Numero_2_Marzo_2017 (1)

23.03.2017 Views

Risvolto: sì o no? Le fonti non sono concordi sull’inventore del risvolto e, perlopiù, citano Re Edoardo VII d’Inghilterra, nonno del celebre Edoardo VIII , detto anche inventore di stili. A quanto pare fu lui ad avere avuto l’idea, intorno alla metà dell’800, di ripiegare l’orlo per evitare di sporcarlo o di bagnarlo. In effetti, molte fotografie dei primi anni del secolo successivo mostrano uomini con indosso pantaloni arrotolati, ma la moda di arrotolare i jeans, anziché accorciarli , continuò anche in seguito. Del resto sapere con certezza chi ordinò per primo al proprio sarto di fare il risvolto, oltre ad essere impossibile, non è poi così importante… Il risvolto si addice a quasi tutti i tipi di pantaloni, ed è adattato all’abito, alla giacca sportiva e al blazer. L’unica eccezione è costituita dal frac. Con gli abiti doppiopetto questo dettaglio è invece considerato quasi obbligatorio, anche se in realtà non è corretto, tanto che a volte si può tranquillamente fare a meno. Gli uomini di bassa di statura non dovrebbe usarlo, perché il risvolto tende ad accorciare la figura. Se non è possibile rinunciarvi, allora bisogna scegliere un pantalone piuttosto stretto e portare dei risvolti molto piccoli. A volte il pantalone viene portato troppo corto e l ‘orlo non arriva a toccare la scarpa, ciò è corretto se il pantalone è a gamba stretta. Il pantalone portato corto risulta più giovanile e slancia gli uomini di bassa statura. I sarti e le case di moda continuano a usare la stessa misura, quella classica per il risvolto : quattro centimetri. Arianna Santi, Iman Baddou, Akram Kanissi, Assane Compaore 2A

REGGIO INDOOR ATLETICA Sabato 4 Marzo 2017 sono stato chiamato a partecipare alle gare di atleca leggera al Pala Bigi di Reggio Emilia. C’era tanssima gente e io e i miei compagni di scuola non trovavamo gli spogliatoi per quanto era grande il palazzeo. Dopo esserci cambia abbiamo fao prove delle discipline in cui siamo sta convoca: io sono stato selezionato per competere nel “salto in alto”. Le gare si sono svolte al coperto, come si dice “indoor”. Nella mia disciplina eravamo iscri) in quaranta atle tu) della mia età, 11 anni. Il direore di gara teneva un registro con tu) i nomi degli atle e, dopo aver dato inizio alla compezione, chiamava gli atle uno alla volta per nome per effeuare il salto. La validità del salto era confermata da una giudice di gara tramite due bandiere: bandiera rossa per il salto giudicato nullo, bandiera bianca per il salto giudicato valido. Abbiamo iniziato la gara con una misura dell’asta di 85 cm di altezza. Il direore ha chiamato gli atle, a 85 cm siamo passa tu). Asta a 95 cm ancora tu). Asta portata a 105 cm, qualcuno ha cominciato a sbagliare. Asta a 110 cm, sono usci dalla compezione alcuni atle. Asta a 115 cm, sono rimas la metà degli atle e io ho cominciato a senre la tensione. Asta a 120 cm, sono rimas quindici atle e io con la tensione al massimo; sono riuscito a fare un salto valido. Asta a 123 cm, gli incremen di altezza sono diminui, ma la concentrazione aumenta. Siamo passa tu). Asta a 125 cm , siamo rimas in cinque, e ci siamo guarda tu) negli occhi; solo in quel momento stava cominciando la vera e propria gara. Asta a 127 cm, due hanno sbagliato e siamo rimas in tre; ho pensato che comunque fosse andata, io sarei salito sul podio. Asta 129 cm, sono stato l’ulmo a saltare ma oramai ci conoscevamo tu) per nome: Federico, Ma)a e io. Saltato Federico: nullo; saltato di Ma)a: nullo; saltato io: valido! Il regolamento prevedeva tre tentavi per chi sbagliava il salto e i miei compagni ebbero l’occasione di riprovare il salto, ma la gara era stata già decisa al primo salto. Sono stato proclamato vincitore perché ho saltato 129 cm al primo tentavo. Per me è stata un’ esperienza indimencabile. Non ci credevo di essere riuscito a vincere la gara; ma la cosa più importante è che mi sono diverto molssimo, ho visto i ragazzi più grandi che riuscivano a fare dei sal incredibili, ho provato cosa vuol dire la tensione prima della gara e cosa significa essere concentra al Massimo, e soprauo ho conosciuto dei nuovi compagni di scuola come Federico e Ma)a, i finalis che sono sali sul podio con me. Giacomo Io@ 1A

