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4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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1.4 L'informatica <strong>per</strong>vasiva e le sfide del futuro<br />

Abbiamo detto che con i termini PC o computer, ci riferiamo di solito ad un modello particolare<br />

di macchina calcolatrice dotata di interfacce e software particolari e che deriva dai modelli di<br />

macchina da ufficio e da laboratorio sv<strong>il</strong>uppati negli anni '70-'80. E' evidente, <strong>per</strong>ò, che oggi<br />

tale modello non è più l'unica forma di calcolatore elettronico ad avere diffusione di massa e,<br />

anzi, tale modello sta <strong>per</strong>dendo via via “centralità” nel mondo dell'informatica e nel relativo<br />

mercato.<br />

Lo sv<strong>il</strong>uppo di nuovi tipi di dispositivi di ingresso (touchscreen, telecamere, sensori di<br />

posizione, accelerometri) e di display (schermi LCD minuscoli o enormi, proiettori, sistemi 3D,<br />

ecc.) e la miniaturizzazione dei componenti ha consentito, infatti, di realizzare computer di<br />

varia forma e dimensione che sono stati integrati in moltissimi oggetti del mondo che ci<br />

circonda e che <strong>per</strong>mettono es<strong>per</strong>ienze di ut<strong>il</strong>izzo molto differenti.<br />

Al giorno d'oggi processori di calcolo e sistemi o<strong>per</strong>ativi sono “nascosti” in cellulari, lettori<br />

multimediali, libri elettronici, proiettori, stazioni meteo, navigatori GPS, televisori LCD,<br />

elettrodomestici di ogni tipo. Tutti questi dispositivi possono essere, in un certo senso,<br />

considerati veri e propri computer che si differenziano dal classico modello da scrivania <strong>per</strong> i<br />

loro particolari tipi di interfacce e sistemi di interazione e <strong>per</strong> i diversi scenari di ut<strong>il</strong>izzo. E' la<br />

cosiddetta “informatica <strong>per</strong>vasiva” o “ubiquitous computing”: oggi possiamo svolgere molte<br />

delle o<strong>per</strong>azioni che prima potevano essere ottenute solo col PC (leggere e scrivere documenti,<br />

collegarsi a Internet, scambiare messaggi di testo, consultate mappe, ecc.) con strumenti<br />

portat<strong>il</strong>i di vario genere (telefoni cellulari, smartphone, tablet PC, navigatori, postazioni<br />

pubbliche, ecc.), mentre svariati oggetti precedentemente “analogici” sono diventati elaboratori<br />

di dati digitali (telefoni, televisori, elettrodomestici vari).<br />

Questi nuovi strumenti presentano, come accennato, specifiche peculiarità riguardanti i<br />

cosiddetti dispositivi di input/output con i quali comunichiamo con la macchina, ed ovviamente<br />

hanno anche specificità riguardanti l'hardware ed i sistemi o<strong>per</strong>ativi con le relative interfacce<br />

utente. Dall'uso dei classici tastiera, mouse e schermo si sta passando a strumenti sempre più<br />

sofisticati che <strong>per</strong>ò consentono un'interazione quasi naturale: dal touchscreen con opzioni<br />

multitouch che <strong>per</strong>mette di impartire ordini al cellulare o al portat<strong>il</strong>e muovendo le dita sullo<br />

schermo, alle telecamere con riconoscimento di gesti, usate <strong>per</strong> interagire con schermi lavagne e<br />

videogiochi, al riconoscimento vocale. Molti di questi “computer” possono anche acquisire<br />

informazioni su ciò che li circonda in maniera autonoma, attraverso sensori in grado di<br />

“<strong>per</strong>cepire” <strong>il</strong> mondo esterno indipendentemente dall'azione dell'utente: basti pensare a due<br />

componenti ormai integrati in molti dispositivi di uso comune come <strong>il</strong> GPS (Global Positioning<br />

System) in grado di fornire allo strumento stesso la propria collocazione geografica, e<br />

l'accelerometro, che fornisce indicazione all'apparecchio riguardo alla sua orientazione spaziale<br />

e al movimento. Anche i display di queste macchine moderne sono molto vari: abbiamo<br />

schermi piccoli sui dispositivi portat<strong>il</strong>i e schermi piatti enormi su cui si possono realizzare<br />

presentazioni pubbliche o costruire lavagne interattive, esistono schermi in grado di<br />

rappresentare scene stereo, cioè di creare effetti di tridimensionalità usando occhialini o f<strong>il</strong>tri o<br />

addirittura schermi olografici 3D che consentono di simulare oggetti reali. Ognuno dei nuovi<br />

tipi di calcolatore che stanno emergendo ha i suoi particolari elementi hardware, sistemi<br />

o<strong>per</strong>ativi, linguaggi di programmazione, eccetera. Ci sono i processori “embedded” (nascosti),<br />

sistemi o<strong>per</strong>ativi “embedded” <strong>per</strong> vari tipi di dispositivo, poi ci sono componenti hardware e<br />

sistemi o<strong>per</strong>ativi specifici <strong>per</strong> palmari e cellulari, come iPhone OS, Windows Phone, Symbian,<br />

Android, su cui la battaglia commerciale è oggi più accesa e gli investimenti maggiori che <strong>per</strong>

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