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IL CONSU n 250-FINALE

Il Giornale del Consumatore - n. 250

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L’INFRASTRUTTURA ENEL<br />

AL SERVIZIO DEL DIGITALE:<br />

TUTTI INSIEME PER UN’ITALIA<br />

DIGITALE?<br />

di Silvia Compagnucci<br />

L<br />

’indagine congiunta AGCM/AGCOM ed i successivi<br />

piani del Governo per lo sviluppo<br />

della banda larga ed ultra-larga in Italia<br />

hanno messo in luce il ritardo accumulato dal<br />

nostro Paese nel perseguimento degli ambiziosi<br />

obiettivi fissati dall’Agenda Digitale sia dal punto<br />

di vista infrastrutturale che socio-culturale. È<br />

ancora molto alta, infatti, la percentuale di individui<br />

che non utilizzano internet e/o che non ne<br />

colgono l’utilità, così come ancora ridotte<br />

appaiono le nostre competenze digitali se messe<br />

a confronto con il trend dei Paesi più evoluti in<br />

Europa e nel mondo. Siamo ancora all’inizio di<br />

un percorso che ci porterà – speriamo in tempi<br />

rapidi – all’instaurazione di una vera e propria<br />

società digitale in cui la rete diventerà davvero il<br />

“luogo” privilegiato in cui ricercare e scambiare<br />

informazioni e concludere transazioni. Oltre ad<br />

40<br />

un processo di maturazione socio-culturale è<br />

richiesto, chiaramente, un importante sforzo –<br />

in termini di investimenti – agli operatori, per lo<br />

sviluppo delle infrastrutture e delle tecnologie<br />

fisse e mobili. Si tratta di investimenti ingenti,<br />

fondamentali per il futuro del sistema Paese,<br />

sul cui ritorno, quantomeno nel breve periodo,<br />

è lecito nutrire qualche dubbio.<br />

In un contesto così incerto in cui, oltre all’infrastrutturazione<br />

del Paese, è richiesta una rivoluzione<br />

socio-culturale idonea ad accompagnare<br />

gli investimenti degli operatori e, dunque, lo sviluppo<br />

del Paese, particolarmente interessante<br />

appare l’annuncio proveniente dall’amministratore<br />

delegato di Enel secondo il quale, per<br />

cablare 33 milioni di case, basterebbero 4/6<br />

miliardi. Si tratta di un annuncio interessante<br />

ove si consideri che viene esclusa la partecipazione<br />

da parte dell’azienda alle gare per investire<br />

nella banda ultra-larga e manifestata la disponibilità<br />

a mettere a disposizione di quanti<br />

vorranno investire la propria rete. Inutile dire<br />

che l’infrastruttura di Enel è capillare e che l’utilizzo<br />

dei cavidotti esistenti, consentendo di evitare<br />

nuovi scavi che, come noto, rappresentano<br />

la voce di costo più poderosa nei piani di investimento<br />

degli operatori, potrebbe offrire buone<br />

possibilità di risparmio. Considerate le stime<br />

che quantificano in 16 miliardi i costi per collegare<br />

20 milioni di punti, risultano particolarmente<br />

interessanti le possibili sinergie che<br />

potrebbero essere realizzate – secondo le parole<br />

dell’amministratore delegato di Enel – nell’ambito<br />

dell’attività di sostituzione dei contatori<br />

e che potrebbero ridurre il costo di cablaggio<br />

di 33 mln di case a 4/6 miliardi. Le stesse stime,<br />

seppur ancora ad un certo livello di approssimazione,<br />

indicherebbero infatti come portare<br />

la fibra nell’ultimo miglio, dal cabinet alle case,<br />

a 20 milioni di punti costerebbe mille euro a<br />

punto, con un onere complessivo di 16 miliardi,<br />

che si ridurrebbero di quattro volte mediante<br />

utilizzo dell’infrastruttura di Enel.<br />

Non v’è dubbio che qualora i nuovi contatori<br />

fossero in grado di supportare tale connubio, si<br />

tratterebbe di un’interessante opportunità da<br />

valutare – non solo dal punto di vista economico,<br />

ma soprattutto dal punto di vista normativoregolamentare<br />

– in un’ottica di agevolazione<br />

della posa della fibra e di risparmio in un contesto<br />

così incerto che non è in grado di offrire<br />

garanzie sugli sviluppi futuri della domanda e<br />

sulla capacità della stessa di sostenere l’offerta<br />

degli operatori ma che comunque impone al<br />

nostro Paese di stare al passo con il resto<br />

d’Europa.<br />

www..i-com.it<br />

N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu

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