Sci di fondo - Rivista Vai
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VAi<br />
n°371<br />
<strong>Sci</strong> <strong>di</strong> <strong>fondo</strong><br />
12<br />
Uno spettacolo<br />
<strong>di</strong> gara!<br />
Il Tour de Ski chiude in bellezza con la “final climb” dell'Alpe del Cermis<br />
Tanto pubblico domenica 4 gennaio in<br />
Val <strong>di</strong> Fiemme (20 mila persone), ricordando<br />
i 103 milioni <strong>di</strong> telespettatori<br />
che, un anno fa, fecero dell'ultima tappa<br />
del Tour la gara più seguita dell'intero circuito<br />
<strong>di</strong> Coppa del Mondo, per la sod<strong>di</strong>sfazione<br />
del comitato organizzatore Nor<strong>di</strong>k Ski<br />
Fiemme, al quale è già stata affidata l'organizzazione<br />
del Tour fino al 2013, anno in cui<br />
sarà la volta anche della terza rassegna iridata<br />
<strong>di</strong> sci nor<strong>di</strong>co per Fiemme, dopo le passate<br />
esperienze del 1991 e del 2003.<br />
Tour giunto quest'anno alla terza e<strong>di</strong>zione<br />
ed apertosi nella tedesca Oberhof il 27 <strong>di</strong>cembre<br />
con un prologo in tecnica libera, seguito<br />
da una pursuit in tecnica classica e dal<br />
trasferimento a Praga per la prima delle due<br />
gare sprint. Poi tutti a Nove Mesto, dove si è<br />
chiuso il 2008 con una gara <strong>di</strong>stance in tecnica<br />
classica, seguita dalla sprint del primo<br />
dell'anno, sempre a Nove Mesto. A quel<br />
punto, gran finale in Val <strong>di</strong> Fiemme, sede <strong>di</strong><br />
una <strong>di</strong>stance in tecnica classica e del “tappone”<br />
finale.<br />
Spettacolo, dunque. Un termine spesso sconosciuto<br />
ad una <strong>di</strong>sciplina sportiva come lo<br />
sci <strong>di</strong> <strong>fondo</strong>, sempre in grado <strong>di</strong> raccontare<br />
<strong>di</strong> Luca Franchini<br />
intense storie <strong>di</strong> atleti avvezzi al sudore, alla<br />
fatica e al sacrificio, ma forse ancora troppo<br />
statica per riuscire a bucare il piccolo schermo,<br />
soprattutto in un'epoca in cui sono le<br />
stravaganze a fare notizia. Ecco, allora, il<br />
Tour de Ski (sette gare in soli nove giorni) e<br />
soprattutto la “final climb” dell'Alpe del<br />
Cermis, fatica finale per gli atleti <strong>di</strong> Coppa<br />
del Mondo, preceduta dall'altra tappa italiana,<br />
una 20 km maschile ed una 10 km femminile<br />
in tecnica classica, <strong>di</strong>sputata sempre<br />
sulle nevi iridate <strong>di</strong> Lago <strong>di</strong> Tesero.<br />
Un gustoso antipasto (con vittorie del tedesco<br />
Teichmann e della finlandese Kuitunen)<br />
prima della spettacolare “final climb”. Una<br />
rampa <strong>di</strong> 3,650 km, con pendenza me<strong>di</strong>a del<br />
12% e punte vicine al 30%, capace anche<br />
quest'anno <strong>di</strong> regalare emozionanti colpi <strong>di</strong><br />
scena.<br />
Li ha regalati soprattutto ai 20 mila tifosi accorsi<br />
sulle rampe della pista Olimpia III, generalmente<br />
affrontata in <strong>di</strong>scesa dagli appassionati<br />
dello sci alpino e prestata occasionalmente<br />
ai professionisti degli sci stretti.<br />
Salita che ha incoronato lo svizzero Dario<br />
Cologna al maschile e la finlandese Virpi Kuitunen<br />
al femminile, quest'ultima già al suc-<br />
cesso nella prima e<strong>di</strong>zione del Tour e seconda<br />
un anno fa, quando vinse la svedese<br />
Charlotte Kalla, quest'anno assente. Al maschile,<br />
invece, i primi due nomi inseriti nell'albo<br />
d'oro furono quelli del tedesco Angerer<br />
e del ceco Bauer.<br />
Massacrante, semplicemente massacrante<br />
la “final climb”, ma non per lo svizzero Dario<br />
Cologna, brillante protagonista nelle categorie<br />
Junior ed Under 23 e dunque talento<br />
sbocciato subito, solo 22enne e già sul<br />
tetto del mondo. Avvenire assicurato per lui.<br />
I favoriti norvegesi, che potevano contare su<br />
un Tour de Ski stu<strong>di</strong>ato su misura per loro, si<br />
devono accontentare del secondo posto del<br />
norvegese Petter Nothug, atleta <strong>di</strong> valore assoluto<br />
ma costretto ad inchinarsi allo svizzero,<br />
così come il tedesco Axel Teichmann, vincitore<br />
<strong>di</strong> ben tre delle sette tappe in programma.<br />
Ancora poco per vincere.<br />
Non sono bastati, dunque, i 50 km in tecnica<br />
classica ai norvegesi (due <strong>di</strong>stance da 15<br />
km ciascuna ed una da 20 km, quella fiemmese<br />
<strong>di</strong> Lago <strong>di</strong> Tesero), quando invece sembrava<br />
che la terza e<strong>di</strong>zione della corsa a tappe<br />
fosse stata <strong>di</strong>segnata su misura per loro.<br />
Effettivamente così era, ma nessuno poteva