Panda: salviamo la natura d'Italia

Sfoglia il nuovo numero di Panda dedicato alla natura d'Italia. Sfoglia il nuovo numero di Panda dedicato alla natura d'Italia.

wwfitaliaonlus
from wwfitaliaonlus More from this publisher
09.05.2017 Views

COPERTINA OASI, TESORI DA DIFENDERE A cinquant’anni dalla nascita della prima Oasi WWF, un viaggio attraverso le aree protette che festeggeremo il 21 maggio. Un patrimonio da tutelare e difendere Antonio Canu Sono più di cento le Oasi del WWF. E nel corso dei cinquant’anni dalla prima, quella del Lago di Burano in Maremma, ne sono state realizzate anche tante altre, oggi assorbite da aree protette più grandi o in gestione ad enti diversi. C’è quindi molta storia della conservazione della natura italiana in questa rete, c’è un patrimonio di biodiversità che è andato crescendo, c’è il successo di una scelta strategica che ha dato un’identità di concretezza al WWF italiano. Ci sono molti modi per raccontare le Oasi. Dalla grandezza, al tipo di ambiente, fino alla posizione geografica. Quello che segue è intanto il breve e incompleto racconto 8 I PANDA

IN NUMERI LA BIODIVERSITÀ, RICCHEZZA ITALIANA Una penisola stretta e montuosa protesa al centro del Mediterraneo a far da ponte fra l’Africa e l’Europa, un microcosmo dove convivono il papavero artico del grande Nord e papiro dei Tropici, il pesce pappagallo delle scogliere coralline e lo stambecco alpino, la pernice bianca dei ghiacciai e la farfalla monarca dell’Africa, e poi il lupo, l’orso, la lince, il gipeto e la foca monaca. Non esiste nazione europea che possa vantare la stessa varietà di forme di vita. La fauna italiana conta più di 58.000 specie e anche se la gran parte di esse appartiene al mondo degli invertebrati (Insetti, Crostacei, Molluschi e via dicendo), sono numerosi i rappresentanti delle classi superiori: 48 specie di ciclostomi e pesci ossei nelle acque interne, 37 di anfibi, 49 di rettili, 110 di mammiferi e circa 500 di uccelli di cui 250 sono regolarmente nidificanti. Una parte importante della vita selvatica italiana è composta da specie ampiamente distribuite anche in altre nazioni, ma una parte non trascurabile è invece rappresentata da forme di vita endemiche, cioè esclusive del nostro Paese, come il camoscio appenninico, la salamandrina dagli occhiali e l’abete dei Nebrodi oppure da forme ormai rare e minacciate che fanno dell’Italia il solo Paese dell’Europa occidentale che conservi tutte le componenti della grande fauna che nel Paleolitico faceva compagnia ai primi esseri umani. Il teatro in cui si esibiscono questi campioni della fauna è rappresentato dagli ambienti naturali, veri e propri laboratori per lo studio della vita, dominati dal mondo vegetale anch’esso ricco e diversificato con 8.100 specie di piante autoctone (Bartolucci et al. 2017), di cui 1.460 endemiche valore che fa dell’Italia il Paese con il più alto numero di specie vegetali in Europa. In pochi anni l’Italia si è dotata di una legislazione moderna nel campo della tutela delle risorse biologiche, ha creato un sistema di aree protette che copre più del 10% del territorio nazionale. Ora si tratta di non fare passi indietro, vedasi riforma in discussione in Parlamento. −Francesco Petretti Una lontra fotografata nell’Oasi WWF di Persano, in provincia di Salerno, sul fiume Sele © C. Falanga di animali, piante, luoghi, eventi, che hanno procurato la nascita di un’oasi o ne sono diventati il valore aggiunto. I fenicotteri in Italia nidificano in Sardegna e da qualche anno anche in altre regioni. La prima volta nella penisola è stata però nella Laguna di Orbetello, nel 1994. Ancora oggi l’Oasi WWF è uno dei luoghi migliori per ammirare questo splendido uccello. Sempre in Maremma, ma nel Lago di Burano, già luogo di svernamento, migrazione e sosta di migliaia e migliaia di uccelli, ha fatto tappa più volte una farfalla africana, la monarca, parente di quella americana, famosa per le lunghe migrazioni. C’è un’Oasi sull’Appennino centrale, quella di Lago Secco, al confine tra Lazio e Marche, epicentro tra l’altro di uno degli ultimi terremoti, che è nata per tutelare due anfibi localizzati a queste latitudini, il tritone alpestre e la rana temporaria. L’Oasi di Monte Arcosu in Sardegna è stata determinante nel salvare il cervo sardo, una sottospecie del cervo continentale, a rischio estinzione e oggi in costante crescita in tutta l’isola, tanto che c’è chi propone addirittura di fare abbattimenti selettivi per ridurne il numero. Dopo 200 anni d’assenza la cicogna bianca è tornata a nidificare nell’Oasi di Bolgheri, ancora in Maremma. L’Oasi delle Steppe, in Sar- PANDA I 9

