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EDITORIALE<br />
LA BUROCRAZIA DI OGGI<br />
ED I TEMPI CHE<br />
NON TORNERANNO PIÙ<br />
Pochi giorni fa, leggendo la notizia del<br />
verbale di oltre 15.000 euro elevato ad<br />
un piccolo viticoltore delle langhe da<br />
parte dell’Ispettorato del lavoro per essersi<br />
fatto aiutare nella raccolta dell’uva dalla sua<br />
compagna e da un paio di amici, sono<br />
rimasto colpito dalla durezza della nostra<br />
burocrazia. Poi, per fortuna, dopo il grande<br />
battage che ne è scaturito da tutte le parti e<br />
dai media, si è saputo che la sanzione era<br />
stata annullata e che il piccolo viticoltore<br />
poteva riprendere a dormire tranquillo.<br />
Negli anni passati anche in Sardegna si<br />
sono verificati dei casi analoghi.<br />
Come sempre, è la solita soluzione all’italiana,<br />
perché dimostra che chi riesce ad<br />
avere l’appoggio dei media ed a smuovere<br />
l’opinione pubblica, ad essere invitato nei<br />
talk show, alle volte se la cava, mentre gli<br />
altri devono pagare e basta. Una soluzione<br />
del resto illegale, perché semmai è la legge<br />
da modificare e distinguere i casi di esenzione da quelli<br />
da punire. Attualmente gli esentati dall’essere assicurati<br />
come dipendenti, sono solo i familiari fino al quarto<br />
grado, per cui amici, vicini di casa, amatoriali, ne sono<br />
esclusi e se non assunti, dovrebbero essere remunerati<br />
tramite voucher i quali, dal valore di acquisto di 10 euro,<br />
ne rimangono al lavoratore solo 7.<br />
Lo scopo della legge è quella di combattere il lavoro nero<br />
ed il caporalato il quale, quest’ultimo, è molto diffuso<br />
soprattutto in certe Regioni del sud, per la raccolta di<br />
pomodori, meloni, agrumi. Fenomeni deprecari e da<br />
condannare severamente, che certamente non riguardano<br />
piccoli appezzamenti di terreni coltivati dai quali<br />
raccogliere l’uva per farsi il vino in casa, la conserva per<br />
tutta la famiglia, un po’ di frutta da regalare agli amici<br />
che hanno aiutato nella raccolta o per venderla direttamente<br />
al consumatore nella sua aziendina.<br />
Purtroppo troppe leggi, in Italia, vengono fatte apposta<br />
per i legulei nostrani per cui, si dice, fatta la legge trovato<br />
l’inganno. Nel contempo si lascia facoltà all’ispettore<br />
decidere se verbalizzare o meno (c’è quello che si limita<br />
a chiudere un occhio e fa solo un favore, ma c’è quello<br />
che ci marcia e che mentre chiude l’occhio apre la<br />
tasca). Si considera il piccolo operatore in buona fede al<br />
pari del mascalzone.<br />
Ripensando a tutti questi fatti, all’invadenza della burocrazia<br />
in tutti i gangli delle attività economiche, spesso<br />
più idonea ad ostacolare che ad aiutare lo sviluppo, sono<br />
andato con i ricordi ai tempi della mia gioventù, quando<br />
durante le vacanze estive andavo dai miei nonni e<br />
assistevo alla lavorazione delle uve conferite dai mezzadri,<br />
sia con la pigia-diraspatrice che nelle vasche con i<br />
piedi dove mi arrampicavo per pestare i grappoli insieme<br />
alle donne che in genere si utilizzavano al posto<br />
degli uomini, impegnati nei lavori più faticosi. Pensavo a<br />
quanto mi piaceva aiutare i miei amici che trebbiavano<br />
il loro grano e salivamo sul pagliaio attorno al palo dove<br />
cadeva la paglia o stare dietro la trebbiatrice per riempire<br />
i sacchi del grano, intercalati da merende e bicchieri<br />
di vino per i grandi. Dopo una doccia per togliersi di<br />
dosso tutta la polvere mista al sudore, arrivava il pranzo<br />
di fine trebbiatura che durava ore e con diverse portate:<br />
unica e soddisfatta retribuzione per il lavoro fatto con<br />
vero piacere.<br />
Poi c’erano le famose “veglie” pubblicizzate con il passa<br />
parola<br />
da un’azienda all’altra, da iniziare dopo<br />
cena sull’aia davanti alla casa ed alla luce di<br />
qualche lampada, nelle quali i partecipanti,<br />
seduti su una catasta di pannocchie di granoturco,”<br />
scartocciavano”, togliendo le<br />
foglie (che servivano poi per farne materassi)<br />
lasciando le pannocchie nude. Si lavorava<br />
tra canti, barzellette e talvolta, nel prendere<br />
le pannocchie, inavvertitamente capitava<br />
di infilare la mano sotto la gamba della<br />
ragazza vicina..! Il ballo finale sull’aia stessa<br />
con il suono di una fisarmonica concludeva<br />
la serata dove, talvolta, iniziavano<br />
amorazzi estivi.<br />
Tempi che con la meccanizzazione, con la<br />
scomparsa della mezzadria, con le leggi<br />
successivamente subentrate - spesso con<br />
intenti benemeriti - ma anche utili per<br />
creare e mantenere una burocrazia e finti<br />
patronati più utili a se stessi ed ai loro<br />
dipendenti, che ai coltivatori diretti, hanno<br />
rivoluzionato il mondo agricolo di un<br />
tempo dove spesso i mezzadri diventavano<br />
a loro volta proprietari di altre aziende a<br />
mezzadria, mentre laddove l’agricoltura,<br />
per ragioni politiche e demagogiche poté<br />
utilizzare solo i salariati, essi sono rimasti<br />
tali per tutta la vita salvo qualche sporadico<br />
caso. E’ la solita demagogia di dare al povero<br />
di che vivere, ma di non emergere e farlo<br />
arricchire.<br />
Se allora, ma anche fino a non molti anni<br />
fa, fosse esistita la burocrazia odierna molti<br />
studenti, con la vendemmia, non avrebbero<br />
potuto farsi un tesoretto da utilizzare<br />
come preferivano e, anche, dare la possibilità<br />
di fare un secondo lavoro all’uscita<br />
dalla fabbrica per chi ne avesse avuto bisogno.<br />
info@ilconsumatore.eu<br />
La SARDEGNA è un'isola circondata da 450 chilometri quadrati di Mar Mediterraneo,<br />
pertanto ai sensi del PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA non può avere lo STESSO REGIME FISCALE<br />
delle ALTRE REGIONI ITALIANE che non hanno i nostri SVANTAGGI! (lo capiscono anche i bambini)<br />
www.zonafrancasardegna.it<br />
www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 3
SOMMARIO<br />
3 - Editoriale<br />
6 - Lettere al direttore<br />
8 - È già tempo di funghi ma attenzione<br />
alle intossicazioni<br />
9 - La tua Rubrica<br />
10 - Pregi e difetti del peperoncino<br />
11 - Conosci le nuove regole sulle<br />
insalate in busta?<br />
12 - Quali rischi per le contaminazioni<br />
dei prodotti alimentari in Italia?<br />
13 - Nuova bufala su Facebook: carne<br />
infetta da virus dell'Hiv<br />
14 - È la vitamina E il segreto di un<br />
occhio giovane e sano<br />
16 - Un cereale digeribile anche per chi è<br />
intollerante al glutine<br />
17 - Spesa al discount: qualche consiglio<br />
19 - Salute del cuore e del cervello<br />
compromessa dai grassi idrogenati<br />
trans<br />
20 - Gli oli della salute, meglio quello<br />
d’argan o l’extra vergine oliva?<br />
21 - Le macchinette per il caffè sono<br />
un covo di batteri. Alcuni consigli<br />
per la pulizia<br />
22 - Il farmaco biotech in Italia<br />
23 - Dai test genetici al colesterolo<br />
passando per Tac e Rmn<br />
25 - La biblioteca del consumatore<br />
26 - I vademecum contro<br />
la contraffazione<br />
27 - Diritto & Rovescio<br />
28 - Burocrazia: quando il privato batte<br />
il pubblico<br />
30 - Arrivi al check-in con il tuo biglietto,<br />
ma per te non c'è posto: si chiama<br />
overbooking ed è una bella seccatura!<br />
32 - Polizze auto: meno care installando<br />
la “scatola nera”, ma aumentano<br />
i rischi per la privacy<br />
33 - Semafori laser, irregolari secondo<br />
il Ministero. UNC: restituire<br />
multe pagate<br />
34 - Nuovi prodotti Apple<br />
35 - Le responsabilità nei tamponamenti<br />
36 - I migranti sono una risorsa…<br />
per troppi<br />
37 - ARSENICO, I ‘successi’ dell’Agenzia<br />
immobiliare per immigrati<br />
38 - Uranio impoverito: chi dovrebbe<br />
vergognarsi e chi chiedere<br />
semplicemente scusa<br />
39 - Cautela nel parlare di servitù<br />
militari, noi Sardi siamo specialisti<br />
nell’autocastrazione<br />
40 - L’infrastruttura Enel al servizio<br />
del digitale: tutti insieme per un’Italia<br />
digitale?<br />
41 - Privacy Officer, più trasparenza del<br />
mercato con una Norma UNI<br />
42 - Nuova bufera su Tripadvisor<br />
per ristorante inesistente primo<br />
in classifica<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 - ANNO XXVIII<br />
Fondato nel 1988 da Romano Satolli<br />
DIRETTORE RESPONSAB<strong>IL</strong>E<br />
E-mail: r.satolli@tin.it<br />
EDITRICE: Trial Press sas<br />
Via Giudice Guglielmo, 17 - 09131 Cagliari<br />
Per avere una<br />
VOCE FORTE<br />
non serve gridare<br />
scompostamente,<br />
ma avere<br />
capacità di<br />
risposta, dialogo,<br />
iniziativa<br />
(Vincenzo Dona<br />
fondatore<br />
dell’Unione<br />
Nazionale<br />
Consumatori)<br />
REDAZIONE E DIREZIONE<br />
Via Giudice Guglielmo, 17 - 09131 Cagliari<br />
Tel. 070/485040 - Fax 480406<br />
www.ilconsumatore.eu<br />
E-mail: info@ilconsumatore.eu<br />
REG. TRIB. DI CAGLIARI<br />
n° 6/02 del 2/10/87<br />
Iscrizione al Registro degli Operatori<br />
di Comunicazione (R.O.C.) n° 1012<br />
IN COPERTINA:<br />
SARDEGNA, PERLA DEL MEDITERRANEO<br />
Cagliari, Il Bastione di Saint Remy<br />
foto di Stefano Soddu<br />
PROGETTO GRAFICO, IMPAGINAZIONE<br />
E FOTO INTERNE<br />
Il Graffio di Stefano Soddu<br />
grafichesoddu@tiscali.it • 368.7473553<br />
STAMPA<br />
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Loc. Truncu is Follas - tel. 070/948128 - Assemini<br />
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I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti<br />
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pubblicazione e non vengono ceduti a terzi<br />
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www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 5
LETTERE AL DIRETTORE<br />
LA MIA SARDEGNA. LA MIA CARA TERRA<br />
Faccio il punto:<br />
- Migranti eritrei che appena<br />
approdati cercano di scappare da Cagliari,<br />
occupando il porto per imbarcarsi con la<br />
prima nave verso la penisola, addirittura<br />
anche sulle navi della Tirrenia.<br />
- Migranti centroafricani che scappano da<br />
alberghi isolani a tre stelle e bloccano<br />
pullman e strade nel tentativo di scappare<br />
- Migranti che si lamentano dell'isolamento<br />
della Sardegna e pretendono di andare<br />
nelle grandi città (escluso Cagliari che fa<br />
schifo. ndr.)<br />
- Migranti che rifiutano il cibo sardo perchè<br />
non gradito e non adeguato ai loro bisogni<br />
(malloreddus, culurgiones, fregula e seadas?<br />
Cifraxiu?)<br />
- Migranti poche ore fa a Sanluri : "Qua non<br />
stiamo bene, vogliamo andare via!" Urla e<br />
minacce.<br />
- Navi di ogni nazione che continuano a sbarcare<br />
a Cagliari migliaia di migranti, che<br />
appena realizzano di essere in Sardegna<br />
vanno su tutte le furie e minacciano tutti<br />
come se fossero stati sbarcati nell'isola<br />
della Cayenna e, allo stesso modo di<br />
Papillon, cercano di lanciarsi in mare per<br />
scappare, come se la Sardegna fosse peggio<br />
delle coste libiche.<br />
Ma allora, mi domando, perché continuano a<br />
sbarcarci migliaia di migranti in Sardegna<br />
sapendo di farne degli infelici? Oltretutto<br />
stanno creando un grave danno all'autostima<br />
di noi sardi, che abbiamo sempre fatto della<br />
nostra proverbiale ospitalità il cavallo vincente<br />
di intere generazioni. Che dire poi<br />
della bellezza della nostra Terra, accessibile<br />
a tutti ma spesso proibitiva per noi poveri<br />
sardi? E del nostro cibo, onore e vanto della<br />
nostra terra, denigrato da un popolo<br />
migrante che dice di essere reduce da una<br />
grave carestia alimentare e dove anche le<br />
cavallette dovevano essere considerate commestibili,<br />
vogliamo parlarne? Io che sono<br />
Sardo e ne vado fiero, che discendo dal popolo<br />
nuragico, fatto di uomini forti e di guerrieri,<br />
che appartengo ad una cultura antica e<br />
autonoma, che considero l'insularità come<br />
un dono di Dio, che ho ritenuto ogni centimetro<br />
della mia Terra degno del paradiso<br />
terrestre, che ho fatto dei prodotti della mia<br />
Terra uno stile di vita alimentare, che considero<br />
il mare un'opportunità e non un vincolo,<br />
malgrado spostarsi verso il resto del<br />
mondo mi procuri grandi disagi e gravi<br />
sacrifici, che ho visto nella Sardegna i sacrifici<br />
dei miei avi e il futuro dei miei figli, che<br />
amo la mia Terra e che per amore l'ho voluta<br />
condividere con chiunque manifestasse il<br />
desiderio di venirci, che ho difeso contro<br />
tutti e sopratutto contro noi stessi, oggi mi<br />
sento deluso e offeso. Deluso e offeso come<br />
colui che per accontentare il suo prossimo,<br />
condivide la sua casa e divide il pane con i<br />
bisognosi, e scopre che il suo pane viene gettato<br />
per terra e la sua casa maledetta. La mia<br />
grande ospitalità, come quella di tutti i<br />
sardi, è a disposizione di chiunque ne abbia<br />
bisogno, ma non certo di chi non ne onora il<br />
sacrificio e il buon cuore. Stiano a casa loro,<br />
o vadano in posti dove si sentono più a loro<br />
agio. Noi questo abbiamo, e di questo siamo<br />
orgogliosi.<br />
Caro Fabio,<br />
Fabio Barbarossa-Cagliari -Per mail<br />
anche io amo la Sardegna che più di 50 anni fa<br />
mi venne assegnata come posto di lavoro.<br />
Anche io feci fatica ad integrarmi, per le difficoltà,<br />
allora molto più di oggi, di entrare nei<br />
gruppi e nei balli domenicali in famiglia. Lo<br />
Stato, per problemi di trasferimento di fondi, mi<br />
lasciò anche 4 mesi senza stipendio e non avevo<br />
nessuno che mi potesse aiutare. Ma ho tenuto<br />
duro e mi sono adeguato alla Sardegna ed ai<br />
sardi. Il mio collega piemontese di Cuneo, non<br />
ci riuscì nemmeno dopo tanti anni, pur sposando<br />
una sarda, ritenendo sempre di provenire da<br />
una Regione superiore. Oggi, che ho una moglie<br />
sardo-catalana e due figlie cagliaritane, amo la<br />
Sardegna molto più di tanti sardi pronti a denigrarla<br />
e, purtroppo, anche rovinarla come stanno<br />
facendo o hanno fatto molti politici, spesso<br />
servi del potere centrale. Spero che un giorno<br />
nasca un rigurgito di vero orgoglio, come il tuo<br />
e di tanti altri sardi che escano dal silenzio e<br />
creino una Sardegna libera da ogni condizionamento<br />
esterno, completamente autonoma in<br />
una Europa dei Popoli.<br />
LO SBANDAMENTO TOTALE<br />
Dovunque mi giro, il panorama non cambia.<br />
Umanità repressa, persecuzioni etniche,<br />
locali, personali. Un mondo che cambia<br />
aspetto. Tutto ciò che era, non è. Tutto<br />
ciò che è, non sarà più. Una corsa contro il<br />
tempo per fermare la scomparsa dell’umanità,<br />
così come l’abbiamo sempre<br />
conosciuta. Una sfida sul filo del rasoio per<br />
riaffermare concetti in disuso, ineluttabilmente<br />
indirizzati alla fine del tutto. A<br />
nulla servono ammonimenti, a nulla valgono<br />
manifestazioni di orrore. Tutto si<br />
assimila e si smaltisce. Tutto trova una collocazione<br />
nella mente collettiva, anche<br />
quando stride terribilmente con la<br />
coscienza personale. La negazione del<br />
passato è motivata da presunte necessità<br />
future. L’ottusità si sostituisce al patrimonio<br />
culturale dei popoli e la legge del più<br />
forte prevarica ogni possibilità di dialogo.<br />
Assistiamo ad una guerra totale, giustificabile<br />
solo da una demenza generale, dove il<br />
malato è più sano del curante. Il fine della<br />
stupidità giustifica i mezzi dell’idiozia. Un<br />
Machiavelli con il morbo di Alzheimer.<br />
Non sono un giornalista, e ne vado fiero,<br />
non sono un futurologo, e la cosa mi lusinga,<br />
non sono un politico, nessuno è perfetto.<br />
Sono solo un testimone del tempo. Un<br />
astante innocente catapultato a calci nel<br />
culo in una dimensione irreale, alla ricerca<br />
di una collocazione temporospaziale<br />
che, ahimè, non esiste più. Ho perso la<br />
strada, e a nulla servono le briciole di<br />
pane lasciate da Pollicino per tornare a<br />
casa. Gli avvoltoi hanno mangiato anche<br />
quelle. E in ogni caso ci sarà sempre un<br />
Orco, che con gli stivali delle sette leghe,<br />
cercherà di raggiungerci. Chiedo scusa a<br />
Charles Perrault per l’uso improprio del<br />
suo amato Pollicino. Buona fortuna a tutti.<br />
Fabio Barbarossa-Cagliari<br />
Posso commentare riportando il titolo di un<br />
libro di Gino&Michele, (Editore Feltrinelli)<br />
“Anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano”.<br />
Le formiche italiane, quei milioni di<br />
cittadini che hanno sudato una vita per<br />
crearsi una pensione che oggi non basta per<br />
campare; che hanno rinunciato a viaggi,<br />
vacanze, lussi, per farsi una casa e poterla<br />
lasciare un giorno ai figli e che molti, purtroppo,<br />
hanno perso per subire un fisco vorace<br />
che punisce chi ha vissuto come una formica<br />
pensando al domani ed alla vecchiaia;<br />
che si vedono prevaricati e impediti dall’uscire<br />
di casa per non subire scippi, borseggi,<br />
furti o, addirittura, occupata da extracomunitari;<br />
che non sono sicuri nemmeno barricati<br />
in casa perché tutti i ladri ed i delinquenti<br />
usciti dalle galere di mezzo mondo li<br />
abbiamo raccolti ed ospitati in nome di un<br />
finto solidarismo, ma servivano per arricchire<br />
personaggi in doppio petto, amici degli<br />
amici o prestanome di politici, responsabili<br />
di associazioni più a scopo di ladrocinio che<br />
senza scopo di lucro ebbene, questi milioni di<br />
italiani – rappresentati anche dalle nuove<br />
generazioni sempre più determinati a fare<br />
qualcosa, sono stufi di essere continuamente<br />
presi per i fondelli con chiacchiere e promesse<br />
con le quali si cerca di far passare per sviluppo<br />
una realtà completamente diversa,<br />
prima o poi si incazzeranno di brutto e, temo,<br />
possa venire una rivoluzione che, sull’esempio<br />
delle primavere arabe, possa finire nel<br />
sangue e la fine di una nazione.<br />
6<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
