione per<br />

tutti i dipendenti nell’Auditorium della sede, durante<br />

il quale Dante Cesaretti di Solvay, specialista<br />

in medicina del lavoro, ha approfondito l’argomento<br />

relativo ai comportamenti adeguati<br />

alla sicurezza.<br />

Queste le aree tematiche che sono state trattate<br />

nei 14 stand, tutti gestiti direttamente dagli operatori<br />

dei vari reparti: lavori in spazi confinati; manutenzione<br />

di linee; circolazione; lavori in aree<br />

con presenza di atmosfere esplosive; lavori in<br />

quota; lavori su sistemi in tensione; movimentazione<br />

dei carichi; lavori di scavo; DPI; sicurezza<br />

domestica; sicurezza negli uffici; antincendio; sicurezza<br />

alimentare; infermeria.<br />

54 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


materiali<br />

105 anni di attività<br />

e 8 stabilimenti in Italia<br />

Il Gruppo Solvay ha raggiunto 154 anni di storia<br />

industriale: è stato fondato in Belgio da Ernest<br />

Solvay nel 1863. Oggi, con headquarters a<br />

Bruxelles, è attivo a livello internazionale nel settore<br />

chimico e delle materie plastiche ed è operativo<br />

con 140 siti in 58 Paesi, con una forza lavoro<br />

di circa 27.000 unità. Nel 2016 ha realizzato<br />

un fatturato netto di 10.9 miliardi di euro.<br />

Dopo l’acquisizione della società Rhodia, avvenuta<br />

nel 2011, il Gruppo Solvay è diventato un<br />

“major leader” chimico mondiale, con il 90% delle<br />

vendite nei mercati dove è tra i 3 top global leader.<br />

Nel dicembre 2015, ha realizzato un’altra importante<br />

acquisizione: la società Cytec, che opera a<br />

livello internazionale ed è specializzata nel settore<br />

delle forniture per l’industria aereospaziale. Ciò<br />

ha consentito un potenziamento<br />

della capacità di offerta negli<br />

Advanced Materials e una ulteriore<br />

penetrazione nei mercati<br />

a elevate tecnologie. Cytec è un<br />

gruppo americano con uno stabilimento<br />

anche in Italia, a<br />

Mondovì, in provincia di Cuneo.<br />

Viene così incrementata ulteriormente<br />

la presenza industriale<br />

di Solvay nel nostro Paese.<br />

Solvay in Italia ha celebrato<br />

105 anni di attività: è presente<br />

infatti dal 1912 con il primo storico<br />

insediamento chimico in<br />

Tosca na nell’area di Rosignano Solvay.<br />

Oggi è uno dei più importanti gruppi chimici in<br />

Italia. Opera con 8 stabilimenti e la Direzione<br />

Nazionale che è situata a Bollate nei pressi di<br />

Milano, dove lavorano 438 dipendenti. <strong>La</strong> forza<br />

lavoro italiana complessiva è di circa 2.000 unità.<br />

Le varie aziende in Italia hanno realizzato nel<br />

2016 un fatturato di 1.350 milioni di euro. Solvay<br />

in Italia sviluppa le varie produzioni chimiche e<br />

plastiche del Gruppo, di cui rappresenta circa il<br />

10% dell’attività internazionale, caratterizzandosi<br />

come uno dei paesi più significativi in cui opera.<br />

Gli stabilimenti Solvay italiani sono localizzati a:<br />

Bollate (MI), Ospiate (MI), Spinetta Marengo (AL),<br />

Mondovì (CN), Porto Marghera (VE), Livorno,<br />

Massa, Rosignano Solvay (LI).<br />

Gli investimenti nei vari siti italiani si quantificano<br />

in circa 100 milioni di euro all’anno, divisi fra modernizzazione<br />

delle tecnologie, interventi per<br />

Da destra,<br />

Federica Spadini,<br />

Deputy HR<br />

Manager Solvay,<br />

Marco Colatarci,<br />

Country Manager<br />

Solvay Italia, due<br />

docenti di istituti<br />

scolastici<br />

del territorio<br />

e Giuseppe<br />

Fortunato,<br />

Responsabile<br />

Sicurezza Solvay<br />

Bollate<br />

Alcuni momenti del Safety Day nel centro ricerca di Solvay a Bollate<br />

l’impatto ambientale, manutenzioni mirate all’eccellenza<br />

produttiva, progetti speciali per la<br />

realizzazione di nuovi impianti, produzione e<br />

gestione dell’energia.<br />

Solvay Italia ha recentemente ricevuto da<br />

Sodalitas Assolombarda il Premio “Best in class:<br />

crescita e sostenibilità”, grazie ai propri concreti<br />

investimenti nel perseguire progetti di<br />

Sustainable Development.<br />

A Bollate un centro<br />

di ricerca d’eccellenza<br />

Nel 2011 il Gruppo Solvay ha costituito questa<br />

Global Business Unit, nata dalla fusione di quattro<br />

società operanti nel mercato internazionale delle<br />

materie plastiche, dei polimeri speciali e fluorurati,<br />

che è attiva a livello mondiale con 3.700 collaboratori<br />

in 18 siti produttivi e 10 centri ricerca, fra<br />

Stati Uniti, Europa e Asia. Nel 2016 ha realizzato<br />

un fatturato di 1,9 miliardi di euro.<br />

L’headquarter di questa realtà internazionale è<br />

collocato in Italia, a Bollate, dove è attivo un<br />

Centro Ricerca e Innovazione d’eccellenza con<br />

250 ricercatori, impegnati a sviluppare nuovi materiali<br />

e prodotti per settori hi-tech: elettronica,<br />

energie alternative, telecomunicazione, aeronautica,<br />

automobile, medicale, farmaceutica,<br />

estrazione petrolifera, depurazione acque... I risultati<br />

di questa organizzazione e degli investimenti<br />

in ricerca sono importanti. Solvay è una<br />

delle società che ogni anno depositano, dall’Italia<br />

in Europa, il maggior numero di nuovi brevetti di<br />

ricerca: una media fra settanta e ottanta.<br />

Solvay Specialty Polymers realizza circa 1500<br />

prodotti specifici, noti sotto 35 marchi di polimeri<br />

ad alte prestazioni – fluoropolimeri, fluoroelastomeri,<br />

fluidi fluorurati, poliammidi semi-aromatiche,<br />

sulfoni, ultra-polimeri aromatici, polimeri ad elevata<br />

proprietà barriera e compound reticolati ad<br />

alte prestazioni – per impieghi nei settori aerospaziale,<br />

automobilistico, elettronica, comunicazione,<br />

petrolchimico, sanitario, energie alternative,<br />

membrane, imballaggi, semiconduttori, cavi e<br />

cablaggi, depurazione delle acque ed altri.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 55


