Sci di fondo - Rivista Vai
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VAi<br />
n°371<br />
<strong>Sci</strong> <strong>di</strong> <strong>fondo</strong><br />
14<br />
penalizzata proprio da un contatto con la<br />
compagna nei metri finali, dopo aver a lungo<br />
dominato la gara. Follis che ha collezionato<br />
anche un secondo posto nel prologo <strong>di</strong><br />
Oberhof e un quarto nella pursuit in classico<br />
<strong>di</strong>sputata sempre sulle nevi tedesche.<br />
La valdostana è crollata nella 10 km in tecnica<br />
classica della Val <strong>di</strong> Fiemme, per poi <strong>di</strong>fendersi<br />
sui pen<strong>di</strong>i della “final climb” e chiudere<br />
settima. A suo favore parlano i due successi<br />
<strong>di</strong> tappa ed il secondo posto nella speciale<br />
classifica sprint vinta dalla slovena Maj<strong>di</strong>c,<br />
quest'ultima terza nella generale vinta dalla<br />
finlandese Kuitunen sulla compagna Saarinen.<br />
Per l'Italia, però, non c'è il solo settimo posto<br />
della Follis, ma anche il quinto della livignasca<br />
Marianna Longa, tornata sul finire della<br />
passata stagione dopo la maternità e quest'anno<br />
confermatasi su ottimi livelli. Per lei,<br />
un incoraggiante quarto posto <strong>di</strong> tappa nella<br />
10 km in tecnica classica fiemmese, poi<br />
quinta nella generale, brava a <strong>di</strong>fendersi nella<br />
tappa conclusiva, su un terreno certo non<br />
suo. A punti, infine, anche la fiemmese Antonella<br />
Confortola e la bellunese Magda Genuin,<br />
rispettivamente 29 a e 30 a nella generale.<br />
Il volto nuovo. E' quello del vincitore, Dario<br />
Cologna, grande protagonista tra gli Under<br />
23 negli ultimi due anni ed affacciatosi al<br />
mondo del professionismo a modo proprio,<br />
con tanto <strong>di</strong> vittoria finale del massacrante<br />
Tour de Ski.<br />
Una storia che sembrava fin troppo bella per<br />
essere raccontata, ma che si è compiuta sulle<br />
rampe dell'Alpe del Cermis. Il pronostico<br />
parlava <strong>di</strong> sfida Norvegia-Germania, ma alla<br />
fine è spuntata la Svizzera <strong>di</strong> Cologna. Sorpresa?<br />
Fino ad un certo punto.<br />
Nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo<br />
su Cologna, seppur i risultati conquistati<br />
dal 22enne svizzero parlassero chiaro, tre<br />
volte campione del mondo nella categoria<br />
Under 23. Ancora troppo sconosciuto, però,<br />
per seguire nell'albo d'oro ai nobili nomi del<br />
tedesco Tobias Angerer e del ceco Lukas<br />
Bauer.<br />
Un Cologna che porta anche uno spicchio <strong>di</strong><br />
Italia sul gra<strong>di</strong>no più alto del po<strong>di</strong>o del Tour<br />
de Ski, anzi <strong>di</strong> Trentino Alto A<strong>di</strong>ge, figlio <strong>di</strong><br />
padre trentino (<strong>di</strong> Castel Fondo, Val <strong>di</strong> Non) e<br />
<strong>di</strong> madre altoatesina (<strong>di</strong> Stelvio, Val Venosta).<br />
“Ma io sono svizzero e non intendo cambiare<br />
nazionalità” ha chiarito a tutti quelli (gli<br />
italiani) che volevano vedersi riconosciuta<br />
una parte <strong>di</strong> quella vittoria.<br />
Di italiano ha nome e cognome, non certo la<br />
resa in pista in tecnica classica, storicamente<br />
avversa agli azzurri. Eppure Cologna è nato e<br />
vive a Val Mustair, nel cantone Grigioni, a due<br />
passi dall'Italia e dall'Alto A<strong>di</strong>ge, appena oltre<br />
il confine. Non ci sono ragioni orografiche<br />
che possano spiegare una sua maggior propensione<br />
a quel passo alternato tanto ostico<br />
ai nostri.