Gli esperti del Centro Antiveleni<br />
dell’Ospedale Niguarda di Milano hanno<br />
realizzato una favola per insegnare ai più<br />
piccoli, ma anche ai grandi, i pericoli dei<br />
funghi, in vista della stagione di raccolta<br />
È GIÀ TEMPO DI FUNGHI MA<br />
ATTENZIONE ALLE INTOSSICAZIONI<br />
Purtroppo, con l'inizio della stagione dei funghi,<br />
iniziano anche i ricoveri per intossicazione.<br />
In casi gravi, l'ingestione di funghi<br />
velenosi, può portare anche alla morte.<br />
Ai margini di Expo 2015, i massimi esperti italiani<br />
in materia hanno voluto offrire delucidazioni<br />
relative alla raccolta e al consumo dei funghi,<br />
nel corso di una breve conferenza intitolata<br />
“Funghi belli da vedere ma”, durante la quale il<br />
ministero della Salute ha deciso di fornire un<br />
rapido vademecum a tutti gli amanti delle specialità<br />
culinarie che abbondano sul nostro<br />
suolo. Un utile momento di informazione, per i<br />
grandi, come i per piccini.<br />
Nel corso dell'incontro è stato ricordato come,<br />
in caso di dubbio, è meglio no mangiare i funghi<br />
appena raccolti oppure sottoporli al vaglio<br />
degli esperti dell'Asl locale. Non tutti sanno,<br />
infatti, che in ogni Asl vi sono micologi professionisti.<br />
Durante l'incontro sono anche stati sfatati alcuni<br />
luoghi comuni, come quello che vuole il<br />
dolore alla pancia, dopo aver mangiato un<br />
fungo velenoso, legato alla sua effettiva pericolosità.<br />
La dottoressa Francesca Davanzano,<br />
responsabile del centro antiveleni dell'Ospedale<br />
Niguarda di Milano, ha infatti ricordato che i<br />
funghi più perniciosi tendono a rilasciare le loro<br />
tossine all'interno dell'organismo a distanza di<br />
ore dal consumo.<br />
E per i più piccoli una bella favola.<br />
“C’erano una volta una principessa, un giullare<br />
e un guardaboschi. E dei funghi, belli da vedere<br />
ma non sempre buoni da mangiare”: è l’avvio<br />
della favola educativa che gli esperti del Centro<br />
Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano<br />
hanno realizzato per insegnare ai più piccoli i<br />
pericoli dei funghi, in vista della stagione di raccolta.<br />
La principessa rappresenta “una raccoglitrice<br />
improvvisata di funghi, molto ingenua, che<br />
si fida troppo dei consigli di presunti esperti,<br />
rischiando di consumare funghi mortali”.<br />
Poi c’è chi, come il giullare Saltellino, dà cattivi<br />
consigli: “è un personaggio molto pericoloso,<br />
perché superficiale: crede di sapere tutto sui<br />
funghi ma in realtà non è esperto per niente”.<br />
Per fortuna, però, c’è anche chi, come il guardaboschi,<br />
“rappresenta il micologo, vero esperto<br />
di funghi, che controlla la loro commestibilità<br />
e consiglia come prepararli correttamente”,<br />
assicurando che la raccolta si svolga in tutta<br />
sicurezza.<br />
Comunque i bambini, così come le donne in<br />
gravidanza dovrebbero evitare i funghi.<br />
Attenzione poi a non esagerare con il consumo<br />
anche in caso di assoluta innocuità del prodotto<br />
dato che i funghi sono alimenti piuttosto<br />
nutrienti e non facilissimi da digerire.<br />
Infine, è bene essere scrupolosi anche con i<br />
funghi freschi acquistati in negozio: “Prima dell’acquisto<br />
bisogna verificare sempre che la cassetta<br />
o l’involucro abbiano un’etichetta che attesti<br />
il controllo micologico dell’Asl; e nel caso<br />
non ci sia, si consiglia di non acquistare il prodotto<br />
e di segnalare il fatto agli organi preposti<br />
al controllo degli alimenti”.<br />
Teatro Naturale<br />
8 N° 249 - LUGLIO-AGOSTO 2015 www.ilconsumatore.eu
LA TUA RUBRICA<br />
di Dottor Fabio Barbarossa<br />
Nel 1978, con la Legge 833/78, avviene il<br />
varo della Riforma Sanitaria, con la costituzione<br />
del SSN, nuova idea per superare il<br />
sistema mutualistico. Pochi anni dopo ci si<br />
rende conto che la spesa sanitaria cresce in una<br />
situazione finanziaria nazionale di non compatibilità<br />
e l’innovazione, assistenza ospedaliera,<br />
assistenza specialistica, assistenza farmaceutica,<br />
assistenza di base, elementi fondamentali di<br />
riorganizzazione sanitaria, continuano a mantenere<br />
caratteristiche mutualistiche.<br />
Nel 1992 una legge istituisce le Aziende<br />
Sanitarie (ASL). Aziende con autonomia gestionale,<br />
amministrativa contabile, che hanno<br />
come obiettivo correggere le criticità della riforma<br />
del 1978, perseguendo politiche di efficienza,<br />
risparmio, appropriatezza, lotta agli sprechi,<br />
soprattutto attraverso la separazione della<br />
gestione dalla politica.<br />
Criticità: quella economica diventa l’unica<br />
razionalità e l’etica perde la sua autonomia. La<br />
salute non dipende più dai diritti, ma dai mezzi<br />
a disposizione.<br />
Per correggere gli errori dell’aziendalizzazione,<br />
nasce la Riforma Ter. Parola d’ordine:<br />
Razionalizzare. Troppo potere ai Direttori generali.<br />
Liberare risorse dall’interno del sistema e<br />
riutilizzarle nel sistema stesso (appropriatezza,<br />
economicità). Nascono i LEA (Livelli Essenziali<br />
di Assistenza), consentita la libera professione<br />
dei medici all’interno degli ospedali<br />
(Intramoenia).<br />
Malgrado i LEA, crescono tutti i tipi di disuguaglianze<br />
tra i cittadini.<br />
Infine: Riforma del Titolo V della Costituzione.<br />
Lo Stato Centrale, i Comuni e le Province, mantengono<br />
solo poteri di indirizzo; tutto viene trasferito<br />
alle Regioni. Finisce il Sistema Sanitario<br />
Nazionale (SSN) e al suo posto nascono 21<br />
Sistemi Sanitari Regionali. Conseguenze:<br />
aumento della spesa, disuguaglianze, malasanità.<br />
Già nel 2008 il Professor Elio Borgonovi,<br />
Direttore del corso triennale “Gestione e<br />
Mentre tutto il mondo cerca di dotarsi<br />
di un Sistema Sanitario Pubblico,<br />
esempio Stati Uniti e Cina giusto per<br />
menzionare i più importanti, per garantire<br />
l’assistenza ad oltre un miliardo e<br />
mezzo di persone con stratosferici<br />
investimenti economici (150 miliardi di<br />
euro in Cina), il Governo di Renzi continua<br />
a cercare leggi e leggine con la<br />
politica prevalente del a risparmio a<br />
tutti i costi e puntando su un sistema<br />
sanitario improntato solo su strategie<br />
amministrative ed economiche e che<br />
non tengono conto delle grandi rivoluzioni<br />
sociali, sanitarie ed etiche<br />
RIFLESSIONI TECNICHE<br />
SULLA SANITÀ<br />
Organizzazione in Sanità” alla SDA - Bocconi, a<br />
cui mi onoro aver partecipato, nonché uno degli<br />
ideatori della legge di riforma 833, manifestava<br />
il suo pentimento per i risultati ottenuti. Disse<br />
allora che il SSN sarebbe imploso da li a 5 anni.<br />
Ci siamo quasi. In questi anni si è badato più al<br />
contenitore che al contenuto. Si è data poca<br />
importanza a pilastri come qualità, rischio,<br />
errore, umanizzazione, compliance, responsabilità.<br />
I ruoli sanitari sono stati burocratizzati<br />
all’esasperazione. Il ruolo dell’Ospedale è ancora<br />
definito da norme vecchie ed inadeguate.<br />
L’Università è inadeguata alla formazione di<br />
Medici appropriati alle necessità. Sono aumentate<br />
le conflittualità interprofessionali, è aumentato<br />
vertiginosamente il contenzioso legale e<br />
così pure la medicina difensiva. Solo dalla risoluzione<br />
o, perlomeno, dalla presa di coscienza<br />
di queste criticità, e non da ulteriori leggi o<br />
accorgimenti finanziari, si potrà di nuovo sperare<br />
in un Sistema Sanitario, equo e solidale,<br />
fiore all’occhiello e vanto della nazione Italiana.<br />
www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 9
PREGI E DIFETTI<br />
DEL PEPERONCINO<br />
Con la fine dell’estate e l’inizio<br />
dell’autunno, le piante<br />
di peperoncino danno i<br />
migliori frutti ed è relativamente<br />
facile trovarli sul<br />
mercato e possono essere<br />
consumati freschi. La pianta<br />
è originaria del continente<br />
americano ed è stato<br />
Cristoforo Colombo a portarla<br />
in Europa e da qui si è<br />
diffusa nel resto del<br />
mondo. Il suo impiego però<br />
è legato alla presenza di<br />
capsaicina che è la sostanza<br />
naturale responsabile<br />
della piccantezza. Proprio<br />
in funzione del contenuto<br />
di capsaicina i peperoncini<br />
vengono classificati secondo<br />
la scala di Scoville che<br />
parte da zero per il comune<br />
peperone ed arriva anche<br />
ad oltre 1 milione per i più<br />
piccanti Habanero. La proprietà<br />
piccante è legata al<br />
fatto che la capsaicina reagisce<br />
con i centri nervosi<br />
termorecettori provocando<br />
un senso di calore<br />
Al peperoncino sono attribuite diverse attività<br />
benefiche dovute alle diverse sostanze in esso<br />
contenute ( vitamine, sali minerali, ecc.). In<br />
particolare ha proprietà antiossidanti, una<br />
modica attività antibatterica. Degli studi condotti<br />
in vitro fanno ritenere che possa essere<br />
utile nella prevenzione di alcuni tipi di tumore.<br />
Molti ritengono che il peperoncino possieda<br />
proprietà afrodisiache, ma questo non è scientificamente<br />
provato.<br />
Il consumo di peperoncino è sconsigliato a chi<br />
ha problemi gastrici o intestinali quali le ulcere<br />
o il riflesso esofageo. Tuttavia alcuni ritengono<br />
che il consumo regolare di peperoncino possa<br />
contribuire a prevenire la comparsa di ulcere<br />
gastriche.<br />
Indipendentemente dagli aspetti salutistici e<br />
farmacologici, rimane il fatto che il peperoncino<br />
è un ottimo ingrediente di diverse specialità<br />
alimentari soprattutto del nostro meridione<br />
(n’duja, vari formaggi e salumi, prodotti da<br />
forno ed addirittura dei dolci).<br />
E’ anche un condimento di uso comune nella<br />
nostra cucina tradizionale nella preparazione di<br />
piatti particolarmente saporiti; in questi casi<br />
l’effetto positivo è quello di sostituire, almeno in<br />
parte, il sale.<br />
Il peperoncino si può facilmente conservare<br />
essiccato, sotto forma di salse, sotto olio o<br />
anche congelato. La conservazione è favorita<br />
dalla modesta attività antibiotica naturale che<br />
riduce il possibile sviluppo di batteri e funghi. In<br />
ogni caso, almeno per la conservazione sotto<br />
olio è buona norma un trattamento termico o<br />
l’aggiunta di aceto per eliminare il rischio della<br />
produzione di tossina butulinica.<br />
Le modalità di conservazione sopra riportate<br />
mantengono inalterata la capsaicina e quindi la<br />
“piccantezza; nel peperoncino essiccato c’è<br />
addirittura un aumento dovuto alla maggiore<br />
concentrazione della stessa capsaicina.<br />
E se abbiamo esagerato con il peperoncino? In<br />
questi casi l’”antidoto” è quello di bere latte o<br />
mangiare formaggi freschi o yogurt che almeno<br />
in parte assorbono la capsaicina.<br />
Insomma mangiare alimenti conditi con il<br />
peperoncino è piacevole e può anche fare bene<br />
alla salute; l’importante è non eccedere!<br />
di Agostino Macrì<br />
Altra azione molto importante è quella rubefacente,<br />
ovvero un effetto vasodilatatore e<br />
congestionante sui tessuti con cui viene a<br />
contatto.<br />
Nella medicina tradizionale pomate o soluzioni<br />
oleose di peperoncino venivano usate applicandole<br />
sulle zone cutanee colpite tra traumi o<br />
nelle forme reumatiche ed artrosiche.<br />
L’effetto rubefacente si ottiene anche a carico<br />
delle mucose dell’apparato digerente che viene<br />
“stimolato” ad una maggiore attività.<br />
10<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
Dallo scorso 13 agosto sono entrate in vigore le nuove regole<br />
previste dal decreto attuativo (decreto 20 giugno 2014)<br />
dell’art. 4 della legge n. 77/2011 sulla preparazione,<br />
il confezionamento e la distribuzione dei prodotti<br />
ortofrutticoli di IV gamma, ossia su<br />
quei prodotti freschi pronti per il consumo,<br />
come le insalate in busta,<br />
preparati freschi pronti da cuocere<br />
per minestroni o contorni,<br />
macedonie in vasetto.<br />
Tra i nuovi obblighi,<br />
quello di mantenere i<br />
prodotti ortofrutticoli<br />
ad una temperatura<br />
inferiore a<br />
8°C. Questo vuol<br />
dire che in alcuni<br />
supermercati<br />
e negozi non<br />
attrezzati con<br />
frigoriferi adatti,<br />
le insalate pronte<br />
potrebbero sparire,<br />
almeno nel breve<br />
periodo<br />
CONOSCI LE NUOVE<br />
REGOLE<br />
SULLE INSALATE IN BUSTA?<br />
di Agostino Macrì<br />
Sono prodotti che si sono affermati sul mercato<br />
per la loro comodità e praticità, anche<br />
se, ovviamente, queste qualità si pagano. Le<br />
nuove disposizioni sono un passo avanti in<br />
materia di sicurezza alimentare e verso la trasparenza<br />
e la corretta informazione del consumatore.<br />
Un rafforzamento delle sue tutele,<br />
anche se alcune previsioni potranno comportare<br />
un aumento dei costi.<br />
E’ fondamentale che le autorità di controllo<br />
competenti facciano controlli a tappeto per verificare<br />
la corretta applicazione delle nuove regole;<br />
i consumatori che riscontrassero delle irregolarità,<br />
poi, possono segnalarcele all’indirizzo<br />
email: info@ilconsumatore.eu.<br />
Di seguito le principali nuove regole che il consumatore<br />
può e deve controllare:<br />
1) Nei supermercati e nei negozi i prodotti ortofrutticoli<br />
di IV gamma dovranno essere mantenuti<br />
ad una temperatura inferiore a 8°C.<br />
2) E’ consentita l’aggiunta di ingredienti di origine<br />
vegetale non freschi o secchi, ma in<br />
quantità non superiore al 40% del prodotto<br />
finito.<br />
3) Sulla confezione dovranno essere riportate,<br />
“in un punto evidente dell’etichetta, in modo<br />
da essere facilmente visibili e chiaramente<br />
leggibili“:<br />
a) “prodotto (oppure il tipo di prodotto, ad es.<br />
insalata) lavato e pronto per il consumo“, o<br />
“prodotto lavato e pronto da cuocere“;<br />
b) le istruzioni per l’uso per i prodotti da cuocere;<br />
c) la dicitura: “conservare in frigorifero a temperatura<br />
inferiore agli 8°C“;<br />
d) la dicitura: “consumare entro due giorni dall’apertura<br />
della confezione e comunque non<br />
oltre la data di scadenza“, a meno che il prodotto<br />
è da cuocere nella confezione integra.<br />
Non ci saranno più equivoci, insomma, sulla<br />
durata dell’insalata una volta aperta la confezione.<br />
www.ilconsumatore.eu N° 249 - LUGLIO-AGOSTO 2015 11
Il numero totale di campioni analizzato è stato<br />
di poco superiore a 6 mila (6359 campioni).<br />
Un numero apparentemente basso ma sulla<br />
base del “The 2012 European Union Report on<br />
Pesticide Residues in Food”, relativo all'anno<br />
precedente, l'Italia è tra le nazioni che eseguono<br />
più controlli, aumentando le tipologie di alimenti<br />
sotto esame (146 contro 132 degli anni<br />
passati) e anche il numero di campioni analizzati.<br />
A farla da padrone, dal punto di vista dei<br />
controlli è l'ortofrutta. Il numero di campioni di<br />
ortofrutticoli prelevati in totale da tutte le autorità<br />
sono 5525 mentre i campioni con residui<br />
superiori ai limiti massimi di residui è risultato<br />
pari a 45 (22 di frutta e 23 di ortaggi) con una<br />
percentuale di irregolarità uguale a 0.8%.<br />
Sono considerati irregolari i campioni che<br />
superano i limiti massimi di residui (LMR) stabiliti<br />
dal Regolamento comunitario 396/2005.<br />
Nell’ambito dei campioni regolari il numero di<br />
campioni privi di residui è pari a 3065 (55,5%),<br />
il numero di campioni con residuo entro il limite<br />
legale è pari a 2415 (43,7%).<br />
Confrontando i dati relativi al 2013 con quelli<br />
degli anni precedenti, risulta evidente come la<br />
percentuale di irregolarità negli ortofrutticoli<br />
abbia subito un progressivo decremento passando<br />
dal 2,3% del 1995 al 0,8 % del 2013.<br />
Una particolare attenzione è rivolta all’esame<br />
dei campioni di ortofrutticoli contenenti più<br />
12<br />
Le percentuali di irregolarità<br />
rilevate dal Ministero della<br />
Salute sono state minime.<br />
I campioni con residui di<br />
prodotti fitosanitari sotto<br />
le soglie fissate dalle<br />
normative sono stati<br />
invece circa la metà del<br />
totale. Unica eccezione<br />
i baby food.<br />
Il Ministero della<br />
Salute ha da pochi giorni<br />
pubblicato il rapporto sui<br />
controlli ufficiali<br />
di prodotti fitosanitari<br />
negli alimenti, relativo<br />
all'anno 2013<br />
QUALI RISCHI<br />
PER LE CONTAMINAZIONI DEI<br />
PRODOTTI ALIMENTARI IN ITALIA?<br />
principi attivi, che dall’elaborazione dei dati del<br />
2013 risultano essere pari a 1352, il 24,5%<br />
rispetto al totale dei campioni analizzati.<br />
Relativamente ai risultati nazionali su cereali,<br />
oli e vino, su 1441 campioni analizzati, 1 soltanto<br />
è risultato non regolamentare, con una<br />
percentuale pari all’ 0,1%. Considerando i campioni<br />
regolamentari risulta che i campioni privi<br />
di residuo sono stati il 75% del totale mentre il<br />
24,9 % sono risultati presentare residui nei<br />
limiti legali. Per l’olio di oliva il 91,6% dei campioni<br />
analizzati è privo di residui rilevabili e<br />
l’8.4% presenta residui al di sotto del limite.<br />
Per il vino il 60.6% dei campioni analizzati è<br />
risultato privo di residui rilevabili mentre il<br />
39.4% ha presentato residui inferiori ai limiti.<br />
Sono stati inoltre esaminati 58 campioni di<br />
baby food e 2334 campioni di “altri prodotti e<br />
varie”. I campioni di baby food sono risultati<br />
tutti regolamentari e senza residui. L' 87.2%<br />
degli altri prodotti esaminati ha riguardato campioni<br />
senza residui, il 12.5% ha riguardato campioni<br />
con residui al di sotto del limite e lo 0.3%<br />
è risultato superare i limiti massimi di residui.<br />
Globalmente, risulta che sono stati analizzati<br />
9358 campioni di frutta, ortaggi, cereali, olio,<br />
vino, baby food e altri prodotti. Di cui 50 sono<br />
risultati non regolamentari, con una percentuale<br />
di irregolarità estremamente contenuta, pari<br />
