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Via <strong>crucis</strong> scritta dai <strong>giovani</strong> dell’Azione Cattolica<br />
della Diocesi di Reggio Emilia Guastalla<br />
Marzo 2017<br />
Immagini: mosaici di Rupnik
Questa sera tutti insieme, ognuno con il proprio<br />
contributo abbiamo preparato questa e ribadisco<br />
questa Via Crucis che tocca ognuno di noi da vicino<br />
perché ognuno ha messo un pezzo di se stesso e lo<br />
dona agli altri.<br />
Questo ci può aiutare a riflettere sulle difficoltà che<br />
ci segnano da tempo, ma anche a quelle quotidiane<br />
che come una goccia d’acqua, giorno dopo giorno,<br />
formano un buco.<br />
In questa sera impegniamoci ad aprirci e riflettere<br />
come ha fatto Gesù prima di essere messo in croce<br />
per noi.<br />
Come diceva il Cardinal Martini ai suoi <strong>giovani</strong> che<br />
raramente decidevano per una scelta definitiva<br />
perché pretendevano la sicurezza di cosa fosse la<br />
cosa giusta… che questa Via Crucis ci dia la forza e il<br />
coraggio di buttarci e rischiare per una scelta<br />
definitiva.
1° STAZIONE: GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE<br />
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 14-15<br />
La folla gridò più forte: " Crocifiggilo! ".<br />
E Pilato, volendo dare soddisfazione alla<br />
moltitudine,<br />
rilasciò loro Barabba<br />
e, dopo aver fatto flagellare Gesù ,<br />
lo consegnò perché fosse crocifisso.<br />
Pilato, pur sapendo in cuor suo che Gesù non<br />
meritava di morire in croce, di fronte alla folla<br />
inferocita che disprezzava Gesù, colui che darà la<br />
propria vita anche per la loro salvezza, accolse<br />
riluttante la loro richiesta rilasciando Barabba che<br />
più di tutti meritava la croce visti i crimini da lui<br />
commessi.<br />
Gesù rimase indifferente a quella decisione e nel<br />
silenzio del suo cuore si preparava alle sofferenze<br />
inumane che avrebbe patito di lì a poco per<br />
compiere la volontà del Padre garantendo la vita<br />
eterna per tutti gli uomini.
2° STAZIONE: GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE<br />
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 20<br />
Dopo averlo schernito,<br />
lo spogliarono della porpora<br />
e gli rimisero le sue vesti,<br />
poi lo condussero fuori<br />
per crocifiggerlo.<br />
Gesù è stato schernito ed è stato preso in giro ma<br />
nonostante ciò ha perdonato ed ha donato la sua<br />
vita morendo in croce per noi, per dimostrarci il suo<br />
infinito ed esagerato volerci bene, anche a costo di<br />
perdere la vita.
3° STAZIONE: GESU’ CADE LA PRIMA VOLTA<br />
Dal libro del profeta Isaia. 53, 4-6<br />
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,<br />
si è addossato i nostri dolori<br />
e noi lo giudicavamo castigato,<br />
percosso da Dio e umiliato.<br />
Egli è stato trafitto per i nostri delitti,<br />
schiacciato per le nostre iniquità .<br />
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;<br />
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.<br />
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,<br />
ognuno di noi seguiva la sua strada;<br />
il Signore fece ricadere su di lui<br />
l'iniquità di noi tutti.<br />
Gesù si fa carico delle nostre sofferenze ogni giorno.<br />
Ma quanta fatica facciamo a riconoscere tutto<br />
questo? Spesso sprofondiamo nel nostro dolore, ci<br />
chiudiamo a riccio pensando che nessuno possa<br />
capirci. Eppure qualcuno c’è. A volte fatichiamo a<br />
crederci perché non è presente fisicamente. Però mi<br />
piace pensare che Gesù si faccia vivo in mezzo a noi
attraverso le persone che incontriamo nella nostra<br />
vita. Siamo in ricerca costante di risposte a domande<br />
che affollano la nostra mente. E capita che, nel<br />
momento più difficile e buio della nostra vita, sia<br />
proprio l’altro a darci speranza, ad aiutarci a riflettere<br />
o semplicemente tramite un gesto a riordinare i<br />
pensieri.<br />
Ecco, io penso che Gesù sia presente nell’altro, un<br />
altro che ci fa incontrare per manifestarsi anche<br />
fisicamente nella nostra vita, accanto a noi.<br />
Gesù ha fatto e fa sue le nostre sofferenze e i nostri<br />
“delitti” e questo mi e può aiutarci a fare anche noi<br />
come lui nella nostra vita.
