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Panda: salviamo la natura d'Italia

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DYNAMO DONA IL SORRISO<br />

L’Oasi Dynamo nel<strong>la</strong> montagna pistoiese<br />

nasce all’interno di un progetto tra i<br />

più belli che abbiano coinvolto il WWF.<br />

L’Oasi affiliata è infatti parte di un<br />

progetto che ha visto nascere nel tempo il<br />

Dynamo Camp, che ospita gratuitamente<br />

bambini e ragazzi con patologie gravi e<br />

croniche sia in terapia che in fase di post<br />

ospedalizzazione, l’azienda agrico<strong>la</strong> Oasi<br />

Dynamo, che si occupa di gestire l’oasi<br />

attraverso attività di agricoltura, ricerca<br />

scientifica ed eco-turismo, e l’Academy<br />

per attività formative ed esperienziali. Il<br />

progetto a cui si sta <strong>la</strong>vorando ora è quello<br />

di ampliare l’Oasi al resto del territorio,<br />

connettendo altre aree <strong>natura</strong>li.<br />

www.dynamocamp.org<br />

© G. DeMatteis<br />

I sette magnifici re del<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong><br />

Grazie al<strong>la</strong> sua conformazione, l’Italia offre un habitat ospitale per diverse specie di serpenti<br />

Fulco Pratesi<br />

Basterebbe il detto “Parenti serpenti”<br />

per dare <strong>la</strong> misura di quanto questi<br />

bellissimi rettili siano amati. D’altra<br />

parte, iniziò il Padreterno, dopo <strong>la</strong> disubbidienza<br />

di Eva nel Paradiso terrestre,<br />

a conferire al serpente una nomina<br />

non troppo lusinghiera. Nel<strong>la</strong> Genesi lo<br />

condanna: “Sii maledetto fra tutti gli<br />

animali e tutte le bestie del<strong>la</strong> campagna;<br />

striscerai sul tuo ventre e mangerai <strong>la</strong><br />

polvere per tutti i giorni del<strong>la</strong> tua vita!”<br />

E ancor oggi, a parte <strong>la</strong> festa in onore di<br />

San Domenico a Cocullo, in Abruzzo - in<br />

cui i serpenti giocano un ruolo importante<br />

- per essi <strong>la</strong> vita non è facile. L’Italia,<br />

grazie al<strong>la</strong> sua conformazione<br />

geografica tra i ghiacciai alpini e le garighe<br />

del Meridione, vanta una biodiversità<br />

nel<strong>la</strong> quale i serpenti figurano<br />

egregiamente.<br />

Uno dei più rari, scoperto recentemente<br />

presso Licata in Sicilia, è il boa<br />

delle sabbie Eryx jaculus, lungo fino a<br />

60 centimetri, di abitudini crepusco<strong>la</strong>ri.<br />

Si ciba di lucertole, lumache e topi. Tra i<br />

Viperidi, il più raro in assoluto è <strong>la</strong> vipera<br />

dell’Orsini (Vipera ursinii, 60cm) che<br />

sopravvive, in tutta Italia, solo in piccoli<br />

ambienti montani a ginepro e graminacee<br />

dell’Appennino centrale, nutrendosi<br />

di ortotteri, lucertole e piccoli mammiferi<br />

come l’arvico<strong>la</strong> delle nevi. E’ debolmente<br />

velenosa.<br />

Altre specie poco velenose, assai rare<br />

perché confinate in ambienti esigui e<br />

minacciati dall’espansione umana, sono<br />

il colubro dal cappuccio (Macroprotodon<br />

cucul<strong>la</strong>tus, 65 cm) che vive solo nell’Iso<strong>la</strong><br />

di Lampedusa, nutrendosi di lucertole<br />

e gechi, e il serpente gatto (Telescopus<br />

fal<strong>la</strong>x), 75 cm il cui ambiente vitale è<br />

ristretto nelle pietraie del Carso in provincia<br />

di Trieste. Mangia lucertole, ma<br />

a volte anche ramarri.<br />

Una specie di serpente molto localizzata<br />

è il colubro <strong>la</strong>certino (Malpolon mospessu<strong>la</strong>num)<br />

lungo fino a 2 metri, il cui<br />

areale è diviso in due sottospecie, una<br />

in Liguria e una a Lampedusa. Si ciba<br />

di lucertole, piccoli serpenti e giovani<br />

conigli. Il suo morso è velenoso.<br />

Diffuso nel<strong>la</strong> Sardegna meridionale<br />

(anche nell’Oasi di Monte Arcosu) e<br />

nell’Iso<strong>la</strong> di Pantelleria è l’elegante colubro<br />

ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis,<br />

150 cm), mentre <strong>la</strong> Basilicata e <strong>la</strong><br />

Puglia ospitano il colubro leopardino<br />

(Zamenis situ<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong> foto in alto,100<br />

cm) il più bello e colorato tra i serpenti<br />

rari d’Italia, presente anche nelle Oasi<br />

WWF del Monte S.Elia e delle Cesine<br />

dove è stata ripresa <strong>la</strong> foto. Tutte o quasi<br />

queste specie sono protette dal<strong>la</strong> Convenzione<br />

di Berna, dal<strong>la</strong> Direttiva Habitat<br />

dell’Unione Europea e da normative<br />

regionali e nazionali.<br />

OASI DA PRIMATO<br />

Monte Arcosu, in Sardegna, è l’oasi più<br />

grande. 3.600 ettari (di proprietà). Le<br />

cascate del Verde, in Abruzzo, sono<br />

le cascate <strong>natura</strong>li più alte d’Italia,<br />

vengono formate da un triplice salto che<br />

complessivamente misura 200 metri.<br />

PANDA I 17

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