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AGG-RSPP-Videoterminali

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Aggiornamento <strong>RSPP</strong><br />

Modulo Specifico<br />

VDT (videoterminali)<br />

Evoluzione normativa ed introduzione al<br />

D.Lgs. 81/08<br />

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., art. 37 comma 6<br />

Conferenza Stato – Regioni del 21/12/2011 – G.U.n. 8 del<br />

11/01/2012<br />

<strong>AGG</strong>IORNAMENTO RSSP - MODULO VDT


RISCHI SPECIFICI: i videoterminali<br />

D.lgs. 81/1008 . Titolo VII<br />

Per videoterminale si intende uno schermo<br />

alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di<br />

procedimento di visualizzazione utilizzato.<br />

Per videoterminale si intende quindi il personal<br />

computer, ma anche tutti gli altri dispositivi dotati di<br />

schermo, quali tablet, interfaccia sulle macchine a<br />

controllo numerico o sulle etichettatrici per esempio.<br />

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Il lavoratore videoterminalista<br />

Il lavoratore videoterminalista o lavoratore addetto al<br />

videoterminale è colui che utilizza abitualmente<br />

un’attrezzatura dotata di videoterminale per almeno 20 ore<br />

settimanali dedotte le pause obbligatorie, ossia 15 minuti<br />

ogni due ore di attività.<br />

Con il termine «abitualmente» si vuole indicare un lavoro<br />

per il quale l’utilizzo del videoterminale rappresenta una<br />

parte necessaria e i prescindibile dell’attività (e quindi non<br />

un uso sporadico e per tempi ridotti)<br />

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Il lavoratore videoterminalista<br />

L’uso di attrezzature munite di videoterminali (VDT) è disciplinato<br />

dal Titolo VII e dall’Allegato XXXIV del Decreto Legislativo n.<br />

81/08.<br />

Tali disposizione non si applicano:<br />

• ai posti di guida di veicoli o macchine;<br />

• ai sistemi informatici montati a bordo di un mezzo di trasporto;<br />

• ai sistemi informatici destinati in modo prioritario all’utilizzazione<br />

da parte del pubblico;<br />

• alle macchine calcolatrici, ai registratori di cassa e a tutte le<br />

attrezzature munite di un piccolo dispositivo di visualizzazione<br />

dei dati o delle misure, necessario all’uso diretto di tale<br />

attrezzatura;<br />

• alle macchine di videoscrittura senza schermo separato.<br />

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Art.174: gli obblighi del datore di lavoro<br />

Oltre alla valutazione del rischio da utilizzo dei videoterminali, come<br />

da art. 28, nell’art. 174 si specificano quali siano gli obblighi del<br />

datore di lavoro rispetto a questo specifico campo.<br />

In particolare il DL è tenuto a «organizzare e predisporre i posti di<br />

lavoro in conformità ai requisiti minimi di cui all’Allegato XXXIV».<br />

Per posto di lavoro si intende «l’insieme che comprende le<br />

attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera<br />

ovvero altro sistema di immissione dati, incluso il mouse, il software<br />

per l’interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le<br />

apparecchiature connesse, comprendenti l’unità a dischi, il telefono, il<br />

modem, la stampante, il supporto per i documenti, la sedia, il piano di<br />

lavoro, nonché l’ ambiente di lavoro immediatamente circostante»<br />

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ALLEGATO XXXIV<br />

Requisiti minimi dei videoterminali e delle postazioni di lavoro<br />

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LO SCHERMO<br />

Lo schermo deve essere posizionato di fronte all’operatore in maniera<br />

ad una distanza degli occhi pari a circa 50-70 cm.<br />

Gli schermi addizionali antiriflesso possono essere utili quando non è<br />

possibile migliorare in alcun altro modo la visibilità dei caratteri. I filtri<br />

