Sci di fondo - Rivista Vai
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prevedere l'impazzita variabile svizzera.<br />
Una bella lavata <strong>di</strong> capo, quin<strong>di</strong>, per i norvegesi<br />
e per chi ha deciso <strong>di</strong> aprire i vertici della<br />
classifica ai soli specialisti della tecnica<br />
classica: lavata <strong>di</strong> capo con acqua <strong>di</strong>...Cologna.<br />
Gli italiani, classici combattenti. Con tutto<br />
quel classico, e le attuali potenzialità dei nostri<br />
nella tecnica tanto cara ai nor<strong>di</strong>ci, non si<br />
poteva che pretendere <strong>di</strong> vedere una squadra<br />
capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi. E l'Italia ha combattuto,<br />
con il classico ed in maniera classica,<br />
ovvero come gli azzurri ci hanno da tempo<br />
abituato.<br />
Alla luce <strong>di</strong> tutto ciò, il quarto posto del friulano<br />
Giorgio Di Centa è da accogliere con<br />
maggiore entusiasmo rispetto al terzo dell'anno<br />
passato, se solo si pensa che per gli<br />
italiani, specialisti della tecnica libera, c'era<br />
soltanto la 10 km finale (ma non una vera<br />
gara <strong>di</strong>stance, vista la final climb), il prologo<br />
iniziale <strong>di</strong> Oberhof (3,3 km) e le due sprint,<br />
ancora favorevoli ai norvegesi, che brillano<br />
anche nella velocità, per non parlare degli<br />
abbuoni in secon<strong>di</strong> assegnati sia nelle sprint<br />
(60 secon<strong>di</strong> al primo e via <strong>di</strong>cendo fino al 30°<br />
classificato) che nelle <strong>di</strong>stance in tecnica<br />
classica, con traguar<strong>di</strong> volanti nel corso della<br />
gara (5 nella sola 20 km fiemmese).<br />
Cosa chiedere, dunque, agli azzurri? Il quarto<br />
posto <strong>di</strong> Di Centa, autore <strong>di</strong> uno straor<strong>di</strong>nario<br />
recupero sulle rampe del Cermis (dal<br />
14° al 4° posto!), va oltre i pronostici più rosei,<br />
così il settimo <strong>di</strong> Pietro Piller Cottrer. Due<br />
piazzamenti che regalano all'Italia importanti<br />
certezze in chiave Mon<strong>di</strong>ali, in programma<br />
a Liberec nella seconda metà <strong>di</strong> febbraio.<br />
E che <strong>di</strong>re del 36enne fassano Cristian “Zorro”<br />
Zorzi? Il finanziere trentino, reduce da<br />
un'estate a <strong>di</strong>r poco travagliata (prima la<br />
frattura all'alluce del piede sinistro, poi quella<br />
al piede), è tornato brillantemente sul po<strong>di</strong>o<br />
nella sprint <strong>di</strong> Nove Mesto, in scia ai norvegesi.<br />
Un po<strong>di</strong>o in una sprint che, in Coppa<br />
del Mondo, gli mancava dal febbraio 2006,<br />
quando fu secondo a Davos. Sistematicamente<br />
puntuale Cristian nelle stagioni in cui<br />
si assegnano medaglie <strong>di</strong> un certo peso: a Liberec<br />
regalerà ancora spettacolo.<br />
Da sottolineare, poi, i primi punti stagionali<br />
in Coppa del Mondo <strong>di</strong> Valerio Checchi (20°<br />
nella 20 km in tecnica classica <strong>di</strong> Lago <strong>di</strong> Tesero),<br />
così come la prova dell'altoatesino David<br />
Hofer, all'esor<strong>di</strong>o al Tour e subito a punti<br />
(25° nella generale), mentre l'altoatesino<br />
Roland Clara ha chiuso al 28° posto, lanciando<br />
qualche segnale <strong>di</strong> ripresa nella tappa<br />
conclusiva, con un ottavo posto parziale.<br />
Un Tour doppiamente Follis. Un Tour “follis”<br />
per il troppo classico, ma non solo, perché se<br />
è vero che gli azzurri si sono <strong>di</strong>fesi alla grande<br />
al maschile, lo hanno fatto anche al femminile.<br />
Protagonista la valdostana Arianna<br />
Follis, che proprio al Tour de Ski ha trovato<br />
