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IL CONSU n 250-FINALE

Il Giornale del Consumatore - n. 250

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Le compagnie promettono riduzioni<br />

del premio Rc auto per chi installa le<br />

"black box", ma dal 2012 manca<br />

ancora il regolamento attuativo<br />

dell'IVASS che, con la diffusione<br />

massiva delle scatole nere, doveva<br />

garantire una serie di tutele agli automobilisti.<br />

Non ultima quella contro<br />

possibili rischi di hackeraggio. Intanto<br />

negli USA ingegneri informatici<br />

dimostrano come sia possibile<br />

"bucare" le tecnologie delle vetture,<br />

assumendone anche il controllo<br />

32<br />

POLIZZE AUTO: MENO<br />

CARE INSTALLANDO<br />

LA “SCATOLA NERA”,<br />

MA AUMENTANO I<br />

RISCHI PER LA PRIVACY<br />

Se vi dovesse capitare di vedere la vostra auto<br />

che aziona da sola i tergicristallo, accende<br />

l'aria condizionata e lo stereo, mentre dà<br />

anche un colpetto di clacson e sgassa sull'acceleratore<br />

per farvi fretta, non vi stupite, non avete<br />

comprato a vostra insaputa la mitica "KITT" del<br />

serial "Supercar", inseparabile compagna di<br />

David Hasselhoff negli anni '80: potrebbero<br />

invece essere stati gli hacker, sfruttando le vulnerabilità<br />

dei sistemi tecnologici della vostra<br />

vettura. Per quanto possa sembrare incredibile,<br />

questo è quanto hanno dimostrato due ingegneri<br />

informatici americani, riuscendo a manovrare<br />

a loro piacimento un'automobile in un<br />

parcheggio, e tutto ciò attraverso un comune<br />

smartphone. E la questione è apparsa talmente<br />

delicata che negli Stati Uniti è stato tempestivamente<br />

preparato un disegno di legge "ad hoc"<br />

per definire precisi standard di sicurezza informatici<br />

ed un sistema di valutazione del livello di<br />

protezione delle auto, mentre per lo stesso<br />

motivo FCA ha deciso di richiamare cautelativamente<br />

dal mercato circa 1,4 milioni di veicoli<br />

nuovi. Non altrettanto solerte pare invece sia il<br />

sistema politico italiano nel garantire la privacy<br />

e la sicurezza degli automobilisti.<br />

Infatti, sebbene una stima dell'ANIA indichi che<br />

sono già circa tre milioni le auto italiane in circolazione<br />

su cui sono installate le famigerate<br />

"scatole nere", le tutele sulla privacy a cui<br />

hanno diritto gli automobilisti che acconsentono<br />

ad installare l'apparecchio sulla propria vettura<br />

in cambio di un significativo sconto sulla<br />

polizza Rc, pare siano cadute nel dimenticatoio.<br />

Sembra infatti che dal 2012, qualcosa non<br />

abbia funzionato a dovere nei passaggi necessari<br />

per rendere operativo il "Decreto<br />

Liberalizzazioni" (DL 1/2012), che insieme alle<br />

riduzioni del premio, prevedeva anche l'emanazione<br />

di un regolamento attuativo da parte<br />

dell’ISVAP (oggi IVASS). Ad evidenziarlo, è il giurista<br />

e già Garante della Privacy, Francesco<br />

Pizzetti, che spiega:<br />

"Nell'intento di proteggere e tutelare la parte più<br />

debole, cioè l'assicurato, il quadro giuridico<br />

delineava in questa materia una disciplina<br />

estremamente minuziosa, che se attuata e<br />

rispettata avrebbe potuto trovare risposta convincente<br />

e chiara ai mille problemi che comporta<br />

l’utilizzo della scatola nera su un autoveicolo<br />

rispetto alla protezione dei dati personali,<br />

ai rischi di intercettazioni, e ancor più oggi,<br />

anche a quelli di hackeraggio. La mancata<br />

attuazione non è dovuta però al Ministero dei<br />

Trasporti, che tempestivamente emanò il regolamento<br />

di sua competenza relativo agli aspetti<br />

tecnici - sottolinea Pizzetti - ma all’inspiegabile<br />

inerzia dell’Ivass. Questa Autorità, infatti, predispose<br />

a suo tempo, con la collaborazione del<br />

Garante, lo schema di regolamento e lo mise<br />

anche in consultazione pubblica nel marzo<br />

2013. Tuttavia il procedimento non si concluse<br />

e il regolamento non fu mai emanato. A mia<br />

conoscenza non è mai stato spiegato perché."<br />

A proposito dei pericoli dovuti alle vulnerabilità<br />

delle tecnologie delle vetture, comprese le scatole<br />

nere, a lanciare un altro allarme è Nicola<br />

Bernardi, presidente di Federprivacy:<br />

"Quello delle intrusioni nelle nostre auto da<br />

parte degli hacker non è un affatto un pericolo<br />

remoto. Individui senza scrupoli potrebbero a<br />

nostra insaputa sabotare i freni della nostra<br />

auto interferendo da un semplice smartphone.<br />

Ma non solo - spiega Bernardi - in assenza di<br />

certezza dell'adozione di idonee misure di sicurezza,<br />

non sappiamo chi effettivamente accede<br />

ad informazioni sensibili che spesso riguardano<br />

la nostra sfera privata, potendo conoscere esattamente<br />

dove siamo e a che ora attraverso il<br />

sistema gps."<br />

Alla luce della confusione che si è venuta a creare<br />

circa l'impiego delle scatole nere sulle automobili,<br />

sta di fatto che attualmente la privacy di<br />

tre milioni di automobilisti che hanno installato<br />

tali dispositivi non è affatto garantita, e sebbene<br />

la norma del Decreto Liberalizzazioni<br />

sembra non sia ancora stata legittimamente<br />

resa operativa, le compagnie continuano a proporre<br />

sconti, a volte neppure troppo vantaggiosi,<br />

a chi accetta di essere monitorato 24 ore su<br />

24 senza però ricevere in cambio le tutele che<br />

sarebbero riconosciute per legge.<br />

Per informazioni:<br />

Mediamover - 039 6022227<br />

info@mediamover.it - www.mediamover.it<br />

N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu

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