4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti
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Contenuti multimediali: codifica ed elaborazione 107<br />
tavolozza di colori ottimale <strong>per</strong> rappresentare al meglio le immagini. E' sempre meglio essere<br />
consapevoli dei limiti eventualmente posti dall'hardware grafico alla visualizzazione (basta<br />
verificare la configurazione del sistema, come nell'esempio in Figura 50).<br />
Anche altre caratteristiche dell'hardware e del software dei nostri computer limitano la<br />
rappresentab<strong>il</strong>ità delle immagini. Dimensioni di finestre e schermo vincolano infatti la<br />
risoluzione realmente rappresentata (<strong>per</strong> cui non sarà affatto ut<strong>il</strong>e trasmettere <strong>per</strong> la<br />
visualizzazione su una pagina <strong>web</strong> un'immagine da 4 megapixel dato che un intero schermo<br />
tipicamente rappresenta meno di 1 m<strong>il</strong>ione di pixel).<br />
Dimensioni e qualità delle immagini da inserire sulle pagine <strong>web</strong> dovranno essere sempre<br />
sufficienti <strong>per</strong> generare l'effetto di visualizzazione desiderato e nulla più. Le dimensioni<br />
dovranno coincidere possib<strong>il</strong>mente con quelle della rappresentazione sullo schermo: un<br />
dettaglio maggiore comunque non sarebbe <strong>per</strong>cepito dagli utenti.<br />
In questo caso <strong>per</strong>ò dovremo sempre ricordare che se andremo ad ingrandire la<br />
rappresentazione di un'immagine composta da pochi pixel <strong>per</strong> visualizzarla su tutto lo schermo<br />
non recu<strong>per</strong>eremo un'immagine con elevato dettaglio, ma un'immagine limitata dalla bassa<br />
risoluzione del dato. Questa dovrebbe mostrare la tipica quadrettatura dovuta ai pixel ingranditi,<br />
effetto a volte ridotto grazie all'uso di interpolazione (si vede in tal caso <strong>per</strong>ò l'immagine molto<br />
sfumata, vedi Figura 51).<br />
Si noti anche che quando ingrandiamo un immagine sullo schermo di un PC con le normali<br />
modalità consentite dai sistemi o<strong>per</strong>ativi (ad esempio zoomando la vista del word processor o<br />
dell'editor di immagini) i software dovranno mappare i pixel originali in quelli del display e le<br />
dimensioni di visualizzazione non sono necessariamente multiple delle dimensioni delle<br />
immagini. In tal caso la visualizzazione ingrandita presenta fastidiosi artefatti causati dal<br />
cosiddetto aliasing, cioè si vedono dettagli non naturali dovuti ad errata ricostruzione del<br />
segnale ad alta frequenza. Questo effetto può essere ridotto con l'uso dell'interpolazione (cioè<br />
si ricava <strong>il</strong> valore del colore sui punti dello schermo in funzione di un certo numero di campioni<br />
del dato originale anziché di uno solo) o applicando f<strong>il</strong>tri <strong>per</strong> eliminare le alte frequenze spaziali<br />
del segnale (anti aliasing).<br />
Figura 51: Effetto della visualizzazione ingrandita di un'immagine bitmap codificata con una<br />
risoluzione molto bassa (a sinistra): appare evidente la forma quadrata del pixel stesso (al centro).<br />
L'effetto è in genere ridotto nei programmi di visualizzazione da tecniche di interpolazione, che<br />
calcolano i pixel dell'ingrandimento come funzione di più pixel vicini dell'immagine originale e che<br />
rendono <strong>per</strong>ò l'immagine sfumata (a destra).<br />
5.3 Immagini e grafica vettoriali<br />
E' possib<strong>il</strong>e memorizzare e visualizzare immagini sul calcolatore anche in maniera<br />
completamente differente, ut<strong>il</strong>izzando la cosiddetta grafica “vettoriale”. I formati di immagini<br />
vettoriali rappresentano l'immagine sostanzialmente mediante istruzioni di disegno:<br />
memorizzano infatti una serie di forme base rappresentab<strong>il</strong>i mediante parametri (coordinate di<br />
punti, dimensioni, colori) che vengono composte <strong>per</strong> creare le immagini. Il principale vantaggio