devono però essere mantenuti in buone condizioni di pulizia ed evitare<br />

effetti tipo "specchio".<br />

Ne deriva che i computer portatili NON possono essere utilizzati<br />

quali strumento per un videoterminalista.<br />

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TASTIERA E MOUSE<br />

• La tastiera deve essere separata dallo schermo e facilmente<br />

regolabile e dotata di meccanismo di variazione della pendenza<br />

onde consentire al lavoratore di assumere una posizione<br />

confortevole e tale da non provocare l’affaticamento delle braccia e<br />

delle mani.<br />

• Lo spazio sul piano di lavoro deve consentire un appoggio degli<br />

avambracci davanti alla tastiera nel corso della digitazione, tenendo<br />

conto delle caratteristiche antropometriche dell’ operatore.<br />

• I simboli dei tasti devono essere leggibili dalla normale posizione di<br />

lavoro.<br />

• Il mouse o qualsiasi dispositivo di puntamento deve essere posto<br />

sullo stesso piano della tastiera, in posizione facilmente raggiungibile<br />

e disporre di uno spazio adeguato per il suo uso.<br />

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POSTAZIONI DI LAVORO<br />

Nella postazione di ufficio, dove la mansione comporta una<br />

notevole variabilità dei compiti, la disposizione degli<br />

strumenti da lavoro può adattarsi alla tipologia di attività<br />

svolta in quel momento.<br />

La postazione di lavoro del VDT, generalmente, prevede<br />

un’area di lavoro (scrivania) su cui sono collocati schermo,<br />

tastiera e mouse, oltre che gli strumenti cartacei.<br />

Una sedia ergonomica completa la postazione.<br />

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POSTAZIONI DI LAVORO<br />

Il Piano di lavoro deve:<br />

• avere una superficie poco riflettente;<br />

• essere stabile e sicuro;<br />

• essere ben dimensionato rispetto alle esigenze di lavoro;<br />

• avere un altezza, fissa o regolabile, indicativamente compresa fra 70<br />

e 80 cm, e deve consentire il libero movimento degli arti inferiori,<br />

nonché l’ingresso del sedile e dei braccioli se presenti;<br />

• avere una profondità tale da assicurare una adeguata distanza visiva<br />

dallo schermo.<br />

Il supporto per i documenti deve essere stabile e regolabile e deve<br />

essere collocato in modo tale da ridurre al minimo i movimenti della<br />

testa e degli occhi.<br />

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POSTAZIONI DI LAVORO<br />

In particolare, per essere adeguato al lavoro, il tavolo deve avere le<br />

seguenti caratteristiche:<br />

• superficie: opaca, di colore chiara, ma non bianco;<br />

• altezza del piano: se fissa, di 72 cm circa; se regolabile, deve<br />

garantire un'escursione sia al di sotto che al di sopra di tale<br />

misura.<br />

Spazio sotto il piano di lavoro:<br />

• in profondità: deve consentire l'alloggiamento delle gambe<br />

semidistese;<br />

• in larghezza: deve consentire al sedile di infilarsi. È consigliato un<br />

basso spessore del piano del tavolo.<br />

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POSTAZIONI DI LAVORO<br />

Il sedile<br />

• deve essere stabile e permettere all’utilizzatore libertà nei movimenti,<br />

nonché una posizione comoda;<br />

• deve avere altezza regolabile in maniera indipendente dallo schienale;<br />

• deve fornire un adeguato supporto alla regione dorso-lombare<br />

dell’utente; deve essere adeguato alle caratteristiche antropometriche<br />

dell’utilizzatore e avere altezza e inclinazione regolabile;<br />

• lo schienale e la seduta devono avere bordi smussati. I materiali devono<br />

presentare un livello di permeabilità tali da non compromettere il<br />

comfort dell’utente e pulibili;<br />

