Sci di fondo - Rivista Vai

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n°371
Sci di fondo
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Dal primo
all’ ultimo
Festa per tutti nella tradizionale filosofia
della Marcialonga di Fiemme e Fassa
Duilio Imberti, bergamasco è arrivato
al traguardo di Cavalese alle 19,20
più o meno 7 ore dopo il primo arrivato
lo svedese Jerry Ahrlin, ed è stato festeggiato
esattamente come il primo. Fra di
loro quasi 6000 concorrenti: di cui 3900
stranieri, la maggior parte norvegesi e 1032
donne (520 norvegesi).
Tutti applauditi, tutti festeggiati da un pubblico
paziente, che non si è limitato ad aspettare
i primi o gli amici, ma si è trattenuto a
di Renata D’Antoni
lungo all’arrivo e lungo la pista e non ha lesinato
applausi a nessuno.
E’ vero che la Marcialonga è un grande avvenimento
commerciale per fortuna di tutta
l’economia delle valli che tocca, cosa di cui
l’evento viene talvolta accusato, ma questo
non toglie nulla al suo aspetto popolare, di
aggregazione che la fa tanto amare in Italia
e all’estero. Lo dimostrano gli oltre 1000 volontari
che si prestano per la sua organizzazione
e sono fieri di farlo.
Da qualche anno, da quando cioè si è scelto
di votarsi alla tecnica classica, poco amata
dagli italiani, ma molto dagli scandinavi, la
Marcialonga è diventata la manifestazione
di riferimento per svedesi e norvegesi soprattutto.
Che ad essere incoronato all’arrivo di Cavalese
fosse uno di loro quindi sembrava scontato.
Anche se tutti gli italiani facevano il tifo
per Marco Cattaneo. E’ dal 2000 che non
vince un italiano, quando a salire sul primo