IN NUMERI<br />

LA BIODIVERSITÀ,<br />

RICCHEZZA ITALIANA<br />

Una peniso<strong>la</strong> stretta e montuosa protesa al centro del Mediterraneo a far<br />

da ponte fra l’Africa e l’Europa, un microcosmo dove convivono il papavero<br />

artico del grande Nord e papiro dei Tropici, il pesce pappagallo delle<br />

scogliere coralline e lo stambecco alpino, <strong>la</strong> pernice bianca dei ghiacciai<br />

e <strong>la</strong> farfal<strong>la</strong> monarca dell’Africa, e poi il lupo, l’orso, <strong>la</strong> lince, il gipeto e <strong>la</strong><br />

foca monaca. Non esiste nazione europea che possa vantare <strong>la</strong> stessa<br />

varietà di forme di vita. La fauna italiana conta più di 58.000 specie e<br />

anche se <strong>la</strong> gran parte di esse appartiene al mondo degli invertebrati<br />

(Insetti, Crostacei, Molluschi e via dicendo), sono numerosi i rappresentanti<br />

delle c<strong>la</strong>ssi superiori: 48 specie di ciclostomi e pesci ossei nelle acque<br />

interne, 37 di anfibi, 49 di rettili, 110 di mammiferi e circa 500 di uccelli<br />

di cui 250 sono rego<strong>la</strong>rmente nidificanti. Una parte importante del<strong>la</strong> vita<br />

selvatica italiana è composta da specie ampiamente distribuite anche<br />

in altre nazioni, ma una parte non trascurabile è invece rappresentata<br />

da forme di vita endemiche, cioè esclusive del nostro Paese, come il<br />

camoscio appenninico, <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>mandrina dagli occhiali e l’abete dei Nebrodi<br />

oppure da forme ormai rare e minacciate che fanno dell’Italia il solo Paese<br />

dell’Europa occidentale che conservi tutte le componenti del<strong>la</strong> grande<br />

fauna che nel Paleolitico faceva compagnia ai primi esseri umani. Il teatro<br />

in cui si esibiscono questi campioni del<strong>la</strong> fauna è rappresentato dagli<br />

ambienti <strong>natura</strong>li, veri e propri <strong>la</strong>boratori per lo studio del<strong>la</strong> vita, dominati<br />

dal mondo vegetale anch’esso ricco e diversificato con 8.100 specie di<br />

piante autoctone (Bartolucci et al. 2017), di cui 1.460 endemiche valore<br />

che fa dell’Italia il Paese con il più alto numero di specie vegetali in Europa.<br />

In pochi anni l’Italia si è dotata di una legis<strong>la</strong>zione moderna nel campo<br />

del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle risorse biologiche, ha creato un sistema di aree protette<br />

che copre più del 10% del territorio nazionale. Ora si tratta di non fare passi<br />

indietro, vedasi riforma in discussione in Par<strong>la</strong>mento. −Francesco Petretti<br />

Una lontra fotografata nell’Oasi WWF di Persano,<br />

in provincia di Salerno, sul fiume Sele<br />

© C. Fa<strong>la</strong>nga<br />

di animali, piante, luoghi, eventi, che<br />

hanno procurato <strong>la</strong> nascita di un’oasi o<br />

ne sono diventati il valore aggiunto.<br />

I fenicotteri in Italia nidificano in<br />

Sardegna e da qualche anno anche<br />

in altre regioni. La prima volta nel<strong>la</strong><br />

peniso<strong>la</strong> è stata però nel<strong>la</strong> Laguna di<br />

Orbetello, nel 1994. Ancora oggi l’Oasi<br />

WWF è uno dei luoghi migliori<br />

per ammirare questo splendido<br />

uccello. Sempre in Maremma, ma nel<br />

Lago di Burano, già luogo di svernamento,<br />

migrazione e sosta di migliaia<br />

e migliaia di uccelli, ha fatto tappa<br />

più volte una farfal<strong>la</strong> africana, <strong>la</strong><br />

monarca, parente di quel<strong>la</strong> americana,<br />

famosa per le lunghe migrazioni.<br />

C’è un’Oasi sull’Appennino centrale,<br />

quel<strong>la</strong> di Lago Secco, al confine tra<br />

Lazio e Marche, epicentro tra l’altro di<br />

uno degli ultimi terremoti, che è nata<br />

per tute<strong>la</strong>re due anfibi localizzati a queste<br />

<strong>la</strong>titudini, il tritone alpestre e <strong>la</strong> rana<br />

temporaria. L’Oasi di Monte Arcosu<br />

in Sardegna è stata determinante nel<br />

salvare il cervo sardo, una sottospecie<br />

del cervo continentale, a rischio estinzione<br />

e oggi in costante crescita in tutta<br />

l’iso<strong>la</strong>, tanto che c’è chi propone addirittura<br />

di fare abbattimenti selettivi per<br />

ridurne il numero. Dopo 200 anni d’assenza<br />

<strong>la</strong> cicogna bianca è tornata a nidificare<br />

nell’Oasi di Bolgheri, ancora in<br />

Maremma. L’Oasi delle Steppe, in Sar-<br />

PANDA I 9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!