• deve essere dotato di un meccanismo girevole;<br />

• un poggiapiedi sarà messo a disposizione di coloro che lo desiderino.<br />

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POSTAZIONE CORRETTA<br />

Posizione corretta del tronco<br />

• posizione eretta<br />

• angolo tra le gambe e la schiena compreso tra 90 e 110<br />

per evitare dannose compressioni<br />

pelvico-addominali<br />

• appoggio del tratto lombare<br />

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POSTAZIONE CORRETTA<br />

Occhi<br />

• distanza occhi monitor fra i 50 e i 70 cm<br />

• il bordo superiore del monitor deve essere all’altezza degli occhi<br />

Braccia<br />

• piegate a circa 90°<br />

• avambracci appoggiati fra bordo tavolo e tastiera (15 cm)<br />

Gambe<br />

• ginocchia piegate a circa 90° per ridurre l’ affaticamento e facilitare<br />

la circolazione<br />

• piedi ben poggiati a terra o sul poggia-piedi<br />

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POSTAZIONE CORRETTA<br />

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STANDING DESK<br />

Si tratta di postazioni di lavoro<br />

che consento di lavorare in<br />

piedi per ovviare al problema<br />

della sedentarietà dell’attività di<br />

ufficio e delle posture incongrue. <br />

<br />

Consentono quindi di:<br />

• lavorare con un videoterminale<br />

in postura eretta;<br />

• appoggiare l'avambraccio in<br />

modo da formare un angolo di<br />

90° a livello del gomito;<br />

• avere il videoterminale ad<br />

altezza occhi.<br />

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LA SOLUZIONE OTTIMALE? CAMBIARE!<br />

Tra postazione tradizionale seduta e standing desk, la<br />

soluzione ottimale pare essere ormai la possibilità di scelta,<br />

ovvero di variare la propria postazione più volte durante<br />

l’arco della giornata così da evitare gli effetti negativi di una<br />

postura prolungata. <br />

<br />

Quasi tutte le grandi marche di prodotti per ufficio stanno<br />

infatti commercializzando scrivanie che possono regolarsi<br />

in altezza o piani di lavoro da sovrapporre al proprio con un<br />

sistema di rialzo.<br />

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LA SOLUZIONE OTTIMALE? CAMBIARE!<br />

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RISCHI LEGATI ALL’AMBIENTE DI LAVORO<br />

Il D.Lgs. 81/2008 prevede che i luoghi di lavoro in cui i lavoratori<br />

(in questo caso videoterminalisti) svolgono la propria attività<br />

rispondano a requisiti specifici, poiché l’ambiente di lavoro può<br />

essere fonte di svariati rischi.<br />

In particolare si deve ottemperare a parametri che riguardano:<br />

• Illuminazione;<br />

• Rumore;<br />

• Microclima.<br />

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ILLUMINAZIONE<br />

L’illuminazione del luogo di lavoro, sia questa diretta o indiretta,<br />

naturale oppure artificiale, è uno degli spetti principali da tenere in<br />

considerazione sia in fase di progettazione preliminare del luogo di<br />

lavoro, sia nella valutazione dei rischi.<br />

Per una corretta illuminazione del luogo di lavoro bisogna tenere<br />

conto di molteplici fattori, quali:<br />

• Intensità dell’illuminazione<br />

• Disposizione delle fonti luminose (sia sul piano di lavoro, sia, più in<br />

generale, dell’ambiente di lavoro)<br />

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ILLUMINAZIONE<br />

L’illuminazione deve:<br />

• Garantire al lavoratore videoterminalista la miglior percezione delle<br />

immagini (tanto quelle sullo schermo, quanto quelle sul pano di<br />

lavoro) attraverso uno studiato fattore di contrasto;<br />

• Permettere un livello di prestazione adeguato;<br />

• Garantire il benessere visivo del lavoratore (infatti è alto il rischio di<br />