allo 0.5%. Complessivamente, come per gli<br />
scorsi anni, i risultati dei controlli ufficiali italiani<br />
continuano ad essere in linea con quelli rilevati<br />
negli altri Paesi dell’Unione Europea e indicano<br />
un elevato livello di protezione del consumatore.<br />
“The 2013 European Union Report on<br />
Pesticide Residues in Food” relativo al monitoraggio<br />
di residui di pesticidi in prodotti di origine<br />
vegetale nell’Unione europea, pubblicato<br />
dall'Efsa, mostra che sono stati analizzati 80967<br />
campioni. Di questi il 98.5% non presentava<br />
residui al di sopra dei limiti massimi di residui<br />
mentre 1.5 % presentava residui al di sopra dei<br />
limiti massimi di residui. Relativamente al livello<br />
di esposizione della popolazione italiana con<br />
la dieta, le stime di assunzione elaborate con i<br />
dati relativi ad anni precedenti, ma simili nei<br />
risultati, indicano che i residui dei singoli pesticidi<br />
ingeriti ogni giorno dal consumatore rappresentano<br />
una percentuale molto modesta dei<br />
valori delle dosi giornaliere accettabili delle singole<br />
sostanze attive e molto al di sotto del livello<br />
di guardia preso come riferimento per assicurare<br />
la qualità igienico-sanitaria degli alimenti.<br />
Infine è bene ricordare che il superamento<br />
occasionale di un limite legale non comporta<br />
necessariamente un pericolo per la salute, ma<br />
il superamento di una soglia legale tossicologicamente<br />
accettabile.<br />
di T N - TeatroNaturale.it)<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
Gli alimenti di<br />
qualsiasi genere<br />
non possono contenere<br />
il virus Hiv,<br />
né tantomeno<br />
causare un’infezione<br />
da questo<br />
virus.<br />
Informazioni del<br />
tipo: “Attenzione<br />
a mangiare carne,<br />
c’è una contaminazione<br />
da virus<br />
dell’Hiv. Sequestri<br />
in tutta Italia"<br />
sono quindi da<br />
ritenersi assolutamente<br />
infondate<br />
NUOVA BUFALA SU FACEBOOK:<br />
CARNE INFETTA<br />
DA VIRUS DELL'HIV<br />
Purtroppo il mondo di Facebook, ma più in<br />
generale quello del web, è pieno anche di<br />
falsi, ovvero di notizie creae ad arte per attirare<br />
l'attenzione e qualche click.<br />
Un anno fa circa vi informammo della diffusione<br />
di virus attraverso articoli scandalistici: Sul<br />
web tornano a rincorrersi allarmi su additivi<br />
tossici e a spopolare video letteralmente virali.<br />
Oggi, invece, dobbiamo ragguagliarvi su un'altra<br />
notizia falsa, che sta spopolando su Facebook, si<br />
presunte infezioni di carne con il virus dell'Hiv.<br />
Carne all'Aids. Pochi i commenti che smascherano<br />
la truffa, molti quelli preoccupati e in<br />
cerca di ulteriori informazioni, oltre alla solita<br />
minoranza di complottisti.<br />
La notizia di carne infetta con il virus dell'Hiv è<br />
falsa, come affermato dagli esperti dell'Istituto<br />
Superiore di Sanità.<br />
Informazioni del tipo: “Attenzione a mangiare<br />
carne, c’è una contaminazione da virus dell’Hiv.<br />
Sequestri in tutta Italia" sono quindi da ritenersi<br />
assolutamente infondate. Nessun sequestro e<br />
soprattutto la carne che compriamo al supermercato<br />
non può essere contaminata con<br />
l'Aids.<br />
Gli alimenti di qualsiasi genere non possono<br />
contenere il virus Hiv, né tantomeno causare<br />
un’infezione da questo virus.<br />
Il virus Hiv è infatti in grado di infettare solo<br />
l’uomo e alcune specie di scimmia e si inattiva<br />
www.ilconsumatore.eu<br />
rapidamente quando esposto all’aria aperta. Le<br />
uniche vie di contagio di questa infezione<br />
rimangono pertanto i rapporti sessuali con persone<br />
che vivono con l’Hiv non protetti da preservativo,<br />
lo scambio immediato di sangue<br />
infetto tramite siringa, nonché la trasmissione<br />
verticale da madre Hiv positiva a figlio.<br />
Per qualsiasi dubbio e richiesta di chiarimenti<br />
gli esperti invitano a chiamare il Telefono Verde<br />
AIDS e IST 800 861 061 (Unità Operativa<br />
Ricerca psico-socio-comportamentale,<br />
Comunicazione, Formazione - RCF -<br />
Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed<br />
Immunomediate - Istituto Superiore di Sanità),<br />
attivo dal lunedi al venerdi dalle ore 13.00 alle<br />
18.00 o a consultare il sito (www.uniticontrolaids.it).<br />
Teatro Naturale<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 13
È LA VITAMINA E<br />
<strong>IL</strong> SEGRETO DI UN OCCHIO GIOVANE<br />
E SANO<br />
Alimenti come broccoli, spinaci,<br />
semi, germe di grano,<br />
noci e olio d’oliva, ricchi di<br />
vitamina E, aiutano a mantenere<br />
l'occhio sano e giovane.<br />
Una dieta ricca di<br />
vitamina E riduce il rischio<br />
di cataratta legata all’età<br />
del 27 per cento<br />
14<br />
Èla vitamina E il segreto per una vista<br />
acuta anche da anziani. Dai risultati di<br />
una review condotta dalla University<br />
Medical College, in Cina e pubblicata sulla<br />
rivista Public Health Nutrition, emerge che la<br />
Vitamina E riduce il rischio di cataratta, una<br />
malattia degli occhi legata all’opacizzazione<br />
del cristallino, un fenomeno che si verifica<br />
con l’avanzare dell’età.<br />
Dai 27 studi presi in esame, che hanno interessato<br />
245mila persone, è emerso che adeguati<br />
livelli di tocoferolo nel siero sembra<br />
avere un effetto protettivo nei confronti delle<br />
patologie oculari e che assumere vitamina E<br />
dagli alimenti e dagli integratori ridurrebbe il<br />
rischio di sviluppare cataratta del 27%.<br />
Tutto merito della vitamina E che è contenuta<br />
in abbondanza in alimenti come broccoli,<br />
spinaci, semi, germe di grano, noci e olio d’oliva.<br />
In particolare proprio l'extra vergine sembra<br />
una buona fonte di vitamina E, anche in<br />
considerazione dell'alta degradabilità del<br />
composto nelle verdure. Sia il congelamento<br />
che la cottura riducono significativamente gli<br />
apporti di vitamina E.<br />
“I risultati del nostro studio hanno importanti<br />
implicazioni cliniche e sanitarie per quanto<br />
riguarda la prevenzione della cataratta legata<br />
all’età - spiega Yufei Zhang, autore della ricerca<br />
- una diminuzione statisticamente significativa<br />
del rischio di svilupparla è stata evidenziata<br />
con un sempre maggiore apporto dietetico<br />
di vitamina E, a partire da 7 mg al giorno“.<br />
di C. S. - TeatroNaturale.it<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
UN CEREALE DIGERIB<strong>IL</strong>E<br />
ANCHE PER CHI È<br />
INTOLLERANTE AL GLUTINE<br />
Ricercatori dell’Isa-Cnr<br />
e Ibp-Cnr hanno dimostrato<br />
che il piccolo farro contiene<br />
un glutine più digeribile<br />
rispetto al grano tenero<br />
e potrebbe essere adatto<br />
per soggetti sensibili<br />
a questa sostanza<br />
Il grano monococco, ossia il Triticum<br />
monocccum, anche noto come piccolo farro,<br />
pur essendo un cereale che contiene glutine,<br />
cioè la sostanza proteica che in soggetti geneticamente<br />
predisposti scatena allergie e intolleranze,<br />
potrebbe essere un alimento adatto a<br />
prevenire la celiachia. Sembra una contraddizione,<br />
si tratta invece della conclusione a cui è<br />
giunto un team di ricercatori del Consiglio<br />
nazionale delle ricerche coordinati da<br />
Gianfranco Mamone dell’Istituto di scienze dell’alimentazione<br />
(Isa-Cnr) di Avellino e da<br />
Carmen Gianfrani dell’Istituto di biochimica<br />
delle proteine (Ibp-Cnr) di Napoli con un articolo<br />
pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition<br />
16<br />
and Food Research.<br />
“Il monococco, le cui origini risalgono a diecimila<br />
anni fa, è un frumento con un genoma più<br />
semplice rispetto agli altri cereali e ha costituito<br />
la base della dieta delle popolazioni agricole per<br />
migliaia di anni, sostituito poi in gran parte dal<br />
grano tenero e duro, più produttivi e di facile<br />
trebbiatura”, spiega Mamone. “Con il nostro<br />
studio abbiamo scoperto che varietà antiche di<br />
questo cereale contengono un glutine più fragile<br />
e dunque più digeribile e meno tossico rispetto<br />
al grano tenero (Triticum aestivum). La<br />
riproduzione in vitro del processo di digestione<br />
gastrointestinale, seguita dall’analisi proteomica<br />
e dalla valutazione della tossicità immunologica<br />
su biopsie intestinali e cellule linfocitarie<br />
prelevate da soggetti celiaci, ha dimostrato che<br />
la parte proteica del glutine, dannosa per i celiaci,<br />
è in gran parte distrutta durante il processo<br />
di digestione del grano monococco, contrariamente<br />
a quanto succede per il glutine del grano<br />
tenero”.<br />
Una notizia positiva dunque, solo però in termini<br />
di prevenzione. “Seppur notevolmente meno<br />
dannoso, il monococco non è comunque idoneo<br />
per pazienti che hanno già manifestato la<br />
celiachia”, puntualizza Gianfrani. “Invece,<br />
potrebbe avere effetti benefici sullo sviluppo<br />
della malattia in soggetti ad alto rischio di celiachia.<br />
Infatti, dal momento che esiste una stretta<br />
correlazione tra la quantità di glutine assunta<br />
e la soglia per scatenare la reazione infiammatoria<br />
avversa, un’azione preventiva potrebbe<br />
essere quella di utilizzare grani con minor contenuto<br />
di glutine. Pertanto un grano come il<br />
monococco che contiene un glutine più digeribile,<br />
e dunque meno nocivo, potrebbe essere<br />
un valido strumento per la prevenzione di questa<br />
patologia”.<br />
A beneficiare di un dieta a base di piccolo farro<br />
sarebbero, secondo i ricercatori, anche i soggetti<br />
con sensibilità al glutine. “Oggi sappiamo che<br />
gli alimenti a base di grano monococco sono<br />
ben tollerati anche da chi soffre di questo disturbo<br />
alimentare, che ha caratteristiche diverse<br />
dalla celiachia. Quindi, il prossimo passo della<br />
ricerca sarà eseguire gli esperimenti direttamente<br />
sui soggetti intolleranti per avere la conferma<br />
della minore tossicità del monococco e<br />
riportare sulla nostra tavola un grano antico”,<br />
concludono i ricercatori.<br />
di C. S. - teatroNaturale.it<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
In tempo di crisi<br />
sono cambiate le<br />
abitudini di acquisto<br />
dei consumatori, sempre<br />
più costretti a spendere<br />
di meno. Anche il budget<br />
per la spesa alimentare si è<br />
ridotto drasticamente e sono<br />
diventati protagonisti i<br />
discount, che rafforzano notevol<br />
mente la loro quota di mercato<br />
SPESA AL DISCOUNT:<br />
QUALCHE CONSIGLIO<br />
di Martina Bernardi<br />
La strategia commerciale del discount è<br />
molto semplice: vendere prodotti a costi<br />
inferiori rispetto a quelli analoghi commercializzati<br />
in altre tipologie di punti vendita.<br />
L’obiettivo è raggiunto attraverso precise scelte<br />
gestionali e di marketing finalizzate all’abbattimento<br />
dei costi, come ad esempio: vendita di<br />
prodotti di marche non conosciute, minore<br />
assortimento dei prodotti, superfici dei locali<br />
non troppo ampie, riduzione delle spese destinate<br />
all’allestimento dei locali e al personale.<br />
Al momento dell’acquisto il proposito comune<br />
è quello di “fare l’affare” a pari qualità e ad un<br />
costo più contenuto; ciò che desta maggiore<br />
preoccupazione ai consumatori è il primo<br />
aspetto, quello legato alla qualità degli alimenti<br />
perché sottintende garanzia, sicurezza e salute.<br />
Certamente il risparmio è evidente, mentre non<br />
è detto che la merce acquistata sia di scarsa<br />
qualità; questi due aspetti non viaggiano in<br />
parallelo anche perché parte degli alimenti in<br />
vendita sono prodotti da grandi aziende, ma<br />
commercializzati con marchi e imballaggi differenti.<br />
Inoltre il costo dei prodotti dipende da numerosi<br />
aspetti, ad esempio: la qualità degli ingredienti,<br />
i costi di produzione, di commercializzazione<br />
e di distribuzione, gli spot pubblicitari, la<br />
collocazione all’interno del locale, ecc..<br />
Al discount, per una spesa intelligente e vantaggiosa<br />
è bene seguire, oltre al proprio buon<br />
senso, alcuni semplici consigli:<br />
– leggere attentamente le etichette degli alimenti<br />
che devono essere complete e conformi<br />
alla normativa vigente;<br />
– verificare che le informazioni riportate in etichetta<br />
siano in lingua italiana e soprattutto la<br />
presenza dell’elenco degli ingredienti;<br />
– controllare la data di scadenza dei prodotti, in<br />
particolar modo quelli in offerta;<br />
– nei reparti “carni” e “prodotti freschi” (pasta<br />
fresca, salumi, affettati, formaggi, latticini,<br />
yogurt) verificare la data di confezionamento<br />
e la data di scadenza, in modo tale da scegliere<br />
quelli più freschi;<br />
– per i prodotti freschi confezionati con pellicola<br />
trasparente, controllare visivamente l’assenza<br />
di eventuali fenomeni di deterioramento;<br />
– verificare l’integrità della confezione.<br />
www.ilconsumatore.eu N° 249 - LUGLIO-AGOSTO 2015 17
Una ricerca dell'Università californiana di San<br />
Diego sostiene che l'assunzione di acidi grassi<br />
idrogenati trans, contenuti in alcune margarine<br />
e in molti grassi utilizzati dall'industria alimentare,<br />
farebbe perdere la memoria agli<br />
uomini di età inferiore ai 45 anni<br />
Igrassi idrogenati trans usati nei prodotti<br />
comunemente dalle industrie alimentari per<br />
dare più sapore, consistenza e durata ai cibi,<br />
soprattutto prodotti da forno e dolciumi ma presenti<br />
anche in molti snack salati, fanno male<br />
alla salute.<br />
Erano già noti i danni provocati al sistema cardiocircolatorio<br />
e l'azione pro infiammatoria, ma<br />
ora i ricercatori dell'Università californiana di<br />
San Diego hanno rivelato la loro azione dannosa<br />
a carico del cervello. Secondo gli scienziati americani,<br />
l'assunzione dei grassi incriminati farebbe<br />
perdere la memoria negli uomini di età inferiore<br />
ai 45 anni, cioè persone di mezza età,<br />
generalmente non soggette a un rapido decadimento<br />
della capacità mnemonica.<br />
Gli autori dello studio, nel lavoro pubblicato su<br />
PlosOne, hanno ricordato che "si tratta di<br />
sostanze già ritenute responsabili di effetti negativi<br />
sui profili dei lipidi del sangue, sulle funzioni<br />
metaboliche, sull'insulino-resistenza , sulle<br />
infiammazioni, sulla salute del cuore e generale".<br />
I ricercatori hanno studiato le abitudini alimentari<br />
di circa mille uomini 45enni e più giovani,<br />
tutti in buona salute e senza patologie croniche,<br />
sottoponendoli a dei test di memoria.<br />
Gli autori hanno scoperto che per ogni grammo<br />
di grassi trans assunto al giorno si perdono 0,76<br />
parole. Gli uomini abituati a consumare circa 16<br />
grammi di acidi grassi trans ogni giorno ha infatti<br />
indovinato circa 16 parole in meno rispetto<br />
alla media e quelli abituati a consumarne circa<br />
SALUTE<br />
DEL CUORE<br />
E DEL CERVELLO<br />
COMPROMESSA<br />
DAI GRASSI<br />
IDROGENATI<br />
TRANS<br />
28, ha indovinato 21 parole in meno rispetto alla<br />
media.<br />
Anche i danni provocati dai grassi saturi sono<br />
gravi: fino a 12 parole in meno ricordate al giorno<br />
per chi assumeva grassi saturi, in confronto<br />
a chi non ne consumava affatto.<br />
"La nostra scoperta dimostra come tali sostanze<br />
intaccano le funzioni del sistema nervoso centrale,<br />
modificando i processi cognitivi. Secondo il<br />
Centers of distasse control, ridurre il consumo<br />
di tali grassi potrebbe prevenire dai 10.000 ai<br />
20.000 attacchi di cuore e dai 3.000 ai 7.000<br />
morti per patologie cardiache all’anno negli Stati<br />
Uniti" precisano gli autori dell'indagine.<br />
di R. T. - Teatronaturale.it<br />
INFARTO: SCOPERTA LA PROTEINA<br />
CHE RIPARA <strong>IL</strong> CUORE<br />
di Lucia Limiti<br />
Si chiama follistatina-like 1 (FSTL1) e su<br />
topi e maiali si è rivelata in grado di riparare<br />
il cuore dopo un infarto stimolando<br />
la formazione di nuove cellule del muscolo<br />
cardiaco.<br />
Questa incredibile scoperta condotta da un<br />
team di ricercatori dell’Università di Stanford<br />
coordinati da Pilar Ruiz Lozano e pubblicata<br />
sulla rivista Nature, potrebbe aprire una<br />
nuova pagina nella terapia dell’infarto. Il<br />
cuore dei mammiferi non è infatti capace di<br />
auto-ripararsi completamente dopo una<br />
grave perdita di cellule cardiache che si ha in<br />
seguito ad un infarto. Finora poco o nulla si<br />
sapeva sui fattori che limitano la rigenerazione<br />
delle cellule del muscolo cardiaco ma i<br />
ricercatori hanno scoperto che nei cuori sani,<br />
a differenza di quelli infartuati, questa proteina<br />
si trova sull’epicardio, cioè la membrana<br />
che circonda la parete del cuore.<br />
Mettendo negli animali infartuati una sorta di<br />
cerotto bio-ingegnerizzato, in grado di imitare<br />
il tessuto dell’epicardio e di funzionare come<br />
una ‘fonte’ di questa proteina , il team ha<br />
dimostrato che la follistatina-like 1 inducendo<br />
la crescita delle cellule del miocardio migliora<br />
le funzioni cardiache e la sopravvivenza. Ciò<br />
suggerisce – conclude lo studio – che ripristinare<br />
la presenza della FSTL1 nell’epicardio<br />
può essere un modo efficace per rigenerare il<br />
cuore infartuato, aprendo nuove possibilità<br />
terapeutiche.<br />
fonte: Popular Science<br />
www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 19
Uno studio<br />
dell’Università<br />
dell’Iowa spiega<br />
come e perché le<br />
bucce di mele e di<br />
pomodori sono capaci<br />
di fermare l’invecchia<br />
mento dei muscoli.<br />
Gli effetti già dopo<br />
due mesi<br />
UNA MELA AL GIORNO LEVA<br />
<strong>IL</strong> MEDICO DI TORNO: ECCO PERCHÈ<br />
Il vecchio detto: una mela al giorno leva il<br />
medico di torno, si rivela sempre più vero.<br />
Nelle bucce di mela infatti è contenuto un<br />
composto capace di fermare l'invecchiamento<br />
dei nostri muscoli.<br />
Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori<br />