materiali<br />

A Berlino, in occasione<br />

del VinylPlus Sustainability<br />

Forum, si è discusso dei passi<br />

avanti dell'industria del PVC<br />

sui temi essenziali per la<br />

sostenibilità, come i legacy<br />

additives nel riciclato<br />

e il contributo a un maggiore<br />

flusso circolare delle risorse.<br />

Economia circolare:<br />

PVC capofila fra<br />

le materie plastiche<br />

del PVC sta compiendo significativi<br />

progressi verso la sostenibilità<br />

e sta offrendo un positivo contri-<br />

L’industria<br />

buto all'economia circolare attraverso un<br />

approccio unitario. Questo il messaggio lanciato<br />

ai partecipanti al 5° VinylPlus Sustainability<br />

Forum tenutosi a Berlino, in Germania.<br />

Organizzato da VinylPlus, il programma di sostenibilità<br />

dell'industria europea del PVC, il<br />

Forum di quest'anno tenutosi il 10 e 11 maggio<br />

ha affrontato il tema "Verso un’economia circolare"<br />

e ha esplorato le crescenti opportunità per<br />

il settore del PVC di contribuire a questo fondamentale<br />

obiettivo della politica europea.<br />

Nel contesto delle importanti decisioni che si<br />

stanno prendendo sul Pacchetto sull’economia<br />

circolare della Commissione Europea, i relatori<br />

del Forum hanno discusso di come l'industria<br />

del PVC stia affrontando temi essenziali per la<br />

sostenibilità, come ad esempio i legacy additives<br />

nel PVC riciclato e il contributo a un maggiore<br />

flusso circolare delle risorse.<br />

Il Forum ha richiamato oltre 170 stakeholder<br />

da 30 Paesi, provenienti da Commissione<br />

Europea, Nazioni Unite, enti governativi, mondo<br />

accademico, nonché professionisti, progettisti,<br />

architetti e rappresentanti di tutti i settori dell'industria<br />

del PVC.<br />

"Il dibattito su come l'Europa possa passare a<br />

un'economia circolare è una priorità dell'agenda<br />

politica”, ha dichiarato il presidente di VinylPlus<br />

Josef Ertl accogliendo i delegati. “Sono sicuro,<br />

e in molti concorderanno, che è difficile immaginare<br />

una società sostenibile senza un'economia<br />

circolare. E le caratteristiche uniche delle<br />

materie plastiche consentono di offrire un forte<br />

contributo a un'Europa più sostenibile dal punto<br />

di vista ambientale e più efficiente nell’impiego<br />

delle risorse. Il PVC sta contribuendo chiaramente<br />

a questo; e certamente VinylPlus, con il<br />

suo particolare modello di cooperazione che<br />

riunisce l'intera filiera del PVC, è la giusta piattaforma<br />

per la sostenibilità e circolarità dell'industria<br />

del PVC".<br />

Per un PVC sostenibile<br />

VinylPlus è l’Impegno Volontario dell’industria<br />

europea del PVC. Il programma<br />

definisce un modello di lungo periodo<br />

per lo sviluppo sostenibile dell’industria<br />

del PVC affrontando una serie di sfide<br />

chiave nell’Europa dei 28, più Norvegia<br />

e Svizzera.<br />

56 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


materiali<br />

Il presidente<br />

di VinylPlus<br />

Josef Ertl<br />

Riconoscendo che un passaggio da un sistema<br />

economico prevalentemente lineare a uno largamente<br />

circolare "cambierebbe drasticamente"<br />

il modo in cui aziende e filiere cooperano e come<br />

si producono e si consumano i beni, Josef Ertl<br />

ha affermato che “in questo contesto dobbiamo<br />

garantire che sia considerato l’intero ciclo di vita<br />

di un prodotto e non solo i suoi aspetti finali”.<br />

Ertl ha quindi invitato i leader politici a lavorare<br />

assieme all’industria per analizzare i potenziali<br />

impatti di qualsiasi decisione che possa minacciare<br />

il settore del PVC, aggiungendo che “dovrebbero<br />

assicurare che il processo si sviluppi<br />

in modo fluido e senza troppe frizioni: noi dell’industria<br />

del PVC e della <strong>plastica</strong> supporteremo<br />

tale approccio”.<br />

Michael Kundel, presidente dell’Associazione<br />

europea dei trasformatori di materie plastiche<br />

(EuPC), ha dichiarato che è urgente delineare<br />

Nell’ambito di VinylPlus, nel 2016<br />

sono state riciclate 568.696 tonnellate<br />

di PVC, per un totale di oltre 3,5 milioni<br />

di tonnellate dal 2000 (foto Huber)<br />

Christophe Yvetot, Rappresentante Ue<br />

all’Unido (Organizzazione delle Nazioni<br />

Unite per lo Sviluppo Industriale)<br />

un percorso chiaro su come gestire il fine vita<br />

del PVC se si vuole sfruttare il suo ulteriore potenziale<br />

in futuro, e ha invitato l'industria del PVC<br />

e i decisori politici a "cooperare strettamente e<br />

creare un contesto che soddisfi le esigenze di<br />

un'economia a basse emissioni di carbonio”.<br />

“L'Impegno Volontario VinylPlus ha definito un<br />

quadro di riferimento e può servire come piano<br />

d’azione per creare un futuro più sostenibile<br />

con le materie plastiche lungo l’intera filiera”,<br />

ha continuato Kundel. “Come approccio pioneristico<br />

di successo, VinylPlus potrebbe servire<br />

da modello anche per altre plastiche".<br />

Nel suo aggiornamento sull'Agenda 2030 e<br />

sull'Economia Circolare, Christophe Yvetot,<br />

Rappresentante per l’Unione Europea all’Unido<br />

(Organizzazione delle Nazioni Unite per lo<br />

Sviluppo Industriale), ha evidenziato il contributo<br />

del PVC alla visione “less is more” grazie<br />

alla sua maggiore durabilità, longevità e riciclabilità<br />

nei materiali da utilizzare nei futuri sviluppi<br />

urbani.<br />

Presentando i risultati del 2016, il direttore generale<br />

di VinylPlus Brigitte Dero ha sottolineato<br />

i risultati di una “filiera unita del PVC” nell’ambito<br />

di VinylPlus, tra cui il riciclo di 568.696 tonnellate<br />

di PVC, per un totale di oltre 3,5 milioni di tonnellate<br />

riciclate dal 2000 ad <strong>oggi</strong>. I progressi<br />

sugli additivi includono inoltre lo sviluppo<br />

dell’Impronta ambientale di sostenibilità degli<br />

additivi (ASF), una metodologia basata su dati<br />

scientifici per valutare l'uso sostenibile degli ad-<br />

ditivi nei prodotti in PVC. Il primo ASF sarà completato<br />

per profili finestra quest'anno, seguito<br />

da applicazioni in PVC flessibile.<br />

“Attraverso l'Impegno Volontario VinylPlus, possiamo<br />

fornire soluzioni alle problematiche sollevate<br />

nella discussione dell’Ue sulla Plastics<br />

Strategy”, ha affermato Dero. “Nel 2016 abbiamo<br />

compiuto reali progressi verso i nostri obiettivi<br />

di sostenibilità in termini di sicurezza e qualità<br />

del PVC riciclato e un riconoscimento da<br />

parte degli stakeholder esterni di VinylPlus,<br />

considerato da molti come capofila per l’economia<br />

circolare”.<br />

Il dibattito si è inoltre incentrato sulle politiche<br />

per l’economia circolare, sia a livello regionale<br />

che europeo, e sul loro potenziale impatto sull'industria<br />

delle materie plastiche nel suo complesso.<br />

Cees Luttikhuizen, Senior Policy Advisor<br />

al ministero olandese delle Infrastrutture e<br />

dell'Ambiente, ha analizzato l'impatto delle politiche<br />

Reach sui rifiuti e sull'economia circolare.<br />

Due interventi di Norbert Kurilla, Segretario di<br />

Stato del Ministero dell'Ambiente slovacco e<br />

di Alexander Janz del Ministero dell'Ambiente<br />

tedesco, hanno evidenziato le migliori pratiche<br />

e gli sviluppi verso un'economia circolare nei<br />

rispettivi Paesi.<br />

“I molti possibili utilizzi delle plastiche le hanno<br />

rese parte integrante della nostra vita quotidiana”,<br />

ha affermato Alexander Janz. “Ed è proprio<br />

per questo che ora più che mai dobbiamo rafforzare<br />

la gestione sostenibile delle materie<br />

plastiche lungo l’intero ciclo di vita, riducendo<br />

così gli effetti negativi sull’ambiente e sulla salute<br />

umana”.<br />

"L’innovazione è l’elemento chiave per la riduzione<br />

delle emissioni e dei consumi di materie<br />

prime e risorse”, ha concluso Josef Ertl riflettendo<br />

sul Forum. “L’innovazione contribuisce<br />

al miglioramento dell’efficienza energetica e dei<br />

costi, allunga la vita utile dei prodotti e creerà<br />

molte nuove strade per migliorare il riciclo.<br />

Attraverso l’impegno volontario VinylPlus, con<br />

l’intera filiera, possiamo contribuire a superare<br />

le sfide dell'economia circolare".<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 57