affaticamento visivo legato alle ore passate al videoterminale);<br />

• Essere proporzionata all’attività che il lavoratore deve svolgere.<br />

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ILLUMINAZIONE<br />

• L’illuminazione generale e specifica (lampade da tavolo) deve<br />

garantire un illuminamento sufficiente e un contrasto appropriato tra<br />

lo schermo e l’ambiente circostante<br />

• Evitare riflessi sullo schermo, eccessivi contrasti e abbagliamenti<br />

dell’operatore disponendo la postazione di lavoro in funzione dell’<br />

ubicazione delle fonti di luce naturale e artificiale.<br />

• Si dovrà tener conto dell’esistenza di finestre, pareti trasparenti o<br />

traslucide, pareti e attrezzature di colore chiaro che possono<br />

determinare fenomeni di abbagliamento diretto e/o indiretto e/o<br />

riflessi sullo schermo.<br />

• Le finestre devono essere munite di un opportuno dispositivo di<br />

copertura regolabile per attenuare la luce diurna che illumina il<br />

posto di lavoro.<br />

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ILLUMINAZIONE<br />

Una corretta illuminazione del luogo di lavoro risulta essere<br />

fondamentale per il benessere visivo del lavoratore in quanto<br />

un’eccessiva diversità di luminosità tra l’area di lavoro e l’ambiente<br />

circostante provocherebbe uno sforzo dovuto all’ adattamento<br />

continuo dell’apparato visivo.<br />

Per queste ragioni è consigliabile un’illuminazione mista diretta–<br />

indiretta, così da evitare che la fonte di luce (o il suo riflesso)<br />

abbaglino il lavoratore.<br />

<br />

In sintesi, una corretta illuminazione deve essere il più possibile<br />

naturale, senza arrecare fastidio (infatti in caso di alta luminosità<br />

esterna, deve esserci la possibilità di schermare la forte luminosa).<br />

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ILLUMINAZIONE<br />

Condizioni ottimali di utilizzo<br />

• Utilizzare lampade da tavolo o da soffitto che garantiscano un<br />

illuminamento di 300-500 lux.<br />

• Per evitare abbagliamenti e riflessi fastidiosi sul videoterminale è<br />

opportuno che la luce naturale o artificiale non sia diretta sullo<br />

schermo.<br />

• È raccomandato che l’angolo tra la linea dello sguardo dell’operatore<br />

e la lampada al soffitto sia > 60°.<br />

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RUMORE<br />

L’allegato XXXIV del D.Lgs. 81/2008 non fornisce indicazioni specifiche<br />

su questo aspetto, ma indica solamente che, all’interno dell’ambiente<br />

lavorativo, le fonti rumorose non devono causare fastidio ai lavoratori.<br />

Nel luogo di lavoro, quindi, il rumore non deve compromettere la<br />

comunicazione verbale, né le capacità di concentrazione e le<br />

prestazioni del lavoratore.<br />

Nonostante negli ambienti lavorativi le fonti di rumore possano essere<br />

di svariato tipo, in generale la rumorosità deve rimanere al di sotto dei<br />

55 dB.<br />

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RUMORE<br />

La rumorosità, in un ambiente di lavoro, può essere causata da:<br />

• Macchine da ufficio (ES. fotocopiatrici, stampanti, telefoni etc.);<br />

• Attività lavorativa in sé (ES. digitazione sulla tastiera, movimenti delle<br />

persone, conversazioni etc);<br />

• Impianti di condizionamento e di ventilazione;<br />

• Sorgenti esterne (ES. traffico, cantieri edili, impianti esterni etc).<br />

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RUMORE<br />

Per evitare il più possibile che le fonti di rumore creino disturbo per i<br />

lavoratori è consigliabile adottare alcuni accorgimenti quali:<br />

• Posizionare i macchinari più rumorosi (stampanti e fotocopiatrici) in<br />

un ambiente separato;<br />

• Introdurre divisori verticali tra le postazioni di lavoro in modo da<br />

attutire il riverbero rumoroso;<br />

• Effettuare una periodica revisione e un controllo puntuale sui<br />

macchinari e sugli impianti presenti negli uffici.<br />

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RUMORE<br />

In generale, però, negli ambienti lavorativi adibiti ad uso ufficio o nelle<br />

attività in cui sono impiegati dei lavoratori videoterminalisti, non si<br />

registra una rumorosità tale da causare danni uditivi.<br />

Questo è dovuto, in parte, all’attività stessa che viene svolta in questi<br />

luoghi. Infatti il rumore è il primo fattore di disturbo per la<br />

concentrazione del lavoratore (nei luoghi in cui si svolgono compiti<br />

che richiedono un alto livello di concentrazione, infatti, si annota una<br />

rumorosità compresa tra i 35 e i 45 dB).<br />

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MICROCLIMA<br />

Tra i rischi fisici presi in esame dall’articolo 180 (Titolo VIII Capo I) del<br />