dell’Università dell’Iowa, pubblicato sul Journal<br />
of Biological Chemistry, ha scoperto una proteina<br />
alla base della riduzione della massa muscolare,<br />
e della perdita di forza, caratteristici dell’invecchiamento.<br />
Si tratta di una proteina contraddistinta<br />
dalla sigla ATF4, un fattore di trascrizione<br />
che altera l’espressione di alcuni geni<br />
a livello del muscolo scheletrico, causando in<br />
questo modo una ridotta sintesi proteica, e di<br />
conseguenza una riduzione della massa e della<br />
forza muscolare. I ricercatori hanno individuato<br />
due composti naturali in grado di ridurre l'attività<br />
di ATF4. Uno è l'acido ursolico, che si trova<br />
nella buccia della mela, e l'altro è la tomatidina,<br />
che si trova invece nei pomodori verdi.<br />
I risultati suggeriscono che l’acido ursolico e la<br />
tomatidina potrebbero essere utilizzati per contrastare<br />
la perdita di massa e di forza muscolare<br />
negli anziani.<br />
“Riducendo l’attività dell’ATF4 – ha spiegato<br />
Christopher Adams, professore di Medicina<br />
Interna, presso l’Università dell’Iowa e capo del<br />
team di ricerca - l’acido ursolico e la tomatidina<br />
consentono al muscolo scheletrico di riprendersi<br />
dagli effetti dell’invecchiamento”<br />
I primi test condotti su cavie da laboratorio<br />
dimostrano che l'acido ursolico e la tomatidina<br />
riducono drasticamente la debolezza e l'atrofia<br />
muscolare associata all'età, aumentando la<br />
massa muscolare del 10% e la qualità muscolare<br />
del 30% dopo appena due mesi.<br />
di C. S. - TeatroNaturale.it<br />
Sempre più popolari, nei<br />
mercati di nicchia globali,<br />
gli oli vegetali che hanno<br />
proprietà salutistiche.<br />
Non c'è solo l'extra vergine<br />
d'oliva. Anche l'olio d'argan<br />
è apprezzato.<br />
Quale fa meglio<br />
alla salute?<br />
GLI OLI DELLA<br />
SALUTE, MEGLIO<br />
QUELLO D’ARGAN O<br />
L’EXTRA VERGINE<br />
OLIVA?<br />
20<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
LE MACCHINETTE PER <strong>IL</strong> CAFFÈ<br />
SONO UN COVO DI BATTERI<br />
ALCUNI CONSIGLI PER LA PULIZIA<br />
di Beniamino Bonardi<br />
Le macchinette per il caffè devono essere mantenute<br />
pulite per evitare batteri e muffe<br />
La rete televisiva statunitense CBS ha effettuato dei test<br />
su alcune macchinette per caffè, scoprendo che possono<br />
essere uno dei luoghi più ricchi di germi della cucina.<br />
Infatti, se non vengono pulite regolarmente, diventano<br />
un rifugio per muffe e batteri, tra cui Escherichia<br />
coli, stafilococco, streptococco, pseudomonas aeruginosa.<br />
I batteri sono stati rilevati sia nell’acqua, sia nelle<br />
parti interne della macchina.<br />
Il primo consiglio che viene dato, se non si usa la macchinetta<br />
per caffè da diversi giorni, è di fare diverse erogazioni<br />
di acqua calda, per rimuovere l’acqua stagnante,<br />
dove i batteri si riproducono in gran numero. Invece,<br />
per prevenire la formazione di muffa e di batteri, i consigli<br />
sono di pulire la macchina regolarmente, pulire le<br />
superfici con acqua e aceto, in particolare quelle rimovibili,<br />
dove si accumulano i resti del caffè e le capsule<br />
usate. Inoltre, viene consigliato di usare acqua filtrata<br />
anziché quella del rubinetto, cambiare l’acqua dopo<br />
ogni utilizzo, alzare il coperchio per far arieggiare la<br />
macchina, pulire la macchina ogni giorno con uno strofinaccio<br />
e maneggiarla con le mani pulite.<br />
Ilfattoalimentare.it<br />
L<br />
'olio d'argan sta diventando sempre più<br />
popolare nei mercati alimentari di nicchia<br />
globali per le sue proprietà salutistiche.<br />
L'olio di argan è l'olio estratto dai semi della<br />
pianta di Argania spinosa, endemica nella<br />
zona sud del Marocco. La raccolta dei frutti<br />
della pianta di Argania spinosa avviene nei<br />
mesi di giugno e luglio, occasionalmente, solo<br />
in alcune zone, nel mese di febbraio.<br />
Similmente all'olio vergine di oliva anche quello<br />
di argan viene estratto mediante procedimenti<br />
meccanici. Le mandorle ottenute dall’apertura<br />
dei noccioli vengono lavorate attraverso<br />
una tramoggia che le macina e spreme progressivamente.<br />
L'olio ottenuto viene quindi filtrato.<br />
Una moderna macchina può estrarre<br />
sino a 10 litri per ora. Per ottenere l’olio di<br />
Argan per uso alimentare è necessario tostare<br />
preventivamente i semi.<br />
Gli acidi grassi che compongono gli acilgliceridi<br />
sono principalmente l’acido oleico (43-<br />
49%) e l’acido linoleico (29-36%). La parte<br />
insaponificabile che rappresenta il restante 1%<br />
è composta da carotene, tocoferolo (vitamina<br />
E), alcoli triterpenici, steroli, xantofilline e<br />
polifenoli. Proprio sui polifenoli si è concentrata<br />
l'attenzione del CNR iberico che ha voluto<br />
capire e valutare la biodisponibilità del contenuto<br />
di polifenoli e antiossidanti dell'olio di<br />
argan dopo digestione in vitro (con cellule<br />
Caco-2), in comparazione con l'extra vergine.<br />
Analoga comparazione è stata svolta sul ruolo<br />
bioprotettivo della frazione di olio bioaccessibile<br />
contro lo stress ossidativo indotto.<br />
Come era immaginabile, la<br />
digestione in vitro ha fatto<br />
aumentare il contenuto fenolico<br />
e l'attività antiossidante dell'olio<br />
bioaccessibile rispetto a<br />
quello iniziale. L'incremento<br />
percentuale maggiore è stato<br />
dell'olio di argan ma, come<br />
valori assoluti, l'olio extra vergine<br />
possedeva una maggiore<br />
quantità di polifenoli. I polifenoli<br />
dell'olio di argan erano<br />
però assorbiti in proporzione<br />
maggiore dalle cellule Caco-2<br />
in vitro rispetto all'olio di oliva, anche se la differenza<br />
nell'attività antiossidante erano minima.<br />
I ricercatori spagnoli hanno concluso che<br />
entrambi gli oli hanno la capacità di proteggere<br />
le cellule contro l'ossidazione, limitando i<br />
danni e riducendo la generazione di composti<br />
reattivi all’ossigeno.<br />
di R. T. - Teatronaturale.it<br />
www.ilconsumatore.eu N° 249 - LUGLIO-AGOSTO 2015 21
CONSEGNA DEI<br />
FARMACI A DOMIC<strong>IL</strong>IO:<br />
UN SERVIZIO<br />
CHE FA LA DIFFERENZA<br />
di Cinzia Aru<br />
Sarebbero circa 2000 i cittadini che, dal 20<br />
luglio, avrebbero usufruito del servizio gratuito<br />
di consegna dei farmaci a domicilio per<br />
casi non urgenti attivato da Federfarma, svolto<br />
con il patrocinio del Ministero della Salute. Il<br />
servizio è riservato esclusivamente alle persone<br />
che sono impossibilitate a recarsi in farmacia,<br />
per disabilità o gravi malattie, e non possono<br />
delegare altri soggetti. Per effettuare la richiesta<br />
è necessario chiamare il numero verde 800 189<br />
521, attivo nei giorni feriali dal lunedì al venerdì<br />
dalle ore 9.00 alle ore 18.00, risponderà un operatore<br />
al quale dovranno essere fornite le generalità<br />
e l’indirizzo dove recapitare il farmaco. Il<br />
suo compito consiste nel verificare quali farmacie,<br />
vicine al domicilio indicato, effettuano il servizio<br />
e, qualora una dovesse essere disponibile,<br />
verrà messa in contatto telefonico con il richiedente.<br />
In tal modo la farmacia potrà concordare<br />
con il cittadino che ha effettuato la richiesta di<br />
consegna a domicilio le modalità ed i tempi di<br />
consegna del farmaco. Il servizio, offerto dalle<br />
farmacie associate a Federfarma che hanno aderito<br />
all’iniziativa, è stato richiesto in modo omogeneo<br />
in tutta Italia, con una leggera prevalenza<br />
nel Sud e nelle Isole, mentre la maggior parte<br />
delle chiamate sono state effettuate tra le 10.00<br />
e le 12.00. Annarosa Racca, presidente di<br />
Federfarma, ha commentato con soddisfazione<br />
i primi dati, tracciando il primo bilancio dell’iniziativa,<br />
“A un mese e mezzo dalla sua attivazione<br />
il servizio garantito dalle farmacie in favore di<br />
persone particolarmente fragili, ha dimostrato<br />
di funzionare e è apprezzato dai cittadini che<br />
cominciano a conoscerlo e a utilizzarlo – ha<br />
detto. – Il servizio ha funzionato e ha dato concreta<br />
risposta a quei cittadini che hanno realmente<br />
difficoltà a recarsi in farmacia, confermando<br />
che la farmacia risponde alle esigenze<br />
della popolazione: proprio per agevolare le persone<br />
più in difficoltà il servizio è stato attivato<br />
all’inizio del periodo estivo, quando il caldo e le<br />
partenze delle famiglie per le vacanze rendono i<br />
malati ancora più soli e fragili”. Il ministro<br />
Lorenzin afferma inoltre che “E’ significativo<br />
che, in poco più di un mese, 2000 cittadini<br />
hanno avuto la possibilità di approvvigionarsi<br />
di farmaci grazie alla consegna<br />
a domicilio” e aggiunge “questa è la prova<br />
più evidente che l’iniziativa messa in campo da<br />
Federfarma è molto importante, soprattutto per<br />
gli anziani. Il servizio sanitario è tutto impegnato<br />
per dare ai cittadini efficienza. La farmacia, in<br />
questo senso, è spesso uno dei primi presidi per<br />
il cittadino, penso soprattutto ai residenti in piccoli<br />
comuni, in montagna o nelle isole.<br />
Costruire una sanità capace di raggiungere tutti<br />
è il nostro obiettivo”. Appare dunque chiaro che,<br />
in una società polimorbida, caratterizzata da un<br />
aumento dell’età media e dalla presenza di<br />
numerose patologie croniche, l’iniziativa di<br />
Federfarma rappresenta un grande aiuto per le<br />
famiglie e per il nostro SSN, grazie alla promozione<br />
di una maggiore aderenza terapeutica<br />
rivolta proprio verso la fascia di popolazione che<br />
ne ha più bisogno e che si traduce dunque in<br />
una diminuzione dei sintomi, dei ricoveri e delle<br />
spese per i pazienti ed il sistema sanitario.<br />
I-Com.it<br />
<strong>IL</strong> FARMACO BIOTECH IN ITALIA<br />
di Cinzia Aru<br />
Il crescente scambio di conoscenze tra università,<br />
centri di ricerca pubblici e privati ed<br />
aziende sta portando non solo al miglioramento<br />
delle cure disponibili ma anche all’introduzione<br />
in terapia nuovi farmaci, capaci di<br />
modificare il decorso di importanti patologie<br />
come l’epatite C e varie forme tumorali. La<br />
maggior parte di questi medicinali sono definiti<br />
“biotecnologici” ed il settore del farmaco<br />
biotech si compone di due distinte tipologie di<br />
aziende: le imprese del farmaco, focalizzate<br />
sulle fasi avanzate della ricerca, e le altre biotech<br />
del farmaco focalizzate sulla discovery,<br />
che lavorano in modo sinergico e complementare<br />
permettendo lo sviluppo e la vendita<br />
di nuovi farmaci. Secondo il recente<br />
”Rapporto sulle biotecnologie del settore farmaceutico<br />
in Italia 2015”, realizzato da<br />
Farmindustria in collaborazione con Ernst &<br />
Young, sarebbero 145 i medicinali biotech<br />
disponibili nel nostro Paese e 303 i progetti in<br />
diverse fasi di ricerca e sviluppo. I 145 farmaci<br />
disponibili rispondono a differenti esigenze<br />
di cura in 11 aree terapeutiche, tra le quali<br />
spiccano la lotta alle malattie infettive, con<br />
ben 71 prodotti, e l’area oncologica, con 27<br />
prodotti. Riguardo i 303 progetti in fase di<br />
ricerca e sviluppo, notiamo che l’oncologia<br />
risulta la principale area terapeutica dove si<br />
stanno concentrando gli sforzi, seguita dallo<br />
sviluppo dei progetti relativi alla neurologia<br />
(47) e alle infiammazioni e le malattie<br />
autoimmuni (33), come riportato in figura.<br />
Analizzando la pipeline per tipo di prodotto<br />
notiamo inoltre che la maggior parte dei prodotti<br />
sono anticorpi monoclonali (33% dei<br />
progetti di ricerca), prodotti a baso peso molecolare<br />
(28%) e proteine ricombinanti (12%).<br />
Questi farmaci devono essere considerati non<br />
solo costosi strumenti per la cura dei pazienti,<br />
ma anche un vero e proprio investimento<br />
per il nostro SSN, sempre più attento alla<br />
sostenibilità. Infatti questi prodotti consentono<br />
di ridurre il rischio di malattie invalidanti<br />
o croniche, di diminuire il numero di interventi<br />
chirurgici e delle ospedalizzazioni, permettendo<br />
di ottenere risparmi rilevanti sul<br />
fronte sanitario, assistenziale e sociale e di<br />
migliorare la qualità della vita dei pazienti.<br />
22<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
Dal Colesterolo ai Test genetici<br />
fino a Tac e Risonanze, l’elenco<br />
delle 208 prestazioni che per<br />
essere erogate a carico del Ssn<br />
dovranno soddisfare le condizioni<br />
di erogabilità o di appropriatezza<br />
prescrittiva è lungo e<br />
articolato (ricordiamo che il<br />
decreto per essere definitivo<br />
dovrà essere approvato dalla<br />
Conferenza Stato-Regioni).<br />
Come già anticipato nella<br />
prima versione del provvedimento,<br />
vengono toccati vari<br />
ambiti tra cui: odontoiatria,<br />
radiologia diagnostica, prestazioni<br />
di laboratorio, dermatologia<br />
allergologica, medicina<br />
nucleare<br />
Ma facciamo qualche esempio leggendo l'elenco.<br />
Partiamo dall’esame per il colesterolo<br />
o per i trigliceridi. È previsto che sia<br />
eseguito “come screening in tutti i soggetti con<br />
più di 40 anni e nei soggetti con fattori di rischio<br />
cardiovascolare o familiarità per dislipidemia o<br />
eventi cardiovascolari precoci. Ma in assenza di<br />
valori elevati, modifiche dello stile di vita o interventi<br />
terapeutici, l'esame è da ripetere a distanza<br />
di 5 anni”, prima di poter essere nuovamente<br />
a carico del Ssn.<br />
Per quanto riguarda invece la risonanza della<br />
colonna (cervicale, toracica, lombosacrale) le<br />
condizioni di erogabilità prevedono che vi sia<br />
una “condizione di dolore rachideo in assenza<br />
di coesistenti sindromi gravi di tipo neurologico<br />
o sistemico, resistente alla terapia, della durata<br />
di almeno 4 settimane; Traumi recenti e fratture<br />
da compressione. In caso di negatività l'esame<br />
non deve essere ripetuto prima di 12 mesi”.<br />
Per una risonanza muscoloscheletrica (spalla,<br />
braccio, mano, gomito, ginocchio) sarà carico<br />
DAI TEST GENETICI<br />
AL COLESTEROLO<br />
PASSANDO PER TAC<br />
E RMN<br />
ECCO <strong>IL</strong> DECRETO<br />
“APPROPRIATEZZA”,<br />
<strong>IL</strong> TUTTO A CARICO<br />
DEL <strong>CONSU</strong>MATORE<br />
del Ssn in caso di Patologia traumatica acuta<br />
(Indicata nel caso di lesione osteocondrale post<br />
traumatica dubbia alla Rx. In caso di dolore persistente<br />
con sospetta lesione legamentosa ed<br />
ecografia negativa o dubbia), in caso di fase Post<br />
chirurgica (Non indicata inizialmente. Migliore<br />
valutazione delle eventuali complicanze) e in<br />
caso di sospetta infiammazione (Non indicata<br />
inizialmente. Solo dopo Rx negativa, ecografia<br />
positiva e test di laboratorio probanti per la<br />
malattia artritica per la valutazione dell’estensione<br />
del processo flogistico articolare alla componente<br />
cartilaginea e scheletrica (early arthritis).<br />
Non ripetibile prima di almeno 3 mesi ed<br />
in funzione del quadro clinico-laboratoristico.<br />
Nei quadri di degenerazione artrosica è indicato<br />
l'esame radiologico ed inappropriato l'esame<br />
RMN).<br />
Un gran numero di prestazioni finito sotto la<br />
lente del decreto ci sono anche i test genetici.<br />
Per questi c’è un elenco a parte in cui sono evidenziate<br />
le diagnosi di specifiche malattie e<br />
condizioni (un elenco corposo) per cui sono<br />
erogati i test a carico del Ssn. Rimangono a carico<br />
del Ssn quelli a scopo di trapianto. In caso di<br />
utilizzo per analisi di farmacogenetica se ne raccomanda<br />
l’uso solo su indicazioni delle Agenzie<br />
del farmaco europea (Ema) e di quella italiana<br />
(Aifa). Novità anche per i test allergologici e le<br />
immunizzazioni per allergia o per malattia<br />
autoimmune che sono a carico del Ssn solo se<br />
prescritti a seguito di visita specialistica allergologica<br />
o dermatologica. Numerose anche le prestazioni<br />
odontoiatriche sotto la lente del decreto.<br />
Ma sono tutelati i minori di 14 anni e le persone<br />
vulnerabili a livello sociale o sanitario. Per<br />
esempio l’estrazione di un dente deciduo sarà a<br />
carico del Ssn per i minori di 14 anni o se ci<br />
sono condizioni di vulnerabilità sociale.<br />
L’inserzione di una protesi mobile rimovibile<br />
sarà a carico del Ssn per le persone in condizioni<br />
di vulnerabilità sociale e sanitaria.<br />
L.F. - Quotidianosanita.it<br />
www.ilconsumatore.eu N° 249 - LUGLIO-AGOSTO 2015 23
LA BIBLIOTECA DEL <strong>CONSU</strong>MATORE<br />
SCEGLI DI CAMBIARE<br />
Resetta la tua vita<br />
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azzera lo stress<br />
di Alessandro Quadernucci<br />
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A volte la vita sembra proprio fatta per stressarci, ci prende e ci trascina<br />
in una routine di preoccupazioni e di impegni che ci spingono al limite<br />
delle nostre forze, e tutto sembra risucchiarci in un vortice di doveri<br />
e di ansie da cui non si riesce a uscire.<br />
Grazie a questo libro impareremo ad azzerare lo stress e a diventare<br />
protagonisti della nostra vita.<br />
Scegli di cambiare si divide in quattro parti ben distinte e collegate fluidamente,<br />
in cui la teoria e la sperimentazione di alternano creando un<br />
percorso di apprendimento che inizia con la definizione delle dinamiche<br />
di stress e dei fattori personali e relazionali che lo alimentano; prosegue<br />
con un'analisi dei meccanismi perversi che alimentano lo squlibrio<br />
del dare e avere nei rapporti tra le persone, approfondisce la ricerca<br />
della persona invitandola ad aprirsi a una visione più olistica e universale<br />
di sé, e si conclude con un programma di esercizi da svolgere<br />
nell'arco di quattro settimane per consolidare concretamente tutte le<br />
suggestioni delle teorie proposte.<br />
PENSA CON LA TUA TESTA<br />
93 regole<br />