4° STAZIONE: GESU’ INCONTRA SUA MADRE<br />
Dal Vangelo secondo Luca. 2, 34-35. 51<br />
Simeone parlò a Maria, sua madre:<br />
" Egli è qui per la rovina<br />
e la risurrezione di molti in Israele,<br />
segno di contraddizione<br />
perché siano svelati i pensieri di molti cuori.<br />
E anche a te una spada trafiggerà l'anima "...<br />
Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.<br />
Nell’incontro di Maria con Gesù si può capire tutta<br />
la sofferenza che una madre può provare nel vedere<br />
il proprio figlio mandato in croce. Gesù comprende<br />
l’immensa sofferenza di Maria ma ciò che fa, lo fa<br />
per la salvezza di tutto il mondo.
5° STAZIONE: GESU’ E’ AIUTATO DAL CIRENEO A<br />
PORTARE LA CROCE<br />
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 21-22<br />
Allora costrinsero un tale che passava,<br />
un certo Simone di Cirene che veniva dalla<br />
campagna,<br />
padre di Alessandro e Rufo,<br />
a portare la croce.<br />
Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota,<br />
che significa luogo del cranio.<br />
Love lifted on the cross for me:<br />
my Lord, my God, my salvation.<br />
Love lifted high to set me free:<br />
my Lord, my God, my salvation.
6° STAZIONE: LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI<br />
GESU’<br />
Dal libro del profeta Isaia. 53, 2-3<br />
Non ha apparenza né bellezza<br />
per attirare i nostri sguardi,<br />
non splendore per potercene compiacere.<br />
Disprezzato e reietto dagli uomini,<br />
uomo dei dolori che ben conosce il patire,<br />
come uno davanti al quale ci si copre la faccia.<br />
Gesù sulla <strong>via</strong> del calvario soffre molto e Isaia lo<br />
descrive come un uomo senza apparenza né bellezza<br />
in grado di attirare i nostri sguardi. Una donna,<br />
però, proprio contro ogni buon senso, gli si avvicina<br />
e gli asciuga il volto. È una situazione che avrebbe<br />
potuto evitare, ma lei, come Gesù, rischia, si sporca<br />
le mani, affronta anche il suo volto insanguinato<br />
per donarsi fino in fondo a lui. È l’esempio più<br />
concreto delle parole del cardinal Martini, che ha<br />
scritto: “Dio rischia per noi per insegnarci a rischiare<br />
per lui”. Preghiamo perché anche noi sappiamo
imparare, come quella donna, dal gesto d’amore<br />
esagerato di Gesù, ad offrirci agli altri e a sporcarci le<br />
mani senza paura.
7° STAZIONE: GESU’ CADE LA SECONDA VOLTA<br />
Dal libro delle Lamentazioni. 3, 1-2. 9. 16<br />
Io sono l'uomo che ha provato la miseria<br />
sotto la sferza della sua ira.<br />
Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare<br />
nelle tenebre e non nella luce...<br />
Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,<br />
ha ostruito i miei sentieri...<br />
Mi ha spezzato con la sabbia i denti,<br />
mi ha steso nella polvere.<br />
Non bastavano già i discorsi alle folle? Non<br />
bastavano già i miracoli? Non bastava la filosofia di<br />
fratellanza, amore, perdono di cui si è fatto<br />
portatore? Il Vangelo racconta di una vita già<br />
abbastanza rivoluzionaria fino ad allora. Ma Gesù,<br />
vero uomo, dà valore alle sue parole con il sudore, il<br />
sangue, e la sofferenza. Cade nella polvere, non<br />
sopporta più il peso della croce, ha paura, si sente<br />
solo ma continua la salita. Sogna in grande per noi.<br />
Dunque si rialza e riparte.
8° STAZIONE: GESU’ INCONTRA LE DONNE DI<br />
GERUSALEMME<br />
Dal Vangelo secondo Luca. 23, 28-31<br />
Gesù , voltandosi verso le donne, disse:<br />
" Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me,<br />
ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.<br />
Ecco, verranno giorni nei quali si dirà :<br />
Beate le sterili e i grembi che non hanno generato<br />
e le mammelle che non hanno allattato.<br />
Allora cominceranno a dire ai monti:<br />
Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!<br />
Perché se trattano così il legno verde,<br />
che avverrà del legno secco? ".<br />
Gesù incontra le donne di Gerusalemme che<br />
piangono per la sua morte, rassicurandole e<br />
invitandole piuttosto a riflettere sulla vita. La vita è<br />
il dono più grande che una madre possa donare al<br />
proprio figlio.<br />
Gesù invita quindi a non piangerlo o compatirlo,<br />
ma a vivere, poiché morendo Cristo ha donato la<br />
sua vita.
9° STAZIONE: GESU’ CADE PER LA TERZA VOLTA<br />
Dal libro delle Lamentazioni. 3, 27-32<br />
È bene per l'uomo portare il giogo fin dalla<br />
giovinezza.<br />
Sieda costui solitario e resti in silenzio,poiché egli<br />
glielo ha imposto;<br />
cacci nella polvere la bocca,<br />
forse c'è ancora speranza;<br />
porga a chi lo percuote la sua guancia,<br />
si sazi di umiliazioni.<br />
Poiché il Signore non rigetta mai...<br />
Ma, se affligge, avrà anche pietà<br />
secondo la sua grande misericordia.<br />
Gesù cade ancora, mostra la sua sofferenza più forte<br />
e umana, cade ma non si ferma, si rialza sempre.<br />
Forse cade per farci vedere che abbiamo bisogno di<br />
essere aiutati: se avesse portato la croce senza mai<br />
cadere sotto il suo peso, la sua sarebbe stata<br />
un’impresa poco imitabile. Gesù esagera<br />
nell’umiliarsi e ci fa vedere che non c’è caduta,<br />
peccato o bassezza tanto grande che noi possiamo<br />
commettere da impedire di donarsi ancora di più
agli altri. Esagerando nell’umiliazione, Gesù esagera<br />
nell’amore.
10° STAZIONE: GESU’ E’ SPOGLIATO DALLE VESTI<br />
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 24<br />
I soldati si divisero le sue vesti,<br />
tirando a sorte su di esse<br />
quello che ciascuno dovesse prendere.<br />
Davanti ad una sentenza di morte, i soldati non<br />
hanno interesse per l’uomo che stanno per<br />
giustiziare, non ne hanno compassione. Il loro<br />
interesse ricade sui suoi ultimi averi: le sue vesti.<br />
Gliele tolgono e se le spartiscono, come se fosse il<br />
loro ultimo bottino, il loro premio.
11° STAZIONE: GESU’ VIENE CROCIFISSO<br />
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 25-27<br />
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero.<br />
E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva:<br />
" Il re dei Giudei ".<br />
Con lui crocifissero anche due ladroni,<br />
uno alla sua destra e uno alla sinistra.<br />
Deriso, umiliato, frustato, inchiodato,<br />
abbandonato… e poi crocifisso. Lì, in mezzo a due<br />
ladroni, in alto in modo che tutti possano vedere la<br />
fine che sta facendo. Trattato come un delinquente,<br />
come un assassino o forse peggio ancora, e per cosa?<br />
Per averci amato nel modo più estremo ed<br />
esagerato che ci sia, arrivando a donare la sua vita<br />
per i suoi amici, arrivando a morire in croce per noi.
12° STAZIONE: GESU’ MUORE IN CROCE<br />
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 33-34. 34. 37. 39<br />
Venuto mezzogiorno,<br />
si fece buio su tutta la terra,<br />
fino alle tre del pomeriggio.<br />
Alle tre Gesù gridò con voce forte:<br />
Eloì , Eloì , lema sabactà ni?,<br />
che significa:<br />
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?...<br />
Ed egli, dando un forte grido, spirò ...<br />
Allora il centurione che gli stava di fronte,<br />
vistolo spirare in quel modo, disse:<br />
" Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!".<br />
Gesù è figlio di Dio, sì, ma è anche uomo quindi<br />
soffre come potrebbe soffrire ognuno di noi.<br />
Quando alle tre Gesù grida: “Dio mio, Dio mio,<br />
perché mi hai abbandonato?” rivela tutta la sua<br />
umanità, si avvicina ad ognuno di noi, ci fa<br />
comprendere che, così come lo sta facendo lui,<br />
anche noi possiamo compiere delle azioni per gli<br />
altri a prima vista assurde, incomprensibili, esagerate,
ma che permettono agli altri di trovare la propria<br />
strada.<br />
Gesù muore così come muoiono tutte le persone e,<br />
durante questo momento così doloroso e sofferto,<br />
nonostante tutta la sua intenzione di salvare noi<br />
uomini, con le sue parole è come se entrasse, se<br />
avesse un momento di incertezza, la voglia di<br />
fermare tutto e tornare indietro. Questo è un altro<br />
segno della sua umanità poiché anche ognuno di<br />
noi quando ha intenzione di realizzare qualcosa di<br />
grande per qualcuno, decide di rischiare, non sarà<br />
per mai sicuro al cento per cento, non andrà dritto e<br />
sicuro verso il risultato, probabilmente si fermerà<br />
più volte per ricalcolare il suo percorso con la voglia<br />
di mollare tutto. Gesù ha trovato la forza e la<br />
motivazione superando il dolore e morendo in<br />
croce per noi, esagerando poiché lo voleva:<br />
desiderava donare la sua vita per gli altri. Questo ci<br />
può insegnare che, quando “sprechiamo” la nostra<br />
vita per qualcosa che vogliamo davvero, possiamo<br />
trovare la forza per superare i momenti più bui e<br />
raggiungere il nostro desiderio.