D.Lgs. 81/2008 rientra anche il discorso del microclima.<br />

Infatti in un ambiente lavorativo deve essere garantito:<br />

• microclima adeguato;<br />

• Buon ricambio dell’aria.<br />

In particolare bisogna prestare attenzione a:<br />

• Macchine da ufficio;<br />

• Condizionatori.<br />

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MICROCLIMA<br />

Il livello ottimale della temperatura dell’aria, in un ambiente lavorativo,<br />

si registra tra i 19° e il 24°.<br />

Bisogna, però, tenere anche in considerazione un altro fattore<br />

importante quale l’umidità relativa, che deve essere compresa tra il<br />

40% e il 60%.<br />

Se l’umidità dell’aria si rilevasse troppo bassa, infatti, questa potrebbe<br />

causare secchezza degli occhi (creando disturbo soprattutto nei<br />

lavoratori che portano le lenti a contatto) e secchezza delle mucose,<br />

causando problemi respiratori.<br />

Al contrario, un’eccessiva umidità dell’ambiente lavorativo, potrebbe<br />

causare la formazione di muffe, provocando possibili allergie.<br />

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MICROCLIMA<br />

In un ambiente lavorativo il microclima non deve in alcun modo<br />

creare situazione di discomfort per i lavoratori.<br />

Possibili cause di alterazione microclimatica possono essere causate<br />

da:<br />

• macchinari (quali stampanti o fotocopiatrici) in quanto producono<br />

emissioni di calore;<br />

• impianti di condizionamento stesso, se non correttamente<br />

manutenuti. Infatti un condizionatore al quale non viene effettuata<br />

una regolare pulizia dei filtri potrebbe causare sbalzi di temperature<br />

eccessive o veicolare contaminanti biologici (ES. legionella)<br />

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MICROCLIMA<br />

Una cattiva qualità dell’aria in un ambiente di lavoro può creare nel<br />

lavoratore una serie di problemi e disturbi quali:<br />

• Irritazione vie respiratorie;<br />

• Difficoltà nella respirazione;<br />

• Secchezza delle mucose;<br />

• Allergie;<br />

• Nausea;<br />

• Mal di testa.<br />

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ART. 176 SORVEGLIANZA SANITARIA<br />

Il rischio lavorativo legato all’uso dei videoterminali è uno di quei rari<br />

casi in cui il Decreto ha definito in maniera precisa l’obbligo di<br />

sorveglianza sanitaria nonché i protocolli di visita medica.<br />

È infatti obbligatorio attivare la sorveglianza sanitaria per tutti i<br />

lavoratori che superino le 20 ore lavorative di uso al videoterminale,<br />

dedotte le pause o il tempo speso a svolgere altre attività lavorative.<br />

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ART. 176 SORVEGLIANZA SANITARIA<br />

Il medico competente, poi, a parte casi particolari, predispone una<br />

visita di controllo biennale per tutti i lavoratori classificati come<br />

idonei con prescrizioni o limitazioni (uso di occhiali) e per i<br />

lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età.<br />

Per tutti gli altri casi la cadenza della visita è quinquennale.<br />

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VDT E LA VISTA<br />

Le attività svolte mediante l’utilizzo di un dispositivo videoterminale<br />

sottopongono gli occhi a un carico di lavoro decisamente<br />

impegnativo, poiché costringono lo sguardo sullo schermo per un<br />

tempo prolungato.<br />

Alcuni difetti della vista quali miopia, astigmatismo, presbiopia non<br />

sono causati, né si aggravano a causa dell’uso del video terminale, ma<br />

se vengono trascurati o non adeguatamente corretti possono<br />

provocare ulteriori disturbi oculari legati all’affaticamento visivo.<br />

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POSSIBILI DISTURBI OCULO-VISIVI<br />

• Bruciore<br />

• lacrimazione<br />

• secchezza<br />

• senso di corpo estraneo<br />

• ammiccamento frequente<br />

• fastidio alla luce<br />

• pesantezza<br />

• visione annebbiata o sdoppiata<br />

• stanchezza alla lettura.<br />

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POSSIBILI DISTURBI OCULO-VISIVI<br />

Questi disturbi reversibili nel loro complesso costituiscono la<br />

sindrome da fatica visiva (astenopia) che può insorgere in situazioni di<br />

sovraccarico dell'apparato visivo.<br />

Tale disturbo si può manifestare a causa di:<br />

• condizioni sfavorevoli di illuminazione;<br />

• impegno visivo ravvicinato, statico e protratto nel tempo;<br />

• difetti visivi mal corretti.<br />

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POSSIBILI DISTURBI OCULO-VISIVI<br />