materiali<br />

I molteplici impieghi dell’EPS nell’edilizia<br />

Made Expo <strong>2017</strong>, la fiera dedicata all'edilizia,<br />

è stata un’occasione per AIPE<br />

- Associazione Italiana Polistirene<br />

Espanso di toccare con mano le possibilità<br />

di impiego più innovative<br />

dell'EPS in questo comparto. Il polistirene<br />

espanso ha saputo sfruttare questa<br />

vetrina per dimostrare agli operatori<br />

del settore, ai progettisti, alla stampa i<br />

molteplici impieghi che può trovare in<br />

edilizia, dal pavimento al tetto.<br />

Forte della sua bassa conduttività termica,<br />

il polistirene espanso ha dimostrato<br />

in fiera di poter trovare spazio<br />

nelle nuove realizzazioni come nelle ristrutturazioni.<br />

<strong>La</strong> sua leggerezza, versatilità<br />

ed economicità gli permettono<br />

di combinarsi con tutti gli altri materiali<br />

di comune impiego in edilizia (cemento,<br />

mattoni, legno), migliorandone la funzionalità.<br />

Si sposa anche con sistemi<br />

complessi, con l'obiettivo migliorare il<br />

comfort abitativo e il consumo energetico<br />

dell'intero edificio.<br />

Tra i tanti ambiti di impiego, si è<br />

messa in luce l'ampia possibilità di utilizzo<br />

dell'EPS nella serramentistica e<br />

in particolare per la realizzazione del<br />

“cassonetto”. I traini principali sono<br />

stati da una parte l’emanazione dei decreti<br />

per i requisiti minimi della ristrutturazione<br />

e dall’altra l’importante attività<br />

che tutti i serramentisti hanno svolto<br />

per una corretta posa in opera del componente.<br />

<strong>La</strong> legge in materia impone che il<br />

cassonetto che ospita gli avvolgibili,<br />

nel caso venisse sostituito singolarmente,<br />

presenti la stessa trasmittanza<br />

termica del serramento, con valori<br />

prossimi all’unità (espressa in W/m 2 K).<br />

L’estrema versatilità dell'EPS (che gli<br />

permette di adattarsi alle forme delle<br />

strutture preesistenti), coniugata con<br />

un’ottimale conducibilità termica e con<br />

un basso assorbimento d’acqua ha trasformato<br />

i vecchi cassonetti da veri colabrodi<br />

energetici a componenti “spaziali”<br />

con un'ottima tenuta allo scambio<br />

di calore con l'esterno.<br />

Oggi nel mercato nazionale, la grande<br />

maggioranza degli attori che opera nella<br />

serramentistica propone la sostituzione<br />

del cassonetto di antica manifattura<br />

con uno realizzato in EPS.<br />

Si arricchisce la collana sui serramenti in PVC<br />

<strong>La</strong> già nutrita collana “Serramenti<br />

in PVC” di PVC Forum si arricchisce<br />

con due nuovi volumi per rispondere,<br />

fin dalla progettazione,<br />

alle crescenti richieste del mercato:<br />

Volume 11 - “Fuoco e serramenti<br />

in PVC”; Volume 12 - “Progettare<br />

il serramento, criteri di scelta”.<br />

<strong>La</strong> scelta di un serramento, sempre<br />

più da considerarsi la parte “intelligente”<br />

della facciata, passa ormai<br />

da molteplici parametri che<br />

vanno dal risparmio energetico e<br />

riduzione dell’impatto ambientale<br />

all’interazione con l’utente per garantire<br />

comfort e sicurezza anche<br />

agli incendi. I due volumi, rivolti a<br />

progettisti, installatori ed esperti<br />

del settore, presentano gli aggiornamenti<br />

normativi e le indicazioni<br />

tecniche per poter procedere a una<br />

progettazione efficiente e sicura.<br />

In “Fuoco e serramenti in PVC”<br />

si parte dalla progettazione e dal<br />

comportamento al fuoco dell’edificio,<br />

anche in termini di prevenzione<br />

e controllo degli incendi, per poi passare<br />

al comportamento delle facciate<br />

(con il concetto di “kit”) e del PVC<br />

impiegato nei serramenti, con<br />

un’analisi approfondita della classificazione<br />

europea per la reazione al<br />

fuoco dei materiali.<br />

Il PVC, nello specifico, è in grado<br />

di ottenere i più alti risultati di reazione<br />

al fuoco rispetto ad ogni altro<br />

materiale termoplastico: Euroclasse<br />

B-s1-d0. Il livello B indica basso rilascio<br />

di calore e limitato contributo<br />

all’alimentazione del fuoco; s1 significa<br />

un ridotto rilascio di fumo;<br />

d0 indica che quando brucia il PVC<br />

non genera scintille riducendo la<br />

propagazione dell’incendio.<br />

Nel secondo volume si parla dei<br />

nuovi criteri di scelta nella progettazione<br />

di un serramento che includono<br />

il mantenimento della prestazione<br />

nella vita utile in opera<br />

(per la finestra in PVC è minimo di<br />

50 anni e arriva fino a 100), la<br />

compatibilità del manufatto con la<br />

domotica, gli aspetti connessi all’isolamento<br />

anche acustico del<br />

serramento e naturalmente il miglioramento<br />

dell’efficienza energetica.<br />

<strong>La</strong> bassa trasmittanza termica<br />

del serramento in PVC, che può essere<br />

paragonato alla classe “A” degli<br />

elettrodomestici, consente importanti<br />

risparmi energetici e<br />

riduzioni delle emissioni di gas serra.<br />

Ipotizzando di sostituire in<br />

Europa tutti i serramenti poco performanti<br />

con finestre in PVC di classe<br />

A, si potrebbe ottenere un risparmio<br />

energetico massimo all’anno<br />

di 39.600 milioni di Kwh e di 8,58<br />

mega tonnellate di C02. I 2 volumi<br />

sono disponibili in formato PDF su<br />

richiesta al PVC Forum Italia.<br />

58 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


materiali<br />

<strong>La</strong> piattaforma della filiera europea dei cavi in PVC<br />

È stata lanciata a Brighton, UK, in occasione della PVC<br />

Conference <strong>2017</strong>, PVC4cables, la nuova piattaforma di ECVM<br />

dedicata alla filiera dei cavi in PVC. <strong>La</strong> piattaforma riunisce i<br />

produttori di PVC resina, stabilizzanti e plastificanti, ed è aperta<br />

alla partecipazione dei compoundatori e dei produttori di cavi<br />

in PVC. PVC4cables intende agire come driver per un’innovazione<br />

ecocompatibile nel settore dei cavi in PVC e come<br />

punto di riferimento per il dialogo e la comunicazione tra tutti<br />

gli stakeholder: produttori di compound e di cavi, legislatori,<br />

progettisti, installatori, elettricisti, media e opinione pubblica.<br />

Obiettivo dell'iniziativa è l’impegno attivo nella promozione<br />

dei cavi in PVC, evidenziandone il contributo allo sviluppo sostenibile,<br />

nonché i vantaggi tecnici e funzionali per utenti finali<br />

e consumatori. Con il 46% del mercato dei cavi in Europa, il<br />

PVC è il polimero più utilizzato nei cavi elettrici e per le telecomunicazioni,<br />

grazie ai suoi vantaggi in termini di miglior<br />

rapporto costo/prestazione, sostenibilità e riciclabilità. Fili<br />

elettrici e cavi rappresentano <strong>oggi</strong> il principale settore applicativo<br />

per il PVC flessibile in Europa, assorbendo circa il 7%<br />

della resina di PVC prodotta. Le principali applicazioni includono:<br />

classici cavi elettrici per la trasmissione di energia elettrica<br />

a basso e medio voltaggio in case e uffici; cavi telefonici;<br />

cavi per TV/computer/hi-fi; cavi per il settore auto; cavi per<br />

batteria e per la robotica; cavi di trasmissione dati, LAN e IT.<br />

“I cavi in PVC rappresentano uno dei mercati applicativi chiave<br />

in Europa e una delle principali fonti di PVC riciclato”, ha affermato<br />

Zdenek Hruska, Public Affairs Senior Manager di<br />

ECVM e Project Manager di PVC4cables. “Con questa iniziativa<br />

intendiamo offrire un valido punto di riferimento per l'intera<br />

filiera dei cavi in PVC e per i suoi stakeholder. Siamo fiduciosi<br />

che PVC4cables rafforzerà la collaborazione tra produttori di<br />

resina di PVC, additivi, compounds e cavi per promuovere i<br />

vantaggi tecnici e funzionali dei cavi in PVC e stimolerà ricerca<br />

e innovazione per migliorare ulteriormente qualità e sostenibilità<br />

dei prodotti". "<strong>La</strong> filiera dei cavi in PVC è impegnata nella<br />

ricerca e nello sviluppo di nuove formulazioni per garantire<br />

massima sicurezza e protezione all’ambiente e alla salute di<br />

utenti e consumatori. Grazie ai programmi di sostenibilità dell'industria<br />

europea del PVC, la filiera dei cavi in PVC è ben<br />

posizionata per continuare a progredire verso un reale modello<br />

di economia circolare", ha aggiunto Carlo Ciotti, presidente<br />

del PVC Forum Italia e Spokesperson di PVC4cables.<br />

<strong>La</strong> prima conferenza di PVC4cables “Sostenibilità, innovazione,<br />

mercato: i nuovi orizzonti dell’industria dei cavi in PVC”<br />

si terrà a Lione, in Francia, il 26 ottobre <strong>2017</strong>, per presentare<br />