13° STAZIONE: GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE<br />
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 42-43. 46<br />
Sopraggiunta ormai la sera,<br />
Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del<br />
sinedrio,<br />
che aspettava anche lui il Regno di Dio,<br />
comprato un lenzuolo,<br />
calò il corpo di Gesù giù dalla croce.<br />
Giuseppe d’Arimatea non ha compiuto grandi gesti,<br />
ha semplicemente smesso di essere quella barchetta<br />
ferma in mezzo al mare e si è buttato, ha agito, ha<br />
deciso di rinunciare all’attesa del Regno di Dio per<br />
incamminarsi verso di esso e provare davvero a<br />
toccarlo con mano. Non ha dovuto ragionare<br />
nemmeno tanto, ha agito di impulso ed ha<br />
rischiato.<br />
Così anche noi, ogni tanto dovremmo abbandonare<br />
il nostro posto sicuro, la nostra folla per il rischio<br />
perché potremmo incamminarci senza saperlo verso<br />
il Regno di Dio.
14° STAZIONE: GESU’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO<br />
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 46-47<br />
Giuseppe d'Arimatea,<br />
avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo,<br />
lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.<br />
Poi fece rotolare un masso<br />
contro l'entrata del sepolcro.<br />
Intanto Maria di Magdala<br />
e Maria madre di Joses<br />
stavano ad osservare dove veniva deposto.<br />
Il corpo di Gesù dopo la crocifissione viene trattato<br />
con cura e delicatezza e deposto all’interno di un<br />
luogo sicuro, protetto come per affrontare are in modo<br />
inestinguibile l’attesa della Resurrezione, della<br />
ritorno alla Vita che ci è stato donata e che a nostra<br />
volta siamo chiamati a donare.
15° STAZIONE: GESU’ RISORGE DA MORTE<br />
Dal Vangelo secondo Marco (16,2,6)<br />
"Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato,<br />
vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano<br />
tra loro: "Chi ci rotolerà <strong>via</strong> il masso dall'ingresso del<br />
sepolcro?". Ma, guardando, videro che il masso era<br />
già stato rotolato <strong>via</strong>, benché fosse molto grande.<br />
Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto<br />
sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero<br />
paura. Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi<br />
cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E risorto, non è<br />
qui".<br />
“Voi cercate il Crocifisso. È risorto! “<br />
È spiazzante come Gesù sia una costante sorpresa.<br />
Era morto, tutti l’hanno visto soffrire, essere<br />
innalzato e deriso sulla croce, spirare.<br />
Gesù è morto. Queste donne ne sono convinte.<br />
Stanno andando in una tomba e la loro unica<br />
preoccupazione è il masso del sepolcro, troppo<br />
pesante per essere spostato.
Ed ecco che lì nelle nostre certezze, nel nostro<br />
rischio calcolato Gesù ci spiazza, ci sorprende.<br />
Geù è risorto! Gesù è vivo!<br />
Sembra quasi che non voglia stare fermo; è un<br />
continuo vortice incomprensibile che si muove per<br />
noi. Accettando i rischi, sbilanciandosi, vivendoli nel<br />
profondo.<br />
Il mistero della Resurrezione è il mistero di una vita<br />
spesa per qualcuno, sbilanciandosi, sprecandosi,<br />
vivendo a pieno tutto. Anche la morte.
Conclusione<br />
Giunti alla fine di questa <strong>via</strong> Crucis, abbiamo notato<br />
che sono molte le parole che possono essere<br />
accostate alla Passione: speranza, sofferenza,<br />
esagerazione. Gesù infatti ha esagerato:<br />
liberamente ha scelto di morire in croce per noi.<br />
Aiutaci, o Signore, a cogliere la bellezza del dono<br />
gratuito, ad essere capaci di accettare il rischio e<br />
non essere sempre calcolatori, come il seminatore.<br />
Aiutaci, infine, non a fermarci al primo ristorante ma<br />
ad esagerare, cioè a donare al prossimo tutto ciò<br />
che a noi c’è di più caro, come Maria con il profumo<br />
di nardo e Gesù con la sua vita.<br />
Insegnaci, Signore, ad amare incondizionatamente,<br />
esageratamente.
tutto ciò che non viene donato, va perduto