Per prevenire i conseguenti disturbi di affaticamento visivo (astenopia)<br />

e di arrossamento degli occhi si dovrà:<br />

• illuminare correttamente il posto di lavoro, possibilmente con luce<br />

naturale, mediante la regolazione di tende o veneziane, ovvero con<br />

illuminazione artificiale. E’ bene, al riguardo, ricordare che le<br />

condizioni di maggior comfort visivo sono raggiunte con<br />

illuminamenti non eccessivi e con fonti luminose poste al di fuori del<br />

campo visivo e che non si discostino, per intensità, in misura<br />

rilevante da quelle degli oggetti e superfici presenti nelle immediate<br />

vicinanze, in modo da evitare contrasti eccessivi;<br />

• orientare ed inclinare lo schermo per eliminare, per quanto possibile,<br />

riflessi sulla sua superficie;<br />

• assumere la postura corretta di fronte al video in modo che la<br />

distanza occhi-schermo sia pari a circa 50- 70 cm.;<br />

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POSSIBILI DISTURBI OCULO-VISIVI<br />

• disporre il porta-documenti, se presente, alla stessa altezza e<br />

distanza dagli occhi dello schermo ricorrendo ai meccanismi di<br />

regolazione;<br />

• distogliere periodicamente lo sguardo dal video per guardare oggetti<br />

lontani, al fine di ridurre l’affaticamento visivo;<br />

• durante le interruzioni ed i cambiamenti di attività previsti, è<br />

opportuno non dedicarsi ad attività che richiedano un intenso<br />

impegno visivo come ad esempio la correzione di un testo scritto;<br />

• curare la pulizia periodica di tastiera, schermo e mouse;<br />

• utilizzare gli eventuali dispositivi speciali di correzione della vista, se<br />

prescritti e forniti dal datore di lavoro.<br />

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DISTURBO MUSCOLO - SCHELETRICI E POSTURA<br />

Già negli anni ‘80 si era manifestata la necessità di regolamentare le<br />

attività svolte mediante l’utilizzo dei videoterminali. Infatti era emerso<br />

fin da subito che il lavoro con queste attrezzature comportasse dei<br />

cambiamenti e dei rischi, soprattutto a livello posturale.<br />

Durante l’attività lavorativa il sistema muscolo scheletrico del<br />

videoterminalista viene sottoposto a stress soprattutto a causa della<br />

postura seduta e della concentrazione fissa su un unico punto<br />

mantenuta per un tempo prolungato.<br />

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DISTURBO MUSCOLO - SCHELETRICI<br />

La colonna vertebrale<br />

La colonna vertebrale è composta da vertebre e non è dritta, ma<br />

presenta delle curve fisiologiche.<br />

Mantenere una postura scorretta può causarne un’alterazione oppure<br />

provocare la comparsa, sia a livello cervicale sia a livello lombare, di<br />

ernie discali oppure di artriti.<br />

Per mantenere una piena funzionalità della colonna vertebrale è<br />

necessario effettuare frequenti cambiamenti di posizione del corpo<br />

(almeno ogni ora).<br />

I sintomi più comuni dovuti a problematiche legate a una cattiva<br />

postura sono mal di schiena e dolori lombari.<br />

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DISTURBO MUSCOLO - SCHELETRICI<br />

Mano e avambraccio<br />

Un’errata postura al videoterminale può causare disturbi<br />

muscolotendienei soprattutto a carico delle braccia.<br />

I dolori muscolari sono dovuti a contrazioni muscolari fisse e<br />

prolungate a causa della digitazione sulla tastiera con le braccia non<br />

correttamente appoggiate sul piano di lavoro.<br />

I disturbi alla mano e all’avambraccio, invece, sono dovuti ai movimenti<br />

ripetitivi che provocano uno schiacciamento e un sovraccarico di nervi<br />

e tendini, infiammandoli.<br />

È consigliabile, quindi, lavorare con gli avambracci appoggiati ed<br />

effettuare intervalli per riposare i muscoli.<br />

I sintomi più comuni dovuti a problematiche legate a una cattiva<br />

postura sono borsiti, sindrome del tunnel carpale e disturbi tendinei.<br />

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DISTURBO MUSCOLO - SCHELETRICI E POSTURA<br />