e discutere lo stato dell'arte sui cavi in PVC e i loro vantaggi.<br />

Fluoropolimeri termoplastici anticorrosione<br />

Nell’ambito di una revisione della propria<br />

gamma di materiali a base fluoro<br />

quali Pvdf, Ectfe ed Etfe (parzialmente<br />

fluorurati) Simona ® ha annunciato di<br />

aver anche esteso la propria offerta con<br />

semilavorati in PFA-M e PFA (completamente<br />

fluorurati.)<br />

Questi materiali trovano applicazione<br />

principalmente in aree che richiedono<br />

un’eccezionale stabilità termica, bassi livelli<br />

di leaching (nei semiconduttori) oppure<br />

elevata resistenza alla frattura. Di<br />

tutti i fluoropolimeri termoplastici, il PFA<br />

offre la maggiore resistenza chimica, con<br />

il più alto limite di temperatura, superiore<br />

a 260°. I PFA Simona risultano particolarmente<br />

adatti soprattutto nel campo della<br />

protezione anticorrosione.<br />

Grazie a tali proprietà quindi, sono destinati<br />

– ad esempio – all'industria chimica<br />

di processo, grazie a una temperatura<br />

massima di servizio oltre i 200°C, ma anche<br />

a quella galvanica, nell’industria elettrica<br />

e dei semiconduttori così come nel<br />

campo delle tecniche medicali e del nucleare,<br />

nel settore energetico e ambientale,<br />

come in svariate tipologie di elementi e<br />

componenti quali, tanto per citarne solo<br />

alcuni, canali di drenaggio, sistemi di<br />

estrazione e filtrazione, serbatoi di stoccaggio<br />

e di reazione, separatori, centrifughe,<br />

pompe e agitatori.<br />

Infatti, i semilavorati completamente<br />

fluorurati risultano fondamentali soprattutto<br />

in condizioni operative di particolare<br />

complessità e impegno e, molto spesso,<br />

in ambiti soggetti a elevata corrosione e<br />

che richiedono altresì eccellenti prestazioni<br />

termiche e chimiche. Il profilo dei PFA-M<br />

e PFA di Simona offre quindi soluzioni in<br />

grado di contribuire in misura sostanziale<br />

alla durata e all’affidabilità delle applicazioni.<br />

Inoltre, grazie all’eccellente resistenza<br />

alla frattura e alla superficie estremamente<br />

liscia, il PFA-M di Simona è la scelta<br />

ideale per garantire minime perdite di carico,<br />

o la formazione d’incrostazioni e una<br />

pulizia efficiente.<br />

Le lastre Simona PFA-M e PFA possono<br />

essere fornite senza o con tessuto in fibra<br />

di vetro o fibra aramidica, ai fini di una<br />

maggiore sicurezza nei rivestimenti e nelle<br />

costruzioni composite.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 59


strumentazione<br />

Monitoraggio temperatura: una soluzione specifica<br />

per l’industria della <strong>plastica</strong><br />

Il principio di misura a infrarossi offre caratteristiche uniche<br />

rispetto ai sistemi basati su principi più “tradizionali”. Evitando<br />

il contatto con il target di misura, questi sensori possono infatti<br />

sottrarsi ad alcune problematiche legate sia alla vicinanza ad<br />

aree potenzialmente dannose sia alla possibilità di creare danni<br />

al target o vizi nella misura.<br />

A causa delle caratteristiche chimico-fisiche delle materie plastiche,<br />

questo settore ha posto numerose sfide nell’analisi della<br />

temperatura senza contatto. Una tra queste è la necessità di monitorare<br />

ed analizzare differenti campi di temperatura durante<br />

le singole fasi del processo produttivo, come lo stampaggio ad<br />

iniezione o la termoformatura. Optris, azienda tedesca specializzata<br />

nella misura della temperatura ad infrarossi, ha sviluppato<br />

diversi dispositivi a infrarossi adatti a questo scopo.<br />

Per le misure nel campo dell’infrarosso, la lunghezza d’onda<br />

e l’emissività sono variabili chiave. Esse influiscono notevolmente<br />

sull’accuratezza ed è necessario quindi regolarle per<br />

ogni applicazione a seconda dal materiale, dalla qualità della<br />

superficie, dall’angolo di misura e, in molti casi, dalla configurazione<br />

utilizzata. Impostando attentamente questi parametri<br />

è possibile raggiungere un grado di accuratezza estremo.<br />

A seconda del target di misura, è necessario selezionare il<br />

dispositivo e il campo spettrale più adatto. Le plastiche con<br />

spessori superiori a 0,4 mm e i film plastici colorati possono<br />

essere misurati facilmente con un campo spettrale ad onda<br />

lunga da 8-14 µm e con emissività ≥0,9. Il modello di riferimento<br />

in questo caso è il pirometro optris ® CSmicro LT, un<br />

sensore compatto con elettronica integrata nel cavo e fornito<br />

di un led intelligente per l’autodiagnostica. Il modello CSmicro<br />

LT è capace di resistere a temperature ambientali fino a 180°C<br />

e possiede un intervallo di temperatura che soddisfa tutte le<br />

possibili applicazioni del settore plastico, con un tempo di risposta<br />

di 30 ms.<br />

Tuttavia, a questa lunghezza d’onda i film plastici più sottili<br />

risultano trasparenti. Per ovviare a questo problema è possibile<br />

utilizzare bande di assorbimento o pirometri con campi spettrali<br />

specifici. Il pirometro optris ® CT P3, con una lunghezza d’onda<br />

operativa di 3,43 µm, è stato appositamente sviluppato per<br />

misurare in modo affidabile la temperatura su materie plastiche<br />

molto sottili come polietilene, polipropilene, nylon e polistirene.<br />

Il termometro ha un campo di misura che si estende da 50°C<br />

ai 400°C, con un tempo di risposta di 100 ms. <strong>La</strong> testa del<br />

