4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti
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Funzionamento e gestione dei siti <strong>web</strong> 51<br />
abbastanza veloce. Inoltre le tecnologie attraverso cui sono realizzati alcuni effetti (es.<br />
Javascript, Flash, Java, ecc.) sono spesso recenti e non ben standardizzate, <strong>per</strong> cui possono<br />
esservi problemi di funzionamento <strong>per</strong> alcuni utenti non dotati di connessione veloce e<br />
hardware e software aggiornati. Un problema non indifferente nell'aggiunta di componenti<br />
attive nelle pagine è che queste non consentono di ut<strong>il</strong>izzare le modalità di navigazione standard<br />
(ad esempio l'uso del tasto “indietro” o la cronologia). Questo può provocare disagio negli<br />
utenti, dato che, comunque, la navigazione resta sempre la modalità di interazione da<br />
priv<strong>il</strong>egiare sul <strong>web</strong> e quella a cui siamo più abituati. I siti moderni cercano di conc<strong>il</strong>iare le due<br />
tipologie di interazione, in modo da essere <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i in modo semplice ed<br />
intuitivo, pur aggiungendo le moderne funzionalità interattive.<br />
Le indicazioni del W3C spingono in genere verso l'uso di metodologie standard nella<br />
realizzazione dei siti, che preservino, ove possib<strong>il</strong>e, la navigazione classica, dato che essa rende<br />
anche più semplice supportare l'accessib<strong>il</strong>ità dei siti.<br />
3.8 Web 2.0 e siti “user centered”<br />
Uno dei principali ut<strong>il</strong>izzi del <strong>web</strong> è sempre stato quello consistente nell'inserimento, da parte<br />
dell'utente, di informazioni <strong>per</strong>sonali, scritti, foto, insomma <strong>il</strong> proprio prof<strong>il</strong>o e le proprie<br />
creazioni, con lo scopo di metterle a disposizione di chi le voglia vedere, farsi conoscere o<br />
comunicare in modo indiretto con amici lontani. Si parla in tal caso di siti o pagine <strong>per</strong>sonali.<br />
Agli inizi della diffusione popolare dell'uso di Internet, <strong>per</strong>ò, le <strong>per</strong>sone in grado di sfruttare<br />
questa opportunità erano relativamente poche. Questo <strong>per</strong>ché, innanzitutto, occorreva creare le<br />
pagine scrivendone direttamente <strong>il</strong> codice HTML, cosa che, sebbene non eccessivamente<br />
complicata (vedi cap. 4 ), richiede un po' di studio. Inoltre non era possib<strong>il</strong>e inserire <strong>contenuti</strong><br />
audio e video a causa della tecnologia acerba e delle reti lente. Con la banda larga a<br />
disposizione e la possib<strong>il</strong>ità di gestire i <strong>contenuti</strong> mediante tecnologie avanzate, si sono<br />
sv<strong>il</strong>uppati molti servizi che <strong>per</strong>mettono agli utenti di diventare attivi creatori di contenuto <strong>web</strong><br />
senza senza dover gestire la vera e propria costruzione del sito <strong>per</strong>sonale. Questo cambio di<br />
prospettiva è quello che in genere viene definito <strong>il</strong> passaggio al “<strong>web</strong> 2.0”, uno slogan un po'<br />
fuorviante (2.0 in gergo informatico significa la seconda release ufficiale di un software, in<br />
realtà non c'è stata nessuna variazione improvvisa nella tecnologia del <strong>web</strong>), ma che spesso si<br />
sente nominare riferendosi a varie evoluzioni e mutamenti nei servizi <strong>web</strong> rispetto ai<br />
pionieristici anni '90. Vediamo in dettaglio alcuni esempi di queste nuove tipologie di servizio<br />
ed evoluzioni tecnologiche e cosa consentono di realizzare a chi li ut<strong>il</strong>izza.<br />
Dal sito <strong>per</strong>sonale al “blog”<br />
Come detto, gli utenti che volevano realizzare un cosiddetto sito <strong>per</strong>sonale su cui inserire testo<br />
e foto <strong>per</strong> rendersi rintracciab<strong>il</strong>i in rete, esprimere idee, descrivere la propria attività o la propria<br />
famiglia, dovevano scrivere <strong>per</strong>sonalmente gli i<strong>per</strong>testi, trasferirli sul server e ripetere<br />
l'o<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> ogni aggiornamento del contenuto. Oggi <strong>per</strong> fare o<strong>per</strong>azioni sim<strong>il</strong>i, gli utenti<br />
ricorrono in genere ai cosiddetti <strong>web</strong> log, più comunemente chiamato “blog”. In gergo<br />
informatico un “log” f<strong>il</strong>e è un f<strong>il</strong>e che tiene traccia di tutte le attività di un dato sistema o<br />
software. L'idea è, in questo caso, fare qualcosa di sim<strong>il</strong>e, cioè una sorta di diario, pubblicato in<br />
rete. In pratica, i provider di servizi di blogging (ad esempio Splinder, Blogger, Wordpress)<br />
mettono a disposizione uno spazio <strong>per</strong> l'utente <strong>per</strong> scrivere testi od inserire <strong>contenuti</strong><br />
multimediali ut<strong>il</strong>izzando interfacce semplici e forniscono modalità predefinite di interazione