4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti
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Reti telematiche ed Internet 21<br />
poi tale indirizzo IP <strong>il</strong> programma può quindi aprire una normale connessione TCP con la<br />
destinazione).<br />
Se <strong>il</strong> DNS locale non trova l'informazione nelle sue tabelle, allora invia un'interrogazione <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
dominio richiesto al name server al livello più alto della gerarchia. La gerarchia viene scalata<br />
finché <strong>il</strong> DNS locale non riceve la risposta cercata (in tal caso la inserirà nelle sue tabelle in<br />
modo da non dover più ripetere l'interrogazione qualora l'utente accedesse nuovamente a quel<br />
dominio). Le tabelle sono dinamiche: se <strong>il</strong> server DNS ha bisogno di inserire una nuova<br />
associazione dominio-IP e non c'è spazio, provvederà a mettere tale informazione al posto della<br />
riga contenente l'associazione meno usata (questa tecnica è detta caching).<br />
Qualora nessun DNS sia in grado di effettuare la conversione, alla macchina richiedente verrà<br />
inviato un messaggio di errore "Host not found!" (<strong>il</strong> dominio richiesto non corrisponde a<br />
nessuna macchina).<br />
Esempio: Supponiamo che un name server locale non abbia mai ricevuto prima<br />
un’interrogazione <strong>per</strong> <strong>il</strong> dominio a.b.edu e non ne sappia niente. Può chiedere ai name server<br />
più vicini, ma se nessuno di questi conosce tale dominio, bisogna interrogare <strong>il</strong> server radice<br />
.edu. Se anche <strong>il</strong> server radice non conosce l’indirizzo di a.b.edu, deve <strong>per</strong>ò <strong>per</strong> definizione<br />
conoscere tutti i propri figli, domini di secondo livello, quindi invia la richiesta al name server<br />
<strong>per</strong> b.edu. A sua volta questo invia la richiesta al dominio a.b.edu, che deve avere la tabella di<br />
conversione. Una volta che l’indirizzo di IP record è restituito al name server di partenza, qui<br />
verrà conservato temporaneamente nel caso serva più tardi.<br />
2.2 L'accesso ad Internet<br />
Abbiamo finora definito come sono organizzati i protocolli e gli indirizzi che <strong>per</strong>mettono di far<br />
dialogare gli host collegati direttamente alla rete (con cavi di vario tipo, dispositivi di<br />
interfaccia tra sottoreti, ecc.). Ma non tutti i computer che ut<strong>il</strong>izziamo anche se “collegati” ad<br />
Internet, sono in realtà host direttamente collegati alla rete e dotati di indirizzo IP “statico”,<br />
cioè assegnato <strong>per</strong>manentemente, e magari con nome associato dal DNS. Del resto, come<br />
abbiamo visto, gli indirizzi a disposizione, ormai in via di saturazione, non sarebbero<br />
certamente sufficienti a soddisfare tutti gli utenti di PC. Inoltre occorrerebbe realizzare<br />
complesse infrastrutture di collegamento.<br />
La maggior parte degli utenti dei servizi di Internet accede alla rete indirettamente, collegando<br />
<strong>il</strong> suo PC o la sottorete della sua azienda alla rete Internet attraverso un cosiddetto ISP<br />
(Internet Service Provider, ovvero una ditta che fornisce l'accesso ad Internet). All'interno<br />
della sottorete locale o sul proprio computer connesso via ADSL o wireless, si ut<strong>il</strong>izza, <strong>per</strong> la<br />
comunicazione, sempre <strong>il</strong> protocollo IP, ma gli indirizzi assegnati alle proprie macchine sono<br />
temporanei o dinamici, di solito ottenuti mediante un meccanismo client-server detto DHCP,<br />
cioè Dynamic Host Configuration Protocol. La connessione con la rete esterna è mediata dal<br />
router del provider che instrada i pacchetti da e verso gli altri nodi, traducendo gli indirizzi.<br />
Questo fa sì che <strong>il</strong> PC dell'utente non abbia un indirizzo IP fisso, ed inoltre tale indirizzo<br />
potrebbe anche non essere visib<strong>il</strong>e dall'esterno, dato che potrebbero essere ut<strong>il</strong>izzati sistemi di<br />
traduzione degli indirizzi. Questo significa che non è in generale possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> proprio<br />
computer <strong>per</strong> fornire determinati tipi di servizi Internet.<br />
Da un punto di vista pratico, <strong>il</strong> collegamento da casa in Italia viene realizzato in genere tramite<br />
<strong>il</strong> canale telefonico o attraverso trasmissioni radio. Esistono oggi diverse tecniche <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
collegamento cablato: se un tempo <strong>il</strong> metodo dominante <strong>per</strong> le utenze domestiche era <strong>il</strong> modem