sensore resiste a temperature fino a 75°C, senza l’ausilio di<br />

sistemi di raffreddamento.<br />

Per film plastici in poliestere, poliuretano, Teflon, FEP e poliammide<br />

è invece indicata una lunghezza d’onda di 7,9 µm,<br />

la stessa dei pirometri optris ® CT P7 e CTlaser P7.<br />

Oltre a questi, Optris offre un’ampia scelta di prodotti adatti<br />

al settore plastico e della gomma. Luchsinger è un distributore<br />

ufficiale di Optris con anni di esperienza in questo campo.<br />

Sensore per rilevamenti rapidi di etichette e materiali<br />

Il sensore opto-elettronico PS30<br />

di Sick, ideato per un rapido e preciso<br />

rilevamento della presenza e<br />

posizione di etichette, materiali per<br />

il confezionamento o bottiglie, è il<br />

primo Pattern Sensor al mondo<br />

che legge immagini ad una velocità<br />

fino a 10 m/s sfruttando il<br />

principio di funzionamento di un<br />

sensore lineare. Caratteristica che<br />

fornisce un segnale risoluto e stabile,<br />

risultando vincente nel settore<br />

del packaging.<br />

Oltre ad offrire una possibilità di<br />

progettazione macchina senza vincoli,<br />

PS30 rileva sia i formati presenti<br />

su film in continuo che singoli<br />

oggetti. Il lettore memorizza delle<br />

aree d’interesse comprese all’interno<br />

del formato da controllare utilizzandole<br />

come riferimento per determinare<br />

in modo preciso la<br />

posizione di taglio o di offset; non<br />

sono pertanto richieste tacche di<br />

riferimento. Ne conseguono una<br />

maggiore libertà di progettazione,<br />

una riduzione significativa dei consumi<br />

del materiale e un efficace<br />

controllo del processo.<br />

<strong>La</strong> messa in servizio del sensore<br />

è facile e veloce: PS30 può essere<br />

configurato dal pannello di controllo<br />

a bordo del sensore attraverso<br />

il software di supporto SOPAS o<br />

tramite l’HMI della macchina. Sono<br />

inoltre disponibili dei function block<br />

software per l’integrazione del sensore<br />

in rete e per la semplificazione<br />

dei cambi formati durante il processo,<br />

con un conseguente risparmio<br />

di tempo in fase di programmazione.<br />

60 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


strumentazione<br />

Una nuova generazione di strumenti per il controllo<br />

della qualità di verniciatura<br />

In collaborazione con Volkswagen AG<br />

e Audi AG, Rhopoint Instruments Ltd. ha<br />

sviluppato il TAMS (Total Appearance<br />

Measurement System) uno strumento di<br />

nuova generazione destinato al controllo<br />

della qualità di verniciatura la cui performance<br />

risulta pienamente coincidente<br />

con la percezione visiva che di solito viene<br />

definita a livello di contrasto, nitidezza,<br />

ondulazione e dimensione della struttura<br />

dominante.<br />

Nel TAMS sono inseriti nuovi valori<br />

– Qualità e Armonia – che offrono criteri<br />

oggettivi, veloci e affidabili nella fase di<br />

ispezione finale del prodotto.<br />

Konica Minolta Sensing Europe B.V.<br />

– in qualità di partner e distributore di<br />

lunga data di Rhopoint Instruments Ltd<br />

– commercializzerà e distribuirà il<br />

TAMS tramite la propria rete di vendita<br />

e di supporto. Il TAMS rappresenta il<br />

complemento ottimale della gamma di<br />

soluzioni Konica Minolta per la misurazione<br />

del colore e della luce per l’industria<br />

automobilistica e la relativa supply-chain.<br />

L’aspetto superficiale è di fondamentale<br />

importanza per i produttori automobilistici<br />

in quanto l’impressione visiva<br />

di un veicolo contribuisce a generare la<br />

decisione d’acquisto. <strong>La</strong> finitura della<br />

superficie verniciata quindi deve offrire<br />

la percezione visiva migliore, il che è ottenibile<br />

solo se la finitura superficiale<br />

della vettura offre valori elevati di Qualità<br />

e Armonia. Gli strumenti di misura esistenti<br />

producono risultati complessi che<br />

si basano su fattori interpretativi da parte<br />

dell’utilizzatore, generando problematiche<br />

che spesso portano a comunicazioni<br />

inesatte tra produttori, fornitori di vernice<br />

e fornitori di componenti agli OEM.<br />

Infatti, le difficoltà correlate alla misurazione<br />

di valori determinati da impressioni<br />

visive possono determinare una<br />

finitura superficiale non in linea con le<br />

aspettative del produttore, anche se i<br />

parametri misurati rientrano nelle tolleranze<br />

previste.<br />

Per migliorare i processi di verniciatura,<br />

Volkswagen ha intrapreso un importante<br />

progetto innovativo volto all’investigazione<br />

e al miglioramento dei<br />

processi fondamentali di misurazione<br />

della finitura delle auto. Il progetto ha richiesto<br />

lo sviluppo di uno strumento con<br />

tecnologia completamente nuova realizzato<br />

grazie alla collaborazione della<br />

Rhopoint Instruments (GB), società specializzata<br />

nel campo della misura dell’apparenza.<br />

Una porzione significativa di<br />

questo progetto ha richiesto studi approfonditi<br />

sulla percezione umana realizzati<br />

alla Audi, e la collaborazione nella<br />

definizione di parametri di computo fondamentali<br />

in grado di descrivere pienamente<br />

la percezione umana dell’apparenza<br />

delle superfici di automobili.<br />