Sintomatologia:<br />

• Senso di peso<br />

• senso di fastidio<br />

• dolore,<br />

• intorpidimento<br />

• rigidità (collo, schiena, spalle, braccia , mani).<br />

Come avviamo visto prima, non esiste una postura corretta da<br />

adottare e mantenere nel lavoro al VDT e che la migliore soluzione è<br />

cambiare quanto più spesso possibile la posizione del corpo e dei<br />

suoi segmenti nello spazio di lavoro, compatibilmente con il lavoro da<br />

svolgere.<br />

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VDT E AFFATICAMENTO MENTALE<br />

Il datore di lavoro, nella valutazione dei rischi, deve anche tenere conto<br />

dell’affaticamento mentale dei propri lavoratori. E i fattori psicosociali<br />

assumono un posto di rilievo nel lavoro dei videoterminalisti.<br />

L’affaticamento mentale, infatti, può causare diverse problematiche nel<br />

lavoratore, danneggiandone l’efficienza generale nello svolgimento<br />

dell’attività (perdita di attenzione, sonnolenza, irritabilità…). Ma può<br />

anche avere ripercussioni dal punto di vista fisico accentuando<br />

sintomi di malessere quali tensioni del sistema muscolo scheletrico o<br />

affaticamento del sistema visivo (ad esempio difficoltà a mettere a<br />

fuoco).<br />

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VDT E AFFATICAMENTO MENTALE<br />

Le fonti e le cause che possono provocare stress mentale al<br />

lavoratore sono molteplici. Infatti possono essere dovute a:<br />

• Caratteristiche intrinseche dell’attività (richieste, tempistiche…);<br />

• Caratteristiche dell’ambiente di lavoro (rumori, microclima non<br />

confortevole, postazione scomoda…);<br />

• Relazioni interpersonali presenti sul posto di lavoro (relazione con i<br />

colleghi e con i superiori);<br />

• Attività svolta a contatto con il pubblico.<br />

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VDT E AFFATICAMENTO MENTALE<br />

Il lavoro dei videoterminalisti, in particolare, richiede un intenso e<br />

prolungato sforzo mentale e ciò può provocare uno stress significativo<br />

nel soggetto, tanto da risentirne anche il sistema cardiocircolatorio.<br />

Per ridurre questa problematica, anche in questo caso, è consigliabile<br />

inframezzare delle pause del lavoro al videoterminale in modo che il<br />

sistema cardiocircolatorio, quello muscoloscheletrico e quello visivo ne<br />

traggano beneficio.<br />

Inoltre interrompere l’attività al videoterminale per alcuni minuti<br />

comporta un miglioramento della resa lavorativa, contribuendo a<br />

ridurre lo stress mentale.<br />

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AFFATICAMENTO FISICO E MENTALE<br />

Sintomatologia:<br />

• Mal di testa<br />

• tensione nervosa<br />

• irritabilità<br />

• stanchezza eccessiva<br />

• insonnia<br />

• digestione difficile<br />

• ansia<br />

• depressione.<br />

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AFFATICAMENTO FISICO E MENTALE<br />

Le variabili che devono essere controllate, per monitorare correttamente la<br />

fatica fisica, mentale e lo stress al videoterminale sono legate a:<br />

• ripetitività delle operazioni, monotonia del compito o cattiva<br />

organizzazione del lavoro;<br />

• scarsa conoscenza del software che si utilizza (è la macchina e/o<br />

l’elaboratore a dover essere adattato all’uomo e non viceversa: il software<br />

che si utilizza deve essere adatto al compito, e di facile uso secondo le<br />

conoscenze dell’operatore);<br />

• cattive condizioni ambientali (quali temperatura, umidità e velocità<br />

dell’aria) rumorosità ambientale o interferenze tali da disturbare la<br />

concentrazione e l’attenzione del lavoratore;<br />

• sovraccarico o sottocarico di lavoro anche in termini di responsabilità<br />

generali;<br />

• “clima aziendale”, ossia il rapporto con i colleghi e con i superiori.<br />

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