personali per vivere la<br />
vita a modo tuo<br />
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Sin dalla più tenera età siamo stati sommersi<br />
da regole e suggerimenti da seguire<br />
dettati dalle altre persone: i genitori,<br />
gli insegnanti, gli amici, i superiori sul<br />
luogo di lavoro … Sicuramente il più delle volte erano indicazioni<br />
amichevoli, che avevano lo scopo di facilitarci il percorso nella vita,<br />
ma come liberarsi da alcuni di questi consigli che talvolta si sono<br />
rivelati sbagliati, falsi e indesiderati?<br />
In questa sua ultima fatica Richard Templar, al meglio della sua verve<br />
espositiva, elenca molte di queste regole imposte e offre un prospettiva<br />
per un nuovo modo di pensare.<br />
Con la sua notoria sagacia che lo ha reso celebre in tutto il mondo,<br />
l'autore ci aiuta a valorizzare l'abilità di pensare autonomamente<br />
piuttosto che seguire ciecamente il cammino indicato da altri.<br />
REALTÀ AUMENTATA<br />
La Realtà Aumentata, in grande sviluppo<br />
grazie all'accellerazione tecnologica che<br />
stiamo vivendo, è un sistema per la<br />
sovrapposizione di informazioni e contenuti<br />
digitali al mondo reale, realizzato<br />
per amplificare l'esperienza sensoriale dell'utente finale durante la<br />
fruizione del prodotto.<br />
Sfruttando tecnologie e supporti già esistenti quali cellulari, tablet,<br />
macchine fotografiche digitali, wifi, internet e tanto altro, la Realtà<br />
Aumentata ha incominciato sempre più ad apparire in una moltitudine<br />
di ambiti applicativi, dalle iniziative promozionali e commerciali<br />
dei brand internazionali più famosi al controllo dei processi industriali,<br />
come la produzione, la manutenzione e l'automazione.<br />
Per comprendere la portata della rivoluzione che sta generando nella<br />
comunicazione di prodotto, gli analisti hanno calcolato che l'industria<br />
della Realtà Aumentata avrà una crescita esponenziale nei prossimi<br />
due anni, arrivando a coinvolgere migliaia di differenti apparecchi<br />
elettronici.<br />
COME MOTIVARE<br />
LE PERSONE<br />
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di prodotto<br />
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I sette principo di<br />
base e le strategie che<br />
di Susan M. Weinschenk<br />
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Vogliamo che le persone facciano qualcosa<br />
per noi: un cliente acquisti o un fornitore<br />
ci accordi un buon prezzo, i dipendenti e i<br />
collaboratori siano attivi e dimostrino iniziativa,<br />
il nostro partner o i nostri amici<br />
siano coinvolti nei progetti a cui stiamo<br />
pensando … Molte dinamiche sono legate<br />
a stimolare le persone che ci circondano.<br />
Al posto di usare le solite “tattiche” comuni e scontate perché non sfruttare<br />
il potere della psicologia e del cervello per motivare le persone a fare<br />
le cose, quasi che fosse veramente ciò che desideravano.<br />
In questo libro l'autrice analizza i sette “drive” di base che motivano le<br />
persone: il desiderio di padronanza, il senso di appartenenza, il potere<br />
dell'affabulazione, il concetto di “bastone e carota”, l'istinto, le abitudini<br />
e gli scherzi (o il potere) della mente.<br />
Per ognuno di questi principi spiega le ricerche che si sono sviluppate e<br />
offre strategie specifiche per applicarli con successo,<br />
Si parlerà anche di scelte, di riconoscimenti, di indipendenza e collaborazione,<br />
di come e quando delegare, di come far ricordare le “cose da<br />
fare” e molto altro ancora, Insomma un verso arsenale a disposizione<br />
del buon trascinatore.<br />
www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 25
I VADEMECUM CONTRO<br />
LA CONTRAFFAZIONE<br />
Che cos’è la contraffazione? Come riconoscere<br />
un "falso” e chi tutela i consumatori?<br />
A queste domande rispondono i vademecum<br />
sulla contraffazione redatti dalle<br />
Associazioni dei consumatori (Assoutenti, ACU,<br />
Casa del Consumatore, Codacons, Codici,<br />
Confconsumatori, Lega Consumatori,<br />
Movimento difesa del Cittadino, Unione<br />
Nazionale Consumatori e Utenti Radio<br />
Televisivi) nell’ambito del progetto “Io sono originale”,<br />
finanziato dal Ministero dello Sviluppo<br />
economico Direzione Generale per la Lotta alla<br />
Contraffazione – UIBM e realizzato dalle associazioni<br />
dei consumatori del CNCU*.<br />
Come si legge nei vademecum, scaricabili online<br />
dal sito www.iosonoriginale.it (insieme agli<br />
altri materiali prodotti per il progetto), “con il<br />
26<br />
termine ‘contraffare’ si intende la riproduzione<br />
di un bene in maniera tale che venga scambiato<br />
per l’originale ovvero produrre, importare,<br />
vendere o impiegare prodotti o servizi coperti da<br />
proprietà intellettuale.” La commercializzazione<br />
di prodotti contraffatti incide sulla sicurezza<br />
e la salute dei consumatori, ma anche sull’economia<br />
del Paese poiché l’imitazione fraudolenta<br />
di un prodotto può anche provocare deviazioni<br />
del traffico commerciale e fenomeni di concorrenza<br />
sleale (producendo gravissimo danno<br />
allo sviluppo della ricerca e alla capacità di innovazione).<br />
Il fenomeno riguarda diversi settori:<br />
dalla moda ai giocattoli, dagli occhiali ai cosmetici,<br />
passando naturalmente per l’alimentazione,<br />
che, soprattutto in questo periodo di straordinaria<br />
visibilità per il made in Italy, grazie<br />
all’Expo, è ad alto rischio. I prodotti più contraffatti<br />
sono, infatti, paradossalmente quelli rappresentativi<br />
della qualità della produzione<br />
agroalimentare italiana. Il Vademecum<br />
Alimentare riporta anche i numeri del secondo<br />
Rapporto “Agro-mafie” sui crimini agroalimentari<br />
in Italia elaborato da Coldiretti/Eurispes, si<br />
tratta di giro d’affari di circa 14 miliardi di euro<br />
nel 2013, con un aumento record del 12%<br />
rispetto ai due anni precedenti. Come possono<br />
difendersi i consumatori? Il primo passo verso<br />
una tutela del cittadino è una chiara conoscenza<br />
dei propri poteri e diritti: non solo, dunque,<br />
Sul sito www.iosonoriginale.it<br />
sono disponibili utili vademecum<br />
per difendersi dal<br />
“falso”: alimentazione, abbigliamento,<br />
apparecchiature<br />
informatiche, occhiali, pelletteria,<br />
calzature, giocattoli,<br />
arredo e design e orologeria e<br />
oreficeria<br />
il potere di scelta negli acquisti, prediligendo i<br />
canali di vendita ufficiali, leggendo le etichette e<br />
diffidando da prodotti a prezzo troppo basso,<br />
ma anche segnalando alle Autorità competenti i<br />
prodotti e le pratiche fuori legge.<br />
All’interno dei vademecum sono presenti<br />
numerosi consigli su come riconoscere un prodotto<br />
originale rispetto al contraffatto; e in particolare<br />
per l’alimentazione è possibile consultare<br />
i regolamenti anti-contraffazione in vigore<br />
per il settore alimentare e un’utile indirizzario<br />
delle Autorità a cui rivolgersi in caso di una<br />
frode alimentare. Nell’ultima parte della guida,<br />
le schede sulle etichette dei principali prodotti<br />
agroalimentare, rappresentano un utile bussola<br />
per i consumatori consapevoli.<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
DIRITTO & ROVESCIO<br />
CASI DI GIURISPRUDENZA<br />
a cura di Agostino Mela, avvocato cassazionista<br />
www.avvocatoagostinomela.it<br />
NON È VESSATORIA<br />
LA CLAUSOLA CHE<br />
STAB<strong>IL</strong>ISCE LA DURATA<br />
DEL CONTRATTO<br />
Nel 2010 la società A conviene in giudizio<br />
innanzi al Tribunale di Trento la società B,<br />
della quale chiede la condanna al risarcimento<br />
dei danni patrimoniali per l’inadempimento<br />
di un contratto concluso nel 2006. Il contratto<br />
obbliga la società B a mantenere installate<br />
in esclusiva nel suo locale bar apparecchiature<br />
da gioco noleggiatele dalla società A per la durata<br />
di cinque anni. In dispregio di tale obbligo, la<br />
società B ha disattivato le macchine nel 2009,<br />
prima della scadenza contrattuale convenuta,<br />
installandovi macchine di imprese diverse.<br />
La società B resiste, eccependo - tra l’altro - l’inefficacia<br />
di varie clausole del contratto, perché<br />
vessatorie ai sensi dell’art. 1341 del codice civile,<br />
trattandosi di condizioni generali predisposte<br />
dall’attrice e contenenti limitazioni alla facoltà di<br />
opporre eccezioni e limitazioni nei rapporti contrattuali<br />
con i terzi.<br />
Con sentenza n. 956 del 2011 il Tribunale<br />
respinge la domanda della società A. Secondo il<br />
tribunale sono inefficaci perché vessatorie le<br />
clausole relative alla durata quinquennale del<br />
rapporto ed al divieto di installare macchine<br />
della concorrenza, in quanto la dichiarazione di<br />
approvazione specifica delle clausole onerose è<br />
stata anch’essa predisposta a stampa e richiama<br />
le clausole da approvare, indicandole con il solo<br />
numero e in blocco, unitamente a clausole non<br />
vessatorie.<br />
La società A propone appello, lamentandosi del<br />
fatto che il tribunale abbia accolto un’eccezione<br />
di vessatorietà non proposta dalla società B,<br />
quale quella attinente alla durata quinquennale<br />
del rapporto, e comunque relativa a clausola<br />
non inclusa dall’art. 1341 del codice civile fra<br />
quelle particolarmente onerose. Dichiara di<br />
rinunciare ad avvalersi della clausola relativa al<br />
divieto di non concorrenza ed insiste nella<br />
domanda di risarcimento dei danni per il recesso<br />
anticipato dal rapporto.<br />
Con sentenza depositata il 3 maggio 2013 n. 142<br />
la corte d’appello di Trento conferma la sentenza<br />
di primo grado. Ritiene che l’eccezione di<br />
inefficacia della clausola relativa alla durata<br />
quinquennale del contratto, pur se non menzionata<br />
nelle conclusioni formulate dalla convenuta<br />
in primo grado, sia da ritenere proposta, perché<br />
desumibile dalla narrativa contenuta nella<br />
comparsa di risposta della medesima convenuta;<br />
ed accoglie tale eccezione, sul rilievo che l’appellante<br />
non ha dimostrato che la clausola abbia<br />
costituito oggetto di libera pattuizione fra le parti,<br />
perché sottoscritta solo all’atto della consegna<br />
della merce, su modulo prestampato sulla bolla<br />
di consegna, e ritenendo che la clausola sia da<br />
includere fra quelle contenenti limitazioni alla<br />
facoltà di opporre eccezioni, restrizioni alla<br />
libertà contrattuale nei rapporti con i terzi e tacita<br />
proroga o rinnovazione del contratto.<br />
La società A ricorre per cassazione, sulla base di<br />
due motivi.<br />
Il ricorso viene assegnato alla sesta sezione civile<br />
della corte, che si pronuncia con sentenza n.<br />
17579, depositata il 3 settembre 2015.<br />
La corte ritiene fondato il primo motivo, col<br />
quale viene censurata la sentenza impugnata<br />
perché ha dichiarato inefficace, in quanto particolarmente<br />
onerosa ai sensi dell’art. 1371<br />
comma 2 cc, anche la clausola che ha stabilito<br />
in cinque anni la durata del contratto, senza<br />
possibilità di recesso anticipato, sebbene tale<br />
clausola non sia compresa fra quelle che necessitano<br />
di specifica approvazione scritta ai sensi<br />
dell’art. 1341 comma 2 cc, né sia particolarmente<br />
onerosa:<br />
"La Corte di appello ha erroneamente assimilato<br />
la clausola n. 6 del contratto intercorso fra le<br />
parti - secondo cui “Il presente contratto è valido<br />
cinque anni dalla data odierna” - fra le clausole<br />
che pongono a carico della parte aderente<br />
“limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni,<br />
restrizioni alla libertà contrattuale nei rapporti<br />
con i terzi, tacita proroga o rinnovazione del contratto”,<br />
mentre essa non rientra in alcuna di tali<br />
fattispecie".<br />
"Le condizioni generali di contratto predisposte<br />
mediante moduli o formulari che, in relazione a<br />
rapporti ad esecuzione continuata o periodica,<br />
predispongano anche il termine di durata del<br />
rapporto non rientrano, di per sé sole, fra le<br />
clausole particolarmente onerose".<br />
"Esse non equivalgono alla tacita proroga o rinnovazione<br />
del contratto, poiché attengono alla<br />
durata inizialmente stabilita; non all’obbligo di<br />
prorogarne la scadenza".<br />
[…]<br />
"Neppure si tratta di clausola limitativa della<br />
facoltà di opporre eccezioni, poiché la pattuizione<br />
di un termine appartiene alla disciplina normale<br />
dei contratti di durata e non viene a porre<br />
oneri peculiari ed inconsueti sul contraente aderente".<br />
"Ma soprattutto, si possono considerare onerose<br />
le clausole che, nelle condizioni generali di contratto,<br />
vietino di opporre eccezioni che, nell’ambito<br />
di un contratto individuale, potrebbero<br />
essere indiscutibilmente proposte. Tale non è il<br />
divieto di recedere prima del termine stabilito<br />
dalle parti, divieto che vale anche per i contratti<br />
individuali, quale inadempimento di una specifica<br />
pattuizione".<br />
"Vale a dire, sono clausole limitative della possibilità<br />
di opporre eccezioni, ai sensi dell’art. 1341<br />
comma 2 cc, quelle che impediscano di eccepire<br />
atti o fatti estintivi o impeditivi dell’altrui pretesa<br />
che, secondo la disciplina conforme alla<br />
natura logico-giuridico-economica del rapporto<br />
di cui trattasi, la legge consentirebbe di esercitare<br />
(quali il divieto di eccepire i vizi della cosa<br />
nella compravendita; il divieto di opporre eccezioni<br />
prima di avere adempiuto alla prestazione<br />
– c.d. clausola solve et repete - e simili)".<br />
"La clausola con cui le parti stabiliscano la durata<br />
del rapporto, in un contratto ad esecuzione<br />
continuata o periodica, è del tutto normale e<br />
conforme alla natura del rapporto".<br />
Pertanto la corte di cassazione "cassa la sentenza<br />
impugnata in relazione al motivo accolto e<br />
rinvia la causa alla Corte di appello di Trento, in<br />
diversa composizione, che deciderà anche sulle<br />
spese del giudizio di cassazione".<br />
www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 27
Una storia di ordinaria burocrazia che, sembra,<br />
fatta apposta per creare problemi ai cittadini<br />
Chi è NEXIVE? L’ho scoperto pochi giorni fa<br />
dopo aver ricevuto, in una busta anonima<br />
dentro la mia cassetta postale, un Avviso di<br />
Tentata Notifica. Dopo un breve preambolo, mi<br />
si dice che dal 3/9/2015 e fino al 13/9/2015,<br />
l’atto potrà essere personalmente (In grassetto<br />
sottolineato), previa esibizione di un documento<br />
di riconoscimento dal messo notificatore abilitato,<br />
presso l’ufficio NEXIVE in Via Newton,7 a<br />
Cagliari, dal lunedì al venerdì nei seguenti orari:<br />
10/13-14/16. Poi dicono che entro il 6/9/2015 è<br />
possibile fissare un appuntamento per la consegna<br />
dell’atto a Sue mani, contattando il n.<br />
verde gratuito 800 978950 dal lunedi al venerdi<br />
in orari stabiliti. Non sono consentite deleghe.<br />
Da buon cittadino, mi appresto, dal mio cellulare,<br />
a chiamare il numero indicato, ma una<br />
voce preregistrata mi dice che quel numero non<br />
è raggiungibile da cellulari, ma solo da telefoni<br />
fissi.<br />
Chiamo dal telefono fisso ed ascolto, da una<br />
gentile voce preregistrata che i loro addetti alla<br />
consegna dell’atto non conoscono il contenuto,<br />
in quanto sono solo addetti alla consegna dell’atto.<br />
Dopo essere invitato a digitare il CAP del<br />
mio indirizzo, mi risponde una donna dall’accento<br />
non sardo, la quale mi chiede nome e<br />
cognome, tutto il lungo numero che appare<br />
sotto il codice a barre, il mio nome e cognome<br />
ed indirizzo, dopo di che mi comunica che la<br />
nuova consegna sarà effettuata venerdi<br />
11/9/2015, tra le ore 9 e le ore 12. Chiede altresì<br />
se la consegna dovrà essere effettuata a casa o<br />
in un altro indirizzo. Apprezzo questa possibilità<br />
, indicando l’indirizzo del mio ufficio, con via<br />
e numero civico, precisando che si trova a livello<br />
strada. Mi ripete l’indirizzo, affinché non ci<br />
28<br />
BUROCRAZIA: QUANDO<br />
<strong>IL</strong> PRIVATO BATTE <strong>IL</strong> PUBBLICO<br />
siano equivoci e, prima di chiudere chiedo il<br />
mittente dell’atto: Equitalia!<br />
Sentire quel nome cosi tanto amato?/odiato!, è<br />
come se ti dicessero: Carabinieri, Guardia di<br />
Finanza, Polizia; tutti nomi che, come noto,<br />
tranquillizzano i cittadini, soprattutto quelli<br />
onesti. Arriva il giorno venerdi 11. Alle ore 8,30<br />
rispondo ad una lunga ed insistente scampanellata<br />
del portone di ingresso di casa, senza<br />
nessuna risposta. Mando a quel paese chiunque<br />
fosse, pensando al solito disturbatore che<br />
deve riempire le cassette della posta di pubblicità<br />
o il venditore della Folletto o il testimone di<br />
Geova. Ma poi sento la voce di mia nipote che<br />
per puro casa era arrivata in quel momento per<br />
salire in casa, la quale mi porta una busta ben<br />
sigillata dicendomi che il messo incaricato<br />
aveva un appuntamento con me alle 8,30 per la<br />
consegna dell’atto, e che forse avrei poi ricevuto<br />
un altro avviso per dirmi a chi fosse stato consegnato.<br />
Questa affermazione, come da accordi<br />
presi, è stata sufficiente a farmi girare le scatole<br />
e spronarmi a scrivere questo pezzo. Però<br />
prima ho chiamato nuovamente il numero<br />
verde e, dopo la solita tiritera, digito il n. 4 al<br />
quale risponde Chiara, dal gentile accento<br />
toscano, alla quale segnalo il fatto della mancata<br />
riconsegna all’indirizzo indicato, ma nuovamente<br />
a casa dove, per fortuna, è stato possibile<br />
fare la consegna. Mi ha ringraziato della telefonata<br />
e che avrebbe segnalato l’inconveniente a<br />
chi di dovere. Da cittadino mi pongo alcune<br />
domande, sicuro di interpretare e segnalare ciò<br />
che chiunque può chiedersi:<br />
- Se l’avviso di mancata consegna fosse pervenuto<br />
a chi non avesse in casa – come spesso<br />
