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IL CONSU n 250-FINALE

Il Giornale del Consumatore - n. 250

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EDITORIALE<br />

LA BUROCRAZIA DI OGGI<br />

ED I TEMPI CHE<br />

NON TORNERANNO PIÙ<br />

Pochi giorni fa, leggendo la notizia del<br />

verbale di oltre 15.000 euro elevato ad<br />

un piccolo viticoltore delle langhe da<br />

parte dell’Ispettorato del lavoro per essersi<br />

fatto aiutare nella raccolta dell’uva dalla sua<br />

compagna e da un paio di amici, sono<br />

rimasto colpito dalla durezza della nostra<br />

burocrazia. Poi, per fortuna, dopo il grande<br />

battage che ne è scaturito da tutte le parti e<br />

dai media, si è saputo che la sanzione era<br />

stata annullata e che il piccolo viticoltore<br />

poteva riprendere a dormire tranquillo.<br />

Negli anni passati anche in Sardegna si<br />

sono verificati dei casi analoghi.<br />

Come sempre, è la solita soluzione all’italiana,<br />

perché dimostra che chi riesce ad<br />

avere l’appoggio dei media ed a smuovere<br />

l’opinione pubblica, ad essere invitato nei<br />

talk show, alle volte se la cava, mentre gli<br />

altri devono pagare e basta. Una soluzione<br />

del resto illegale, perché semmai è la legge<br />

da modificare e distinguere i casi di esenzione da quelli<br />

da punire. Attualmente gli esentati dall’essere assicurati<br />

come dipendenti, sono solo i familiari fino al quarto<br />

grado, per cui amici, vicini di casa, amatoriali, ne sono<br />

esclusi e se non assunti, dovrebbero essere remunerati<br />

tramite voucher i quali, dal valore di acquisto di 10 euro,<br />

ne rimangono al lavoratore solo 7.<br />

Lo scopo della legge è quella di combattere il lavoro nero<br />

ed il caporalato il quale, quest’ultimo, è molto diffuso<br />

soprattutto in certe Regioni del sud, per la raccolta di<br />

pomodori, meloni, agrumi. Fenomeni deprecari e da<br />

condannare severamente, che certamente non riguardano<br />

piccoli appezzamenti di terreni coltivati dai quali<br />

raccogliere l’uva per farsi il vino in casa, la conserva per<br />

tutta la famiglia, un po’ di frutta da regalare agli amici<br />

che hanno aiutato nella raccolta o per venderla direttamente<br />

al consumatore nella sua aziendina.<br />

Purtroppo troppe leggi, in Italia, vengono fatte apposta<br />

per i legulei nostrani per cui, si dice, fatta la legge trovato<br />

l’inganno. Nel contempo si lascia facoltà all’ispettore<br />

decidere se verbalizzare o meno (c’è quello che si limita<br />

a chiudere un occhio e fa solo un favore, ma c’è quello<br />

che ci marcia e che mentre chiude l’occhio apre la<br />

tasca). Si considera il piccolo operatore in buona fede al<br />

pari del mascalzone.<br />

Ripensando a tutti questi fatti, all’invadenza della burocrazia<br />

in tutti i gangli delle attività economiche, spesso<br />

più idonea ad ostacolare che ad aiutare lo sviluppo, sono<br />

andato con i ricordi ai tempi della mia gioventù, quando<br />

durante le vacanze estive andavo dai miei nonni e<br />

assistevo alla lavorazione delle uve conferite dai mezzadri,<br />

sia con la pigia-diraspatrice che nelle vasche con i<br />

piedi dove mi arrampicavo per pestare i grappoli insieme<br />

alle donne che in genere si utilizzavano al posto<br />

degli uomini, impegnati nei lavori più faticosi. Pensavo a<br />

quanto mi piaceva aiutare i miei amici che trebbiavano<br />

il loro grano e salivamo sul pagliaio attorno al palo dove<br />

cadeva la paglia o stare dietro la trebbiatrice per riempire<br />

i sacchi del grano, intercalati da merende e bicchieri<br />

di vino per i grandi. Dopo una doccia per togliersi di<br />

dosso tutta la polvere mista al sudore, arrivava il pranzo<br />

di fine trebbiatura che durava ore e con diverse portate:<br />

unica e soddisfatta retribuzione per il lavoro fatto con<br />

vero piacere.<br />

Poi c’erano le famose “veglie” pubblicizzate con il passa<br />

parola<br />

da un’azienda all’altra, da iniziare dopo<br />

cena sull’aia davanti alla casa ed alla luce di<br />

qualche lampada, nelle quali i partecipanti,<br />

seduti su una catasta di pannocchie di granoturco,”<br />

scartocciavano”, togliendo le<br />

foglie (che servivano poi per farne materassi)<br />

lasciando le pannocchie nude. Si lavorava<br />

tra canti, barzellette e talvolta, nel prendere<br />

le pannocchie, inavvertitamente capitava<br />

di infilare la mano sotto la gamba della<br />

ragazza vicina..! Il ballo finale sull’aia stessa<br />

con il suono di una fisarmonica concludeva<br />

la serata dove, talvolta, iniziavano<br />

amorazzi estivi.<br />

Tempi che con la meccanizzazione, con la<br />

scomparsa della mezzadria, con le leggi<br />

successivamente subentrate - spesso con<br />

intenti benemeriti - ma anche utili per<br />

creare e mantenere una burocrazia e finti<br />

patronati più utili a se stessi ed ai loro<br />

dipendenti, che ai coltivatori diretti, hanno<br />

rivoluzionato il mondo agricolo di un<br />

tempo dove spesso i mezzadri diventavano<br />

a loro volta proprietari di altre aziende a<br />

mezzadria, mentre laddove l’agricoltura,<br />

per ragioni politiche e demagogiche poté<br />

utilizzare solo i salariati, essi sono rimasti<br />

tali per tutta la vita salvo qualche sporadico<br />

caso. E’ la solita demagogia di dare al povero<br />

di che vivere, ma di non emergere e farlo<br />

arricchire.<br />

Se allora, ma anche fino a non molti anni<br />

fa, fosse esistita la burocrazia odierna molti<br />

studenti, con la vendemmia, non avrebbero<br />

potuto farsi un tesoretto da utilizzare<br />

come preferivano e, anche, dare la possibilità<br />

di fare un secondo lavoro all’uscita<br />

dalla fabbrica per chi ne avesse avuto bisogno.<br />

info@ilconsumatore.eu<br />

La SARDEGNA è un'isola circondata da 450 chilometri quadrati di Mar Mediterraneo,<br />

pertanto ai sensi del PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA non può avere lo STESSO REGIME FISCALE<br />

delle ALTRE REGIONI ITALIANE che non hanno i nostri SVANTAGGI! (lo capiscono anche i bambini)<br />

www.zonafrancasardegna.it<br />

www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 3

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