Questo progetto ha portato allo sviluppo<br />

del Total Appearance Measurement<br />

System, una tecnologia destinata a riprodurre<br />

l’occhio umano e il meccanismo<br />

cerebrale usando un sistema di visione<br />

a doppia focale unito a una elevata tecnologia<br />

di imaging e un sistema di calcolo.<br />

Il TAMS cattura le immagini con<br />

focali diverse e ne calcola le caratteristiche<br />

correlate alla percezione umana fornendo<br />

risultati ripetibili che descrivono<br />

pienamente l’apparenza visiva.<br />

Sono poi stati adottati dei parametri<br />

di misura intuitivi per migliorare la comunicazione<br />

nell’ambito delle parti interne<br />

ed esterne della supply-chain del<br />

mondo dell’automobile che si occupano<br />

dell’apparenza superficiale.<br />

Il TAMS emula i meccanismi dell’occhio<br />

e del cervello e replica i processi<br />

naturali di visione, percezione ed<br />

emozione e utilizza dei nuovi<br />

parametri per definire pienamente<br />

la percezione visiva.<br />

Oltre al contrasto, la nitidezza,<br />

l’ondulazione e la dimensione<br />

della struttura dominante,<br />

aggiunge due nuovi<br />

valori: la qualità e l’armonia,<br />

elementi in grado di offrire la<br />

risposta emotiva che avviene a<br />

livello subconscio nella mente del consumatore,<br />

che prende in esame la qualità<br />

percepita di ogni singolo componente e<br />

l’omogeneità complessiva di particolari<br />

adiacenti.<br />

Basato sulla metrologia ottica, il<br />

TAMS rappresenta un significativo<br />

passo avanti ai fini della misurazione dei<br />

rivestimenti utilizzati nell’ambito automobilistico<br />

e la quantificazione della per -<br />

ce zione visiva contribuendo inoltre alla<br />

condivisione dei risultati. <strong>La</strong> tecnologia<br />

TAMS rende infatti possibile una visione<br />

totale chiara delle diverse superfici<br />

(iniziando dal substrato in acciaio, a seguire<br />

quello di E-coat, il rivestimento di<br />

base e, infine, quello superficiale) stabilendo<br />

nuovi criteri di qualità in grado<br />

di eliminare l’interferenza soggettiva del<br />

giudizio visivo.<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 61


nonsolo<strong>plastica</strong><br />

Mark Tobey nel suo studio1949, Courtesy Arthur Lyon Dahl.<br />

Photo by <strong>La</strong>rry Novak<br />

Mostre<br />

Collezione Peggy Guggenheim<br />

MARK TOBEY. LUCE FILANTE<br />

Fino al 10 settembre <strong>2017</strong><br />

È la più esaustiva retrospettiva degli ultimi vent’anni<br />

dedicata all’artista americano Mark Tobey<br />

(1890 - 1976). <strong>La</strong> mostra Mark Tobey. Luce filante<br />

intende tracciare l’evoluzione dello stile<br />

pionieristico dell’artista, nonché il suo contributo,<br />

significativo e ancora non del tutto riconosciuto,<br />

all’astrazione e al modernismo americano<br />

del XX secolo.<br />

Con 70 dipinti, che spaziano dalle produzioni degli<br />

anni '20 fino ad arrivare agli anni '70, la mostra<br />

indaga la portata della produzione artistica di<br />

Tobey e rivela lo straordinario, quanto radicale,<br />

fascino del suo lavoro. Il percorso espositivo si<br />

configura, dunque, come un attento riesame<br />

della produzione artistica del pittore, tra i maggiori<br />

artisti americani a emergere negli anni '40, in<br />

quel decennio clou che vide la nascita<br />

dell’Espressionismo astratto, riconosciuto come<br />

figura d'avanguardia, precursore con la sua "scrittura<br />

bianca" di quelle innovazioni stilistiche introdotte<br />

di lì a poco dagli artisti della Scuola di<br />

New York, quali Jackson Pollock.<br />

Tobey ha lasciato un segno forte nella storia<br />

dell’arte del '900 per le sue rappresentazioni<br />

calligrafiche, uniche nel loro genere, che risultano<br />

essere il risultato di una lirica integrazione<br />

tra due culture figurative, l’occidentale e l’orientale,<br />

che spaziano dalla tradizionale pittura cinese<br />

su pergamena al Cubismo europeo. Tale<br />

forma di astrazione deriva<br />

dalle diverse esperienze fatte<br />

dall'artista che ha vissuto<br />

tra Seattle e New York, ha<br />

viaggiato a lungo tra Hong<br />

Kong, Shanghai, Kyoto e<br />

l'Europa, e si è convertito<br />

alla fede Bahá'í, religione<br />

abramitica monoteistica<br />

nata in Iran a metà del XIX<br />

secolo.<br />

Come spiega la curatrice<br />

Debra Bricker Balken "all'interno<br />

di questo mix di fonti,<br />

Tobey è stato in grado di<br />

evitare uno specifico debito<br />

col Cubismo, a differenza<br />

dei suoi compagni modernisti, fondendo elementi<br />

legati a linguaggi formali in composizioni<br />

che sono sorprendentemente radicali e al tempo<br />

stesso meravigliose". Il lavoro di Tobey, innovativo<br />

e peculiare nelle influenze che esercita e nella<br />

sua bellezza intrinseca, incarna a pieno l’anima<br />

internazionale del modernismo della metà del<br />

XX secolo, aspetto finora inesplorato dalla critica<br />

dell’arte post-bellica.<br />

www.guggenheim-venice.it<br />

Firenze, Palazzo Strozzi<br />

BILL VIOLA. RINASCIMENTO ELETTRONICO<br />

Fino al 23 luglio <strong>2017</strong><br />

Bill Viola, opere video<br />

<strong>La</strong> Fondazione Palazzo Strozzi presenta al<br />

pubblico Bill Viola. Rinascimento elettronico,<br />

una grande mostra che celebra il maestro indiscusso<br />