capita soprattutto a chi vuole risparmiare o<br />
non ha una linea ADSL – come può contattare<br />
il numero verde? Se poi vive da solo e non<br />
può uscire per telefonare da un telefono pubblico<br />
(almeno quelli che ancora esistono e<br />
funzionano), se lo sono chiesto i burocrati?<br />
- La voce preregistrata, digitando il n. 4, comunica<br />
che altre informazioni possono aversi<br />
chiamando Equitalia (cosi si scopre chi c’è<br />
dietro) gratuitamente dal numero verde tramite<br />
telefono fisso, oppure al numero a<br />
pagamento per i cellulari o, anche, dal sito<br />
internet della stessa.<br />
- Ma se non si ha il telefono fisso, come si possono<br />
avere queste informazioni, se alla chiamata<br />
non segue nessun’altra informazione?<br />
Perché NEXIVE non indica anche un numero<br />
con tanto di prefisso 070, dal quale chiamare<br />
con un cellulare?<br />
- Infine, la domanda più importante: questi call<br />
center funzionano veramente? Oppure chi<br />
aveva ricevuto il nuovo indirizzo di consegna<br />
non lo ha comunicato alla NEXIVE di Cagliari,<br />
oppure se ne è dimenticata di comunicarlo?<br />
Poiché la consegna sarebbe avvenuta dopo le<br />
9, e presso un altro indirizzo, perché è venuto<br />
a disturbarmi in casa alle 8,30? Gli appuntamenti<br />
li rispetto come un orologio svizzero!<br />
In conclusione, questo è uno dei mille casi di<br />
una burocrazia inefficiente ma, anche, di gente<br />
che non sa nemmeno svolgere il proprio lavoro<br />
con efficienza e professionalità, tra l’altro dipendenti<br />
di aziende private. Per fortuna, rispondono<br />
italiani, e non dai Paesi dell’Est dove non<br />
parlano nemmeno bene la nostra lingua.<br />
RomaSato<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
ARRIVI AL CHECK-IN CON <strong>IL</strong> TUO<br />
BIGLIETTO, MA PER TE NON C'È<br />
POSTO: SI CHIAMA OVERBOOKING<br />
ED È UNA BELLA SECCATURA!<br />
Si tratta di "overbooking" una pratica scorretta<br />
adottata da molte compagnie aeree che<br />
vendono più biglietti di quanti siano i posti<br />
realmente disponibili. Naturalmente è una pratica<br />
scorretta! Perchè lo fanno? Per ingordigia!<br />
30<br />
Intendono premunirsi dal rischio, in caso di<br />
disdette, di effettuare voli con pochi passeggeri a<br />
bordo, non essendo vantaggioso per loro.<br />
Naturalmente questa "cautela" è attuata a discapito<br />
dei passeggeri perchè naturalmente, se<br />
tutte le prenotazioni si presentano al check-in,<br />
qualcuno resterà a terra. Ovviamente si tratta di<br />
un disservizio che arreca notevoli disagi ai viaggiatori<br />
coinvolti, soprattutto in periodi di alta stagione.<br />
Overbooking, che parola complicata! Vi è mai capitato di<br />
recarvi al banco del check-in dell’aeroporto con il vostro<br />
regolare biglietto e sentirvi rispondere "Non abbiamo più<br />
posti disponibili"?<br />
Come comportarsi in caso di overbooking?<br />
Quali diritti ha il consumatore in caso di negato<br />
imbarco? E' bene sapere che la normativa europea<br />
stabilisce una serie di obblighi a cui le compagnie<br />
devono attenersi in questi casi.<br />
Ricordiamoli: intanto, la compagnia aerea è<br />
obbligata a offrire al passeggero una delle<br />
seguenti alternative:<br />
· il rimborso del prezzo del biglietto entro 7 giorni<br />
(in denaro, con buoni di viaggio e/o altri servizi);<br />
· il primo volo possibile fino a destinazione;<br />
· un volo in data successiva, a scelta del passeggero.<br />
E non è tutto perche, in aggiunta, la compagnia<br />
aerea è tenuta a pagare un risarcimento in contanti<br />
pari a: <strong>250</strong> euro per i voli fino a 1.500 km;<br />
400 euro per i voli interni alla Ue oltre 1.500 km<br />
e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e<br />
3500 chilometri; 600 euro per i voli che non<br />
rientrano nei punti precedenti.<br />
La compagnia aerea deve inoltre offrire gratuitamente<br />
al turista due telefonate (o fax, telex o<br />
e-mail), pasti o rinfreschi e, se necessario, un<br />
pernottamento in albergo. E' la cosiddetta assistenza<br />
obbligatoria che, inutile dirlo, le compagnie<br />
provano sempre a risparmiarsi!<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
Le compagnie promettono riduzioni<br />
del premio Rc auto per chi installa le<br />
"black box", ma dal 2012 manca<br />
ancora il regolamento attuativo<br />
dell'IVASS che, con la diffusione<br />
massiva delle scatole nere, doveva<br />
garantire una serie di tutele agli automobilisti.<br />
Non ultima quella contro<br />
possibili rischi di hackeraggio. Intanto<br />
negli USA ingegneri informatici<br />
dimostrano come sia possibile<br />
"bucare" le tecnologie delle vetture,<br />
assumendone anche il controllo<br />
32<br />
POLIZZE AUTO: MENO<br />
CARE INSTALLANDO<br />
LA “SCATOLA NERA”,<br />
MA AUMENTANO I<br />
RISCHI PER LA PRIVACY<br />
Se vi dovesse capitare di vedere la vostra auto<br />
che aziona da sola i tergicristallo, accende<br />
l'aria condizionata e lo stereo, mentre dà<br />
anche un colpetto di clacson e sgassa sull'acceleratore<br />
per farvi fretta, non vi stupite, non avete<br />
comprato a vostra insaputa la mitica "KITT" del<br />
serial "Supercar", inseparabile compagna di<br />
David Hasselhoff negli anni '80: potrebbero<br />
invece essere stati gli hacker, sfruttando le vulnerabilità<br />
dei sistemi tecnologici della vostra<br />
vettura. Per quanto possa sembrare incredibile,<br />
questo è quanto hanno dimostrato due ingegneri<br />
informatici americani, riuscendo a manovrare<br />
a loro piacimento un'automobile in un<br />
parcheggio, e tutto ciò attraverso un comune<br />
smartphone. E la questione è apparsa talmente<br />
delicata che negli Stati Uniti è stato tempestivamente<br />
preparato un disegno di legge "ad hoc"<br />
per definire precisi standard di sicurezza informatici<br />
ed un sistema di valutazione del livello di<br />
protezione delle auto, mentre per lo stesso<br />
motivo FCA ha deciso di richiamare cautelativamente<br />
dal mercato circa 1,4 milioni di veicoli<br />
nuovi. Non altrettanto solerte pare invece sia il<br />
sistema politico italiano nel garantire la privacy<br />
e la sicurezza degli automobilisti.<br />
Infatti, sebbene una stima dell'ANIA indichi che<br />
sono già circa tre milioni le auto italiane in circolazione<br />
su cui sono installate le famigerate<br />
"scatole nere", le tutele sulla privacy a cui<br />
hanno diritto gli automobilisti che acconsentono<br />
ad installare l'apparecchio sulla propria vettura<br />
in cambio di un significativo sconto sulla<br />
polizza Rc, pare siano cadute nel dimenticatoio.<br />
Sembra infatti che dal 2012, qualcosa non<br />
abbia funzionato a dovere nei passaggi necessari<br />
per rendere operativo il "Decreto<br />
Liberalizzazioni" (DL 1/2012), che insieme alle<br />
riduzioni del premio, prevedeva anche l'emanazione<br />
di un regolamento attuativo da parte<br />
dell’ISVAP (oggi IVASS). Ad evidenziarlo, è il giurista<br />
e già Garante della Privacy, Francesco<br />
Pizzetti, che spiega:<br />
"Nell'intento di proteggere e tutelare la parte più<br />
debole, cioè l'assicurato, il quadro giuridico<br />
delineava in questa materia una disciplina<br />
estremamente minuziosa, che se attuata e<br />
rispettata avrebbe potuto trovare risposta convincente<br />
e chiara ai mille problemi che comporta<br />
l’utilizzo della scatola nera su un autoveicolo<br />
rispetto alla protezione dei dati personali,<br />
ai rischi di intercettazioni, e ancor più oggi,<br />
anche a quelli di hackeraggio. La mancata<br />
attuazione non è dovuta però al Ministero dei<br />
Trasporti, che tempestivamente emanò il regolamento<br />
di sua competenza relativo agli aspetti<br />
tecnici - sottolinea Pizzetti - ma all’inspiegabile<br />
inerzia dell’Ivass. Questa Autorità, infatti, predispose<br />
a suo tempo, con la collaborazione del<br />
Garante, lo schema di regolamento e lo mise<br />
anche in consultazione pubblica nel marzo<br />
2013. Tuttavia il procedimento non si concluse<br />
e il regolamento non fu mai emanato. A mia<br />
conoscenza non è mai stato spiegato perché."<br />
A proposito dei pericoli dovuti alle vulnerabilità<br />
delle tecnologie delle vetture, comprese le scatole<br />
nere, a lanciare un altro allarme è Nicola<br />
Bernardi, presidente di Federprivacy:<br />
"Quello delle intrusioni nelle nostre auto da<br />
parte degli hacker non è un affatto un pericolo<br />
remoto. Individui senza scrupoli potrebbero a<br />
nostra insaputa sabotare i freni della nostra<br />
auto interferendo da un semplice smartphone.<br />
Ma non solo - spiega Bernardi - in assenza di<br />
certezza dell'adozione di idonee misure di sicurezza,<br />
non sappiamo chi effettivamente accede<br />
ad informazioni sensibili che spesso riguardano<br />
la nostra sfera privata, potendo conoscere esattamente<br />
dove siamo e a che ora attraverso il<br />
sistema gps."<br />
Alla luce della confusione che si è venuta a creare<br />
circa l'impiego delle scatole nere sulle automobili,<br />
sta di fatto che attualmente la privacy di<br />
tre milioni di automobilisti che hanno installato<br />
tali dispositivi non è affatto garantita, e sebbene<br />
la norma del Decreto Liberalizzazioni<br />
sembra non sia ancora stata legittimamente<br />
resa operativa, le compagnie continuano a proporre<br />
sconti, a volte neppure troppo vantaggiosi,<br />
a chi accetta di essere monitorato 24 ore su<br />
24 senza però ricevere in cambio le tutele che<br />
sarebbero riconosciute per legge.<br />
Per informazioni:<br />
Mediamover - 039 6022227<br />
info@mediamover.it - www.mediamover.it<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
SEMAFORI LASER,<br />
IRREGOLARI SECONDO<br />
<strong>IL</strong> MINISTERO.<br />
UNC: RESTITUIRE<br />
MULTE PAGATE<br />
Inuovi semafori laser, che rilevano la velocità<br />
dei veicoli in arrivo, sono irregolari e dovranno<br />
essere tenuti spenti dalle amministrazioni<br />
comunali fino all’emanazione del regolamento<br />
attuativo, che deve stabilirne i criteri per il funzionamento<br />
e l’omologazione, come previsto<br />
dalla legge del 2010 che li ha introdotti. Lo<br />
sostiene il Ministero dei Trasporti, nel parere n.<br />
3805/2015, in cui sottolinea l’attuale irregolarità<br />
della loro installazione e utilizzo. Le sanzioni<br />
irrogate agli automobilisti impiegando tali dispositivi<br />
devono essere annullate. UNC:<br />
“Restituire multe già incassate illegittimamente<br />
e punti sottratti dalla patente”.<br />
Il parere del Ministero risponde ad una richiesta<br />
di spiegazioni inoltrata da un comune friulano<br />
sulle novità introdotte dalla Legge<br />
120/2010. L’amministrazione chiedeva lumi<br />
sulla possibilità di utilizzo sia di lanterne dotate<br />
di laser in grado di modificare il ciclo di funzionamento<br />
in base alla velocità rilevata dei veicoli<br />
che sopraggiungono sia dei contasecondi per<br />
indicare la durata dei vari colori. Al momento<br />
entrambi sono vietati. “Giusto il parere. Ma spegnere<br />
i semafori, non basta – commenta<br />
Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione<br />
Nazionale Consumatori – In primo luogo i proventi<br />
delle multe già incassate illegittimamente<br />
dai comuni vanno restituiti ai consumatori. I<br />
tempi per i ricorsi al Prefetto e al Giudice di<br />
pace, rispettivamente, 60 e 30 giorni, sono infatti<br />
talmente brevi che la gran parte degli automobilisti<br />
ingiustamente multata ha ormai pagato.<br />
Occorre, quindi, restituire quanto indebitamente<br />
percepito con un provvedimento ad hoc.<br />
In secondo luogo vanno restituiti i punti della<br />
patente già sottratti. In terzo luogo, per chi non<br />
ha ancora pagato la sanzione, occorre che i<br />
comuni siano obbligati dal Ministero ad un<br />
provvedimento di autotutela, che annulli le<br />
multe, senza costringere i cittadini a compilare<br />
modellini per ricorrere al Prefetto o al Giudice<br />
di pace, specie se si considera che per quest’ultimo<br />
è necessario pagare il contributo unificato<br />
per far valere i propri diritti”.<br />
“Infine – ha proseguito Dona – cosa più importante,<br />
è che i Prefetti ed il Ministero devono far<br />
rimuovere tutti quei semafori che fanno scattare<br />
il rosso quando si supera una certa velocità e<br />
di cui ormai l’Italia è piena. Una pratica che non<br />
solo, come ha chiarito il ministero con questo<br />
parere, è illegale, ma è pericolosissima. Se,<br />
infatti, un automobilista incosciente va troppo<br />
forte, si rischia, facendo scattare il rosso, di non<br />
farlo fermare in tempo, prima dell’incrocio,<br />
aumentando la probabilità di incidenti”.<br />
NOLEGGIO AUTO CON SORPRESA <strong>FINALE</strong><br />
Alle volte, dopo la riconsegna dell’auto possono<br />
essere contestati dei danni anche se<br />
non si è responsabili.<br />
Queste sorprese possono passare anche 60<br />
giorni, durante i quali si possono ricevere una<br />
richiesta per danni., con un preventivo deve<br />
essere circostanziato e documentato con fotografie.<br />
La documentazione potrà essere utilizzata<br />
per far fare una valutazione dal proprio<br />
carrozziere di fiducia sulla congruità del preventivo<br />
stesso. Se invece si è certi che nessun<br />
danno era visibile alla riconsegna (per questo<br />
sarebbe bene fare alcune foto del veicolo sia<br />
alla consegna che alla riconsegna) occorre<br />
contestare il preventivo e diffidare il punto di<br />
noleggio ad addebitare alcunché sulla vostra<br />
carta di credito. Conviene anche avvertire preventivamente<br />
la banca che gestisce la carta di<br />
credito per disconoscere eventuali addebiti<br />
non dovuti da parte del punto di noleggio.<br />
www.ilconsumatore.eu N° 249 - LUGLIO-AGOSTO 2015 33
Il tamponamento è un tipo di sinistro stradale che si realizza quando un veicolo con la sua<br />
parte anteriore urta la parte posteriore di un altro veicolo che lo precede in strada<br />
LE RESPONSAB<strong>IL</strong>ITÀ<br />
NEI TAMPONAMENTI<br />
In questi casi, la responsabilità viene normalmente<br />
addebitata in capo al veicolo che ha<br />
dato luogo al tamponamento, poiché l'art.<br />
141 del Codice della Strada afferma che "è<br />
obbligo del conducente regolare la velocità del<br />
veicolo in modo che avuto riguardo alle caratteristiche,<br />
allo stato ed al carico del veicolo stesso,<br />
alle caratteristiche e alle condizioni della strada<br />
e del traffico e ad ogni altra circostanza di qualsiasi<br />
natura, sia evitato ogni pericolo per la sicurezza<br />
delle persone e delle cose ed ogni altra<br />
causa di disordine per la circolazione".<br />
Pertanto, si presume che la colpa sia di chi tampona,<br />
a causa dell'inosservanza delle consigliate<br />
distanze di sicurezza che avrebbero consentito<br />
un adeguato spazio di frenatura e manovra;<br />
ciò a meno che il tamponatore non dimostri<br />
che il sinistro si è verificato per causa a lui non<br />
imputabile (ad es. a causa della vettura tamponata).<br />
Tamponamenti multiplo, ovvero “a catena”<br />
Ipotesi molto frequente e maggiormente problematica<br />
per quanto riguarda l'individuazione<br />
del "colpevole" è quella dei cd. tamponamenti a<br />
catena, che coinvolgono diverse autovetture<br />
l'una tamponatrice dell'altra. In caso di tamponamento<br />
multiplo è necessario effettuare una<br />
distinzione, tra il sinistro avvenuto tra veicoli<br />
fermi in colonna e tra veicoli in movimento.<br />
Nell'ipotesi di colonna ferma (in coda al semaforo,<br />
nel traffico, ecc.) la giurisprudenza ha ritenuto<br />
che la responsabilità vada addebitata al<br />
conducente dell'ultimo veicolo, ossia colui che<br />
genera la prima collisione dalla quale promanano<br />
i successivi tamponamenti.<br />
Pertanto, in caso di scontri successivi fra veicoli<br />
facenti parte di una colonna in sosta, unico<br />
responsabile delle conseguenze delle collisioni<br />
è il conducente che le abbia determinate tamponando<br />
da tergo l'ultimo dei veicoli della<br />
colonna. Le richieste risarcitorie andranno, pertanto,<br />
rivolte alla compagnia assicuratrice del<br />
veicolo che ha causato il primo tamponamento.<br />
Diversa invece la situazione nel tamponamento<br />
a catena di autoveicoli in movimento, a norma<br />
del quale "nel caso di scontro tra veicoli si presume,<br />
fino a prova contraria, che ciascuno dei<br />
conducenti abbia concorso ugualmente a produrre<br />
il danno subito dai singoli veicoli". Si ritiene,<br />
con conseguente presunzione iuris tantum<br />
di colpa, che siano responsabili in eguale misura<br />
in entrambi i conducenti di ciascuna coppia<br />
di veicoli (tamponante e tamponato), a causa<br />
dell’inosservanza della distanza di sicurezza<br />
rispetto al veicolo antistante, qualora non sia<br />
fornita la prova liberatoria di avere fatto tutto il<br />
possibile per evitare il danno.<br />
In pratica, la presunzione fa scattare in capo ad<br />
ogni conducente la responsabilità nei confronti<br />
del veicolo che gli sta davanti.<br />
La norma fa salva la possibilità di fornire adeguata<br />
prova liberatoria per essere tenuto indenne<br />
all'addebito di responsabilità, come avviene<br />
nel caso in cui il veicolo nel mezzo sia stato<br />
prima tamponato e poi sospinto contro il veicolo<br />
antistante a causa dell'eccessiva velocità del<br />
veicolo investitore. Si tratta quindi di responsabilità<br />
concorrente: la domanda risarcitoria<br />
potrà essere promossa da ciascun tamponato<br />
alla compagnia assicuratrice del veicolo tamponatore.<br />
È inoltre evidente che il primo veicolo della<br />
colonna (il quale viene tamponato, ma non<br />
tampona nessun altro) non avrà alcuna responsabilità.<br />
La responsabilità<br />
nei tamponamenti a catena<br />
www.StudioCataldi.it<br />
www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 35
I MIGRANTI SONO UNA<br />
RISORSA… PER TROPPI<br />
36<br />
di Nicolò Manca*<br />
Perché è bene che il movimento migratorio<br />
in atto non si esaurisca? Semplice! Perché<br />
questo è l'interesse di un gran numero di<br />
