Sci di fondo - Rivista Vai
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condo degli azzurri Harald Egger (34°) niente<br />
male al tiro nemmeno lui, un solo errore.<br />
Più in<strong>di</strong>etro sono finiti invece Riccardo Romani<br />
(40°) Stefan Zingerle (53°) e Daniel Taschler<br />
(63°).<br />
La gara delle donne è partita nel pomeriggio.<br />
Prelu<strong>di</strong>o al via alcune folate <strong>di</strong> vento, ma poi<br />
la gara è stata regolare. Pronostici sovvertiti<br />
anche in questo caso. La favorita d’obbligo<br />
era la tedesca Romy Beer. Tutta da <strong>di</strong>menticare<br />
la sua gara. Troppo nervosa al poligono<br />
tanto da mettere in conto ben 7 errori, una<br />
delle peggiori in assoluto. Così le attenzioni<br />
si sono concentrate su Sabrina Buchholz, che<br />
ha preso in mano le re<strong>di</strong>ni della gara fin dalle<br />
prime battute. È partita nel primo gruppo<br />
ma non aveva fatto i conti con quelle che erano<br />
partite <strong>di</strong>etro. Grande gara anche della<br />
francese Marine Bolliet. È arrivata <strong>di</strong>strutta e<br />
sul traguardo si è accasciata a terra per la fatica<br />
e con lo stomaco in <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne. Anche per<br />
lei fino a pochi arrivi dal termine la gioia <strong>di</strong> essere<br />
la protagonista. Un sogno rovinato dalla<br />
penultima partita, la “navigata” Olga Anisimova.<br />
Nessuna donna è uscita indenne dal<br />
poligono. Anche la russa alla seconda sessione,<br />
quella in pie<strong>di</strong>, ha fallito un bersaglio.<br />
Sembrava fatta per la tedesca Buchholz, ma<br />
un rush finale della Anisimova, frutto della<br />
sua grande esperienza, l’ha lanciata sul gra<strong>di</strong>no<br />
più alto del po<strong>di</strong>o. Ma non era finita qui,<br />
un’altra tedesca era foriera <strong>di</strong> sorprese. Partita<br />
con l’ultimo pettorale <strong>di</strong> gara quando ormai<br />
tutti stavano celebrando la vittoria della<br />
Anisimova ed il secondo posto della francese,<br />
Juliane Döll è piombata sul traguardo con<br />
una volata incre<strong>di</strong>bile. Si è accasciata pure lei<br />
a terra, ma il secondo posto conquistato era<br />
un autentico massaggio car<strong>di</strong>aco e concede-<br />
va subito un sorriso ai fotografi.<br />
Composto così un po<strong>di</strong>o variegato: Russia,<br />
Germania a soli 2”8 e Francia a 33”9. E l’Italia?<br />
Il sorriso solare <strong>di</strong> Karin Oberhofer spiegava<br />
tutto. Un decimo posto, aveva detto alla<br />
vigilia, per lei sarebbe stata una vittoria. E<br />
decimo posto è stato, una prestazione che ha<br />
sod<strong>di</strong>sfatto anche gli organizzatori, orgogliosi<br />
<strong>di</strong> un’altoatesina tra le migliori. Era l’unica<br />
azzurra in gara e non ha certo deluso.<br />
20 <strong>di</strong>cembre -<br />
gara inseguimento<br />
Giornata cupa, con folate <strong>di</strong> vento, qualche<br />
fiocco <strong>di</strong> neve e temperature apprezzabili.<br />
L’atmosfera si è poi “scaldata” soprattutto<br />
con la gara femminile, con la vincitrice Anisimova<br />
in altalena fino all’ultimo giro. Più<br />
scontato il successo tra i maschi del campione<br />
norvegese Frode Andresen, complice anche<br />
l’inattesa assenza del vincitore del giorni<br />
precedente, Evgeny Ustyugov. Dopo la premiazione<br />
ufficiale, il russo è ripartito inaspettatamente<br />
per il suo Paese. No-comment dei<br />
tecnici, che hanno affermato che il rientro era<br />
già stato pianificato in anticipo.<br />
Comunque la gara maschile è stata dominata<br />
da Frode Andresen. Sempre al comando<br />
VAi<br />
n°371<br />
<strong>Sci</strong> <strong>di</strong> <strong>fondo</strong> 9