della videoarte contemporanea.<br />

In un percorso espositivo unitario tra Piano<br />

Nobile e Strozzina la mostra ripercorre – attraverso<br />

straordinarie esperienze di immersione<br />

tra spazio, immagine e suono – la carriera di questo<br />

artista, dalle prime sperimentazioni degli anni<br />

settanta fino alle grandi installazioni successive<br />

al Duemila.<br />

Esplorando spiritualità, esperienza e percezione<br />

Viola indaga l’umanità: persone, corpi,<br />

volti sono i protagonisti delle sue opere, caratterizzate<br />

da uno stile poetico e fortemente simbolico<br />

in cui l’uomo è chiamato a interagire con<br />

forze ed energie della natura come l’acqua e il<br />

fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello<br />

della rinascita.<br />

Nella cornice rinascimentale di Palazzo Strozzi<br />

si crea soprattutto uno straordinario dialogo tra<br />

antico e contemporaneo attraverso un inedito<br />

confronto diretto delle opere di Viola con quei<br />

capolavori di grandi maestri del passato che<br />

sono stati per lui fonte di ispirazione e ne hanno<br />

segnato l’evoluzione del linguaggio.<br />

Si celebra così la speciale relazione tra Bill<br />

Viola e Firenze. È qui infatti che l’artista ha iniziato<br />

la sua carriera nel campo della videoarte quando,<br />

tra il 1974 e il ’76, è stato direttore tecnico di<br />

art/tapes/22, centro di produzione e documentazione<br />

del video. Il rapporto di Viola con la storia<br />

e l’arte viene inoltre esaltato attraverso importanti<br />

collaborazioni con musei e istituzioni quali il<br />

Grande Museo del Duomo, le Gallerie degli Uffizi<br />

e il Museo di Santa Maria Novella a Firenze, ma<br />

anche con le città di Empoli e Arezzo.<br />

A cura di: Arturo Galansino e Kira Perov.<br />

www.palazzostrozzi.org/mostre/bill-viola/<br />

62 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


nonsolo<strong>plastica</strong><br />

Libri<br />

Guy Debord<br />

LA SOCIETÀ DELLO SPETTACOLO<br />

Baldini&Castoldi<br />

<strong>La</strong> società dello spettacolo: un libro di culto che<br />

non ha mai smesso di essere tale, apparso troppo<br />

in anticipo sui tempi per essere capito sino in fondo,<br />

più citato e saccheggiato che letto veramente.<br />

Scritto nel 1967, agli albori dell’era televisiva, ha<br />

intuito con lucidità agghiacciante che il mondo<br />

reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo<br />

spettacolo sarebbe diventato “la principale produzione<br />

della società attuale”. Comunismo<br />

e capitalismo, per Debord, erano solo<br />

due forme diverse di regime politico,<br />

uno basato sullo “spettacolare concentrato”,<br />

proprio delle società totalitarie, e<br />

l’altro sullo “spettacolare diffuso” del<br />

consumismo. Ma anche questa bipolarità<br />

è stata sorpassata, come ha riconosciuto<br />

Debord nei Commentari alla società<br />

dello spettacolo, scritti nel 1988:<br />

siamo entrati nell’epoca dello “spettacolare<br />

integrato”. È la fine della storia,<br />

“il crimine perfetto”, scrivono Carlo<br />

Freccero e Daniela Strumia nell’introduzione,<br />

che “ha soppresso la realtà”.<br />

www.baldinicastoldi.it/libri/la-societadello-spettacolo/<br />

Paolo Paci<br />

CAPORETTO ANDATA E RITORNO.<br />

UN VIAGGIO SENTIMENTALE<br />

DALL'ISONZO AL PIAVE<br />

Corbaccio<br />

“<strong>La</strong> guerra è tra di noi. Vicina, vicinissima, anzi<br />

sotto casa. È una guerra di un secolo fa. Dopo,<br />

ci sono state altre guerre, perfino più devastanti.<br />

Eppure nessuna si è impressa nella memoria<br />

(collettiva, familiare, individuale) quanto quella<br />

guerra. <strong>La</strong> prima guerra mondiale”.<br />

Dove si trova Caporetto? Pochi lo sanno. Il villaggio<br />

nella valle dell’Isonzo, <strong>oggi</strong> conosciuto<br />

con il nome sloveno di Kobarid, è un buco nero<br />

della geografia e della storia d’Ita lia. Il Piave e il<br />

Mon te Grap pa invece tutti sanno dove sono:<br />

sotto casa. Impressi per sempre nella toponomastica<br />

dei nostri paesi e città. Memorie censurate,<br />

no mi trasfigurati dal mito della Vittoria.<br />

Ma Capo retto, Piave, Monte Grappa sono (anche)<br />

luoghi reali. Sono il punto di partenza e il<br />

traguardo di un viaggio durato un anno, dall’ottobre<br />

1917 al novembre 1918. Un anno di invasione,<br />

di stragi, di fame, durante il quale l’Italia<br />

ha rischiato di perdere sé stessa. Per ritrovare<br />

infine, contro ogni previsione, una sua controversa<br />

identità.<br />

Paolo Paci ci conduce passo passo nell’itinerario<br />

dalle Alpi Giulie ai contrafforti delle Prealpi venete,<br />

seguendo le tracce di un esercito in rotta e di un<br />

altro in trionfale avanzata. Tra ossari e diari di<br />

guerra, canzoni e trincee, film e musei spontanei,<br />

ritroviamo la verità geografica dei luoghi.<br />

Scoprendo, nel racconto degli abitanti (nipoti e<br />

pronipoti degli antichi soldati), come la memoria<br />

della Grande Guerra sia ancora straordinariamente<br />

viva. Un po’ business, un po’ nostalgia.<br />

E, in fondo, frammento del nostro Dna.<br />

www.corbaccio.it/generi/saggistica_generale<br />

Daniel Smail<br />

STORIA PROFONDA - IL CERVELLO UMANO E<br />

L’ORIGINE DELLA STORIA<br />

Bollati Boringhieri<br />

<strong>La</strong> logica dell’ “inizio della storia” basata sull’invenzione<br />