soggetti. Anzitutto dei migranti stessi, e l’Africa<br />
ne è un potenziale bacino pressoché inesauribile.<br />
Circa un miliardo di africani vive infatti in<br />
paesi destabilizzati o in perenne guerra civile.<br />
Certo è però che se l’Italia (visto che l’Europa<br />
nicchia) accogliesse appena lo 0,1% di questo<br />
miliardo di potenziali richiedenti ‘asilo politico’<br />
(leggasi vitto-alloggio-assistenza sanitaria e<br />
istruzione gratuiti), dovremmo gestire un<br />
milione di persone. Inevitabile conseguenza è<br />
che subito dopo saremmo punto e a capo con i<br />
restanti 999 milioni di africani abbisognevoli di<br />
aiuto. Poi conviene alla miriade di organismi<br />
pubblici e privati che prestano assistenza ai<br />
migranti. Una volta vinta la gara d’appalto per il<br />
“vitto e alloggio al migrante” si attiva il flusso di<br />
danaro, inclusi i furti e le tangenti che volano<br />
tanto a Roma Capitale quanto in periferia.<br />
Conviene anche ai personaggi politici, agli<br />
amministratori e ai funzionari dello Stato che,<br />
allineati e silenti, si costruiscono la carriera prodigandosi<br />
con rara efficienza nel fronteggiare<br />
l'emergenza migratoria, fino a soddisfare la pretesa<br />
di “albergo con hI-fi in camera”. Conviene<br />
all’Isis, che oltre ad esigere la percentuale sulla<br />
traversata, infila qualche terrorista sui barconi.<br />
Conviene poi all’assistenza sanitaria nazionale<br />
che può arricchire la propria esperienza confrontandosi<br />
con malattie (scabbia, tubercolosi<br />
ecc.) pressoché scomparse sul territorio nazionale.<br />
E pazienza se ogni giornata di ricovero<br />
ospedaliero costa al contribuente italiano 750<br />
euro. Conviene al Vaticano, inesauribile promotore<br />
dell’accoglienza a favore degli islamici,<br />
nonostante questi si dimostrino alquanto indifferenti<br />
alle decapitazioni dei cristiani da parte<br />
dei fondamentalisti. L'atteggiamento del<br />
Vaticano contribuisce in misura determinante a<br />
radicare l'idea di un islam moderato, nonostante<br />
Al Jazeera abbia reso noto che l'81% di<br />
38.000 islamici interpellati si è dichiarata favorevole<br />
al Califfato (quello che taglia la gola agli<br />
infedeli in diretta televisiva). Questo 81% è<br />
l'Islam moderato di cui ciancia l'apatico occidente;<br />
il resto sono vaticanate che non tengono<br />
conto di ciò che il Corano pretende dai buoni<br />
musulmani nei confronti dei miscredenti che<br />
non si convertono all'islam.<br />
E’ visto di buon occhio anche dalla nostra<br />
Marina Militare, tanto che la stampa nazionale<br />
tempo fa ha riportato la dichiarata contrarietà<br />
dei suoi vertici ad interrompere Mare Nostrum.<br />
Poiché la nobile missione di salvare vite umane<br />
prelevandole fin sotto le coste africane, ha un<br />
esclusivo risvolto umanitario, sarebbe stato edificante<br />
che il Governo avesse autorizzato la<br />
Marina a proseguire la missione su base volontaria,<br />
proponendo al personale navigante di<br />
rinunciare alle indennità connesse con questa<br />
meritoria attività. Sarebbe stato splendido poi<br />
se, con l’occasione, i vertici della Marina avessero<br />
alzato la voce anche per stigmatizzare l'inetta<br />
e dilatoria azione svolta dalla nostra diplomazia<br />
nella vicenda indiana che ormai da quattro<br />
anni coinvolge Girone e Latorre.<br />
Conviene infine alla nostra organizzazione giudiziaria<br />
e carceraria, in prima linea per fronteggiare<br />
un surplus di attività che coinvolge anche<br />
un gran numero di avvocati, pagati d’ufficio col<br />
pubblico denaro, impegnati nei processi penali<br />
e nei ricorsi contro il respingimento delle<br />
richieste di asilo politico (20.000 solo in<br />
Lombardia). Lunga vita quindi al movimento<br />
migratorio! Ben fa chi rimette subito in libertà<br />
gli scafisti ed è contrario, in linea col Vaticano,<br />
ad affondare gli scafi impiegati per incrementare<br />
i 5 milioni di stranieri clandestini e non che<br />
vivono in Italia e i 50 milioni in Europa.<br />
P.S.: Non va taciuto tuttavia che ogni barcone<br />
di migranti rappresenta un impegno di lunga<br />
scadenza per noi, per i nostri figli e per i<br />
nostri nipoti. Si pensi solo a quel che già succede<br />
nelle scuole: insegnamento al rallentatore<br />
per non penalizzare chi ha difficoltà con<br />
l’italiano; no al crocefisso e al presepio “per<br />
non ferire la sensibilità dei bambini islamici”;<br />
vitto differenziato ecc. Per quel che<br />
riguarda i costi si consideri che per il solo<br />
vitto e alloggio dei migranti arrivati nell’anno<br />
in corso si spendono giornalmente oltre<br />
due milioni di euro. Ma questa è solo la<br />
minuscola punta di un iceberg che la classe<br />
politica tiene gelosamente nascosto per non<br />
suscitare l’ira dei milioni di italiani che vivono<br />
al di sotto della soglia di povertà.<br />
*Generale, primo comandante<br />
sardo della Brigata Sassari<br />
fonte: admaioramedia.it<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
Non ha l'insegna luminosa come si confà ad<br />
un’attività che voglia incrementare i clienti,<br />
arrivano a centinaia senza volerlo. Non<br />
fa pubblicità sui maggiori quotidiani locali, conquista<br />
le prime pagine senza fatica. Non è ancora<br />
sbarcata su facebook, non conquisterebbe<br />
tanti 'mi piace'.<br />
Ciò nonostante, negli ultimi mesi è l'agenzia<br />
immobiliare coi migliori risultati nel mercato.<br />
Non conosce rivali ed al suo cospetto nessuna<br />
concorrente appare competitiva. A Cagliari, la<br />
sua sede è in viale Buoncammino, in un sontuoso<br />
e storico palazzo con vista panoramica<br />
sulla Città. Un tempo era più semplicemente la<br />
ARSENICO, I ‘SUCCESSI’<br />
DELL’AGENZIA<br />
IMMOB<strong>IL</strong>IARE<br />
PER IMMIGRATI<br />
Prefettura e, rappresentando l'avamposto del<br />
Governo nelle province alle dipendenze del<br />
Ministero dell'Interno, si occupava e vigilava su<br />
tanti aspetti della vita dei cittadini italiani.<br />
Ora un Governo imbelle ed insipiente, alle<br />
prese con un'emergenza che non riesce a gestire,<br />
l'ha trasformata in un'agenzia immobiliare<br />
per immigrati e quasi tutto il personale, 'obtorto<br />
collo', è impegnato su quel fronte. Proprio<br />
lunedì scorso, la Prefettura di Cagliari ha pubblicato<br />
un avviso pubblico per la "manifestazione<br />
di interesse per l'affidamento temporaneo<br />
del servizio di accoglienza per cittadini stranieri<br />
richiedenti protezione internazionale", perché,<br />
essendo previsti nuovi cospicui arrivi di 'clienti',<br />
"deve urgentemente individuare ulteriori nuove<br />
strutture temporanee".<br />
I destinatari sono “associazioni, organismi del<br />
privato sociale ed operatori economici con<br />
comprovata esperienza” nel settore dell'accoglienza,<br />
ma anche “strutture alberghiere” da<br />
convenzionare con la Prefettura a 35 euro più<br />
Iva al giorno, "purché garantiscano i servizi".<br />
Appunto i servizi sono quelli che fanno la differenza<br />
e che sovente evitano o provocano le proteste<br />
dei 'clienti': ricevimento e registrazione<br />
degli ospiti; controllo e verifica della piena adeguatezza<br />
e funzionalità degli impianti della<br />
struttura; tenuta del registro delle consegne dei<br />
beni e delle presenze alle attività svolte; orientamento<br />
sulle regole comportamentali all'interno<br />
della struttura; assistenza ad eventuali bambini<br />
e/o neonati; servizio di lavanderia, trasporto,<br />
pulizia ed igiene ambientale; erogazione dei<br />
pasti; servizio di mediazione linguistica e culturale,<br />
che prevede assistenza sulla normativa<br />
dell'immigrazione e per la stesura della domanda<br />
d'asilo, sostegno socio psicologico, assistenza<br />
sanitaria, orientamento al territorio. Ed ovviamente,<br />
i tanto discussi benefit ad personam: un<br />
telefono cellulare; la ricarica telefonica di 15<br />
euro; il “pocket money” di 2,50 euro al giorno,<br />
fino ad un massimo di 7,50 per nucleo familiare,<br />
da fornire in ‘buoni' spendibili in esercizi<br />
commerciali convenzionati o in carte prepagate<br />
o in denaro contante.<br />
La speranza è che rispondano all’Avviso in<br />
numero adeguato, altrimenti potrebbe tornare<br />
‘di moda’ l’ipotesi, avanzata nella circolare di<br />
aprile firmata dal prefetto Morcone, direttore<br />
del Dipartimento immigrazione, di considerare<br />
“provvedimenti di occupazione d'urgenza e di<br />
requisizione”.<br />
Arsenico admaioramedia.it<br />
www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 37
URANIO IMPOVERITO: CHI DOVREBBE<br />
VERGOGNARSI E CHI CHIEDERE<br />
SEMPLICEMENTE SCUSA<br />
38<br />
di Nicolò Manca*<br />
Ora che tutte le istituzioni hanno messo una<br />
pietra tombale sulla bufala dei tumori<br />
attribuiti ai poligoni militari, è giusto ricordare<br />
agli smemorati quello che, anche se di<br />
pubblico dominio, vorrebbero fosse dimenticato.<br />
Nel lontano 20 febbraio 2002, il generale<br />
Giangabriele Carta, allora comandante della<br />
Regione Militare Sardegna, scrisse all'assessore<br />
regionale all'Ambiente Emilio Pani (nominato<br />
dallo ‘smemorato’ presidente Mauro Pili): ”Le<br />
Forze Armate offrono alla Regione Sardegna la<br />
possibilità di svolgere da parte di qualsiasi persona<br />
da voi incaricata, a qualsiasi ora, in qualsiasi<br />
giorno, con qualsivoglia strumento… controlli<br />
finalizzati al monitoraggio dell’aria, del terreno<br />
e dell’acqua nei poligoni della Sardegna”.<br />
Un anno prima, il 9 febbraio 2001, Il Corriere<br />
della Sera aveva informato gli italiani sui circa<br />
800 prodotti di uso quotidiano fatti con uranio<br />
impoverito: dagli stent cardiaci alle mazze da<br />
golf, alle candele per auto, respiratori subacquei,<br />
microfoni, forni a microonde, auricolari<br />
ecc. Il 7 febbraio 2004, L'Unione Sarda riportava<br />
il parere di un medico cagliaritano, Andrea<br />
Cadelano, stabilitosi in Kosovo: “...in queste<br />
zone non sono stati registrati casi neppure tra i<br />
bambini che pure giocano in mezzo ai carri<br />
armati e residuati bellici... Abbiamo anche realizzato<br />
un grande canile in una zona bombardata,<br />
ma le nostre bestie sono sempre tutte<br />
sanissime”. Il 25 febbraio 2011, La Nuova<br />
Sardegna titolava: “Uranio impoverito. Chiuse<br />
due inchieste della Procura di Cagliari: Nessuna<br />
traccia di uranio impoverito”. Il 21 agosto 2012,<br />
il Corriere della Sera, con un articolo in prima<br />
pagina informava l'Italia che il guinness mondiale<br />
di longevità era stato consegnato ai nove<br />
fratelli Melis abitanti a Perdasdefogu, campati<br />
dell'aria, dell'acqua e dei prodotti della terra<br />
all'ombra del famigerato poligono. Il 27 settembre<br />
2014, L'Unione Sarda riferiva che due ricercatori<br />
dell'Università di Cagliari, Luca Gaviano e<br />
Donatella Petretto, avevano scoperto che una<br />
delle ‘blue zone’ del mondo è il paese di<br />
Teulada, quello ‘vittima’ dell’omonimo poligono.<br />
I numeri scaturiti dalla ricerca sulla longevità<br />
dei teuladini erano incredibili. L'1 aprile<br />
2015, L'Unione Sarda informava che i poligoni<br />
sardi avevano superato l'esame dell’Arpas<br />
(Agenzia regionale per l'ambiente) e risultati<br />
della analisi approvati dalla Regione. Nello stesso<br />
giorno, La Nuova Sardegna informava:<br />
“Quirra, Salute a rischio? Uno studio lo nega”.<br />
Il 17 aprile 2015, L'Unione Sarda pubblicava: “Il<br />
Tar ha emesso la sentenza. Valery Melis è morto<br />
per cause che non hanno nulla che vedere con<br />
l'Uranio impoverito”. Il 17 giugno 2015,<br />
L'Unione Sarda parlava dei centenari sardi di<br />
Perdas, dell'Ogliastra e di Teulada. 50 membri<br />
dell'Icc (Comitato internazionale dei centenari)<br />
sono in Sardegna per capire come mai proprio<br />
a Perdas e a Teulada, oltre che a Okinawa, altra<br />
tappa del loro viaggio, la gente campi così a<br />
lungo. Il 18 giugno 2015, L'Unione Sarda titolava:<br />
“Perdasdefogu. La blue zone. L'elisir di<br />
lunga vita”. Già dal 2001, l’oncologo Franco<br />
Mandelli escluse il nesso tra Uranio impoverito<br />
e possibili conseguenze tumorali, anche se successivamente,<br />
dopo una campagna alimentata<br />
dalla sinistra politica sarda, fu spinto a usare la<br />
formula “…non si può escludere che…”.<br />
Passò in seconda linea il fatto che nei poligoni<br />
sardi non ci fosse traccia. Il 29 settembre del<br />
2001, il professor Franco Nobile, in un convegno<br />
promosso dall'Ocra del coordinamento<br />
toscano della Lega contro i tumori, rese pubblico<br />
il Rapporto scientifico redatto a seguito di<br />
una poderosa ricerca effettuata da un team<br />
composto da un centinaio di esperti. Le conclusioni<br />
del documento: “...non ci sembra certamente<br />
il caso di parlare di effetti acuti letali per<br />
l'UI”. Si pronunciarono contro la teoria UItumori<br />
anche l’Istituto superiore della sanità,<br />
l'Onu che varò un'apposita commissione<br />
(United nations environmetal program) che<br />
sentenziò: “La missione Unep conclude, pertanto,<br />
che i rischi sia radiologici che chimici<br />
dipendenti dalla presenza di proiettili a base di<br />
UI sono irrilevanti”. Quindi, fu la volta della<br />
Commissione europea per l’ambiente, presieduta<br />
da Margot Wallstrom e del professor<br />
Giuseppe Remuzzi dell’Istituto Negri di<br />
Bergamo, che scrisse “cosa emerge da tutte<br />
queste conoscenze? Che l'UI, che emette 3<br />
milioni di volte meno radioattività del Ra-226<br />
che si usava una volta per vedere al buio le lancette<br />
delle sveglie, alle concentrazioni a cui sono<br />
stati esposti i soldati del Golfo e del Kosovo, non<br />
ha conseguenze sulla salute e non provoca cancro<br />
per effetto chimico, né per effetto della<br />
radioattività”. Infine, quest’anno, due personalità<br />
di fama mondiale, i professori Giorgio<br />
Trenta e Mario Marini del Politecnico di Milano<br />
(poi tacciato di imperizia dal noto magistrato<br />
promotore delle esumazioni di salme di pastori<br />
tese a dimostrare la nota teoria), confermarono<br />
i giudizi espressi dalle precedenti commissioni<br />
di inchiesta.<br />
A questo punto è doveroso fare una distinzione<br />
tra chi era (e resta) in malafede e chi invece era<br />
solo colpevolmente disinformato o ideologicamente<br />
condizionato. Tuttavia, queste due categorie<br />
hanno la responsabilità di avere causato<br />
danni e costi considerevoli all'economia sarda.<br />
Oggi è grottesco che qualcuno abbia ancora la<br />
faccia tosta di proporre nuove commissioni<br />
d'inchiesta. Spero nel motto "una risata li seppellirà",<br />
almeno per quanto riguarda chi non si<br />
ferma neanche davanti alle proposte più allucinanti:<br />
dopo la riesumazioni di cadaveri, ora le<br />
bonifiche da effettuare nel sottosuolo fino a<br />
trenta metri di profondità (il noto Accame).<br />
Questi personaggi che sulla bufala dell'UI<br />
hanno costruito la loro visibilità politica, speculando<br />
sulla disinformazione o la dabbenaggine<br />
di alcuni, oggi dovrebbero quanto meno scusarsi<br />
ed essere chiamati a rispondere (e non solo<br />
in termini di consenso elettorale) dei danni provocati,<br />
non ultimo il rischio sempre incombente<br />
di chiudere, insieme ai poligoni, anche la<br />
Brigata Sassari. Ma è soprattutto auspicabile che<br />
ora la classe politica e i cosiddetti ambientalisti<br />
dedichino le loro energie per risollevare le derelitte<br />
sorti della Sardegna realizzando finalmente<br />
qualcosa in quel 96% di coste dove i militari<br />
non sono mai stati presenti e in quel 99,5% del<br />
territorio sardo che non è proprietà del demanio<br />
militare.<br />
*Generale, già comandante della “Brigata<br />
Sassari” (fonte:admaioramedia.it)<br />
Pubblichiamo anche questo<br />
commento del Gen. Nicolò<br />
Manca, anche lui ex<br />
Comandante della Brigata<br />
Sassari. Dichiarazioni che testimoniano<br />
innanzi tutto l’amore<br />
per la propria terra e l’orgoglio<br />
di sardità. Purtroppo nessuno<br />
dei responsabili ai danni procurati<br />
alla Sardegna ed ai sardi<br />
non pagano e, spesso, gli elettori<br />
dimenticano chi veramente<br />
sono certi politici.<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
CAUTELA NEL PARLARE DI SERVITÙ<br />
M<strong>IL</strong>ITARI, NOI SARDI<br />
SIAMO SPECIALISTI<br />
NELL’AUTOCASTRAZIONE<br />
del Gen. Giangabriele Carta*<br />
Nell’indagine conoscitiva in materia di servitù<br />
militari (pubblicata lo scorso anno dalla<br />
Camera dei deputati) la premessa è totalmente<br />
falsa: si parla di gravi patologie tumorali<br />
riscontrare nelle popolazioni che vivono attorno<br />
al Poligono di Quirra, ipotesi copiata da un quotidiano<br />
isolano che da qualche anno conduce<br />
una guerra personale contro i sardi che vestono<br />
l’uniforme. I dati scientifici rilevati da quattro<br />
commissioni disposte di volta in volta da<br />
Regione, Ministero della Salute, Arpa Sardegna,<br />
Magistratura hanno invece dimostrato il contrario.<br />
Le rilevanze tumorali in quelle aree sono<br />
addirittura inferiori alla media regionale e nazionale…<br />
Come dire che il Poligono fa bene. Ci si<br />
lamenta che aree di pregio come Porto<br />
Tramatzu e le Sabbie bianche di Porto Pino<br />
essendo nel Poligono di Teulada siano precluse<br />
ai sardi. Falso, da anni sono spiagge che dal<br />
primo giugno al 30 settembre sono gestite da<br />
cooperative di Teulada e Sant'Anna Arresi.<br />
Chiunque volesse fare un giro con il gommone<br />
nelle acque del poligono di Capo Teulada, può<br />
affittare un natante dal signor Selis, proprio a<br />
Porto Tramatzu. Il discorso che le Sabbie<br />
Bianche non siano fruibili tutto l’anno è vero,<br />
ma nei mesi invernali non si vede nessuno sulle<br />
spiagge della Sardegna, da Cannigione a Nora, a<br />
Chia e Tuerredda.<br />
Si auspica un più forte impegno della Scuola sottufficiali<br />
de La Maddalena, ma ormai al grido “A<br />
Foras sos Americanos… A Foras sos Militares”<br />
dei 1.500 marinai di qualche anno fa ne restano<br />
