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L’INFRASTRUTTURA ENEL<br />
AL SERVIZIO DEL DIGITALE:<br />
TUTTI INSIEME PER UN’ITALIA<br />
DIGITALE?<br />
di Silvia Compagnucci<br />
L<br />
’indagine congiunta AGCM/AGCOM ed i successivi<br />
piani del Governo per lo sviluppo<br />
della banda larga ed ultra-larga in Italia<br />
hanno messo in luce il ritardo accumulato dal<br />
nostro Paese nel perseguimento degli ambiziosi<br />
obiettivi fissati dall’Agenda Digitale sia dal punto<br />
di vista infrastrutturale che socio-culturale. È<br />
ancora molto alta, infatti, la percentuale di individui<br />
che non utilizzano internet e/o che non ne<br />
colgono l’utilità, così come ancora ridotte<br />
appaiono le nostre competenze digitali se messe<br />
a confronto con il trend dei Paesi più evoluti in<br />
Europa e nel mondo. Siamo ancora all’inizio di<br />
un percorso che ci porterà – speriamo in tempi<br />
rapidi – all’instaurazione di una vera e propria<br />
società digitale in cui la rete diventerà davvero il<br />
“luogo” privilegiato in cui ricercare e scambiare<br />
informazioni e concludere transazioni. Oltre ad<br />
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un processo di maturazione socio-culturale è<br />
richiesto, chiaramente, un importante sforzo –<br />
in termini di investimenti – agli operatori, per lo<br />
sviluppo delle infrastrutture e delle tecnologie<br />
fisse e mobili. Si tratta di investimenti ingenti,<br />
fondamentali per il futuro del sistema Paese,<br />
sul cui ritorno, quantomeno nel breve periodo,<br />
è lecito nutrire qualche dubbio.<br />
In un contesto così incerto in cui, oltre all’infrastrutturazione<br />
del Paese, è richiesta una rivoluzione<br />
socio-culturale idonea ad accompagnare<br />
gli investimenti degli operatori e, dunque, lo sviluppo<br />
del Paese, particolarmente interessante<br />
appare l’annuncio proveniente dall’amministratore<br />
delegato di Enel secondo il quale, per<br />
cablare 33 milioni di case, basterebbero 4/6<br />
miliardi. Si tratta di un annuncio interessante<br />
ove si consideri che viene esclusa la partecipazione<br />
da parte dell’azienda alle gare per investire<br />
nella banda ultra-larga e manifestata la disponibilità<br />
a mettere a disposizione di quanti<br />
vorranno investire la propria rete. Inutile dire<br />
che l’infrastruttura di Enel è capillare e che l’utilizzo<br />
dei cavidotti esistenti, consentendo di evitare<br />
nuovi scavi che, come noto, rappresentano<br />
la voce di costo più poderosa nei piani di investimento<br />
degli operatori, potrebbe offrire buone<br />
possibilità di risparmio. Considerate le stime<br />
che quantificano in 16 miliardi i costi per collegare<br />
20 milioni di punti, risultano particolarmente<br />
interessanti le possibili sinergie che<br />
potrebbero essere realizzate – secondo le parole<br />
dell’amministratore delegato di Enel – nell’ambito<br />
dell’attività di sostituzione dei contatori<br />
e che potrebbero ridurre il costo di cablaggio<br />
di 33 mln di case a 4/6 miliardi. Le stesse stime,<br />
seppur ancora ad un certo livello di approssimazione,<br />
indicherebbero infatti come portare<br />
la fibra nell’ultimo miglio, dal cabinet alle case,<br />
a 20 milioni di punti costerebbe mille euro a<br />
punto, con un onere complessivo di 16 miliardi,<br />
che si ridurrebbero di quattro volte mediante<br />
utilizzo dell’infrastruttura di Enel.<br />
Non v’è dubbio che qualora i nuovi contatori<br />
fossero in grado di supportare tale connubio, si<br />
tratterebbe di un’interessante opportunità da<br />
valutare – non solo dal punto di vista economico,<br />
ma soprattutto dal punto di vista normativoregolamentare<br />
– in un’ottica di agevolazione<br />
della posa della fibra e di risparmio in un contesto<br />
così incerto che non è in grado di offrire<br />
garanzie sugli sviluppi futuri della domanda e<br />
sulla capacità della stessa di sostenere l’offerta<br />
degli operatori ma che comunque impone al<br />
nostro Paese di stare al passo con il resto<br />
d’Europa.<br />
www..i-com.it<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu