07.04.2017 Views

Alessandro Di Vicino Gaudio: Ego, Jump, a dive into the future

Catalogo della mostra di Alessandro Di Vicino Gaudio alla Galleria Schubert di Milano 20017

Catalogo della mostra di Alessandro Di Vicino Gaudio alla Galleria Schubert di Milano 20017

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

e con i tuoi gemiti!»<br />

Tutto l’ufficio guardava la signora Bristol tentare<br />

di porre un freno al pianto a dirotto, e cercare almeno<br />

così di conservare un briciolo della propria<br />

dignità. Dopo qualche secondo iniziò a sembrare<br />

in grado di controllarsi. Mentre si guardava <strong>into</strong>rno<br />

soddisfatto, tra tutti Mike si accorse proprio<br />

di lui, che sbirciava da sopra il suo pannello<br />

quella scena pietosa.<br />

«Ah, Ernest, proprio te!» esordì felice quel coglione<br />

incravattato, incamminandosi verso di lui.<br />

«Aspetta a rimetterti a lavorare, ti devo parlare!<br />

Voi rimettetevi all’opera, invece: dai ragazzi, dai,<br />

sta a noi creare i sogni delle persone! Andiamo,<br />

squadra! Hop hop!»<br />

Lasciò la donna alle sue spalle, già dimenticata.<br />

Faccenda chiusa, e lo era anche per i suoi colleghi<br />

che si rimisero chini a battere sui tasti per<br />

creare nuove e complesse simulazioni. Ernest si<br />

rammentò all’ultimo momento della pagina pornografica<br />

e per fortuna la chiuse prima che Mike<br />

lo raggiungesse, lasciando in bella vista la finestra<br />

del lavoro sul quale aveva lavorato tutta la notte.<br />

«Grazie ancora, Ern, per aver accettato l’incarico»<br />

gli disse Mike, stringendogli la spalla in un<br />

gesto accomodante che doveva aver visto in qualche<br />

film di serie B. «È una fortuna poter contare<br />

su gente come te. Allora, alla fine ce l’hai fatta a<br />

risolvere il problema?»<br />

«Si, capo» rispose Ernest. «Ho ben chiaro il da<br />

farsi. Mi ci vorranno un paio di mesi, ma se vuole<br />

affidarmi qualcuno in aiuto farei sicuramente<br />

prima».<br />

«No» rispose Mike, falsamente rammaricato<br />

come nel sogno. Aveva ragione, dopotutto: quel<br />

difetto dava sui nervi! «Mi dispiace, lo sai: siamo<br />

in periodo di vacanze, la gente direbbe di no anche<br />

a un lauto straordinario, pur di andarsene da<br />

qualche parte. Sei da solo, purtroppo. In quanto<br />

conti di farcela per le correzioni?» domandò poi,<br />

ritornando a bomba sull’argomento. «Dobbiamo<br />

cominciare a ripassare tutto, per l’autunno deve<br />

essere pronto e mancano ancora un sacco di cose<br />

da fare. Non hai due mesi, mi servono tempi più<br />

brevi, Ern! Dammi qualcosa a cui aggrapparmi,<br />

su!»<br />

«Un mese per le prime righe di codice…» rispose<br />

alla fine Ernest, sconsolato.«Un mese e mezzo<br />

in caso di complicazioni. Mi ci metto a lavorare<br />

subito dopo il mio rientro, ok?»<br />

Il capo lo squadrò con un espressione perplessa:<br />

«Non puoi posticipare le ferie? È una cosa importante<br />

per la società, dobbiamo rifarci degli utili<br />

scandalosi delle vacanze di primavera: le ambientazioni<br />

erano troppo inglesi, maledizione!»<br />

«Sissignore» concordò Ernest. «L’ho provata.<br />

È vero, troppo fiabesca per i gusti della gente di<br />

città».<br />

«Ah sì?» s’incuriosì Mike, «E cos’avresti fatto,<br />

tu? No aspetta, non dirmelo. Ne riparliamo verso<br />

Natale. Allora è deciso: tre settimane! Una volta<br />

finito il lavoro potrai rilassarti dove vuoi, ti concedo<br />

un paio di giorni in più, se vuoi».<br />

Tre settimane! Ernest gli aveva chiesto un mese<br />

e quello tirava la corda anche su quello.<br />

«Grazie signore» si costrinse invece a dire, cercando<br />

di apparire il più onesto possibile. «È molto<br />

gentile da parte sua».<br />

«Vero?» ribadì Mike, radioso. «Ah, siete fortunati<br />

ad avere me, ragazzi» disse ad alta voce, allontanandosi<br />

dalla sua postazione con una camminata<br />

trionfante.<br />

Lasciato solo, Ernest guardò ancora in direzione<br />

della donna appena licenziata: aveva appena finito<br />

di raccogliere i suoi effetti personali e sgombrata<br />

la sua postazione. Singhiozzava e tremava,<br />

ma nessuno dei colleghi di una vita si era girato<br />

a consolarla o avvicinato a parlarle. Lavoravano<br />

tutti con auricolare e microfoni, davanti ai loro<br />

schermi, e a nessuno importava della sua sorte.<br />

Ernest la seguì con lo sguardo fino all’uscita dello<br />

stanzone. Nessuno la salutò. Senza più niente<br />

da guardare, Ernest si rimise seduto al suo posto.<br />

Non si rimise subito all’opera, però: dopo che la<br />

realtà si era dimostrata anche peggio della fantasia<br />

non ne aveva alcuna voglia! Aprì invece una<br />

nuova finestra dell’applicazione e, stavolta, andò<br />

nel reparto “Feste a Tema”. Selezionò “Festa colleghi<br />

d’ufficio” e “Vacanze di Natale”. Nelle personalizzazioni<br />

della trama inserì delle interessanti<br />

spunte: “Licenziamento Collega”, “Assassinio del<br />

proprio capo”, “Linciaggio Pubblico”.<br />

Quella notte anche la povera donna avrebbe<br />

avuto modo di vendicarsi per quello che aveva<br />

subito, e stavolta lui non avrebbe “lavorato”. Si<br />

sarebbe goduto il sogno pieno, anche a costo di<br />

pagarlo: perché Jim aveva ragione, non poteva<br />

permettersi di presentarsi al lavoro stanco com’era.<br />

Se al capo diceva male rischiava di fare una<br />

brutta fine, e lui non voleva essere licenziato.<br />

16

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!