solo 200 (gli altri sono emigrati a Taranto) e i<br />
3.000 americani sono andati altrove a spendere<br />
i loro dollari. A proposito. Visto che, partiti gli<br />
americani, non si è più parlato di radioattività.<br />
Ma allora era anche questa una ipotesi giornalistica?<br />
Il presidente della Giunta regionale,<br />
Francesco Pigliaru, audito, auspica un uso duale<br />
per il Poligono di Perdas. Ma allora perché si è<br />
opposto alla realizzazione di una adeguata pista<br />
di atterraggio e di alcune infrastrutture destinate<br />
ad ospitare lo sviluppo dei droni europei?<br />
Purtroppo, le ditte interessate si sono trasferite<br />
in Puglia facendo felice Vendola che si vedrà arrivare<br />
un centinaio di tecnici altamente specializzati<br />
che spenderanno da lui i loro stipendi. L’on.<br />
Piras sostiene che si è riscontrato a Teulada un<br />
decremento demografico : ovvio, ciò vale per<br />
tutti i paesi della Sardegna che non siano attorno<br />
alle grandi città. L’on. Scanu, bontà sua, dice<br />
che bisogna chiudere Teulada, ma organizzarsi<br />
per reperire e garantire posti di lavoro sicuri in<br />
alternativa. Benissimo, segnalo però che non<br />
sono i soli 1.500 uomini e donne occupati a<br />
Teulada, occorre pensare anche agli altri 7.000<br />
posti di lavoro che dovranno essere reperiti, perché<br />
la chiusura del Poligono implicherà la chiusura<br />
della Brigata Sassari, con annessi e connessi.<br />
Capo Frasca? Qui è tutta una balla: quello<br />
è un poligono ‘virtuale’ dove non si spara, ma si<br />
impiegano artifizi fumogeni. Il poligono è un<br />
promontorio roccioso basaltico da sempre privo<br />
di vegetazione. Il problema è che, chiudendo<br />
Capo Frasca, occorrerà dire addio a 1.000 buste<br />
paga del personale italiano e a 500 buste paga<br />
del Reparto addestrativo tedesco di<br />
Decimomannu. Finisco qui.<br />
Bisogna essere cauti quando si parla di queste<br />
cose perché noi sardi siamo specialisti nell’autocastrazione.<br />
Basti pensare alla insensata opposizione<br />
della Regione alla esercitazione aerea<br />
che avrebbe visto confluire a Decimomannu<br />
ben 5.000 tra piloti, valutatori, tecnici elettronici<br />
etc., che assistevano i velivoli delle aviazioni della<br />
Nato. I 5.000 uomini stanno occupando (60<br />
giorni) gli alberghi e ristoranti di Trapani e provincia,<br />
e noi ci siamo tenuti, senza alcuna ricaduta<br />
economica, l’esercitazione che continua a<br />
svolgersi nel cielo tra Spagna e Sardegna.<br />
* 30° Comandante Brigata Sassari<br />
(dal giornale "Con la Brigata Sassari")<br />
ripreso da admaioramedia.it<br />
www.ilconsumatore.eu N° 249 - LUGLIO-AGOSTO 2015 39
L’INFRASTRUTTURA ENEL<br />
AL SERVIZIO DEL DIGITALE:<br />
TUTTI INSIEME PER UN’ITALIA<br />
DIGITALE?<br />
di Silvia Compagnucci<br />
L<br />
’indagine congiunta AGCM/AGCOM ed i successivi<br />
piani del Governo per lo sviluppo<br />
della banda larga ed ultra-larga in Italia<br />
hanno messo in luce il ritardo accumulato dal<br />
nostro Paese nel perseguimento degli ambiziosi<br />
obiettivi fissati dall’Agenda Digitale sia dal punto<br />
di vista infrastrutturale che socio-culturale. È<br />
ancora molto alta, infatti, la percentuale di individui<br />
che non utilizzano internet e/o che non ne<br />
colgono l’utilità, così come ancora ridotte<br />
appaiono le nostre competenze digitali se messe<br />
a confronto con il trend dei Paesi più evoluti in<br />
Europa e nel mondo. Siamo ancora all’inizio di<br />
un percorso che ci porterà – speriamo in tempi<br />
rapidi – all’instaurazione di una vera e propria<br />
società digitale in cui la rete diventerà davvero il<br />
“luogo” privilegiato in cui ricercare e scambiare<br />
informazioni e concludere transazioni. Oltre ad<br />
40<br />
un processo di maturazione socio-culturale è<br />
richiesto, chiaramente, un importante sforzo –<br />
in termini di investimenti – agli operatori, per lo<br />
sviluppo delle infrastrutture e delle tecnologie<br />
fisse e mobili. Si tratta di investimenti ingenti,<br />
fondamentali per il futuro del sistema Paese,<br />
sul cui ritorno, quantomeno nel breve periodo,<br />
è lecito nutrire qualche dubbio.<br />
In un contesto così incerto in cui, oltre all’infrastrutturazione<br />
del Paese, è richiesta una rivoluzione<br />
socio-culturale idonea ad accompagnare<br />
gli investimenti degli operatori e, dunque, lo sviluppo<br />
del Paese, particolarmente interessante<br />
appare l’annuncio proveniente dall’amministratore<br />
delegato di Enel secondo il quale, per<br />
cablare 33 milioni di case, basterebbero 4/6<br />
miliardi. Si tratta di un annuncio interessante<br />
ove si consideri che viene esclusa la partecipazione<br />
da parte dell’azienda alle gare per investire<br />
nella banda ultra-larga e manifestata la disponibilità<br />
a mettere a disposizione di quanti<br />
vorranno investire la propria rete. Inutile dire<br />
che l’infrastruttura di Enel è capillare e che l’utilizzo<br />
dei cavidotti esistenti, consentendo di evitare<br />
nuovi scavi che, come noto, rappresentano<br />
la voce di costo più poderosa nei piani di investimento<br />
degli operatori, potrebbe offrire buone<br />
possibilità di risparmio. Considerate le stime<br />
che quantificano in 16 miliardi i costi per collegare<br />
20 milioni di punti, risultano particolarmente<br />
interessanti le possibili sinergie che<br />
potrebbero essere realizzate – secondo le parole<br />
dell’amministratore delegato di Enel – nell’ambito<br />
dell’attività di sostituzione dei contatori<br />
e che potrebbero ridurre il costo di cablaggio<br />
di 33 mln di case a 4/6 miliardi. Le stesse stime,<br />
seppur ancora ad un certo livello di approssimazione,<br />
indicherebbero infatti come portare<br />
la fibra nell’ultimo miglio, dal cabinet alle case,<br />
a 20 milioni di punti costerebbe mille euro a<br />
punto, con un onere complessivo di 16 miliardi,<br />
che si ridurrebbero di quattro volte mediante<br />
utilizzo dell’infrastruttura di Enel.<br />
Non v’è dubbio che qualora i nuovi contatori<br />
fossero in grado di supportare tale connubio, si<br />
tratterebbe di un’interessante opportunità da<br />
valutare – non solo dal punto di vista economico,<br />
ma soprattutto dal punto di vista normativoregolamentare<br />
– in un’ottica di agevolazione<br />
della posa della fibra e di risparmio in un contesto<br />
così incerto che non è in grado di offrire<br />
garanzie sugli sviluppi futuri della domanda e<br />
sulla capacità della stessa di sostenere l’offerta<br />
degli operatori ma che comunque impone al<br />
nostro Paese di stare al passo con il resto<br />
d’Europa.<br />
www..i-com.it<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu
In assenza di una<br />
specifica disciplina sui<br />
professionisti della<br />
privacy, spesso sono gli<br />
utenti a rimetterci<br />
trovandosi vessati nella<br />
loro sfera privata. Avviato<br />
un progetto di norma per<br />
individuare regole che<br />
garantiscano maggiore<br />
trasparenza sul mercato<br />
PRIVACY OFFICER,<br />
PIÙ TRASPARENZA DEL MERCATO<br />
CON UNA NORMA UNI<br />
Che gli utenti siano sempre più spiati quando<br />
navigano in rete non è più una novità,<br />
come dimostrano i numerosi annunci<br />
pubblicitari che compaiono e ci perseguitano<br />
sul browser, i quali rispecchiano con estrema<br />
precisione i nostri gusti ed abitudini di consumo.<br />
Tale comportamento ha reso necessario<br />
l’intervento del Garante con un provvedimento<br />
che ha introdotto l'obbligo di informare l'interessato<br />
quando il sito web che sta visitando utilizza<br />
dei cookies che profilano i nostri comportamenti<br />
online.<br />
Ulteriore garanzia, a favore del consumatore<br />
che utilizza internet, riguarderà il privacy officer,<br />
la figura esperta in materia di protezione dati<br />
disciplinata dal regolamento europeo che, dopo<br />
tre anni e mezzo di gestazione a Bruxelles, quest'anno<br />
attende di essere approvato e che introdurrà<br />
questo professionista già diffuso da<br />
tempo negli USA e in altri 15 Stati membri<br />
dell'UE.<br />
Sebbene si tratti di un professionista che nelle<br />
aziende e nelle pubbliche amministrazioni ha il<br />
compito di vigilare sul rispetto del Codice sulla<br />
protezione dei dati personali, contribuendo ad<br />
assicurare trasparenza e maggiori tutele sul<br />
rispetto della privacy dei cittadini, in Italia non è<br />
ancora stata emanata alcuna legge specifica, né<br />
il Garante ha adottato provvedimenti per disciplinare<br />
il privacy officer. In attesa del<br />
Regolamento Privacy UE, sembra però che<br />
finalmente la situazione di stallo a livello locale<br />
si stia sbloccando grazie all’avvio ufficiale dell’<br />
inchiesta pubblica preliminare che permetterà<br />
di ottenere la pubblicazione di una Norma UNI<br />
in grado di definire i profili delle figure professionali<br />
che si occupano di privacy.<br />
"In Italia la privacy è considerata ancora come<br />
una burocrazia inutile, consistente in documenti<br />
da firmare, ma spesso sono i consumatori<br />
stessi ad autorizzare inconsapevolmente l'utilizzo<br />
dei loro dati per finalità di marketing in<br />
cambio di una fidelity card o attratti dalla possibilità<br />
di ricevere un certo premio, e non di rado<br />
questo avviene in maniera non trasparente<br />
senza ricevere un'adeguata informativa, o senza<br />
la possibilità di prestare un consenso legalmente<br />
valido - spiega il presidente di Federprivacy<br />
Nicola Bernardi - L'introduzione del nuovo<br />
regolamento europeo darà maggiori tutele all'utente<br />
anche attraverso l'introduzione del privacy<br />
officer, che nel nostro Paese è una professione<br />
rientrante nella Legge 4/2013 relativa alle professioni<br />
non protette. La nostra associazione<br />
conta circa 1.000 associati, e dal 2011 ha promosso<br />
la certificazione del privacy officer rilasciata<br />
dal TÜV Examination Institute sulla base<br />
del nostro disciplinare. Tuttavia, servono regole<br />
condivise per dare più trasparenza al mercato, e<br />
quindi anche maggiori tutele per gli utenti finali.<br />
Per questo, da Settembre 2013 abbiamo chiesto<br />
ad UNI di sviluppare una norma tecnica<br />
sulle figure professionali in ambito privacy."<br />
Poichè lo sviluppo di una norma tecnica deve<br />
avvenire secondo precisi principi di partecipazione<br />
e trasparenza, rispondendo alle concrete<br />
esigenze del mercato, grandi imprese e associazioni<br />
di categoria potranno inviare fino al prossimo<br />
2 Luglio i loro commenti, in qualità di stakeholders,<br />
tramite il sito di UNI con la possibilità<br />
di partecipare al tavolo dei lavori (Codice<br />
Progetto E14D00036). La prossima riunione<br />
per il progetto di norma relativo alle figure professionali<br />
esperte di privacy all' Ente Italiano di<br />
Normazione si terrà il 16 Luglio 2015.<br />
Ufficio Stampa Federprivacy<br />
press@federprivcy.it - www.federprivacy.it<br />
Twitter: @Federprivacy - 335 147.33.33<br />
Per info: Mediamover<br />
039 6022227<br />
info@mediamover.it - www.mediamover.it<br />
www.ilconsumatore.eu N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 41
Sul portale è stato creato ad hoc un profilo<br />
falso di un ristorante a Moniga del Garda,<br />
che con solo 10 recensioni tarocche<br />
di eccellenza è balzato in un mese in cima<br />
alla classifica. Nessun controllo o filtro<br />
NUOVA BUFERA SU TRIPADVISOR<br />
PER RISTORANTE INESISTENTE<br />
PRIMO IN CLASSIFICA<br />
Ancora una volta è venuta a galla la totale<br />
inattendibilità delle classifiche di<br />
TripAdvisor. A dimostrarlo è il profilo di un<br />
ristorante inesistente che in poche settimane,<br />
grazie soltanto a 10 recensioni positive<br />
(anch’esse, naturalmente, fasulle), ha raggiunto<br />
la vetta del miglior ristorante di Moniga del<br />
Garda (Bs), scalzando altri ristoranti che di<br />
recensioni ne avevano diverse centinaia…<br />
Italia a Tavola ha partecipato, insieme ad alcuni<br />
ristoratori, alla creazione su TripAdvisor del profilo<br />
di un locale inesistente, il “Ristorante<br />
Scaletta”. Il fantomatico locale ha “aperto”<br />
verso la fine di aprile: il 25 di quel mese, infatti,<br />
ecco spuntare la prima recensione, con giudizio<br />
“eccellente” (5 pallini verdi). Anche le<br />
successive 9 recensioni, pubblicate tra il 19<br />
maggio e il 20 giugno, hanno attribuito il massimo<br />
punteggio. Nel giro di un mese soltanto, la<br />
“Scaletta” ha rapidamente “scalato” la classifica<br />
dei migliori ristoranti di Moniga, superando<br />
anche “L’Osteria H2O” che era il primo in classifica<br />
fino a due giorni fa e che può vantare oltre<br />
300 recensioni, di cui 201 con valutazione<br />
“eccellente”. L’intento che ci ha portato ad<br />
appoggiare la creazione di un falso profilo era<br />
scrivere una serie di recensioni, tutte estremamente<br />
positive, appositamente per vedere se<br />
sarebbero state pubblicate e se da parte del portale<br />
ci sarebbero stati almeno dei minimi controlli,<br />
sia sulla reale esistenza del ristorante sia<br />
sulla attendibilità delle recensioni, tutte stranamente<br />
positive, da 5 pallini verdi. Ma evidentemente,<br />
nonostante ciò che continua ad affermare<br />
TripAdvisor, non c’è stato nessun tipo di<br />
controllo. Sarebbe bastato davvero poco per<br />
accorgersi che l’indirizzo del “Ristorante<br />
Scaletta” è inesistente, mentre il numero di<br />
telefono corrisponde a un vecchio numero della<br />
Polizia municipale di Manerba del Garda.<br />
Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione<br />
che su TripAdvisor non esiste alcun filtro: viene<br />
creato un nuovo profilo di locale e nessuno controlla<br />
la veridicità dei dati inseriti, e di fronte a<br />
una serie di recensioni tutte positive e giudizi<br />
tutti al massimo grado di eccellenza non scatta<br />
nessun allarme. Come è possibile che questo<br />
accada? TripAdvisor, lo ribadiamo ancora una<br />
volta, è un sistema troppo aperto e soggetto a<br />
qualunque tipo di frode. Ed è proprio per questo<br />
motivo che le sue classifiche non possono<br />
essere prese per valide. Così come è accaduto<br />
La replica di Tripadvisor “Creare recensioni o profili aziendali falsi solo<br />
per cercare di coglierci in fallo è un esperimento del tutto privo di<br />
senso, trattandosi di una pratica che differisce dalle frodi che monitoriamo<br />
e individuiamo quotidianamente. Sappiamo che quando un frodatore<br />
cerca di manipolare le classifiche sul nostro sito si lascia alle<br />
spalle degli schemi che abbiamo modo di tracciare e che tracciamo.<br />
Abbiamo analizzato a fondo le recensioni per più di dieci anni e possiamo<br />
quindi riconoscere i comportamenti normali di un recensore da<br />
quelli che non lo sono; è così che individuiamo le frodi. In qualità di<br />
sito di viaggi più visitato al mondo, siamo fortemente impegnati a<br />
garantire che i contenuti su TripAdvisor forniscano una fonte d’informazione<br />
utile e affidabile per coloro che pianificano un viaggio ovunque<br />
nel mondo. In questo caso, abbiamo indagato e rimosso dal sito<br />
le recensioni e il profilo che non rispettavano le nostre linee guida.<br />
Oltre a essere una violazione dei nostri termini di servizio e una pratica<br />
non etica, postare recensioni false è anche una violazione della<br />
legge in molti paesi e viola i termini del Codice del Consumo italiano”<br />
per i commenti della falsa Scaletta, c'è da aspettarsi<br />
che lo siano anche molti di quelli registrati<br />
su locali che magari pagano per stare ai primi<br />
posti. E quel che è peggio è il fatto che non solo<br />
si innesca un meccanismo di concorrenza sleale<br />
tra i vari locali, che possono inserire o far<br />
inserire (anche a pagamento, come ha dimostrato<br />
recentemente anche un servizio di<br />
Striscia la notizia) recensioni positive o negative<br />
per raggiungere i primi posti della classifica, ma<br />
chi ne risulta fortemente danneggiato da tutto<br />
questo sistema è il consumatore finale, il potenziale<br />
cliente, che nella scelta di un ristorante<br />
magari si affida a TripAdvisor dando credito alle<br />
recensioni pubblicate e alle classifiche...<br />
Per dare l’opportunità ai ristoratori, così come<br />
ai gestori di hotel, bar, agriturismi, ecc., di prendere<br />
le distanze da questo sistema dannoso e<br />
ingannevole, da qualche settimana Italia a<br />
Tavola ha lanciato la campagna #NoTripAdvisor<br />
contro l’anonimato, le false recensioni e le classifiche<br />
truccate. Tano Simonato, Filippo La<br />
Mantia, Marco Blasi e Matteo Scibilia sono solo<br />
alcuni dei molti ristoratori che, buttando via il<br />
certificato di eccellenza di TripAdvisor e sostituendolo<br />
con la nostra vetrofania<br />
#NoTripAdvisor, hanno voluto condividere<br />
pubblicamente la decisione di dissociarsi da un<br />
sistema di recensioni sempre più truccato e<br />
inattendibile, al contempo comunicando ai propri<br />
clienti che non si vuole essere sospettati di<br />
avere comprato recensioni. Alla luce degli innumerevoli<br />
casi segnalati negli ultimi anni, in più<br />
di un’occasione Italia a Tavola ha dato a<br />
TripAdvisor l’opportunità di replicare alle tante<br />
lamentele e segnalazioni di anomalie, senza<br />
avere quasi mai una risposta. Siamo arrivati<br />
anche ad organizzare a Firenze, lo scorso anno,<br />
in occasione del Premio Italia a Tavola, un confronto<br />
pubblico tra rappresentanti del portale<br />
americano e sindacati dei pubblici esercizi, ma<br />
al di là dell’impegno a parole, ad oggi nulla è<br />
concretamente cambiato. E nemmeno la multa<br />
dell’Antitrust di 500mila euro è servita a far<br />
prendere a TripAdvisor dei reali provvedimenti<br />
per far diventare il portale una vera risorsa per<br />
gli operatori e per i consumatori, invece che un<br />
ricettacolo di falsità e classifiche truccate.<br />
di C.S. -www..teatronaturale.it<br />
42<br />
N° <strong>250</strong> - SETTEMBRE/OTTOBRE 2015 www.ilconsumatore.eu