della scrittura e sulla nascita delle<br />

civiltà risente ancora <strong>oggi</strong> della temporalizzazione<br />

del mondo proveniente dal quadro concettuale<br />

religioso di matrice ebraico-cristiana. Nei manuali<br />

di scuola la storia inizia tipicamente quando l’uomo<br />

diventa “cultura”, se non apertamente quando<br />

riconosce un dio. L’immenso lasso di tempo<br />

che precede quel momento viene semplicemente<br />

ignorato, o al più ridotto a un breve paragrafo<br />

iniziale. Generazioni di studenti si sono formati<br />

con questo schema narrativo e lo hanno naturalmente<br />

introiettato.<br />

In questo modo però si tralascia un’enorme<br />

quantità di dati che sono fondamentali per capire<br />

come l’uomo abbia operato nel mondo e perché<br />

lo abbia fatto così e non altrimenti.<br />

Decenni di studi sul cervello e lavori pionieristici<br />

come quello di Jared Diamond ci permettono<br />

ora, finalmente, di studiare la storia umana<br />

in una prospettiva diversa, più “profonda”, tenendo<br />

conto di tutti quei fattori che hanno modellato<br />

il nostro comportamento, e permettendoci<br />

in tal modo di comprendere in un contesto molto<br />

più ampio le ragioni di molti percorsi storici.<br />

Leggendo queste pagine si troveranno molti<br />

esempi affascinanti di questo modo di procedere,<br />

come ad esempio quelli relativi alla «neurostoria»,<br />

una disciplina che analizza sotto una luce<br />

completamente differente, incentrata sulle caratteristiche<br />

del cervello umano, certe vicende<br />

del nostro passato e del nostro presente.<br />

L’integrazione tra storia e biologia diventa, allora,<br />

un nuovo paradigma investigativo.<br />

<strong>La</strong> continua coevoluzione di natura e cultura<br />

nell’ultimo milione di anni è ciò che ci ha resi<br />

quel che siamo. D’altra parte la biologia è una<br />

scienza storica da tempo, sostiene Smail: è ora<br />

che anche la storia si apra all’apporto concettuale<br />

dell’evoluzionismo e delle scienze biologiche.<br />

www.bollatiboringhieri.it<br />

<strong>La</strong>PlasticaOggieDomani ı 63


ANNO VI - NUMERO 2 - MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />

AXTROLAB<br />

<strong>La</strong> partnership come<br />

base per la crescita<br />

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Una crescita<br />

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DOMANI<br />

ANNO VI NUMERO 2<br />

MAGGIO/GIUGNO <strong>2017</strong><br />

la<br />

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OGGI<br />

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DOMANI<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco Goi (f.goi@interprogettied.com)<br />

REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com)<br />

<strong>La</strong>ura Grimoldi (l.grimoldi@interprogettied.com)<br />

GRAFICA: Studio Grafico Page di De Rosa Vincenzo - www.studiograficopage.it<br />

In questo numero<br />

abbiamo parlato di...<br />

(in nero sono indicate le inserzioni<br />

pubblicitarie)<br />

AIPE ...................................................................58<br />

ALFATHERM..................................................27, 53<br />

AMAPLAST .........................................................14<br />

AMUT .................................................................44<br />

ARCOPLEX TRADING.........BATTENTE 1A COP., 10<br />

ASSOBIOPLASTICHE ...........................................18<br />

ASSOGOMMA .....................................................22<br />

BANDERA .....................................................30, 39<br />

BASF ............................................................25, 53<br />

COLORTECH.......................................................13<br />

CONAI.................................................................30<br />

COVESTRO .........................................................49<br />

EIOM..............................................................8, 33<br />

ENSINGER .........................................................50<br />

FIP - FORMATURA INIEZIONE POLIMERI ..............28<br />

GIMATIC....................................................2A COP.<br />

HP INDIGO ..........................................................53<br />

IMEX...................................................................36<br />

IMG................................................................7, 32<br />

INTERPROGETTI EDITORI....................43, 3A COP.<br />

IPM ...........................................................4A COP.<br />

KONICA MINOLTA................................................61<br />

MACAM .............................................................17<br />

MACCHI.................................................1A COP., 4<br />

MONTENEGRO ...................................................27<br />

MORETTO...........................................................48<br />

NEGRI BOSSI ......................................................35<br />

OPTRIS...............................................................60<br />

PLASTICS EUROPE..............................................24<br />

PORDENONE FIERE............................................21<br />

POS - PICCOLI OGGETTI SPECIALI.......................26<br />

PROMIXON .........................................................48<br />

PRUFTECHNIK ...................................................25<br />

PVC FORUM..................................................26, 58<br />

PVC4CABLES......................................................59<br />

SICK ...................................................................60<br />

SIMONA........................................................28, 59<br />

SOLGEN..............................................................49<br />

SOLVAY...............................................................54<br />

SPS IPC DRIVES..................................................32<br />

UNION OFFICINE MECCANICHE .....................1, 40<br />

VICTREX .............................................................28<br />

VINYLPLUS .........................................................56<br />

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L.<br />

Via <strong>Maggio</strong>lino, 34 F - 23849 Rogeno LC<br />

Redazione, vendite e abbonamenti<br />

Tel./fax 031 4128181<br />

www.interprogettied.com<br />

DIRETTORE COMMERCIALE: Marika Poltresi<br />

Tel. 031 4128181 - e-mail: vendite@interprogettied.com<br />

AMMINISTRAZIONE: amministrazione@interprogettied.com<br />

VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com)<br />

Flavio Mariani (f.mariani@interprogettied.com)<br />

©Copyright Interprogetti Editori Srl<br />

Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. È vietata la riproduzione, anche parziale,<br />

di testi, fotografie e disegni senza autorizzazione scritta.<br />

TARIFFE ABBONAMENTI:<br />

Italia: spedizione ordinaria € 45,00, contrassegno € 48,00<br />

Estero: spedizione ordinaria € 60,00, spedizione prioritaria Europa € 70,00<br />

Spedizione prioritaria Africa, America, Asia €85,00<br />

Spedizione prioritaria Oceania €100,00<br />

Una copia: €10,00<br />

L’Iva sugli abbonamenti nonché sulla vendita dei fascicoli separati è assolta dall’editore<br />

ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n. 633 e successive modificazioni<br />

e integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura.<br />

Registrazione Tribunale di Milano n. 315 in data 03/06/2010<br />

Direttore Responsabile: Francesco Goi<br />

Finito di stampare il 27/06/<strong>2017</strong> presso Imprimart S.r.l.<br />

Piazza Martiri di Fossoli, 22 - 20832 Desio (MB)<br />

Informativa ai sensi dell’art. 13 d. leg. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per<br />

l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori<br />

S.r.l. - Via <strong>Maggio</strong>lino, 34 F - 23849 Rogeno (LC). Le categorie di soggetti incaricati al trattamento dei dati<br />

per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento<br />

e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi<br />

dell’art. 7 d. leg. 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare e<br />

controllare i dati, nonché richiedere elenco completo ed aggiornato, rivolgendosi al titolare al suddetto indirizzo.<br />

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Interprogetti Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Rogeno<br />

(LC) vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti e pubblicisti<br />

e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare<br />

attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse<br />

allo svolgimento della stessa.<br />

I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché<br />

gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 7 d. lgs.<br />

196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi<br />

al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non<br />

è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d.<br />

lgs. 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.<br />

64 ı <strong>La</strong>PlasticaOggieDomani


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Via dell’Artigianato, 13<br />

48022 Lugo (RA) Italy<br />

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