REGGIO INDOOR ATLETICA<br />

Sabato 4 <strong>Marzo</strong> <strong>2017</strong> sono stato chiamato a partecipare alle gare di atleca leggera al Pala<br />

Bigi di Reggio Emilia. C’era tanssima gente e io e i miei compagni di scuola non trovavamo<br />

gli spogliatoi per quanto era grande il palazzeo. Dopo esserci cambia abbiamo fao prove<br />

delle discipline in cui siamo sta convoca: io sono stato selezionato per competere nel<br />

“salto in alto”. Le gare si sono svolte al coperto, come si dice “indoor”. Nella mia disciplina<br />

eravamo iscri) in quaranta atle tu) della mia età, 11 anni.<br />

Il direore di gara teneva un registro con tu) i nomi degli atle e, dopo aver dato inizio alla<br />

compezione, chiamava gli atle uno alla volta per nome per effeuare il salto. La validità<br />

del salto era confermata da una giudice di gara tramite due bandiere: bandiera rossa per il<br />

salto giudicato nullo, bandiera bianca per il salto giudicato valido.<br />

Abbiamo iniziato la gara con una misura dell’asta di 85 cm di altezza. Il direore ha chiamato<br />

gli atle, a 85 cm siamo passa tu). Asta a 95 cm ancora tu). Asta portata a 105 cm,<br />

qualcuno ha cominciato a sbagliare.<br />

Asta a 110 cm, sono usci dalla<br />

compezione alcuni atle. Asta a<br />

115 cm, sono rimas la metà degli<br />

atle e io ho cominciato a senre<br />

la tensione. Asta a 120 cm, sono<br />

rimas quindici atle e io con la<br />

tensione al massimo; sono riuscito<br />

a fare un salto valido. Asta a 123<br />

cm, gli incremen di altezza sono<br />

diminui, ma la concentrazione<br />

aumenta. Siamo passa tu). Asta<br />

a 125 cm , siamo rimas in cinque,<br />

e ci siamo guarda tu) negli occhi;<br />

solo in quel momento stava cominciando la vera e propria gara.<br />

Asta a 127 cm, due hanno sbagliato e siamo rimas in tre; ho pensato che comunque fosse<br />

andata, io sarei salito sul podio. Asta 129 cm, sono stato l’ulmo a saltare ma oramai ci conoscevamo<br />

tu) per nome: Federico, Ma)a e io. Saltato Federico: nullo; saltato di Ma)a:<br />

nullo; saltato io: valido!<br />

Il regolamento prevedeva tre tentavi per chi sbagliava il salto e i miei compagni ebbero<br />

l’occasione di riprovare il salto, ma la gara era stata già decisa al primo salto. Sono stato<br />

proclamato vincitore perché ho saltato 129 cm al primo tentavo.<br />

Per me è stata un’ esperienza indimencabile. Non ci credevo di essere riuscito a vincere la<br />

gara; ma la cosa più importante è che mi sono diverto molssimo, ho visto i ragazzi più<br />

grandi che riuscivano a fare dei sal incredibili, ho provato cosa vuol dire la tensione prima<br />

della gara e cosa significa essere concentra al<br />

Massimo, e soprauo ho conosciuto dei nuovi compagni di scuola come Federico e<br />

Ma)a, i finalis che sono sali sul podio con me.<br />

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