4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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36 tablet, ecc, mediante applicazioni che recuperano i contenuti senza necessariamente passare per l'uso di un browser web. 2.9 Evoluzione del web. Il web 2.0 Per quanto riguarda il web, occorre dire che esso ha subito una rapida evoluzione negli ultimi anni, legata sia all'arricchimento tecnologico, sia al modo di proporre i contenuti., Le pagine web che originariamente contenevano solo un testo fisso, immagini e collegamenti ipertestuali, sono diventate “dinamiche” e interattive e consentono all'utente di interagire con parti di essa, avviando video, giocando, comunicando con altri utenti. Queste possibilità sono realizzate attraverso varie tecnologie: il cosiddetto HTML dinamico (DHTML), con l'uso di programmi interpretati ed eseguiti dal browser stesso, fa sì che l'utente possa modificare interattivamente la pagina che sta consultando (si parla in questo caso di elaborazione “client side”, cioè dal lato del cliente ossia sul nostro PC). Oltre ai metodi “standard” esistono poi tecnologie particolari (in genere proprietarie), come Flash o Java, che consentono di integrare nelle pagine web contenuti complessi ed interattivi (ad esempio animazioni 2D e 3D, giochi). D'altro canto, il potenziamento delle reti e dei sistemi di gestione delle basi di dati ha consentito di rendere più complessi i servizi realizzati sui server dei siti. Oggi la stragrande maggioranza dei siti più visitati consente di realizzare attività complesse (es. ricerca, archivio dati, comunicazione, distribuzione di documenti, ecc.) attraverso programmi e basi di dati installate sulle macchine server, cui si fanno richieste attraverso l'interfaccia della pagina web utilizzando elementi che possono essere inseriti in essa come caselle di testo, selettori e pulsanti (si parla in questo caso di elaborazione “server side”, cioè che avviene sul computer che ospita il sito). Nei capitoli seguenti vedremo dettagli sui servizi e sulle tecnologie che li realizzano. Al di là dell'evoluzione delle tecnologie, però, è importante notare come anche l'uso del web sia molto cambiato rispetto agli albori. Un pubblico molto più grande ed eterogeneo ha cominciato ad usarlo e sono cambiate anche le modalità di interazione degli utenti con i siti. Ad esempio, sono emerse tipologie particolari di siti che permettono a utenti non specialisti (che non sarebbero cioè in grado di scrivere il codice delle pagine) di inserire contenuti multimediali personalizzati (come i cosiddetti “blog” o i siti per pubblicare in modo facilitato foto o video (es. Flickr, YouTube). Alcune aziende hanno creato piattaforme complete per gestire la comunicazione tramite messaggi di vario tipo entro comunità più o meno ristrette di persone (i cosiddetti “social network”). Altri siti si avvalgono sistemi di creazione di contenuto collaborativi per permettere a gruppi di utenti di creare progetti comuni (emblematico il caso di Wikipedia, un'enciclopedia online creata da centinaia di migliaia di autori indipendenti). Ci occuperemo di queste tipologie di siti e di tendenze nel capitolo seguente. Ricordiamo ancora soltanto che sui media esse sono spesso collegate al termine “web 2.0”, locuzione che in qualche modo vorrebbe sottolineare l'evoluzione del web stesso ad uno stadio successivo a quello iniziale. Questo termine, tuttavia, non rispecchia realmente un cambio improvviso di tecnologie o protocolli usati in rete ed è per questo motivo molto criticato. Forse quello che è maggiormente cambiato nell'uso recente del web rispetto a quello originario è l'approccio dell'utente ai contenuti in rete, un approccio sicuramente più attivo e accessibile ad un pubblico molto più ampio.

Funzionamento e gestione dei siti web 37 3 Funzionamento e gestione dei siti web Cerchiamo ora di capire in dettaglio che cosa sia effettivamente un sito web. Per sito si intende un insieme di pagine e servizi web, in genere ospitate su un unico server, attraverso le quali l'utente può svolgere dei compiti ben definiti (leggere un giornale, comprare un libro, pubblicare le proprie opinioni, ecc.). Nella sua forma più semplice, un sito è una semplice collezione di pagine ipertestuali collegate tra loro, cioè una collezione di documenti di testo impaginati con possibilità di inserire figure (poi estesa all'integrazione di varie componenti multimediali) e la possibilità di inserire collegamenti per passare non linearmente da una pagina all'altra. Un sito di questo tipo viene oggi di solito chiamato “statico”. Le pagine di tale sito sono quindi documenti testuali codificati con il linguaggio di markup HTML che permette di inserire insieme al testo la metainformazione utile al browser per impaginare, assegnare stili grafici, creare i collegamenti ed inserire i vari oggetti multimediali (il linguaggio “marca” sezioni di testo come paragrafi, titoli, tabelle, àncore, ecc, dando loro un “significato” che viene interpretato dal browser.). Navigare sul sito significa visualizzare le pagine una dopo l'altra seguendo una serie di collegamenti o utilizzando le opzioni del browser (per esempio il tasto “indietro”). Cosa succede in rete quando richiediamo una pagina di un sito? La richiesta di una pagina da parte del programma cliente che utilizziamo per accedere al sito (il browser) viene fatta inviando un messaggio codificato con il protocollo HTTP al programma server in esecuzione su un host collegato a Internet. Questo programma “server” (ad esempio il programma open source Apache) è in grado di interpretare la richiesta del documento e di inviare, sempre tramite HTTP, la risposta contenente il codice del documento stesso. Ecco cosa succede quando visualizziamo una semplice pagina web (Figura 10). Sull'host che contattiamo c'è il server in ascolto alla porta 80 del protocollo TCP (al di là del dettaglio tecnico, vuol dire che c'è un programma in esecuzione che controlla costantemente se arrivano ad un particolare indirizzo messaggi dalla rete). Dalla parte del client, quando scriviamo l'indirizzo dell'host da contattare e la pagina richiesta, il browser determina l'URL, cerca l'indirizzo IP corrispondente all'host del server utilizzando il sistema DNS, quando ha la risposta dal DNS, il browser può connettersi al server alla porta 80 ed inviare la richiesta utilizzando il protocollo HTTP (protocollo basato su messaggi testuali simile a SMTP): GET /fondinfo/esami.htm HTTP/1.0 Referer: http://utenti.tripod.it/fondinfo/index.htm User­Agent: Mozilla/3.0 (Win98; I) Host ... Il server identifica il file HTML richiesto, lo recupera nel disco rigido dell'host ed invia al client un messaggio che lo contiene o un messaggio di errore se il documento non era presente. La risposta è quindi sempre un messaggio testuale codificato in HTTP, es:

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tablet, ecc, mediante applicazioni che recu<strong>per</strong>ano i <strong>contenuti</strong> senza necessariamente passare<br />

<strong>per</strong> l'uso di un browser <strong>web</strong>.<br />

2.9 Evoluzione del <strong>web</strong>. Il <strong>web</strong> 2.0<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> <strong>web</strong>, occorre dire che esso ha subito una rapida evoluzione negli ultimi<br />

anni, legata sia all'arricchimento tecnologico, sia al modo di proporre i <strong>contenuti</strong>.,<br />

Le pagine <strong>web</strong> che originariamente contenevano solo un testo fisso, immagini e collegamenti<br />

i<strong>per</strong>testuali, sono diventate “dinamiche” e interattive e consentono all'utente di interagire con<br />

parti di essa, avviando video, giocando, comunicando con altri utenti.<br />

Queste possib<strong>il</strong>ità sono realizzate attraverso varie tecnologie: <strong>il</strong> cosiddetto HTML dinamico<br />

(DHTML), con l'uso di programmi interpretati ed eseguiti dal browser stesso, fa sì che l'utente<br />

possa modificare interattivamente la pagina che sta consultando (si parla in questo caso di<br />

elaborazione “client side”, cioè dal lato del cliente ossia sul nostro PC). Oltre ai metodi<br />

“standard” esistono poi tecnologie particolari (in genere proprietarie), come Flash o Java, che<br />

consentono di integrare nelle pagine <strong>web</strong> <strong>contenuti</strong> complessi ed interattivi (ad esempio<br />

animazioni 2D e 3D, giochi).<br />

D'altro canto, <strong>il</strong> potenziamento delle reti e dei sistemi di gestione delle basi di dati ha consentito<br />

di rendere più complessi i servizi realizzati sui server dei siti. Oggi la stragrande maggioranza<br />

dei siti più visitati consente di realizzare attività complesse (es. ricerca, archivio dati,<br />

comunicazione, distribuzione di documenti, ecc.) attraverso programmi e basi di dati installate<br />

sulle macchine server, cui si fanno richieste attraverso l'interfaccia della pagina <strong>web</strong> ut<strong>il</strong>izzando<br />

elementi che possono essere inseriti in essa come caselle di testo, selettori e pulsanti (si parla in<br />

questo caso di elaborazione “server side”, cioè che avviene sul computer che ospita <strong>il</strong> sito). Nei<br />

capitoli seguenti vedremo dettagli sui servizi e sulle tecnologie che li realizzano.<br />

Al di là dell'evoluzione delle tecnologie, <strong>per</strong>ò, è importante notare come anche l'uso del <strong>web</strong> sia<br />

molto cambiato rispetto agli albori. Un pubblico molto più grande ed eterogeneo ha cominciato<br />

ad usarlo e sono cambiate anche le modalità di interazione degli utenti con i siti. Ad esempio,<br />

sono emerse tipologie particolari di siti che <strong>per</strong>mettono a utenti non specialisti (che non<br />

sarebbero cioè in grado di scrivere <strong>il</strong> codice delle pagine) di inserire <strong>contenuti</strong> multimediali<br />

<strong>per</strong>sonalizzati (come i cosiddetti “blog” o i siti <strong>per</strong> pubblicare in modo fac<strong>il</strong>itato foto o video<br />

(es. Flickr, YouTube). Alcune aziende hanno creato piattaforme complete <strong>per</strong> gestire la<br />

comunicazione tramite messaggi di vario tipo entro comunità più o meno ristrette di <strong>per</strong>sone (i<br />

cosiddetti “social network”).<br />

Altri siti si avvalgono sistemi di creazione di contenuto collaborativi <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere a gruppi di<br />

utenti di creare progetti comuni (emblematico <strong>il</strong> caso di Wikipedia, un'enciclopedia online<br />

creata da centinaia di migliaia di autori indipendenti).<br />

Ci occu<strong>per</strong>emo di queste tipologie di siti e di tendenze nel capitolo seguente. Ricordiamo<br />

ancora soltanto che sui media esse sono spesso collegate al termine “<strong>web</strong> 2.0”, locuzione che in<br />

qualche modo vorrebbe sottolineare l'evoluzione del <strong>web</strong> stesso ad uno stadio successivo a<br />

quello iniziale. Questo termine, tuttavia, non rispecchia realmente un cambio improvviso di<br />

tecnologie o protocolli usati in rete ed è <strong>per</strong> questo motivo molto criticato. Forse quello che è<br />

maggiormente cambiato nell'uso recente del <strong>web</strong> rispetto a quello originario è l'approccio<br />

dell'utente ai <strong>contenuti</strong> in rete, un approccio sicuramente più attivo e accessib<strong>il</strong>e ad un pubblico<br />

molto più ampio.

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