un doppio acuto da “<strong>di</strong>eci e lode”, in trionfo<br />
nelle due sprint in programma, prima a<br />
Praga e poi a Nove Mesto, dove c'è stato anche<br />
l'ottimo quarto posto <strong>di</strong> Magda Genuin,<br />
Dopo sole tre e<strong>di</strong>zioni, la “final climb” dell’Alpe<br />
del Cermis è già <strong>di</strong>ventata una sorta<br />
<strong>di</strong> “Mecca” per gli appassionati dello sci <strong>di</strong><br />
<strong>fondo</strong>. A confermarlo sono i numeri. Dopo<br />
i quasi 15 mila spettatori della scorsa e<strong>di</strong>zione,<br />
quest’anno si parla <strong>di</strong> 20 mila persone.<br />
Folla che ha preso posto sulla pista da sci<br />
alpino Olimpia III, teatro della spettacolare<br />
scalata finale che ha apposto il sigillo alla<br />
terza e<strong>di</strong>zione del Tour de Ski.<br />
Pubblico attirato non dal solo spettacolo<br />
sportivo ma anche dalla curiosa iniziativa<br />
proposta dal comitato Nor<strong>di</strong>k Ski Fiemme<br />
che, supportato dalle associazioni locali<br />
(130 le persone coinvolte in totale), ha proposto<br />
un Tour appositamente stu<strong>di</strong>ato per il<br />
pubblico: il Tour del Gusto.<br />
Un viaggio tra usi, costumi e sapori della Val<br />
<strong>di</strong> Fiemme e del Trentino, con cinque “poste”<br />
allestite lungo la salita finale, a riproporre<br />
i mestieri <strong>di</strong> un tempo ed i rispettivi cibi.<br />
Manifestazione all’insegna della eco<br />
compatibilità, con delle apposite “codome”<br />
<strong>di</strong> metallo (oltre 1000 quelle vendute)<br />
al posto dei classici bicchieri <strong>di</strong> plastica e<br />
speciali piatti in legno.<br />
Un’iniziativa che ha riscosso particolare successo,<br />
come confermato dalle 14mila consumazioni<br />
<strong>di</strong>stribuite, per i totali 1000 litri <strong>di</strong><br />
Tour del Gusto<br />
vin brulè ed i 190 litri <strong>di</strong> the, ai quali si aggiungono<br />
20 metri <strong>di</strong> strudel, 800 porzioni<br />
<strong>di</strong> polenta, quasi 1000 panini cal<strong>di</strong>, 700<br />
omelette e 1000 fette <strong>di</strong> pane e nutella,<br />
queste ultime <strong>di</strong>stribuite in occasione dell’apposito<br />
nutella party organizzato per i<br />
bambini nella zona d’arrivo della “final<br />
climb”.<br />
Si è trattato del classico evento <strong>di</strong> massa,<br />
quin<strong>di</strong>, vera e propria rarità per lo sci <strong>di</strong> <strong>fondo</strong>.<br />
Un evento che ha spettacolarizzato una<br />
<strong>di</strong>sciplina sportiva <strong>di</strong> per sé statica, catturando<br />
l’attenzione dei me<strong>di</strong>a. La tv nazionale<br />
norvegese NRK ha registrato<br />
1.050.000 telespettatori, i più alti della storia<br />
dello sci <strong>di</strong> <strong>fondo</strong> in Norvegia (assieme alla<br />
staffetta olimpica <strong>di</strong> Salt Lake City 2002),<br />
la tedesca ZDF ad<strong>di</strong>rittura 4,6 milioni, dato<br />
superiore ai Mon<strong>di</strong>ali <strong>di</strong> Oberstdorf del<br />
2005. Per quanto riguarda la RAI, invece, i<br />
dati au<strong>di</strong>tel parlano <strong>di</strong> 2,4 milioni per la gara<br />
femminile e <strong>di</strong> 2,2 milioni per quella maschile<br />
e non manca la sod<strong>di</strong>sfazione anche<br />
per il pubblico che ha seguito <strong>di</strong>rettamente<br />
sul posto l’evento, con 7000 persone presenti<br />
a Lago <strong>di</strong> Tesero (40% in più rispetto<br />
all’anno scorso) e le già citate 20 mila sul<br />
pen<strong>di</strong>o dell’Alpe del Cermis. Se è per il bene<br />
dello sci <strong>di</strong> <strong>fondo</strong>, ben venga.<br />
VAi<br />
n°371<br />
<strong>Sci</strong> <strong>di</strong> <strong>fondo</strong> 13