4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti
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4 <strong>Creare</strong> <strong>contenuti</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>web</strong>: (X)HTML e CSS<br />
in dettaglio<br />
4.1 HTML: storia ed evoluzione<br />
Anche se, come abbiamo visto, non è necessario conoscere <strong>il</strong> meccanismo di codifica degli<br />
i<strong>per</strong>testi <strong>per</strong> inserire contenuto sul <strong>web</strong>, vale la pena di andarlo a vedere da vicino, sia <strong>per</strong>ché è<br />
un ottimo esempio <strong>per</strong> avvicinarsi alla scrittura di codice informatico, sia <strong>per</strong>ché ci consente<br />
anche di capire meglio come funzioni <strong>il</strong> browser e come si inseriscano i <strong>contenuti</strong> multimediali<br />
nelle pagine <strong>web</strong>.<br />
Del resto, anche se si ut<strong>il</strong>izzano i Content Management System come amministratori o semplici<br />
utenti <strong>per</strong> creare i propri <strong>contenuti</strong> <strong>web</strong>, è decisamente ut<strong>il</strong>e sa<strong>per</strong>e come è fatto <strong>il</strong> markup<br />
(linguaggio di marcatura) che genera le pagine a basso livello, anche <strong>per</strong>ché molte opzioni di<br />
configurazione del layout grafico disponib<strong>il</strong>i in tali sistemi implicano l'ut<strong>il</strong>izzo di codice scritto<br />
in HTML o CSS (vedi nel seguito).<br />
L'invenzione del <strong>web</strong>, come abbiamo visto è strettamente correlata alla realizzazione di un<br />
meccanismo <strong>per</strong> codificare gli i<strong>per</strong>testi, cioè <strong>per</strong> creare dei testi con annotazioni che ne<br />
determinino la visualizzazione sul browser ed <strong>il</strong> “significato” da attribuire ad ogni parte.<br />
Quando Tim Berners-Lee creò <strong>il</strong> meccanismo al CERN di Ginevra, negli anni '90, creò, quindi,<br />
anche <strong>il</strong> linguaggio <strong>per</strong> la codifica, che chiamò HTML (Hy<strong>per</strong>Text Markup Language).<br />
Esso è un linguaggio di codifica che si dice di marcatura o markup proprio <strong>per</strong>ché non dà<br />
“istruzioni” su o<strong>per</strong>azioni da eseguire come i linguaggi di programmazione, ma semplicemente<br />
marca le parti di testo dando loro determinati significati.<br />
Il linguaggio venne creato sulla base di un altro linguaggio dagli scopi più generali detto SGML<br />
(Standard Generalized Markup Language). Tratti caratteristici del linguaggio sono la sua<br />
codifica come testo, che lo rende indipendente da hardware e sistema o<strong>per</strong>ativo e, appunto,<br />
l'introduzione dei collegamenti i<strong>per</strong>testuali che possono essere aggiunti alle parti del<br />
documento.<br />
Il linguaggio originale ideato da Berners Lee, dopo la diffusione del <strong>web</strong> e lo sv<strong>il</strong>uppo del<br />
mercato dei browser, andò incontro ad una rapida evoluzione, tuttora in corso.<br />
L'idea fondamentale, come vedremo meglio in seguito, era di ut<strong>il</strong>izzare dei marcatori (tag) che<br />
identificassero determinati “elementi” del documento da interpretare in maniera peculiare (p.es.<br />
titoli, paragrafi, tabelle) e da visualizzare con particolari attributi, modificab<strong>il</strong>i.<br />
Il linguaggio originale aveva 22 elementi di cui 13 sono rimasti fino ad oggi. A metà anni<br />
novanta, Netscape e Microsoft, che producevano i browser più diffusi, avevano aggiunto al<br />
linguaggio varie opzioni aggiuntive proprietarie, che rendevano più attraenti i siti ma anche più<br />
diffic<strong>il</strong>e <strong>il</strong> lavoro di chi li realizzava, data la necessità di evitare le incompatib<strong>il</strong>ità o di<br />
realizzare versioni multiple <strong>per</strong> adattarsi ai diversi browser. Per questo l'organismo di<br />
standardizzazione del <strong>web</strong>, W3C, fondato nel 1994 dallo stesso Berners-Lee, cominciò a<br />
definire in modo sempre più completo lo standard cui i browser avrebbero dovuto uniformarsi,<br />
includendo in esso tutte le modifiche ut<strong>il</strong>i e di successo introdotte con gli elementi proprietari.<br />
Le evoluzioni ufficiali dello standard furono: l'HTML 2.0 (1995), l'HTML 3.2 (1997), che<br />
incluse i principali elementi proprietari di Netscape, l'HTML 4.0 (1997) che introdusse la