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4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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sequenza almeno 10 immagini al secondo, che devono ovviamente essere tutte memorizzate nel<br />

calcolatore. Quindi ogni secondo di video, anche se limitiamo la dimensione delle immagini a<br />

quelle usate <strong>per</strong> la televisione a bassa risoluzione (ad esempio l'immagine dei comuni DVD ha<br />

circa 340000 punti), occu<strong>per</strong>ebbe nella memoria dei calcolatori 10x3x340000 byte, cioè oltre 10<br />

Megabyte. Anche qui le tecniche <strong>per</strong> comprimere i dati diventano cruciali. Prima di parlare di<br />

compressione, tuttavia cominciamo a capire come si memorizzino immagini, suoni e dati sul<br />

calcolatore in modo tale da poterli elaborare e riprodurre. Il primo passo è quello di tradurre <strong>il</strong><br />

segnale fisico che li caratterizza in numeri e viceversa rigenerarlo a partire dai numeri stessi.<br />

5.1 Misure fisiche, campionamento e quantizzazione<br />

Immagini e suoni sono la nostra <strong>per</strong>cezione di quantità fisiche, cioè intensità di radiazione<br />

elettromagnetica o variazioni di pressione dell'aria. Per trasformarle in numeri elaborab<strong>il</strong>i dal<br />

PC è quindi innanzitutto necessario avere dei sensori in grado di misurarne i valori in<br />

determinati punti e degli strumenti in grado di trasformare i valori ottenuti in dati binari. Questi<br />

due procedimenti si chiamano, rispettivamente, campionamento (non potendo registrare i<br />

valori in tutti i punti dello spazio o in tutti gli istanti di tempo si fanno quindi misure campione<br />

in un insieme di posizioni/tempi determinato) e quantizzazione (trasformare un valore continuo<br />

in uno che varia a passi discreti, ed in cui la differenza tra la misura corrispondente ad unità<br />

successive determina <strong>il</strong> limite dell'accuratezza della riproduzione, cioè l'errore di<br />

quantizzazione).<br />

La densità con cui <strong>il</strong> segnale viene campionato determinerà in qualche modo l'accuratezza con<br />

cui potrò riprodurne le variazioni nello spazio o nel tempo (se catturo la luce con un sensore che<br />

acquisisce molti punti, potrò generare immagini con grande dettaglio, se ho un sensore che<br />

cattura <strong>il</strong> suono con elevata frequenza, cioè campionando l'onda molte volte al secondo, lo potrò<br />

riprodurre in modo più fedele). La quantizzazione è altrettanto critica: se si usano pochi bit <strong>per</strong><br />

codificare la luminosità di un'immagine, non si potranno differenziare e riprodurre variazioni<br />

fini di colore, se se ne usano molti l'occupazione di memoria cresce rapidamente. Vedremo a<br />

proposito esempi specifici <strong>per</strong> le diverse tipologie di dato.<br />

5.2 Le immagini digitali<br />

Le immagini digitali o meglio le immagini digitali di tipo bitmap (o raster) sono <strong>il</strong> risultato del<br />

campionamento di un segnale luminoso su una griglia rettangolare di dimensioni NxM. Le<br />

macchine fotografiche digitali ottengono le immagini attraverso griglie o “array” di sensori che<br />

misurano la quantità di fotoni che giungono intorno alle posizioni dei punti, ove la luce, come<br />

nelle comuni macchine fotografiche, viene convogliata da un sistema ottico. Immagini di questo<br />

tipo possono anche essere acquisite anche con altri tipi di strumento (es. scanner, macchinari<br />

diagnostici, ecc.) o generate artificialmente.<br />

In ogni caso, quello che è memorizzato nel f<strong>il</strong>e digitale che codifica l'immagine è una matrice<br />

rettangolare contenente alle posizioni individuate da coppie di numeri interi (indici di righe e<br />

colonne), la codifica del colore o del livello di luminosità relativo al punto dell'immagine<br />

corrispondente, detto pixel (contrazione di picture element).<br />

L'immagine verrà riprodotta poi su carta o schermo colorando in funzione del valore<br />

memorizzato tutto <strong>il</strong> quadratino circostante <strong>il</strong> punto. E' chiaro che la qualità dell'immagine<br />

riprodotta a partire da questa codifica, dipenderà da due fattori cruciali: la densità della griglia<br />

su cui vengono acquisiti i campioni (risoluzione spaziale) ed <strong>il</strong> numero di bit che si usano <strong>per</strong>

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